È stupefacente, non credete? Ah, le cose che non si fanno per amore! Quante volte vi siete scoperti in grado di realizzare cose che non pensavate di poter fare? In quante occasioni avete superato i vostri limiti? Quello è l’amore, amici. Quella forza che riesce a farvi diventare dei supereroi è l’amore. Solo lui. Non c’è altra spiegazione. Da tempo io e lei viviamo insieme. Ogni giorno è un’avventura, un’emozionante giro sull’ottovolante del cuore. Ora stiamo per cambiare casa e, mentre prepariamo scatolini e imballiamo tutti i nostri libri (“Ti ricordi questo? L’abbiamo comprato insieme in quel mercatino a Parigi… Awww!”), lei mi racconta tutti i suoi sogni per il nostro nuovo nido d’amore. Giovedì pomeriggio eravamo seduti sul parquet della nostra vecchia casa. Sul giradischi avevo messo un disco di Aretha Franklin. Io e lei alle prese con scotch e scatole di cartone. “…e poi potremmo prendere tante piante grasse e riempirci il balcone! Devo solo capire di che colore dipingere l’inferriata in ferro battuto del balcone in modo che vada bene col colore che sceglierò per la sala. Oggi è giovedì, amore: domani vedo il falegname e parliamo anche dei mobili della cucina…”. Ed è lì che ho realizzato. Lì ho sentito la vera forza dell’amore. “Cosa hai detto, scusa?”, le ho chiesto. “No, dicevo che devo vedere il falegname per i mobili della cucina. Può solo domani che è venerdì”. “DOMANI È VENERDÌ? CAZZO, MA ALLORA OGGI ESCE BLACKHAT! MUOVITI CHE DOBBIAMO ANDARE AL CINEMA!”.

“Ma questo film è o non è di Michael Mann? Che mi fai leggere il copione a fare? Ovvio che lo faccio”
Allora mi sono fiondato al computer per scoprire in che sala proiettassero l’ultima fatica di Michael Mann. Guardo tutti i cinema del centro e non lo vedo. Controllo che sia proprio quello il giorno di uscita del film. Sì, giovedì 12 marzo 2015. Strano. Controllo meglio. Blackhat a Milano è in tre cinema. Due multisale praticamente fuori città e un solo spettacolo nel multisala di Piazza del Duomo. In una sala di quelle che ricordano più un corridoio che altro. Tipo 24 posti e uno schermo grosso come il mio televisore di casa. Non riesco a credere ai miei occhi. Ma non c’è tempo da perdere: il multisala fuori città più vicino a me lo da tra 20 minuti. Abbraccio il mio amore e insieme ci gettiamo dal balcone della nostra vecchia casa e cadiamo direttamente sul tetto della nostra automobile. Le faccio scudo con il mio corpo in modo che non si faccia male. L’impatto con il tetto in lamiera mi costa quattro costole ma non me ne preoccupo. Stringo i denti e mi metto alla guida. È una corsa contro il tempo ma non posso fallire. Parliamo di Michael Mann, uno dei registi per cui vale la pena vivere. Uno dei migliori del mondo, uno che vorrei incontrare un giorno per poterlo abbracciare e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per me, per tutto quello che ha fatto per i ragazzi. Da Strade Violente a Manhunter, da Miami Vice ad Ali, passando per Heat e Collateral. Una vita passata a rinnovare il cinema e i generi con una forza e una capacità di superarsi, di modificarsi, di rimettersi in discussione che non trova eguali nella Storia del Cinema. Michael Mann, cazzo.

“Allora Chris, se vuoi la parte devi prima… Hai capito?”
Sto tenendo il volante con i denti per due motivi: 1) non voglio uscire di strada 2) riesco a sopportare il dolore mentre lei mi sta rimettendo le costole in sesto e improvvisando una fasciature fatta con l’antenna della radio. Ho le mani impegnate: mancano 12 minuti all’inizio del film e sto tentando di comprare i biglietti online sul mio smartphone per non dover fare la coda una volta arrivati al cinema. Sai quanta gente ci sarà? Li frego tutti! Lei mi guarda ome fossi pazzo, ma io me ne infischio e premo a tavoletta sull’acceleratore. Semino due volanti della municipale che tentando di fermarmi mentre sorpasso una macchina sfruttando il marciapiede. Mancano 6 minuti quando riesco a raggiungere il Bicocca Village, centro commerciale della periferia di Milano dove c’è l’UCI Cinema che proietta Blackhat. Non c’è tempo per trovare parcheggio: lascio la macchina in mezzo alla strada con le portiere aperte. Spedisco la mia donna a prendere due cochine e un po’ di caramelle gommose e mi dirigo alla cassa pronto a ritirare i miei due biglietti prenotati. Col cazzo che faccio la coda. Sarà pieno così. No, in realtà non c’è nessuno. Boh, strano: saranno già tutti in sala. Apro le porte a un minuto esatto dall’inizio del film. Sono pronto a farmi strada a colpi di karate pur di raggiungere i miei due posti. Ma non c’è bisogno. Non c’è nessuno neanche in sala. Io e lei siamo praticamente da soli. Ci sono giusti altre sei persone sparse per una sala da, boh, 200 posti. Lei a questo punto, mentre io piango in silenzio per il dolore alle costole, mi dà giustamente del coglione. “Ancora un po’ morivamo per venire a vedere un film che non vuole vedere nessuno…”. Ma perché? Dove sono tutti? C’è Michael Mann, ragazzi! Perché non siete tutti in sala?”

“Lo dicevo io che ero perfetto per il ruolo, ve’ che fisico da mago del computer”
Blackhat, l’ultimo capolavoro del regista di Insider e L’Ultimo dei Mohicani, è costato la discreta cifra di 70 milioni di dollari. Negli Stati Uniti, come in gran parte del resto del mondo, è uscito a metà gennaio. Fino ad oggi ha incassato meno di 18 milioni di dollari. Parliamo di un disastro totale. È uno dei film che, nel primo weekend di programmazione, lo stesso di American Sniper, ha incassato meno nella storia del Cinema. Oltre che negli Stati Uniti, non è andato come si sperava in Danimarca, Grecia, Polonia, Taiwan, Turchia e Vietnam. I risultati sono stati talmente bassi che la Universal Picture ha bloccato la distribuzione del film in Australia. Oltreoceano si stano interrogando da mesi sulle responsabilità di un flop così evidente e doloroso. Da quello che si legge in giro probabilmente sono stati licenziati gli stagisti che hanno preparato la campagna di lancio del film. Sembra che il problema principale sia che Blackhat è stato venduto per quello che non è. Ingannevole è il trailer più di ogni altra cosa, con sequenze d’azione sparate a tutto spiano e scene di sesso bollente con Chris Hemsworth senza maglietta. Poi c’è l’annoso problema di come rendere figo e vendibile un film che parla di cyber spionaggio. Perché il cyber spionaggio funziona che c’è della gente seduta al computer che batte velocissimo sui tasti senza mai guardare la tastiera e dice che sta violando il mainframe del server per scrivere un codice che sia in grado di downloadare il bluetooth con il malware del remote administration toll, “o come diciamo noi, un RAT”. E quindi Blackhat, film di uno dei migliori registi viventi, con protagonista uno degli Avengers, coprotagonista un premio Oscar e pure la colonna sonora firmata da un premio Oscar, è un FAIL. Ce ne vuole, eh?

“Ma è abbastanza ovvio che quei due segnetti risolvono tutto, no? Come fai a non accorgertene, scemo?”
Ma è per questi motivi che la sala di merda del Bicocca Village non è piena di gente? La colpa è tutta dei marrani del reparto vendite della Universal e della Legendary? Sono quei cretini dei distributori italiani che ci vogliono male e sperano che si vada tutti insieme mano nella mano a vedere Superfast & Superfurious al posto di Blackhat? Mi sembra un po’ troppo, no? Ed è pure ingiusto. La colpa è vostra che non alzate il culo. O lo alzate per i motivi e i film sbagliati. Perché Blackhat è un megafilm. Un Michael Mann in stato di grazia, che sembra quasi Johnny To. Un film che riparte dal discorso aperto con Miami Vice e che riesce ad alzare ancora di più l’asticella. Un film con una sceneggiatura che riscrive il concetto di “classico”: il poliziotto che chiede l’aiuto del fuorilegge anarchico per acciuffare il nemico e mandare all’aria il suo piano criminale. La storia d’amore impossibile e sofferta. Le amicizie inattese fondate sui valori. La vendetta. Che cosa volete di più? “Mah, guardi io in più vorrei una regia sicura e capace di esaltare lo spettatore a partire da dei semplici campi-controcampi fino alla gestione di sequenze d’azione articolate e dalla geometria folle”. Ce l’abbiamo. “Uhmmm… allora in aggiunta a tutto questo vorrei anche un sottotesto politico che faccia da contraltare a un plot giallo, un thriller che riesca ad essere chiaro anche se parla di cyber terrorismo”. Abbiamo anche questo. Guardi, addirittura a pagina 164 della sceneggiatura c’è una battuta sull’11 settembre. Vede? Qui, guardi. “Oddio, ma allora c’è tutto quello che ci deve essere… C’è per caso anche una sequenza finale di massa girata a Giacarta? Sa, in questo periodo trovo che l’Indonesia sia così esotica e… Non mi dica! Ma veramente? Ma è pazzesco!”.

