Sigla!
httpv://www.youtube.com/watch?v=8j963BoHRFE
Il primo film lo conoscete, vero? Che lo conosciate o meno, esiste una regola molto semplice: chi vi racconta che è il film più schifoso di sempre, o anche solo un film schifoso in genere, non lo ha visto. Non lo ha visto e basta. Puro, semplice e infallibile, senza distinzioni di cultura o sensibilità. L’ho riguardato il giorno prima di spararmi questo, e le scene “schifose” sono due: la proverbiale “fetta di culo” tagliata da una chiappa finta dopo regolare anestesia durante l’operazione chirurgica, e un brufolo schiacciato. Era stata la prima, spettacolare magia di Tom Six: giochicchiare con le attese dello spettatore e lasciare che tutto l’orrore della faccenda scaturisse esclusivamente dalle indisturbate suggestioni provocate in modo naturale dal concetto stesso, da un paio di disegnini minimalisti, dalle parole “mouth to anus” (bocca all’ano) e da questo fotogramma, completo di sottotitoli:

Dissolvenza in marrone
Il resto del film era povero e grezzo come un argomento del genere si merita, fortemente odorante di VHS di sottomarca, dominato da un personaggione indovinato e indimenticabile quale il Dr. Heiter, e bla bla bla cose che ho già detto. Alla fine dei conti, niente più che una beffarda commedia nera. E a suo tempo alcune stroncature erano tranquillamente condivisibili, diciamo con un eufemismo che Tom Six non ha ancora la padronanza del mezzo di un Takashi Miike, ma era buffo – soprattutto dopo tutta la crociata fatta a suo tempo contro il torture porn – notare quante di esse si concludevano con “e non fa nemmeno schifo!”.
Ad ogni modo, il secondo film. Come già spiegato altrove, Tom ce l’aveva già in mente prima ancora che il capostipite diventasse quello sproporzionato caso culturale che è diventato, quel tipo di caso che – come già era accaduto in misura significativa ma nettamente minore con Mega Shark vs. Giant Octopus – lo porta ad essere conosciuto e citato nei posti più insospettabili da una marea di gente che non lo vedrà mai. Sapeva già dove andare a parare, e lo anticipava in giro, per cui tanto di cappello. Ma teniamoci le dosi di metaforone per dopo.
Si narra di Martin (l’esordiente dilettante Laurence H. Harvey), un uomo molto brutto, una specie di Paviglianiti inglese alto un metro e un tappo e con gli occhi a palla, che vive a Londra con la madre e lavora in un parcheggio sotterraneo. Come Ciprì e Maresco con Paviglianiti, Tom Six ama mostrare spesso Martin seminudo affinché noi spettatori possiamo prenderci gioco della sua disgustosa bruttezza. E oltre che brutto di quel tipo di brutto che non puoi fare a meno di stare lì a fissarlo come se fosse un incidente stradale, Martin è muto, semiritardato, e un grandissimo fan di The Human Centipede. In una cosa è assimilabile al Dr. Heiter: è anch’egli assolutamente incapace di rapportarsi agli altri al punto da non saper nascondere le proprie intenzioni. Ha un album pieno di appunti che si cura di nascondere sotto il materasso, ma quando la madre chiama in casa uno psicanalista racconta che il nostro “va in giro blaterando di un millepiedi di dodici persone”. Esatto: dal basso della sua semi-ritardataggine e totale incompetenza, Martin vuole spingersi là dove nemmeno il Dr. Heiter era arrivato, e (sta facendo effetto il metaforone?) fare tutto ciò che non si era visto nel primo film. A sua disposizione: una spranga, un coltello da cucina, martello, pinza, graffettatrice, una pistola per le emergenze e tutta la teoria ricavabile da ripetute visioni della famigerata opera in oggetto.

Che bell'uomo.
