Si guadagna da vivere grazie ai film, ma negli ultimi 20 anni è stato anche un poliziotto. Insieme ad alcuni dei migliori ufficiali in servizio protegge la gente di Jefferson Parish, Louisiana. Il suo nome è Steven Seagal. Esatto, Steven Seagal: vicesceriffo. E, una volta alla settimana, Nanni Cobretti vi racconta le dodici avventure contenute nella prima stagione del miglior show che qualunque media audiovisivo potesse offrire all’umanità tutta.
Ah, dimenticavo: “Chuck Norris: Puppagli La Fava”.
EPISODIO 9
Out For Justice (il riassunto): rissa con furto d’auto! Un vecchio di colore riceve un cazzotto sulla nuca dopo il quale gli fottono l’auto. Sherlock Steven lo analizza e controanalizza e deduce con ineguagliabile arguzia che il tizio sta raccontando balle (indizio: “che lavoro fai?” “sono disoccupato” “perché allora la punta delle tue dita è bruciata?” “faccio il meccanico”). Al che al grido di “let’s get outta here, y’all!” si lancia alla ricerca dell’auto “rubata”, descrittagli come una Toyota bianca. Grazie al magico potere della premonizione vede una Toyota bianca parcheggiata a circa cinque metri da lui e si ferma. Nessuno nei paraggi, e dentro ci sono persino le chiavi. Decidono di mandare il vecchio patetico a casa a dormire: è ora di Steven Seagal Benefattore. Eccolo visitare il centro di riabilitazione Bridge House insieme alla fida spalla Johnny Fortunato. Steve-o indossa gli occhialini scuri, che come sappiamo sono importanti per nascondere la propria insofferenza a chi sta male. Facciamo quindi la conoscenza dei pazienti Jeff e Dwight: Jeff ha il classico look da serial killer pedofilo, taglio a spazzola, baffo losco e occhiali inquietanti; Dwight secondo me era una comparsa in Programmato per uccidere. A entrambi tocca sentire le sparate di Steven Seagal Esperto di Dipendenze e annuire senza vergogna a un fiume di banalità inconcludenti. Steven si congeda incastrando vigliaccamente il collega Larry Dyess e proponendolo come volontario al concorso di “best legs” che si terrà all’annuale serata di raccolta fondi della Bridge House. Caso 2: qualcuno si lamenta che c’è gente che spaccia davanti a una casa. Steven manda un paio di pattuglie ma stavolta stranamente, invece che partecipare alla perquisizione, rimane a distanza di sicurezza a osservare. Alla telecamera spiega: “Gli spacciatori potrebbero non solo essere armati, che è pericoloso, ma anche avere in tasca aghi e siringhe, che è ancora più pericoloso perché potremmo rimanere infilzati mentre li perquisiamo.” In ogni caso non trovano un tubo. Iniziano a perlustrare il circondario, e l’SCNGS Alex Norman trova quattro sacchetti di maria (strano anche questo: di solito l’Alex trova le cose, fa fermare le riprese, le indica a Steven, e la camera segue Steven mentre finge di averle trovate lui col potere della premonizione. Stavolta invece è stato onesto: bravo!). Rapida sequenza di Steve-o che annusa l’erba con sospettosa e interessata aria da intenditore, e via al prossimo caso. Sono le due del pomeriggio, e un pirla sta guidando con baule e sportello posteriore spalancati. Un vero fenomeno. Salta fuori che è una coppia di vecchi. Johnny Fortunato intima loro di accostare. La vecchia mostra il medio. Sembra una di quelle gag fini fini che piacciono tanto a Michael Bay. Ad ogni modo, i due rincoglioniti sostengono di non essersi accorti di nulla, e la cosa finisce così, in barzelletta. Caso 3: altra chiamata per droga. L’SCNGS Alex, galvanizzato dalla concessione ai riflettori fattagli poco prima (forse un modo per farsi perdonare della finta retrocessione a recluta nel primo episodio), è particolarmente carico e aggressivo e ribalta tutto quanto fino a quando non trova una pipa di crack rotta. Salta fuori che il tipo era uscito da poco dalla Bridge House ma era ricascato di brutto nel tunnel (ma con classe invidiabile: in compagnia di tre tipe e con un porno in tv). Sulla gara di “best legs” in conclusione di episodio è meglio se sorvolo. Stanotte ho avuto pessimi incubi.