“Hai detto Indonesia? Allora aspetta che metto il giumbotto anti-balaustre”
Amici, non c’è veramente alcuna ragione per cui Blackhat non abbia un 8.2 su IDB al posto di un vergognoso 5.6. Ci sono alcune sequenze talmente belle che mi piacerebbe parlarne con voi davanti a una birra. Solo che voi non siete andati al cinema. Cazzi vostri, regaz. Cazzi vostri che non sapete cos’è l’amore.
DVD-quote:
“Un film di Michael Mann.”
Casanova Wong Kar-Wai, i400Calci.com
Rosico perchè da me non lo proiettano!
manco dalle mie parti, deeoborg!
Io abito in Cina, ma non nutro speranze sulla distribuzione in sala… anche se la coprotagonista e’ Cinese e pure famosa.
Spero solo che questo fiasco non mandi Mann prematuramente in pensione, anche se tutto il casino e’ imputabile alla casa di produzione… per il resto, questo e’ il film che aspetto di piu’.
Ma perché v’è piaciuto tanto Miami Vice?
@Casanova
ok il trailer farlocco e la pubblicità su aspetti sbagliati.
Ma da qui al fatto che nessuno e proprio nessuno abbia fatto partire un passaparola dopo aver visto il film mi pare strano.
Che sia uscito nel week-end sbagliato e abbia vinto il nazionalismo americano?
E io invece ci sono andato al cinema. E anche da me la sala era semi deserta, 3 sale risicate in tutta la città e ciao. E spulciando le critiche che demoliscono il film e vedendo il flop colossale quasi ci avevo creduto che stavolta macho Mann avesse sbagliato.
Invece è proprio un film della Madonna. Un cazzo di thriller solidissimo con ambientazioni stupende e scene d’azione sublimi. Violento, con tizi che muoiono con il cacciavite piantato in testa o esplosi o sparati o sciolti nella centrale nucleare. E dicono che non si capisce. Balle. Si capisce eccome, te lo spiegano proprio. L’ho capito io che di informatica non so niente, per non capirlo devi essere ritardato. La gente ormai è assuefatta alla’essere presa per il culo, cosa che Mann non fa. Ecco qual è il problema. Se questo è il suo ultimo film è un vero peccato la è comunque una chiusura col botto.
Bravissimo anche hemaworth, un vero tizio cazzuto d’altri tempi.
P.s. io Mann lo vedrei bene a dirigere un film di James bond di questi con daniel Craig. Potrebbe farlo ancora più solido ed essenziale. Casinò royale on steroids. BAH. Sogni irrealizzabili.
Tra i migliori film di sempre di Michael Mann, cioè tra i migliori film di sempre in generale.
il flop si giustifica anche e soprattutto a partire dalla critica americana che l’ha massacrato a caso. del resto aveva anche massacrato Miami Vice. che, per rispondere a X-Meh, amiamo perchè a livello qualitativo è il miglior film degli anni duemila.
Dalle mie parti lo mandano ancora almeno fino alla fine della settimana. Non ho scuse.
Sentivo delle critiche sul fatto che essendo un hacker lui non può essere un uomo d’azione, quindi risultano fuori luogo sparatorie, combattimenti, et cetera. La mia reazione a queste cose di solito è una sonora risata e poi una bestemmia.
SPOILER
Ma quanto è bello il fatto che, dopo tutte le sfide da hacker in punta di fioretto a chi è più astuto, dopo tutti gli inseguimenti e gli spostamenti e la tecnologia e l’esotismo, ciò che davvero serve ad hataway per il combattimento finale sia quello che ha imparato in galera? E cioè a proteggersi la panza dalle coltellate avvolgendosi dei giornali e affilando il cacciavite trasformandolo in un’arma mortale?
capolavoro di film.
Grazie 400, grazie di esistere. Aspettavo la rece per venire a piangere qua come una mammoletta qualunque. Venerdi sera, cinema Certosa a Milano, sala di merda con proiettore 4k che almeno si vedeva da Dio. Odio i film doppiati: vado? non vado? Adoro la sua estetica, come muove la macchina, il montaggio e tutti i pipponi di cui si scrive. Punto. Entro in sala, DA SOLO. E CI RIMANGO. Vaffanculo meglio cosi che come si vedono a casa i film con gente del cazzo affianco al cinema che parla alla fine non vedi appunto l’ora di rivederlo a casa, in originale, e hai la pausa e torni indietro e avanti e fumi una sigaretta e fai quello che cazzo di ti pare. Ma io cinema e’ grosso ed e’ piu bello, lo sappiamo.
Nel mentre, gia tutto spiegato bene Casanova, ed e’ inutile ribadirlo, UN FILMONE. Come se sempre estetica e linguaggio davanti a tutto, Hemsworth potevano risparmiarselo diciamo la verita’, a anche alcune cosuccie qua e la sui dialoghi e sulla sceneggatura. Ma il resto… Cristo di una M….. che senso del gusto, che quadri in mezzo a quelle colonne di cemento con i sicari (no davvero, quello e’ un quadro da appendere in sala)… Che ESPLOSIONE all’improvviso!
e poi… e finisco, FINALMENTE UNO CHE PARLA DI INFORMATICA SENZA PRENDERTI PER IL CULO, di cose dei nostri giorni per la prima volta in un modo che nessuno aveva tentato prima. No ragazzi, anche se non ci capite un cazzo fidatevi, quello che viene detto e al 99% cosi nella realta’ tranne quei rumori del cazzo quando si accendono gli schermi che fanno figo (unico errore, solo in THE SOCIAL NETWORK li hanno tolti).
Basta… e’ troppo, sono gasato e incazzato allo stesso tempo, finisce il film, mi godo i titoli di coda incantato e scrivo a mio fratello sul telefono di correre a vederlo e…. GIURO… mi ritrovo lo SCOPETTONE del tizio che voleva pulire sui piedi, GIURO. Ci litigo, di brutto. E lui mi fa, ma tanto sono titoli che cazzo te ne frega e… state pronti… “sto film non se lo caga nessuno, fammi fare il mio lavoro”. Esco incazzato, vado sul sito dell’UCI e espongo lamentela sul tizio, me ne fotto se perde il lavoro. L’unico stronzo che ha dato dei soldi a quel genio di Mann viene cacciato a calci nel culo cosi… pero i titoli li o visti fino alla fine anche se rosso dall’incazzatura mentre ci litigavo. VAFFANCULO TUTTI.
Sfogo finito, andate a vederlo se volete vedere almeno un minimo di logica a livello informatico. E ora prendetemi pure per il culo, sono pronto. Anzi, vado a rivederlo che gli do qualche soldo in piu’ a quel poveraccio.
Werner Washington
@RyanGossip – facemmo anche il pezzo su questa cosa. http://www.i400calci.com/2014/09/adeste-fideles-il-primo-trailer-di-blackhat/
1 sala tra Cagliari e dintorni…..poi dici uno non bestemmia. Spero di andare in settimana…bio porco
scusate gli errori di battitura, ho scritto col tablet di fretta e furia, e ho pure accompagnato mia figlia in ritardo all’asilo tanto che ero preso dal commento. no veramente ragazzi, non c’e’ giustizia, andate a vederlo. Vaffanculo
Un ringraziamento sentito alla distribuzione del film che non lo proietta in nessun cinema di Palermo e provincia.
Me lo sparo questa sera anche se dovrò a mia volta tumularmi in auto per una mezzora circa. Ma dovrò anche attraversare un quartiere popolato di trans armati fino ai denti per raggiungere la sala. Quindi mi muoverò con la massima cautela. Anche io considero Mann una specie di divinità. Però dopo il fotoromanzo sulla Boxe di Alì e quel filmaccio girato con le telecamerine Rai che è Nemico Pubblico, ho capito che si è brusato la corteccia cerebrale. Cioè secondo me uno che ha sprecato un attore come Bale c’ha il gaspacho nel cervello. Ora, con questo sono cautamente ottimista complice la rece. Tuttavia l’insuccesso mondiale così cospicuo non può che indurmi ad un moderato pessimismo perché Mann è uno che a forza di sperimentare con le lucine led si è fulminato la retina di almeno un occhio pur restando il mostro alla regia di Heat e di Collateral (appunto quello delle lucine).
@ Werner
Confermo l’incazzatura per il vuoto cosmico della sala. Filmone totale da vedere assolutamente. Ho dovuto farmi 40km in macchina (tra andata e ritorno) per andare al multisala fuori città. Mentre in città 2 cinema su 3 danno ancora le 50 sfumature e 1 fa Cenerentola. E poi uno non si deve incazzare…
Apro e chiudo parentesi: il quotidiano locale (Il Gazzettino), venerdì scorso l’ha promosso con 5 stelle su 5.
Però dai cerchiamo di vedere la faccenda senza gli occhi dell’Ammòre:
1. quello di Mann non è e non è mai stato un nome spendibile di per sé, come quello di un Nolan o un Tarantino.
2. i thriller informatici sono sempre stati delle gran chiaviche. Parli di thriller informatici e il 90% della gente pensa a Sandra Bullock in quel film demmerda. E da qui il punto uno: un Nolan poteva rischiare su un genere talmente sputtanato, Mann no.
