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Eventicinque Horizon: la rece di Ash – Cenere mortale

Stanlio Kubrick
di Stanlio Kubrick | 07/05/202530

“Sto in botta regiz, sto in para dura”

Se mi aveste fermato per strada qualche giorno fa e mi aveste detto “ehi, sai che è uscito il nuovo film di un noto musicista elettronico? È un horror sci-fi di grande impatto visivo, erede in qualche modo delle intuizioni del mai dimenticato Event Horizon ma declinato in quel modo che lo porterà a essere descritto ovunque come ‘psichedelico’, ‘lisergico’ e ‘un trip'”, avrei risposto senza esitazione “figata, Carpenter Brut ha finalmente diretto un film?”.

Invece no: Ash – Cenere mortale è il ritorno dietro la macchina da presa di Flying Lotus dopo il simpatico ma non del tutto riuscito esperimento con il body horror e la commedia di Kuso. Ora, non sta a me farvi il pippotto serio su Flying Lotus e la sua importanza e bravura, perché non è il mio – dovete chiedere semmai a occhio direi a Casanova, forse anche Jean-Claude; e di sicuro Wim Diesel, se riuscite a beccarlo. Posso però dirvi che mi è capitato in passato di ascoltare un paio di dischi del signor Steven Ellison, oltre ad avere ovviamente goduto del suo lavoro in GTA V. E come sempre in questi casi, mi hanno convinto ad ascoltarli con il metodo che si usa per convincere qualsiasi metallaro di merda ad ascoltare roba che non conosce: parlandomi dell’atmosfera.

“Hai detto atmosfera?”

Lo so, vi è venuto il terrore che ora io mi metta a descrivere, con la proprietà di linguaggio di un gibbone, le incredibili atmosfere che mi avvolsero durante l’ascolto di Los Angeles. In realtà no, mi serviva “atmosfera” per parlare di Ash, perché al di là delle prevedibili ironie sull’abuso di quei termini che vengono automaticamente associati a qualsiasi film che usi i neon rossi e blu, è vero che questo secondo film di Flying Lotus è una bella botta di quella parola lì. Il che significa anche che sia un po’ troppo di quella parola lì e un po’ troppo poco del resto, un po’ il difetto che potreste riscontrare chessò, in un Mandy: finisce che lo guardi, te lo godi e a fine visione sai parlare solo di LABBOTTA. Ecco, Ash è un po’ un manifesto dei pregi e dei limiti di LABBOTTA. SIGLA!

Oltre a chiamarsi come una mediocre ma simpatica band rock irlandese degli anni Novanta, come il protagonista delle storie dei Pokémon e come un commesso del reparto ferramenta, Ash è anche un riferimento al cuore inspiegato e inspiegabile del film, che senza questo mistero non sarebbe altro che la solita storia di due che si ritrovano a sopravvivere in un contesto spaziale estremo, e il fatto che non siano Jennifer Lawrence e Chris Pratt ma Eiza González e Aaron Paul non basterebbe da solo a migliorare la situazione.

Funziona così: Eiza, che di questo film è il centro di gravità permanente al punto che se siete fan potreste guardarlo anche solo per la quantità francamente imbarazzante di primi piani prolungatissimi che le dedica Flying Lotus, si sveglia un giorno dal suo pacifico sonno nella base spaziale sul pianeta di cui non ricordo il nome ma che è indicato con una sigla e soprannominato “Ash”. È successo un casino mentre dormiva: tutti i suoi compagni sono morti male e la base stessa sta diventando rapidamente non abitabile. Una merda, insomma, e là fuori è pure peggio: ecco quello che Eiza vede appena mette piede fuori dalla base.

Secondo voi è più psichedelico o lisergico?

Sì, lo so, in teoria la reazione di qualsiasi persona di buon senso di fronte a questo gigantesco frattale di cenere nel cielo dovrebbe essere quella di correre in cerchio con le braccia al cielo esultando e ululando di gioia. Ma Eiza si chiama Riya e non lo sa, come non sa un sacco di altre cose: perché è lì, chi sono quei morti, cosa è successo mentre stava dormendo. Era da un po’ che non vedevo un film che usa così sfacciatamente il trucchetto dell’amnesia per giustificare ogni sorta di spiegone successivo.

