(Sì, Zack Snyder è già arrivato, ma avete capito)
Se sapeste quant’ero riluttante ad accettare di scrivere questo pezzo, probabilmente sapreste che ero molto riluttante.
È sempre il solito discorso su film e fumetti: la regola d’oro del “è un adattamento, non bisogna guardare l’opera originale, il cinema è diverso da [mezzo adattato]” smette di valere quando [mezzo adattato] = [fumetto] tanto che se Peter Jackson piglia Tolkien e ne stravolge il senso è esente da critiche perché stava trasponendo non copiando, ma guai a spostare di qualche centimetro la personalità di un personaggio dei fumetti, si viene travolti da valanghe di NON HAI CAPITO NULLA e HAI LETTO L’ALBO 172 O HAI SOLO WIKIPEDIATO PRIMA DI SCRIVERE LA SCENEGGIATURA?
Non so se sia giusto o sbagliato, solo che – pur con l’attuale ubiquità di prodotti tratti da roba Marvel o DC – è piuttosto respingente per i non addetti. È anche una situazione che nel 1992, se esisteva, lo faceva di nascosto: c’era ancora solo della sana curiosità da parte della massa su questi nuovi personaggi che erano rimasti finora confinati solo alla parola scritta. C’era anche la scorta di Batman e una tale fotta diffusa nell’aria che quando cominciarono a comparire i primi poster di Catwoman per promuovere il film la gente prese ad arrubbarseli e il marketing dovette spendere milioni in toner per sostituirli in continuazione.
Questo per dire innanzitutto che Batman Returns è uno dei cinecomic più facili da leggere per un profano che siano mai stati girati, raccontando una storia piuttosto ombelicale, autoconclusiva e internamente consistente (per dire, l’unico aggancio con il film precedente è una citazione en passant di Vicky Vale). E poi, soprattutto, che il Tim Burton del 1992, nel momento in cui gli chiesero di replicare il successo del primo Batman, aveva tutta la carta bianca del mondo (tranne quella usata per ristampare i poster di Catwoman) e la possibilità di scriversi, o di farsi scrivere da Daniel Waters che l’anno dopo si inventò quel capolavoro di Demolition Man poi scomparve per un decennio, circa grossomodo il cazzo che voleva, purché rispettasse quelle due/tre regole di caratterizzazione imposte dal buonsenso. E cioè: Pinguino è un coso deforme e alla fine della fiera dev’essere il cattivo, Catwoman è flessuosa e ambigua, la storia si svolge a Gotham City.
Il resto, in continuità con quanto fatto nel primo film, è una prova d’autore dove Burton usa il trio di protagonisti per mettere in scena la sua (allora non ancora) classica favola di emarginazione, paura del diverso, “i normali sono i veri cattivi” e tutto un discorso sull’ossessione per le maschere e l’identità che è il fil rouge di questo bizzarro film di supereroi in cui il supereroe non si vede quasi mai e non esiste un vero villain. Sigla!
Mi sono sempre chiesto quale fosse, secondo Tim Burton, il suo superpotere, il suo dettaglio da freak, che cosa nella sua opinione lo rendesse speciale, emarginato e cantore accorato della litania del diverso e del mostro che non è un vero mostro. Sarà il suo talento di cantastorie? Quella sua espressione un po’ così da quello che si è alzato dal letto solo per far circolare meglio il dolore nel suo flusso sanguigno? I capelli? Di sicuro c’è che Burton è uno dei registi più fedeli (o monomaniaci) alla sua poetica dell’intera storia del cinema – uno che a ben guardare racconta sempre la stessa storia da trent’anni e si è per questo costruito una fanbase affezionata ai confini dell’adulazione.
Quali che siano le profonde radici psicanalitiche dell’ossessione del nostro, Batman Returns è il veicolo perfetto per raccontarla. Miike nel suo pezzo con la foto spaventosa di lui in costume da Joker lo definisce “il remake di Freaks” e quindi io sono qui a rubargli l’idea e dire che è vero, nella misura in cui nel film il tema della diversità e della stranezza non è trattato con il dualismo classico (mostruoso = cattivo) né con l’approccio sovversivo da gobbo di Notre Dame (mostruoso = dal cuore d’oro), ma presentato come la nuova normalità. Batman Returns è un bestiario di freak buoni e freak cattivi, in cui “la gente normale” si muove solo in massa, urla slogan e cambia idea con il cambiare del vento – la scena d’apertura, quella dei regali di Natale gettati alla folla urlante, è parodia e satira aggressiva e per nulla allusiva della banalità della gente comune, un modo per apparecchiare la tavola di una piéce teatrale a tre, fatta di monologhi accorati di mostri di ogni genere che disquisiscono su cosa significhi essere mostri. Uno studio sul doppio in cui a fare da unica àncora con la normalità è Christopher Walken con questi capelli:
Ruota tutto intorno ai due, in mancanza di definizione più adeguata, antagonisti di turno di Batman.
