Crea sito
Menu

i400Calci

cinema da combattimento

recensioni

Tom Cruise, autore, e la recensione di Mission: Impossible – The Final Reckoning

Nanni Cobretti
di Nanni Cobretti | 26/05/2025108

Il montaggio con cui si apre il film dice già molto: questo non è il semplice finale di una saga, ma il finale – o meglio, l’apice dichiarato – di un’intera carriera.
Vediamo immagini dai capitoli precedenti di Mission: Impossible, ma sinceramente: ci avessero messo in mezzo anche scene da Top Gun, da Giorni di tuono, da Minority Report e War of the Worlds, da Edge of Tomorrow e Oblivion, e perché no, da Il socio, Il colore dei soldi, Cuori ribelli, L’ultimo samurai, ecc… non sarebbe cambiato nulla, anzi. È come se vi passassero davanti agli occhi pure quelle.
“Tutto quello che eri, tutto ciò che hai fatto, ti ha portato qui”, dicevano già nel trailer.
I 30 film della Marvel, davanti agli oltre 40 anni di servizio di Tom Cruise, secondo me possono Puppare La Fava.
SIGLA:

Abbiamo spesso analizzato come certi attori trovino un personaggio che li rappresenta più profondamente e lo usino per portare avanti le proprie battaglie, o raccontare la propria vita in metafora. Abbiamo evidenziato più volte come Sylvester Stallone e Rocky Balboa siano sostanzialmente la stessa persona, e non è ovviamente l’unico caso: Chuck Norris e Walker Texas Ranger è un altro, andando completamente a caso. O Vin Diesel e Dominic Toretto, appena Vin capì come fondere silenziosamente Fast & Furious con i livelli di gigantismo che originariamente aveva previsto per lo Xander Cage di xXx.
E poi sì, Tom Cruise e Ethan Hunt.
Chi è Ethan Hunt? È il tizio che si sobbarca le imprese che spaventano tutti gli altri. Lo fa con un’incrollabile fede nei propri valori, davanti ai quali è pronto se necessario ad andare contro tutto e tutti, inclusi i suoi superiori e il Presidente: i risultati gli danno ragione, anche se non sono sempre perfetti. Ha provato a sposarsi, ma non faceva per lui, non si adattava al suo stile di vita. Ha degli amici: sono pochi ma buoni, scelti meticolosamente tra persone che 1) capiscono e approvano quello che sta cercando di fare, e 2) lo sostengono senza rompere i coglioni. Se entri nel giro, se lo capisci, se ti fidi di lui e limiti il tuo ruolo a offrire e/o agevolare soluzioni per i suoi istinti, allora lui darà la vita per proteggerti – che è un po’ il suo modo per dire che tutto sommato si sente solo. Secondo me, Simon Pegg interpreta Chris McQuarrie e Ving Rhames è Tony Scott, o qualcosa del genere. E immagino che Michelle Monaghan sia tipo Katie Holmes.

Alla fine è sempre questione di Family

A questo turno, e qui sta la magagna di cui si sono lamentati in molti, Mission: Impossible cambia genere, o meglio, cambia modello.
Qui si fa il finale epico, definitivo, quasi messianico.
E “finale” non si intende per forza nel senso di chiudere definitivamente una storia, ma nel senso di portarla nell’ultimo posto in cui abbia senso che vada.
L’ultima sfida possibile: salvare l’intero pianeta dalla distruzione totale da parte di una tecnologia autonoma fuori controllo (“l’Entità”), e farlo da solo.
Salvare il cinema dagli algoritmi, state dicendo? Sì, probabile, potete interpretarla in tanti modi diversi. Era già chiarissimo in Top Gun Maverick: negli ultimi film di Tom Cruise c’è sempre un tema, una metafora, e si gira attorno più o meno allo stesso concetto semi-luddista dell’uomo che resiste all’avanzamento della tecnologia, si spinge fino al suo limite e rimane indispensabile. C’è ovviamente Scientology di mezzo, ma è una parentesi che non è obbligatorio aprire.
Si prosegue dritti dal capitolo precedente, ma Tom e McQuarrie vogliono tutti a bordo, per cui quel montaggio iniziale ti dice tutto quello che ti serve sapere per goderti questo capitolo anche senza aver visto gli altri, esattamente come il precedente a un certo punto si prendeva un’intera scena per rispiegarti da capo in cosa consiste il ruolo di Ethan Hunt e l’IMF (Impossible Mission Force).
È un tema generico, sviluppato in un modo che offre diverse sfaccettature. Il più divertente: implicare che distruggere l’Entità equivalga a distruggere l’internet, comunque accusata di essere polarizzante. Molto interessante prendersela con l’intera internet nel 2025. Il mio preferito, a mani basse: si calca molto su come l’Entità abbia una conoscenza sterminata e sappia prevedere ogni mossa, e di come per fregarla tocchi quindi fare mosse imprevedibili, anche folli, contro-intuitive. Salviamo l’originalità. Di cui Tom non è per forza portabandiera, eh? Ma accolgo comunque lo spirito, accetto le sue donazioni per la causa.
A questo punto comunque – e qui sta lo scarto stilistico maggiore – non si fa più un film di Hitchcock ma si fa un film di James Cameron.

The Abyss

Mission: Impossible – The Final Reckoning cambia i tempi del racconto rispetto al resto della saga. Se la prende molto più comoda: ve ne accorgerete tutti.
Di colpo non è una scena d’azione dietro l’altra, ma chiacchiere per una buona metà. È voluto, ed è chiaro da subito: qui si fa l’epica pura. Si fa la grande rincorsa che accumula anni di ricordi, costruisce con calma, piazza tutte le sue pedine a posto, e facendoti aspettare – calcando sui temi, creando tensione, facendoti sentire tutto il peso della drammatica situazione che sta dipingendo – promette implicitamente il climax più incredibile che tu abbia mai visto. Questa è la sua scommessa, la sua missione impossibile. E indovinate? Non stava bluffando.
Certo, per giungere a questo risultato vengono fatti sacrifici importanti. Come avrete probabilmente intuito non siamo più nel campo dello spionaggio ma in quello praticamente della fantascienza, con una minaccia che pare un misto fra War Games, la Skynet di Terminator, e Tron.
Strutturalmente – e questo si vedeva già da un po’ – i film di Tom Cruise sono un po’ come le canzoni di Bob Seger: roba anni ’50 rifatta con sensibilità anni ’80. Riproposta nel 2025 non per effetto nostalgico, ma per ricordarci che certe regole, certe emozioni, sono universali e non vanno dimenticate. E Tom Cruise è a tutti gli effetti un autore: formalmente non scrive né dirige, ma produce in modo invadente seguendo il progetto dalle primissime fasi e imponendo il suo stile a diversi collaboratori: guardate nei suoi film quanta poca differenza c’è tra McQuarrie e Kosinski, che pure provengono da background letteralmente opposti. È quello che tecnicamente cerca di fare anche Dwayne Johnson, con l’enorme differenza che Tom segue le sue direttive personali e sa come si costruisce un buon film a forma di film, sfornando un classico dietro l’altro, mentre Dwayne Johnson segue i sondaggi popolari ed è schiavo inconsapevole dell’Entità.

L’unico che non ha mai mollato

In Mission: Impossible – The Final Reckoning i personaggi diventano pure funzioni monodimensionali, e qui va messa una nota importante: i dialoghi sono pura funzione manualistica, ma con le emozioni meticolosamente calibrate, ed è qui che il casting risplende del suo extra-lusso. Il bravo – ma che dico il bravo, il grande attore, non è solo quello che porta i suoi personaggi verso complessità che non avresti mai immaginato, ma anche (soprattutto?) quello che prende dialoghi semplici e ruoli puramente funzionali e, in pochissimo tempo e con battute stronze come “Presidente, con tutto il rispetto, questa è una follia!”, sembrare assolutamente intensi, naturali, e lasciarti dentro alla storia. Mission: Impossible si affida a grandi come Angela Bassett, Nick Offerman, Hannah Waddingham, Holt McCallany. Gente capace di reggere un film da sola, qui usata unicamente per sostenere l’impalcatura a colpi di momenti funzionali/simbolici. L’equivalente dei bassisti in una rock band. E qui però ho una brutta notizia: se vi guardate il film doppiato, non vi accorgete di un cazzo. Siete di colpo nelle mani di qualcun altro, e valutando un film diverso da quello che è stato girato. Fate quello che potete, ma tenetelo presente.

Personalmente piuttosto persino Ryan Air

Arrivando al sodo: le scene d’azione sono sostanzialmente due, e sono completamente fuori di testa. Una perlustrazione subacquea in un sottomarino affondato che si ribalta. Una scazzottata su un biplano in volo. Tom Cruise a 60 anni superati non può farti vedere chissà quali atleticismi, ma può farti vedere della resistenza sovrumana stando sott’acqua, barcamenandosi fra enormi relitti pericolanti e claustrofobici che da un momento all’altro potrebbero colpirti con qualsiasi cosa contengono, giocando con una continua assenza o ribaltamento di regole della gravità, e facendotelo sentire tutto esponendo il suo corpo in prima persona, il peso che si sposta, il vento a mille all’ora addosso.
Mission: Impossible – The Final Reckoning è una partita a poker: due ore di tensione fatte di continui rilanci, con la posta in palio sempre più grande e poi, quando si scoprono le carte, è scala reale.
È un unicum nella saga e non piacerà a tutti – non sosterrò mai che si tratta di un film perfetto – ma andava fatto così. No, non andava unito e sintetizzato col film precedente: andava fatto così.

