Una delle più grosse fortune che ho avuto nella mia vita credo sia quella di essere cresciuto in una famiglia garbatamente non religiosa.
Più avanti ho scoperto che, in realtà, i miei genitori odiavano la religione in modo feroce. In loro bruciava, e brucia tuttora, un sentimento anticristiano potentissimo, roba che se potessero passerebbero le giornate a incendiare le chiese insieme a Burzum, ma non hanno mai fatto trasparire niente di tutto questo finché non sono stato abbastanza grande da mettere le cose nella giusta prospettiva, e di ciò gli sono grato. Non sono battezzato, non ho mai fatto catechismo, niente cresima o comunione, non una sola ora di religione a scuola, mai sentito messa o messo piede in una chiesa, almeno finché amici e parenti non hanno iniziato a sposarsi o morire, insomma, sempre stato a debita distanza da croci e altari — ma mai, mai, con la spocchia di chi si sente migliore.
In casa non se ne parlava granché, logicamente, ma la religione non è mai stata un argomento spinoso o un tabù. Se avevo dubbi sulla lore, i miei rispondevano in modo serio e competente e alla domanda “come mai noi non siamo religiosi?” alzavano le spalle e dicevano semplicemente “non fa per noi”, senza mai scordare di aggiungere che, da grande, sarei stato libero di scegliere la mia strada (come no). Tutto questo, mi rendo conto, è molto poco metal, ma mi ha permesso di crescere molto meno annoiato o traumatizzato dei miei coetanei, al sicuro dai pericoli delle religioni organizzate ma anche da quello di trasformarmi in uno di quei pedanti rompicoglioni che a un certo punto della propria vita scoprono che la religione è fuffa e decidono che la loro missione nella vita è farlo sapere a tutti.

Io mentre cresco senza correre il rischio che un prete mi metta le mani addosso
hUrRr DuRrR mA sE dIo È bUoNo CoMe PuÒ eSiStErE iL mAlEEeeEEe
Not in my name, amici atei.
Io oggi non sono una persona religiosa, ma non penso che la religione sia una cosa stupida. Nelle immortali parole di Community, penso che sia come Paul Rudd: capisco l’appeal, non lo toglierei mai agli altri, ma non è una cosa per cui farei la fila.
Sarà per questo che non ho avuto nessun problema con Heretic, un film piuttosto divertente che sotto un travestimento da trattato filosofico sulla fede nasconde una serie di banalità sconcertanti che giusto una persona che è andata a scuola in America potrebbe trovare stimolante. Non è questione di essere o meno d’accordo, è proprio che questa roba non mi tocca. Vuoi essere religioso? Non vuoi essere religioso? Ma sì raga, avete ragione tutti, ci sono stupidate da entrambi i lati. Ognuno ha diritto a credere alle stupidate che vuole. Nelle immortali parole di Community, non potete essere fighi come me?
In Heretic ci sono la bella e brava Sophie Thatcher (che abbiamo visto da poco in Companion) e Chloe East, anche lei bella e brava ma qui presentata come Personaggio Con Gli Occhiali, quindi in un ovvio ruolo di subordinazione morale oltreché fisica rispetto alla collega. Sophie e Chloe sono due giovani missionarie mormoni, quelle ragazze con vestiti austeri e la targhetta col nome che fanno questa cosa per me inconcepibile di cercare di convertire la gente che incontrano per strada. Avete presente, no? Se vivete in una grande città è impossibile che non ne abbiate mai incontrata una. A me è capitato più di una volta. L’ultima, in metropolitana: questa tipa mi si siede vicino, tutta carina e sorridente, e attacca a farmi domande, mi chiede come mi chiamo, che lavoro faccio, io le rispondo che recensisco action horror e eccezioni meritevoli per Nanni Cobretti e vabbè, una cosa tira l’altra è così che è entrata in redazione Xena Rowlands. Tornando a Heretic, il film si apre con Sophie e Chloe che bussano alla porta di Hugh Grant per parlargli di nostro signore e salvatore Gesù Cristo, ignare di avere appena firmato per una dose massiccia di cazzi amari.

I’m glad we caught you at home / Could we use your phone?