3. non fosse stato un film di Mann manco noi avremmo cagato un film in cui il dio del Tuono fa l’hacker.
4. Mann viene da un bel po’ di film che non hanno gran credito. Sono tuti gran film, lo so io, lo sapete voi, lo sa chi ama il cinema. Ma per la gente normale sono il remake di un vecchio telefilm, un film gangster con la solita vecchia storia da gangster, un film con Tom Cruise messo lì per sbaglio al posto di un Russell Crowe, un biopic. Lo so io, lo sapete voi, lo sa chi ama il cinema che sono tutti film che superano il loro spunto di partenza. Ma llaggente non lo sa, laggente è stufa, llaggente deve arrivare alla fine del mese, llaggente vuole i film sui problemi veri e quotidiani tipi gli scii kimici e il Bildebberg.
Ah, da me in Trentino nemmeno una sola fottuta sala.
A me Miami Vice e Nemico Pubblico non sono piaciuti proprio.l’ultimo suo film che reputi bello è Collateral,ho visto persino il televisivo Sei solo agente Vincent(Heat n pratica è il remake).
Sottoscrivo tutto!
Ma come cazzo si fa? Sala deserta, filmone… E vabbe’ l’hacker e’ un culturista modello, ma e’ sempre del gran Cinema!
Solo per dire che
“Cazzi vostri, regaz. Cazzi vostri che non sapete cos’è l’amore.”
è una frase che farò incidere sulla mia lapide
Visto sabato al cinema. Film enorme. Per me gli aggettivi si sprecano per questo ennesimo filmone di Mann. Mi è piaciuto tutto: la sparatoria al porto è fatta come Dio comanda. La scena finale a Papua Square è ancora meglio. Non ho mai visto qualcuno usare bene il digitale come ha fatto Mann nei suoi ultimi film (sì, a me piacciono tutti i suoi film).
Ah, credo che questa sia l’ennesima conferma che gli americani non ci capiscono nulla: Blackhat è stato stroncato ingiustamente ed è stato un flop quando invece ci sono blockbuster fatti malissimo che incassano tanto.
PS io Mann lo vedrei bene anche a dirigere un’intera stagione di True Detective o un nuovo Mission Impossible. Magari con Tom Cruise che ricalca il comportamento di Victor.
Mi accorgo solo ora di non aver scritto che Victor è il personaggio interpretato da Cruise in Collateral. Anzi, a dirla tutta il personaggio si chiamava Vincent. Sempre meglio accorgersi tardi che mai
@Tommaso
ma il tuo discorso non è che ho capito tanto bene cosa voglia dire… cioè, che senso ha dire ”se non fosse di michael mann..”? l’ha scritto e diretto. se non fosse di michael mann sarebbe un altro film. chiaro che se il regista fosse len wiseman probabilmente sarebbe una merda, ma quindi? allora il flop è giustificato? e se pulp fiction non fosse stato di tarantino…
fa girare i coglioni che film di merda abbiano successo e questo no. e l’insuccesso, soprattutto a livello americano, è stato sancito anche dalla critica, che non è giustificabile. mann sono 20 anni che tira fuori un capolavoro dopo l’altro, e dovrebbe essere strano avere voglia di vedere un suo film?
boh non ho mica capito. pure il discorso che la gente vuole film che parlano di problemi veri, spero fossi ironico.. anche perchè obiettivamente è molto più credibile una storia come questa del 98% della roba che esce nei cinema..
e pure la storia che l’hacker ha i muscoli. ha passato 8 anni in prigione in cui la sua filosofia di vita era che per sopravvivere devi allenare l fisico e la mente e ignorare il resto. non è che non lo dice, lo dice proprio chiaro. e nessuno dice che anche prima di andare in galera non avesse l’abbonamento alla palestra sotto casa.
che poi allora sta critica facciamola a tutti i film. ma chi ci crede che uno che fa l’analista di fumetti scaldasedia per la cia abbia la faccia di robert redford?
Io l’ho visto, va detto che Mann è forse il mio regista preferito, però il film di pecche ne ha, dal protagonista che ho trovato fuori parte o comunque non adatto al ruolo, ad alcuni buchi nella sceneggiatura ed a qualche ingenuità di troppo. Forse è la sceneggiatura che non gira troppo bene, nel primo tempo specialmente. Per il resto c’è tutto Mann nelle scene d’azione, nelle sparatorie magnifiche e riprese delle città. Ammetto che Miami al cinema non mi era piaciuto e rivedendolo mi sono reso conto che filmone è, uno dei migliori di Mann. Spero che una seconda visione mi apra gli occhi anche su questo.
Va bene, allora tocca a me fare il bastian contrario.
Arrivo al cinema con discreta fotta, mi stupisco della sala deserta e alla fine, quando esco… meh.
Cioè, girato da dio, con ottime scene d’azione, Hemsworth che riesce a essere credibilissimo e una trama che non cerca a tutti i costi di essere forzatamente complicata come va di moda adesso con thriller di questo genere.
Però.
In generale, lo stile asciutto di Mann che di solito apprezzo, qui mi ha lasciato una sensazione di “senz’anima”. Bravo Michael, però fra un mesetto mi sarò dimenticato quasi tutto a parte forse la scena del cacciavite.
E poi non sono riuscito a mandar giù certi maccosa non enormi ma comunque fastidiosi, il che per me vuol dire che il regista non ha saputo raccontarmeli come si deve:
– lui è un truffatore informatico che dopo qualche anno di flessioni e libri in galera diventa un’inarrestabile macchina da pizze;
– la prima sparatoria, quando i nostri eroi capiscono dal nulla dove stanno andando i cattivi mentre gli SWAT locali vanno a crepare come pirla;
– l’alta sparatoria in cui due macchinate di tizi armati di bazooka e fucili da guerra non riescono a uccidere due poverelli disarmati che si nascondono dietro a una lamiera;
– tutta l’inutilissima storia d’amore, infilata dentro a forza ma che poteva essere tolta senza che il film perdesse una virgola (anzi);
– certi dialoghi un po’ meh (ma qui facciamo che era colpa del doppiaggio cagnesco, soprattutto della tipa).
Per me è diverse spanne al di sotto non solo di Heat e Collateral, ma anche di Miami Vice.
Vizio di Forma, per dire, non è più in programmazione in molti UCi del Nord Italia.
Lo puoi vedere forse in qualche piccola sala in periferia..verso le 22:30
Qui dove sono io il film è uscito anche prima che in UK, cioè in contemporanea con gli USA, quindi tecnicamente ancora nessuno poteva sapere che sarebbe stato un flop, giusto?
Beh, eppure è uscito lo stesso in due multisala periferici, a orari ingestibili – e infatti non l’ho visto!
COINCIDENZA? NON CREDO!!!!
Cosa ha di talmente bello un film sostanzialmente “già visto”, con attori mono-espressione (a partire dal mascellone Hemsworth), dialoghi banali e infantili, con una regia piatta (a parte, forse, l’ultima scena), una trama ai limiti del ridicolo (SPOILER ALERT #1: qual è il razionale di distruggere quattro miniere di stagno quando in 2 minuti il “supercattivone nerd con camicia hawaaiana” può guadagnare 75milioni di dollari? ; SPOILER ALERT #2: come è possibile che il nostro mascellone e la sua bella cinese possano ad un certo punto girovagare impuniti per le strade e gli aeroporti di tutto il sud-est asiatico quando lui è un ricercato della NSA oltre che dell’FBI?; e ne avrei altri 10 di SPOILER ALERT)?
quelli che la trama non collima.
quelli che l’attore ha una sola espressione.
quelli che il plot è scontato.
”regia piatta”
…
Se sei così convinto, spiegamelo perchè ti è piaciuto tanto!
Non dico che l’ho odiato, ma mi è sembrato francamente un film mediocre e non mi stupisco del flop.
Io penso che Mann abbia fatto un film per i suoi “fan”, con poco impegno. E chi di Mann non è “fan” a prescindere (tra cui me medesimo), non lo apprezza.
non l’ho visto ma dei film di mann penso che ci siano sempre un 20 min che si sarebbero potuti togliere tranquillamente nel final cut.
Un caloroso vaffanculo a chi non ne capisce un cazzo di cinema e non spinge questo film come si dovrebbe.
@pielaf
no ma io non parlo del caso in sè, uno può tranquillamente disprezzare Blackhat (per dire in questo topic c’è anche qualcuno che ha odiato Miami Vice, io lo vidi quattro volte in una settimana)
però se mi dici “attori mono-espressione, dialoghi infantili, film già visto”, per me vai contro a dei dettami che sono sacri nel cinema, tipo un film scritto in modo semplice, delle trame più o meno uniformi, degli attori che recitano in un certo modo.
(che poi chris hems per me è bravissimo, ha proprio il concetto giusto. fermo restando che il doppiatore di chris hemsworth è quello di Ed Norton e la voce in originale è diversissima, quindi magari, etc etc)
e poi scrivi una roba tipo “una roba per i suoi fan, con poco impegno”. per me se uno prende 3 minuti di film, a caso, e li proietta anche solo in uno schermo del cazzo da computer, si vede la differenza, si vede uno che pensa maniacalmente il suo stile e i suoi film e diocristo LE LOCATION e che piuttosto che darti un minuto di cinema fatto col pilota automatico si farebbe tagliare un braccio. questo non credo voglia dire essere “fan a prescindere”, credo voglia dire che lui fa i film in questo modo. se tipo Blackhat è un film “per fan” e Nemico Pubblico è un film “non per fan”, i film di Michael Mann per fan sono semplicemente migliori degli altri.
