Micheal Bay è fascio. È un’assioma che nella nostra testa diamo per scontato perché il mondo che rappresenta, sia quando lo fa invadere da alieni robottoni, sia quando lo fa attraversare da poliziotti neri, sia infine quando lo minaccia di distruzione da parte di un meteorite, è così: una società di splendidi i cui problemi sono annullati dallo spirito patrio. Non mettere in evidenza il peggio, ma nasconderlo per guardare il meglio.
Non solo, Bay è anche il tipico cineasta che cerca la parte più dura e giustizialista della vita, è decisamente poco incline alle sfumature e appassionato delle contrapposizioni nette. Esiste un male che va combattuto e per farlo, in linea di massima, tutto è consentito.
Questo, oggi, cioè nel 2016, e al cinema, è essere un fascio. Ce sta. È così. E Bay non è il solo.
Nel momento in cui un fascio come Michael Bay si mette a fare un film di guerra sappiamo cosa aspettarci (bandiere che sventolano, americani nella posizione giusta, guerra come male necessario, pochi problemi e soluzioni decise); se poi questo film addirittura racconta una storia vera, c’è da ridere. Niente di più facile per esaltare lo spirito nazionale, sostenere la politica guerrafondaia e leggere con superficialità i conflitti in corso.
Per tutti questi motivi 13 Hours è uno dei film più sorprendenti dell’anno: perché non è così. E anche questo è un fatto che non è in discussione in questa recensione che è fascia proprio nello spirito, nel suo imporre una volontà di ferro sui fatti.
Michael Bay è anche uno dei cineasti più muscolari che siano al momento in attività: nessuno come lui gestisce una messa in scena pesante, nessuno come lui riesce a tenere a bada scene complesse, ricostruzioni grandiose, movimenti complicati su totali di intere città, integrazioni di effetti speciali e idee visive pazzesche. Forse solo Christopher Nolan può rivaleggiare con lui quanto a controllo su una macchina gigante, complicata ed elefantiaca finalizzato ad ottenere una storia lineare, ma questa è un’altra questione.
13 Hours è un film di una semplicità disarmante, molto lineare, in cui il ralenti quasi non esiste, le scene sono scarne, i totali e le panoramiche dosati quanto basta (addirittura usati solo se servono a spiegare un concetto!) e, a parte la solita fotografia contrastata e dai colori molto saturi, lo stile Bay quasi non si vede. Quasi.
Levando tutte le distorsioni, le esagerazioni e gli effetti, in questa specie di Unplugged si scopre che Michael Bay è veramente un bravo narratore. Molti di voi diranno di averlo scoperto con Pain and Gain e in un certo senso hanno ragione (probabilmente il suo film più straordinario) ma qui è anche presente una linearità da B-movie che sembra una vera novità. La storia (vera, più o meno, nel senso che è tratta dai racconti degli stessi contractor che sono poi protagonisti) si presta incredibilmente ad una riduzione asciutta. A Benghazi un team di contractor ha il compito di lavorare con l’ambasciatore americano per assicurarsi che nulla accada in un delicato momento di passaggio dopo la deposizione di Gheddafi. I problemi sono molti e le prudenze nessuna, così il tanto temuto attacco avverrà ma il governo non sembra in grado o volenteroso di aiutarli. In buone parole una lunga introduzione e poi due assedi belli lunghi e tesi in cui non c’è da esagerare. Non siamo dalle parti di Un Dollaro d’Onore o Distretto 13, ma il Michael Bay di una volta ne avrebbe fatto una continua esagerazione; adesso invece il film sfodera una morale così ferrea che io mi sono sentito il peggiore dei commentatori pieno di pregiudizi ad averlo preaccusato di essere un fascio. Questo film ha le sue idee di certo (e sta al 100% con i contractor, con gli uomini, come è tipico di una certa retorica dalla parte dei soldati semplici) ma ha anche una schiena dritta non da poco.
Certo non ci sfugge che i fatti di Benghazi siano stati una débacle del governo democratico, e che quindi non è male per i repubblicani rimarcarli come tali (ma non ne parleremo troppo, ché qui il punto è il cinema). Lo stesso 13 Hours pare molto più umano e meno sciovinista di American Sniper, che faceva un discorso molto più complesso sulla violenza, e tuttavia era anche più america-centrico.
Michael Bay sta dalla parte dei mercenari, sono loro gli eroi, perché gli eroi ci sono sempre, ma non lo sono in quanto interpreti dello spirito americano; non lo sono perché fondamentalmente sono l’ultimo baluardo di quel che il paese dovrebbe essere: lo sono perché si sono comportati da eroi, punto e basta. Gli americani veri (la CIA, per dire) non ne escono bene. Il film non collega la sua parte migliore alle radici del patriottismo, per niente.