Non ci vuole molto, né a noi né alle protagoniste, per capire che l’affabile vecchietto dai modi gentili e l’accento buffo è in realtà una specie di Jigsaw della religione, un burattinaio sadico ed estremamente intelligente che non smetterà un solo secondo di parlare finché non avrà convinto le due povere malcapitate dell’infondatezza delle loro convinzioni e poi boh forse a uccidersi, mi pare di aver capito. Nel terzo atto gli parte la locura e diventa tutto piuttosto confuso.

Io avrei risposto “Evangelion” e il film sarebbe finito dopo 12 minuti
Heretic è un horror psicologico, anche se preferisco la definizione che ho appena coniato di torture porn di parlare, un perfetto dramma da camera con un’idea, due set e tre personaggi. Ha un messaggio che più reazionario non si può, ma per una volta faremo finta non ci interessi, ed è scritto in modo diciamo competente da due miracolati – ma elevato da un’interpretazione magistrale di Hugh Grant. Ecco, Heretic è proprio uno di quei film che ti mettono nell’imbarazzante posizione di tifare per il cattivo. Imbarazzante non perché il cattivo sia un killer, un mostro o uno stupratore, magari!, ma perché dice certe cretinate che davvero faceva più bella figura a rincorrere le tipe con un coltello.

Le religioni organizzate sono come il Monopoli, scacco matto, believers!
I miracolati di poco fa sono Scott Beck e Bryan Woods, le menti dietro alla sceneggiatura di A Quiet Place, ma che come registi finora non è che abbiano proprio scosso Hollywood dalle fondamenta (a Terrence 65 è piaciuto, ma io non mi fido mica). A questo giro bisogna riconoscergli che hanno azzeccato tutto: abbiamo detto il concept, furbissimo ed economico; abbiamo detto il cast, con un attore del passato in stato di super-grazia e due giovani star che – pur in ruoli molto meno interessanti – gli tengono testa; ma niente di tutto questo avrebbe lasciato il segno, secondo me, senza la fotografia del grandissimo Chung Chung-hoon, il collaboratore storico di Park Chan-wook.

Guarda qua che fotografia coreana

Guarda qua che grandangoli
C’è, in Heretic, un lavoro con le luci e i colori molto interessante e che colpisce immediatamente per la sua singolarità – potrei sbagliarmi, ma un film dell’orrore così caldo, accogliente, cozy, tutto giocato su gialli, marroncini e verdi non è qualcosa che si vede spesso. Aggiungetevi una serie di set bellissimi (onestamente, credo di voler comprare la casa di Hugh Grant, dungeon incluso), del gran camerawork e inquadrature studiate al millimetro, tutte belle geometriche e piene di simmetrie e capirete perché Heretic mi ha preso così bene anche se sono così poco d’accordo con quello che dice: è come passare due ore senza pensieri con qualcuno di bello e stupido.
Blu ray-quote:
Libero Quarini, olio su tela
A grandi linee sono le stesse caratteristiche della fotografia di The Gorge e in generale dei film Apple. In questo periodo sembrano andare per la maggiore, ne prendiamo atto.
Qualcuno ha detto Ricky Gervais?
“Qualcuno ha detto” ha veramente rotto il cazzo (niente di personale)
colpa mia che avevo effettivamente intenzione di dirlo ma poi mi sono scordato
Ormai sarete abituati, ma recensione davvero splendida
il film lo vedrò perché hugh grant che fa il matto mi incuriosisce e perché ho apprezzato la premessa
(Du palle la gente come Gervais che DEVE convincere il mondo).
Chiosa che non c entra nulla,
Visto il collegamento con quella perla di knock knock
Dovrebbero fare un knock knock due, con keanu in full john wick mode che dopo aver perso tutto finge di avere un altra famiglia borghese, ri-attirando le due che lo riconoscono solo a metà film
C’è anche da dire (ma qui si rischia di aprire un dibattito un bel po’ esteso) che nei Paesi anglosassoni e soprattutto negli USA quando si dice “essere religiosi” si intende qualcosa di molto diverso da noi.
Mentre noi nella placida Italia cattolica secolarizzata del 2025 con essere religiosi intendiamo forse andare giusto a messa a Natale, altrove con essere religiosi intendono essere praticamente degli integralisti o quantomeno dei simil-Testimoni di Geova (come mi pare siano le due protagoniste, io il film non l’ho ancora visto).
Del resto ricordo che negli USA l’etichetta “Christian” non include i cattolici.