E sapete qual è il bello? Che ce ne sono veramente pochi, e comunque belli vaghi. Riya non è da sola: uno dei membri del suo equipaggio era infatti in orbita a controllare il pianeta dallo spazio (scopriamo che si tratta di una crew tipo Enterprise ma in cerca di un pianeta potenzialmente abitabile perché sulla Terra le cose vanno genericamente di merda), ed è quindi sopravvissuto all’incidente. Sceso sul pianeta, si riunisce con Riya e cerca di aiutarla a rimettere insieme i pezzi del puzzle, il tutto con sul groppone il gigantesco conto alla rovescia che porta al prossimo passaggio della base orbitante, e quindi all’ultima possibilità di salvezza per i due. Ah, la cenere vorticosa frattale è letale se la respiri. Uff.

“Non vorrai mica perdere la coincidenza?!”

Ora io lo so che non bisognerebbe mai parlare di videogiochi e della loro influenza sul linguaggio cinematografico che ormai va al di là della pura estetica andando a toccare gli aspetti più meccanici e tattili del videogioco stesso, oltre che le sue strutture narrative, ma io vi sfido a guardare il primo atto di Ash e non pensare che Flying Lotus l’abbia scritto con in mente anche i giochini. Anzi sapete cosa, ve lo faccio dire da lui stesso:

But a lot of video games — I have to say that the biggest inspiration I pulled reference-wise [was from] games like Silent Hill and Dead Space and Death Stranding and Resident Evil. Those are the big things that inspired me. I think this movie was made for the gamers. Like, as soon as I read the script, it kind of touched me in the PlayStation sticks. I just really felt it on that level.

(l’intervista completa è su Polygon, che fino all’altroieri era di Vox Media e ora è passato a Valnet, portando con sé le teste di una ventina di membri dello staff e finendo in mano a una delle peggiori media company in circolazione in termini di condizioni lavorative e qualità dell’informazione. RIP)

Comunque, Flying Lotus ha fatto questo film per i videogiocatori perché quando ha letto la sceneggiatura (di Jonni Remmler, esordiente e parecchio più giovane di me peraltro) “mi sono sentito toccato negli analogici della Play”. Santo cielo, la povera Eiza è pettinata come la protagonista media di un videogioco spaziale a caso degli ultimi dieci anni! Sia chiaro che tutta questa roba per me è ottima, e dà una bella personalità al diciamo primo tempo del film, quello più classicamente survival e concentrato sul mettere a fuoco e cominciare a investigare il mistero.

Qui per esempio cita chiaramente Prince of Persia.

“Che cosa cazzo è successo?” vi starete chiedendo dopo aver visto questa foto che sì, vi confermo essere un frame di Ash – Cenere mortale. Il punto è che questo suo lato da horror fantascientifico sospeso con una tizia che deve esplorare una base abbandonata non può chiaramente reggere il film fino alla fine, e infatti a una certa Flying Lotus svela le carte, tutte le carte, e pigia l’acceleratore sempre di più sull’orrore esplicito, sui rumori disturbanti, sui jump scare, sulle immagini di morte e distruzione inframezzate ai deliri della povera Eiza.

In qualche strano ma efficace modo, ed è forse la cosa che ho apprezzato di più, Ash riesce a essere un film corale pur avendo di fatto solo due protagonisti vivi. Il resto dell’equipaggio è morto, ma riesce comunque a partecipare attivamente alla storia, a fare volume, sia tramite brevi e incredibilmente efficaci flashback che ci fanno capire quel paio di cose necessarie a empatizzare un minimo con Riya, sia in modi più diretti e brutali che non starà a me spoilerarvi.

Ah OK a posto.

