
“da dove dgt”
Vi ricordate i bei tempi non solo prima dei social, ma anche prima dei telefonini?
Probabilmente siete troppo giovani e no.
Ormai siete tutti abituati ai messaggi istantanei, agli sms, a “Whatsapp”.
Una volta tutto questo non c’era.
Una volta, per cuccare, toccava andare tutti di persona nello stesso luogo, recarsi proprio fisicamente di fronte alla persona che si voleva intrallazzare, estrarre una lavagnetta magnetica (o, se si era poveri, un plico di cartoncini bianchi) e scrivere i messaggi così, a mano, col pennarello, stando a un metro di distanza l’uno/a dall’altro/a.
Era tutto un po’ più goffo, pieno di problemi pratici – la calligrafia da decifrare, i pennarelli che facevano cilecca, il doversi tirare dietro tutto quell’ingombrante armamentario da cartoleria in posti affollati tipo le discoteche – ma non avevamo altro modo per comunicare. Non avevamo nessun’altra idea. Mica potevamo esprimere le nostre reaction con che ne so, la nostra faccia. Allo stesso tempo però, nonostante i limiti, era tutto più caldo, più “umano”… Non so se capite cosa intendo. Cosa ne sanno i giovani d’oggi che fanno sesso nella realtà virtuale, signora mia.
Per fortuna ogni tanto esce un film come questo Misteri dal profondo – adattamento italiano molto bonelliano dell’originale The Gorge – che ci ricorda le dolci e nostalgiche abitudini di una volta.
SIGLA!
(grazie Timothée)
Levi (Miles Teller) è un ex-soldato, ora freelance di sparare, ancora in preda a traumi di guerra.
Drasa – (aspettate fatemi ricontrollare) sì, “Drasa” (Anya Taylor-Joy) – è una spia del Cremlino afflitta dalla difficile situazione del padre.
Entrambi sono cecchini professionisti. Hanno una cosa in comune! Questo dovrebbe già attizzare l’interesse degli spettatori, i quali già intuiscono che qualcuno dovrebbe presentarli l’uno all’altra, tipo a una festa o a un appuntamento a quattro.
E in effetti entrambi, carichi del loro importante bagaglio psicologico, accettano la stessa missione fuori dall’ordinario.
Mettetevi comodi che non è semplice da spiegare, ok?
Allora c’è questo grosso burrone, che non ti spiegano dov’è. È un burrone segreto che confina a ovest con l’emisfero occidentale, a est con l’emisfero orientale, a sud con una nebbia impenetrabile, a nord con metafore imperscrutabili, e in alto è coperto da un’avanzatissima tecnologia anti-rilevamento che per fortuna che è stata inventata in tempo per la stesura della sceneggiatura altrimenti la storia non stava in piedi manco un minuto. Che culo!
Nessuno sa dove sia questo burrone: si sa soltanto che è lì più o meno dagli anni ‘40, quando una spedizione esplorativa causò la morte di 2400 soldati. Da allora, la Russia (in rappresentanza della Russia) e gli Stati Uniti (in rappresentanza di tutto il resto dell’emisfero occidentale, di cui sono i proprietari) di comune e silenzioso accordo lo mantengono sorvegliato con turni annuali per evitare che qualsiasi cosa sia lì dentro esca fuori e faccia casino. Il rappresentante americano sta da una parte del burrone, il rappresentante russo sta dall’altra. Così lontani, eppur così vicini. Due mondi opposti, accomunati dalle stesse problematiche. Due ideologie contrastanti, ma alle prese con la stessa minaccia. Due (ok la smetto).
Assistiamo a Levi che si fa spiegare tutto quanto dal suo predecessore – scelta intelligente dello script, che altrimenti ci avrebbe costretto a un quarto d’ora di spiegazioni in russo a Drasa. Il predecessore, che per comodità chiameremo Mr. FAQ (Sope Dirisu), divide ogni informazione in tre categorie: 1) quelle utili a descrivere la metafora alla base della premessa; 2) quelle che servono a sostenere la suddetta metafora con una giustificazione vagamente plausibile; 3) quelle che non dovete chiedergli altrimenti la premessa crolla di schianto.
