Duri da ignorare è la nuova video-rubrica dedicata a quei film che hanno avuto un grande successo, soprattutto di pubblico, ma che non hanno per forza convinto proprio tutti.

“…e poi li meniamo”
Non sono molte le occasioni che mi capitano per dire che Zack Snyder ha fatto anche cose buone, ma questa è una. Voleva adattare 300 di Miller al cinema da anni, sapeva esattamente come voleva farlo, lo vedeva come veicolo perfetto per far conoscere la sua precisissima estetica al mondo, e – pur dando anche forti indizi di quelli che saranno i suoi difetti ricorrenti, tipo la differenza tra ricalcare e, uhm, capire – l’ha fatto e ha trionfato. Vi raccontiamo le origini del progetto, le fonti di ispirazione, il paragone con il fumetto, e persino il… prequel? sequel? contemporaneaquel? Quello del 2014. A voi il filmato integrale:
(trovate i nostri episodi anche su Youtube e Spotify)
APPENDICI ALLA VISIONE
PREMIO JIMMY BOBO
- Melina Di Cristo (assistant makeup artist) 48%
- Baby Braulio (vfx crew) 21%
- Qarl (visual effect artist) 18%
- Neon Cobran (“Litter Bearer”) 13%
- Dai Emanuel (musician: violin) 0%
Congratulazioni a Melina Di Cristo, che perde tempo palleggiando a centrocampo ma vince comunque il Jimmy Bobo. Il Crognale d’argento per il secondo classificato va invece all’incredibile Baby Braulio. E ricordate due cose! 1) se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio; 2) votate in differita, nei commenti, per assegnare il Premio Manon Serve!

Un momento chiave durante le riprese del film
I PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 7 aprile, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI
Il nostro consueto appuntamento con le news più calciabili della settimana
Giovedì 10 aprile, ore 21, per la rubrica Sala dei Trofei, abbiamo scelto uno a caso tra i tanti classici che ci ha regalato la spettacolare carriera di Val Kilmer: vi parleremo di Tombstone.
TRAMA: non c’è verso che Wyatt Earp vada in pensione in santa pace, specie se lo stesso anno esce anche un altro film su di lui interpretato da Kevin Costner. [IMDb | Trailer]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Luca Giovanardi e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Non dimenticate di seguirci e abbonarvi, e non mancate!
Ma alla fine lo Snyder degli esordi non era mica male. Pure “Dawn of the Dead” si riguarda sempre volentieri (OK d’accordo, ci sono gli zombie che corrono, ma per quello prendetevela con Gunn che ha scritto la sceneggiatura).
Poi c’è stato “Watchmen” che ha certamente dei difetti ma non è un disastro (considerando anche quanto sia difficile condensare l’opera intera in un film).
Ecco, direi che i problemi cominciano con “Sucker Punch”
No, ‘spè. Watchman è esattamente *IL* film tratto da un fumetto di cui Snyder non ha capito un c*zzo e che ha girato solo perché “Siccome 300 era reazionario, questo riequilibra la bilancia cosmica” (l’ha detto davvero, anche se non con queste esatte parole)
Da come lo ricordo io il difetto maggiore del suo Watchmen è che era in molte parti una riproposizione pedissequa dell’opera a fumetti (intendo proprio che molte scene erano riprese pari pari). Ovviamente a parte il finale cambiato (ma quello ci stava, il polipone di Moore su grande schermo avrebbe fatto ridere).
Però sono clemente perché sintetizzare Watchmen in un film è dura.
Per me ci ha capito ancora di meno Lindelof con la serie TV di qualche anno fa, quella sì una vera ciofeca
Tutto sommato credo che il difetto di Watchmen sia proprio l’estetica di Zack. I personaggi sono tutti “troppo cool” anche nella follia o nella violenza (mentre il fumetto ne rimarcava 1000 volte l’essere socialmente o umanamente inadeguati ed in sostanza dei “poracci” con manie di grandezza (ed anche tratti di eroismo e nobiltà, ma questo dopo) – ciò che emerge nella “parte biografica” di tutti i personaggi, nessuno escluso, nel libro di Hollis Mason, ed in tanti particolari qui e lì. Al netto della impossibilità di ridurre a 3 o 4 ore la narrazione, il carattere fortemente contraddittorio/ambiguo/oscuro degli “eroi” non emerge imho abbastanza nel film. C’è da dire che nemmeno Nolan è riuscito a rendere il Batman 50% sociopatico, 50% “umano” di Miller, per dire. Probabilmente al cinema rendere bene (butto lì degli esempi a random) quanto è sgradevole, pazzo (e carente di igiene personale) Rorschach, isterica e immatura Silk Spectre 2, patetico e debole Nite Owl 2, brutto, sporco e cattivo the Comedian, inumani (in modi diversi) Ozymandias e Manhattan, non sarebbe stato neppure semplice, ma Zack non ci ha neanche provato, credo.