Beh, allora forse semplicemente io non apprezzo i film di Mann, alla Mann, per i fan di Mann. Evidentemente però siamo in molti. A differenza di quello che dice @Gogul.
Beato te che hai potuto vederlo. Da me, invece, mantengono in cartellone boiate pazzesche tipo l’ultimo film di Bisio (e ho detto tutto).
Comunque, di Mann va visto tutto. Tutto. Anche se girasse un corto sull’andare a fare la spesa, andrebbe comunque visto. A prescindere.
Il film i problemi li ha tutti nello scirpt, ci sono buchi e maccosa troppo evidenti. Il film funziona benissimo nei momenti di intimità tra i personaggi e nelle sparatorie, però si prende troppo tempo nella prima parte ed accellera troppo in quella finale, dove sembra tutto chiuso troppo in fretta. La regia di Mann la trovo sempre superba, come la scelta delle musiche del resto. Per spiegarmi il film nella sua regia è molto simile a quel capolavoro di Miami. . L’attore principale onestamente non mi ha convinto, se andiamo a guardare la galleria di personaggi dei film di Mann questo mi sembra quello meno azzeccato.
@pielaf: sai chi altri sono in molti? Quelli che vanno a vedere [inserire a piacere uno o piu’ tra Zalone/Twilight/cinepanettoni/Sanremo, ecc…]. Nessuno ti fucila se non apprezzi i film di Mann, ma l’argomentazione per quantita’ e’ deboluccia…
Non potrò vederlo fino a martedì sera,per espiare mi rivedo almeno tre volte tutta la sparatoria di Miami Vice, uno dei punti più alti della creazione umana di sempre….
Non l’ho visto, ma il mio amore per Mann è totale, ho pure fatto pellegrinaggio (non è vero, ma ci passavo davanti per andare a lavorare) a casa sua a Ft Lauderdale…
Quindi so sia un film superlativo.
Faccio anch’io coming out: miami vice e nemico pubblico mi hanno fatto stracagare planimetrie di merda ortogonale, e pure Heat non mi ha mai fatto piu` di “meh”. Sinceramente secondo me Mann e` il classico regista autoreferenziale e diciamolo, un po’ segaiolo che fa tanto cinefilia d’essai. L’ultimo di Mann che non mi aveva fatto cosi` schifo fu Collateral.
Ora intendiamoci: io capisco tutto, capisco Michael Mann e capisco la carrozzina sulle scale, il montaggio analogico, eccetera, pero` se oggi mi vedo sto blackhat e mi fa ricagare spruzzi di zirconio temprato, torno qui e posto la versione extended di 2 girls 1 cup.
No vabbe` scherzo, comunque spero solo di non trovarmi di fronte a una sega di 2 ore, tutto qui.
Non pensavo che Mann avesse così tanti fanboys
@Il Reverendo: non vedo come il cercare di capire i motivi del flop commerciale non significhi “giustificare” il flop stesso. Ed è OVVIO che in alcuni momenti ero ironico, mi sembra anche un tantinello evidente.
Anch’io vorrei vivere in un modo dove Mann attira le folle al cinema, Neil Marshall gira tre film all’anno e Carpenter è il presidente degli Stati Uniti. Ma tocca fare i conti con la maledetta realtà.
Scusate, mi sono incartato sulla prima frase che ovviamente doveva essere: “non vedo come il cercare di capire i motivi del flop commerciale significhi “giustificare” il flop stesso.”
Pure io sarei stato solo in sala se solo non avessi obbligato la mia fidanzata a venire a vederlo. Che dire, stroncato in patria, qua sui commenti che leggo nei social a molti ha deluso (uno ha pure detto che la scena del pestaggio nel bar è girata di merda….voglio dire, la scena d’azione che a mio avviso registicamente è la più superba proprio per come è girata), per me un crime mastodontico che come classico di Mann supera l’appartenenza al genere, il continuo di una poetica estetica e di pensiero che in “Blackhat” raggiunge nuove vette, dove ritroviamo gli stilemi classici del suo cinema ma sfumato in modo differente e quindi con tutta la forza di un’opera a sé. Mi auguro di riuscire a tornare in sala in tempo per una seconda visione, magari in solitaria senza nessuno sala, certo con l’amara realtà che questo magnifico esempio di cienma abbia fallito ai botteghini ma tanto questo è gia avvenuto e se posso rivedere quest’opera magnifica spero almeno di poterlo fare nuovamente i condizioni ottimali. Mi auguro che Mann possa girare nuovamente con budget simili ma ho paura che cio non possa avvenire, uno dei tanti fallimenti di questa umanità.
Visto anch’io in sala semideserta. Filmone in tutto e per tutto; d’accordo con la storia d’amore un po forzata ma quel finale secco e brutale è stata la roba migliore vista negli ultimi anni.
“solo che voi non siete andati al cinema” glielo dici a qualcun altro perchè io sono andata al cinema!! ho avuto la grazia dai nonni che hanno tenuto le bambine e sono andata all’unico cinema che posso raggiungere a piedi e davano solo spangebob, cenerentola, il film fighetto e modaiolo con will smith, superfast e superfurious, un film italiano con gli attori che si guardano intensamente di cui non ricordo nemmeno bene la locandina e kingsman. che caxxo dovevo vedere se non kingsman per la seconda volta? io credo che sia un problema di distribuzione. non di contenuti. e ora stappo la mia birra.
Alì Babà però è girato da cani, dai. La vetta assoluta è Heat. C’è troppa differenza tra i due per poterli associare ad un unico nome, così come c’è troppa voglia di schiarire il cielo notturno in Miami Vice, film che, da super fan dei generi noir/poliziesco/gangster ho rivisto innumerevoli volte cercando di capire perché non mi piace neanche un po’, nemmeno per sbaglio, nemmeno le sparatorie (che sembravano le riprese dei backstage), e alla fine no, non ho ancora capito perché nei titoli c’è il nome di Mann. Eppure c’è. Ho ricontrollato varie volte.
@Anna Io una chance a Superfast e Superfurious fossi stato al posto tuo l’avrei data. È un film inspiegabilmente maltrattato. Anche nella rece qua sopra, solo parole di disprezzo. Pecché ? Non mi darò pace finché non ammetterete di averlo visto di nascosto ridendo sguaiatamente a nastro.
se parlando di un film di Michael Mann argomentate con un: “regia piatta” oppure un ” girato da cani”, beh ragazzi, vi autoescludete dal poter parlare di cinema con un MINIMO di credibilità.
IO ME LO VADO A VEDERE DOMANI UOOOOOOH
Cit.: “o come diciamo noi, un RAT”
…un’altra vittima dell’episodio pilota di CSI:cyber?
(marò che stacazzata di serie tv)
Gran film ma la colluttazione al bar era visivamente incasinata. manderei Mann a lezione da Evans x girare le botte
Non sei il primo a cui leggo criticare quella scena. Per inciso, per me quella è la scena d’azione registicamente più bella di tutte.
L’unico cinema in cui lo proiettano a Bologna è il multisala allo svincolo dell’autostrada che sta nella parte della città diametralmente opposta a casa mia. FOTTESEGA LA FORZA DELL’AMORE È IN ME, STO ARRIVANDO MICHAEL
Minchia ho letto il link postato da Wim con le reazioni della critica americana e mi prudono le mani. Ma questi coglioni vengono pagati per scrivere di cinema e davvero riescono a scrivere cose del genere? Il mondo al contrario proprio.
Forse l unica recensione americana positiva che ho letto è stata quella dell’amico Vern, ma lui infatti è un altro che ne capisce.
Invece un mio amico mi ha passato la recensione entusiastica di filmtv e il tipo ha scritto una frase notevole dicendo che il cinema di Mann è difficilmente inquadrabile perche fa film d’autore dove si spara, quindi chi cerca il film d’autore snobba perche si spara, e chi cerca il film solo d’evasione lo trova lento. Forse in questo è racchiusa la chiave del flop.
Poi però gli stessi cretini di americani vanno a lodarti quella fogna a cielo aperto di only god forgives. Vai a capire
di sicuro, visto il successone al cinema, il prossimo film glielo producono con le sorpresine degli ovetti kinder
Non voglio andare OT ma è solo per precisare che: Mann per me è una colonna. Detto questo, Alì è un fotoromanzo pieno di bacini, occhi dolci e musichette romantiche. C’è di bello che Willy ha imparato a tirare di boxe come un professionista e per la prima volta si vede una star che boxa per davèero (mica come il poro Sly). Trovo girato da cani un un film di Mann non perché lo sia in senso assoluto ma perché da Mann mi aspetto sempre qualcosa che vada oltre il livello di un telefilm americano noioso ma tecnicamente corretto. Quindi mi aspetto che la parte innovativa non sia qualche ripresa sporca fatta con il cellulare, mi aspetto che la mdp non si limiti a ruotare intorno al ring ansiosa di tornare a raccontare i bacini sotto le lenzuola. Prendi Racing bull. Quegli incontri di Boxe sono una roba unica: sangue che schizza, facce spiaccicate, flash fotografici sincronizzati con le mazzate in fazza, sospensioni del tempo, sudore, bava. Alla fine pensi: ma è videoarte ? No, è Scorsese che ti entra nella corteccia cerebrale a suon di lampi e tuoni.
