Krazy House, ultima fatica della coppia di sceneggiatori e registi Flip van der Kuil e Steffen Haars (che sono quei due scappati di casa olandesi a cui dobbiamo New Kids Turbo e New Kids Nitro, due film che penso di aver visto ma che proprio non mi ricordo…) ha dei riferimenti molto chiari. Il primo è quello che doveva essere Krazy House, ovvero una gag di 11 minuti e 11 secondi per Adult Swim. Prego la regia di mandare il contributo numero 01.
Divertente, vero? È di 10 anni fa. L’altro riferimento è ancora più vecchio, 1994, e leggermente più complesso. Vi ricordate Natural Born Killers? Ecco, a un certo punto c’è un flashback in cui viene raccontato come Mallory, Juliette Lewis, ha conosciuto Mikey, Woody Harrelson. E il tutto è girato come se fosse una sit com primi anni Ottanta, laugh track compresa. Quindi al posto di Kirk Cameron che racconta ad Alan Thicke dei suoi incredibilissimi growing pain, qui c’è Rodney Dangerfield padre incestuoso, alcolizzato e violento che ne fa di ogni. Insomma, per farla breve, l’idea (forse già presente nello script di QT? Boh, vai a sapè) era quella di mostrare il disagio, il disagio quello vero, attraverso la uber plasticosità pop delle sit com americane. Prego la regia di mandare il contributo video 02.
Ora, a parte che è chiaro che qualsiasi cosa che possa vantare Rodney Dangerfield nel cast è automaticamente più bella, Krazy House è davvero tutto qui. Tò, per sembrare un po’ più moderno vi potrei citare anche Wandavision, ma al di là del fatto che anche la serie Marvel “rende omaggio” a vecchi linguaggi televisivi, c’entra poco o niente. Per cui, qual è l’idea del dinamico due Flip van der Kuil e Steffen Haars? Grazie per la domanda. Prego la regia – per allungare adeguatamente il brodo – di mandare il contributo numero 03, il mio personaggio preferito di sempre di una sit com.
La famiglia Christian è molto christian ed è così composta: c’è papà Bernie, interpretato da Nick Frost. Bernie è un rincoglionito tutto goffo che passa la giornata a fare dei maglioni all’uncinetto con delle belle immagini di Gesù e a spaccare tutto quello che tocca perché è goffo. Poi c’è mammà, Alicia Silverstone. Ella, nella finzione, si chiama Eva (got it?) ed è una workaholic esasperata dalla pesantezza – letterale e non – di suo marito. Poi, oltre al classico labrador bello e biondo di nome Angel, ci sono i due fratelli adolescenti, Sarah e Adam (got it?). La prima passa la giornata a mangiare compulsivamente della gomma da masticare, l’altro gioca al piccolo chimico e disprezza il clero. E non sapete quante risate con la famiglia Christian! Ma tipo… tipo una sit com di metà anni Ottanta. Insomma, quella roba lì. Fino a quando… colpo di scena! Fino a quando non si presentano alla porta di casa Christian tre orrendi traffichini russi. Papà Piotr e i due figli – dotati di pettinature da antologia – Dmitri e Igor.
Ed eccolo qui il disagio vero, l’errore che serve a manomettere quell’ipocrita felicità di superficie che la dannata televisione americana ci ha sempre venduto. Tre criminali che si intromettono di prepotenza in casa e cominciamo letteralmente a farla a pezzi. Distruggono a martellate la cucina per poi passare al resto dell’appartamento e nel frattempo traviano i membri della famiglia. Dmitri concupisce l’innocente Sarah, Igor introduce Adam al crack e anche un po’ al cazzo, mentre intuiamo che Alicia Silverstone forse due botte dal vecchio Piotr se le farebbe dare. E in tutto questo papà Bernie sente delle voci che gli dicono di uccidere tutti.Krazy House è un po’ un pacco di film. Poteva, doveva, durare 10 minuti e invece si stiracchia fino a raggiungere la durata di un film, aka 90 minuti. NOVANTA MINUTI! Voi vi rendete conto che non è che si può costruire un intero film su una gag trita e ritrita come quella della finta sit com, no? E invece Flip van der Kuil e Steffen Haars se ne sbattono e vanno dritti per la loro strada. E qui scatta il mio dubbio. Che vi vado ad illustrare dopo il contributo numero 04, che a me fa sempre ridere.