Da un lato c’è il Pinguino di un Danny DeVito in forma smagliante (a mio personale parere superiore anche al Nicholson del primo film), il vero protagonista del film e l’unico personaggio che abbia un arco completo. La sequenza di apertura – oltre ad altri due/tre “pezzi di bravura” di Burton infilati nel film perché fanno atmosfera, come la panoramica di presentazione dell’Arctic World – è dedicata interamente a lui, giusto per mettere subito in chiaro che a questo giro Batman è giusto nel titolo e nell’obbligatorio “finale con le botte” e che le cose interessanti sono quelle che riguardano il Pinguino.
Sul quale, ventiquattro anni dopo, è rimasto ben poco di originale da dire; vale però la pena ribadire che, nell’economia del film, Oswald Cobblepot è quanto di più lontano ci sia dal concetto classico di “villain”, e la sua deforme panciona si assume a turno il ruolo di vittima, eroe, genio criminale, salvatore degli innocenti e pazzo con un piano di distruzione totale che non viene mai chiarito se fosse in realtà il suo obiettivo fin dall’inizio (il che a posteriori lo renderebbe effettivamente molto cattivo, in contrasto con quanto raccontato nelle due ore precedenti) o un gesto folle e conseguenza del voltafaccia che l’intera città di Gotham gli ha appena riservato.
Brutto come il cesso di un B&B di Calcutta, per farsi strada nella società Pinguino deve indossare una maschera dietro l’altra, senza però mai nascondere con una vera maschera il suo aspetto ripugnante. Metà delle scene che lo riguardano lo vedono monologare davanti a un qualche tipo di pubblico. È il supercattivo meno dinamico mai comparso al cinema.
Dall’altro lato dello spettro cinetico c’è la Catwoman di Michelle Pfeiffer, che al contrario del Pinguino diversa lo è diventata dopo essere stata fatta fuori dal suo capo perché un po’ troppo sveglia per il suo bene. Ancora una volta, un personaggio che infrange le regole della società (nel suo caso l’omertà, dove nel caso di Pinguino era “avere cinque dita”) e viene gettata nella spazzatura, da cui riemerge diversa e più forte. Burton la immagina sostanzialmente schizofrenica, divisa tra istinto gattesco ed emozioni umane, una sexy segretaria tormentata che di notte si veste di latex e rapina gioiellerie con la frusta; nemica dei cattivi ma anche disgustata dai deboli e da tutti coloro che dipendono da un tizio in maschera per non farsi del male – lo stesso tizio in maschera che le aveva incidentalmente salvato la vita prima della sua resurrezione felina. La natura del suo odio per Batman e per quello che la sua maschera rappresenta è ambigua, e a tratti sembra che sia forzata, una presa di posizione per principio più che un sentimento vero.
Inutile dire che Michelle Pfeiffer incarna alla perfezione tutto quello che ho scritto sopra e che comunque ragazzi, stiamo parlando di Michelle Pfeiffer strizzata in un costume di pelle che dice MIAO con voce roca e si lava come un gatto. Cosa volete che vi dica, che è sexy che ti viene voglia di morire appena la vedi? E poi insomma c’è la scena della sua resurrezione in cui Michelle Pfeiffer viene ricoperta di gattini.
Se state notando una rilevante assenza di Batman è perché nel film stesso Michael Keaton non compare in costume prima del minuto 35, quando rimane in scena giusto il tempo di ricordarci che Tim Burton non sa girare le scene d’azione prima di sparire per un’altra mezz’ora. A lui è riservato ovviamente il “duello” finale – e capirai che duello quando il tuo antagonista è un cicciopanza che fugge a bordo di una paperella gigante – e il Grande Monologo Risolutore In Cui Simbolicamente Si Strappa Anche La Maschera Perché Nel Caso Non Fosse Chiaro Questo È Un Film Sulle Maschere. E poco altro: tutto quello che ci viene detto sul personaggio ci viene detto di riflesso, dal Pinguino (che lo accusa di invidia «perché io non ho bisogno di una maschera per essere un mostro» e con il quale condivide quel problema con i genitori), da Catwoman, dalla Massa Isterica alla quale basta mezza prova in croce piantata a bella posta dal Pinguino per cominciare a odiare il Pipistrello Cattivo.