E invece Mann che fa ? resta a vedere tutto da fuori, come un timido che non vuole disturbare. Garbato, insomma. Dovessi paragonarlo ad un attore direi Castellito. Le buone maniere, insomma.
Zen my Ass, dove vivi? Comunque temo anch’io che non sia film da sala cinese, anche se mai dire mai da queste parti a volte sono imprevedibili…
quello che tu ti aspetti ha ben poca rilevanza, soprattutto se per te l’innovazione di mann sta in “qualche ripresa sporca fatta col cellulare” e allora qui ci si chiede tu che film abbia visto, probabilmente un’altro biopic su Alì che nessuno conosce. Paragoni come: “da Mann mi aspetto qualcosa che vada oltre il telefilm americano tecnicamente corretto” sono frasi che non capisco cazzo centrino col regista in questione dato che su un lato puramente tecnico è qualcosa da applausi. Poi boh, mi si tira fuori Raging Bull (sorvolo sull’errore ortografico dato che coi mezzi odierni è facile sbagliare e io stesso spesso commetto grandi strafalcioni ortografici e di sintassi) che è come se ti dicessi “sì però Mann sta sparatoria poteva infilarci un bel bullet ballet come il buon vecchio John Woo, li si che mi gasavo” e allora forse non abbiamo in mente lo stile di Mann e cosa apettarsi da lui.
@Reverendo, io ti voglio bene però tu OGF non me lo tocchi, così siam sicuri che non ti svegli con una testa d cavallo nel letto
A proposito di te che ti lamenti di errori di ortografia ti faccio notare che proprio nel commento che contiene le lamentele hai scritto “un’altro” con l’accento e “li” senza. Anche se non nella stessa frase che sarebbe stato peggio ancora dal momento che ti lamenti dell’altrui errore di digitazione spacciandola per assenza di cultura. Stavo per risponderti nel merito di Mann, perché aver fatto dei capolavori non comporta l’abbonamento al capolavoro perenne, ma mi sono bloccato perché ho visto che hai scritto di essere un fan totale di OGF. Con quell’endorsement ti sei bruciato ogni credibilità sul piano della discussione cinematografica, mio caro amico. Il fatto che tu non sappia individuare la differenza tra un film come Alì e uno come Insider o Heat, a scelta, adesso è pienamente motivata. Poi io non ho mai detto, come tu vorresti farmi dire, che voglio vedere più violenza o le tecniche di un altro regista nel film di Mann: io voglio vedere Michael Mann e non mi stancherò mai di vederlo perché è un genio. Solo che in Alì lui non c’era. Si era fatto sostituire dallo zio di New Orleans (quello che poi è tornato per nemico pubblico).
ma infatti non ero ironico e non mi stavo lamentando. purtroppo avendo uno smatphone con lo schermo minuscolo faccio fatica a rileggere i commenti e ho ammesso che pure io spesso ne faccio molti e immagino che per altri sia lo stesso.
film visivamente enorme e bellissimo, ma dal plot e rispettivi sviluppi che sanno di cazzata anche eccessivi per un b-movie, se mann dopo tutti questi anni fermo non ha trovato nulla di meglio da dirigere e visto anche il pesante flop economico manco nemico pubblico al tempo fu un successo, forse è arrivato il momento di passare alla televisione, dove godrebbe sicuramente di più libertà perchè il nostro può dare ancora tante soddisfazioni.
bentornato a harry-ciobin-daniel, mo’ fai il bravo però.
sta cosa del “tu difendi il regista a spada tratta e non sai vedere quando fa le ciofeche” è una frase di rito che andrebbe bandita, io Mann lo adoro ma se fa delle cagate mica lo nego, tant’è che Mann un film assolutamente non riuscito l’ha fatto e mica lo difendo (The Keep), quindi la tua argomentazione dove sta? Pure io ritengo “Alì” uno dei Mann meno interessanti ma per il soggetto trattato non certo per la regia e se per te in “Alì” non c’è la mano di Mann allora non hai capito una sega del suo stile registico. Il fatto che io apprezzi (termine riduttivo) “OGF”non vedo in che modo possa bruciare la mia credibilità di spettatore, non ho detto di apprezzare un film della Asylum dove allora ok, non ci si può difendere, “OGF” oltre che da me ha uno zoccolo duro di fans che lo riconoscono come il grande film che è, poi che sia distantissimo dalla poetica fancalcista questo non ci piove ma oltre ad evere un comparto visivo da sballo ha una poetica stilistica e visiva che si rifà molto con le dovute differenze ad alcune opere note di Seijun Suzuki, rivedute e corrette dall’autorialità refniana, ora magari a te Suzuki fa cagare o ancor più probabilmente manco sai chi cazzo si, certo è che “OGF” come diversi casi di ottimo cinema è roba per pochi, non perché sia elitearia ma perché incontra il gusto di una cerchia ristretta di pubblico e non ci prova manco per il cazzo ad essere piacione o ad andare incontro allo spettatore ma ciò non toglie che sia ottimo cinema con vette stilistiche oggettive e con delle interpretazioni al significato dell’opera per nulla scontate, poi che a qualcuno sia stimolato dal cercare di focalizzare i significati di essa e che altri (i più) trovino irritante la cosa è una condizione sulla quale c’è poco da discutere
E` tornato ciobin piotta! Praticamente e` come Jason Woorhees, pensi di averlo seppellito nel cemento armato, ma lui e` dietro di te col machete
65 commenti, raduno di casi umani, deliri casuali, tentativi di bisticciata…mi ero messo comodo in attesa di una royal rumble del disagio e invece niente. Peccato.
Manhunter, Heat e Collateral mi piacciono tutti e tre un casino, e pure L’ultimo dei Mohicani va per l’unica volta che l’ho visto in tv da piccolo, però Miami Vice l’avevo noleggiato in DVD una prima volta e continuavo ad addormentarmi, l’ho ri-noleggiato una seconda e niente, mi uccideva dalla noia e dall’abbiocco anche se ben riposato. Nemico pubblico idem e forse anche di più.
Quindi ora, anche se in quei due unici multisala dove lo danno ci arrivo in entrambi a piedi, non so se andarci. Mi spaventa la critica più diffusa che si legge in giro cioè ritmo carente e poco coinvolgimento, che poi è lo stesso difetto di Miami Vice e Nemico pubblico e invece era il miglior pregio di Collateral.
Anche perché sui thriller c’è poco da fare, che tu sia Gigetto Scandicci o Martin Scorsese se ci metti per bene ritmo/tensione/adrenalina/identificazione vinci, altrimenti perdi. Negli horror l’atmosfera e le trovate visive possono compensare – in una certa misura – la lentezza ma nel thriller no. Indipendentemente che si spari o meno: vedetevi Margin Call (2011) che è solo gente che parla in un palazzo, ma che ansia ti mette. Quindi boh, forse andrò a vederlo lo stesso ma non sono convinto.
ps tra l’altro interessante il primo commento di imdb, dove un tizio riporta links a tutta la critica italiana che celebra il film come capolavorone mentre appunto quella USA vedendo rotten l’ha stroncato, magari lo vedrò solo per capire sto divario di vedute…
Manhunter però è una cagata dai…
Beh, con l’arrivo di DarkSkyWc direi che ci siamo proprio tutti. Condivido molto la visione di costui su Mann. E mi fa piacere.
Suzuki è uno dei miei registi preferiti da sempre e come chiunque abbia un minimo di lume in capo so benissimo che con OGF non c’entra assolutamente nulla. d’altronde nulla che sia cinema c’entra con OGF, ma in particolare l’opera di Suzuki si colloca da tutt’altra parte quanto a stile e narrazione.
OT
Ebbene sì, sono Ciobin. Sono tornato indossando la casacca dell’Ing. Ponzibbi per un breve test. Complimenti a Hitler (caro amico, come va ?) che per primo ha toccato il mio pungiball. Poi anche a Past e Lars. Bravi. Solo la memoria storica di Steven Senegal poteva scambiarmi per un promoter di qualche major (la memoria storica, eh?). Schiaffi anche lui ci è andato lontano ma lo perdono perché è andato a vedersi Superfast e Superfurious. Ma la vera novità è che sto per approdare sul tuider. Sto forgiando or ora il profilo con l’acciaio di Hattori Hanzo. Ci vediamo là.
Ciobin Chayton.
(Ma come avete fatto a capire che ero io ?)
fine OT
Allora non sono l’unico che si addormenta con Miami Vice. Quando passa in tv provo a guardarlo ma finisco sempre per fare zapping, esteticamente bello quello si.
Se conosci Suzuki e vedendo OGF non ha notato i chiari rimandi al Suzuki di Tokyo Drifter e La Farfalla sul Mirino o sei cieco o ritardato, oppure più probabilmente non sapevi manco che esistesse fino a poche ore fa, in qualsiasi caso scrivi stronzate ma questo si era intuito dall’inizio e da tutte le puttanate sbandierate fino ad ora.
