
Don't try this at home, kids!
Tornato dopo un anno di studio passato oltreoceano, il mio amico Zuffi ha avuto il merito di portare all’interno della nostra compagnia di amiconi due cose fondamentali. 1) Tanti drinking games devastanti con cui abbiamo rovinato feste su feste. 2) Una serie d’espressioni tutte matte legate alla sfera sessuale. Ogni tanto ci penso: dev’essere stato durissimo quell’anno per il mio amico Zuffi. Vabbeh. Partiamo da dirty sanchez. Sapete cos’è? È presto detto: durante l’atto sessuale, infilate un dito nell’ano del vostro partner per poi passarlo sotto il di lui naso. Disegnategli in volto dei mustacchi in modo da farlo apparire come un Sanchez, ovvero una stereotipica figura di messicano. Che ridere. Avete mai sentito parlare di angry dragon? Parliamo di una variante del rapporto orale. Nel momento esatto in cui un uomo raggiunge l’apice del suo piacere è chiamato a tirare uno schiaffo fortissimo sul volto del partner. In questo modo lo sperma dovrebbe fuoriuscire dal naso del soggetto in questione, facendolo somigliare a un dragone così come è raffigurato nell’iconografia cinese. Ce ne sono molte altre, ma penso di essere a corto di perifrasi, per cui passiamo direttamente al Donkey Punch. In questo caso, durante un rapporto sessuale consumato in modo che l’angolo formatosi tra i corpi dei due attori sia di 90° gradi (altrimenti detto “a taccuino” o più volgarmente “a pecorina”), l’uomo – sempre nel momento del godimento massimo – deve tirare una mazzata fortissima sul capocollo del partner, provocandone lo svenimento. In questo modo, così vuole la leggenda, i muscoli dello sfintere della vittima subiscono una forte contrazione involontaria che aumenterebbe a dismisura il godimento del crocchiatore.

È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione.
Vi è mai capitato di andare in vacanza in posti zarrissimi? Tipo la Costa Blanca in Spagna? In molti di quei posti c’è una zona interamente dedicata al divertimento serale – bar, discoteche e affini – e una zona riservata al divertimento inglese. Che non se la prendano i figli della perfida Albione, ma gli inglesi in quei posti di vacanza sono catalogabili come “i peggiori personaggi del mondo”. Mi ricordo di aver assistito al seguente triste spettacolo. Serata in discoteca in quel di Benidorm. Un ragazzo di un’inglesitudine senza precedenti finisce nelle grinfie di una spogliarellista che si sta esibendo sul palco del locale in questione. Lui, visibilmente ubriaco, sale sul palco con uno sguardo che urla fortissimo COMA ETILICO. Per apparire disinvolto agli occhi dei suoi mates, si accende una sigaretta. La ragazza tenta di toglierli la maglia. Lui, non volendo rinunciare alla sua aria da duro, non si toglie la paglia dall’angolo della bocca. Risultato n°1: si procura una simpatica ustione sul petto. Risultato n° 2: i suoi mates minacciano e picchiano quelli che hanno assistito alla scena e che si stanno giustamente piegando in due dal ridere. (Io, per la cronaca, durante tutto questo tran tran ero al bancone del bar a sorseggiare un succo di frutta e a parlare di coibentazione con degli ingegneri austriaci). Ora fate uno sforzo mentale non indifferente e tentate di mettere insieme questi elementi: inglesi, vacanze birichine in Spagna, donkey punch. Fatto? Ora tentate di dare a tutto questo una forma cinematografica. Che tipo di film avete in mente? Un pornaccio comico scritto da quelli di Jackass con la colonna sonora firmata Umberto Smaila? Sbagliato. L’esordio sulla lunga distanza dell’inglese Olivier Blackburn è un crudo e serioso horror.

I ragazzi della compagnia delle Indie trasformano la festa in un mortorio.
