Premetto che io ‘sta cosa che Samara Weaving sia la Margot Robbie del discount non la condivido né – come diceva Tommy Lee Jones a proposito della buffoneria di Jim Carrey – non la sanziono. Però esaminiamo i fatti.
Fatto #1
Sono oggettivamente indistinguibili

Riuscite a dire in quale foto è ritratta Samara Weaving e in quale Margot Robbie? Domanda trabocchetto: in entrambe le foto è Michael Jordan con la parrucca!
Fatto #2
Una delle due ha una carriera spettacolare, lanciata nella stratosfera da Scorsese e diventata in tempo zero un’icona sacra, regina del jet set, non sbaglia un colpo neanche quando lo sbaglia; l’altra… è quella che chiami quando vuoi far sembrare un po’ prestige il tuo DTV e ti serve una star ma non te ne puoi permettere una troppo ingombrante.
Quindi sì, da un punto di vista scientifico, figlio del freddo calcolo matematico, non è un’osservazione sbagliata. E lo stesso trovo tossica e datata questa visione dello star system dove due donne, solo perché cromaticamente simili, devono essere automaticamente rivali, in competizione l’una contro l’altra, come se ci (e le) avesse ordinato il medico di stabilire chi di loro è una vincente e chi una perdente.
Detto questo.
Cosa devo pensare quando Samara Weaving fa l’ennesimo film oggettivamente di merda… e salta fuori che glielo ha prodotto Margot Robbie?

Margot Robbie quando convince Samara Weaving a fare un film di merda
Borderline è un horroraccio scritto e diretto da uno degli asini che ci hanno dato Cocainorso – un film la cui unica cosa interessante è il titolo che gli abbiamo dato noi – e prodotto da un tot di gente tra cui, appunto, Margot Robbie, Colleen Camp (wtf!) e un altro degli asini che ci hanno dato Cocainorso.
Diciamo che, se fossi uno capace di leggere i segnali, questi 94 minuti li avrei spesi diversamente, ma ormai è andata così e adesso ve lo sucate anche voi.
Siamo negli anni 90 e Samara Weaving è “Sofia”, una giovane popstar sulla cresta dell’onda con un solo problema: uno stalker con la faccia di Jack Nicholson e il talento del figlio di Jack Nicholson. “Paul” è convinto che tra loro esista un legame fortisismo e indissolubile (non si sono mai incontrati), è pazzo, pericoloso e non permetterà a niente e nessuno di tenerli separati. Segue home invasion nella lussuosa villa di Sofia. Seguono un paio di omicidi gne gne. Segue risoluzione tiepida e non proprio chiarissima. In mezzo: il one man show di Ray Nicholson che in virtù del nome che porta è stato arbitrariamente incoronato capo-mattatore e quindi corre, salta, balla, dà in escandescenza, ride, piange, si depila e accoltella senza riuscire a strappare un’emozione che sia una se non un vago senso di fastidio e forse un po’ di pietà.
Si parla di questo film come di una commedia nera, che immagino sia quello che sei costretto a dire quando non sai come altro cavartela: Borderline ha gli elementi di un horror/thriller e il tono di voce di chi ti sta raccontando una storiella buffa ma si stufa a metà e taglia corto prima della punchline. Non fa mai né veramente ridere né veramente paura, verrebbe da pensare che sia stato scritto con in mente un genere e poi girato da qualcun altro che lo ha completamente frainteso… solo che a scriverlo e girarlo è stata sempre la stessa persona (che ricordo, è uno degli asini che ci ha dato Cocainorso).
Ecco, sapete cosa sembra? Sembra quella scena di The Room in cui Greg Sestero racconta di una ragazza ammazzata di botte dal proprio fidanzato e Tommy Wiseau risponde “Ha ha ha. What a story, Mark”.
Esattamente come Tommy Wiseau, universalmente descritto come “un alieno intento a imitare quello che crede sia il comportamento degli esseri umani”, Borderline si sforza di assomigliare a una serie di film e di generi che hanno riscosso negli ultimi anni un certo successo, senza aver capito davvero di cosa parlano, e tutto quello che dice risulta forzato, fuori fuoco, off.