Anche Axel Folle ci da dentro come un matto, ma e` nuovo, o hanno bagnato Ciobin dopo mezzanotte?
Il vero problema del film è trovare un cinema che lo proietti in posti raggiungibili anche per chi non è munito di macchine partorite dagli aerei.
Visto film? No! Letto rece? Si!
(cifrosa esperienza aggrazi)
aggratiz intentendevo!
(Sorry moltissimo)
https://www.youtube.com/watch?v=5eIMafROjyo
Visto stasera a causa di alcuni impegni nel weekend. Non posso che condividere ogni singola parola della recensione.
Amo alla follia Michael Mann, è davvero uno dei miei registi preferiti di sempre (anche se Nemico Pubblico non mi era piaciuto molto9. E Blackhat è un filmone della madonna, quel genere di film che si vedono ormai troppo raramente e dirette da registi che hanno fatto quella roba lì per anni. E mi chiedo come faremo quando non ci saranno più. O forse ancora peggio, mi chiedo come faremo quando loro ci saranno ma le case di produzione non gli daranno più soldi per fare film come si deve, alla luce dei deludenti risultati (al botteghino) di Blackhat. E questo è davvero quello che lascia l’amaro in bocca del film.
Ebè io comunque mi ero accorto che qualcosa non andava
@lars: mi hai davvero fatto ridere, fatti twitter pure tu e scontrati con ciobin prima che si impermalosisca di nuovo e se ne vada su google +
Appena c’ho due minuti liberi lo faccio, giuro, non vedo l’ora di scatenare flammoni flambe` anche li`
@Marlon Brandon: abito a Shenzhen da cinque anni ormai… ogni anno che passa mi dico che e’ l’ultimo, e sono ancora qua.
@Zen my Ass, la prox volta che vengo a Shenzhen ti faccio un fischio!
@Ciobin: tutto ok, ci sei mancato coi tuoi commenti.
Facci sapere quando sbarchi su Twitter, mi raccomando!
@Marlon: a meno che non mi cada in testa un’offerta di lavoro migliore (ne dubito per adesso), rimarro’ qui ancora per un po’. Fammi un fischio quando ci sei.
Davvero bizzarro come questo film divida, divide anche me stesso. Visto ieri sera: diretto da dio, musiche serie, ritmo giusto, sparatoria al porto impressionante, riprese aeree e notturne da brivido, superfuffa informatica non troppo pesante.
MA
per me le falle di sceneggiatura sono davvero troppe per essere ignorate. Tipo:
#SPOILER#
– il detenuto liberato che diventa de facto il leader della squadra, anche per inseguimenti, sparatorie, arresti…
– il casino per creare penuria di stagno per guadagnar soldi, quando solo con l’accrocchio della borsa di NY ha tirato su SETTANTAQUATTRO MILIONI di dolla
– la sparatoria all’auto è davvero da “una pallottola spuntata”
– la scena finale nella folla, con loro che si trovano come se la piazza fosse vuota e la gente che li ignora mentre si sgozzano l’ho trovata più ridicola che spettacolare
#FINE SPOILER#
Forse è sempre un po’ ridicolo elencare questo genere di maccosa, dopotutto sono uscito soddisfatto dalla sala, ma tra i film di Mann questo è in posizione bassa.
Visto finalmente ieri sera.
Decisamente un passo avanti rispetto a Nemico Pubblico, tolto qualche dialogo risibile e qualche buchetto di script qua e là, dovuti più a pigrizia che incapacità, il film è solido come poco spesso si vede. Mi è andata bene pure la storia tra Thor e la cinesina, tra poche chiacchiere e molti silenzi (molto Manniana).
Il flop ritengo sia colpa della pessima campagna pubblicitaria…
Era da Miami Vice che al cinema non vedevo un thriller così spettacolare. Peccato che nessuno se lo fila.
Si dai, Miami Vice è una mezza cacata con un botto di scemenze di sceneggiatura.
Mann è sicuramente un grosso regista, ma idolatrarlo a prescindere no.
Rido forte quando la gente dice “eeeh, però come filma lui non filma nessunooo”.
+storia – hd
Arrivo lungo, ma alla fine ce l’ho fatta pure io anche se per vederlo ho dovuto sopportare un multisala del cazzo con la pausa a metà film e venti minuti (VENTI) di pubblicità prima della proiezione.
Il mio giudizio con una metafora.
Cristiano Ronaldo sa giocare a pallone e nessuno lo discute. E’ pure molto meglio di gran parte dei suoi colleghi. Per alcuni meglio di tutti, per altri non il più forte, ma nessuno che segua il calcio anche solo sporadicamente lo definirebbe scarso o metterebbe in dubbio il fatto che Cristiano Ronaldo sappia giocare a calcio.
Ogni tanto però vai a vedere una partita di Cristiano Ronaldo e non ti piace. A volte è lui che è visibilmente fuori forma e sbaglia anche i palloni più facili, altre volte, come in Blackhat, lui ci prova a vincere da solo e segna anche un paio di bei gol, ma alla fine il resto della squadra non lo asseconda e la partita purtroppo la perde.
Capita a tutti, anche a Cristiano Ronaldo.
Fuori dallo stadio, in ogni caso, ci sarà sempre qualcuno che dirà “La sua miglior partita. Fenomeno.”
Per vederlo mi sono fatto un’ora di autostrada. Penso di avere detto tutto.
Capolavoro!!!
Io me lo son rivisto per la seconda volta al cinema ch edire, soldi spesi benissimo per lo spettacolo unico che è, cinema di una rarità imbarazzante. Guardare qualsiasi altro action dopo “Blackhat” è al netto delle probabilità qualcosa di estremamente sconveniente.
Visto ieri sera in una sala meno deserta del previsto: sì, i maccosa abbondano ma alla fine anche la tanto vituperata sceneggiatura ha i suoi buoni momenti. Il fatto è che dalla scena della sparatoria in macchina non ci ho capito più molto perchè stavo con le mani giunte in preghiera e lo sguardo basso in segno di penitenza.
Visto stasera in lingua originale all’UCI. Dio bono gli schiaffi che si meritano ANCHE alcuni miei amici che me lo sconsigliavano.
Per alcune ore vago per la città, cercando di ricordarmi chi aveva parlato bene di questo film. Io avevo letto una recensione su un giornale, avevo letto qualcosa di positivo su Henry. Improvvisamente mi viene in mente, trovo l’articolo e lo voglio proprio copiare sul mio diario:
Perché Blackhat è un megafilm. Un Michael Mann in stato di grazia, che sembra quasi Johnny To. Un film che riparte dal discorso aperto con Miami Vice e che riesce ad alzare ancora di più l’asticella. Un film con una sceneggiatura che riscrive il concetto di “classico”: il poliziotto che chiede l’aiuto del fuorilegge anarchico per acciuffare il nemico e mandare all’aria il suo piano criminale. La storia d’amore impossibile e sofferta. Le amicizie inattese fondate sui valori. La vendetta.
Preferivo…cappelli deliranti.
SPOILER ALERT
visto oggi. diciamo che il personaggio di chris hemsworth stava in piedi fino a 4/5 del film: non ci vedo niente di strano in un pirata informatico esperto nel corpo a corpo, se devo dirla tutta, e manco in tante mosse che fa durante il film (tipo fottere l’NSA, che comunque lo sgama in tempo zero). inoltre il piano dei villain è costruito piuttosto bene (chi si aspettava un nuovo 11 settembre si è invece ritrovato un mix di cyberterrorismo, speculazione finanziaria e real life). la vera sospensione dell’incredulità, il MACCOSA TOTALE, è nel finale del film, quando da solo thor si fotte un team di mercenari, il cui capo viene ammazzato con UN CACCIAVITE. robe che manco mcgyver sotto steroidi :v
poi vabbeh, il film dal lato tecnico è la solita POESIA, anche se le varie sparatorie presenti sono diversi passi indietro rispetto a quella finale di miami vice.
concordo anche con chi ha notato la distribuzione scarsa del film nelle sale: alla fine lo hanno proiettato in una saletta vicina a casa con una programmazione “ricercata” gestita da un’associazione culturale (in provincia di treviso non è stato inserito in programmazione, manco per sbaglio, in nessun cinema). secco che lo han messo in programmazione perché uno dello staff è fanatico di mann :-D
Allora, bomba assoluta e gente con problemi quelli che lo criticano.
Forse per Miami Vice e Nemico Pubblico Mann aveva preso le storie sbagliate, ma qua il suo stile funziona alla perfezione, m’ha preso dall’inizio alla fine senza mai un minuto di stanca. Le sequenze d’azione (splendide, cazzo al confronto di come sono girate qui, le sparatorie altrove sembrano quelle del luna park) sono poche, ma ci sono sempre una tensione e una pulizia narrativa – niente sbavature, tutto dritto ed essenziale – perfetti.
Anche Thor molti dicono che è fuori parte ma invece per me è intenso e credibile, insomma è noir solidissimo senza sentimentalismi e battutine inutili, tutto meccanismo, cinema per adulti finalmente e forse per questo è piaciuto poco a molti, siamo troppo abituati a robe per ragazzini o a cagate autoriali per vecchi e pellicole serie e massicce così ti spiazzano.