Infine, i nostri due protagonisti che si assestano lentamente in una loro routine quotidiana, abituandosi alla loro nuova vita solitaria.
Un giorno però Drasa si rompe il cazzo, attira l’attenzione di Levi sparandogli e, tramite cartello, cerca di comunicare.
Purtroppo Levi è un professionista serio, preciso e ligio al dovere, e le ricorda che non si può.

“spiaze”
E quindi niente, Drasa ci rimane male e finisce lì.
E mi dispiace molto per diversi motivi.
Il primo è che insomma, ci mettono due personaggi così intriganti, interpretati da due attori abbastanza famosi, giovani, bravi e belli, a così poca distanza, e poi ci negano l’esperienza di vederli interagire? Cioè secondo me se la sarebbero intesa bene… Lei poi parla convenientemente bene l’inglese. Capisco le regole ma avrebbero potuto farsi compagnia a vicenda, condividere pensieri e paure, avrebbero sicuramente trovato terreno comune, magari anche al di là del fatto che entrambi sono bravi a sparare la gente. Che poi, le regole… Chi le ha decise queste regole? E perché? Io sono dell’idea che le regole, se non le capisci e se non sai perché sono state fatte e/o quali problemi dovrebbero prevenire, le puoi infrangere. No? Perché dovrei rispettare qualcosa di cui mi sfugge l’utilità, solo perché è stata impostata da qualcuno che ha una prospettiva più ampia sul quadro generale della situazione?
Il secondo motivo è che se questi due non interagiscono il film è sinceramente a forte rischio di diventare una palla mostruosa bloccata su se stessa. Voglio dire, di che altro può parlare? Della routine mattiniera di Miles Teller? Mah.

Alzati, “lucida la pistola”, dormi
Ok scusate, tutto questo paragrafo qua sopra l’ho scritto di getto dopo aver spento il film per il nervoso appena Levi dice a Drasa che non gli è permesso comunicare, capitemi, ho pensato che a quel punto non ci fosse più niente di interessante da raccontare. Poi però ho deciso di continuare a guardarlo, e potete immaginare la mia sorpresa quando, immediatamente dopo che Levi le mostra quel cartello, Drasa decide di trasgredire coscientemente queste precauzioni politico-militari che resistevano da oltre 80 anni!!! Facendolo almeno per un motivo più che legittimo, ovvero che è il suo compleanno, informazione immediatamente sufficiente a far cambiare idea anche a quel serio professionista di Levi.
Per cui sì, da quel momento in poi assistiamo al loro lento conoscersi tramite messaggi e cannocchiale e lasciatemi dire una cosa: questo dettaglio per cui essendo a distanza senza altri mezzi per attirare la reciproca attenzione a parte spararsi con i loro fucili da cecchino per me è figo. Proprio l’atto di iniziare una conversazione non con un saluto, non con uno squillo del telefono, ma sparandosi. “Ho voglia di sentirla, ora le faccio esplodere un bicchiere mentre è in cucina”.
Non so, potrei andare avanti all’infinito a raccontare questa splendida e travolgente relazione, che prosegue con momenti agghiaccianti tipo lei che gioca a scacchi (perché Anya è La regina degli scacchi!!!) e lui che suona la batteria (perché Miles è quello di Whiplash!!!) e altri eccezionali tipo lui che a un certo punto non ce la fa più a pasticciarsi tutte le sere per cui prende la zip line e attraversa il burrone per andare da lei, e lei come prima cosa lo spedisce a farsi una doccia (tocco di inaspettato realismo).
Però vi ho anticipato fin dal titolo del pezzo che ci sono anche dei mostri e, pur dispiacendomi di rovinare questa atmosfera romantica, bisogna che parlo anche di loro.

I am not Groot
Ma sinceramente, cosa bisogna dire?
