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So’ pizzichi d’amore, bella, nun fanno male: la recensione di Love Hurts – Colpi d’Amore

Casanova Wong Kar-Wai
di Casanova Wong Kar-Wai | 14/05/20256

Da un po’ di anni a questa parte va così: se incontri uno un po’ sfigatino, con quel fare impiegatizzo tipico di quelli sconfitti dalla vita, che odorano lontano un miglio di pantofole e casetta in periferia… bè, 90 su 100 è un killer pazzeschissimo. Love Hurts, in italiano Colpi d’Amore, non fa eccezione. Solita storia ormai trita e ritrita, buona per i film della Hollywood che conta, ma pure per quella che guarda con invidia il privé delle feste dei vip. Verrebbe da dire, ok, questo te lo vedi tu. E sarebbe un errore. Se avete pazienza, metto una sigla e andiamo, ok? Sigla.

Il premio Oscar Ke Huy Quan, il nostro amico Data dei Goonies, interpreta Marvin Gable, un agente immobiliare sfigatino. È bravissimo nel suo lavoro: vende casettine dei suburbs americani a tutto spiano e, quando non è impegnato a sorridere a nuovo clienti, passa il tempo a fare biscottini a forma di cuore. Noi spettatori smaliziati capiamo quindi immediatamente, a una velocità supersonica,  che egli è in realtà un killer pazzeschissimo. È infatti il fratello di un terribile king della mafia cinese che beve bubble tea da una cannuccia coltello, interpretato dal non premio Oscar Daniel Wu. Marvin, nella vita precedente, gli faceva da “muscle”, era quello che se c’era da sporcarsi le mani… Ah, ma tempi andati, eh? Adesso è tutta un’altra vita per Marvin. Ma scherzi? Quando va in bici si mette il casco! La cosa più eccitante che ha fatto negli ultimi mesi è andare a pescare col suo migliore amico slash capo, quello che gli ha dato lavoro, che ha creduto in lui: Sean Astin aka Mickey dei Goonies. Esatto, raga: È REUNION! Ma ecco arrivare nella piattissima vita di Marvin il giorno di San Valentino – giorno di uscita del film su territorio americano mentre in Italia abbiamo aspettato salcazzo cosa – e con esso un misterioso bigliettino anonimo che recita: “I’m back”. A essere tornata è la love interest di questa storia non proprio originalissima, la signorina Rose, interpretata dal premio Oscar Ariana DeBose. E cosa succede? Eh, che Marvin è costretto: devo tornare a fare quello che gli riesce meglio. E quello che gli riesce meglio è menare le mani.

Ti tiro un punio

Vi risparmio altro sulla trama di questo filmetto che nonostante la presenza nel cast di due premi Oscar (oltre che alla già citata reunion Mickey & Data dei Goonies), sembra destinato a scomparire in fast & furious da qualsiasi cinema del pianeta. Tanto non è che ci vuole proprio Mamet a intuire cosa abbiamo davanti dal minuto uno, forse, zero di Love Hurts. Ma se è vero che per quanto riguarda la trama c’è poco da dire, dal punto di vista dell’action… ci siamo, amici! Love Hurts, se vi piacciono i film di arti marziali, merita una vostra visione. Il merito è del regista – ex stunt e stunt coordinator – Jonathan Eusebio.

Eusebio.

“Uè ciovane, vieni qui ed esci le generalità, peppiacere. Allora, vediamo un po’ qui chi abbiamo trovato a fumare la marjuana: Eusebio Jonathan, classe 1973. Vedo che lei mi ha cominciato prestissimo a lavorare nel cinematografo, Eusebio. Guarda qua che civvì che tiene il nostro drogatello: stuntman in 80 film, da Crocodile Dundee 3 a The Fall Guy. In mezzo di tutto: dalla monnezza vera fino a quella nuova Hollywood che dall’anno prossimo vi vuole dare pure un Oscar. Robe di Marvel, Soderbergh, action fighetti, grandi franchise… Ebbravo il nostro Eusebio. Ma poi vedo anche seconda unità dedicata alle scene action… Ah, ma qui c’abbiamo un uomo di cinema, c’abbiamo. Hai capito, Gargiulo? Qui c’abbiamo il novello Chad Stahelski, c’abbiamo! Questo ha diretto per Fast & Furious 6, Deadpool 2, Birds of Prey… E come mai ti fai le canne, Jonathan?”