Da quel che ho capito questo film si basa proprio su quell’idea di religiosità, piuttosto lontana dalla nostra
Condivido, ma a quanto pare le protagoniste sono proprio mormone, che è un discorso del genere portato all’estremo. Per dire, per vari discorsi dottrinali che è inutile fare ma anche sapere a meno che uno non sia un nerd delle religioni, i mormoni si considerano cristiani, ma TUTTI gli altri cristiani (cattolici, ortodossi, protestanti finanche evangelici) non li considerano tali perchè troppo “strani”.
Cioè uno dei pazzi che predicano sotto i tendoni nel sud degli stati uniti maneggiando serpenti a sonagli considera i mormoni come quelli veramente strani.
non sono assolutamente un esperto di religioni, ma il mio percepito è che, in USA come nel resto del mondo occidentale, la gente “comune” si ricordi di essere religiosa quando c’è da fare gruppo contro donne, omosessuali o altre religioni. per il resto, non la vivono in modo più integralista del tuo vicino di casa che smatta se sente che vogliono togliere il crocifisso dalle aule ma è andato in chiesa l’ultima volta nel 2004. le correnti pazzerelle che hanno bisogno di fare proselitismo perché piccoline, come i mormoni o i testimoni di geova, sono un discorso a parte e pure quelli li trovi nel wisconsin come in privincia di novara
Beh, dipende. In “provincia” credo la religione sia argomento molto sentito – e tutto sommato anche praticato [non da tutti, ma da molti] da qui delle morali molto bigotte, ed anche polemiche fortissime su argomenti, come aborto, che sfociano in integralismi incomprensibili al “cattolico medio” in europa occidentale [già europa Est è diversa]. Non so se avete visto le scene di preghiera nella stanza ovale in questi gg. Molti dei presenti lo fanno solo per consenso, ma il punto è che per molti elettori è un dato importante che una riunione di gabinetto si apra con una preghiera e tutto il contorno.
@Quantum il discorso che facevo è che mentre qui da noi esiste più una fascia intermedia di gente che si considera religiosa pur praticando poco, in altri posti (ma non solo gli USA eh, potrei citarti per esempio anche Paesi ortodossi) questa “via di mezzo” che abbiamo noi è molto pìù ridotta, praticamente direi che non esiste.
Cioè, se ti consideri religioso vuol dire che sei uno che va proprio a messa rigorosamente ogni domenica
P.S.: poi certo, i mormoni sono proprio un passo ancora più avanti
Ecco il punto è che da noi la religione “praticata” è roba da vecchi. Lì per alcune fasce di popolazione (non tutti, però tanti) è roba molto
molto seria – e vengono manipolati di conseguenza da chi ne cerca il voto, ovviamente. Sul WSJ leggevo anni fa elettori latini dichiarare di votare Trump perché non potrebbero potuto mai, per ragioni morali, votare per un Presidente favorevole alle leggi vigenti sull’aborto (elezioni 2020 mi pare). Poi vabbe, tutto questo è incidentale al film, giusto per dire.
Che vivere in Usa da non-religiosi sia molto più difficile che in Europa lo riconoscono molltissimi americani. Ovvio, che non lo si percepisce vivendo tipo a Washington DC o a Denver (come è capitato a me), ma se esci nel “country” credo proprio che lo percepisci eccome. Se vai a vivere in un buco di culo italiano, il massimo che può capitarti è il prete che passa a farsi offrire un caffè, nei buchi di culo americani sono i vicini di casa che vengono a sondaggiare se sei “dei loro”.
Oh, ci sarà un motivo per cui il fanatismo religioso è un tema cardine dell’horror americano, mentre da noi anche risalendo ai tempi in cui ne facevamo tanti e bene (suca, Jackie Lang) me ne ricordo uno solo sull’argomento, “Non si sevizia un paperino”. Toh, due mettendoci “Il demonio” di Rondi. E per altro in entrambi il punto è più la radicalizzazione supersitiziosa che non la regligione in sè.