Il film stesso non lascia spazio a Batman per non dico brillare ma almeno lasciare un segno. Vale, amplificato, quello che diceva Miike sulla prima Gotham: è una non-città, qui addirittura ridotta a quattro location statiche ripetute allo sfinimento (Arctic World, la piazza della città con l’albero di Natale, la Batcaverna, il posto dove ballano tutti), un luna park fatto di soli tunnel degli orrori, nel quale le distanze sono annullate e tutti sono sempre nel posto giusto al momento giusto, pronti ad assistere a un altro monologo su sfondo di quinte gotico-vittorian-cyberpunk. Che vengono abbellite da una curiosa osmosi di metodo: il gusto per lo spettacolo e per le baracconate teatrali del Joker è infatti percolato fino alle fogne di Gotham, e Oswald Cobblepot l’ha assorbito tutto. Pagliacci con kalashnikov, pinguini esplosivi, vampire con il barboncino, la paperella a motore, gli ombrelli, tutto in Pinguino urla “notatemi! Sono qualcuno!”, creatività impazzita e marcia dentro, bella e caotica.
In sostanza: tutto quello che Tim Burton ha continuato ossessivamente a ripetere e a provare a replicare film dopo film, e che qui gli è venuto alla perfezione.
Difetti? Problemi? A tratti anche parecchio grossi: non c’è un secondo di azione vera durante il quale non si desideri che la tortura finisca e che si torni a blaterare di doppi, maschere e identità in una qualche fogna puzzolente. Non manca il ritmo né regna la noia, ma qualcuno più schizzinoso di me potrebbe azzardare persino che Batman Returns sia un film calcistico molto alla lontana, quasi un’eccezione meritevole. Per quante critiche si becchi Nolan perché mette Batman in secondo piano, perché non sa girare sequenze action, perché è sempre e comunque prolisso, be’, Batman Returns faceva tutto questo vent’anni prima.
E io avrei anche da ridire su certe scelte estetiche che sfociano senza vergogna nel cartoonesco e che viste oggi fanno un po’ ridere
e sulla colonna sonora superinvadente tutta saliscendi e maestose orchestrazioni di Danny Elfman che me lo fate dire?, posso mettere da parte i panni della persona seria e dire una cosa che mi viene dal cuore?, eh?, perché CHE PALLE CAZZO, ABBASSA IL VOLUME OGNI TANTO, NON DEVI NECESSARIAMENTE COMMENTARE OGNI PORTA CHE SI APRE CON UN DRAMMATICO CRESCENDO DI POSSENTI ARCHI E TAMBURI DALL’ABISSO DIOSANTO.
Eccomi, scusate.
Batman Returns è bello.
DVD-quote:
«Un film sulle maschere recitato da uomini in maschera»
Stanlio Kubrick, i400Calci.com
l’hai citata ed io la piazzo….sigla:
https://www.youtube.com/watch?v=5q2nZCIdL4c
Rece che centra perfettamente il punto su Batman Returns, condivido tutto dalla prima all’ultima riga, uno dei miei Batman e insieme Burton preferiti in assoluto. Aggiungo una cosa che sin da bimbo mi mandava a male: quando ha la maschera Keaton ha palesemente del trucco nero attorno agli occhi per accentuare l’effetto “occhi bianchi” da fumetto, mentre nella scena in cui se la toglie si vede proprio lo stacco di inquadratura fra il prima e il dopo senza trucco. Ultima cosa: ho visto qualche anno dopo Il Mostro di Düsseldorf e ci ho visto moltissime analogie fra quel personaggio e Il Pinguino, a mio avviso citazioni volute (in una scena del film di Lang c’è pure una spirale che gira come l’ombrello di Danny De Vito, boh, ma non so se sono io a farmi i film – eheheohoho).
Ti quoto e concordo anche sul bloopers del trucco di Keaton attorno agli occhi XD
L’alternativa sarebbe stata farlo apparire col trucco da panda XD
Potevano correggere semplicemente il montaggio con un altro ciack, ma pazienza ^^”
La “sospensione dell’incredulità” prevederebbe che quello sugli occhi non fosse trucco, ma un effetto delle ombre del cappuccio… ma era impossibile ovviamente realizzarlo, quindi si andava di ombretto XD
(e comunque anche il Batman di Nolan e quello di Affleck hano le palpebre truccate, non siamo ancora rrivati all’effetto fumetto/serie-animata/videogame-Arkham perfetto :P)
Su Lang ci hai preso, le citazioni sono volute ^^
Burton è un cultore del cinema espressionista e lo cita a piene mani in inquadrature, scenografie, makeup ecc…
Non solo M il Mostro di Dusseldorf, ma anche il Dottor Caligari, Metropolis, Frankenstein con Boris Karloff, l’Uomo che Ride (questo più per il Joker… ^_-), Nosferatu ecc…
Non per niente il personaggio di Walken (inventato per il film) si chiama Max Schreck, come il leggendario attore espressionista :D
Cavolo è vero, Shreck, grazie, non avevo mai fatto due più due! :D Sull’espressionismo in effetti mi viene in mente la scenografia finale di Beetlejuice che urla Caligari ovunque!