Come non era necessario parlarvi dell’influenza videoludica di Ash, ma io l’ho fatto lo stesso perché sono stronzo, i colori che vedete in questo pezzo dovrebbe rendere inutile anche parlarvi dell’influenza di Dario Argento. È però una roba tutto sommato superficiale, una questione di come il film appare e non di come si muove, ecco. Ci stanno i neon rossi e blu, che ormai non si negano più a nessuno: non sono la scelta più originale del mondo, ma nel contesto di questa lenta e risoluta discesa agli Inferi tutto sommato funzionano.

Tutto sommato funziona un po’ tutto, anche se non allo stesso modo. Tolta la patina e squarciato il velo di Maya, Ash è un po’ una stronzatona fatta di personaggi poco approfonditi e una trama che sta in piedi con lo sputo. E Riya, con la quale passiamo sostanzialmente ogni secondo di questo film, è una protagonista dall’indiscusso fascino ma anche profondamente irritante perché ripetitiva: si risveglia con una faccia (e un trauma) e si porta avanti l’una e l’altro per l’intero film, senza alcun arco di crescita se non in termini di pura conoscenza nozionistica (“Ora so cosa è successo”).

C’è anche Iko. Correttamente e senza alcun vero motivo valido, gli fanno tirare un paio di calci volanti.

Ma tutto sommato ho l’impressione che Flying Lotus lo sappia anche e gliene importi il giusto cioè niente. Vedetela così: questa è una sceneggiatura che nelle mani di un Alex Garland avrebbe finito per diventare il mix che non sapevamo di volere tra La cosa e Annientamento. Essendo Annientamento un pacco, per fortuna è finita invece nelle mani di un tamarro entusiasta che ha diretto il film che lui per primo avrebbe voluto vedere al cinema. È raro che l’entusiasmo del fan produca risultati migliori della mano del grande artista, ma un film come Ash aveva bisogno di un po’ di sana ignoranza per non rischiare di perdersi ad annusare le proprie stesse scorregge, cosa che comunque non evita del tutto di fare in un paio di momenti, e l’ha avuta. Viva viva.

Ah, manco a dirlo la colonna sonora è dello stesso regista ed è 101% Carpenter, senza Brut.

Quote

«Meglio scemo che con la pipa in radica»
(Flying Lotus parlando di Ash)

IMDb | Trailer

Dove guardare Ash - Cenere Mortale
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Stanlio Kubrick
Autore del post: Stanlio Kubrick
"No matter. Try again. Fail again. Fail better."
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tags: aaron paul ash eiza gonzalez flying lotus iko uwais

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30 Commenti

  1. Bradlice Cooper 07/05/2025 | 09:35

    Quanto ti si vuole bene Stanlio <3
    Lo metto subito in watchlist!

    Rispondi
  2. Darsh 07/05/2025 | 09:59

    Vabbè ma allora io voglio un film fatto da Perturbator…

    Rispondi
  3. Officina Infernale 07/05/2025 | 10:05

    Purtroppo l’ho mollato neanche a metà, come pure Gunslingers, visti negli stessi giorni, una volta sarebbero stati definiti una poverata, li stavo aspettando entrambi, invece…

    Rispondi
  4. radiocarlonia 07/05/2025 | 10:07

    Converge come sigla della recensione? manco leggo, film subito in lista.
    (in realtà, poi leggo con calma, eh)

    Rispondi
    • ch3o 07/05/2025 | 15:54

      Siamo in due, ero qua per lo stesso commento

  5. AstroCiabatta 07/05/2025 | 10:24

    Mi sono addormentato ad un terzo dall’inizio, mi sono svegliato ad un terzo dalla fine: non era cambiato un cazzo: personaggi ebeti che non combinano nulla.
    La “trovata” delle luci rosse è buona per nascondere che è stato girato nel corridoio di casa, nemmeno l’ambientazione, che deve essere costata 4€, si salva.

