Raccolta differenziata è la video-rubrica che dà una nuova possibilità a film inizialmente sottovalutati da pubblico e/o critica.

I miei ragguardevoli sabati sera
Ieri sera io, Stanlio e Toshiro abbiamo ricordato con una certa tenerezza quel periodo affascinante della storia dell’umanità a cavallo tra la fine dei Novanta e l’inizio dei Duemila. Internet al suo brodo primordiale, i primi lenti passaggi dall’analogico al digitale, gli ultimi rimasugli delle subculture musicali di lì a poco fagocitate dal mainstream, la consacrazione dei Prodigy con The Fat of the Land, l’esplosione degli Offspring con Americana e soprattutto il teen movie declinato in mille varianti: quella sentimentale (Kiss Me, 10 cose che odio di te), quella comedy (American Pie, Road Trip) e quella horror (Final Destination, So cosa hai fatto, Urban Legend, anche se ad aprire le danze è stato l’urlo dello zio Wes). C’era poi anche un altro sottogenere, la stoner comedy, che avrebbe fatto la fortuna di Seth Rogen una manciata di anni più tardi e che al tempo vedeva in Fatti, strafatti e strafighe forse il suo campione, anche se c’era pure Half Baked, da noi poco conosciuto e non era male, con un giovanissimo Dave Chappelle. Il film di cui vi abbiamo parlato ieri sera, Giovani diavoli, uscì nel 1999 e dentro ci troverete tutte le cose che vi ho appena elencato frullate insieme più Jessica Alba seminuda che – come ci ha tenuto a sottolineare Stanlio – al momento delle riprese era ancora minorenne.
A voi il filmato integrale:
(trovate i nostri episodi anche su Youtube e Spotify)
APPENDICI ALLA VISIONE
- Il finale alternativo di Giovani diavoli
- La proiezione speciale per i 20 anni del film
PREMIO JIMMY BOBO
- Burpo (storyboard artist) 57%
- David Sporn (contract administrator) 18%
- John Crimins (dimmer board operator) 14%
- Mike Splatt (special effects technician) 11%
- Joe Del Monte (construction coordinator) 0%
Congratulazioni a Burpo che ha fatto un vento e ci ha cambiato il clima e temporeggia bevendo spuma! E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio.

The kids aren’t alright
PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 28 aprile, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI
Il nostro consueto appuntamento con le news più calciabili della settimana, il cazzeggio e le vostre domande.
Giovedì 1 maggio, ore 21: NIENTE. Vi pare che lavoriamo il primo di maggio? Ci vuole un bel coraggio.
Lunedì 5 maggio, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI
Di nuovo le news, di nuovo il cazzeggio, di nuovo le vostre domande.
Giovedì 8 maggio, ore 21: ancora una Raccolta differenziata per voi! Vi racconteremo di quella volta che Hollywood ebbe il raro sussulto di sperimentazione avanguardistica e si buttò su un concept difficilissimo. Il thriller in tempo reale, state dicendo? No, peggio: Johnny Depp che fa la persona normale. A voi Minuti contati.
TRAMA: il misterioso Christopher Walken avvicina l’ignaro Johnny Depp e lo ricatta con una sfida impossibile: non fare nessuna faccetta per 90 minuti di fila. Ci riuscirà? [IMDb | Trailer]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Ampollini e Cavalli.
Tiè, ho citato “minuti contati” in un commento ieri e oggi annunciate la serata a tema. Scherzi a parte, vedere Depp fare la persona quadrata per una volta mi ha fatto cascare la mascella! Devo dire che almeno lui l’ho apprezzato.
L’inizio in stile Stefano Nazzi è forse uno dei migliori di sempre.
Il giornalista che ci ha fatto l’intro ci tiene a restare anonimo ma ti ringrazia fortissimo
Un film che ho visto, credo, quindicenne, durante una serata del celeberrimo ciclo “notte horror” di mediaset.
Non ricordavo nemmeno il titolo ma un dettaglio, per molti anni e di rado ancora oggi, viene ancora a tormentarmi: la scena in cui l’amico metallaro, interpellato sul problema perché in quanto metallaro è ovviamente un adoratore del diavolo, risponde qualcosa del tipo “le mani oziose sono facile preda del demonio”.
Il fatto che a colpirmi sia stata quella roba qua delle mani e che viceversa non conservi alcun ricordo di Jessica Alba seminuda direi che è piuttosto eloquente. A mia discolpa, ribadisco che avevo quindici anni e che stavo sveglio la notte a guardare film horror.