Oh, senza farlo apposta, giuro: mi sparo per la pausa pranzo un film con Charles Bronson del ’88 (Messenger of Death) e tac! parla di comunità isolate ultra-religiose in Colorado (stato tradizionalmente democratco, per altro). Alla scena di Bronson che guida la macchina su una strada e incrocia un cartello così…
https://postimg.cc/nX4djjT2
..ho fatto lo screenshot e sono venuto a scrivere questo post.
the land of the free and the home of the brave 🫡
condivido, infatti le premesse logiche di queste sceneggiature vanno bene per i protestanti perché ne hanno la natura.
per me, cattolico, non hanno senso. sono roba per testimoni di Geova o Mormoni, appunto.
tutte “eresie” in senso tecnico cioè sette religiose formatesi per scissione da altri protestantesimi.
però lo vedrò perché mi intriga troppo lui.
spero però che non sia lungo.
dura 1 ora e 50. rispetto a un film marvel è un cortometraggio
Per contesto, e per capire meglio perché esistono i Ricky Gervais, circa un terzo degli abitanti del Paese della Libertà™ crede letteralmente alla Bibbia, compresa cronologia che dice che siamo stati creati qualche migliaio d’anni fa. Il dato varia dal trenta al quaranta per cento a seconda di come nei sondaggi è posta la domanda, ed è in diminuzione negli ultimi anni, ma permette di capire quanto per loro la religione sia un affare tremendamente più serio, e politicamente assai più rilevante.
Azz’, raga, purtroppo ero in cammino sul sacro sentiero degli antenati, in cerca dello spirito medicina, per liberarmi della cattiva magia, e mi sono perso questa bella discussione. Come mai poi? Considerando che ho digiunato per una settimana intera e poi mi son calato mezz’etto di funghetti, non mi sarebbe dovuto accadere un intoppo del genere! Forse lo stregone mi ha ingannato? Ma allora mi toccherà mangiarli il cervello, corpo di mio nonno essiccato e conservato in salotto! Stasera vado a infibulare le mie figlie e poi parto a caccia di quello stronzone!
Comunque, cari, avete dimenticato l’aspetto trollesco della faccenda: cos’altro come la religiosità, permette a noialtri buontemponi del web di trovare vittime sacrificali capaci di indignarsi per le più patenti assurdità e seguirti nell’escalation trollesca delle cretinerie sempre più follemente fuori dal mondo? Le “femministe” di instagram? I moralisti dell’associazionismo succhia contributi? Le mamme pancine? Gli incel redpillati? Nessuno, cari, dà al provocatore da tastiera le soddisfazioni che gli sa fornire il bigotto; e, chiedo scusa agli amici religiosi che pur rispetto, nessuno è coerente nella sua religiosità come il bigotto.
Possa la vostra bisaccia esser sempre piena di carne di scimmia, ho detto. Augh, dal vostro,
Bugo paguro allupato Togbazio
SPOILERS AHEAD!!!!
La parte su Tanakh et altri vs LandLords, Monopoli et altri l’ho trovata molto interessante, arguta, ed anche di fondo vera (di base, tutto il pippone sulla “iterazione”, peraltro ben accompagnato musicalmente, è interessante; potrà sembrare banale a qualcuno di noi – che però non è che siamo necessariamente tutti così ferrati/studiati in materia, di massima ripetiamo a pappagallo gli argomenti anti religione, come i credenti ripetono a pappagallo i loro convincimenti; ma per mezzo mondo è ancora un tema tabù, ivi compreso parte importante del pubblico made in USA & Europe.
Comunque di questi tempi “parlare di religione” (non ambientare un horror su uno sfondo religioso, che è cosa diversa) è di per sé un gesto di coraggio; speriamo il film non entri nel radar di certi soggetti.
Interpretazioni azzeccate e atmosfera convincente, come quasi sempre il finale zoppica un pò – ma almeno la sequenza finale è ambigua abbastanza da lasciare intendere che abbia vinto (e forse anche ragione) l’eretico – donde secondo me il film non è necessariamente reazionario, penso che in molti abbiamo in fondo aderito alle idee (non ai metodi) del cattivo, più che a quelle delle ragazze (sulla fede, intendo).
non ne faccio una questione di essere saputi o meno saputi, figuriamoci, ma che gli argomenti da ambo le parti sono proprio scemi.
il finale del film personalmente l’ho letto come tuttaltro che ambiguo: l’eretico hugh grant parla parla ma alla fine quando muore ti chiede di pregare per lui. il messaggio è che i cervelloni come ricky gervais possono prendersi gioco quanto vogliono delle contraddizioni delle religioni organizzate ma di fronte al grande mistero della morte si cacano sotto, abbassano la testa e cercano rifugio come tutti nella fede. scacco matto atei!