Io mi aspettavo che nel burrone ci vivesse un misterioso Grande Antico lovecraftiano, e invece il mistero ci viene rovinato quasi subito, dopo la prima mezzora, quando si decide di mostrarci che nel “gorge” ci vivono uomini albero a metà tra i fungozombi di The Last of Us e gli strani ibridi di Annientamento e ok, il design è carino e ci sono soldi a sufficienza per rendere bene l’idea, ma l’interesse è obiettivamente scarso. A essere generosi, siamo nella insipida zona tra il già visto e il non ancora abusato.
E qui purtroppo è dove il film si gioca le sue carte.
Misteri dal profondo (lo chiamo col titolo italiano più per sprezzo che per altro) vorrebbe essere un sincero incrocio di generi: non una love story dal vago pretesto fantahorror ma, un po’ come il buon vecchio Ghost, un fantahorror con una love story a farne da colonna portante.
Ha però almeno un paio di problemi: Scott Derrickson (Sinister, Dr. Strange), coaudiuvato da una sceneggiatura di Zach Dean (La guerra di domani, Fast X), innanzitutto non maneggia la materia romantica altrettanto bene quanto fece a suo tempo con Ghost il buon Jerry Zucker (L’aereo più pazzo del mondo). Ghost (guardate di colpo quanto mi atteggio a esperto di romanticherie solo perché l’ho ripassato fresco per il nostro Speciale S.Valentino!) riusciva a piazzare quel paio di piccoli dettagli che rendevano la relazione tra i protagonisti umana e tridimensionale, e ovviamente poteva contare sull’ottima intesa fra Patrick Swayze e Demi Moore. Misteri dal profondo ci prova, ci prova davvero forte, ma scrive due mezze macchiette che non riescono mai a non sembrare forzose, e non aiuta che Miles Teller e Anya Taylor-Joy sembrino recitare in due film diversi, lei in un film di Meg Ryan tutta occhioni, mossette e outfit sbarazzini, e lui per qualche motivo in uno cupo e minimale di Clint Eastwood. La loro missione non è impossibile – poteva essere “I burroni di Madison County”? – ma non si trovano davvero mai.
La parte fantahorror – la specialità di Derrickson – è competente ma non ha abbastanza sostanza da reggersi da sola. Si vede che il Derrickson a questo turno è più interessato a tentare di diversificare ed esplorare nuovi territori “espressivi”. Questo è il tipo di film in cui rovinare il mistero e gettarci presto nell’azione potrebbe essere visto come mossa che viene incontro alle nostre esigenze di adrenalina, e invece finisce per perdere davvero quel poco di interesse che riusciva a suscitare. Apprezzo il tentativo di dividere un corteggiamento in due fasi, classico e con sparatorie, ma non funziona. Anche perché – e mi stupisco di nuovo a lamentarmi di una cosa del genere – buttarsi nel “gorge” a metà film ne strozza gran parte del valore simbolico. E poi è tutto così serio…

Qua ci stava bene una ballata degli Aerosmith
Quello che rimane è la commistione di generi. Vagamente bollywoodiana se vogliamo, siccome un primo tempo romantico e un secondo tempo action è il loro schema più classico (che, a parte Titanic, a Hollywood non hanno provato spessissimo). L’unica cosa a tenermi vagamente sveglio era il fatto che una volta non era così che si cercava di intercettare due target diversi: la parte romantica troppo classica è a rischio di allergia per i non avvezzi, e quella più tradizionalmente spettacolare ha momenti horror che una volta si pensava non fossero adatti a un pubblico per cui le anime nere che si portano via i cattivi di Ghost erano già troppo spinte. Oggi invece un progetto simile ha un budget importante, due discreti nomi a trainarlo, e nessuno lo vede davvero come sperimentale. Ah, signora mia, come cambiano i tempi… ora mi scusi sa, devo andare in cartoleria, si stanno esaurendo i pennarelli.