Poster-quote:

“Benvenuti nel regno della razza umana”
Nanni Cobretti, i400calci.com

>> IMDb | Trailer

Nanni Cobretti
Autore del post: Nanni Cobretti
"Tu sei il male, io sono un autarchico"
E
Q
k

tags: angela bassett christopher mcquarrie esai morales Hannah Waddingham hayley atwell Holt McCallany Mission: Impossible mission: impossible - final reckoning nick offerman pom klementieff Simon Pegg tom cruise Ving Rhames

I prossimi appuntamenti in live streaming

  • Ogni lunedì
    • ore 21.00:

      La palestra dei 400 Calci

      – News, cazzeggio e le vostre domande
  • giovedì 19 giugno 2025
    • ore 21.00:

      L'arena dei 400 Calci

      – Gli stranissimi: Jigar (ospiti: Legends Collection Pictures)
    I prossimi appuntamenti live
Seguici su Twitch
«
Sala dei trofei: Re-Animator (400 LIVE #312)
video | 23/05/2025
Il nuovo trailer di Jurassic World: La rinascita e le altre notizie della settimana (400 LIVE #313)
video | 27/05/2025
»

108 Commenti

  1. Gigos 26/05/2025 | 10:00

    1) “…silenziosamente Fast & Furious…” Ecco una sequenza di parole che non pensavo avrei mai letto.

    2) Parlando di Tom Cruise è obbligatoria la visione di questo: https://www.youtube.com/watch?v=F1eTe_356GM
    Tutto il canale è bellissimo e ci tengo a pubblicizzarlo. Va’ che questo sig. Niola è proprio bravino.

    Rispondi
  2. Martin Scorèse 26/05/2025 | 10:26

    Prossimo capitolo: Mission impossible…IN SPACE!
    Guest star: Machete

    Rispondi
  3. Brenn 26/05/2025 | 10:38

    Visto sabato sera. La scena della riemersione, nella sua completa irrealistica assurdità, con quella sua incredibile immagine finale, credo sia la più bella della storia del cinema.
    Grazie Tom. Null’altro da aggiungere.

    Rispondi
    • Mel Riggs 26/05/2025 | 11:17

      Una sequenza molto ispirata

    • Brenn 26/05/2025 | 11:38

      In quella scena c’è la miglior spiegazione possibile della “rule of coolness”. Si poteva scegliere tra una sequenza “realistica” ed una sequenza del tutto assurda ma assolutamente poetica e spettacolare. E come è giusto che sia, si è scelta la seconda. Per me, da sola, quell’unica sequenza è valsa il costo del biglietto

  4. Toki 26/05/2025 | 10:41

    @Gigos. In effetti gran bel video.

    Rispondi
  5. Nonnino 26/05/2025 | 10:47

    Premetto: tom cruise non e’ tra i miei preferiti. Ancora ho negli occhi il sorrisino sfoderato sull’1-0 l’11 luglio 2021. Mi dispiace, ma francamente se lo merita, sempre tutto perfetto, inumano, mai una nota autoironica. Vabbe’, e’ un mio limite, o un valore, sul concetto di approccio alle cose di questa terra rispetto all’etica iu-es-ei della competizione e di tutto il resto.
    Ad ogni modo: convinto dai soliti della cumpa, pronti via sala energia a Melzo: di piu’, francamente non e’ possibile. Condenso tanti momenti nei quali ho avvertito la stessa sensazione: noia. Noia, noia. Il mio vicino si e’ anche mezzo addormentato, non so come ci sia riuscito considerando il volume smodato del sonoro. Tre ore e sembravi uscito dalle disco truzze degli anni ’90.
    Rivedrei, ma solo sul megaschermo, la scena dell’immersione fino all’ingresso nel sottomarino: lo scenario, il senso di vertigine, il vago disagio; penso che da sola valga il biglietto. Poi, come da tag sotto lo screenshot, diventa un abyss/poseidon/avatardue qualunque.
    La scena sugli aerei: bravi, bravissimi, e tutto quello che vuoi; e via con le immagini in bianco e nero di quelli del circo dell’aria dagli anni trenta in poi. Bravissimi ripeto, pero’… non mi ha emozionato come l’altra.
    Posso dirlo? di tutta la saga ricordo con affetto il secondo, “quello con le moto”. E posso dirne una ultima (e poi mi taccio)? fracassone per fracassone preferisco fast&furious.
    Vabbe’, torno a leccare francobolli.

    Rispondi
    • Paolo 26/05/2025 | 11:06

      io ODIO il secondo….. però oh, la gente ha un debole per John Woo, per cui alzo le mani

    • Mel Riggs 26/05/2025 | 11:20

      Ma mi sa che non sei l’unico a bistrattare il secondo.
      “Final Reckoning” offre vari richiami ai film precedenti, ma mi sembra che non c’è nessun riferimento al secondo film. Come se non esistesse.

    • Fritzlanguage 26/05/2025 | 11:29

      Assolutamente d’accordo. Noia inutile. Carina l’idea che internet sia il cattivo (“sei stato troppo su internet”). Ma a livello di intrattenimento siamo lontanissimi dai film MI degli anni Dieci.

    • Nanni Cobretti 26/05/2025 | 17:42

      Mel: il secondo è citato nel montaggio iniziale tanto quanto gli altri. È però l’unico a non trovare spazio proprio nella trama. Va detto però che il terzo è agganciato con un colpo di fortuna (nessuno effettivamente aveva mai spiegato cosa fosse il “rabbit foot”) e che dal quarto in poi sono tutti sequel “veri”.

  6. Pasquale 26/05/2025 | 10:54

    Trovato noioso oltre il limite dell’accettabile – non nel senso che l’azione sia mal realizzata, tutto l’opposto, ma nel senso che l’azione è molto fine a se stessa (poi comunque sono giunto ad una età in cui l’eccesso di inverosimile mi disturba più che esaltarmi) e le capriole della trama sono altrettanto poco interessanti. Sicuramente adatto per un pubblico più giovane/entusiasta, per me questi blockbuster ipertrofici sono probabilmente oramai off-limits – immagino che con 25 anni di meno mi sarei esaltato, la butto lì. De gustibus…

    Rispondi
    • Toki 26/05/2025 | 12:49

      Caro Pasquale, io mi sento orfano dei primi Bond ed in generale di quelli (semi)realistici. Certo, sospendo l’incredulità e mi diverto. Ma il peggio, che proprio non ce la fai….per me fu 007 Goldeneye (bellissima colonna sonora). Il cattivo cade per 200 (DUECENTO) metri nell’invaso della diga e trova ancora la forza di parlare (ancora bello bello e pettinato bene).
      https://www.youtube.com/watch?v=jp9tENRDVzA. Dal minuto 5.12

    • Pasquale 26/05/2025 | 12:55

      Sì, diciamo che, rispetto alle esagerazioni arrivate nel corso del tempo (ma mica solo recenti, certe robe di Roger Moore 007 erano tremende) il Bond di Connery era un superuomo ancora uomo…Ethan Hunt del 1996 faceva cose matte ma tutto sommato gliela facevi passare nel contesto del film. In alcuni prodotti più recenti si fa fatica a separare l’eroe d’azione dal supereroe da fumetto, mi pare. E comunque sempre de gustibus

  7. Toki 26/05/2025 | 10:58

    Io personalmente lo vedrò in inglese sul mio cinema personale. Il migliore, per me, è ancora il primo. Visto al cinema nel 1996. Un vero film di spie col doppio gioco e il triplo gioco, a Praga, con un’unica concessione allo spettacolo hollywoodiano nella scena finale dell’elicottero. E alla regia Brian de Palma.
    Per contro detestati il secondo, di Woo, che era un orgia di pistolettate. Woo è bravo ma hong kong applicato a mission impossible per me non funzionò.
    E vorrei dire un gran male di quella merda di JJ Abrams che non sa fare un cazzo, rovina tutto ciò che tocca, ma non ho mai capito come sia riuscito a farsi finanziare.

    Rispondi
    • Ruper Tevere 30/05/2025 | 00:32

      Amen, per me questi ultimi due sono i migliori dopo il primo che rimane anni luce (ivi incluse la sequenza dell’heist e quella d’azione finale)

  8. Paolo 26/05/2025 | 11:10

    poi un giorno ci spiegheranno perchè SPOILERINO si sono inventati le “bombe nucleari che demoliscono comunque l’area se vengono disinnescate” pur di far fuori/tentare di far fuori la gente FINE SPOILER

    comunque che figlio di buonadonna Benji, il discorso che faceva nel terzo film assume tutto un altro significato

    Rispondi
    • Martin Scorèse 27/05/2025 | 09:53

      Anche in “The Peacemaker” (Clooney/Kidman) la bomba una volta disinnescata demolisce comunque la stanza nella quale fa il suo piccolo bum – dicono che è perché ad esplodere è il solo detonatore.