Mah…l’analisi dell’eretico non è tanto scema, anzi (semmai è molto semplificata, ma non si poteva fare del film un trattato di storia delle religioni). Le ragazze appaiono “indottrinate” questo sì – il che però rende più accoglibile il pensiero del cattivo.
Sul finale ambiguo
SPOILER
mi riferisco al fatto che tutto un pezzo sembra poco “oggettivo” e potrebbe essere una mera fantasia in punto di morte.
Il finale è probabilmente il punto debole del film comunque – però che l’ateo si cachi sotto in punto di morte è coerente con la tesi del controllo, che si basa sulla paura. Non è un argomento pro fede, è un riscontro del fatto che si crede spesso per contrastare il terrore insito nella idea che la vita e la morte non abbiano senso.
Cosa che oltretutto l’eretico dice espressamente quando segna le due porte “belief” e “disbelief”.
Quindi alla fine l’eretico, in punto di morte (forse, non è neppure chiaro, la mazzata dell’altra sorella sgozzata mezz’ora prima potrebbe essere fantasia della morente) retrocede a quello stato di paura che è esattamente alla base del suo pensiero. L’idea della fede come strumento di controllo, facilitato dalla paura della morte, ne viene rafforzata, non sminuita.
no no senti se dobbiamo iniziare a dubitare di quello che vediamo sullo schermo perché potrebbe essere una fantasia in punto di morte non ne usciamo più, ci tocca questionare l’intera storia del cinema
Il finale è deludente comunque, come qualcun altro ha scritto la bella premessa ha partorito una roba involuta; ma non sarebbe manco la prima volta che un finale sia ambiguo sebbene in modo non esplicito (senza volere bestemmiare, sono film di altra caratura:Taxi Driver; Once upon a time in America, in cui forse l’intera sequenza negli anni 60 è da considerarsi mera fantasia indotta da oppio; e chissà quanti altri casi). In questo caso è meno importante dato che il film non è di quel calibro.
[Luce, ambiente, farfalla, sono comunque dati che stanno incoraggiando infinite tesi, per quel che vale].
Dottor Quantum, ma non le sembra che l’eretico infilzato di fronte alla mormona da lui appena infilzata, le dica: prega per me a mo’ di sfida ultima davanti alla morte?
Ovvero, sei davvero così religiosa da pregare per il tuo assassino invece che per te?
E quando lei lo fa, si avvicina per infilzarla alla fila proprio per vedere se ella continua o smette?
possiamo discutere quanto vogliamo delle intenzioni dei personaggi, se il finale è un sogno o meno, o tutto quello che volete ma, amici: il personaggio che non crede in dio è il cattivo, dice una serie di cose superficialmente convicnenti ma alla fine ha torto e “perde”; i personaggi che credono in dio vacillano per un attimo, la loro fede viene messa alla prova, ma alla fine ne esce rafforzata e “vincono”. Heretic è un horror cristiano.
Io devo dire che, da agnostico, ho trovato molto validi gli argomenti dell’eretico, per quanto “rapidi” per forza di cose cinematografiche. Non solo ma, pur essendo il cattivo, dice cose interessanti, ed anche vere in linea di massima sotto un profilo “tecnico” (specie sulle interrelazioni tra pensieri religiosi diversi) ed in ultima analisi è forse l’unica cosa interessante del film. In questo senso credo che il film sia meno “cristiano” de L’esorcista, per dire, che faceva propria la dottrina cattolica sui demoni e la rappresentava come reale. Qui si percepisce di fondo che l’eretico è uno psicopatico, ma è anche quello che sotto sotto ha anche ragione in quello che dice – almeno io ho percepito questa divaricazione tra la forma e la sostanza. E forse questa è davvero l’intuizione interessante della sceneggiatura.
No dai, Quantum, se il personaggio di Hugh Grant “perde” non è una punizione perché non crede in Dio, quanto piuttosto per il fatto che è uno psicopatico violento che rapisce le donne e le tiene in gabbia privandole del cibo, torturandole e soggiogandole psicologicamente
“quando sarei stato grande sarei stato libero di scegliere la mia strada (come no)”
Letto di fretta mi è sembrato che il “come no” fosse sarcastico (tipo: “sì, certo, come no!”) ma ripensandoci forse il senso era semplicemente “oppure no, non c’è problema”. Sbaglio?
