Hahahahaha questo titolo mi fa morire dal ridere. Poi ve lo spiego.
È dura catalogare Carriers come horror, ma l’ho visto al FrightFest di Halloween, e se quelli del FrightFest dicono che è un horror io mi fido. Ma in realtà è un drammatico.
La premessa è praticamente quella di Zombieland in chiave seria: c’è il mondo ridotto in condizioni post-apocalittiche da un virus – che non ha nulla a che fare con gli zombi, sembra più che altro la suina – e noi partiamo a fatto già avvenuto seguendo la fuga in macchina di quattro ragazzi verso una spiaggia, luogo simbolico della loro infanzia, che loro ritangono sicura. Come in Zombieland ci sono regole da seguire meticolosamente, anche se non è un cazzo divertente mettersi lì a disinfettare l’auto dentro e fuori ogni volta che la tocca qualcuno. E come Zombieland il protagonista è uno smilzo timido con la faccia da schiaffi (Lou Taylor Pucci) che di sicuro ci ha l’iPod con dentro i Pains Of Being Pure At Heart. Ma al posto di Woody Harrelson c’è il nuovo Capitano Kirk: Chris “Testa Grossa” Pine. Che fa il fratello maggiore.

Chris Pine in Star Trek
E il film prende un po’ la via di Alba rossa (et voilà, vi ho spiegato il titolo), non inquadrando quasi mai i contaminati e descrivendo piuttosto l’impatto traumatico dello scenario sui ragazzi, la fine di tutto ciò a cui ci si era abituati, la sopravvivenza, le regole che se le sgarri mezza volta per leggerezza sei fottuto, la rapida e dolorosa crescita, la speranza che è dura da mantenere in vita, il non potersi concedere un solo attimo di respiro, la rimessa in discussione dei propri valori, la legge del “o noi o voi”, dover valutare in pochi secondi ciò che prima non si sarebbe mai neanche lontanamente preso in considerazione… insomma, è una mazzata. Rischia il patetico, il pretenzioso e il semplicistico più di una volta, ma tutto sommato se la cava egregiamente, indovinando almeno un paio di scene dall’impatto emotivo notevole.
La storia dietro la distribuzione tardiva di questo film girato e abbandonato nel 2007 è poi legata strettamente alla presenza di Testone Pine, grazie al quale la Paramount ha improvvisamente intravisto un potenziale commerciale nella pellicola dei fratelli Pastor (no, nessuno dei due si chiama Carl). La cosa incredibile, che raramente accade in operazioni spudorate come questa, è che effettivamente Testone sfodera una di quelle interpretazioni grintose e carismatiche che ci manca poco che regga il film da solo, per cui chi effettivamente si sentisse attratto dal film solo per via della sua presenza (che ne so, magari siete medici con la passione per misurare i crani) non rimarrà deluso. Bravo il nostro Capitano.

La versione seria di Ghostbusters
DVD-Quote suggerita
“Non è proprio un horror, a meno che non siate macrocefalofobici”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Io un film con uno che si chiama “Pucci” non riesco mica a prenderlo sul serio… :P
Zen
Se non mi sbaglio la trama è molto, ma moooolto simile ad un racconto di stephen king pubblicato in “A volte ritornano”. Che dite, gleli daranno i diritti al povero stewie….