  9. mereghettitumifaimpazzire 26/05/2025 | 11:26

    Non li ho visti tutti al cinema ma a Tom gli si vuole bene…una saga con qualche alto e basso (il secondo è di una bruttezza allucinante nonostante il nome alla regia, altri episodi sono un pò smarmellati e qualche attore comparsa un pò fiacco, tipo l’ultima arrivata che insomma discreta cagnaggine ma vabbè) ma che svernicia a destra e sinistra e a testa in giù i bay e i fFurios di questo mondo..che poi sia tutto partito da un 1 che era un piccolo capolavoro senza fracassonaggine alcuna..giusto un acquario esploso e un elicottero in cgi con un francese dentro…

    Rispondi
  10. Pasquale 26/05/2025 | 12:02

    Beh, su Tom c’è anche da dire che, al di là della mentalità USA, pare essere proprio un soggetto particolare – merito/colpa di Scientology presumo – e si vede tutto nella filmografia più recente – tipo, il fatto solo di aver accettato di interpretare Reacher, non avendone minimamente i mezzi fisici, ma proprio neanche alla lontana, denota una certa visualizzazione di sé abbastanza drogata dal culto della persona, almeno mi ha dato questa impressione

    Rispondi
    • giancarlo 27/05/2025 | 23:51

      Ecco a Tom manca il fisico di Reacher (Alan Ritchson), questo è il suo unico problema, per il resto è un grande attore, nulla da dire…

    • Pasquale 28/05/2025 | 23:57

      Non conoscevo nemmeno il personaggio, e Punto di non ritorno mi era anche piaciuto (forse appunto per ignoranza, che è spesso bliss) però dopo aver letto qualcosa su Reacher, direi che la stazza è proprio parte integrante del personaggio. Miscasting ccezzzzionale, salvo per chi come me ignorava la serie di libri e ha visto i film come degli action “qualsiasi” – apprezzandoli pure.

  11. BOB 26/05/2025 | 12:21

    ogni testa è una sentenza ma secondo me il 2 è il migliore di tutti e io li ho visti tutti.

    questo lo passerei volentieri ma alla fine andrò

    bob

    Rispondi
  12. Vincent Van Zan 26/05/2025 | 12:30

    Meraviglioso. Grazie Tom.

    A quanto pare l’anno prossimo aggiungeranno una nuova categoria agli oscar, quella per il miglior stuntman. Se fosse così dite che potrebbero assegnarlo a Tom Cruise? Sarebbe simbolico, ma non meno meritato. Io lo trovo quasi scontato farlo come “apripista” per inaugurare questa nuova categoria. Cosa ne pensate?

    Rispondi
    • Nanni Cobretti 26/05/2025 | 13:13

      Sinceramente? Aprire una categoria di premi che un intero settore attende da una vita per uscire finalmente dal semi-anonimato, e usarla per premiare una delle persone più famose del mondo, per me sarebbe il controsenso definitivo. In ogni caso Tom Cruise è solo un esecutore, mentre l’intenzione degli Oscar sarà di premiare il design, mi sembra, che è importantissimo sia in fase di creatività che in fase di tradurre un’idea in pratica, adeguate misure di sicurezza incluse (e qui Tom ne richiede almeno il triplo di chiunque altro). Ne approfitto per dire che stiamo pensando pure noi di modificare la nostra relativa categoria dei Sylvester.

    • Mel Riggs 26/05/2025 | 14:17

      Butto l’idea: più che dargli il premio, sarebbe carino se Tom Cruise lo presentasse e consegnasse.

    • Nanni Cobretti 26/05/2025 | 14:38

      Questo sì.

    • Gigos 26/05/2025 | 14:51

      Possibilmente entrando sul palco dell’Academy impennando con la moto.

    • Vincent Van Zan 26/05/2025 | 16:02

      Vero, non ci avevo pensato. Riflettendoci sarebbe più giusto che lo consegnasse. Però “conoscendo” l’academy non escluderei una mossa del genere.

    • Toki 26/05/2025 | 18:05

      Io la vedo come Nanni. Vogliamo elevare e dare finalmente dignità agli Stuntmen, e poi premiamo un attore? No

    • giancarlo 27/05/2025 | 23:54

      Poi se proprio dovessimo premiare uno che sa girare scene action, andrei più su Jason Statham… a Tom lascerei l’Oscar come attore…

  13. G.I. Joe Dante 26/05/2025 | 12:51

    Che poster-quote hai tirato fuori!!!

    Rispondi
  14. Norton Antichrist 26/05/2025 | 14:02

    A questo punto vogliamo la Top 5 dei film di Cruise da parte di Nanni

    Rispondi
    • Nanni Cobretti 26/05/2025 | 17:38

      Niente di sconvolgente: M:I 6, Top Gun, War of the Worlds, Collateral, Intervista col vampiro. Bonus: Tropic Thunder. Però forse Giorni di tuono è quello che riguardo più spesso.

    • Toki 26/05/2025 | 23:02

      E Rainman? Ok, è un film di Hoffman, ma stargli al fianco per tutto il film, facendo la spalla. Insomma, sarebbe stato facile sfigurare. E invece…

    • Toki 26/05/2025 | 23:08

      E il colore dei soldi? A fianco di Newman. Altro caso in cui è un attimo essere asfaltati. Cavolo, più ci penso più credo questo strano uomo sia un bravo attore.

    • Norton Antichrist 27/05/2025 | 09:13

      In realtà una top 5 di Cruise non è mai scontata perché ha lavorato veramente con tutti. Io per esempio continuo a prediligere il primo MI anche se ha una parte finale invecchiata malissimo da action di quegli anni, però ha un intrigo troppo hitchockiano per non restare scolpito tra i classici. Poi forse inserirei un film nel quale volutamente (su indicazioni di Kubrick) ha recitato sottotono, però Eyes Wide Shut per me è troppo una bomba. Grande ballottaggio Giorni di Tuono-Top Gun e tra i due di Spielberg, Collateral anche per me imprescindibile. Intervista col vampiro era un film che ho adorato durante l’adolescenza, con il passare del tempo quello star power barocco (portato avanti più da Pitt che da Cruise, per la verità) mi irrita sempre di più. Premi simpatia a Risky Business e Top Gun Maverick e Topic Thunder. Il migliore dell’ultimo corso resta Edge of Tomorrow, premio zotta a La Mummia

    • giancarlo 27/05/2025 | 23:59

      In Rainman è stato enorme. Ok, è un film di Hoffman, ma stargli al fianco per tutto il film, facendo la spalla. Insomma, sarebbe stato facile sfigurare. E invece Tom era credibilissimo come fratello di Dustin Hoffman, anche fisicamente si somigliavano, solo che Tom aveva un viso molto più bello (non come nei Gemelli dove Danny De Vito e Arnold Schwarzenegger erano agli antipodi)…

    • Nanni Cobretti 29/05/2025 | 17:24

      Eh, lo so che questa cosa ogni volta è difficilissima da spiegare, però in una Top 5 ci stanno solo 5 film. Ci ho provato eh? Ma non so come, ogni volta che metto un film in più diventa una Top 6. Non ho ancora capito come risolvere. Mi dispiace.

    • Ruper Tevere 30/05/2025 | 00:39

      ma uno special sulla Guerra dei Mondi?

  15. GiorgioP79 26/05/2025 | 14:14

    La Poster Quiote è LA dimostrazione dell’attualità di Carpenter, genio incompreso.

    Rispondi
  16. Sciuretta 26/05/2025 | 17:38

    Ho qualche domanda, ci metto anche lo spoiler che non si sa mai
    Spoiler
    Spegnere l’entità voleva dire uccidere l’internet facendo piombare il mondo nel caos, giusto? Però alla fine il mondo non fa neanche un plissé, che è successo? L’entità è stata comunque scollegata e riposta in un .. una… vabbè. Un porta entità con comoda luce di cortesia. Ah, il paracadute non era bruciato? da dove tira fuori il secondo?

    Rispondi
    • Dario 29/05/2025 | 07:50

      Ogni paracadute ha anche quello di riserva (quello bianco)

  17. Wim Landers 26/05/2025 | 19:02

    Ciao Nanni, ma è questo film in particolare che ha un doppiaggio particolarmente scarso, o la tua osservazione si potrebbe applicare anche ad altri film, o a tutti?

    Rispondi
    • Nanni Cobretti 26/05/2025 | 19:35

      Non ne ho la più pallida idea di com’è il doppiaggio di questo film. Ma i dialoghi sono abbastanza formulaici. Se recitati da attori seri, riescono a suonare abbastanza naturali e a non distrarti, e per me in originale funziona alla grande (con l’unica eccezione forse del povero Tramell Tillman di Severance). Però c’è stata scelta cosciente in fase di casting di prendere attori sproporzionatamente bravi per ruoli minuscoli apposta per questo: doppiali con qualcuno che non è a livello (e il doppiaggio è già poco naturale per definizione) e crolla tutto. Quindi mettevo semplicemente in guardia di non appioppare eventualmente al film colpe non sue.

