2003. Mentre noi si andava a vedere The Matrix Reloaed al cinema, al Comic-Con di San Diego veniva presentato Batman: Dead End. Mentre noi uscivamo dalla sala chiedendoci: “Ma perché, diobono, perché?”, Kevin Smith dichiarava che Batman: Dead End era il miglior Batman mai visto sullo schermo. Per concludere, mentre noi ancora non sapevamo che The Matrix: Revolutions sarebbe stato ancora peggio, Alex Ross – sempre a proposito di Batman: Dead End – dichiarava che era esattamente così che doveva essere un Batman su grande schermo. Ma guardiamo tutti insieme Batman: Dead End.
httpv://www.youtube.com/watch?v=Hjp0I_okX0w
Eh sì. Effettivamente è una bella bombetta, eh? Porca troia, e noi invece alle prese con l’Architetto e l’Eletto e tutte quelle cagate lì che l’altro giorno sentivo Fabio Volo in radio che parlava del mondo delle illusioni e diceva che lui una volta faceva il panettiere e poi citava Matrix. Non so per quale motivo ma sento che sta tornando Matrix. Oddio, che paura. Parlando di cose belle invece, Batman: Dead End è a firma Sandy Collora. 30,000 dollari, tanta sana nerditudine, un’avviata carriera nel mondo degli effetti speciali e tanta voglia di fare, lo portano a mettere insieme questo gioiellino. Che non solo si fa notare per quell’arroganza che ti porta a voler sommare Batman + Joker + Alien + Predator, ma anche perché effettivamente tutto funziona. Set, attori, costumi, ritmo, combattimenti. In particolare capisco l’entusiasmo di Ross che sicuramnente avrà apprezzato il costume dell’uomo pipistrello e non quella specie di tuta da moto che gli ha fatto mettere Nolan (oh, bisognerà pure trovare un difetto a quel film, no?). Insomma, è tutto molto bello e quello di brutto che c’è viene subitamente perdonato in nome della simpatia che suscitano i fan film quando sono belli. Perfetto, ci mancherebbe. Però noi a Sandy lo si aspettava al varco. Ed è arrivato il varco: Hunter Prey. Sempre budget bassissimo, sempre tanta sana nerderia, non più Batman e i sacri mostri della scuola dei mostri, ma della Sci-Fi. E mica della Sci-Fi qualunque ma, come potete intuire dalla locandina del film, della Sci-Fi nostalgica e colta.
Posso? Io mi sono annoiato a morte. Ma proprio una roba che verso la fine sbuffavo ogni tre secondi, controllavo l’orologio, mi agitavo sulla sedia, pensavo al fatto che avevo finito i pomodori e che probabilmente avrei trovato il supermercato sotto casa chiuso. Non me ne voglia Sandy Collora, ma 90 minuti sono tanti, non sono i 6 di Batman: Dead End. Dopo un po’ si capisce che ciurli nel manico e rompi le palle. Il film racconta di un gatto vs topo ambientato tra le dune di un desertico pianeta. Tutto qui. Mille twist che ovviamente non sveliamo, ma tutto qui.
E, ok, l’ambientazione (soprattutto se ogni due secondi pensate a Sandy Collora che poi al bar si vanta con gli amici dicendo cose come “E il produttore non ci poteva credere che sono riuscito a trasformare il mini-deserto dietro casa in un pianeta alieno! Senza effetti speciali! Spendendo per altro pochissimo!”) è molto bella e funziona perfettamente. E, ok, la storia nella sua scarna semplicità è accattivante. E, ok, si vede che c’è passione ed estrema convinzione in quello che si fa. Ma non basta. Non basta a riempire 90 minuti quando obbiettivamente te ne servivano molti meno. Anche perché dopo un po’ i nodi vengono al pettine. E tutto quello che c’è di buono rischia di rivoltarti contro. E se a un certo punto ti viene da pensare “alla prossima sequenza che si vede uno che attraversa il quadro e NON FA UN CAZZO, ma passa da sinistra a destra e BONA, mi riguardo Goodbye Dragon Inn” vuol dire che c’è qualcosa che non va. E poi ti accorgiche il make up è piuttosto ridicolo e che al terzo twist in 40 secondi forse avresti bisogno di un taccuino per non perderti la sorpresona finale. Oh, oh, l’hai presa la sorpresona finale? Eh? Insomma, c’era bisogna del lungo? No.
DVD-quote suggerita:
“Deserto Rosso con uno che sembra Boba Fett”
Casanova Wong Kar Wai, i400calci.com
Mi dispiace per il simpatico Collora che a me sta molto simpatico, e io speravo che fosse bello, ma francamente Hunter Prey è una gran noia.
E poi aprire con la citazione colta di Darwin, anche no. Dai.
e ti credo che il buon Ross ha apprezzato! Cribbio, le sue illustrazioni hanno preso vita.
Se c’è una morale,è che non sempre, da 30 fare 31 è un bene!, ma soprattutto strafare come si è strafatto in Matrix bis e ter…Brividi al ricordo.
I puri d’animo che citano Tsai sui 400 Calci si meritano un bacio pieno di solidarieta’ da Cicciolina Wertmuller :-*
stiamo attenti quando parliamo di tsai ming liang per favore!!!
mai citarlo invano!
Il tizio che interpreta il Joker in “Batman – Dead end” è 1) il figlio di Walter Koenig, cioé il mitico Checov di Star Trek, ed è 2) morto suicida all’inizio di quest’anno (a quanto pare, se di nome non fai Jack e di cognome Nicholson, il ruolo del Joker porta jella).
Per quanto riguarda “quel film” al quale sarebbe impossibile trovare difetti, sono l’unico che gliene ha trovati a palate?