    Rispondi
  6. tooamadre 07/05/2025 | 10:42

    La Cosa + Annientamento vuol dire che c’è body horror? No perché se c’è body horror io me lo gaurdo a priori, fottesega se il film è bello o meno, basta che sia bello il body horror. Annientamento, è vero, era scemo, ma sono contentissimo di averlo visto, per dire…

    Rispondi
  7. Sbronz 07/05/2025 | 11:00

    Mi è venuta più fotta per Event Horizon, che non conoscevo.

    Rispondi
  8. mereghettitumifaimpazzire 07/05/2025 | 11:02

    Se questo è un pacco quanto Annientamento (che all’inizio non è che mi convincesse granchè) allora lo si può anche pescare dal cestone…basta che non sia un pacco quanto altre pseduo similscifipoverate come The Endless o Prospect..per citarne un paio

    Rispondi
    • tooamadre 07/05/2025 | 16:39

      Cos’hai esattamente contro The Endless, secondo me uno dei migliori horror s/f autocratici del nuovo millennio? Sicuro sia proprio The Endless?

    • Mereghettitumifaimpazzire 07/05/2025 | 17:17

      L’ho segnato sul libro nero dei filmetti pretenziosi girati coi piedi e recitati altrettanto…si salvano un paio di scene per il resto è pura fuffa

    • Mereghettitumifaimpazzire 07/05/2025 | 17:30

      Comunque The endless recensito nel 2018 sempre dal buon Stanlio che giustamente per lui ne parlava con toni positivi… Si vede che il genere così declinato gli garba (e alla fine suggeriva anche Spring, film che invece aveva il dono di intrattenere con gusto pur essendo comunque cheap).

    • Stanlio Kubrick 07/05/2025 | 17:57

      Anche Prospect l’ho recensito io e m’è piaciuto molto :-D

    • Mereghettitumifaimpazzire 07/05/2025 | 19:59

      Immaginavo…tutti film che ovviamente senza i 400 calci non avrei neanche cagato..anche perché siamo ancora al pre boom di netflix e prime vari

    • Mereghettitumifaimpazzire 07/05/2025 | 20:02

      Mi stupisce la definizione di Annientamento come pacco a sto punto

    • Werner (mega) Herzog 09/05/2025 | 13:27

      entrata a gamba tesa senza che me ne fotta un cazzo solo per dire che il paio d’ore che persi con quella minchiatona soporifera di Spring illo tempore, ancora spero che il buon Stanlio le passi sul cesso in preda a emorroidi e cagotto molesto.

    • Mereghettitumifaimpazzire 10/05/2025 | 23:07

      Spring è sicuramente meglio di sta roba

  9. udokier 07/05/2025 | 11:08

    Mollato dopo un quarto d’ora, insostenibile.

    Rispondi
  10. delmo 07/05/2025 | 11:10

    Tanti bei colori e flash di carne che si disfa ma alla fine tutto cenere e niente arrosto.
    L’unica cosa di buono che ha è che fa venire voglia di rivedere la Cosa ma in effetti ce l’ho sempre.

    Rispondi
  11. Labbbotta 07/05/2025 | 13:55

    Cristo che film di merda. Non mi va neppure di aggiubgere altro.

    Rispondi
  12. Toki 07/05/2025 | 14:08

    https://www.youtube.com/watch?v=hp7jWz-RlCQ

    Rispondi
  13. Sir 07/05/2025 | 14:09

    A me Annientamento era piaciuto e anche parecchio. Mi ha mostrato le uniche cose veramente ” aliene” che ho visto al cinema negli ultimi dieci ( forse venti ) anni. Però non ho letto il libro e forse la spiegazione è tutta lì.