    • Jean-Luc Gottardo 27/05/2025 | 19:54

      Stavo guardando e ha diversi nomi importanti del doppiaggio italiano, specie per la parti maschili ma non solo(per dire c’è la doppiatrice storica della Mcdormand). Anche il direttore del doppiaggio ha un’ ottima carriera di blockbuster alle spalle. Poi quali tempistiche li abbia concesso lo studio o quali baggianate abbia imposto col timore assurdo di spoiler non saprei dire . Che è lì che spesso casca l’asino con il doppiatore che non ha il tempo di entrare nelle sfumature e quindi offre un “preset” standard per il volto. Magari dopo che l’avrò visto aggiorno il commento.

    • FuffaGuru 11/06/2025 | 14:59

      Per tutti quelli di Mc Quarrie è così. Il quinto è imbarazzante quanto sia migliore in lingua originale che doppiato. Sean Harris è dio e in doppiato gli hanno dato una voce da pupazzo. Toglie la metà del fascino al personaggio. Unico MI migliorato e molto dal doppiaggio il secondo. Villain salvato letteralmente. Infatti non avevo mai capito perché gli americani smerdassero tanto il 2, finché non l’ho visto in originale.

  18. Supertramp 26/05/2025 | 20:11

    Da quando Tom Cruise ha lavorato con Herzog nel 2011 penso che abbia assorbito un po’ della sua caparbietà. Tom è un Fitzcarraldo gentile.

    Rispondi
  19. Mel Riggs 26/05/2025 | 22:36

    Sto vedendo Terminator 2 su Iris: ripenso a come Robert Patrick avesse imparato a correre così veloce da poter superare una moto in moderata velocità, tanto da dovergli dire di contenersi per salvare la scena. Il tutto mi ricorda queste considerazioni di Nanni Cobretti su MI e Cruise.
    Ma appunto, già trent’anni fa, con il film che per tanti è l’epitome del film grosso con effetti digitali, per chi se ne interessasse si mostrava già la natura ingannatoria di questa vulgata che con il computer si fa tutto! Roba bella e figa, ma come si diceva nel trentennale qui sui calci, già Cameron e Spielberg e altri sapevano che il suo uso non doveva essere gratuito e sfrenato: già quei filmaker che quasi avevano inventato l’utilizzo dei computer nei film sapevano che l’umano e il materiale sono cose irrinunciabili!
    Ethan Hunt ci ricorda quello che già trent’anni fa gli esperti si aspettavano che tutti sapessero.

    Rispondi
    • Toki 26/05/2025 | 22:54

      Ben scritto. Io ho sempre pensato che gli effetti speciali devono essere funzionali alla storia. E non il contrario.
      Voto 8 per l’uso della parola epitome.

  20. John Matri 26/05/2025 | 22:40

    Per me la saga ha smesso di aver interesse dopo Woo. Poi, salvo la parentesi jj, che già mostrava i segni del passaggio al piccolo schermo ma aveva comunque qualche guizzo, è diventata una serie tv diretta da mestieranti e gestita da Cruise.

    Anche i grossi stunt, tutto sommato, non sono paragonabili, non dico a Jackie, ma nemmeno ala roba di Belmondo. Il dispiego di mezzi non porta mai a sequenze al livello della sequenza nella cia, ma probabilmento nemmeno il treno del primo episodio. Non a caso sono film sempre più smarmellati e pieni di fanservice e rimandi alla Marvel (o Fast and Furious)

    Rispondi
    • Mel Riggs 28/05/2025 | 09:26

      Mi segno Belmondo

    • John Matri 29/05/2025 | 12:41

      E fai bene. Non se ne parla mai, ma non mi viene in mente un’altra star do prima categoria che facesse stuntman come i suoi, con la sua continuitá.

      Consiglio Gli scassinatori, dove Belmondo e Omar Sharif fanno Heat ante litteram nell’Atene degli anni ’70. Il professionista un altro dei suoi classiconi

    • Ruper Tevere 30/05/2025 | 00:45

      ah ecco infatti, non avevo letto questo commento e poco sopra citavo la sequenza della cia e della scena finale in nel tunnel del primo, per me apici della saga indiscussi

    • BiancaNeveSoldier 11/06/2025 | 13:26

      La scena finale del primo è imbarazzante: il quinto è nettamente superiore a tutti gli altri e chi dice il contrario è il classico che parla esclusivamente per sentito dire.

  21. David Lynchaggio 26/05/2025 | 23:15

    Io la saga di M:I gli ho sempre voluto un gran bene, sia per ragioni anagrafiche e affettive sia perché era bello avere un franchise che ogni volta cambiava in base al regista. Poi con il quinto penso abbiano davvero trovato l’equilibrio perfetto. Sempre adorato Tom Cruise, specie per i suoi film degli anni 90 ma in generale è sempre stato un pazzo che credeva nei film che faceva e quindi come fai a non volergli bene anche se fa parte di una setta e ha un ego grande quanto la Russia?

    Questo finale di saga ha i suoi difetti: il cattivo “umano” è pressochè una macchietta e la storia pregressa con Hunt non viene mai raccontata, e il modo ridicolo in cui muore penso sia voluto ma fa veramente ridere; il tono messianico è veramente troppo smaccato, sembra una pubblicità per Scientology; la manfrina del “l’entità vuole che tu pensi così” fa anch’essa molto ridere.

    Però che cuore. La prima ora ti carica a pallettoni la fine, non solo della razza umana, ma di questa storia e di questo franchise. Ci devi credere a questa storia e a questa epica, e se sali a bordo, vieni ripagato.
    Come dice Nanni, è Cameron allo stato puro: scene d’azione pazzesche, ognuna delle quali connessa a un elemento naturale (l’inizio nei sotterranei, la terra; la lotta nell’isola con le fiamme che divampano nella casa; il sottomarino e l’acqua, il finale con l’aria), piene di idee e strutturate a livelli, e immagini chiari ma efficaci.
    La scena di Cruise che risale dal sottomarino e arriva in pratica morto in superficie, con la mdp che fa un giro di 360 gradi per far sembrare che Cruise non stia emergendo ma cadendo dall’alto e poi la dissolvenza fa introdurre Grace come se fosse un angelo… cosa cazzo gli vuoi dire? Puro cinema, trovatemi un blockbuster oggi che non dico faccia un’immagine che da sola racconta qualcosa, ma ci creda al potere che quella sequenza può raccontare e non debba spiegartela o subito smontartela con la battutina.

    Non sarà il migliore della saga, nè quello fatto meglio come azione, nè un finale perfetto. Però ci ha creduto e ha voluto che io ne godessi l’impegno e il sacrificio, e l’inventiva e la dedizione nelle scene d’azione. Per me va benissimo così.

    Rispondi
    • Mel Riggs 28/05/2025 | 09:36

      Arguta l’osservazione sui quattro elementi

    • David Lynchaggio 28/05/2025 | 11:15

      Grazie, ci ho pensato a questa cosa perché mi ha ricordato la stessa osservazione che aveva fatto un mio ex prof del Dams, Leonardo Gandini, su Point Break (e così chiudiamo il cerchio con Cameron): un film d’azione sul rapporto con la natura e i nostri istinti trova naturale progressione nell’affrontare tutti gli elementi naturali.
      Così in questo film, secondo me, affrontare gli elementi naturali sono la naturale evoluzione del discorso sull’uomo che deve affrontare il digitale e il virtuale.

  22. Jean-Luc Gottardo 27/05/2025 | 10:20

    Devo prendere i biglietti per me e mio padre mi sa. Sperando di capirci qualcosa visto che non ho visto il 5 e non ricordo il 4😅.
    Anche se mi va bene anche solo seguire stunt e regia, ma capirci un minimo non mi dispiacerebbe.
    Credi sia fattibile Big Boss Nanni?

    Per la questione film vecchi il primo è un capolavoro e il secondo mi piace coni molto anche se li ho visti solo in TV.
    Per Tom? Beh è un attore sontuoso, non ha quel tipo di espressività profondissima alla Newman, al Pacino, Bale o altri ma è comunque un ottimo attore, da il massimo e nel farlo non solo studia la parte ma anche la scena poiché almeno le basi sull’ uso di una cinepresa e sul tipo di lenti le ha. Così sa anche meglio come porsi.
    Poi potrà pure avere un ego enorme (tipo il 95% degli americani) potrà pure essere matto (tipo il 90% degli americani) ma è bravissimo e fintanto che uno non commette reati o cose che possano danneggiare altri in maniera seria beh che me ne frega? Già abbiamo il buon nel Gibson che abbiamo mezzo perso perché ha una vena più violenta e amici poco simpatici, ma finché è un innocuo Scientology.🤣

    Rispondi
    • Nanni Cobretti 27/05/2025 | 11:25

      “Tom e McQuarrie vogliono tutti a bordo, per cui quel montaggio iniziale ti dice tutto quello che ti serve sapere per goderti questo capitolo anche senza aver visto gli altri” 👍

    • Jean-Luc Gottardo 27/05/2025 | 14:04

      Devo smetterla di leggere dallo smartphone che perdo pezzi 😅.
      Grazie comunque per la risposta, vedrò di andarci con mio padre nei prossimi giorni.