Tre ragazze provenienti dalla grigia Leeds decidono di passare un weekend nella solare Mallorca. Una delle tre ha appena concluso una dolorosa storia d’amore e ha bisogno di distrarsi. Per cui le tre si mettono giù da gara e decidono di divertirsi. Inutile dirlo, dopo pochissimo incontreranno sulla loro strada tre aitanti maschioni anch’essi britannici e anch’essi pronti a divertirsi. Dopo una bevuta e una chiacchierata, il gruppo si apparta sulla barca dei ragazzi e decide di continuare a festeggiare al largo. Qui, tra un’ecstasy e una tirata di crack, la situazione comincia a farsi bollente. Mentre la ragazza triste rimane sul ponte a guardare il cielo sognante tra le braccia di uno che potrebbe essere il suo nuovo amore, le sue due amiche si danno da fare come le pazze sottocoperta. Una delle due, tutta stupefatta dalle drogucce, decide di sollazzare anche il più babbo e inesperto dei ragazzi, mentre uno degli altri riprende il tutto. E com’è come non è, il babbo decide di praticare un donkey punch in piena regola alla povera fanciulla. La quale muore sul colpo. Sulla barca, manco fosse partito il giuoco della bottiglia, si scatena il parapiglia. Cosa fare? Chiamare la polizia e denunciare il tutto? Certo, ma qui c’è in gioco la vita di tante persone. Qui si parla di possesso e consumo di droga pesante, omicidio… mica cazzi. Forse è meglio scaraventare il corpo della ragazza a mare e andare dritti per la propria strada. Insomma, come avete intuito tra gli angusti corridoi e le claustrofrobiche cabine della barca si scatena un terribile gioco al massacro.

Soffrire il mal di mare.
Donkey Punch è una pellicola estremamente angosciante che parte come una sorta di film dossier sui giovani dementi e sbandati e finisce per diventare un gatto vs topo crudele e sanguinolento. La nazionalità inglese ci risparmia quella patina da Cose Molto Cattive che il film poteva avere. In realtà il tutto inizia con un fare quasi documentaristico e non c’è nessun tipo di simpatia né uno sguardo accondiscendente nei confronti dei protagonisti. La loro bellezza – come quella del set dove è ambientato il film – è sinonimo di vacuità. Sia le ragazze che i ragazzi non sono connotati come “buoni” o “cattivi”. Verrebbe da dire “imbecilli”, ma quello è un altro paio di maniche. Il fattaccio non è premeditato e tutto quello che accade successivamente è frutto della meschinità degli attori di questo thriller da camera. C’è che chi pensa a come non finire nei guai, chi a come mettere nei guai il prossimo, chi a far valere la propria forza o ad annientare chi gli si para davanti. Nessuno sembra essere interessato da alcun tipo di morale. Questa è la vera forza di Donkey Punch. Pellicola che, se verso il finale appare un po’ stanca e troppo macchinosa nella continua escalation di doppi e tripli giochi, non ha nessuna pietà per il branco di protagonisti che decide di mettere in campo. Valori aggiunti: una bella colonna sonora, una buona dose di violenza e di sangue e la potente scena di sesso al centro del plot.
DVD-quote suggerita:
“Qualcuno ha già scritto ‘un pugno nello stomaco’? No? Primo! ”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
..piace pensare che sia basato su una storia vera. Evviva il darwinismo.
Sembra morbosamente interessante, lo vedrò!
Posso agevolare un link con video-dimostrazione dell’angry dragon da youporn/redtube/etc o non è il caso?
Brutta storia. Come si chiama invece il sesso strangolato al centro di Sol Levante? Soffocotto?
DVD-quote suggerita:
“Un coppino che non fa ridere”
Sembra la versione porno horror di uno di quei reality idioti di MTV, dove speri che alla fine muoiano tutti in modo atroce.
Complimenti per il titolo e per le tags
@Cleaned: il termine esatto è asfissia erotica, o autoerotica se la si pratica da soli (protip: ci si può fare molto molto molto male, sopratutto se sei stato recentemente ucciso in un film da Uma Thurman).