Tom Six ha l’occhio clinico per le facce e i fisici strani, e passa metà film con la camera appiccicata a Martin, evidenziando ogni sgraziato cambio di espressione e ogni movimento goffo, a volte esagerando, altre volte cogliendo momenti meravigliosi come il campo largo a camera ferma sul nostro che trotterella con pazienza tra una vittima e l’altra per somministrare il suo metodo casalingo di anestesia a sprangate. E in più, con la sola eccezione di un ovviamente smorzante bianco e nero, a sua volta tradito da un solo simbolico elemento reso a colori (non spoilero quale), a questo turno molla ogni freno.
E quindi sì, stavolta il giochetto (meno sottile dell’altra volta) è sfottere quegli spettatori che avevano trovato il primo film troppo moscio, accontentandoli con tutto il gore che il concetto suggerisce e anche di più, e contemporaneamente incarnandoli in un nano patetico, disadattato, orribile e deficiente. La sua mano è ancora grezza ed elementare, e a volte gli scivola in qualche trovata gratuita (quasi tutte quelle finite nel mirino della censura), ma non lo fa, come temevo, con spocchia e supponenza: lo fa in relax, divertendosi, un po’ come quel tuo amico che ogni volta ti saluta urlandoti “vecchio stronzo” e dandoti un pugno su un braccio che è poi solo il suo modo di dimostrare affetto. Per chi sa stare al gioco, c’è più di un genuino momento da applausi.
Tom Six non è, o non è ancora, un luminare dell’horror, ma se riesce a moderare i suoi slanci più smaccatamente sensazionalistici rimane una delle menti più stimolanti del panorama odierno, nonché forse l’unico capace nel 2011 di far respirare una certa aria goliardico-anarchica che non si odorava dai gloriosi anni ’80 di Henenlotter e Muro. Qua si attende il terzo con impazienza.

Presto nei migliori negozi di animali domestici.
DVD-quote:
“Brutte facce, tanta violenza, matte risate e metaforone in omaggio: un regalone.”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Piccola nota tecnica: al momento non esiste in circolazione una copia integrale. Esiste il dvd inglese, tagliato in svariati punti, ed esiste il V.O.D. americano, tagliato meno ma stranamente in punti diversi. E nemmeno ai festival che ha girato finora è stato mostrato totalmente uncut. Insomma, è un macello senza senso: chi vivrà vedrà.
Ma come ha fatto a mettere tutta quella gente in fila! Sembra interessante. Ce bell’uomo cmq! :D Io ci avrei messo chessò, un Raul Bova ^_^ O un Di Caprio. Allora si le matte risate.
Qua ti volevo !
Quoto quasi tutto, ma penso che, pur avendo speso parole buone, tu stia sottostimando l’opera di un outsider. Oggi non è più il tempo dei maestri dell’horror, inutile invocarli. Guarda la tua rece di Carpenter the last, per dire. Oggidì, il massimo che puoi aspettarti, è uno che pigia l’acceleratore al palo e non molla il gas fino alla fine. E diggiamolo: nessuno lo fa. Tom Six: sì, lo ha voluto fare e lo ha fatto. È riuscito nel metaforone del pubblico, come hai detto, ma anche nel rompere il cazzo, in quel “dare fastidio” che è il bisogno primario e il sogno irrealizzato di tutti i registi “gore”, da Salò in poi.
L’appunto che ti faccio è sul versante bianco e nero. Anche io pensavo che avrebbe annacquato gli intenti, ma… c’è il suono. Grazie ad esso, ad esempio, Six monitora sapientemente l’attività intestinale, e non ci/si risparmia nulla. Insomma ha giocato la carta cinematografica, quella del linguaggio, come fanno i maestri di cui sopra. Per farti vedere tutto, e di più, sottrae qualcosa alla visione. E quindi il bianco e nero non è una rinuncia, anzi.
@phoenix
Ora non resta che recuperare l’uncut !
La Sigla in pratica è David Lynch che incontra Alvaro Vitali condito da abbondanti dosi di Metaforone all’Italiana… WIN!