  23. Matteo Rinaldi 27/05/2025 | 20:33

    Non so se il film sarà bello come questa recensione. Bravo Nanni. Piacere ormai raro.

    Rispondi
    • Nanni Cobretti 29/05/2025 | 17:27

      Ti ringrazio, davvero

  24. giancarlo 27/05/2025 | 23:47

    La recensione è bellissima. Nanni è sempre bravissimo. Tom non è il mio attore preferito, ma ha sicuramente creato dei cult indimenticabili del cinema d’azione ed è un grande professionista e Nanni ce lo ricorda benissimo. Personalmente ho amato Tom Cruise in Top Gun, poi però mi aspettavo che crescesse (come volto, come muscoli, come altezza)… ma niente, sembra ancora un 15enne (anche se ora ha le rughe).

    La serie di MI è sicuramente da guardare, ma intanto aspetto con ansia The Smashing Machine…

    Rispondi
  25. Mel Riggs 28/05/2025 | 08:53

    Ottima recensione. Mette in luce aspetti per nulla scontati. Top recensione!
    Il film mi è piaciuto molto, e mi ha dato un gusto di narrazione epica che mi ha coinvolto parecchio. Sul serio, mi ha gasato abbestia!

    Ci sono due scelte che non mi sono piaciute:
    -quella lotta iniziale tenuta fuori campo, con solo le reazioni di Grace, l’ho trovata una sequenza comica in modo inopportuno,, e forse anche involontario.
    -Gabriel il cattivo che viene liquidato in maniera tanto fantozziana! Non so fino a che punto ci avessero ragionato, ma è più che anticlimatico, è proprio deludente e spezza il ritmo proprio sul più bello!
    Cosa doveva significare? L’umano che segue troppo le macchine poi non è il massimo dell’umano come Ethan Hunt? E si ritrova a fare errori tanto sciocchi?

    Le scene d’azione sono aggiornamento della vecchia Hollywood, ma in questo sono splendide da godere: sott’acqua con il sottomarino, in aria con i super vintage bimotore. Ho sentito davvero il vuoto, il vento, il pericolo della caduta! In sala mi sono sentito molto coinvolto! Un calore che si accresce quando pensi che l’attore protagonista si sia messo in prima persona a fare quegli stunt!

    È stato bello vedere l’analista de primo film: è chi se lo aspettava! 😱 Come personaggio che ha trovato un lieto fine è interessante come faccia di Hunt una figura messianica (e di rimando lo stesso Cruise).

    Gradevolissimi i comprimari storici: grandissimo utilizzo e toccante commiato da eroe per Luther, Benji è Simon Pegg ed è sempre un piacere. Anche il personaggio che si scopre essere “il figlio di” è stato un colpo di scena inaspettato e ben giocato.
    Menzione d’onore a Degas e Paris per il solo fatto che una volta tanto la squadra di Hunt ha membri che da spettatore ha senso vedere in squadra: dei primi MI mi ha sempre infastidito che il protagonista mettesse su una squadra di facce nuove spuntate dal nulla a metà film, senza che lo spettatore sappia nulla di loro o veda come si siano meritati il posto in squadra.
    Qui invece hanno un pregresso, ed un percorso che faccia sembrare sensato la loro appartenenza alla squadra, invece che facce messe in maniera pretestuosa.

    Mi metto fra gli estimatori del risveglio nell’Artico e nella Grazia: bella sequenza di particolare sensibilità visiva, come però del resto ce ne sono molte altre.

    Abbiate pazienza, ma una parola voglio spenderla per il comparto di bellezza femminile: Pom Klementieff e Hayley Atwell sono brave attrici e donne bellissime! Belle in qualsiasi contesto, sudate o ripulite al trucco, in qualsiasi abito! Forse anzi, per chi fa caso alla bellezza estetica femminile, rafforzano il discorso sulla superiorità dell’umano e anche dell’esperienza: in linea con il resto del cast, fatto per lo più di persone di età matura, Pom e Atwell sono due cougar di sensualità matura e magnetica! Belle molto più di tante presunte sex symbol più giovani! Eleganti e affascinanti nei modi e negli sguardi!

    Chiudo con una riflessione su come la percezione di Tom Cruise e il suo prestigio siano cambiati negli ultimi dieci anni: no parlo della vita privata e della setta, ma proprio di quella pubblica e del suo peso artistico presso chi segue cinema.
    Mi ricordo quando ancora dieci anni fa si vedeva con sdegno, mi ricordo la delusione provata quando Brad Bird abbandonò l’animazione per dí tutti i progetti che voleva fare scelse un MI con TC: fu un boccone amaro per tanti, vederlo svendersi così per il più superficiale di Hollywood fra tutte le scelta possibili.
    Oggi Tom Cruise viene visto come un salvatore, con i fatti (i biglietti staccati) che gli danno ragione!
    Interessante come una decina di anni fa fosse uno di cui parlare male anche per MI e come oggi, anche per MI, sia invece considerato un autore di cinema importante e bene amato, rispettato e ammirato da persone insospettabili, che ha trovato un insperato posto fra i beniamini dei critici e degli appassionati!
    Potevo chiuderla qui, ma a pensarci dico che credo che la rivalutazione sia avvenuta non solo per il successo commerciale e le sale piene, ma anche perché Tom Cruise, a sessantadue anni suonati, è stato in grado di cogliere una sorta di sentimento popolare presente, uno zeitgeist di rivalutazione del digitale!

    Ecco, e a tal proposito: da quanto tempo non sentivate usare da un personaggio sullo schermo il termine “cyberspazio”?

    Rispondi
  26. Alfonso di Caprio 28/05/2025 | 08:59

    Sinceramente non sono granchè daccordo, le mie aspettative erano basse e si sono rivelate ancora più basse. Parliamoci chiaro, oramai la saga di MI è diventata la parodia di se stessa, senza nessuna capacità di reinventarsi e cercare di non sembrare una brutta copia di James Bond. I motivi sarebbero ovvii ma bisogna prestare un pò di attenzione. La serie di film era partita con una regia semplice ma ispirata di Brian De Palma che nel 1996 riuscì facilmente a reinventare il genere Spy mettendo una giovane ma già acclamata star come Tom Cruise al centro della scena con un cast di tutto rispetto come supporto, da Jon Voight a Emilio Estevez, da Emanuel Beàrt a Kristin Scott Thomas (!) senza dimenticare Jean Reno, Ving Rhames e Vanessa Redgrave. Il successo del film (500 milioni di dollari worldwide ) per un budget di oltre 80 milioni di dollari diede la spinta per un franchise che divenne l’unico vero contendente di James Bond. Poi ne è passata di acqua sotto i ponti, MI 2 di John Woo fu il più grande successo commerciale del registo di Hong Kong, MI 3 invece di JJ Abrhams fu un passo falso e un mezzo fiasco, ad oggi oltre alla trama spesso troppo contorta e con buchi di sceneggiatura evidenti il film ha incassato MENO di tutti gli altri, anche quelli successivi. Protocollo Fantasma riesce a rivitalizzare il franchise superando i 500 milioni di dollari che erano stati il limite dei precendenti film e arrivando a sfiorare i 700 milioni. Purtroppo qui secondo me cominciano i problemi… per un Tom Cruise che sta invecchiando manca il passaggio di testimone, che avrebbe potuto rendere la serie più variegata e credibile, Jeremy Renner, appena intravisto in Thor e al esordio in Avengers sarebbe stata la prima e unica scelta per diventare la spalla e sostituto del mentore Ethan Hunt, ma non se ne fece niente perchè la Paramaunt ebbe paura di sconvolgere i deboli equilibri della saga, sbagliando secondo me. Con Rogue nation McQuarrie prende stabilmente le redini del franchise ma si incarta abbastanza prevedibilmente in uno schema narrativo che aimè diventa oramai troppo trito e spesso mancando di acume, prevedibile e ridondante senza considerare che l’azione spesso e poco inspirata ai fini della storia ma ha l’unico fine di cercare di stupire il pubblico ottenendo l’effetto inverso , ovvero annoiandolo. Non mi dilungo più di tanto ma Fallaut mette al centro la minaccia nucleare e rispolvera un ottimo cattivo, il caro Superman Henry Cavill e si rivela il maggiore incasso del franchise. Ma oramai si avverte la stanchezza , Dead Reckoning è un pastrocchio arzigogolato, lungo e poco efficace , perchè la Paramount PRETENDE sempre che tutta l’azione passi attraverso Ton Cruise. Ma Tom Cruise non è James Bond, non gli si avvicina neanche lontanamente, questo è un fatto. Altrimenti la serie di sarebbe chiamata ETHAN HUNT THE FINAL CHAPTER per dire. Tom Cruise è un attore che è riuscito ad accreditarsi come l’ultima vera star d’azione degli anni 90, ma aimè oramai a 62 anni non è più CREDIBILE, quando corre come se dovesse battere Bolt, quando combatte corpo a corpo, infatti l’unico scontro di una certa lunghezza in questo MI avviene fuori scena, sentiamo solo urla e mazzate per poi vedere la fine che hanno fatto i cattivi. Soprattutto il film è troppo lungo con personaggi spesso che fanno oramai unicamente da comparse, senza apportare quasi nulla alla trama, vedi la killer Paris, vedi Greg Tarzan Trevis alias Degas, Shea Vigham . Perfino Angela Basset ovvero il presidente degli Stati Uniti viene un pò sacrificata alla logica Ethan Hunt. Poi le scene, quella del sottomarino russo è un patrocchio assurdo, inizia discretamente e sbraca nel finale in cui praticamente Ethan Hunt dimostra di essere un x-men…resiste al freddo, resiste all’annegamento, alla mancanza di ossigeno e alla decompressione raramente ho visto un episodio d’azione cosi inverosimile e che crede che il pubblico lo accetti senza se e senza ma. Poi è un continuo maccosa che penso farà vincere tutte le cattegorie possibili. In definitiva il film si chiude anche peggio di come si apre, tutto troppo prevedibile, considerando che il budget è andato fuori controllo, la trama è quella che è e la concorrenza cinematografica estiva è MOOLTO agguerrita sarà dura. Per me finisce qui, e credo anche per gli spettatori, aspettando ovviamente James Bond…

