La saga antologica di horror found footage V/H/S, oltre ad avere un’apposizione del soggetto insensatamente lunga e poco pratica da stampare su un biglietto da visita, dal 2012 a oggi si è posta svariate domande importanti: Oren Peli è stronzo? Il found footage può davvero essere declinato all’infinito senza trasformarsi in una rottura di cazzo nemmeno normale? E ora, con il nuovo appuntamento Beyond, aggiunge anche: esistono gli alieni? Le risposte alle domande sono, rispettivamente: ovvio; a quanto pare sì, anche noi siamo quasi sorpresi da ‘sta cosa; ma chissenefrega. Nel senso che non lo so e soprattutto non posso saperlo se esistono gli alieni.
È la stessa cosa con quel signore che, a seconda delle persone a cui lo chiedete, o non manda la gente all’inferno, o si arrabbia se lo disegni o insiste sul fatto che suo figlio sia biondo e bianco. Non lo so mica se esiste davvero un tizio del genere, ma soprattutto non ho modo di saperlo. Non escludo, ma finché qualcuno non me lo spiega in maniera che possa capirlo o non me lo presenta di persona, rimango sul chissenefrega. Dunque gli alieni chissenefrega se esistono.
La vera minaccia è la tana del Bianconiglio di Wikipedia che si spalanca quando cominci ad aprire infinite nuove schede su argomenti come UFO, OVNI, Ipotesi extraterrestre, razzi fantasma, teorie del complotto, David Grusch, rapimenti, satelliti, Bermuda, Nazca, abigeato; potevo immaginarlo, ma non pensavo mica che la gente fosse matta come con Gesù quando si tratta di quelle robe qui. Perché dico questo? Per risparmiarvi una nottata passata ad aprire decine di schede dell’interweb su argomenti dubbiosi provenienti da fonti dubbiose, ma anche per dirvi che a questo giro di V/H/S – featuring l’esordio da regista horror di Justin Long e l’esordio da regista e basta di Kate Siegel – stavolta la faccenda è molto più divertente delle due ore che passereste su Wikipedia, partendo dagli UFO e arrivando inevitabilmente a impantanarsi su Ostrichetrancidipescesalatocagnoligattuccipezzidicefaloinsalsapiccantesilfiooliomieletordimerlicolombaccicolombellegallettilodolearrostocutrettolepiccioniselvaticilepricottenelvinocroccanticantuccini. Sigla!
Al settimo capitolo (più due film) vogliamo davvero ancora parlare di V/H/S in quanto saga e/o realtà produttiva a sé stante che andrà avanti finché Shudder e Brad Miska ne avranno voglia? No dai. Cioè, bravi loro e bravi sul serio; perché riuscire a estendere un sottogenere come fa il più sadico dei tiraossi turchi – finché non sente il paziente implorare – senza umiliarlo facendolo cagare addosso a un funerale come hanno fatto i fratelli Wayans con gli Scary Movie è roba da gente con la passione vera e le competenze giuste, al netto di alti e bassi fisiologici. Ma V/H/S 85 l’abbiamo coperto a fine marzo, e il resto dello scaffale dedicato ai V/H/S ce l’abbiamo in archivio pronto a fare il suo mestiere alla bisogna, quindi sorvoliamo. Stavolta si pesca dai video che un utente di Reddit ha trovato per caso a un mercatino dell’usato, tenuti insieme da una cornice diretta da un documentarista vero e canadese (Jay Cheel) che intervista persone vere e non canadesi – l’esperto di soprannaturale Mitch Horowitz e i fondatori del canale YouTube Corridor Digital, che fra le altre cose debunkano video di alieni – e crea uno strano cortocircuito che non rivoluziona per niente il found footage, ma che quantomeno fa riflettere su un concetto interessante: il folklore della nostra epoca sono le apparizioni degli extraterrestri. E se c’è una cosa che sta meglio del cacio sui maccheroni e di Oren Peli alla bocciofila di Ramat Gan in provincia di Tel Aviv, è il folklore sull’horror. O l’horror sul folklore. Fate voi.
E faccio fatica a immaginare faccende più folkloristiche, per quanto riguarda il tardo Novecento, di sbirri USA che brutalizzano la gente a uso ridere, ma anche per servire e proteggere. Il bel primo episodio, che è diretto da un signore che non conosco e per di più con un nome normale (Jordan Downey), usa le bodycam per seguire un gruppo di poliziotti ronin che va a fare Resident Evil in una casa piena di zombie mangiarcervelli creati da un kiwi alieno gigante con i pettorali definiti, il mio secondo incubo peggiore dopo il canguro palestrato sotto steroidi.
Il secondo episodio, invece, l’hanno trovato nella videocamera di un attore fallito che fa il paparazzo e insegue sul set una divetta del cinema che si dice debba il suo successo alla stregoneria. In realtà è una specie di cyborg alieno che vomita acido ed è subito Mortal Kombat su un set di Bollywood. È tutto molto divertente, si prende i tempi corretti senza dilungarsi troppo e la rupia si impenna. Ballate adesso, stronzi.