E ripeto a me Miami Vice e Nemico Pubblico non sono piaciuti e li considero malriusciti, qua invece siamo di fronte a un classico enorme ai livelli di Heat, lo dico senza problemi.
Spero che il tempo gli dia giustizia perché se lo merita.
Un hacker tenebroso, intelligentissimo, fighissimo, grossissimo, pompatissimo, combatte 1vs3, disarma e ammazza mercenari malefici a mani nude, usa con destrezza qualunque tipo di arma da fuoco e da taglio, conosce tutte le procedure operative sul campo e non di cia fbi swat esercito cinese…praticamente è tutto lui, sa fare tutto nn ha lacune, è il topman per definizione, riesce persino a crackare le ostie sconsacrate via nokia3210. E che background ha questo tuttologo di nome e di fatto? Un paio d’anni di università, poi s’è messo a clonare postepay come Manenti del parma e s’è fatto 3 anni a rebibbia. Fine. Per tutto il resto boh, è nato imparato, deve ringraziare mammà che l’ha fatto brav e bell. Ma per piacere, qua siamo a livello del figo ricco tuttologo di 50 sgommate di merda con la differenza che di là presumo venissero sparate seghe offscreen mentre qua si spara con le pistole di plastica. E per non farsi mancare niente c’è anche la storia d’amore ridicola interracial messa lì a caso che per dialoghi e modi tocca le vette dei peggiori film per regazzine. Nn è che questi scopano na volta quando sò per cazzi loro, no, durante st’operazione segretissima stanno sempre a scopare come regazzini pure quando nell’appartamento insieme a loro ci sta un team di sbirri in appostamento. Tutti che dormono per terra in soggiorno tranne loro 2 nel letto matrimoniale. E per di + dopo 2 ciulatine sono innamorati persi che si fanno promesse solenni di convivenza eterna. Roba che manco twilight oh…E questo sarebbe il cinema serio/adulto di mann di cui sento sempre rompere i coglioni? Questo è l’ennesimo filmetto per signorine mascherato da thriller d’azione e i segni sono chiarissimi: figo tuttologo infallibile + tipa inutile senza il minimo carisma + love story da scuole medie. Boh state qua a mandare affanculo quelle povere derelitte che si affannano per quella poverinata concettuale per ritardate delle 50 sfumature e poi esaltate una roba che è nammerda uguale? MAH…che fine ha fatto la coerenza boh…
E non mi esprimo sulle magnifiche scene d’azione che sennò ciao
bravo, non ti esprimere
Grande schiaffi, mi hai convinto.
Adesso ho capito che cosa non mi convinceva del film
Convinto di cosa? Quali sarebbero le argomentazioni? Questo argomenta a minchia e si deve pure uscire convinti? Paragoni a cazzo in cui si vorrebbe far passare “Blackhat” per un filmetto d’amore argomentando con: “la storia d’amore non è credibile e non ha costruzione”. La fiera del controsenso ma andiamo avanti così. Così come cadon le braccia a leggere di qualcuno che tenta di smontare un film sulla base di un protagonista poco credibile, dato che in realtà ciò che porta il personaggio ad essere ciò che è nel film viene suggerito in modo per nulla velato e se questo non bastasse saremmo costretti a smontare quasi tutta la cinematografia di genere (sia quella che si prende sul serio che non). Ora, mi piacerebbe affrontare il discorso in maniera seria discutendo sul fatto che certe scelte sono volute perché autoriali e quindi facente parti di una poetica precisa, scelte che qui vengono scambiate per buchi di sceneggiatura (che poi quali cazzo sarebbero ancora me li dovete elencare) ma mi accorgo che è molto più facile sbrodolare tutto con qualche frasetta simpatica e confronti a cazzo di cane piuttosto che farsi da parte e ammettere che forse non è l’opera ad essere inadeguata ma lo spettatore.
Mh si la poetica mò…è arrivato Pascoli è arrivato…
Poetica non poesia.
Ora, leggi piano perché potrebbe essere un trauma per te scoprirlo ma vedi, le due cose non centrano nulla. Sì esatto, anche se le parole sì assomigliano. Stupefacente vero?
Ora che hai dimostrato di essere in possesso del cromosoma extra puoi tornare a giocare con le macchinine.
Bravo topogigio.
50 sfumature di Mann
>“Hai detto Indonesia? Allora aspetta che metto il giumbotto anti-balaustre”
applausi (in ritardo, ma dovuti)
Visto finalmente, con colpevole ritardo. Non lo annovero tra i migliori di Mann, ma nemmeno tra i peggiori (Ali e Public enemies).
E’ molto buono, la prima ora lenta e si prende il tempo di far conoscere i personaggi, di capirli un po’ (non mi piace troppo il personaggio delle ragazza cinese), ma dalla sparatoria al porto di Hong Kong in poi il film decolla ed e’ fantastico.
Va addirittura oltre il discorso iniziato con Miami Vice, l’incapacita’ di racchiudere il reale o di comprenderlo in un film: Blackhat apre mille porte e non le chiude, suggerisce ipotesi, abbandona personaggi al loro destino e non li riprende. Sembra che Mann abbia voluto fare un film alla Nouvelle vague oggi a Hollywood.
Ho notato una certa stanchezza narrativa soprattutto nella prima ora e il personaggio di Hemsworth ci mette un po’ troppo a superare la fase in cui sembra solo uno stereotipo. Forse anche Mann sta invecchiando… mi e’ piaciuto, ma vedendolo (e rivedendolo oggi) capisco i motivi del fiasco. Spero solo che non sia il suo ultimo film.
Oggi sono a corrente alternata…
Altre considerazioni: sono fondamentalmente d’accordo con Schiaffi, nonostante il suo tono volutamente esagerato. La sceneggiatura non funziona e indebolisce tutto il film. Mann e’ un maestro e riesce a salvarsi, ma i difetti rimangono comunque evidenti.
Chris Hemsworth e’ un superoe: sa fare tutto, e’ bello e muscoloso, salva la situazione e non ha mai un momento di esitazione, la Cinese si innamora di lui (o decide che vuole farselo) alla prima inquadratura, tutti muoiono tranne lui.
Due scene assurde che non mi sono piaciute: loro che entrano in una centrale nucleare ancora bollente e radioattiva… si come no. Lui che alla fine fa fuori il mercenario bastardo… da presa per il culo, assolutamente non credibile. Nella realtà, il mercenario lo avrebbe fatto fuori senze esitazione.
La sceneggiatura è scritta da un esordiente e si sente un pò, altre scelte sono, credo, state imposte dalla produzione: la storia d’amore, lui cavaliere tenebroso invicibile… ma Mann ne tira comunque fuori un film personale lavorando sulla regia, montaggio, suono… i suoi tratti distintivi.
Ripeto, mi è piaciuto e me lo rivedrò, ma il film ci mette un pò a ingranare.
Altre considerazioni: non credo che uscirà qui in Cina, nonostante i cinesi non facciano assolutamente una figura di merda. C’è una scena in cui a Dawai viene ordinato di consegnare Hathawy agli americani e lui si ribella per amicizia. Ribellione all’autorità è no buono, inammissibile e pericolo. Sempre nella stessa scena, uno dei superiori menziona i motivi di conflitto con gli americani, anche questo non va bene… ai Cinesi, non va bene che altri si facciano i fatti loro. Poi tutto il film ruota intorno ad atti terroristici compiuti sul suolo Cinese, altro motivo per cui la distribuzioni qui non avverrà. I miei 2 cents.
Visto adesso, cineforum del thespacecinema con commento del critico annesso. Che dire… SHAME ON YOU se non vi é piaciuto! Inutile criticare il personaggio principale, il buon Chris ci ha messo impegno e il fatto che un galeotto abbia imparato a difendersi (e a darle) in una rissa, non mi sembra così improbabile, cazzo! Quando spara non fa morti se non alla fine in mezzo al casino, e anche lì, usa tecniche da carcerato per cavarsela e per attaccare… che poi sia un genio e un figo, ehm, che volete, complimenti a mamma…
abbraccio forte!!!
Rivisto per la 4^ volta oggi, per l’ennesima volta mi convinco di quanto questo film sia un capolavoro e qui Casanova ha fatto una bellissima recensione che racchiude proprio il cinema di Mann unito da azione, sentimento e l’uomo al centro della vicenda che è la vera protagonista. e nulla, rivedere Tang Wei è stato un tuffo al cuore, mamma mia una bellezza così raffinata da farmi vergognare solo l’aver desiderato zozzerie con lei. La amo alla follia e voglio la mia cinni. Ora faccio un giro in Paolo Sarpi sperando che la fortuna mi assista.
Sono con te, ci saranno difetti, ma chissene! Amore sincero verso MM.
(e io ho fatto più volte pellegrinaggio davanti a casa sua a Ft Lauderdale…)
ma più che altro io sti difetti devo ancora capire quali siano. nel senso, pure io un paio di cosette le avrei cambiate ma si tratta di piccolezze: un paio di dialoghi e la recitazione della niggaz che non mi ha fatto impazzire. il resto delle critiche dove stanno? leggo di una sceneggiatura con buchi grossi come crateri e mi chiedo se abbiano idea di cosa sia una sceneggiatura visto che ogni avvenimento è lì al suo posto ben preciso. vabbé…
casanova, avevi ragione: questo film è bellissimo.
visto recentemente.
mi sento molto vicino a Schiaffi in questo momento.