(Poi se tu davvero diventassi religioso ho l’impressione che ai tuoi un po’ scoccerebbe, ma questo è un altro discorso.)
no, era effettivamente sarcastico ma grazie che mi haio fatto notare che ho cananto il condizionale, ora correggo.
e sì, ai miei scoccerebbe molto se diventassi religioso. infatti ci ho provato, ma richiedeva uno sforzo veramente incongruo, è durata una settimana
@Quantum pensa che quelli del gruppo giovanile della parrocchia dietro casa mia hanno creato un birrificio artigianale e messo su una band industrial, altro che Hugh Grant :D
aspetta, avere un birrificio artigianale e una band industrial è una cosa positiva o negativa?
@Quantum birra molto buona ma la loro specialità è un sidro fantastico, per me è un sì!
dannati!
Poche cose mi hanno stufato quanto la birra artigianale. Sono almeno un paio d’anni che bevo solo prodotti industriali, meglio se di bassa lega.
Niente, volevo dirlo.
Parte come una bomba atomica e finisce come un minicicciolo. Hugh Grant è perfetto, ma la storia si accartoccia in uno slasher che risolve le premesse fighissime in modo generico e poco credibile. Il che mi ha frustrato parecchio. Peccato, occasione mancata per osare e fare un film superiore alla media.
Copio e incollo il commento…
Pensavo che dopo una prima parte intrigante si potesse virare su stilemi alla Hereditary e invece … d’altronde quando ho realizzato la filmografia precedente dei due directors mi sono reso conto che Ari Aster ha pisciato in testa a tutti gli horror dell’ ultimo lustro.
SPOILER
Lì per lì quando la superstite avanza nel dungeon, e arriva alla ultima porta in una stanza tappezzata di immagini di lucifero e affini, pensavo ad un finale virante verso il satanico (e pensavo potesse essere quella la “vera religione” cui accenna il tale sin dall’inizio). Il finale è involuto ma direi che in generale dall’ingresso della profetessa in poi le idee cominciano a scarseggiare.
“I’m glad we caught you at home / Could we use your phone?”
“You’re WET.” <3
Filmetto interessante, ma solo perché c'è Hugh in un ruolo insolito: appena smette di attaccare pipponi e si passa al sodo, diventa di un'inutilità sconcertante.
io sono andato a catechismo fino alle scuole medie, e questo mi ha portato a sviluppare un fastidio simile a quello dei tuoi genitori per la religione, che però di solito lascio sopito da qualche parte.
il film l’ho visto come “anarco-nichilista di reddit che se fosse più giovane farebbe i video su youtube contro indottrinate della setta” e tutto sommato non mi ha toccato più di tanto il livello della discussione, perchè ho trovato che fossero adatte al contesto, in questa gara di MIND: BLOWN che rifletteva bene i personaggi
un fenomeno simile a quando guardo i film sportivi e non me ne frega un cazzo di chi vince e persino del concetto stesso di vittoria, ma capisco perché ai personaggi interessa, quindi mi posso divertire.
Questa nuova carriera da cattivo calza a pennello a U Gran. Potrebbe rifare Extreme Measures nel ruolo di Gene Hackman. Ha trovato il suo posto
Non trovo sia un pistolotto antireligioso il tema del film, che in questo fin dal titolo è manipolatorio non molto meno del suo protagonista: è piuttosto il bisogno di “fidelizzare” il prossimo a sé fino psicopaticamente al punto di indurlo al suicidio, se si è di quella indole che gode a fare del male altrui, non solo ad assisterne. La religione è solo plausibilmente uno degli argomenti che il protagonista usa per svuotare della volontà le sue vittime, come il gruppo di “abati Faria” in cantina attestano, circostanziato dalla natura delle sue ultime due vittime. Certo il voler far precipitare il plagio su di loro nell’arco di una mezza giornata rende la seconda parte molto aleatoria. L’eresia del titolo è la convinzione di amare il prossimo nell’odiarlo fino a queste estreme conseguenze.