Vi dico subito che il terzo episodio – l’ha fatto il Justin Martinez dei Radio Silence – ha alcuni problemi di ideazione che fanno scendere la catena quasi a terra, ma parla di un gruppo di amici fastidiosissimi che festeggiano il compleanno di uno di loro filmandosi mentre si buttano con il paracadute proprio mentre gli alieni lanciano un’invasione e si intitola Live and Let Dive. Ho ridacchiato. Quindi la premessa è gustosa, la caduta dell’aereo è ragguardevole, però il fatto che l’inseguimento nel frutteto duri più di 7 secondi – visto il livello di forza e di velocità degli alieni – è una cagata che smonta il palco. Senza contare che Martinez punta davvero troppo sull’impatto emotivo che potrebbe avere la morte di un personaggio che alla fine chi cazz’è, l’ho proprio appena conosciuto, mi spiace per la botta di sfiga ma so a malapena come si chiama, sentite condoglianze alla mamma perché seppellire i propri figli squarciati e bruciati da una sadica specie aliena è quanto di più innaturale esista al mondo però anche meno.
L’episodio più bello l’ha fatto quel simpatico tonnarello di Justin Long insieme al fratello minore Christian, si intitola Fur Babies e racconta di un gruppo di animalisti Gen Z dell’interweb che vanno in missione in incognito tipo inviati di Striscia la Notizia a casa di una cinofila psicopatica tassidermista autodidatta. Ella imbalsama i bravi canetti che muoiono e trasforma in bravi canetti gli umani che sono stati cattivi. In pratica è un Silenzio degli innocenti in miniatura e raccontato dal punto di vista del serial killer. Scritto e diretto dal regista di Una vera signora. Dove sei stato tutto questo tempo Justin? O forse è merito di Christian? Proviamo a farli litigare?
L’ultimo episodio l’ha scritto Mike Flanagan per l’esordio alla regia della sua attrice feticcio, nonché moglie, Kate Siegel. È la storia di una giovane documentarista alle prime armi clamorosamente fregna e in salopette – Alanah Pearce, giornalista di videogame. Il mondo è dei nerd – che si trasferisce nel deserto per raccogliere testimonianze su una serie di avvistamenti alieni. Non è una complottista, ma è matta; talmente ossessionata e vogliosa di crederci anche al di là dei limiti della scienza, da mollare la famiglia per andare ad accamparsi nella sabbia. Una notte, rintraccia un UFO caduto e ovviamente ci entra dentro non appena si apre una membrana organica. Siegel fa bene una cosa che secondo me il found footage dovrebbe sempre fare, ovvero costringere lo spettatore a chiedere ad alta voce ai personaggi “Ma cosa fai somara, non toccare sei matta” per vincere il disagio fisico che stanno provando. La ragazza esplora e scopre cose, tipo una nanotecnologia in grado di rilevare automaticamente ogni ferita e curarla; ma presa dal matto rimane bloccata all’interno della navicella. Qui è dove ci viene ricordato – se avete letto la saga di Hyperion di Dan Simmons già sapevate – che fare viaggi nell’iperspazio senza prendere precauzioni e avendo a disposizione una tecnologia per resuscitare che non ha in archivio il DNA umano è una manna dal cielo per qualsiasi appassionati di body horror. Evviva.
Video Home System quote:
“Alla fine ci hanno un più esclusi dalla faccenda, ma facciamo comunque il tifo”
Toshiro Gifuni, i400calci.com
Ma sbaglio o l’episodio di Justin Long ricorda molto “Tusk” di Kevin Smith (il cui protagonista era, vedi un po’, Justin Long)?
ho pensato la stessa identica cosa. si vede che c’ha la fissa
Visto l’altro su Amazon, notevole non mi ricordo che gruppo di WHS era però l’episodio sulla ragazza Gargoyle o lupa mannara era notevole, idem per quello della coppia che andava in vacanza e l’episodio di possessione e quello sull’assassino invisibile nel bosco. Questo sicuramente da quel che ho capito alza l’asticella e non è poco. Vedrò di recuperarlo.
Era il primo VHS , se non sbaglio l’episodio delle ragazze in vacanza era diretto da Ti West.
Ragazzi, dei Corridor Digital DOVETE vedere il corto su carta-sasso-forbice…. è la cosa più epica e calcistica che si possa concepire su un gioco che invece è quanto più lontano dal calcismo :D
Non so quanto siano fan dell’IA a Val Verde
La psycho trip immagine della copertina è solo scena o viene effettivamente mostrato qualcosa di simile?
Viene effettivamente mostrato (per molto poco) qualcosa di simile.
Credo che di tutta la saga questo sia il film piu debole.
Ogni singolo episodio mi ha annoiato a morte. (forse era quello il vero orrore?).
Mi aspettavo meglio