Visto ieri per la seconda volta e naturalmente piaciuto parecchio, nonostante continui a non considerarlo tra i migliori di Mann.
Ho avuto l’impressione che Blackhat sia stata la risposta seria/autoriale a film come Bond/F&F/M:I: il film procede a blocchi narrativi (LA, HK, Jakarta), autonomi o quasi, divisi in scene d’azione gigantesche e momenti di pausa… risposta purtroppo non riuscita, se guardiamo al box office. Chiaramente, l’azione e’ funzionale alla trama e all’indagine, invece di essere il motivo cui ruota tutto intorno, come negli altri titoli.
Quello che secondo me funziona poco, e che trascina un po’ il film verso il basso, e’ il personaggio di Hathaway. Capisco la volonta’ di farne una versione seria o tormentata di Bond o Ethan Hunt, ma veramente il contrasto tra l’assurdita’ del personaggio e il contesto realistico (o iperrealistico) di tutto il film e’ imbarazzante: sembra che nessuno sappia fare niente senza di lui, e che lui abbia tutte le risposte (capisco un film come M:I, ma da Mann mi sarei aspettato piu’ equilibrio).
Ripeto, Mann ha salvato il film con una regia grandiosa, lavorando su suoni, colori, musica e montaggio, e si vede, ma la sceneggiatura e’ veramente banale, almeno nella scrittura dei personaggi. Peccato.
Credo sia un bel film, magari non il miglior Mann, ma reitero il magari e lo giro davanti a una birra, discutendo di spartorie e esplosioni.
Poi tutta la fregnaccia da aspettativa inattesa da trailer è figlia di un discorso di commercializzazione di cui siam tutti ben consci, almeno fino ad attendere le rece che aiuta o supporta certi amori.
Quando fai un commento, rimane comunque una dolce moina. Se l’hai visto già sai, wong-kar ha ragione, e c’è un mucchietto di purezza accanto.
Visto in tempo per votare ai Sylvester. Ora voglio riguardarmi Miami Vice che probabilmente 10 anni fa non ho saputo apprezzare. Secondo me il problema di Mann e’che abituati a un cinema per ragazzini si fa fatica a ritararsi su un cinema adulto. Questo Black Hat al netto di alcune falle narrative rimane comunque un gran bel film. Forse non il migliore dell’anno passato, ma davvero che peccato sia stato un cosi’clamoroso flop. Eppure capisco il perche’…e non aiuta secondo me il fatto che sia girato troppo in Asia con attori locali (anche un po’scarsetti)…
Boh forse l’amore è vedere i diffetti dell’altro e considerarli comunque come qualità. Non ho altre parole perché questo film di difetti ne è pieno e la recensione li sottovaluta tutti, sistematicamente.
Non riesco a capire come ci si possa sentire coinvolti da dei personaggi che hanno meno difetti dei tanto vituperati eroi della Marvel Comics (non parliamo di quelli della DC). Dai cazzo, Schiaffi dice tutte cose giuste. Come diavolo si fa che sto tizio è un hacker epperò è pure un mostro nel corpo a corpo, spara come uno dei seal, non fa una piega davanti a niente e nessuno. Ma che cazzo è? Almeno Thor è ironico, lui è di una serietà disarmanete.
Anche l’amorazzo con la cinese. Non capisco come si possa avere simpatia per una coppia scontatissima e pesante come sti due. A parte che si scopano a ogni piè sospinto, in mezzo a un’operazione di forze congiunte che boh. A parte che lei non serve minimamente a un cazzo se non a farsi chiavare ogni notte che Dio manda in terra dal dio del tuono. Ci facevano più figura se il fratello la chiamava e le diceva:- senti sorella mia c’è il mio amico che esce ora ora di galera e non vede la figa da secoli, è un fisicato da paura non è che ti va di passare una settimana a fargli recuperare il tempo perduto?-
Il film è girato benone, la fotografia è sui livelli assurdi tipici di Mann, ma questo non giustifica una costruzione così sciatta.
SPOILER
SPOILER
Perché per me è sciatto far uscire vivo un hacker da uno scontro con dei sicari armati persino di lanciamissili. O fare continuare la parata mentre la gente ci si ammazza al centro a colpi di mitra, manco fossero tutti in stato ipnosi.
E poi il piano. Quando sono arrivato alla fine i coglioni mi sono caduti per terra che li sto ancora cercando. Sono un hacker super abile e devo vedere se il virus funziona per bloccare delle pompe d’acqua e che dove lo provo?
Un acquario? NO
Una piscina comunale? NO
Un sistema di irrigazione? NO
Una fognatura? NO
Una centrale nucleare? Ma certo! Ovvio che sì! Così il tizio che fa le truffe con le carte di credito può uscire e far vedere che è troppo un dritto col pc. Boh che puttanata. Anche la citazione di Manhunter lo trovata totalmente fuori luogo.
Per me bocciatissimo. Se non si fosse ancora capito.
@Pillole, non sto qui a difendere i difetti di questo film che schiaffi ha così ben elencato sopra. Però il punto è quando si guarda un film a volte bisogna un po’ farsi trasportare. Altrimenti comunque la maggioranza dei film, specie quelli di azione, fantascienza e horror sono sempre pieni di situazioni non credibili, personaggi non comuni, invincibili, fortunati etc etc. Poi magari che uno si aspetti la perfezione anche in termini di realismo da uno come Mann mentre qualsiasi minchiata passa con Mad Max perché tanto di postatomico trattasi, va bene. Però non capisco perché a certi film certi critici facciano le pulci al realismo scientifico o comportamentale ambientale e ad altri invece si passi tutto.
In attesa della versione estesa di Blackhat (nonostante quello che ne dicano i detrattori e certi palesi difetti su cui nemmeno io soprassiedo, Blackhat rimane un’ottima prova di cinematografia), ecco una lunga chiaccherata, 77 minuti, con il maestro himself:
http://www.avclub.com/article/spend-evening-michael-mann-77-minute-youtube-clip-232566
mi è venuto da ridere nel primo dialogo tra thor e figa asiatica al ristorante.
SPOILER
na roba del tipo “ue thor lo vedi che sono qui davanti a te, DISPONIBILE. Fai qualcosa!!”
corsetta mano nella mano tipo Bourne o In time
e 5 minuti dopo ci danno dentro.
meh mann purtroppo.
Ma che davvero è un filmone? Ma tutti dicevano che era una merda…
Grazie, vi voglio bene
Fare un bel film con un hacker come protagonista è impossibile, non c’è riuscito neanche Mann. Il finale è uno dei più tristi mai visti…che delusione.
Visto ieri sera.
Non ci vedo grandi contro sensi logici, sti buchi di trama sinceramente non li vedo.
Protagonista: oh a me sta bene che thor provi a scartarsi dai film Marvel. Vuol dire che ha un bravo agente e non è scemo da fossilizarsi in un personaggio. Per me è azzeccato come protagonista, c’ha la faccia giusta.
Coprotagonista: l’amante cinese è un po’ il vero motore e deus ex machina dell’ultimo quarto di film. Dall’aereo in poi è lei la vera mente, che indica dove sparare e spara il suo proiettile d’argento (ossia il protagonista). Quando il protagonista si prepara allo sterminio finale, io ho intravisto più la strada del kamikaze che dell’eroe, e l’ho capito da come si lasciano sul ciglio della porta.
Antagonista: per me l’antagonista vero è il mercenario. Anche lui in realtà è solo un proiettile d’argento, la mente che mira è il co-antagonista. È strano come nonostante le poche scene a lui dedicate riesce comunque a risultare credibile, lui e la sua squadra della morte, e terrificante. Antagonista solido. Riguardo al fatto che non spara subito al protagonista è che è solo la pallottola d’argento, non la mente. Quello che per me l’ha qualificato è la sua ricerca metodologica del luogo più controllabile dalla sua squadra, si veda la sparatoria ad Hong Kong: il tunnel è avvantaggia tatticamente il suo team, nella sua forma a spirale (tattica usata fin dal medioevo!)
Co-antagonista: lui fa ed è perchè può. Si crede al vertice della piramide ed è pieno di ego. Ecco spiegati i suoi modi, e lo dice anche apertamente durante il film. Lo è nei modi, lo è in ciò che fa.
Finale: è a mio avviso, visto quanto sopra, un finale molto amaro. Una coppia di ricercati a cui rimangono solo i soldi. Potrebbe anche finire male fra loro, non ho visto nessun riscatto morale per loro.
Film solido e molto bello, sparatorie vere e non divertenti, non nel senso generalmente attribuito da molti altri film americani, parte da crime story e continua nel suo nocciolo, la vendetta.
L’unica pecca che ci vedo è che non credo ci sia la ricerca filologica e maniacale che solitamente Mann, nei suoi film, ripone nella ricerca delle “professioni”, nelle arti e nei mestieri. Difficilmente credo che chi tratta di computer riesca a creare programmi così complessi senza prendere appunti, senza un team. Credo sia questo che stona nel film, ma c’è talmente tanta altra roba che fa lo stesso.
Anonimo sono io
Due anni dopo, per Endgame, Hemsworth ha finalmente messo su il fisico che avrebbe dovuto avere qui. :)
LoL, ma no.