Per dire, non c’è un motivo particolare per cui sia ambientato negli anni 90. Non racconta una vicenda legata a quel periodo storico, la moda è la stessa dei giorni nostri, la tecnologia – tolti internet e smartphone – è indistinguibile da quella di oggi, manca qualsiasi riferimento culturale a quel periodo, anche i più facili e beceri, come che cazzo ne so, guardare Beverly Hills 90210 o far giocare un personaggio con un Game Boy. È come se chi l’ha scritto avesse voluto fare un’operazione nostalgia, salvo non sapere esattamente di cosa essere nostalgico.
Allo stesso modo, non ha alcuna importanza che il personaggio di Samara Weaving sia una cantante: anche se viene ripetuto una manciata di volte nel corso del film, la professione di Sofia non è mai rilevante per la trama del film. Nell’economia della storia l’unica cosa che conta è che lei sia famosa (spiega perché uno stalker si fissi con lei) e abbia una casa molto grande (un home invasion in un monolocale è noioso). Stabiliti questi due elementi, potrebbe tranquillamente essere un’attrice, una modella, un’ereditiera. Il film potrebbe essere ambientato ai giorni nostri e lei essere una influencer, e la sceneggiatura non cambierebbe di una virgola. Magari è solo cattiva scrittura, eh? Ma non riesco a togliermi dalla testa che qui qualcuno ha visto Trap, ha visto Smile 2 e si è detto: ehi, le cantanti vanno forte quest’anno, facciamo che la protagonista è una cantante – senza prendersi il minimo disturbo di adeguare il racconto.

Lady Raven e Skye Riley ti giudicano dall’Olimpo delle fictional pop star
C’è un unico momento in cui questa cosa rischia di avere una microscopica ripercussione sulla trama, è quando una degli home invader costringe Sofia a cantare con lei. Che splendida occasione sarebbe stata per scrivere un pezzo originale, far interpretare a Samara Weaving una canzone “di Sofia” e, attraverso questo, dirci qualcosa di Sofia: chi è, che tipo di artista è, a chi si sono ispirati nel crearla.
Invece, fanno una cover di Celine Dion, e l’intera scena ha come unico scopo di fare la gag che lei si prende una legnata in faccia perché stona.
Ma c’è una cosa che mi disturba ancora di più di Borderline, ed è che non si capisce chi diavolo sia il protagonista. Racconta una storia, ma fino alla fine del film non hai la minima idea di chi sia questa storia.
Se non avete visto il film e avete letto fin qui (bravi), potreste pensare che il personaggio principale sia quello di Samara Weaving. O al massimo quello di Ray Nicholson. E invece no! Sono centrali, sicuramente sono quelli con più screentime, ma il film non assume mai davvero il punto di vista di nessuno dei due.
Il personaggio con cui il film decide di farci empatizzare è la guardia del corpo di Sofia interpretata da Eric Dane. È l’unico personaggio che ha veramente un background e qualcosa di simile a un arco narrativo. Sappiamo chi è, cosa gli passa per la testa, conosciamo la sua famiglia, il che lo rende l’unico personaggio che ha qualcosa da perdere e da proteggere, e per questo facciamo il tifo per lui. Ma neanche lui è il protagonista!
Anzi, viene messo fuori gioco a metà film e così dopo aver speso 40 minuti a metterci nei panni di questo povero stronzo, passiamo il resto del tempo con dei personaggi che non conosciamo, di cui non ci frega niente, di cui non frega niente neanche a chi ha scritto il film.

“Un brindisi a mio padre, che ha scopato e fatto un figo come me”
Chi è Sofia? È una brava persona? È simpatica o antipatica, furba o svampita, risoluta o in balia degli eventi? Boh! Ho visto ragazze che venivano uccise da Ghostface nei primi cinque minuti di Scream caratterizzate meglio. Samara Weaving ne interpretava una!
E lo stesso vale per Paul, di cui non sappiamo, non capiamo niente, perché con la scusa che è pazzo dobbiamo accettare quello che dice e fa senza fare domande, mentre passa da carismatico manipolatore a scemo con le allucinazioni a seconda di cosa è conveniente per la trama. Un ruolo che è stato palesemente scritto su misura per Ray Nicholson – con ampio spazio per l’improvvisazione e addirittura una sequenza finale, mentre scorrono i titoli di coda, che ricalca spudoratamente quella di Pearl (con la differenza che in Pearl era effettivamente lei la protagonista) – che purtroppo però è un buco nero di carisma, uno scarso totale la cui unica qualità è essere il sosia di suo padre. Non proprio il genere di attore che dici “vabbè, non serve che gli scriva una trama, comunica tutto con gli occhi”.