Rece semplicemente perfetta!
Unico appunto: Batman compare anche all’inizio e Burton lo caratterizza come un fottuto psicopatico che si divertente a far saltare in aria clown pompati.
Piccolo appunto personale: vidi il film per la prima volta ad 8 anni e mi fece una paura fottuta!
Ah tra l’altro verissima questa cosa, sia nel primo che in questo Batman sembra molto meno rigido sul non uccidere, almeno riguardo gli scagnozzi.
Il Batman “più fascio di sempre ma che non ammazza per principio” è una cosa di Nolan, una di quelle che gli è uscita peggio.
La scena in cui lui e la Hataway sono sul tetto circondati da 40 scagnozzi armati di Bane, con lei inutile e lui e zoppo, e nonostante questo lui impone la regola “niente morti” è da radazione dall’albo dei cinematografari.
dopo 30 anni dalla pubblicazione del ritorno del cavaliere oscuro la storia di batman fascio avrebbe anche ampiamente rotto il cazzo.
già in quel fumetto miller metteva tutte ste fregnacce politiche in bocca a un pugno di inetti snob che per tutta la storia fanno la figura dei fessi.
batman non è più fascio di spiderman o di ironman.
siamo seri, lo sappiamo tutti benissimo che batman prenderebbe (e a volte prende) a calci nel culo i fascisti, i comunisti, gli anarchici, i ninja, joker, superman e chiunque altro abbia il fegato o la stupidità di frapporsi tra lui e il benessere dei cittadini di gotham, o semplicemente di mettersi sulla sua strada.
Sìsì, sottolineavo una delle tante cose gestite male da Nolan.
Eccolo, questo è il mio Batman cinematografico preferito in assoluto, da sempre e per sempre. Secondo me tra tutti gli adattamenti per il cinema questo è il meno “cinecomic”, il meno corri corri picchia picchia, e quindi decisamente quello che ha qualcosa in più da dire e dove la mano di Tim Burton nel pieno del suo periodo migliore si vede in ogni fotogramma. Paradossalmente non sono troppo d’accordo con chi dice che ha poco a vedere col fumetto. O meglio, non è il classico Batman che uno si aspetterebbe, quello sì, ma diciamo che tratta di una sfaccettatura del personaggio che comunque è sempre presente, è l’unica incarnazione di Batman che a un certo punto si fa la domanda che tutti almeno una volta ci saremmo fatti al suo posto: ma che cazzo ci faccio vestito da pipistrello come un deficiente? E la risposta non è il pippone sull’eroe che non merita ma di cui ha bisogno che manco Stanis LaRochelle, anzi, la risposta è quella di un uomo stanco e fondamentalmente depresso. Quando mai abbiamo visto un Batman depresso al cinema, se non per tipo 30 secondi in The Dark Knight? È evidente che c’è tutto Tim Burton con tutti i suoi temi dentro ed è evidente che il fumetto gli è servito giusto come guida per i costumi, però io l’ho sempre visto come un film molto coerente con l’universo di Batman.
Per il resto concordo in pieno con la recensione, il terzetto di villain (tre grandi attori ma grandi sul serio) è il punto di forza del film, tre versioni distorte di Batman/Wayne (l’orfano che vive nell’ombra – l’uomo che indossa una maschera e difende i deboli – il miliardario) che lo mettono di fronte a se stesso e ai suoi problemi. Danny De Vito mostruoso.
Come film d’azione ha poco da dire, non è proprio il pane di Burton e si vede, ma per il resto per me si piazza tra i migliori della sua filmografia e in cima alla mia personale classifica dei cinecomic. Tra l’altro poi è un film anche abbastanza coraggioso, considerando che è il sequel di un grande successo non credo fosse così scontato aspettarsi un film come questo con poca azione, inquietantissimo e dal tono molto vicino all’horror. Sarebbe stato decisamente più facile puntare alla baracconata anni ’90 come fece poi Joel Schumacher.
Miglior Batman a mani basse… Catwoman e il Pinguino eclissano i cattivi di tutti i cinecomics passati, presenti e futuri.
Primo film di Batman della mia vita, iniziato quando avevo 5 anni e finito solo quando ne avevo 8, perchè la scena col Pinguino che azzanna il naso a un coglione è stata così spaventosa che i miei decisero che bisognava lasciar perdere per un po. Pinguino è tutt’ora il mostro del cinema più spaventoso che io abbia mai visto: c’è un’atmosfera a tratti malsana in questo film, nelle scene con lui e Catwoman. Oggi si prenderebbe un rated R diretto, mentre nel 92 era roba per bimbi.
