Che cosa fai quando tuo padre è un regista di fama internazionale e dallo stile inconfondibile? Diventi anche tu regista cercando di tagliare il cordone ombelicale artistico e inventandoti uno stile tutto tuo. Ok, ma quello lo fa già tuo fratello. E allora che cosa fai? O di cognome ti chiami Makhmalbaf, e in tal caso zero problemi, o fai la fotografa sul set dei film altrui (compresi quelli di tuo padre). Solo che a un certo punto, un po’ per caso, diventi regista anche tu, e hai sulle spalle una doppia responsabilità di essere originale e, in buona sostanza, *brava*. E siccome di cognome ti chiami Cronenberg, ci riesci. Sigla!
Siamo nel solito futuro distopico, in cui il sole è diventato troppo potente per la nostra pelle e sulla Terra siamo in troppi. Praticamente siamo nel presente, e con ciò intendo dire che il futuro vero sarà sempre più distopico di quello immaginato dai nostri migliori scrittori visionari. Comunque, nel futuro distopico di Humane il GOVERNO ha deciso che bisogna praticare l’eutanasia a un certo numero di cittadini per settimana; quali? Quelli che si “arruolano” (che bella parola piena di significato) volontari, e così facendo garantiscono un sacco di soldi per la loro famiglia e fama imperitura; i poveri, insomma. E se per caso cambiano idea? Vanno tutti nei cazzi. Come scopre a sue spese la borghesissima famiglia York, se gli impiegati del GOVERNO arrivano per, come dire, portar via due cadaveri, quei cadaveri devono essere due. Azz.

Eccoli tutti qua, che simpatici
La famiglia York è composta da: un ricchissimo decano, ex personalità televisiva, tanto di successo sul lavoro quanto fallimentare nella vita privata; una compagna devota ma problematica; quattro figli con buone ragioni per restare vivi ma anche tutti abbastanza stronzi da meritare la punturina della morte; una nipotina adolescente che si barcamena in un mondo di merda, in cui essere giovani è una croce. Già senza il tema portante del film, questo gruppo di famiglia è roba da brividi: tutti rancorosi e/o repressi, tutti ipocriti, nella grande tradizione narrativa della famiglia come luogo di abuso e non di protezione. Però poi arriva LUI:

Bob.
Lui è Bob. Avete presente il meme che dice “be like Bob”? Ecco, qui non vale; non fate come Bob. Bob è l’impiegato statale, grigio e anaffettivo, che deve amministrare il prodotto in una posologia e modalità adatta, nonché garantire che l’operazione sia effettuata in modo completo e conforme al codice. E se non tutto va come dovrebbe, Bob deve escogitare una soluzione per prevenirne il fallimento e riportare un referto che possa essere validato dal del GOVERNO. Bob è uno psicopatico con le fattezze falsamente rassicuranti di Enrico Colantoni (bravissimo), è il diabolus ex machina che arriva per rovinare tutto, l’angelo sterminatore che lascia che gli altri si sterminino da sé. Come avrete già capito, la famiglia York si trova costretta a fare un simpatico gioco al massacro e scopre di essere particolarmente portata; ma la storia non va a finire in modo scontato.

Tipo così
DVD-Quote suggerita:
«The way that I want you to die»
Cicciolina Araya, i400calci.com
Va detto che Bob se non performa si ritrova in questa situazione:
https://tenor.com/it/view/the-incredibles-not-happy-mad-mr-huph-pixar-gif-20322227
Ho un debole per Colantoni in versione “rassicurante ma anche no” dai tempi di Person of Interest…potrei pure dargli una chance se riesco a trovarlo. Chissà se si ispira al racconto “L’Esame” di Matheson (non che l’idea della cura Thanos non sia ampiamente sfruttata…)
Strano che questo film non sia già diventato il preferito dei Millennials dato che ci sono insieme i due migliori papà delle serie tv degli anni 2000 (Sandy Cohen di The O.C. e Keith Mars di Veronica Mars).
Comunque me lo segno, anche io vado pazzo per l’Elias di Person of Interest e il suo interprete. Se poi davvero Caitlin non è babbea come il fratello Brandon, ancora meglio.
Mathesar!
Ciao !
Gran Film !
Vedetevelo !