Che poi è un proverbio anglosassone, immagino suoni malissimo tradotto letteralmente in italiano, e su cui si basa anche il titolo originale del film: “Idle Hands”. Tra l’altro scorrevo i titoli internazionali del film e *tutti* ci infilano la parola “mano” da qualche parte, noi al solito siamo i soliti dementi che dobbiamo sempre farci riconoscere.
Non so che problemi abbiano i distributori italiani con i titoli, visto che li scelgono loro e non il reparto che adatta e doppia l’opera solitamente. O meglio il problema lo so, chi gestisce la distribuzione non capisce una fava di cinema e nemmeno gli interessa, in più ha un’ idea vecchia e non più veritiera del mercato per cui magari mette titoli da commediola romantica per film drammatici tipo ” se mi lasci ti cancello”. Purtroppo in Italia abbiamo tanta gente con ruoli importanti e dirigenziali che non sa nemmeno gestire la spesa settimanale a casa propria.
Ragazzi siete ingiusti: il sopracitato “Fatti strafatti etc. “ aveva per titolo una roba tipo “where’s my car” che oltre a spoilerare mezzo film già dal titolo non aveva un briciolo della turbodemenzialità di “Fatti strafatti e strafighe”. Ok poi ci sono incidenti tipo “Se mi lasci ti cancello” o l’ingiustamente dimenticato “Cambia la tua vita con un click” che in originale si chiamava solo: Click.
Oh, siamo scemi, siamo fatti così, è la locura, la cazzo di locura.
Aspettate un attimo. Quindi Rodman Flender è stato il primo uomo a dare un coppino a Timothee Chalamet?
Segnalo che il primo film del nostro Rodman Flender, The Unborn, è un vero gioiellino fanta-horror, una cronenbergata fatta con lo spirito di Gordon/Yuzna.
Ecco: del 99 mi ricordo il servizio di leva obbligatorio nei bersaglieri. Cosa praticamente finita l’anno dopo. L’unica cosa divertente fu sparare col fucile beretta, in mezzo a ore e giorni di nulla. Rimango un pacifista.
E mi ricordo, in pattuglia in polveriera ( deposito di armi pesanti), isolati dal mondo, in questa pianura del nord italia ( non ricordo il nome del paese), fucili alla mano e caricatori nelle giberne, il mio commilitone Napoletano che pattugliava con me, mi parlò di Matrix.Elogiandolo. La prima volta che lo vidi fu proprio alcuni giorni dopo in caserma, con videoproiettore, in videocassetta, su un muro bianco. Un esperienza. Quando un film è bello puoi anche vederlo su un 14 pollici.
Un’esperienza
Beh dai poteva andare peggio, la media dei racconti era passare giornate di nulla e al massimo aiutare qualche superiore a svuotare la salmeria per farsi portare la roba a casa . Già li si capisce l'”utilità” della leva .
Comunque nel 99 avevo 4 anni quindi non ricordo nulla🤣 anche se passavano già tanti horror ed action in casa , matrix credo di averlo visto a 6/7 infatti.
Non dimentichiamo l’incredibile titolo” Non drammatizziamo… è solo questione di corna” riservato a un film di Truffaut, ma che sarebbe stato(decisamente)più indicato per pellicole con Banfi e la Fenech…
Volevo rispondere più sopra,ma il commento mi è comparso qui.Per dire c’è stato anche di peggio rispetto a titoli come”Giovani diavoli” e “Se mi lasci ti cancello “. Indegno anche un titolo come”Fantasie di una tredicenne” per uno dei capolavori del cinema cecoslovacco. Ma la lista sarebbe veramente molto lunga…
E non dimentichiamo il nome del film che ha ispirato il nome del sito: i 400 colpi. ( Fonte Wikipedia)
“I 400 colpi (Les Quatre Cents Coups) è un film del 1959 diretto da François Truffaut, al suo primo lungometraggio. Il titolo italiano, traduzione letterale dal francese, fa perdere il senso che ha nella lingua originale, in cui si riferisce all’espressione faire les quatre cents coups, corrispondente più o meno al modo di dire italiano “fare il diavolo a quattro”[1], o meglio ancora, in questo caso, “combinarne di tutti i colori”, “esser turbolento, ribelle”.
non lo conosco
Vabbè, lo scrivevo per i giovani. Magari loro non lo sanno.
Vi regalo questa chicca che non avete citato: nel film compare per una manciata di secondi anche Tom DeLonge, cantante e chitarrista dei Blink182, che lavora nel fast food
Ne abbiamo parlato. Vai al minuto 58:07 del video