Prima di parlarvi di Spectre la prossima settimana vi butto qui una storiella simpatica su Bond di cui mi sono accorto mentre guardavo il film.
Vi avevo già parlato di Bond come pietra angolare del marketing al cinema, mi ero già soffermato su come gli orologi siano stati e continuino ad essere una delle cose più piazzate nei film.
In Spectre a questo proposito possiamo vedere come curiosamente schermo e realtà si siano rimpallati il product placement dal 1964 a oggi. In Goldfinger Sean Connery come noto indossa un Rolex Submariner (ref. 6538 per l’esettazza) a cui era stato tolto il bracciale in acciaio ed era stato applicato un più leggero cinturino in nylon, probabilmente per renderlo più plausibile nelle scene in cui lo indossa sopra la muta, un tipo di cinturino detto RAF strap, dalla Royal Air Force che cominciò a darli in dotazione già dal dopoguerra, e venendo Bond proprio dall’ambito militare britannico è quindi una scelta sensata per il personaggio che infatti lo manterrà anche in Thunderball, fino a Roger Moore compreso. L’orologio, modello e cinturino, diventano perciò un cult come del resto ogni cosa toccata da Connery.
Ora però la faccenda diventa bizzarra.
Data la definizione delle vecchie pellicole il cinturino per i primi tempi sembrò agli spettatori nero con due strisce grigio scuro, oltre che ad essere evidentemente più sottile della larghezza del cinturino necessario per ragioni mai chiarite.
Quindi per moltissimi anni gli appassionati hanno montato un cinturino di nylon nero a strisce grigie, chiamandolo amichevolmente Bond strap, spesso pure sbagliando modello montandoci un cinturino NATO che per varie ragioni non va bene.
Bond come tutti i film è oggi passato nell’era dell’alta definizione e così si è scoperto, anzi si è visto meglio, che il cinturino in realtà era sì nero ma con strisce verde oliva bordate di rosso. Ovviamente è stato prodotto il vero Bond Strap rivisto e corretto ma il mito è duro a morire e presso gli appassionati di orologi e di Bond il Bond Strap è e continua ad essere quello nero e grigio, addirittura Craig in un’intervista per Quantum of Solace di vari anni fa indossava il Submariner di Connery con il Bond Strap nero\grigio, regalatogli da Albert Broccoli in persona. Una sorta di investitura, ma Bond non ha mai, in nessuna scena di nessun film, indossato quel cinturino ormai iconico.
E qui casca l’asino: arriva la parte divertente, il colpo di genio del product placement.
In Spectre, che come tutti i Bond con Daniel Craig è sponsorizzato da Omega, a 007 viene dato in dotazione l’equivalente della casa del Submariner di casa Rolex, ovvero il Seamaster 300 Coaxial. Omega sa benissimo la storica questione sul cinturino in nylon di Bond e nel film a Craig viene dato in una versione -chiaramente già in commercio- col quadrante che simula la patina giallina che avrebbe oggi il quadrante dell’orologio di Connery – ennesimo e sottilissimo ponte di continuità col passato che viene gettato in questo film- e proprio con il cinturino in nylon nero\grigio. Questo orologio avrà inoltre un ruolo cruciale nel film, garantendosi i primi piani nitidissimi che quello di Connery non ebbe. La falsa icona è stata abilitata.
Concludendo: per i bizzarri corsi e ricorsi della cultura popolare e del commercio un’icona cinematografica nata da una svista è diventata un cult, così di culto e così affermata che si è preferito legittimarla quando si è scoperto che non era vera. Quindi ora il Bond Strap “sbagliato” è legittimamente un cinturino di Bond al 100%, il discrimine sarà al massimo che il “vero Bond strap grigio\nero” deve essere quello fatto da Omega e montato sul Seamaster ma sono dettagli per i fissati.
L’errore ha insomma creato con una gag postmoderna per gli appassionati di orologi probabilmente un nuovo simbolo bondiano mentre ne legittimava un altro. Per quanto mi riguarda come mossa di marketing è da chapeau.
Mossa disillusa e postmoderna! Tra l’altro, non ci crederai, stavo giusto cercando un nato/zulu da 24mm da montare su aqualand 1 (6 viti), ma questo é un dettaglio da fissati :)
Non porto orologi, però voglio l’asino!
“Prima di parlarvi di Spectre la prossima settimana”
Così tanto?! :O
Io volevo ridere…
Se solo avessi 6.600€ da buttare.
gli orologi non li sopporto però questo pezzo l’ho trovato interessante, grazie.
caro Darth, per caso farai un accenno anche alla nuova colonna sonora?
ho avuto la sfiga di ascoltarla (https://www.youtube.com/watch?v=8jzDnsjYv9A) e mi chiedo perché? non dovrebbe caricarti una canzone di james bond? considerando i pezzi degli altri film questo mi ammoscia terribilmente…
Beh a questo punto il prossimo articolo me lo fai sul Bollinger :-D
Ancora da scrivere la recensione? L’ho gia’ visto persino io…..
Ognimodo non so se l’era Craig sia finita. Il prossimo Bond spero sia Q /Ben Wishaw. Un po’ come Simon Pegg in Mission Impossible…il computer nerd e’ oramai fondamentale per questo genere
1) Come sicuramente saprai cerchiamo di recensire stando più possibile al pari con le uscite al cinema o in DVD. È uscito giovedì e nel weekend non pubblichiamo recensioni.
2) non devo rendere conto a te di quando scrivo.
3) Se si chiede qualcosa è sempre con calma e per favore.
Spero di essere stato chiaro, vale per te e per chiunque altro.
Guardi che scherzavo, la sua reazione è decisamente esagerata. dove l’ironia che in genere contraddistingue le vostre divertenti recensioni?
Se la prenda un pò meno per certe sciocchezze. nella vita ci vuole un po di corazza. Buona Domenica
Lucas.
Usiamo il Lei? Bene.
Reazione esagerata? Ferma forse, ma mica La ho insultata.
Da dove avrei potuto desumere che Lei scherzasse poi? Non c’era contesto di un nostro dialogo in corso, non abbiamo mai interagito prima da poter capire che Lei stesse scherzando e non ha usato emoticon e\o punteggiatura per farlo capire.
Rimango dell’idea che la Sua è stata un’uscita infelice, in questi casi però un Signore, di quelli a cui si da del Lei con piacere, reagisce dicendo qualcosa tipo “No guardi, mi scusi ma ha frainteso, io volevo dire che…”, non cerca di far passare me per quello poco sportivo e fa pure l’offeso.
Finiamola qua che è meglio, non continueremo oltre.
Allora diciamo che è stato un mio tentativo forse maldestro di allinearmi col tono ironico e leggero di questo sito.
“Sorry I couldn’t resist” (cit)
Articolo estremamente interessante.