    Rispondi
    • Mel Riggs 28/05/2025 | 09:54

      Direi invece che Tom Cruise sia abbastanza credibile come protagonista d’azione.
      E sulla concorrenza: ci voleva un titolo che avesse la forza di potersi opporre al remake di liloestitch: è ora di farla finita con questi remake Disney!
      Se Tom riesce a porre fine anche a essi, la statua d’oro con la dicitura “Salvatore del Cinema” gliela si deve fare davvero!

    • Toki 29/05/2025 | 15:55

      La tua analisi è interessante. James Bond è lì dal 1962 perchè il personaggio è più forte dell’attore. Così sarebbe potuto essere per Mission Impossible: come la serie dove hanno recitato molti attori diversi ed è durata 7 anni. Era l’idea che era vincente.
      Invece, identificando MI, i film, su Tom Cruise hanno costruito un franchise con una data di scadenza. Bella lunga, però.

    • Nanni Cobretti 29/05/2025 | 17:22

      Il punto è che il franchise l’ha costruito Tom Cruise fin dall’inizio, quindi per forza che punta tutto su di lui.

    • Toki 29/05/2025 | 18:22

      Certo Nanni, è vero. Coi se e coi ma non si fa la storia.

    • BiancaNeveSoldier 11/06/2025 | 14:06

      Boh. Difficile criticare il 5 e il 6 perché prevedibili quando il primo e il secondo sono nettamente i più triti e prevedibili a livello di sceneggiatura. Avevo 11 anni quando ho visto il primo e dopo dieci minuti avevo già indovinato chi era il cattivo. La storia si imposta nei primi dieci minuti e va avanti con un unico colpo di scena tra i più prevedibili mai visti. Uno dei cult più immeritati della storia per me. Il secondo penoso, se non lo avesse girato Woo crederei lo abbiano girato con lo scopo esplicito di prenderlo in giro. 3 e 4 robetta. 5 il migliore per distacco. Anche solo dando fama a Rebecca Ferguson ha fatto più per il cinema di Mission 2 ahah

  27. Mereghettitumifaimpazzire 28/05/2025 | 09:14

    Ma il paragone con James Bond perché? E soprattutto Tom Cruise piaccia o non piaccia è forse l’unico attore credibile in vita nel fare quel che fa…Renner totalmente inadatto per fazza e carisma…Tom ha retto bene il tempo anche perché la saga è stata piuttosto compatta ed è iniziata quando era ancora relativamente giovane…e la saga è Tom Cruise che fa cose ..non è james bond che può esserlo quasi chiunque o Jason Bourne per dirne un altro..Ethan Hunt non è mai esistito

    Rispondi
    • Mereghettitumifaimpazzire 28/05/2025 | 09:14

      Era in risposta al commento sopra ma vabbè

    • David Lynchaggio 28/05/2025 | 11:10

      Renner ha una fazza meravigliosa e carisma ma non per essere il lead di un blockbuster hollywoodiano, lui funziona alla grande in film più piccoli e duri come in Wind River.
      Ci hanno provato con M:I ma Cruise non lo riesci a scalzare

    • Alfonso di Caprio 28/05/2025 | 14:11

      Che ti devo dire… personalmente Cruise nei primi capitoli funziona poi come detto sopra tutto gira troppo intorno a lui, a me non risulta credibile nell’ ultimo capitolo e ciò influenza anche trama e azione. Per il resto rimango dell’ idea che a livello iconico James Bond vince il confronto a mani basse, questo è un fatto.

    • mereghettitumifaimpazzire 28/05/2025 | 15:23

      ma come fai a confrontare un personaggio letterario e cinematografico che esiste da più di mezzo secolo con uno nato l’altroieri quasi per caso? Non c’è mai neanche stata l’idea di una sfida..anche perchè quando esplode M I la saga di 007 era ridotta ai minimi termini e si rilancia con Craig quando siamo già fra il 3 e 4 film.

    • Toki 28/05/2025 | 17:55

      Solo una piccola nota a margine. Esiste un personaggio letterario francese , l’agente speciale 117 che è nato PRIMA di James Bond. E i francesi ci hanno fatto dei film parodia. Mission Impossible, la serie, è nata nel 1966, sul seguito di Bond, quando le Spie attraevano, in tempo di guerra fredda.

    • Pasquale 28/05/2025 | 23:53

      In linea di massima, come fisicità, già nel primo MI sia Jon Voight che Jean Reno erano dei duri assai più credibili di Cruise. Non siamo ai livelli di Get Shorty (“sarà anche un bravo attore ma non puoi dare a Martin Weir il ruolo di Mel Gibson”) ma grosso modo, con quel fisico normotipo, semplicemente, Tom non ce la fa – cinematograficamente – a rendere l’idea dello spaccatutto come tanto gli piacerebbe. Ed infatti nel primo MI, l’unico “serio”, era uomo di punta, atletico, astuto, ma sulla stazza (che, piaccia o no, nell’immaginario occidentale fa tanto, in oriente è già diverso) perdeva il confronto con gli altri – tranne il povero Estevez – e prendeva anche belle botte dal vecchio Jim Phelps nel finale. Come acrobata/atleta ci sta tutto, ma se devi farne un picchiatore non è il suo, non ha neanche la faccia da cattivo (botox a parte, adesso che è grandicello), a me pare che gli ultimi MI siano diventati un processo di celebrazione dell’icona cinematografica più che dei film. C’è Hunt/Cruise – sempre più un’unica entità quasi soprannaturale – che fa cose sempre più assurde, e succedono intorno altre cose più o meno (s)legate logicamente. Molto interessante come fenomeno pop, in ogni caso…

    • mereghettitumifaimpazzire 29/05/2025 | 15:29

      ma quando mai si menano in questi film? E’ una spia che fa numeri da stunt..è più vicino a Indiana Jones o uno 007 che a qualsiasi personaggio action di menare classico.

    • Alfonso di Caprio 29/05/2025 | 15:58

      Il tempo passa per tutti, anche per MI, su 007 anche se la saga letteraria è nata negli anni 60 e da noi è arrivata nel 1965 il primo film del 1962 ha fatto comunque percorrere una STRADA LUNGA E DIVERSIFICATA a James Bond. Mi spiego, se per James Bond ogni epoca ha il suo per MI Ethan Hunt ha raggiunto già dal quinto film il limite evidente di quello che poteva dare come credibilità Tom Cruise. Un ottimo attore per carità, ma alla lunga i MI sono stati plasmati ESCLUSIVAMENTE SU DI LUI. Sean Connery è stato il PRIMO 007, Lazeby è stata una parentesi dimenticata, dopodichè arriva Roger Moore che nonostante a me nel ruolo non piaccia, incarna gli anni 70-80, prima mantendo la durezza di Connery e poi trasformando sia il personaggio che le storie in qualcosa di molto più leggero e fantastico, basti pensare a Moonraker e Operazione Thunderbull. Timoty Dalton dura solo per due film Zona pericolo e vendetta privata poi c’è una lunga pausa di sei anni per approdare al primo James Bond “moderno” Pierce Brosnan riesce a raccogliere il testimone di Sean Connery addirittura, anche se i film soprattutto i primi sono fantasiosi che dir si voglia, Bond guida carri armati, aerei russi, finisce addirittura su una sorta di dirigibile ….è il trionfo dell’esagerato anche più di Moore ma la scala di spettacolarizzazione raggiunge il massimo secondo me con il domani non muore mai sia perchè la trama punta sull’azione pura e dura con un Bond che fa veramente di tutto e anche perchè per la prima volta la Aston Martin viene sostituita da una BMW. Con la morte può attendere invece si fà un notevole passo falso, per intenderci come MI 3 e qui c’è un altra pausa più breve però di soli quattro anni. E arriviamo a noi, con Casino Royale la saga moderna di Bond viene reinventata grazie a un Martin Campbell in stato di grazia che dopo il deludente (per me) Gooldeneye da alla vita un film perfetto, Casino Royale rappresenta l’anima di James Bond in tutto e per tutto, con Quantum of Solance si riesce poi caso unico a fare un sequel diretto letteralmente attaccato all’ultima inquadratura di Casino Royale. Per concludere anche se gli ultimi film diretti tutti da San Mendes non sono sempre stati all’altezza del personaggio oggettivamente James Bond ha avuto anche il coraggio di MORIRE cosa che per produzioni del genere equivale a dover ricominciare quasi da zero, ma la forza di un icona la si vede anche dalla capacità di rischiare di non fare sempre lo stesso film nel bene o nel male.