Krazy House, nel suo essere evidentemente uno SBAGLIO, butta lì delle robe davvero hard core. Ma davvero pese, eh? Ora, mi dispiace non potervi dire di più per non rovinare la sorpresa a chi avrà il coraggio di guardarsi questo grosso grasso pasticcio olandese, ma a questi davvero non gliene frega nulla di nulla. Un affastellamento talmente intenso di cose scorrette, volgari, disgustose… che alla fine forse c’hanno ragione loro. È un esperimento fuori tempo massimo che mette volontariamente a dura prova la pazienza e lo stomaco dello spettatore, senza piacere davvero a nessuno. Su IMDb si porta a casa un 4.9, su RT ci si ferma a 22% e su Letterboxd siamo a 2.7. E allora la domanda che ci dobbiamo porre noi difensori del cinema dei giusti è: non è che quelli che mettono le stelline nell’internet sono dei timorati di Dio che hanno paura a uscire dalla loro comfort zone? Si può, da fancalcista, non apprezzare un film in cui Nick Frost infila una statuina di —– nel buco del —- di uno? Si può, dall’alto del nostro status di penk del cinema, non gasarsi a vedere una che partorisce un —— — —–? Si può non rimanere con la bocca aperta quando muore male pure —-? A voi l’ardua sentenza. Nel frattempo un “bravò!” a Alicia Silverstone che nel 2024, tra le altre cose, ha preso parte a un film d’animazione prestando la sua voce a Chrissy Sissy, un serpente simpatico a cui piace il reggae, e questo film qui…
DVD-quote:
“Una ciofeca? O un nobile gesto punk?”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Nella foto di famiglia su in alto credevo avessero ringiovanito con l’IA Kathleen Turner. Impressionante.
Fermi tutti, ho smesso di leggere la recensione quando si parla del cast. Quella in foto è Alicia Silverstone? Se la risposta è si, fortunamente nelle vicinanze ho un edificio alto 18 piani, vado in cima e mi butto di sotto, perchè non ha più alcun senso esistere.
Nel senso che è maturata male?
La verità è che non è mai stata fig@
Nel senso che Dio Cristo quanto sono vecchio.
Mi avete fregato! Ero sicuro che la recensione di oggi avrebbe riguardato “Kraven il Cacciatore” ! Riguardo al quale ho un’opinione impopolare: non è così brutto come si dice.
(Nulla che vada oltre la sufficienza, eh)
Tornando in topic: c’è questo che penso più o meno dai tempi di “ready player One”, e cioè che mi sembra che il Nick Frost si sia instradato su una carriera ascendente e pessima. Quando era un duo con Pegg, avresti detto che era instradato verso il successo, verso una carriera di commedie note e che sarebbe diventato un interprete ricercato. Invece dopo “la fine del mondo” è pressoché sparito, impegnato in produzioni con poca visibilità, come questa, e relegato in ruoli di supporto. Il punto più basso deve essere stato la semicomparsa in “into the badlands”, dove manco aveva il ruolo comico.
Simon Pegg invece è volato alto.
Forse ci siamo sbagliati sul duo Pegg/Frost: credevamo che Nick fosse la metà di un duo di successo, in cui i meriti dovevano essere divisi in quantità equivalenti, invece mi sa che il “genio” della coppia era Simon, e Nick Frost era la sua spalla. Finito di fare film in coppia, Frost è sparito sullo sfondo. Uno sviluppo imprevisto a suo modo.
Pegg da solo non è faccia queste gran figate eh…mi sa che nel periodo in coppia il genio vero era chi li dirigeva, ovvero Edgar Wright.
Concordo che il genio vero era Wright, ma guarda caso anche lui da solo, senza lo sceneggiatore Joe Cornish, ha avuto un calo: evidentemente certe alchimie come coppia sono preziose.
In disaccordo su Pegg: dopo la trilogia del cornetto ha avuto una buona carriera, ha lavorato con Spielberg giustappunto XD, e ha fatto film che comunque hanno avuto visibilità.
Concordo sullo sceneggiatore, Wright è altalenante in effetti, anche se sempre su buoni livelli.
Pegg si ha avuto un bel salto di carriera, film grossi ecc ma mi riferivo più alla qualità che alla visibilità…
Praticamente gli 883.
C’entra solo tangenzialmente col pezzo(1) ma parlando di sit-com: proprio ieri ho finalmente finito Young Sheldon(2) solo per scoprire con sgomento che hanno appena iniziato lo spin-off dello spin-off! Un intero show sull’improbabile matrimonio di Georgie, che già sappiamo non durerà(3).
Ora che Sheldon è fuori dai piedi riuscirà questo show a reggersi sulle spalle del resto della sua famiglia?