stesso campionato proprio
È tutto così incoerente e sgangherato che qualcun dirà, e non avrà torto, che sembra scritto da ChatGPT. È un tema, questo, che ho paura che diventerà sempre più pressante negli anni a venire, trasformandosi in un inevitabile tormentone che sentiremo (e useremo) sempre più spesso. Quindi, almeno stavolta, lasciatemi dire che no, l’AI non c’entra: a volte basta essere uno degli asini che ci hanno dato Cocainorso.
Streaming-quote:
“Samara cambia agente”
Comitato Persone Preoccupate Per la Carriera di Samara Weaving
POST CREDIT: non so come aggiungere organicamente queste due nozioni all’interno del pezzo, quindi le scriverò qui ringraziando l’utente Jimmy Warden, è sì l’asino che ci ha dato Cocainorso, ma è anche sposato con la Sammy, il che derubrica a “vaneggiamenti di un pazzo” tutto il viaggio che mi ero fatto su Margot Robbie che le fa fare un film di merda con l’inganno. Salta fuori che, senza inganno, il film di merda gliel’aveva fatto fare il marito. La seconda: ingenuamente, pensavo che Weaving fosse un cognome comune in Australia, come può esserlo da noi, non so, Trinciapolli, invece la Sammy è proprio la nipote dell’Hugo Weaving nazionale. Pensa te le coincidenze! (Per chiudere il cerchio, Margot Robbie non è tecnicamente una “figlia di”, ma i suoi genitori sono così ricchi che quando era regazzina faceva serata con la famiglia reale inglese. True story)
(non è un giudizio di merito, è il nome che si è scelto) per avermi aperto le porte della percezione. Io scerzavo sul nepobebysmo di Ray Nicholson, uno che chiaramente lavora solo in virtù di come fa di cognome, ma ignoravo del tutto due cose sull’albero genealogico di Samara Weaving. La prima: il regista di Borderline,“Amore criminale”
Premetto che questo film non l’ho ancora visto (ardisco un’ipotesi..ambientato negli anni novanta perchè l’esistenza dei cellulari non farebbe funzionare la trama?) anche io sono preoccupato per la carriera di Samara. :(
Due cose:
1) Ricordiamo che sia lei che Robbie sono australiane. E’ un caso?
2) Adoro Samara anche dal punto di vista fisico, la trovo una gnocca clamorosa, ma oggettivamente Margot Robbie ha un sex appeal disumano, è praticamente una Dea da questo punto di vista. Però si, Samara oltre che molto bella è anche brava e simpatica, merita decisamente di meglio
GRAZIE PER LA DOMANDA. se il problema fossero stati i cellulari, mille e più horror contemporanei risolvono quotidianamente questo problema semplicemente facendo finta che non esistano, senza bisogni di ambientare il film in un altro secolo. ma anche se fosse, nulla di quello che accade nel film potrebbe essere risolto o evitato con un telefono o internet, quindi il dubbio del perché proprio gli anni 90 rimane
Grazie per la risposta!!
Io da anni dico “sembra scritto con il metodo F4 di Boris”.
Certo, “scritto con AI” sta ormai soppiantando questa espressione, ma è per dire che in realtà è un concetto già abbastanza vecchiotto.
100% è sempre lo stesso concetto, ha solo cambiato nome
1) La teoria di Robbie che convince Weaving a fare un film sbagliato un po’ per convenienza un po’ per il LOL, vera o meno che sia, mi ricorda di quando quel volpone di Arnold usò la psicologia inversa per convincere Sly a fare Fermati o Mamma Spara.
2) Ma il figlio di Jack Nicholson (Nicholson-son?) la spacca una porta di legno con l’accetta (wink-wink nudge-nudge)? O conserva almeno quello straccio di dignità e si trattiene?
1) pensavo esattamente a quello
2) se la tiene per quando sarà veramente disperato (il mese prossimo immagino)
La tesi “Samara Weaving è la Margot Robbie del discount” è sicuramente condivisa da Damien Chazelle, dato che in Babylon le ha fatto fare precisamente il ruolo dell’attrice che viene soppiantata da Margot Robbie.