Imho il miglior film di Burton: ci sono delle trovate visive pazzesche, sembra di stare in un’altra città rispetto al primo film. Batman è talmente sullo sfondo che se l’avesse tolto del tutto, togliendo il marchio di cinecomic al film, avrebbe ricevuto una valanga di Oscar e di pompini dalla critica
Primo Batman visto al cinema e bellissimo ricordo. PS BATMAN V SUPERMAN visto ieri sera il film si regge tutto su un mitico Ben Affleck,il resto mega pomposa merda.
ah bè, allora apposto siamo, vabbè risparmio i soldi del biglietto…
E fai cosa buona e giusta…
Io devo aspettare ancora una settimana, ma non me lo perdo. Ho aspettative talmente basse che molto probabilmente mi divertirò come un matto
Visto anche io ieri, 6,5. Wonder Woman, cioè Gal Gadot, se li magna entrambi. Non dico null’altro e aspetto rece và
Contrappasso per chi come prima cosa flammò contro la scelta di Affleck, e devo dire che me lo aspettavo.
Certo che lei se li mangia. Gal Gadot è una di famiglia
Quoto parola per parola il commento di Cicciput.
Un grande film con grandi attori nelle mani di un regista (ancora) originale e pieno di idee. Le motivazioni dei personaggi sono complesse, piene di sfumature e si prestano ancora oggi a riflessioni e ipotesi, perche’ la sceneggiatura nonostante l’enorme quantita’ di dialoghi non li inchioda mai nello “spiegone” fine a se stesso. Insomma, un cinema che non trattava ancora il pubblico come una massa di deficenti da proteggere da contenuti troppo imbarazzanti (sensualita’, violenza, follia) e da tenere buono con battutine e qualche action superficiale perche’ “tanto e’ un personaggio dei fumetti”.
Se metti a confronto un film del genere con “Uomo d’Acciaio” viene da piangere.
“Ma l’ultima volta, per un errore d’ingrediente, qualcosa non funzionò….”
Il trucco sugli occhi di Batman che scompare alla fine è effettivamente una grossolanata che manda ai matti, incredibile che non siano riusciti a risolverla meglio. Per tutto il resto F I L M O N E tutto maiuscolo, anche le parti più cartoonesche (del resto uscì in contemporanea alla fenomenale serie animata, per il me stesso bimbo dell’epoca c’era pochissima differenza e l’imprinting m’è rimasto, quindi non ci bado)
Cazzarola, ma a proposito della serie animata, recensirete anche La Maschera del Fantasma? Per me è il miglior Batman di tutti i tempi forever and ever
La serie animata meriterebbe un discorso a parte. Era meravigliosa, forse l’unico cartone americano in fascia bim bum bam ad avere dignità narrativa rispetto a cazzate come James Bond Jr.
E i Gargoyle dove li metti? Da notare che il team creativo è lo stesso (ma i Gargoyle sono successivi)
Ma non erano su bim bum bam.
Comunque vero, cartone stupendo, non sono sicuro fosse l unico con una dignità narrativa è sicuramente non era l unico bel cartone di quegli anni, comunque gran prodotto. recentemente mi sono visto una puntata speciale di Batman vs Superman proprio legata a quella serie, nulla di eclatante a dire il vero, pareva una puntata normale ma allungata e quindi più prolissa, però apprezzabile perché pure in quella puntata veniva messo in luce uno degli aspetti vincenti della serie: i suoi toni cupissimi, una serie dove aleggia una atmosfera profondamente funerea. Non che sia l unico aspetto positivo della serie, ben inteso.
Io mi ricordo la puntata doppia con l’uomo di argilla che oltre a farmi paura per la cupezza dell’atmosfera e la faccia del villain, mi trasmetteva un’inquietudine strana: mi chiedevo infatti come avrebbe fatto Batman a sconfiggerlo, essendo l’uomo di argilla virtualmente indistruttibile
Due paroline sul mitico Christopher no? (dico a parte i capelli). Comunque condivido tutto;bell’articolo e standing ovation per i VOIVOD
@Maxnataeleale: non voglio sembrare orribile ma sarei disonesto se non ammettessi che, capelli e presenza scenica imponente a parte, Walken mi sembra un po’ svogliato in questo film, non sempre ma ci sono parecchie scene dove sta un po’ sotto i suoi standard, sembra che si limiti a recitare le battute ad alta voce invece che sentirsele davvero.
È sempre e comunque enorme ovviamente, ma qui dentro impallidisce rispetto a De Vito e Pfeiffer.
Si dicevo solo che due paroline se le merita..