Streaming-quote:
“To me, you are useless”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Dritto nel cestone? Dritto nel cestone
Dritto dritto giù per il cesso
Tra l’altro posso solo immaginare la boiata…peccato perché questo aveva cagato fuori Sinister e anche l’esorcismo di Emilia Rosa non era male…resto fuffa quasi inguardabile
E anche di Hellraiser V, che tra tutti i cestonanti sequel aveva il suo perché….qui sprofonda non nella “gola” ma nelle fogne del genere….
Già solo per le facce di tolla che hanno i due nelle foto del pezzo del Boss, si capisce il livello.
l’altro generava oggettivamente molto più terrore (esistenziale e non).
…e comunque si sa, le donne vengono dalla parte est del burrone, gli uomini dalla parte ovest, am I right?! ;)[occhiolino occhiolino, gomitino gomitino]
Mamma alla cosa di scacchi e batteria non avevo pensato, come ho fatto!?? La parte romance è davvero gestita malissimo, soprattutto per le caratterizzazioni; cazzo sono invertiti i clichè! Lei cecchina russa infallibile quindi teoricamente “ice” che poi però è tutta occhioni e fashion victim e lui americano, un po’ orso con sindrome post traumatica che in due secondo si scioglie ed al terzo diventano amici inseparabili. Lasciamo stare la scena dirty dancing alla prima cena che è da imbarazzo totale.
Più che altro dopo varie ferite, nebbia contaminata inalata, non si sono trasformati.. almeno il finale poteva essere con loro due mutati…a caldo non mi era dispiaciuto, diciamo guardabile, a freddo invece…va bene il secondo commento… Sì la creatura Chtuliana ci sarebbe stata benissimo.
Si può fare una battaglia per cambiare il titolo italiano in “I burroni di Madison County”, come è successo per “Cocainorso”?
Opzioni per il titolista italiano, in ordine di stupidità crescente:
1. Il Burrone
2. Il Crepaccio
3. Burrone e Sentimento
4. La Forra
5. Se ti sparo mi sposi?
6. Due Cecchini, un Burrone e Tanti Guai
7. La Foiba
Applausi.
“Sparami Nel Cuore” nel filone di successo dei titoli imperativi
Fa ridere perchè in braccio a lei l’AK47 sembra giusto un pelo più piccolo del cannone da tiro al Km di lui.
La premessa l’avevano quasi confezionata giusta, han svaccato tutto col torrente che scorre tutto in fondo alla gola: ciao ciao zona di contenimento.
Il secondo tempo è RE5 (il gioco).
Ho pensato subito alla co-op di Resident Evil 5 anche io.
Mi sembra di capire che qua, non solo non si conosce l’autentico significato dell’Amore, ma neanche s’intravede scampolo di figa da tanto, troppo tempo.
La parte romance del film funziona alla grandissima e addirittura Miles Teller, che Sir Lawrence Olivier non è, fa la sua porca figura. La gestione dei tempi è magistrale, canzoni, mimica: tutto e’ al posto giusto.
Delude il secondo atto. Sebbene gli ussari arboricoli e le altre bestie siano efficaci e convincenti, le Porte dell’Inferno, in luogo dell’errore umano/biohazard sarebbero state senz’altro preferibili.
L’aspetto thriller cospirativo lascia il tempo che trova.
Per noi romantici inguaribili un
film tutto sommato promossissimo, altro che.
La parte centrale, quella prettamente romance, mi ha ricordato tantissimo “Insonnia d’Amore”, solo con due Labrador a posto degli interpreti professionisti. Colonna sonora MAH, direi piú scelta da un 50 enne, piuttosto che da qualcuno dell’età ipotetica dei protagonisti. Almeno Teller ha qualche guizzo che Hanks non aveva, ed il fisico giusto.
Se il suo commento non è ironico, sono d’accordissimo con VandalSavage: la parte romance è davvero ottima, quella faccia da schiaffi di Miles Teller riesce ad essere perfettamente in parte e persino simpatico e galante, un vero gentiluomo. Seconda parte decisamente più convenzionale, ma ottime creature: se ne poteva ridurre la durata. E poi signori senza cuore (e senza figa), la colonna sonora di Trent Reznor è decisamente sopra la media.