Ne parleremo quando faremo una live su Watchmen, ma non è questione che “non rende al cinema”, è proprio questione di aver frainteso il materiale alla partenza. Zack Snyder ha letto Watchmen e, per qualche motivo, invece che trovarne una condanna al concetto stesso di supereroi ci ha visto i fighi al tramonto in cerca di riscatto (Nite Owl e compagnia) e l’outsider nichilista che aveva sempre avuto ragione (Rorschach). Basta vedere letteralmente tutti i suoi altri film.
Resta un’opera che forse non andava trasposta, e basta: figlia di un intelletto diciamo molto particolare, di tempi lontani (nel 2009 è meno facile capire l’isteria anni 80 da guerra nucleare) e strutturata su una narrazione con 2000 sfumature che sarebbe stata più che ostica anche per registi migliori. Aveva imho ragione Moore a definire Watchmen non filmabile, e via…
I problemi cominciano da quando ha deciso di fare Cinema senza avere la più pallida idea di cosa sia il Cinema. Il tutto con spocchia smisurata.
Voto Melina Di Cristo perché deve vincere anche il Manon Serve d’oro.
Inconcepibile che Baby Braulio non abbia vinto, voto lui
Siamo in due, Baby Braulio meraviglioso
Manon serve che vi dica che preferisco Neon Cobran.
Non ho rivisto 300 da quando è uscito, ma ricordo che non mi era piaciuto e che c’era un filone narrativo in cui il film si discostava molto dal fumetto: la propaganda sulla guerra in Iraq. Infatti a me sembrava (ma potrei sbagliarmi non avendo rivisto il film) che il personaggio della moglie di Leonida avesse senso solo per andare a parlare agli spartani dicendo frasi tipo: <>. Cioè, quando il film è uscito secondo me era molto forte il sottinteso PERSIANI = IRAQENI CATTIVI e INVASIONE = TERRORISMO. Forse oggi non si coglie più quel sottotesto del film?
Terrence troppo cattivo con questo film, la sensazione è che 300 non ti piaccia solo per il sottotetto politico della trama
La scena più bella è quella con Britney Spears.
https://www.youtube.com/watch?v=mr-WtIPS9AM
Ah no scusate, quella è la parodia.
Mi sono divertito molto nell’ascoltarvi, as usual in differita, ma, forse per la primissima volta, dissento da molte cose che dice Terrence. Innanzitutto, mi scuserete, ma “fascista” non è una categoria dell’arte, è una categoria della politica. Applicarla a un film è pigro da una parte e dall’altra non si capisce esattamente cosa si vuole dire (e io infatti non l’ho capito: il concetto stesso di eroe d’azione si può dire che è fascista). Per fare un esempio di cosa intendo per confusione: uno stato che prende e redistribuisce tutta la ricchezza prodotta in parti uguali è uno stato comunista/ socialista. Ma un singolo individuo che fa lo stesso con la sua ricchezza è più un san francesco – e direi che santi e comunisti stanno per definzione agli antipodi.
Altra cosa che non condivido (qui era Nanni credo a parlare): è verissimo che la rappresentazione della battaglia è quasi sempre sbracatona e ridotta a risse uno contro uno in campo aperto MA mi sembra viene dimenticato come la rappresentazione della PRIMA battaglia invece è una delle migliori mai viste al cinema: scudi serrati in formazione oplitica, resistenza all’urto, assorbimento dell’energia della carica avversaria, spinta, lancia, passo avanti, scudi giù. Quella scena è fantastica e giustifica quello che succede dopo a due livelli: immediatamente dopo, i nemici rompono la formazione e quando li insegue la può rompere anche l’attaccante (posto che si rimettono in formazione per spingerli verso il dirupo); dopo in senso più ampio, ovvero nel resto del film, ha senso che invece che continuare a farmi vedere la stessa cosa mi fai vedere altri e più fantasiosi duelli, sapendo che se attaccasse l’esercito persiano in formazione lo fermano come abbiamo visto nella prima scena di battaglia.