Io dico solo che la presenza di Max Schreck (o Shrek?) apre dei buchi di trama enormi: perché rivolgersi a un magnate filantropo per fare cose quando quello è il compito di Bruce Wayne? E se Schreck era veramente un cittadino di Gotham così meritevole, perché nel primo Batman burtoniano non viene minimamente menzionato? Non che venga mai più citato in alcuna altra storia di Batman, naturalmente…
oh, ma lo sapete che Walken, che nella versione originale del nuovo film del Libro della Giungla doppia Re Luigi, qui da noi sarà doppiato da Magalli? tra l’altro Luigi somiglia tanto a Walken, se ci fate caso, lol.
Christopher Walken bruciato non m’ha fatto dormire per 2 settimane ci sua
Diciamo che quando è uscito Batman Begins sono scoppiata a ridere pensando “ma come si fa a fare un film di Batman dopo Batman Returns?”
Considerando i terrificanti sequel…
Per me sarà sempre uno dei migliori film di Burton e uno dei migliori cinecomic in assoluto. Nonché uno dei rarissimi casi in cui il sequel rilancia alla grandissima quanto fatto dal predecessore.
Bellissima rece.
MA.
Ma dov’è la foto di Miike vestito da Cat Woman?
Già, puro Burton, se penso a Returns penso che il fatto che si parli di Batman è irrilevante. Questo film sul pipistrello è un grande film a prescindere dal pipistrello, perché ci parla di Burton, della sua poetica al suo meglio.
Togliete Joker e metterci Beetlejuice, togliete il Pinguino e metteteci Edward. Cosa cambia?
Io Batman glielo farei fare pure coi pupazzi in stop-motion. Batman V Skeletron o Superman v La Sposa Cadavere, se volete.
E poi finalmente arriviamo al punto. Ragazzi tenetevi forte che sta per arrivare Joel Schumacher
anche secondo me, Kenzo, per me il pinguino di questo batman è un beetlejuice frustrato che vive nelle fogne di gotham senza se e senza ma
oddio, Catwoman che diventa Catwoman perché i gatti le camminano di sopra mi pare una delle più grandi minchiate mai partorite al cinema.
Beh, è una genesi più ovvia di tante viste dopo.
La buttano di sotto, non muore, per lo shock diventa matta, e siccome era gattara (ante-litteram) di suo, vai con Catwoman.
I gatti che le camminano attorno non la rendono Catwoman, la rianimano soltanto leccandole e mordicchiandola.
Il WTF di un branco di gatti che fa questa cosa si spiega semplicemente come metafora (gattara-gatti-Catwoman), e direi che se in un film di Burton di crea problemi questo, è un problema.
ma davvero…e poi la gattara non è anch’essa un freak portante nella carrellata di personaggi tipici di Burton?
Portantissima.
Beh, io l’ho sempre intesa che i gatti che le passeggiano di sopra la dotino di qualche super abilità felina, tipo l’agilità.
– “Signor Cobblepot, lei è il più gran fico punto di riferimento che possa avere un giovane!”
– “E lei, mi si permetta, è la più gran fica giovane che un punto di riferimento possa avere!”
Che personaggio incredibile, il Pinguino di Danny DeVito.
Falla oggi una one line così in un cinecomic, e vedi quanto dura la tua carriera.
Catwoman e Wolwerine sul materasso ad acqua?
Lo vidi a cinema che avrò avuto 15 anni. Da allora mai più, ma me lo ricordo di una noia mortale. Tale che in sala mi misi a chiacchierare di qualunque cazzata due quindicenni potessero parlare negli anni 90, cioè Tutto. E mi pare che attorno a noi nessuno si lamentasse visto il sentire comune dei presenti.
Certo, paragonato ai due “capolavori” di quello col nome da pilota che lo hanno seguito…
Ragazzi come sempre complimenti per la recensione, il recupero dei vecchi Batman è per me interessantissimo dato che ne ho un ricordo vago legato all infanzia. Oggi pero passando dal mio spaccino di DVD ho trovato il cofanetto coi 4 Batman degli anni ’90 e me lo sono preso, ora darò una rinfrescata. Oltre a quello di Batman c’era pure il cofanetto coi 4 Superman vecchi, pure di quelli ne ho un ricordo vago di qualche passaggio in tv ma devo dire che il cofanetto mi ha tentato, qualche calciata sicuramente saprà dirmi se meritano. Oppure pensate di fare un recupero pure di quelli in questo “Aspettando Zack Snyder”?
per me il più bello in assoluto! Da bambino mi metteva anche paura questo film e oggi si beccherebbe R rated sicuro!