    • Toki 29/05/2025 | 16:42

      Però, amico mio, non mi toccare 007 “Al servizio segreto di sua maestà”.
      Dimenticato da taluni, uno fra i migliori per me.
      Casinò Royale e Skyfall sono i migliori della nuova era. Ma mò siamo nelle mani di Bezos/Blofeld… La vedo male.

    • Pasquale 29/05/2025 | 22:17

      In effetti Lazenby maltrattato ma fare il primo film post Connery era praticamente una condanna a morte

    • Toki 30/05/2025 | 05:59

      @Pasquale.
      Ma guarda che è Lazenby che ha mollato il colpo. C’è un bellissimo documentario su di lui, “essere James Bond”, dove lui spiega che dopo il successo del film ha rinunciato ad una vagonata di soldi per fare il successivo. E si è presentato capelli lunghi alla prima del film, quando gli avevano chiesto di stare nel personaggio.
      Preferiva la libertà ai soldi.

    • Pasquale 30/05/2025 | 08:56

      All’epoca però la critica lo aveva anche arrostito per benino nel raffronto con l’icona bondiana Connery…non so quanto questo abbia potuto incidere sulle decisioni prese (era comunque un caso particolarissimo, perché in effetti fino ad allora 007 ERA Connery e vedere un altro in quel ruolo di sicuro faceva strano a prescindere)

    • Nanni Cobretti 30/05/2025 | 10:46

      Il film è una bomba, assolutamente uno dei migliori della saga, ma avevano davvero fatto i salti mortali per rimediare a Lazenby che non era un attore e si vedeva.

    • Toki 31/05/2025 | 15:02

      Tutto è fantastico in quel film. L’unica sigla non cantata. La sciata coi cattivi, poi ripresa in altri film successivi. La gnagna a profusione. La Svizzera con i suoi picchi. Bond che si sposa. Luis Armstrong. E un finale straziante.

  28. Mel Riggs 28/05/2025 | 13:53

    Già, il capo mi fa presente che MI 2 nel montaggio iniziale è presente.
    Potrei cogliere per confessare che non sono un grande estimatore della saga MI, solo i due “Reckoning” rientrano pienamente nei miei gusti.

    Riguardo al prendersela con Internet nel 2025:
    Non è tanto campato in aria, perché, ma ammetto che può essere solo percezione mia, il trend è che al momento si sta rivalutando la supposta “rivoluzione digitale”, o almeno gli effetti della “rivoluzione smartphone”.
    Insomma, Internet non è più visto nel modo entusiasticamente positivo con cui lo si accoglieva vent’anni fa.
    E, almeno mi sembra, ad avere questo atteggiamento sono anche smanettoni e internauti navigati!
    Insomma, una reazione di ritorno al “mondo fisico” o almeno extra web è in atto, forse anche perché, in più di 15 anni da quando fu presentato iPhone, abbiamo visto quello che Internet ha fatto.
    O, per meglio dire ai fini della nostra discussione, quello che non ha fatto: non ha eliminato il supporto fisico! Anzi, proprio nell’ultimo anno ho visto video di YouTube che inneggiano ad un ritorno ai dvd e all’home video, in scorno alla grande delusione delle piattaforme streaming e dei loro cataloghi incompleti! Ho visto addirittura discorsi serissimi di un ritorno ai video noleggi!
    Per non parlare del fatto che al cinema sembra che ci vadano per lo più i giovani, i nativi digitali! In barba ai luoghi comuni! E se lo fanno loro vuol dire che un discorso di ostilità a Internet, o quantomeno di rivalutazione, non è solo una cantilena da vecchi!
    Per non parlare del fatto che la rete non ha intaccato la circolazione dell’oggetto libro, per assurdo (in barba alla vulgata di vent’anni fa) il supporto fisico che meno degli altri ha risentito della rivoluzione digitale.
    Questo per parlare solo dei media di svago, ma le ultime elezioni (e pure prima) credo abbiano fatto crollare presso tanta intellighenzia qualsiasi visione idilliaca del web come di una fonte e una via di circolazione delle notizie imparziale e progressista, nei vari sensi del termine.

    Non sono in sintonia con l’attualità come mi piacerebbe essere, ma almeno su questo penso di non dire una stupidata: un film di adesso che se la prende con Internet intercetta un sentire non dico nazional popolare ma quantomeno diffuso abbastanza da rispecchiarcisi in massa.

    Ho visto “The IT crowd” sotto appena dopo la quarantena, e mi sono molto rispecchiato negli analfabeti digitali che rappresentava: nel 2008 eravamo così, noi più!
    Non dico di essere mai stato tanto ingenuo da credere davvero che quella scatoletta nera potesse essere internet, ma al netto di esagerazioni a scopo umoristico, all’epoca di quell’episodio ero molto simile agli incravattati del pubblico.

    Rispondi
  29. TOPO SCATENATO 28/05/2025 | 15:59

    Visto alle anteprime di lunedi 19/05

    Non sono mai stato un grande fan di M:I,al cinema ho visto solo il secondo e gli ultimi due, ma li ho riscoperti negli ultimi anni e li h apprezzati sempre di piu’ mano a mano che la saga procedeva con particolare apprezzamento per il 4,5,6

    Quindi con alte aspettative due anni fa ero andato a vedere DEAD RECKONING e non mi aveva soddisfatto a pieno e quest’anno mi sono dato una mazzata sui piedi andando a vedere THE FINAL RECKONING : come la maggior parte della gente l’ho trovato molto noioso : e’ un film fatto bene ,non e’ brutto ma e’ stanco e noioso.Temo che sia arrivato fuori tempo massimo ,d’altronde se non ci si fosse messo il COVID e forse anche lo sciopero degli sceneggiatori questo film e il predente sarebbero usciti con qualche anno di anticipo e questo secondo me si sente.
    Sulle due macro scene d’azione avete detto tutto voi ; ho preferito la prima alla seconda anche se del tutto inverosimile nella parte finale ma niente che una buona dose di sospensione dell’incredulita’ non possa mettere a posto.
    La sequenza dei biplanoi nel suo epilogo mi ha ricordato un capolavoro del cinema demenziale : HOT SHOTS !
    E per quanto ritenga veramente quel film un capolavoro del suo genere ,purtroppo non e’ un complimento per M:I
    Ho trovato anche il cattivo MORALES abbastanza inadeguato : si passa da Jon Voight a Philip Seymur Hoffmann ,da Henry Cavill a lui…e’ un downgrade clamoroso : non ha carisma ne padronanza della scena.

    Carini se vogliamo i personaggi di contorno recuperati dai precendeti episodi ma in realta’ non mi aggiungono un granche’ : fanno piu’ che altro scenografia.

    Il vero cattivo del film alla fine essendo immateriale non viene percepito come un vero villain e questo diventa un limite.

    Il mio giuizio non e’ molto positivo se non per i personaggi di Pom Klementieff ,molto interessante,e il buon vecchio Simon Pegg.

    Considero un grave errore aver fatto schiattare Rebecca Ferguson nel precedente episodio e mi manca moltissimo il personaggio di Jeremy Renner che come co-protagonista era perfetto,scritto bene e con dialoghi brillanti.
    Maledetto trattore / spalaneve.

    Quando avro’ nostalgia della serie mettro’ su i bluray di PROTOCOLLO FANTASMA,ROGUE NATION e FALLOUT.i miei preferiti.

    Rispondi
  30. Lestofante 28/05/2025 | 16:48

    Onestamente non capisco questo insistere sui vari stunt di Tom Cruise che dovrebbe essere lui medesimo ad eseguire le scene pericolose vedi quella dell’aereo. Sono cazzate è puro marketing ma ora risultano stucchevoli perchè semplicemente non è vero.
    Non esiste che una casa di produzione affidi le sorti di un film dal costo di 400 milioni di dollari alla speranza che Cruise non si faccia male durante le riprese. Per il resto quoto molte considerazioni della rece anche se ormai si è arrivati ad una richiesta di sospensione dell’incredulità che non è da tutti passati i 40 anni e Tom si prende troppo sul serio, ho paura che creda sul serio di essere il Messia.
    E comunque nota a margine,:una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone il quale è rincorso da Tom Cruise.