Infine, circa l’accuratezza storica: è ovvio che solo nominarla fa ridere, ma è meno ovvio che questo che vediamo rappresentato sia quello che ci racconta Erodoto (citato direttamente in qualche occasione, ad esempio quando fassbender dice “combatteremo all’ombra”), come chiunque abbia fatto il liceo dovrebbe sapere. Da molto gusto vedere Erodoto rappresentato. Di cosa sia successo davvero alle termopili sappiamo poco, gli storici antichi non sono quasi mai affidabili, non dicono come sanno le cose, esagerano regolarmente i numeri (un milione di persiani sembra una cosa quasi impossibile per l’epoca, anche solo per questioni logistiche). Quindi è a prescindere un falso tema e inoltre il film è accurato rispetto alla “leggenda” delle termopili.
Infine, sul contempequel: è un filmaccio senza dubbio, ma è un filmaccio divertente, c’è un’Eva Green turbofiga, c’è Salamina (anche qui l’accuratezza storica non è un tema dai), cosa si può chiedere di più?
P.S. Zack Snyder per quanto mi riguarda è sia tamarrissimo che tontissimo e forse pure ignorantissimo ma all’inizio i suoi film si facevano vedere volentieri, la mano ce l’ha. Solo che è scemo.
Peraltro già il fumetto aveva attirato 1000 critiche per le inesattezze storiche – che comunque non interessavano nemmeno a Miller, credo. Sull’uso di certe categorie contemporanee a realtà storiche molto lontane mi associo alla critica di scarsa pertinenza – peraltro, Sparta era semmai una aristocrazia con un principio egualitario (tra gli Spartiati) un po’ come la prima Roma repubblicana, non dimenticando che applicare il concetto odierno di democrazia ad una qualunque realtà di quel periodo è a dir poco fuorviante
@Ruper quoto tutto al 100%, in particolare il PS
Ciao Ruper, mi rendo conto di averlo solo sfiorato come argomento perché quando siamo in tre a parlare di un film spesso alcune cose non vengono approfondite. Ad ogni modo io non ho alcun problema ad accettare la natura reazionaria di un film e godermelo comunque se per altre caratteristiche intercetta il mio interesse. Nel caso di 300 però non ho trovato gran ché e questo credo di averlo spiegato in live: l’eccessivo e inutile uso della slow-motion, la voce narrante incessante, didascalica e in perenne adorazione, la coreografia dei combattimenti, la saturazione dei colori. Per me l’idea stessa di mostrare gli spartani come dei fotomodelli in mutande invece che con la loro armatura come in The 300 Spartans del 1962 è qualcosa di ridicolo che avrebbe senso solo in una parodia porno gay, ma qui purtroppo siamo in un film di Zack Snyder. Per quanto riguarda il fascismo serpeggiante, per me con 300 si va oltre concetti come reazionario o conservatore. Sembra Starship Troopers fatto da uno che ci crede davvero. Non ci sono sfumature, dubbi o zone d’ombra. Da una parte ci sono i buoni, che sono belli, palestrati, bianchi, super etero e pronti alla guerra, e dall’altra ci sono i cattivi, che quando non sono scuri di carnagione o pieni di piercing sono entrambe le cose più vagamente femminei, e hanno un harem pieno di donne dedite all’amore saffico quindi strane, anzi malate, infatti si leccano tra loro scambiandosi la lebbra.
E quando dall’altra parte non ci sono i cattivi, attorno a Leonida e al suo dream team gravitano personaggi inferiori, imperfetti, che servono solo a mettere ancora più in risalto le virtù dei protagonisti: l’unico a Sparta che propone la diplomazia anziché la guerra è ovviamente un traditore venduto (Terone), l’unico spartano deforme scampato per miracolo al lancio dalla rupe in tenera età – e questa cosa la fanno gli eroi del film, eh – è ovviamente un traditore che neanche dinnanzi alla magnanimità del suo re riesce ad accettare i propri limiti (Efialte) e infine ovviamente nessun altro popolo greco al di fuori degli spartani può affrontare la faccenda dell’invasione persiana adeguatamente (gli Arcadi, ma anche gli Ateniesi). Per non parlare del fatto che gli unici personaggi femminili del film o sono in perenne adorazione per un uomo (Regina Gorgo), o sono sottomesse contro la loro volontà al potere degli uomini (l’Oracolo, le donne di Serse) e il fil rouge che le unisce tutte è lo stupro.
A me vien da ridere – così rispondo anche a Paolo Atredini – che si parli di “sottotesto” perché tutte queste cose nel film ci sono, sono davanti ai nostri occhi, sono IL testo. Se poi vogliamo parlare del sottotesto dovremmo parlare della scena finale in cui Delios incita tutta la Grecia (ma ovviamente sta parlando direttamente a noi) a non dimenticare le gesta dei trecento spartani perché «quest’oggi riscattiamo il mondo dal misticismo e dalla tirannia e lo accompagniamo in un futuro più radioso di quanto si possa immaginare». E lo dice nel 2007, in un momento in cui la guerra in Iraq era una questione caldissima, come ha fatto notare qualche commento sopra Wizzent Cassel.