La domanda non è scontata perché la produzione invece di giocarsela sul sicuro fa almeno due scelte inspiegabilmente rischiose:
1. Una colonna sonora ispirata(4) a Libertango, per cui a ogni cambio di scena lo stacchetto musicale prevede tre secondi di violini angosciosi. È strano, la serie è comica ma i violini ti mettono addosso un senso di tragedia imminente.
2. E questa è clamorosa: la serie reintroduce lo stile “multi-camera” con set teatrali e risate registrate! Con tanto di battutina meta wink wink nelle prime battute del primo episodio! Io sono sconvolto. Soprattutto perché proprio Big Bang Theory era stata l’ultima sopravvissuta di questo genere e quando terminò nel ’19 fu come la morte dell’ultimo dodo, perché ormai il pubblico quell’impostazione la schifava(5). E infatti, il primo spin-off Young Sheldon iniziato due anni prima l’aveva già abbandonata in favore di una regia classica senza neanche bisogno di spiegazioni.
Detto questo la serie è godibile(6) e io continuerò a seguirla per curiosità e anche un po’ per affezione verso i personaggi. Vedremo se l’azzardo di resuscitare il genere pagherà.
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(1) Cosa dite? Come tutti i miei commenti? I don’t get no respect!
(2) Sempre carina dai, si erano impantanati nella telenovela dei fidanzati ottuagenari della nonna ma poi si risale e le ultime due stagioni non sono niente male. Ultimi due episodi da lacrimoni veri, ma quello sono io.
(3) Lo sappiamo dalla narrazione, perché a un certo punto qualcuno menzionava che Georgie avrà almeno 2 matrimoni e lo conferma il titolo stesso della serie: Georgie & Mandy’s First Marriage.
(4) Nel senso che è al limite del plagio.
(5) Non sono uno storico della televisione ma se volete il mio parere questo processo era iniziato nel 2001 con Scrubs, poi certo ci sono stati ancora esempi notevoli (su tutti How I Met Your Mother o come lo chiamo io: Friends fatto meglio) ma di fatto il gusto iniziò a cambiare ed fu una lenta agonia fino alla totale sostituzione.
(6) Menzione speciale per il giovanissimo e bravissimo protagonista Montana Jordan (‘sti nomi americani…).
Venduto!
A New Kids Turbo devo una delle mattinate più divertenti della mia vita: ero ad amsterdam con mia sorella e mio cognato, mia sorella aveva preso i funghetti e stava smaltendo in albergo, io e mio cognato andiamo belli serafici in un cofeeshop, ci prendiamo un the e ce ne fumiamo un paio quando lo sguardo ci cade sui monitor del coffeshop e stavano dando appunto New Kids Turbo che ci ha immediatamente catturato: considerate che lo abbiamo visto senza audio perchè di solito nei coffini olandesi c’è musica e video dissociati dalla musica, spesso coi sottotili per ovviare ma tristemente in questo caso invece dei sottotitoli in inglese avevano messo quelli in olandese quindi per noi era come se non ci fossero, e dovevamo dare un senso a quello che vedevamo solo grazie alle immagini, cosa che ovviamente il thc in circolo falsava ( e comunque anche rivedendolo poi successivamente in una condizione più, come dire, di laboratorio, non è che di senso ne guadagnasse tanto di più ).
E niente, io non credo di aver mai riso tanto in vita mia, apice raggiunto quando il ragazzo disabile con problemi di strabismo viene pagato con una fetta di mortadella ( l’equivalente olandese diciamo ) che infila nel portafogli come una banconota, momento in cui son dovuto correre in bagno perchè sennò mi pisciavo addosso.
Per questo estremo momento di ilarità che mi han regalato gli guardo anche questo film sulla fiducia anche se temo che riderò molto meno, ma magari anche no, forse nella combo psichedelica giusta spinge anche questo.
In una situazione molto simile rischiai la vita con Fandango..
“Voi vi rendete conto che non è che si può costruire un intero film su una gag trita e ritrita come quella della finta sit com, no?”
Farei però presente che il format sit-com con i suoi “ooohhh” e “ahahaha!” fittizi e a comando sparisce definitivamente al minuto venti, quando la mattanza prende le redini e le tira sempre più, per poi tornare, anch’essa vittima della burrasca ipersplatter, solo attorno al finale. comunque a me ha divertito un totale e il parto buccale con annesso sorprendente feto (una scena che non avrebbe sfigurato affatto in Kuso o Saint Bernard) e “ora Gesù è davvero dentro di te” sono stati i cine-momenti più epici folli estremi degli ultimi 20 anni. chi ha amato il Waters che va da Mondo trasho a Polyester non può/deve assolutamente mancarlo.