    Rispondi
    • Pasquale 29/05/2025 | 00:01

      Probabilmente Scientology lo ha davvero convinto…

    • Nanni Cobretti 29/05/2025 | 17:20

      @Lestofante: Tom non fa il 100% degli stunt e questo è pacifico, ma molta roba pericolosa (quella pubblicizzata) la fa davvero lui ed è appunto uno degli aspetti che fanno lievitare i tempi e i costi, proprio per i motivi che dici. Ogni stunt va preparato nel triplo del tempo e degli accorgimenti. Però 1) Tom produce e comanda quindi sono cazzi suoi, e 2) è effettivamente vista come spesa di marketing, che in quel senso rientra.

    • FuffaGuru 11/06/2025 | 15:28

      Nel sesto si è effettivamente rotto un piede e han dovuto fermarsi due-tre settimane.

  31. Toki 28/05/2025 | 23:30

    E comunque: raga, il dono della sintesi non vi farebbe male

    Rispondi
  32. Enrique Bunbury 29/05/2025 | 17:35

    Quoto la rece praticamente in toto, specie la conclusione: andava fatto così, non c’era un altro modo di confezionare quest’ottavo capitolo.

    É il coronamento perfetto (gusto personale) dei sette precedenti. Ci sono tutti gli ingredienti che devono esserci, quelli che mi aspetto di trovare in un “M:I” di Tommaso, dosati in modo impeccabile in rapporto al senso del racconto e alla carta d’identità del protagonista… eccessi inclusi.

    E comunque il resto è mancia.

    Rispondi
  33. Ruper Tevere 30/05/2025 | 00:21

    “ E “finale” non si intende per forza nel senso di chiudere definitivamente una storia, ma nel senso di portarla nell’ultimo posto in cui abbia senso che vada.”

    Lol, quando avevo letto questa frase prima di vedere il film mi sono fomentato pensando ad un inesistente plot twist, non mi ero assolutamente accorto di quanto fosse ambiguo quell’ “ultimo” :)

    Rispondi
  34. Jean-Luc Gottardo 31/05/2025 | 09:16

    Alla fine ieri sono andato a vederlo e ne sono uscito molto soddisfatto. Ora che l’ho visto posso dire di concordare totalmente con la recensione anche se non ho visto tutti i precedenti ma si percepisce come con questo film si voglia portare ad una esaltazione totale della serie. Serie che soprattutto dal secondo in poi è sempre stata intrinsecamente legata a Tom, Ethan e Tom sono la stessa persona anche per via dei suo carattere che lo porta a cercare stunt sempre più difficili e a sentirsi il salvatore del mondo
    Poi ha stranezza varie, tra il carattere di Tom che qua forse viene messo un po’ troppo in mostra e si crede un po’ troppo il salvatore dell’ umanità, questa Entità che sembra più un complotto da X files o Martin mystere come se politici e miliardari spesso non operassero a caso solo alla ricerca di soldi e voti più che di potere e controllo del mondo.
    Però merita, tutta la parte del sommergibile è esagerata ma è assolutamente figa, come figo è il volo in aereo . Poi l’ho trovato un po’ troppo lungo.Discreti i combattimenti anche se l’unico vero combattimento di Tom è Off Screen. In generale non è un film “di menare” ma è il giusto finale per una serie comunque importante.

    Rispondi
    • Toki 31/05/2025 | 14:37

      Caro Jean Luc, grazie anche per il tuo commento. Vi vedo tutti un pò polarizzati :a chi piace, a chi fa schifo. Però mi sembrate, anche negli elogi, non completamente soddisfatti.
      Io , comunque, quando vedo un biplano con un pazzo attacatto, mi eccito come una bestia.
      Suggerisco “Quei temerari sulle macchine volanti” , film del 65 anche con il nostro Sordi. Una commedia classica, divertente, ambientata agli albori dell’era del volo umano.

  35. Luc Spuntino 01/06/2025 | 01:22

    Visto che sotto casa stasera c’era la diretta della partita ed un concerto ho pensato di scappare dal caos per rifugiarmi al cinema. Serata ottima, il film mi è piaciuto molto e sono tornato a casa soddisfatto; ci ho solo messo un po’ per via dei tifosi dell’Inter che festeggiavano la vittoria in Championz. Complimenti!

    Rispondi
  36. Robi-wan Kenobi 01/06/2025 | 16:31

    Io solo una cosa vojo di’:
    Ma quanto è pazzesco Tom?!?

    Rispondi
  37. alterio 01/06/2025 | 20:22

    ha perfettamente ragione: bloccare l ai e’ fattibile,esattamente come hanno bloccato cento cose diverse come la coltivazione di tabacco per tutti,il carburante solo quello ufficiale,medicine etc etc..con l ai distruggiamo non solo il cinema ma il rituale: quando nel 89 tu vai a vedere indiana jones non vai solo al cinema,vai per sean connery che fa il padre di harrison..l ai da a tutti il kolossal con pochi euro ma distrugge la grandeur del cinema perche ipersatura quel tipo di epicness che prima era per quei pochi che arrivavano ad hollywood. se invadi il mercato di prodotti il prodotto perde il valore..e se uccidi il rituale uccidi l essere umano. bloccare l ai e’ fattibile,come mille altre cose di cui prendiamo atto che non sono liberalizzate

    Rispondi
  38. Lorenzo Alpacas 02/06/2025 | 15:15

    >C’è ovviamente Scientology di mezzo, ma è una parentesi che non è obbligatorio aprire.>

    E invece si’, essere tra i capi di una struttura a meta’ tra una setta ed una sorta di P2 hollywoodiana non deve mai essere dimenticato quando ci si approccia ad uno dei suoi film, perche’ quando finisce la finzione dell’arte iniziano le gravi perplessita’ legate alla vita reale.
    Una distanza ormai incolmabile.

    Rispondi
    • Nanni Cobretti 04/06/2025 | 12:04

      In una recensione lunga il doppio, senz’altro. In questa, analizzare quello che per me è il discorso principale e poi comunque mettere una pulce nell’orecchio sul fatto che alcuni di questi temi si allineano alla propaganda di Scientology, è sufficiente. Io di Scientology so soltanto quello che ho capito autonomamente unendo i puntini tra i film di propaganda dichiarata (e questo non lo è), ma non sono un esperto dell’argomento.

  39. Takeshi Kojak 03/06/2025 | 12:28

    Una sola parola: B – E – L – L – I – S – S – I – M – O

    Rispondi
  40. seccalisca 03/06/2025 | 15:10

    Questa recensione è una delle più belle che ho letto da quando vi seguo.
    Una vera e propria dichiarazione d’amore: all’uomo, al genere, al bel cinema di eroi.
    Quando ho finito di leggerla mi sudavano gli occhi.
    Grazie

    Rispondi
  41. Kylo Pontecorvo 04/06/2025 | 15:33

    Risky Business, fuori i vecchi… i figli ballano, non dimentichiamocelo.

    Rispondi
  42. Ciak Norris 05/06/2025 | 16:17

    mi sa che non avete capito, il paragone giusto è clark kent/ethan hunt
    superman/Tom Cruise

    superman è il supereroe che si traveste da uomo normale, allo stesso modo Cruise finge di essere Hunt, per questo nessun altro può prendere il suo posto.

    sarebbe come prendere uno sfigato a caso e chiedergli di volare come Superman.

    Rispondi
  43. BiancaNeveSoldier 11/06/2025 | 13:40

    Saga mezza inutile per me. Unico bello il quinto, ma lo ricordo principalmente perché mi ha fatto conoscere quella fregna fotonica della Ferguson. Da quando ha mollato lei la saga è calata tantissimo.

    Rispondi
  44. PeteBondurant 12/06/2025 | 10:28

    A quando Kondor di Altieri sullo schermo?

    Sarebbe na bomba.

    Rispondi

Aggiungi un commentoAnnulla la risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

  • Recensioni
  • Libri
  • 400 LIVE
  • Premi Sylvester
  • Le basi
    • John Milius
    • Sylvester Stallone
    • Michael Mann
    • 007
    • William Friedkin
    • David Cronenberg
    • Walter Hill
  • Speciali
    • Sigla ufficiale
    • Horror Challenge 2024
    • 400tv
    • Eroi di carta
    • Mostrologia
    • Premio Jimmy Bobo
    • La smorfia di dolore
    • Locandine alternative
    • Fight Night - La compilation
    • Calendario 2010
  • Categorie
    • recensioni
    • video
    • interviste
    • quiz
    • blog
    • consigli per l'arredamento
    • fight night
    • trailerblast

Archivi

  • Missione
  • Autori
    • Nanni Cobretti
    • Toshiro Gifuni
    • Xena Rowlands
    • Stanlio Kubrick
    • Jackie Lang
    • Bongiorno Miike
    • Luotto Preminger
    • George Rohmer
    • Quantum Tarantino
    • Terrence Maverick
    • Jean-Claude Van Gogh
    • Darth Von Trier
    • Cicciolina Wertmüller
    • Casanova Wong Kar-Wai
    • Dolores Point Five
    • Jean-Luc Merenda
    • Wim Diesel
    • Belen Lugosi
  • Contatti
  • E
  • Q
  • a
  • M
  • z
design & development by 940 | logo & graphics by Rise Above | avatars by magazoo | powered by WordPress

Apri un sito e guadagna con Altervista - Disclaimer - Segnala abuso - Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario