Considerando la fretta disumana con cui era stato annunciato, preparato e buttato fuori, da questo Halloween 2 ero pronto ad aspettarmi un passo falso di quelli di cui era capace solo il peggior Craven.
Rob Zombie parte di inerzia, citando l’incipit dell’originale sequel di Rick Rosenthal e infilando il suo solito mix di omicidi brutali e dialoghi pseudo-tarantiniani, a cui a questo turno aggiunge allucinazioni oniriche alla “Sheri Moon mi ha regalato un libro di Freud per Natale” che lasciano un po’ perplessi. Così come lascia perplessa una fotografia imperscrutabilmente buia che rende le scene di omicidi semi-incomprensibili.
Poi, con calma, dopo aver introdotto una Laurie Strode iper-traumatizzata e con nuove amiche gothicpunkalternative, e un Dr. Loomis reso irresponsabilmente avido dall’improvvisa fama guadagnata grazie ai libri su Michael Myers, la matassa si sbroglia e si capisce dove il Rob vuole andare a parare.
E insomma, per grazia di Satana il suo non è il classico sequel che si limita a riproporre la stessa sbobba con maggior spettacolarità, ma Robbie è davvero interessato ad analizzare un nuovo tema. Nel primo film la domanda era “che scherzi ti gioca il cervello per trasformarti in un serial killer?”. In questo secondo è “che scherzi ti gioca il cervello se ti ritrovi ad essere l’unica sopravvissuta ad un massacro, e per di più scopri di essere la sorella del killer?”: è una domanda un pelo più facile, e alla fine dei conti Rob risponde in modo molto più soddisfacente. È inoltre il tipo di svolta che non solo solleva Halloween 2 da qualsiasi accusa di essere una rapida marchetta ma soprattutto, spostando ciò che in genere è un effetto collaterale a vero e proprio centro tematico della storia, proietta il film di Zombie in una direzione del tutto personale.
E allora acquistano senso gli omicidi brutali ma confusi, perché l’accento non è sulla spettacolarità quanto sulla furia devastante con cui Michael sferra ogni colpo, sottolineata da effetti sonori e dal tocco inedito dei grugniti di sforzo, che lo rendono un po’ meno muto e un po’ più umano.
Poi ok, l’ambizione di Zombie è spesso più alta dell’effettiva efficacia della messa in scena, ma il tentativo è sentito e onesto e – se i picchi della Casa del Diavolo rimangono lontani – H2 conferma che il Rob è se non altro un autore con qualcosa da dire, e con un piacevole gusto macabro per il realismo e per “gli angoli più bui dell’animo umano”.
Se davvero il terzo capitolo finirà nelle mani del modesto mestierante Patrick Lussier, aspettatevi uno scarto di tono paragonabile a quello tra l’Hulk di Ang Lee e l’Hulk di Leterrier (quindi magari più divertente, eh? però…).
DVD-quote suggerita:
“Divertimento scarsino, ma discorso interessante”
Nanni Cobretti, i400calci.com
“pronti per una rettoscopia coi fiocchi, di quelle che solo io. a chi tocca?”
E’ per questo che i 400 calci,
perchè di fronte all’unanime sinfonia di cacca lanciatagli addosso dalla critica mondiale, internettara e non solo, questa rece, carissimo Nanni, è l’UNICA che dica che Zombie non sia un regista bollitto e che H2 non faccio schifo ai porci.
Per questo lo vedrò (ma in DVD…) e penso che mi piacerà abbastanza
E’ per questo che amo i 400 calci
avevo dimenticato un pezzo
Ma infatti Zombie è ottimo, sebbene debba ammettere di non aver apprezzato granché il primo. La casa del diavolo e Halloween però erano fichissimi.
visto che non ho fatto a tempo per la rettoscopia, ripiego su un classico
“I’m the best in what i do, e con un dito solo!”
per me dice questo: http://tinyurl.com/ykw6ttj
“Alla fine dell’ultimo scontro avevo le mani piene di sangue!” “Dovresti smetterla di metterti le dita nel naso…”
(E’ una citazione per anzianotti…)
Fisico, non credo possa funzionare!
@Io sono la gomma, tu la colla. (e con questo sono punti)
Concordo con il giudizio ma la tematica era già stata esplorata da Hallowen 5 e 6.
guybrush?
Halloween.
RRobe, hai gia’ visto Halloween 2? Penso che della differenza nella gestione della faccenda si veda, ma aspetto la tua opinione definitiva.
Mi spiego: per me Halloween 2 alla fine dei conti e’ un ritratto di trauma con gli omicidi intorno, e non sono sicuro di poter dire esattamente la stessa cosa di H5 e H6…
Concordo. E’ il filmditrauma più bello di sempre.
(Roba che a Lynch sarebbe piaciuto tirarla fuori con “Fuoco cammina con me”, e invece.)
“Lì c’è sporco” …..”na ragnatela!!…che schifo!!!”
è lampante come stia dicendo: “see you in disneyland motherfucker”.
Sì, sì, lo visto giusto ieri (pure io mi sono fatto la mia bella rece) e m’è piaciuto.
Obiettavo solo che nella vostra recensione dite che Zombie aveva qualcosa di suo da dire riguardo alla storia e alle tematiche ma tutta la faccenda è presa abbastanza di pesa dal finale di H4 e successivi (almeno il tema del passaggio della “eredità di Meyers”), tutto qua.
“lo visto”, ovviamente, suona come “l’ho visto” e “pesa”, “peso”.
Capisco, ma in effetti i temi che tratta non sono originali di per se’. Quello che volevo sottolineare io e’ che, per il modo in cui la storia e’ strutturata e girata, H2 e’ piu’ paragonabile a un film alla Romero – dove gli zombi sono solo un pretesto per la solita metafora sociopolitica – che a un sequel che deve inventarsi qualcosa da raccontare nelle pause tra un omicidio e l’altro. Ed e’ in questo senso che lo ritengo interessante e personale.
Rob come regista mi garba parecchio, anche se ascoltare “Soul-Crasher” è tutt’altra cosa!
Secondo me, Myers, sta indicando l’uscita per Natalia Aspesi, dato che difficilmente avrà stroncato H2, ma di cinema ne capisce poco, sopratutto perchè spesso guarda i film pregando come un arabo, prostrandosi verso La Mecca …
troppi perchè vero =D
Tolta la presenza di gnugna colossale (la Scout e la Danielle le AMO) sto film sa di weekend a grigliare il petto di pollo e bere corona mentre la moglie si fa le unghie in balcone.
Cioè poteva finire tutto a bbq e sesso e va a che punto siamo.
Io non capisco, ma a Rob chi è che lo ha convinto che è il nuovo Cronenberg?