Ma la cosa ancora più sorprendente è che anche i locali, quelli cioè che per tutto il film sono i cattivi, alla fine vengono pianti. Questo significa che ci sono lacrime anche per loro, lacrime dei loro cari chiaramente, ma ci sono. Cioè (sedetevi, lo voglio ripetere per essere chiaro) Michael Bay ha un’incredibile pietà per questi uomini che hanno combattuto i suoi eroi di ferro, non arrivo a dire che li comprende perché proprio no (non hanno psicologie, né motivazioni, sono figure a cui sparare prima che ti sparino) ma sono dei poveri diavoli con famiglie, coinvolti anch’essi in una cosa ingiusta, e anche la loro morte pare alla fine una perdita.
E tutto questo avviene in un B-movie di guerra, in un film d’assedio comunque diretto da Michael Bay, quindi comunque pieno di un’azione forsennata e con anche delle idee di messa in scena superiori a quelle cui ci ha abituato.
Una per tutte che vi faccia da sineddoche: in loco, il problema numero uno è che i contractor non capiscono chi dei libici stia con loro e chi no, non ci sono uniformi e ovviamente gli paiono tutti uguali; da questo dettaglio Bay costruisce una specie di luogo in cui la guerra non è il regno della violenza ordinata, come di solito è per chi esalta la milizia, ma il luogo del caos come avviene in Apocalypse Now!. C’è un vortice di incomprensione, un incubo di illogicità in tutto il rapporto con i libici. Addirittura ad un certo punto 13 Hours sottolinea con sottigliezza (sì sì, ho detto “sottigliezza”) che quelli che sparano e assaltano l’ambasciata americana sono amici, se non parenti, di quelli che li combattono assieme agli americani. Che è un’idea cinematografica pazzesca su cui il film punta esattamente tanto quanto basta.
Gli eroi di 13 Hours sono in un luogo in cui niente ha senso e la morte è dietro l’angolo per davvero. Non metaforicamente né a parole.
Tutto ciò non fa di 13 Hours il film di guerra definitivo, ma sicuramente una delle prove più sorprendenti di tutta la Bay-carriera, la più asciutta e decisa. Se prima si doveva dire che Bay è un cineasta vero andandolo a spiegare cercando nelle pieghe di Transformers o The Rock, adesso basta davvero solo guardare il film per rendersene conto.
DVD-Quote:
“Michael Bay Unplugged”
Jackie Lang, i400calci.com
Me lo hai vendutissimo… Confesso di essere tra coloro che non hanno mai sopportarto Michael Bay, ma lo (ri)scoperto anch’io con Pain & Gain, un morality play quasi Coeniano…
Appena posso me lo guardo e poi commento di nuovo qui.
Venduto pure a me… purtroppo a Milano è già sparito (e stava in UNA sala).
In un verto qual modo sospettavo che fosse un bel film, l’accoppiata contractors+Michael Bay era “apparentemente” troppo becera e prevedibile.
Io poi sono il primo ad ammettere i mie passati pregiudizi sul nostro, scardinati da Pain and Gain. Però avevo sempre ammesso la totale padronanza dell’uomo nel gestire sequenze complesse e angolazioni ambiziose. un pochino il sapere che è bravo davvero, mi fa incazzare quando fa (volutamente, immagino ora) il cazzaro più trucido.
…a sta girata ha rinunciato pure alla fica? il prossimo lo gira in b/n
Grande film davvero. Da metà in poi decolla e non si ferma più. le sparatorie hanno quel vibe alla michael mann stile quella finale di miami vice con quella luce notturna, l’iper realismo delle dinamiche e degli effetti sonori, la violenza, l’inseguimento con l’auto blindata che è qualcosa di pazzesco. istantanee splendide e tamarre come quella del comandante investito da una pioggia di scintille, e persino l’interprete spalla comica. bay stavolta ha fatto il colpaccio. Resta solo da capire perché la totale assenza di pubblicità in tv e la distribuzione scarsissima, se temessero ripercussioni da parte dell isis o chissà per quale altro motivo..
Mi hai messo un’acquolina che non ti immagini
E avevi ragione a livello visivo c’è molto dell ultimo Mann. Bay ovviamente ci mette del suo. Del suo meglio tra l altro.
Ragazzi cercate la vera storia…c’erano le squadre di soccorso già imbarcate sugli elicotteri, caccia pronti a decollare ma quanlucno alla casa bianca ha bloccato tutto. https://twitter.com/hashtag/13hours
Immaginavo di trovare questa recensione oggi, ma essendo un film calcista al 1000% pensavo di leggere subito fiumi di commenti, entusiasti, polemici, dubbiosi, prevenuti, ma sempre un fiume di commenti…
Invece ammetto di essere un poco deluso da questa poca partecipazione!