    Rispondi
    • ch3o 07/05/2025 | 15:56

      Sto rileggendo tutta la trilogia (non rileggo mai nulla o quasi, in questo caso l’avevo talmente divorato velocemente che avevo dimenticato/perso dei pezzi) perchè è uscito un quarto libro.
      Io te lo consiglio

  14. Scimmia Tsukamoto 07/05/2025 | 15:15

    ahimè neanche Eiza González me lo salva..
    l’ideogramma di Kuso sta letteralmente per “feci” anche se è più un’esclamazione tipo “merda!”.
    Lotus è un bravo ragazzo ed è tanto simpatico, però i suoi film vengono fuori proprio come degli enormi…

    Rispondi
  15. Jean-Luc Gottardo 07/05/2025 | 16:13

    Liserdelico direi.
    Che poi se la Colonna Sonora non è male magari uno ci fa una bella domanda sognando la protagonista 🤣.
    Comunque per altri giochi sotto effetto di botta ci sono i titoli di Jeff minter e in un certo senso direi pure no more Heroes che per me si è fatto di roba buona l’autore anche se solo il terzo ho giocato.
    Dovessi invece consigliare film psicacosi non saprei, potrei dire la montagna sacra, Zabriskie Point, wake in fright, il pianeta selvaggio, paura e delirio a Las Vegas, a field in England ma non so se rientrano tutti nella definizione.

    Rispondi
  16. Giocher 07/05/2025 | 17:00

    Annientamento >>>>> Event Horizon.
    A causa di quest’ultimo, post visione utilizzai talmente tanto collirio per sciaquarmi che ancora ne ho l’odio anche solo per l’odore.Almeno il primo visivamente era davvero “alieno”, funestato da un cast che ancora mi chiedo perchè.
    Eiza rende gradevole qualsiasi cosa, ma ho fiducia nel recensore quando usa i riferimenti citati e credo proprio di NOH

    Rispondi
  17. Ruper Tevere 07/05/2025 | 18:54

    meh. il finale non ha ciccia. Event Horizon l’aveva. Tra il Signor Spiegoni e l’hipsterata vecchia di trent’anni almeno di non dare alcuna spiegazione perché “ragazzi stiamo a fare cinema, le trame sono dei pretesti, crescete bifolchi”, direi che bisognerebbe sforzarsi di trovare la giusta via di mezzo (dove “giusta” dipenderà dal
    film dal contesto etc).

    Rispondi
  18. AstroCiabatta 09/05/2025 | 21:03

    È una vergogna il paragone con Event Horizon.
    A parte il cast che non era di tossici decerebrati.. mi ha tenuto sveglio :)

    Rispondi
  19. Zavits 11/05/2025 | 15:05

    Visto ieri sera, forse ero stanco ma niente, all’ennesimo primo piano di Eiza “Sbigottita” Gonzalez, per quanto gradevole, mi sono addormentato per risvegliarmi verso la fine dove ho continuato a capire niente (praticamente a parte più o meno spiegare cosa era successo nella base, si riduce ad un survival e con un epilogo che definirlo deludente è concedergli un immeritato elogio).
    I richiami a Event Horizon se non sono proprio citazioni dirette , sono comuque difficilmente evitabili nel comparare i due film simili per ambientazioni, atmosfera e nemesi (nella sostanza) così come i riferimenti a Dead Space. La storia inizia in medias res per partire subito con il botto e farti immergere nella tensione, nella disperazione e e nel senso di impotenza della protagonista poi però lo sviluppo non è all’altezza così come i pochi dialoghi con Jesse Pinkman (pure lui non un campione di espressività) e alla fine rimane tutto molto generico, senza la capacità di descrivere l’Orrore che ne consegue alla prospettiva di un’umanità letteralmente senza speranza se non quella di uno stato allucinatorio dove elencare tutto il peggio che la cgi può vomitarti addosso (quel senso di oppressione e fine di ogni domani che c’era in Mad Gos, ad esempio). Un’occasione sprecata per me che questo genere di storie le apprezzo assai.
    Mi ero esaltato dalla presenza di Iko Uwais ma poi mi chiedo…perché?

    Rispondi
  20. ch3o 19/05/2025 | 11:30

    “Tolta la patina e squarciato il velo di Maya, Ash è un po’ una stronzatona fatta di personaggi poco approfonditi e una trama che sta in piedi con lo sputo.” Si, questa frase condensa abbastanza quello che penso del film pure io. Interessano i primi 5 minuti, il resto è autopilot.

    Rispondi

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