Io che quel cazzaro di Tom Six sia riusctito a non mandare tutto in vacca ci credo poco, lo recupererò il prima possibile ma o come la sensazione che il tutto abbia trovato giovamento dal taglio censore, l’uncut dev’essere una baracconata ai livelli di Tokio Gore Pilice et Similia.
cazzo voglio l’uncut! ho la pessima qualità di ricordarmi le battute dei film anche dopo averli visti 20 anni fa, quindi per me vederli una volta basta e avanza, non ho voglia di rivedermi un film solo per 10 secondi di trippa che schizza… cazzo voglio l’uncut a prescindereeee!
Piùmmerda.
Ma cazzo ho visto solo ora la sigla, lo stavo cercando sto tipo! Per darvelo come sigla! :D
Sicuramente è molto meno palloso del primo. Ma da che si capisce che non è la versione integrale?
Nemmeno quella che gira online da un mese?
PS
Penso che certi calcetti come Aliens on Ice, si meriterebbero l’home data l’alta qualità e il link di Karate Kid è un documento della madonna anche se sembra un video di al quaeda.
Per essere forse il film più atteso dell’an(n)o mi aspettavo più rumore. Forse non ho capito la rece.
Il primo forse me lo dovrò rivedere dato che l’ho visto in tedesco con sottotitoli in ebraico (non conosco nessuna delle due lingue) e in effetti non mi ero particolarmente divertito.
@harry: non cercare il pelo nell’uovo, ormai ti e’ scappato scritto che sei d’accordo con me ed e’ sotto gli occhi di tutti, prenditi le tue responsabilita’!
@kurosawa: non e’ un gorefest, si concentra su alcune sequenze facilmente isolabili, alcune di esse del tutto gratuite ai fini narrativi (per chi l’ha visto: il bambino)
@joe: a chi lo dici, io sono uguale, solo per voi disgraziati ho ceduto… (il “disgraziati” e’ affettuoso)
@schiaffi: a quanto ne so la versione uncut l’hanno vista solo gli organi di censura tipo la BBFC. I file che girano sono i rip dei supporti che ho citato a fine articolo. Ma un giorno spuntera’, e’ ovvio.
@val: se hai dubbi/domande sono qua…
visto.
Premetto che sono rodato in ambito horror (commerciale, quindi ponendo come apice a livello “violenza” film come “A serbian movie” o “al’interieur”, escludo guinea pig e roba simile solo splatter) ho trovato questo secondo Centipede assolutamente un ottimo film.
L’interprete (ottimo) e’ stato scelto quasi esclusivamente per la sua fisicita’ e, sebbene ci siano molte assurdita’ (i rapimenti in generale molto improbabili) ci sono diversi spunti interessanti.
L’idea di rendere “finto” il primo film (in modo da rendere piu’ pesante questo) e’ intelligente, oltre ad alcune trovate (tipo la riproposizione dell’attrice del film originale) servono a renderti la visione piu’ bastarda possibile. Mantenendo comunque una sensazione surreale e onirica.
A parte un paio di scene effettivamente pesanti ed incomprensibili (entrambe alla fine) secondo me e’ un prodotto di buon livello.
@Cainanni
A me sembra che sia tu a cercare il pelo nell’uovo, in ogni modo: io lo cerco altrove, il pelo ;)
Certo che sono d’accordo con te, ma fino al punto che ho descritto, per poi disentire sulle questioni che ti ho sottolineato: il master of horror e il B/N. Ora, se pensi che, ancora una volta, e del resto come sempre, la mia analisi risulti troppo acuta e ficcante, ma non vuoi ammetterlo, e rifiuti l’argomento, fai pure. Ma non dire che non ti ho argomentato con precisione e senza sotterfugi le questioni anzidette.