Today You Die (l’highlight dell’episodio): niente di clamoroso, ma tanti piccoli momenti tra cui è difficile scegliere. Direi che Steven che sniffa il sacchetto di maria due volte con chiaro e attivo interesse batte per un soffio l’espressione rassicurante di Jeff il serial killer pedofilo ex-tossicomane.
Marked for Death (il momento palesemente costruito pro-spettacolo): continuando con la mia politica di non accusare i momenti di beneficienza, punto ovviamente il dito sullo sketch-barzelletta dei due vecchi rincoglioniti con le portiere spalancate.
The Glimmer Man (le pillole di saggezza): “Alcune zone da queste parti si stanno riducendo davvero male dopo Katrina: droga, prostituzione, armi… dobbiamo intervenire il prima possibile e risolvere la situazione prima che qualcuno finisca all’ospedale.” “Passando molto del mio tempo a Hollywood ho visto tanti amici e brave persone cadere nella spirale della droga. È per questo che credo che la riabilitazione sia molto importante.” “Il potere della mente è infinito. Tutte queste persone avevano un enorme potenziale per diventare qualcosa di molto più grande di ciò che erano, e Bridge House sta dando loro una grande possibilità di diventare ciò a cui aspiravano.” “Per tante persone che cercano di combattere la loro dipendenza, ce ne sono altrettante contente di rimanere ciò che sono e di vittimizzare gli altri. È per questo che pattugliamo la città.”
The Onion Movie (il momento in cui la realtà si confonde col cinema e/o viceversa): nessuno lo riconosce apertamente a questo turno, a meno che non contiamo il padrone del motel dove fanno l’ultima perquisizione che viene inquadrato mentre anch’esso riprende la scena con la sua videocamera personale.
EPISODIO 10
Out For Justice (il riassunto): signore e signori, il fondo del barile. Un tizio chiama Steven Seagal perché… tenetevi stretti… ha i topi in giardino. Nutrie giganti che gli erodono le tubature. Steven arriva serissimo, ma ovviamente non risolvono una fava e onestamente anche se avessero fatto qualcosa non ve l’avrei raccontata per depressione. Caso 2: ciocco in auto, una delle auto è in fiamme. Steven ovviamente arriva che i pompieri hanno già fatto la loro, per cui per rimediare ha una magica premonizione grazie alla quale capisce che il tizio insanguinato sdraiato in barella sta molto male (no sul serio, questo flash della regia non l’ho proprio capito). Mentre cercano alcuni presunti passeggeri mancanti sbalzati fuori dall’auto, arriva un potenziale highlight dell’episodio sotto forma di barista con le tette di fuori, la quale conferma che non manca nessuno. Steven si sente sollevato. In tutti i sensi. Steven Seagal rises. Dopodiché decide che l’argomento della puntata è andare in giro a cercare ubriachi a caso, e dopo un’incursione che si risolve in un nulla di fatto beccano un ispanico a guidare a fari spenti. Lo perquisiscono e gli trovano in auto una bottiglia contenente uno strano liquido. Steven allora fa una giravolta su se stesso e, al grido di “Dai qua, te lo so dire in un minuto”, si trasforma in Steven Seagal Esperto di Liquori ed emana il verdetto: “Non lo so”. L’ispanico lo aiuta: “È mamajuana.” “È cosa?? Marijuana? A me non sembra marijuana. È marijuana?” “MAMAjuana.” “AH! Ehm… Ma certo! L’avevo riconosciuta subito, la bevevo sempre quand’ero in Asia. Anzi, pensa che me la facevo io. Mamajuana, come no. Ah, i bei gloriosi tempi in cui bevevo mamajuana con i miei amici in Asia…” Essendo tra l’altro già trasformato in Steven Seagal Esperto di Liquori, non può contemporaneamente essere anche Steven Seagal Interprete Farlocco, per cui traducono tutto gli altri e lui non si esibisce nemmeno nel suo tradizionale “Tranquilo”. Però esprime il desiderio di portarsi la bottiglia di mamajuana a casa. Dopodiché ripiomba la depressione: di nuovo le nutrie. La situazione diventa paradossale. Steven incontra il Maggiore Kerry Najolia, comandante della fottuta SWAT – esatto, a Jefferson Parish chiamano la fottuta SWAT per sparare alle nutrie – e di colpo sembra uno di quegli scenari da film di zombi con la carovana di furgoni pieni di gente armata a caccia di castoroni, capitanata dal personaggio che meno mi sarei aspettato di vedere: Steven Seagal Nutriabuster. Poi via alla caccia di nuovi ubriachi! Ne beccano uno particolarmente ciucco e persino ricercato per assalto, ma nonostante si regga a malapena in piedi Steven ci mette il suo solito tempo infinito ad ammanettarlo. Gran finale con il concorso “best nutria” in cui… no ok, per fortuna sto scherzando. Ci becchiamo un clamoroso Steven Seagal: l’Uomo Che Sussurrava Agli Alligatori che, dopo aver specificato che lui non ha sparato un solo colpo, nutre le bestiazze dello zoo con i cadaveri dei castoroni della sera prima.