Hand of person with different marijuana cigarettes and big high quality cannabis bud isolated on pink background. Ho lasciato la dida di Getty perché, dai, come si può fare meglio di così?

Non lo so perché mi sono immaginato questa gag di Jonathan Eusebio che si fa le canne e viene fermato dai risbi. Non c’entra nulla di nulla col film ne con la vita dell’Eusebio che non conosco. Magari si fa le canne, magari no. Spero di sì, eh? Ma non c’entra col film. Era un modo carino per presentarvelo. Un trick da recensore consumato, capite? Insomma, Love Hurts è il regalo che l’industria ha fatto al bravo Jonathan Eusebio. Gli ha detto proprio così, toh, tieni 18 milioni di dollari che c’avanzano e fai il tuo John Wick, mi raccomando divertiti, eh? E sapete cosa ha fatto Jonathan Eusebio? Pazzesco, raga. Si è acceso una canna e ha detto: “Ok”.

Come lotta l’Eusebio!

No, davvero, non lo so se questo si fa le canne. Dovete credermi. È tutta una gag, davvero. È che son schiavo dello humor. Un po’ come i 3, TRE, 3 sceneggiatori che si sono messi a scrivere questo film. Un film che mi ha ricordato per certi versi quel post tarantinismo simpa che era venuto fuori a inizio anni ’00. Quei film dove tutto è un po’ esagerato, parlatissimo e dove a un certo punto ci sono delle didascalie cool con freeze frame. Avete presente? Una roba vecchissima e abbastanza imbarazzante a dirla tutta. Fortunatamente chissene perché la storia è una roba che potete tranquillamente skippare per godervi le scene di mazzate. Eusebio, penso grazie all’uso della droga di spinelloleria, è uno stunt coordinator molto fantasioso che sa mescolare con agilità i divertissment a la Jackie Chan e le mazzate moderne. Ne aveva già dato prova in EEAAO, ma fucking Ke Huy Quan a 53 anni suonati è ancora in una forma fisica invidiabile e (anche se ovviamente ogni tanto ha il suo double) si presta a coreografie molto complesse e spettacolari.

C’è tutta una gag tra il cognome del protagonista e i suoi baffetti che non vi sto a spiegare

Al suo fianco si fanno notare una serie di comprimari che 1) menano forte 2) in mano a un altro regista non penso avrebbero fatto la stessa figura. C’è Mustafa Shakir che è un gigante nero dagli occhi verdi che noi giusti ricordiamo per aver fatto la guardia infame in Brawl in Cell Block 99. Qui è costretto, sempre a causa di quella roba del post tarantinismo fuori tempo massimo, a interpretare The Raven, un killer poeta che si aggira con un cappotto lungo dentro il quale nasconde 127mila coltellini da lancio. Un po’ un personaggio del cazzo, ok, ma il phisique du role c’è (e a me il sublpot con quella che dovrebbe essere la Kat Dennings del film, ma che nulla c’entra con Kat Dennings, tanto da inficiare quello che sulla carta doveva essere il suo personaggio, ha anche abbastanza divertito).