Si poteva raccontare questa storia senza farne una questione di razze, culture e orientamenti sessuali, Stanlio in live fa un link che è ironico ma fino a un certo punto con il villaggio di Asterix: la trama è quella, la resistenza di pochi contro il colonialismo di molti. Ma se me la racconti in quel modo fai una scelta precisa, la fa Miller prima e Snyder poi sapendo di star facendo qualcosa di estremamente controverso, infatti quasi 20 anni dopo stiamo ancora qui a discuterne.
Al di là degli eccessi di Miller e Snyder, io non penso che le Termopili possano essere raccontate senza farne una questione di razze e culture (sugli orientamenti sessuali si può discutere, ma nell’antica grecia il tema non era scandaloso come lo è oggi). Perché fu proprio uno scontro di razze e culture (ed eugenetica, parlandosi di spartiati, anche se ultimamente la tesi storica del getto dal monte Taigeto è messa in discussione) non per altro. Forse il punto di partenza è proprio che certi eventi storici e certi mondi oggi sono scabrosi e non andrebbero proprio toccati. Se poi ne parliamo dopo 20 anni è anche perché sappiamo cosa è successo nella cultura occidentale negli ultimi 20 anni – da qui i disclaimers all’inizio di Via col Vento. Non che sia giusto o sbagliato, diciamo che il rapporto col passato anche lontano è diventato molto complesso, e carico di istanze di autocritica, forse anche più del ragionevole.
Ciao Terrence, grazie della risposta, much appreciated (che se no uno che commenta a fare? :)).
Allora secondo me c’è un problema di filtri, due in particolare: il filtro zack snyder e il filtro storico. Il primo, IMO, porta a vedere quegli slow motion che all’epoca erano una figata con l’occhio retrospettivo di chi conosce zack e ne ha i coglioni stracolmi. Io sono tra questi. Ho provato a vedere rebel moon per svaccarmi tipo 50 volte e non ho mai retto più di venti minuti. Schifo man of steel, schificchio batman vs superman (filmdemmerda ma con un paio di colpi da cinema), mi addormento con la sua justice league. Zack sei un bastardo che non si sa tenere, hai buttato tutto nel cesso, te possino. Ma all’epoca per me al cinema fu una bomba. sarà che ero nei primi enti…
Il filtro storico invece lo applico io. Sbaglierò, sarà il liceo classico che dalle mie parti è un’istituzione (chiedi a George che sa di cosa parlo), ma io ho solo visto Erodoto con gli steroidi. Ma Erodoto, non Goebbels. Se racconti gli antichi greci, anche in forma fumettosa esagerata, stai raccontando gente per cui il bello e il buono (kalós kagathós) vanno insieme, necessariamente, imprescindibilmente. stai raccontando gente che chiudeva le donne in casa (a parte gli spartani, in parte), ferocemente misogini, per cui chiunque non fosse greco era barbaro, incivile, schiavo laddove loro erano liberi. e quindi dove tu vedi, magari a ragione eh, un testo reazionario, io ci vedo il normalissimo mondo antico, che era anche piu stronzo di cosi. e ripeto, magari il filtro sbagliato è il mio.
La storiografia ottocentesca poi ci ha messo il carico, facendo delle battaglie contro i persiani un mito fondativo dell’occidente mentre nel mondo antico è mito fondativo più che altro della potenza ateniese (che poi contro aparta perdera e si dissangueranno a vicenda – vedi tucidide e relativa trappola di cui oggi si parla tanto a sproposito). La verità è che anche quello era un mondo molto complesso e Temistocle, l’eroe di Salamina, finirà ostracizzato e concluderà la sua carriera come satrapo dell’impero persiano.
p.s. anche nel mondo di OGGI mi sembra che chi propone la diplomazia non goda di buona stampa, ivi incluso qui, e per le stesse ragioni di suprematismo di sempre (gli altri sono subumani, non sono uomini liberi, sono soggiogati dalle dittature mica come noi che abbiamo il nostro bel giardino e tante tante puttanate che mi riempiono le orecchie da mane a sera). Un abbraccio
Ti abbraccio anche io Ruper e grazie a te per questo diplomatico scambio di opinioni. Verremo entrambi gettati dalla rupe per questo! :D
4 (fuori tempo massimo?)