Dal nostro punto di vista, però, noi potremmo considerarla “la Margot Robbie dei giusti”, dato che ha una filmografia super-calciabile
Lo stesso giochino che fece Tom Ford in “Animali notturni”, mettendo inisieme Amy Adams e Isla Fisher.
ci ho messo anni a capire che Amy Adams e Isla Fisher erano due personaggi diversi
Ma la sosia di Margot Robbie non era Jaime Pressly la bionda di My name is Earl?
Al limite la zia, vista la differenza d’età
Guardatevi Samara in Mayhem, film del 2017, in inglese. Una bomba! (lei e anche il film)
segno, grazie (è pure dell’altalenante ma simpatico joe lynch!)
https://www.i400calci.com/2017/12/corporate-zombies-vs-douchebags-la-rece-di-mayhem/
conosco quel sito!
Ho visto Mahyem (e scoperto la Weaving) proprio grazie a questa recensione.
E anch’io #teamSamara
https://drive.google.com/file/d/1bGaVpTDzw7bW8pRLDJdM8iw0Z_PBulaq/view?usp=drivesdk
https://imgur.com/a/E7PEbFA
https://www.facebook.com/Scuola.di.Hokuto/photos/lady-sayaka/219060528159072/
Ci mettiamo pure mia sorella Sayaka e siamo al completo.
Ray Nicholson nella locandina sembra un cosplayer di Di Caprio in Django
nell’olimpo delle pop star finte aggiungo la dea suprea, natalie portman in VOX LUX
ce l’ho in lista, prima o poi lo vedrò <3
Come si permette questo Ray qualcosa di interpretare uno stalker della mia Samara?
Lei è solo mia! Nessuno tocchi la mia Samara! :)
Effettivamente all’inizio mi son detto “dai, si distinguono”, pensando che quella a sx fosse Margot e quella a dx fosse Samara… forse mi sto sbagliando ancora.
Mi sembra che nella recensione e nei commenti sia sfuggito un punto fondamentale… Uno degli asini che ci hanno dato Cocainorso, nonché regista del film, è il marito di Samara.
booooom non lo sapevooooo
…ma fermi tutti, io non sapevo manco che samara fosse la nipote di Hugo Weaving! pensavo fosse un cognome comune in australia tipo che ne so brandilla fumagalli. urge una lesta postilla!
dai, è chiaramente un “reverse-Kirk”: il maritino ha qualche tipo di potente materiale ricattatorio su Samara, ho appena riguardato tutto “Lie to me” e nell’ultima foto lei sta chiaramente chiedendo aiuto
Ecco, io non sapevo che Margot Robbie venisse da una famiglia stra-ricca. Qui impariamo tutti qualcosa.
Vorrei ribadire che Samara, pur innegabilmente gnagna , non sia gnagna quanto Manon Serve
Jimmy Warden dovrebbe essere il santino di tutti noi…
Uno che con quella faccia lì è riuscito a convincere:
– della gente a dargli dei soldi per produrre un film su un orso che assume alcaloide tropanico
– Samara Weaving ad andare a letto con lui
– Samara Weaving a tornare a letto con lui
– Samara Weaving a sposarlo (e, immagino, a tornare ripetutamente a letto con lui)
deve essere necessariamente un monito a non mollare, per tutti noi.
(quello che non è riuscito a fare è un bel film, però, dai, non mi sembra giusto chiedere troppo)
Io ringrazio Quantum per la citazione Elio-Macciocapatondiana di una delle didascalie.
Vi amo forte e duro.
La cosa che fa più male di tutto il pezzo, è vedere che faccia da coglione ha il marito della Samara
Che samarezza……
Punto primo: Samara Weaving è la scream queen definitiva più della metà dei suoi ruoli da protagonista sono in film Horror, trattarla come una Margot Robbie di serie b in un sito come i400calci mi fa un po’ specie.
Punto secondo: Quantum non è che hai bisogno di una vacanza? Le stronzate scritte in questo pezzo nemmeno su FilmTv, dai cazzo almeno leggere wikipedia e imdb per saper cosa dire
non ti nascondo che questo commento mi ferisce, soprattutto perché so di avere ragione io e su film tv scrivono un sacco di stimati colleghi
Mi ero dimenticato di questa pagina.
Samara Weaving trattata al pari di Jason Statham, lei che ha fatto:
The Babysitter
Mayehem
Ready or Not
Guns Akimbo
Azrael
Ma sempre per darsi un tono e sembrare simpa si preferisce tirarle merda addosso.
Siete fantastici