Quella lì a sx è la wannabe Kat del film

C’è Marshawn Lynch, ex running back per ben 12 stagioni di NFL soprannominato Beastmode perché quando parte… ciao! Marshawn è diventato un attore dopo che ha dimostrato un talento comico innato partecipando a una puntata straordinaria di Clueless Gamer con Conan O’Brien che qui vi linko perché io comunque vengo dal punk, dal noise e da Conan O’Brien per cui sia mai che mi perdo l’occasione per linkare un video di Coco, ci mancherebbe. Marshawn – che ha un nome che sembra uscito da quella gag di Key & Peele – ha sfortunatamente fatto un corso di dizione, si capisce quello che dice, ma ha perso almeno 2 punti di rizz, e ha intrapreso un piccola carriera attoriale che lo ha visto impegnato in Bottoms, e ci mancherebbe che non citiamo Bottoms, e che lo ha poi condotto fino a qua, dove fa lo scagnozzo enorme e pesante come il martello di Thor al soldo del cattivo del film. Il nostro si diverte un mondo, ha un fascino innato e divide la scena con questo altro armadio a sei ante che risponde al nome di André Eriksen, che è uno che s’è fatto una gavetta così in Scandinavia (leggi ha fatto Vikings e ha lavorato con Tommy Wirkola) e che qui riceve anche lui in omaggio la parte più corposa della sua vita (e non se la cava male).

Per me va bene pure uno spin off

Insomma, Love Hurts è un film di quelli che piacciono a noi fan duri e puri delle mazzate. Perché è un film di nicchia nel senso più nobile del termine. Chi se lo deve vedere un film così se non i fancalcisti? I fan delle rom com con un twist action? Uhmm…. Ne dubito. Ce lo vediamo noi fan delle botte anche se mortificate dalle zavorre. C’è da pagare lo scotto della trama, c’è da passare sopra a quell’aria amatoriale che il film si porta appresso, c’è da spiegare a qualcuno che Ariana DeBose è 1) scarsa forte 2) di marmo (c’è una scena in cui deve correre per evitare una smitragliata che grida vendetta da quanto non ce la fa a muoversi), tutta una serie di ammiccamenti del cazzo, tipo che a un certo punto c’è una comparsata di uno che è famoso perché ha un reality in cui vende le case… ma per quanto riguarda le pizze in faccia, ci siamo. Sior Eusebio: spero tu non finisca nell’infermo delle sigarette jazz, ma se per caso un giorno fai un film di botte vero tipo il primo Extraction, sappi che noi saremo al tuo fianco. Prima di salutarvi, vi regalo questo fotogramma.

<3

No, davvero: non lo so se Eusebio fuma la droga. Ve lo giuro.

DVD-quote:

“Pensato per quelli che I’m just here for the violence”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com

>> IMDb |Trailer

Casanova Wong Kar-Wai
Autore del post: Casanova Wong Kar-Wai
"Maccosa!"
k

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6 Commenti

  1. Garnier Edwards 14/05/2025 | 09:17

    Questa recensione ha un grosso difetto.
    Mi ha convinto a dare una chance a questo film, ma non sono proprio sicurissimo che Eusebio non fumi.

    Rispondi
  2. Giocher 14/05/2025 | 10:51

    1)Era già mio per la reunion. A prosciuttere. La fotina mi ha sfonnnnato
    2) La gag di Kay & Peele sui nomi dei Football Players é un toccone di maroccc… Ehm di Classe.
    3) Data che voleva essere Gadget ma é diventato Jakie Chan é grossssissima
    4)C’hai provato a fare il vago ma si intuisce comunque che sia pellicola-Hit from da bong. E va bene cosí.

    Rispondi
  3. Toki 14/05/2025 | 11:53

    “C’è tutta una gag tra il cognome del protagonista e i suoi baffetti che non vi sto a spiegare”
    Forse mi sbaglio ma… Gable in inglese significa Timano, nel senso dell’elemento architettonico. Il triangolo sopra i templi. E i suoi baffetti col labbro superiore paiono un Timpano.

    Rispondi
    • Toki 15/05/2025 | 01:09

      @Casanova. Regola numero uno: mai trattare il tuo pubblico come degli inferiori.

  4. Ubik 14/05/2025 | 22:32

    Uhm… dopo il Pitch Meeting avevo deciso di skipparlo, però la rece mi ha riacceso la curiosità.

    Lo vedrò. Credo.

    Rispondi
  5. jax 16/05/2025 | 11:31

    Ma Lio Tipton sembra uscita direttamente dagli anni 00/anni 10 e infatti il secondo fotogramma su imdb è una foto con Jake Mcdorman…che flash

    Rispondi

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