Tutti prevenuti nei confronti di Bay, quello che ci ha regalato Pain’n Gain (e anche The Rock…che a me piace e tanto pure!)?
Io il film l’ho visto, sala quasi vuota…ed è per ora la sorpresa 2016!
Lo voglio immediatamente in blu ray!!!
Ha momenti in cui la tensione è dosata alla grande, senza mai raggiungere i picchi di Sicario (cito di proposito il film capolavoro che mi ha lasciato teso come una corda di violino in diverse scene) ma elevandosi ad eccezionale sorpresa.
Personalmente a me il cinema fascio piace e dopo la prima parte ammetto di essermi trovato un poco spiazzato, immaginando qualcosa di più alla “stelle e strisce”… invece ho visto un altro cinema, un bel cinema, asciutto che mi è garbato molto e forse alla fine di più di quel che speravo!
Alla fine il tutto è molto lineare però cazzo se non è un film da 400 calci questo!!
Zio, siamo solo al lavoro :)
Zio, siamo solo al lavoro :)
Avete ragione…ma sono troppo gasato…ed ho scritto dall ufficio!
veramente “E allora Benghazi” negli USA è un po’ l’equivalente dell’ “E allora le foibe” in italia, viene usato per rimbalzare l’argomento su Hillary Clinton quando l’interlocutore dice male di Trump, Cruz e compagnia cantante.
yes, tanto per aprire e chiudere la parentesi: Bengasi è un episodio sporchissimo in una guerra già sporca di suo come quella libica. Segnatevelo, Hilary Clinton sarà tra i peggiori presidenti di tutti i tempi
e infatti a noi ci piace bernie sanders, no?
@amedeo cazzari: hai perfettamente ragione
Non so se HRC sarà tra i peggiori di tutti i tempi (anche se le premesse effettivamente non sono affatto buone) ma il mio intervento iniziale era per spiegare che se c’è poco patriottismo in questo film principalmente è per quello. Bay non è fascio, è semplicemente la versione palestrata del repubblicano grasso con la gravatta a elefantini.
Comunque Bay la sua prova magistrale da attore trasformista la diede nel cameo in “mystery men”
Impossibile fare peggio dell’attuale.
Star trek insegna che dopo il capitano negro c’è la capitana donna, e se la serie del capitano negro migliora verso la fine, la serie della capitana donna migliora dopo un cambio di direzione netto. Attendiamoci la nomina di un segretario di stato con le tette grosse e la tuta aderente.
E poi finalmente arriverà il presidente Bakula e torneremo ad essere tutti filoamericani
Questo film mi gasava abbestia, cerco di recuperarlo prima possibile.
Però è vero gazo, i protagonisti sembrano tutti uguali….
Ma cazzo pure io lo volevo vedere che Bay a me intriga parecchio, pur non negando che in tanti film ha sbavato troppissimo. Però orcodemonio non lo trovo in giro, com’è che un film di Bay ha una distribuzione così???
ma infatti me lo chiedo anche io, anche perchè sicuro come il cazzo non è un film economico, quindi non si capisce proprio una scelta distributiva e pubblicitaria così loffia.
oltretutto anche sui siti non incentrati sul cinema che conta stanno fioccando le recensioni positive.
cioè ok che bay ha un nutrito numero di hater che lo odiano al grido di ”michael bay ha fatto un brutto film sulle tartarughe ninja”, ma non credo che questo basti a.
buh.
comunque appena esce in blu ray lo prendo e lo riguardo perchè cazzo se ho goduto. dopo averlo visto al cinema mi sono infervorato e ho riguardato lone survivor, act of valor e black hawk dawn ma -azzardo- quello di bay l’ho trovato migliore di tutti e tre, perfino di quello di scott.
Buona notizia perché BHD meElo sono comperato a scatola chiusa pagando 2 euro il dvd proprio qualche giorno fa. Comunque mi è venuto un dubbio che spero sia corretto, che lo abbiano tolto per spararlo fuori finita la festa del cinema? Non è cosi impossibile..diciamo che ci spero
Io l’ho saltato perché non ho fatto attenzione. Lo recupero appena posso.
Fa piacere leggerne bene visto che è passato praticamente inosservato e finirà sicuro il lista recuperi, addirittura da e’ uscito, non so dove, il 31 marzo…
Bay dopo gli infiniti transformers ha perso qualsiasi parvenza di regista “serio” se mai l’avesse, avuta…però che gliene frega ad ogni nuovo capitolo dei robotazzi scrocca sempre più soldi, ogni fine riprese di ogni film si compra una fuoriserie per festeggiare…si, ha capito tutto sto qui, e i nerd che impestano l’internet perché non c’è il robot ambulanza o perché splinter non era umano prima di diventare un maxi sorcio dovrebbero cominciare a fare un bilancio serio delle loro vite.