@Luca Q
Non c’è ombra di ironia nel mio commento.
No dai non puoi dire che funzioni, la scena del ballo alla prima cena fa accapponare la pelle cazzo. Sono due sicari fatti di ghiaccio che poi però si comportano come dei ragazzini di 16 anni al primo appuntamento. C’è proprio un problema di caratterizzazione.
Colonna sonora di Trent e Atticus davvero bella
D’accordo con Vandal. Aspettavo il suo commento. A me è piaciuto, visto con mia moglie sul divano con mega pizza di Litttle Cesar e tanta birra.
Non a caso è uscito su Apple tv proprio il 14 febbraio, voglio dire, meglio questo che rivedere Dirty Dancing, no?
D’accordo anche sulla parte complottista, si poteva rimuovere senza problema.
A me Miles Teller piace. Ha tanta merda nella sua filmografia, ma War Dogs è un filmone.
P.s. mi aggrego al gruppo di quelli che si aspettavano qualcosa di Lovecraftiano là sotto. Anche se il crossover con Quella Casa nel Bosco anche meglio (che poi era molto Lovecraftiano di suo, con gli “Antichi” ecc.). Aspettate… Sigourney Weaver era la boss spietata e moriva male anche in quello!!!!!!
Lui e il cinema action o analogo non c’azzeccano proprio … Lei vabbè può fare quello che vuole, film puramente alimentari compresi.
War dogs è una mezza boiata mezza scoppiazzata veramente dimenticabile…questo mi fa ripensare a film pre pigiami come Oblivion..però lì c’era Tom e un design che il regista si era tirato dietro dal suo Tron e aveva il suo perché..qua ci si poteva probabilmente limitare a un episodio di Love death and robots e tanto bastava.
Ieri ho ri ri riguardato Furiosa. E poi ho pensato a Split. E poi a Glass. E poi a…Mi stai dicendo che anche in questo Anya Taylor Joy non dirá piú di 15 battute, anzi le metterá a cartelli, e prenderá un fottio di soldi? Ti prego dimmi che le supera…
Arrivato al punto della recensione in cui viene raccontato che il personaggio di Miles Teller suona la batteria e quello di Anya Taylor-Joy gioca a scacchi come collegamento ai loro ruoli più famosi non riesco a capire se la recensione mi sta prendendo in giro o se gli sceneggiatori sono stati seriamente così sfacciati. Comunque potrebbe essere un motivo per recuperare il film.
dubbi legittimi, ma è vero…
Potevano essere più sottili, tipo dama e bonghi, o backgammon e basso elettrico.
Vista intervista dove i due dichiaravano con malcelato imbarazzo di essersi opposti alla citazione incrociata, ma di essere stati cagati zero. All’arrivo di quella scena ammetto di essermi stropicciato gli occhi, tipo “sto sognando” o “mi hanno dato la droga”.
Sarebbe stato fico se in fondo al burrone ci fosse stata Quella Casa nel Bosco e i due fossero stati l’ultima linea di difesa nel caso in cui tutto fosse andato a puttane e fossero spuntati gli Antichi
Ok, per fare il cecchino basta un occhio, certo che potevano evitare di scegliere un’attrice col campo visivo di una rana.
Questo film mi ha fatto rivalutare Annientamento. Scott Derrickson mi è sempre sembrato un tantino sopravvalutato e qui, non so se per merito unicamente suo, semplicemente dimostra di non essere capace. La premessa mi sembrava originale ma poi va tutto in vacca, e Sigourney Waever è sprecatissima
Dai, se skippi le parti noiose una mezz’ora godibile la trovi
Essendo palesemente un film vaccata senza fronzoli né aspettative non ci vorrei leggere troppo in più del previsto. Anzi! mi aspettavo molto peggio… Tutto abbastanza derivativo, ma per me gestito con un discreto mestiere. Poteva venire molto meglio, ma poteva anche essere parecchio più palloso… Sicuramente butta nel calderone troppe cose a random, poteva essere più asciutto e anche molto più cattivo.