Anche per me il miglior film di Burton e il migliore su Batman (personaggio che non mi ha mai fatto impazzire), pur con tutti i suoi difetti e le sue stranezze (i pinguini alla fine coi razzi sulla schiena); Keaton sopra a tutti gli altri interpreti di Batman (ammetto di non aver ancora visto Affleck). Confermo che oggi questo film sarebbe R non solo per la violenza, ma anche per la volgarità di alcune cene (tipo il pinguino che dice a Christopher Walken di voler portare a letto la segretaria).
La rece di quella orrenda porcata di Batman contro Superman quando arriva?
da fan del batman cinefumetto nelle sue varie incarnazioni anch’io ho apprezzato e di parecchio questo film sui suoi 2 nemici classici (del batman personaggio c’era poco o nulla rispetto a retroterra del personaggio, a differenza del terzo film in cui almeno l’aspetto psicologico portante delle sue motivazioni blablabla venivano rinarrate) fremo per il sua annichilente/salvifica recensione da parte dei saggi dei 400Calci…roba del tipo mi cavo o meno gli occhi dopo aver subito della sua visione?
Come avrebbe detto Fellini: qui c’è poesia…poi ha sicuramente diverse problematiche, ben messe in evidenza nella recensione, ma non si può non dire che sia un pezzo d’arte, che può non piacere ma come tale va riconosciuto.
Forse è vero che c’è poco Batman e pochissimo Bruce Wayne.
Ma questo perché nell’ottica di Burton Bruce Wayne senza maschera non conta praticamente nulla, è una roba superflua. E vi dirò, secondo me è una visione del personaggio che regge.
Vale per tutto la scena in cui lui è al buio in una stanza della sua villona che viene illuminata dal Batsegnale: quella sequenza lì si mangia a colazione Christian Bale che va a fare il ninja in montagna
Cavolo se hai ragione.
Da piccolo adoravo quella scena, in cui Wayne è fermo, annoiato, assopito. Poi arriva il batsegnale e si risveglia (=comincia a vivere quando diventa Batman).
Finalmente qualcuno che mi ha spiegato perché quella scena era così bella :) .
azz…che scena mi avete ricordato! ho letto il fumetto di batman per non so quanti anni e non avete idea di quanti autori abbiano ripreso se non pari pari ma anche palesemente quella scena sia graficamente che nei dialoghi….
Però adesso vogliamo una foto di Cicciolina vestita da Catwoman. Grazie
O almeno Nanni con la batmobile per le strade di Valverde di notte.
Gran film comunque, visto da infante, bello inquietante.
Sarebbe stato bello un film di Batman interpretato da Sly, un incrocio tra Rambo e Cobra, con la maschera al posto degli occhiali da sole. “In città sei tu la legge, qui sono io”, “Il tuo incubo peggiore”, “(a Joker) Tu sei il mae, io sono la cura”,
“Catwomaaaaaaaaaaaaan!”
“Il Pinguinaio magico” è senza dubbio il miglior film di Burton.
Tra l’altro mi pare che i film meglio riusciti (a parer mio), questo, il primo e il cavaliere oscuro; siano quelli in cui batman ha un ruolo di secondo piano..
Sará che, nonostante n-mila trasposizioni, sia un personaggio che ha ancora tutto da dire?
Io dico solo che Keaton a Burton dovrebbe fare un monumento. Nel primo film gli mette la Basinger, nel secondo Pfeiffer vestita da catwoman. Io da uomo dopo due incontri del genere potrei morire felice
Estate boh del 91 o 92? esco col motorino faccio una cazzata assurda cado, non mi rompo niente ma mi sbuccio braccia e gambe niente male, torno a casa e mi faccio abbonamento al videonoleggio piu’vicino…ovviamente mi affitto subito io vhs di Batman 2. Gia’scuro di suo, visto su tele Nordmende non proprio super nuova, praticamente meta’film l’ho intuito pur con la saracinesca abbassata. Pero’che capolavoro, che tonalita'( nero) che espressionismo ( non avevo ancora visto Das Cabinet o Fritz Lang)…non sono ironico uno dei migliori Burton altro che.
A me personalmente il pinguino disgusta! Nel vero senso nella parola (niente da togliere all’attore). Catwoman è li per far scena e potrebbe pure mangiarselo il pinguino o almeno rubargli i pesci… Una bella Rece come sempre… ma vuoi mettere Nolan con questo… dai per favore…
per me è il miglior Batman di sempre. Meglio del primo, meglio di tutti i Nolan. A mani basse. Perché? Perché è un bel film, ben scritto, esteticamente magnifico, con i migliori interpreti che un film di supereroi abbia mai avuto e soprattutto non targettizzato per nessuna categoria di pubblico come tutti i Nolaniani: posso vederlo da solo, con mia madre, con la fidanzata, con il figlio che non ho e alla fine son due ore piacevoli per tutti. Roba così non ne fanno più (Burton poi non la fa da dieci anni almeno).