Today You Die (l’highlight dell’episodio): vince dibbrutto l’improvviso finale con Steven che dà da mangiare ai coccodrilloni urlando “Steve Irwin Puppami La Fava”. Sì, batte anche la barista tettona.
Marked for Death (il momento palesemente costruito pro-spettacolo): NON ESISTE che la faccenda delle nutrie sia stata ritenuta talmente interessante da essere stata pianificata a tavolino, per cui vado con un ubriaco a caso.
The Glimmer Man (le pillole di saggezza): “Le nutrie sono animali tipo castori che vivono nella bayou e possono essere molto pericolosi per la comunità.” “Io non sparo alle nutrie. Non sparo a niente che non sta sparando a me.” “Quando ero in Asia ho imparato a rilassarmi studiando arti marziali e meditazione. Da queste parti molta gente invece si rilassa bevendo.” “Quando qualcuno guida in modo strano di venerdì sera è facile che abbia bevuto e che la situazione possa diventare pericolosa.” “La mamajuana è un liquore fatto con un misto di erbe e vodka che veniva usato come medicinale, ma che può anche renderti molto ubriaco.” “L’ideale sarebbe poter catturare le nutrie e riportarle nella bayou, ma non è efficace. Se la SWAT dice che ha ottenuto buoni risultati sparando, vorrà dire che onoreremo il cerchio della vita e che domani andrò allo zoo a nutrire gli alligatori con i cadaveri delle nutrie.”
The Onion Movie (il momento in cui la realtà si confonde col cinema e/o viceversa): una delle nutrie riconosce Steven e gli chiede un autografo dichiarando “Adoro quel tuo film Duro da erodere“. Ok, non è vero. Uno degli ubriachi vede Steven e gli dice “Mi ricordi Steven Seagal”. E questa invece giuro che è vera.
Steven Seagal rises as Nutriabuster. Secondo me scatterà la serie parallela, ma sono solo supposizioni…
Questi articoli su Lawman sono così esaltanti che ho deciso ormai di non vedere più la serie TV e di leggere direttamente qua :) È molto meglio !
Go Cobretti ! Go !
Io non lo so. Davvero. Non lo so.
Non so se urlare POVERATA ogni volta che sento parlare di questa serie, o se dovrei umilmente mettermi seduto o in ginocchio e guardarla.
@Jo: sono del tuo stesso parere. anche se propendo più per poverata…
A scanso di equivoci: la serie in questione è dotata di vari livelli di lettura e contiene colpi di genio misti a mirabili intuizioni didattiche. Infatti sto proponendo ad alcune scuole medie di inserirne la proiezione nel programma di educazione civica.
Detto ciò, credo che ci sia solo una cosa superiore a LawMan. Ed è Lawman riassunto dal Cobra.
La serie in questione e’ stata la prima vera scusa della mia vita per guardare qualcosa e fermarla ogni tre minuti per prendere appunti, e quindi godermela e decostruirla nella sua totale totalita’. Coi film non lo faccio perche’ spezza il ritmo e rovina il gusto. Con questo voglio dire: un altro paio di numeri, e poi vi vomitero’ addosso le mie riflessioni conclusive, e sappiate in anticipo che provengono da uno che in tv guarda solo i reality show sui poliziotti (ma tutti: inglesi, americani, russi…).
La mia stima per il Cobretti non fa crescere. Lui lo fa per noi.
Qui si da della Cobrettologia!
CI STO (anche se devo capire meglio cosa ho appena affermato)
@Jo: che la Forza sia con te ;)
-un Vinx che si crogiola nell’entusiasmo spiccio
Comunicato del politburo
Da un agente sovietico ho saputo che nei prossimi episodi SS affronterà un’orda di marocchine maggiorate e cocainomani. SS reprimerà l’Invasion USA ricorrendo a dosi sfrenate di Bunga bunga.
Naturalmente io NON vedrò le puntate in video, per NON rovinarmi la lettura di questa rubrica.
Steven Segal o Super Silvio? O_o’