Sulla carta, Steffen Haars e Flip Van der Kuil dovrebbero essere dei giusti.
Non ho visto New Kids Turbo né New Kids Nitro, ma se vi guardate i trailer sarete d’accordo anche voi che qualcosa di buono indubbiamente c’è. Non ho visto nemmeno Ron Goossens, Low Budget Stuntman, che incredibilmente ha avuto una distribuzione italiana (immagino direttamente su piattaforma) col titolo imbarazzante di Uno stuntman da 4 soldi, ma non sembra male e su questo in particolare poi ci torniamo, che mi serve per ampliare un discorso.
Invece a Bro’s Before Ho’s non voglio avvicinarmi nemmeno dentro una jeep munito di binocolo.
Sulla carta, anche Nick Frost dovrebbe essere un giusto.
E caspita se lo è stato quando era in coppia con Simon Pegg e veniva diretto da Edgar Wright, ne abbiamo parlato proprio recentemente su Twitch per festeggiare i 20 anni di Shaun of the Dead. E poi ovviamente Hot Fuzz. E poi ovviamente The World’s End. E poi… boh, la particina in Attack the Block? Slaughterhouse Rulez e Fighting with My Family meritano qualcosa? Aiutatemi.
Se dunque Frost dovesse incontrare Steffen & Flip (è così che si fanno chiamare) qualcosa di giusto, sulla carta, dovrebbe venire fuori… giusto?? Beh, sì e no. Diciamo che Krazy House, il loro primo incontro, ve ne abbiamo parlato un mese fa, è una simpatica gag molto tirata per le lunghe che però ha il merito di offrire una galleria di atrocità niente male. Il film di cui vi parliamo oggi invece, Get Away, è peggio di Krazy House perché non solo per arrivare al momento tanto agognato della carneficina bisogna passare attraverso una commedia che non fa ridere, non intrattiene, non me la ricordo già più, ma se dopo tutta sta fatica la mattanza non è manco soddisfacente allora io mi chiedo ma dove cazzo sta in queste persone il cinema dei giusti?

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A distanza di pochi mesi dall’uscita di Krazy House, salta fuori dunque che Nick Frost e Steffen Haars (questa volta da solo, senza l’aiuto del suo best friend Flip van der Kuil) avevano un’altra cartuccia da sparare, proprio questo Get Away, uscito direttamente dalla penna di Frost. Avrei potuto dire “dalla mente visionaria di Frost” come fanno oggi i trailer fighi, ma andiamo avanti.
È la storia di una famiglia inglese in vacanza in una piccola isola svedese durante quella che per gli abitanti locali è un’importante tradizione: una rappresentazione teatrale che racconta la loro storia, una storia di tumulti, barbarie e colonizzazione britannica. La famigliola non è ben accolta dalla comunità, si ritroveranno circondati da facce inquietanti e minacciose, ma proprio quando tutto sembra portarci verso il caro vecchio villaggio dei dannati con sanguinose cerimonie a corredo, ecco che verso metà Get Away ribalta completamente la situazione come nel meme di Giovanni Storti e grazie al grosso colpo di scena iniziamo finalmente a divertirci.
Sì, dico “finalmente” perché il grosso problema di Get Away, come vi ho accennato all’inizio, è che per arrivare a quella svolta inaspettata che ci porterà a tutto un terzo atto di accoltellamenti e sangue a frotte tocca sorbirsi tutta una prima parte di commedia davvero poco divertente e ispirata.
Frost qui più che mai sembra soffrire parecchio l’essere rimasto orfano della genialità di Edgar Wright e scrive una commedia horror che ne imita gli stilemi: situazione di normalità iniziale con lo stra-ordinario che fa capolino sullo sfondo e poi BAM! il momento in cui esplode tutto e finiamo in un altro film, o meglio, nel vero film. Se ci pensate, quasi tutti i primi lavori di Wright seguono questo schema, dalla già menzionata Trilogia del Cornetto fino a Scott Pilgrim vs. The World. Frost cerca di ottenere esattamente quello ma purtroppo Get Away ne è soltanto una pallida imitazione, la versione discount del grande cinema che faceva con Wright, e te ne accorgi definitivamente quando Haars cerca di fare il figo coreografando goffamente una serie di ammazzamenti sulle note di Run to the Hills degli Iron Maiden. Lì è dove dici: cazzo, questa Wright l’avrebbe resa in un modo pazzesco.
E a questo proposito: ricordate che all’inizio vi ho detto che ci sarei tornato su Ron Goossens, Low Budget Stuntman? Guardatevi il trailer qui sotto e ditemi se il montaggio delle scene con la birra non vi ricordano The World’s End. Era da tempo che Haars sognava di diventare il Wright olandese.
Infine purtroppo, come già detto, non è che una volta arrivati alla grande svolta da lì in poi Get Away offra chissà che selvaggi sbudellamenti. Cioè, sì, il sangue c’è, le teste che volano pure, ci si diverte eh, ma da qui a dirvi “tenete duro perché poi ne vale la pena” non lo so ragazzi, non lo so.
Si rimane un po’ così, con la sensazione amara che sia Frost che Haars debbano ancora trovare la loro strada, magari cercando di fare qualcosa che non sembri la brutta copia di altro e soprattutto guardando al presente perché scimmiottare film di ormai 20 anni fa è abbastanza triste.
SIGLA DI CHIUSURA OBBLIGATORIA
Cornetto Quote:
«Non lo so Nick, mi sembra falso»
Terrence Maverick, i400calci.com
Nick Frost figlio di una grandissima troia ha funestato INTO THE BADLANDS dopo un’ottima prima stagione, imponendo la sua ridicola e grottesca mole nel ruolo di artista marziale, con risultati tanto devastanti da non farmi concludere (per ora) la terza e ultima stagione.
Mi assumo la responsabilità di affermare che è un ciccione di merda.
Benvenuto n un altro contesto, ma non in un capolavoro (mancato PER COLPA SUA) come il suddetto.
Io l’ho detto già sotto la rece di Krazy House: rispetto Nick Frost in quanto professionista, ma non era la carica comica e intelligente che ci aspettavamo, e neppure è stato l’attore di successo che si prevedeva.
Alcuni dei film citati all’inizio li ho visti, valgono la visione, ma Frost in essi è un attore come un altro, non porta nulla di particolarmente divertente e neanche memorabile.
In effetti, a rivedere i film che ha fatto con Pegg, loro non erano dei Stanlio e Olio alla pari, Frost era la spalla subordinata a Pegg. È buffo che se ne parlasse e li si percepissero nella prima maniera
Ma perchè Edgar Wright lavora così poco?
Forse è minuzioso nel scegliere i progetti giusti per lui, comunque attualmente sta girando il remake de L’implacabile (The Running Man).