“questo bizzarro film di supereroi in cui il supereroe non si vede quasi mai”
Dice tutto, un buon film (?) ma un PESSIMO Batman, non fosse per la “nostalgia canaglia” molti se ne renderebbero conto e dopo aver visto ieri Bat v Sup dico pure che 100, 1000, un milione di volte meglio quel Batman che non questo (poi vabbè ci sarà modo di discutere sul film in se quando arriverà la recensione).
Il miglior film di Batman mai girato. Peccato per la scena in cui scratcha un cd, dannati novanta.
Visto ieri. Preferito di gran lunga al primo episodio che invece mi ha deluso non poco. Qua il grottesco che pervade in tutto il racconto è reso così bene nella rappresentazione estetica (e nel modo di girarla) da farti accettare questa storia completamente nonsense staccata da qualsiasi logica, in modo pressoché perfetto. Insomma nel modo in cui si dovrebbero portare certi fumetti al cinema. Ha qualche difetto e pure di grana grossa ben elencato nella recensione, però rimane estremamente godibile anche grazie a dei personaggi come Pinguino e Catwoman che catalizzano on modo assoluto l’interesse su di loro l.
Non voglio spoilerare niente ma devo condividere con qualcuno l’orrore e non voglio anticiapre i400 calci che a sto giro sono in ritardo ma batman vs superman è una CAGATA PAZZESCA, roba da vergognarsi, due ore di NIENTE assoluto tanto che credevo che quello che stavo vedendo fosse una presa peril culo. Chiacchiere su chiacchiere per vedere si e no 25 minuti di mazzate a fine film e quello che realmente si salva sono si e no 10 minuti. Una cosa abominevole, parlarne bene vuol dire avere spesse fette di salame sugli occhi, che vergogna. Tempi sbagliati, tutto sbagliato, LO SBAGLIO fatto film.
Quoto e sottoscrivo!!
Sto pure rivalutando il terzo di Nolan dopo aver visto questo coso di Snyder! >___>
Anche perché quello di Nolan al netto dei difetti è un buonissimo film….
Mi unisco al coro.
Eh temp che siano in ritardo per non distruggere il film al botteghino
In ogni caso brutto ma non cagare cagare, dai, qualcosa si salva
Quante stronzate in un solo commento…
Film della madonna anche questo. La prima volta che lo vidi lo trovai inquietantissimo, adesso tutte le volte che lo riguardo lo trovo davvero commovente, soprattutto il finale col funerale di Pinguino, roba da lacrime agli occhi quasi…ma anche l’esercito dei pinguini è una cosa con un sense of wonder così puro e genuino che quasi mi fa piangere, quando marciano su gotham coi lanciamissili poi…si avverte a ogni fotogramma che è un film che Burton sente moltissimo, c’ha messo dentro veramente tanto…anche gran satira sulla società americana, come nel primo, solo che nel primo si mirava alla società consumistica, all’assuefazione alla merda e plastica con un Joker rivoluzionario che avvelenava i prodotti cosmetici e organizzava parate kitsch che si tramutavano in genocidi a suon di risa…qua il pinguino invece è un freak reietto che non vuole distruggere la società bene, ma integrarsi e poi servirsi di essa via carriera politica, salvo poi far dietrofront quando si vede di nuovo rifiutato…ah, e la genesi di Catwoman è forse il momento più potente di cinema fantastico del cinema americano degli anni 90, roba da brividi tutte le volte…e, ah, Pfeiffer/Catwoman è un sogno fetish/sadomaso da sbavare, la miglior catwoman possibile presente passata e futura…continuo a preferire di un poco il primo, che riusciva ad essere densissimo ma anche una macchina spettacolare d’avventura perfetta con un escalation finale vetiginosa, ma questo è veramente autoriale, personalissimo…incredibile che gli abbiano dato carta bianca per questo sogno espressionista…e infatti poi faranno dietrofront chiamando schumacker e riesumando il Batman colorato di Adam West…ricordo ancora i toni trionfalistici dell’epoca…basta col Batman cupo di Tim Burton…troppo cupo…arriva Schumacher coloratissimo e pop che ha fatto la figa alle mosche…ma vaffanculo !
colonna sonora superinvadente?????
ma vai a farti castrare…… le orecchie
e Waters ricordalo per Schegge di follia, è per quello che Burton lo chiamò..
Mi sono fatto castrare le orecchie e la colonna sonora è ancora invadente ed eccessiva.
Demolition Man > Schegge di follia.
Altro?
nono basta
dopo ste due perle che c’hai regalato del resto chi se ne frega più
e ci insisti pure.. la prossima volta prova a farti evirare la testa così risolvi sicuro