Raccolta differenziata è la video-rubrica che dà una nuova possibilità a film inizialmente sottovalutati da pubblico e/o critica.
Il mondo è pieno di progetti giganteschi che, gravati da mille ambizioni, problemi e megalomanie, finiscono per crollare sotto il loro stesso peso. Da un lato, Le avventure del Barone di Munchausen di Terry Gilliam è uno di questi progetti: vittima di una lotta ai vertici della Columbia Pictures, fu gettato nel dimenticatoio dalla sua stessa casa produttrice, bollato da subito come flop, distribuito male e senza possibilità di redenzione. Dall’altro lato, però, Munchausen è anche l’esatto opposto: un film sopravvissuto, miracolato, una fenice che – nonostante una delle lavorazioni più travagliate e traumatiche della storia delle lavorazioni – esiste. Ne senti parlare e sembra un mito, o una barzelletta, un progetto pazzo e irrealizzabile che forse è solo leggenda metropolitana e chissà come sarebbe stato se lo avessero fatto davvero, un fantasy con gli elefanti e i sultani e i supereroi e la testa di Robin Williams sulla Luna, i mostri marini e la più splendida ragazza che esistesse all’epoca in tutto il mondo tutta nuda. E invece esiste, esiste proprio nel senso che lo puoi vedere coi tuoi occhi nell’arco della tua vita su questa terra. E poco importa che non abbia avuto successo. Esiste, esiste grazie a (e malgrado) un regista geniale, bugiardo e allegramente irresponsabile con la sua troupe di italiani geniali santi poeti navigatori mandolino e disorganizzazione completa. È il blockbuster che Hollywood non si meritava – e infatti l’ha bistrattato, nascosto, mai replicato. Ne esiste uno solo di film così, ed è un capolavoro. Ne parliamo nel video:
APPENDICI ALLA LETTURA
– The Buffalo film seminars, con estratti di interviste e aneddoti sulla lavorazione del film
PREMIO JIMMY BOBO
1. Ray D. Tutto (“King of the Moon”) 23%
2. Calogero Azzaretto (“Pirate”) 14%
3. Balbino Lacosta (uncredited) 9%
4. Antonio Maltempo (makeup artist) 34%
5. Javier Chinchilla (first assistant director) 20%
Congratulazioni ad Antonio Maltempo! Dopo essere stato tanto temuto (e a volte, ammettiamolo, insultato) nel periodo di carnevale, si è preso una bella rivincita! Complimenti anche a tutti coloro che avevano previsto questa vittoria non avendo scorto alcun rosso di sera. E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio.
Ed eccoci ai
PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 17 marzo, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI. Il nostro consueto appuntamento con le news più calciabili della settimana, cazzeggio, domande, risposte e schiaffi al Perditore del Premio Oscar® Timothée Chalamet.
Giovedì 20 marzo, ore 21: incredibile ma vero, è di nuovo quel momento dell’anno! Giovedì prossimo annunceremo su Twitch le nomination dei Premi Sylvester 2025 – in vista, ovviamente, della grande serata di gala che avrà luogo dal vivo® e di persona® a Bologna (tutte le info qui). Svelamenti dei candidati, tifi sfegatati, vespai di polemiche, amicizie che si rovinano e altre che si cementano: ha tutto inizio qui, nella serata delle nomination del Sylvester!
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Di Gilliam ai tempi mi sarei visto anche un suo video di tre ore mentre legge in loop l’elenco del telefono di Bisuschio Viggiù, e quindi andai al cinema pieno di speranze, tutte ripagate. Le critiche ai tempi erano tutte abbastanza entusiaste, quindi è davvero fastidiosa la mancata promozione da parte degli studios che l’ha reso un immeritatissimo flop.
Non ho visto l’intera filmografia ma comunque diversi suoi film e direi che non ve ne sia uno che non trovo eccezionale.
Ti dirò, per me ha cominciato a calare da 12 monkey compreso in avanti. Gli voglio sempre un bene dell’anima (fin da quando vidi, sempre al cinema Time Bandits), e rimango sempre dell’opinione espressa mi pare da Neil Gaiman una 30na di anni fa, che “Gilliam è un tesoro nazionale, dovrebbe essere sovvenzionato dallo stato qualsiasi cosa faccia a prescindere”, ma due/tre dei suoi ultimi film (eccetto Don Quixote), me li sono persi a piè pari.
Questo film mi manca e cercherò di recuperarlo: devo dire che forse questa è la seconda o terza volta che ne sento parlare… a riconferma di come sia stato proprio messo nel dimenticatoio.
Per quanyo riguarda il premio jimmy bobo, peccato non abbia vinto ray d. tutto.
Consoliamolo ipotizzando che Oda (noto rimasticatore post moderno) abbia preso spunto dal re della luna, “all d. ray” (scritto usando l’ordine alla giapponese e traducendo in inglese ol cognome), per il suo re dei pirati, “gol d. roger”.
Nathan, il tuo commento capita a FAGIUOLO. Se avrai voglia di guardare il video in differita scoprirai che in effetti Ray D.Tutto è un po’ un’eccezione meritevole ai Bobo (c’è una storia dietro, se non hai visto il film avrai una sorpresa); ma scoprirai anche che Oda, a quanto pare, qualche ispirazione da questo film l’ha avuta davvero!
Adesso sono molto curioso!
Posso vedere il vostro approfondimento anche prima del film, oppure rischio di rovinarmi la visione del film?
Purtroppo al momento è solo su infinity e dovrò aspettare che cambi piattaforma
Non solo Van Ooger, ma i draghi celesti di One Piece sono chiaramente ispirati dai sovrani lunari di Gilliam.
Una ventina d’anni fa mi feci fare un autografo da Gilliam al termine di un talk organizzato presso il Caffè Tommaseo a margine del mitico Science + Fiction di Trieste. Persona molto affabile, che ci aggiunse pure un bel disegnino. Artista a tutto tondo, il nostro 🙂
Non ho ascoltato il live quindi scusate se dico cose forse già sentite. Gilliam, secondo me, è un genio. I suoi film sono da vedere. Alcuni vi lasceranno straniti. Magari sembreranno incompleti. Sicuramente strani. Ma totalmente cinematografici nel senso più puro del termine. Non traducibili in un altro mezzo. Per me il capolavoro di Gilliam è “Brazil” (1985), la migliore trasposizione filmica di 1984 di George Orwell. Guardatelo subito…oggi.
Bellissima live, mi avete messo addosso la necessità di rivederlo, cosa che non faccio da credo più di vent’anni.
Gilliam è quel tipo di regista, come Kubrick, Welles, Lynch, i cui film invecchiando acquistano sempre più valore. Magari alla prima e pure alla seconda visione ti spiazzano, ma poi – un “poi” magari di decenni – ti scoppiano nel cervello. Peccato che, rispetto ai suoi simili, Gilliam non sembri circondato della stessa atmosfera di culto.
questo ero andato in sala quando non avevo ancora l’etá stabilita all’ingresso, lo avevo visto solo quella volta e mi era piaciuto molto ma ripensandoci da adulto non capivo quale fosse la parte non adatta a minori di 15 anni…
dopo aver visto l’episodio dei 400 calci immagino che sia per uma thurman, cosa che non ricordavo affatto (voglio dire non mi aveva colpito perchè a quell’etá al sesso preferivo i lego), e mi viene quindi da pensare che come spesso succede la censura è fatta da e per gli adulti, almeno io, non ne venni affatto turbato. :P