Aggiungo che un altro punto finora mancante: la quaestione dell’inventore pazzo: il nano panzone vuole ricreare la vita, in una nuova forma. Quindi è un alchimista. E si arrabbia perché non è capace. Il nuovo corpo/macchina si rompe e cola … ovunque. Ha fallito, lo sente, lo sa. Ma quello che lui voleva far funzionare era il voyeurismo, operazione ouroborica.
Il nuovo, terzo centipede deve ripartire da qua: ossia dall’anello, dal cerchio. Ovvero cucire bocca e culo di un solo individuo, per far funzionare l’elemento base, il cerchio, l’ano. L’errore, del chirurgo come del garagista tourneriano, è proprio aver omesso questo passaggio.
(e se pensi ancora che stia a cercare peli nell’uovo, hai un futuro anche in politica :-) )
@nanni Annuisci e allontanati adagio, quando gli prende così non c’è verso :P
Io ormai cmq non vi seguo più ^^; Parliamo di drive piuttosto. :)
Azz, ho capito: qua non si può più scherzare. (OoO)
Come si dice, meglio tardi…
Eh boss, io non ce la posso fare, per me di centipede al massimo c’è questo.
http://tinyurl.com/85vvt35
Coi funghi magici mi trovo meglio che con le feci.
(annuisce e si allontana adagio…)
(scuote il capo, sommessamente, si allontana e si mette a giocare con la sua collezione dei Nappapapá)
Io a meta’ film mi sono addormentato, il che non implica che non abbia gradito, solo che certi ritmi alla eraserhead non li reggo più troppi silenzi ( certo il protagonista e’ muto…) troppi primi piani e il soporifero bianconero, non a caso sin da piccolo ho subito avuto in antipatia la Juve, non aiutano…comunque ben venga Tom Six, dopo Alberto Cavallone un altro regista ossessionato dalla materia fecale…
Comunque quella sigla è proprio interessante, rispecchia l’italia forse.
@Phoenix
credo che l’Italia, storicamente, si rispecchi nell’ipocrisia del cambio di casacca: quel “io non c’ero”, quando erano tutti in piazza. E questo film, è rivelatore di questa ipocrisia di fondo: tu, come me, trovi la rece, in mancanza della quale manco sapresti dell’esistenza del film; ma trovi anche altre mini rece di anteprima, una per ogni trailer, cioè trovi un critico che segue passo passo questo film, qualcuno che non si perde una virgola, fotogramma, dichiarazione. Poi, quado viene il momento della domanda magica, ti senti dire: eh, ma a me fa schifo eh, cosa ti credi, non sono mica un pervertito. Un pò come la domanda sulla gobba al Feldman di Frakenstein Jr. : quale gobba ?
Per la cronaca, gli ultimi 12-13 film di cui abbiamo “discusso”, compreso questo, io non li ho mica visti :)
@Harry No io intendevo proprio che c’è chi ti scorreggia addosso ti mangia la minestra e fa schifo e chi sta li fermo immobile a tenersi la sedia. Così come nel film c’è chi mangia merda chi te la caga in bocca e chi fa entrambe le cose.
@Phoenix vedo che quella sigla l’hai rivista davvero tante volte… comunque rapportarla metaforicamente ad una penisola del mediterraneo è riduttivo, rispetto al genere umano, intendo. La peculiarità italica, invece, come ti dicevo, è questa: fare una campagna informativa su qualcosa, e poi negare di averla fatta, ricorrendo ad un democristianissimo: “Io ? ma no, io non mi interesso di queste cose”. E qualcuno: “ma sono anni che ne parli !”
Risposta: “Sì, ma l’ho fatto per voi”.
…Come non credergli ?
Capito, adesso ? This-Is-Italy
@Harry Si in effetti probabilmente vale per tutto il mondo :) Comunque la sigla l’ho vista due volte ma m’è rimasta impressa ^^; Quella roba che vidi in passato chissà cos’era, forse era questa. Mi ricordo che c’era un panzone che scorreggiava e la davano sulla tv regionale se non sbaglio. Non sono sicuro che sia lo stesso. Era una cosa fantastica cmq.