L’angry dreagon c’era già anche qua in italia, si chiama molto fantasiosamente “il dragone”. Ma è senza schiaffo. Così è più difficile…
Ah, già. Lo vidi tipo un paio d’anni fa e avevo dimenticato d’averlo visto. Dunque non ricordo pressoché nulla, neppure come finisce. A dire il vero non ricordo nemmeno se finisce. Ne deduco che non deve avermi colpito molto. Non sul capocollo almeno, il che un po’ mi rincuora.
@Cleaned: si chiama il “David Carradine”.
@Gigi: Si in effetti sembra Jersey Shore on crazy pills – e con gli inglesi, che rendono tutto più hardcore, tipo aprire le bottiglie di birra rompendosele in testa a uso ridere.
Ahahaha io stè zozzate non le conoscevo.
Sono morto dalle risate, specie sull’angry dragon.
Il film invece sembra abbastanza inutile.
@uwe: poFFo suggerire “crotch tiger angry dragon”? Suona molto meglio :-D
Zio cano mi ha tagliato metà commento! volevo aggiungere: il paragone con jersey shore non è male, ma a me ha fatto pensare anche a little britain sotto crack
ringrazio Casanova per avermi illuminato sulle tecniche dell’Angry Dragon e del Donkey Punch: I 400 calci sono fonte di sapere quotidiano
L’angry dragon funziona anche senza schiaffone se nel momento cruciale al/alla ricevente scappa uno starnuto
Visto un paio d’anni fa (credo), ne conservo un ricordo tra il positivo e il molto positivo, e ripensandoci leggendo il post mi accorgo che INCREDIBILMENTE certe scene le ho trattenute quasi frame by frame.
No, non quelle.
@Jo: hm… no, mi piace di più come l’ho detto io (e poi così ha un senso ancora più grezzo e fastidioso)
… e il Dirty Harry, variante del Sanchez praticato con la canna di una 44 dopo aver opportunamente limato il mirino, non lo ipotizziamo?
@Cicciolina: ma che succede se al momento dello schiaffo o della starnuto, chi sta praticando serra la mascella o digrigna i denti? qui sa va ben oltre l’ingoio…
bene, erano anni che mi chiedevo che cazzo volevano dire gli zeke con dirty sanchez… pare anche detto adolf shitler, e che qualcuno l’ha usato per tentare di ricostruirsi una carriera… http://www.bloggernews.net/2006/09/screechs-sex-tape-saved-by-smell.html
dovrò proporlo anche qui l’angry dragon…peccato che la maggior parte sono dei fottuti inchiappetta-pargoli.
che centrano i preti ora? O_o
La recensione mi ha convinto(quindi me lo procuro).
Sembra che il film segua la vecchia e secondo me sempre valida regola secondo la quale gli horror non devono spiegarti il perchè di ogni situazione mostrata,per colpirti,perchè se non sai,non capisci e se non capisci hai più paura/terrore/disgusto(cosa che andrebbe spiegata a certi registi e produttori di remake di film horror o di film horror nuovi con cazzo di mucche che parlano per generare LOL).
aaah minchia non mi posso mai indignare oh che subito mi mettono in croce!
@Gesù
I fini umoristi sono sempre incompresi.
Si vabbene tutto e amicizia e gli inglesi che rifanno experiment o quel cazzo che è e noi siamo a gridare al miracolo autoriale e poi gli offrono tuailait e si calano le braghe urlando cazzo di cane, però se
Che tipo di film avete in mente? Un pornaccio comico scritto da quelli di Jackass con la colonna sonora firmata Umberto Smaila?
era meglio. arrivo a dire che dopo averlo letto il resto della rece perde forza guarda, perchè anche se fosse shining io vorrei cmq quell’altro film. è come la tipa che ti fa andare a casa sua e poi ti dice “parliamo”.
In America le espressioni sessuali che descrivi devono essere registrate all’ufficio brevetti
bellissimo!