il film ha una partenza e continua almeno fino a metà ad essere molto interessante , poi succedono dei MACCOSA che almeno per me hanno tolto tutto l’entusiasmo iniziale , ad esempio :
SPOILER
Quando stanno rinchiuse in quella specie di cantina a il cattivo vuole far loro credere che il tizio a breve resusciterà , esattamente come aveva pensato di fare?? Succede solo per CASO che il loro superiore va a bussare in quella casa per cercarle e creare un diversivo per mettere in moto il piano. MA anche in questo caso , la porta che si apre dove esce il secondo tizio , sta a circa 1 metro di distanza da dove stanno loro mentre cercano di tirare il tappeto , come fanno a non accorgersene visto il rumore che fa quando si apre? Ma soprattutto , il tizio poi deve prendere il corpo di quello morto , spostare il Tavolo che fa un rumore della MAdonna , aprire la botola che fa un rumore della Madonna, buttare il cadavere di quello , richiudere la botola e rimettere il tavolo in posizione , DA SOLO , e quelle 2 che stanno praticamente a 3 metri di distanza NON sentono Nulla?? mah
E se non andavano vicino la porta , cosa faceva il cattivo le faceva morire di fame visto che non poteva inscenare il suo spettacolo?
boh
Poi , la ragazza che dopo che le quasi tagliano la gola , le misurano anche il Polso , il tizio poi si mette a SCAVARE nel suo braccio senza alcuna reazione , ma dopo oltre mezzora di dissanguamento è ancora VIVA per dare la mazzata al cattivo..mah
credo che sophie thatcher che resuscita per ammazzare hugh grant non sia un maccosa ma, appunto, un “miracolo” (l’altra roba che descrivi invece sì, non ha il minimo senso, ma non voglio infierire se no divento cinema sins) (ah, guarda che il “tizio” è una tizia)
Assolutamente d’accordo su tutto. E poi cosa si mette a cercare nella miniatura della casa alla fine del film?
Mi sento di aggiungere i miei 2 cents:
1) il film è terribilmente reazionario perchè nel finale dice chiaramente che anche se la religione fosse una cazzata è bello essere stupidi e crederci per sentirsi migliori (sto quasi parafrasando, ma non lo riguarderò per controllare); mi aveva un po’ convinto con la storia del Monopoli peraltro vera – anche se Grant si scorda di dire, e avrebbe rafforzato il suo esempio, che Landlord’s Game aveva intenti del tutto opposti e anticapitalisti alla sua più famosa iterazione successiva – ma poi l’affastellarsi di maccosa e maccome accartoccia tutto troppo. Topher Grace nella parte del personaggio che forse capisce ma forse no non serve a NIENTE, e sorvolo sulla farfalla perchè dai su
2) in merito agli atei rompicoglioni, è facile dire che chi odia platealmente la religione è un rompicoglioni quando la religione non interferisce in nessun modo nella tua vita (ma se c’è da insultare Gervais lo accetto)
Sul 2 però rilevo che la religione tende ad influire su leggi e politiche di moltissimi Paesi. Questo probabilmente spiega perché nel mondo anglosassone il tema sia così sentito (vale lo stesso comunque in America Latina come in Africa, e nell’Europa Est, dove sono frequenti visioni e normative improntate alla concezione religiosa, che il non credente si deve sorbire). Da noi il tema si sente molto meno…
Guardate, certo che spiace rompere i coglioni a chi si vive la fede in modo tranquillo, ma non c’è alternativa: bisogna mantenere un clima prevalente per cui la religiosità sia qualcosa di cui vergognarsi; è come il razzismo o altre cianfrusaglie del genere: questa gente, appena trova uno spiraglio, lo sfrutta per imporre la sua agenda (funzionale peraltro al suo potere e non viceversa). Oh, nella mia città, praticamente ci sono solo obiettori; non so come minchia debba fare una ad abortire. Figurarsi, ora che ci avviamo alla guerra, insieme al nazionalismo, che funzione assumeranno, ‘ste stracazzo di religioni, porcoddue impalato.
Cavolate, casomai se uno volesse pensare al “bene comune” il contrario (da cui l’eterna diatriba tra fede vs meccanismo di controllo). Negare, umanisticamente parlando, che l’idea della creazione frutto di un Dio Buono, davanti al qualse siamo tutti uguali e che ci giudicherà sia una somma conquista culturale mi pare una stronzata da due soldi
Molto bella la intro di Quantum (vedi che i fanatici li detesti anche tu? – vedi recensione credo di men ma forse era un altro), giusta la recensione. Bel film che non dice nulla e non va da nessuna parte. Bella l’idea di buttarla in dialettica ma la dialettica era infima.