Avevo capito pure prima solo mi sembra un metadiscorso nel senso che stai parlando di come reagirà la gente riguardo alla censura morale su sto film che può valere per tanti altri rapportandolo a chessò al fascismo del passato o alla politica moderna.
Per ricollegarlo al mio discorso, quella è tutta gente che ti scorreggia addosso o ti caga in bocca.
E per ricollegarlo ai nostri discorso passati, come avevo PREDETTO: IOSCOROSULLAFOLLA. CHOUNCOBRANELLOZAINO. IOPOMPONELLECASSE.
@Phoenix
Ma vedi, c’é un altro punto, che devi sapere. Ossia il
Procedimento logico-deduttivo di Harry Piotta
Mi piace parlare di film che non ho visto. Riesco a farlo grazie alla mia capacità di sintesi, ovvero con pochi indizi riesco a ricostruire un film intero, senza averlo visto. Film come questo, Warrior, bunraku per citare gli ultimi: mica li ho visti. Dal trailer e dagli slogan io deduco tutto. E il bello è che riesco a parlarne come se li avessi visti per intero. Non solo qua, ma anche al Pub, o a cena con intellettuali e agrimensori. Senza che nessuno se ne accorga. Infatti per me è importante sapere cosa la gente ne pensa per una indagine conoscitiva dell’animo umano che porto avanti da anni. Mi interessano certi fenomeni, non certi film. E più parlo di film che non ho visto, più sono felice perché valuto le reazioni di chi quei film li ha visti, ma anche e soprattutto di chi non li ha visti (senza sapere che anche io appartengo a questo ultimo gruppo).
Capito, adesso, quanto sono avanti ?
(annuisce e si allontana adagio…)
( annuisce, apre il Death Book e scrive adagio “Phoenix” )
In attesa di vedere il 2 ecco la recensione più bella del n°1:
Ho visto un film, un appassionante lungometraggio che parla di un uomo, un ex chirurgo di fama internazionale, e il suo piccolo sogno nel casseto.
La realizzazione di un sogno a volte comporta grandi sacrifici e talvolta il prezzo da pagare è alto.
Come per questo umile uomo dimenticato dal mondo, il quale dedica la vita alle sue ricerche.
Non potendo con le sue sole forze, si servirà di 3 recalcitranti amici trovati per caso lungo la strada, per raggiungere il suo obbiettivo.
Da evidenziare la toccante interpretazione dell’attore protagonista nella parte del fantomatico dottore, il quale non potrà che suscitare simpatia e tenerezza nello spettatore, in particolare quando si commuove come un bambino difronte alla sua opera.
Riuscirà il nostro dottore a portare a termine il suo sogno di connettere chirurgicamente l’apparato digerente di 3 persone vive?
Una pellicola che vi scalderà il cuore e la cui morale è: non smettere mai di coltivare i tuoi sogni e, qualunque essi siano, prodigati per realizzarli.
The human centipede
pardòn, sono stato in coma etilico fino a ora e sto leggendo il Vostro blog di menare/mostri/troll robotici da dove avevo mio malgrado interrotto (saltando solo i commenti Harry Piotta).
vorrei chiederVi se è disponibile la versione integrale adesso. quantomeno quella al kamut, che se no la mia ragazza mi fa le menate.
ancora scuse e cappelli.
quoto tutto e aggiungo: se nel primo pensi che è preferibile la morte istantanea, piuttosto che andare sotto i ferri del dottor heiter, nel secondo six ti porta a invocare proprio i ferri di heiter che almeno fa l’anestesia e usa i tool adeguati. così arrivi a pensare.
una provocazione non scontata sulla specializzazione.
io l’ho recuperato in quest giorni e la copia che ho visto ha ancora un pò di tagli. me ne ricordo almeno due, entrambi nel parcheggio.
Cimice TV è già stato detto?