Per me il suo capolavoro e’ bad boys II, in quel film funziona tutto, pure i personaggi Trash, seguito a ruota da pain & gain.
Visto! Fantastico!
Un film che ti incolla allo schermo.
Unica nota dolente.
L’unica donna a un certo punto sale sul tetto e inciampa. Della serie siamo inutili e goffe in mezzo a tanti uomini superginnici e in forma.
Vabbeh rispetto ai precedenti di Bay e’ già una vittoria per il sesso femminile.
Il Signor Bay ad ogni primo ciak dice sempre la stessa cosa:
– Vengo in pace, e quando vengo, stiamo tutti in pace!
Mentre ad ogni ultimo ciak, dice quelle cose sempre stesse:
– Non sono un guerrafondaio, sono solo un guerrafissato!
michael bay regista di nicchia
ho giusto visto l’altra sera the rock per farlo vedere alla mia ragazza, approfittando di averlo scovato in full hd era anche per me una “prima” volta. un film che ho adorato e rivisto mille mila volte dalle vhs ai dvd e che non vedevo da tempo. ebbene mi è sembrato decisamente più debole di come lo ricordassi, un maccosometro esagerato che raggiunge spesso il ridicolo e peggio ancora, involontariamente a quanto sembra, a distanza di 20 salvo unicamente la splendida colonna sonora che resterà una delle migliori mai ascoltate, ma il film è invecchiato malissimo. per fare un esempio veloce, un under siege lo rivedo e lo apprezzo ancora oggi, idem un ancor più vecchio delta force. the rock=caccapupù. poi nic cage non si può proprio vedere in quel film, mille volte meglio in face off o con air, per rimanere sul genere.
Quindi a me che piace il Bay dei blockbuster 13 hours non piacerebbe?
Oh però l’han passato veramente in sordina, io non mi sono accorto che era uscito.
Nei cinema genovesi non ce n’è già più traccia :(
dare del fascio (per quanto in senso ironico / sarcastico)(ma a che pro?) a un regista americano (per quanto maraglio come Bay) denota non solo un’ignoranza brutale, ma anche quella fastidiosissima provinciale piccolezza tutta italiana che divide il mondo con l’accetta: “di qua noi, quelli giusti, quelli bravi, quelli buoni, di la`: il fascio”
Che tristezza raga
Scusa Lars ma sta polemica non la capisco. Il pro dell argomento Bay=Fascio tirato in ballo nella rece è proprio quello di ridimensionare/sfatare un luogo comune italiano sul regista in questione.
mi sfugge il che modo l’argomento “Michael bay = fascio” venga ridimensionato / sfatato nella rece. Spiega please.
Ne prendo uno per picchiare l’altro, forse?
comunque confesso che anche io speravo che la recensione si concentrasse più su altri aspetti che sullo spiegarci che il film non è fascio, che è una roba che avrei visto più su altri siti qua speravo di leggere qualcosa di più diciamo tecnico sull’azione.
comunque vabbè, sempre in gamba!
“mi sfugge il che modo l’argomento “Michael bay = fascio” venga ridimensionato / sfatato nella rece.”
Secondo me il momento chiave è qui
“Per tutti questi motivi 13 Hours è uno dei film più sorprendenti dell’anno: perché non è così. E anche questo è un fatto che non è in discussione in questa recensione che è fascia proprio nello spirito, nel suo imporre una volontà di ferro sui fatti.
Visto ieri sera. Filmazzo!
Grazie Jackie, perchè senza la tua recensione l’avrei saltato a più pari, per recuperarlo in home video poi, mentre invece è proprio un film da vedere in sala, specie per quel suo sonoro greve ma cesellato, dove i colpi partono con una carezza ma ti arrivano addoso come uno schiaffo a mano aperta. Stupendo poi, in particolare, tutto il lavoro fatto sugli RPG, finalmente elevati rispetto al loro status di inutile “fischiabotto” visto in millemila film. Qua partono, sbattono, deviano, fanno traiettorie ad minchiam e poi esplodono, FORTE, come solo Mr.Bay riesce a far esplodere FORTE le cose. I mortai, anche, finalmente resi per quello che sono, ovvero roba che fa paura quando la senti partire da un chilometro di distanza, chiedendoti – per quegli interminabili secondi- addosso a chi finirà. Già solo questi due piccoli elementi per me valgono la visione, cancellando di fatto anni di film “di guerra” in cui l’artigleria è sempre stata relegata a elemento decorativo/sonoro, piuttosto che essere elemento di tensione aggiunta ad una situazione già di per se piuttosto ansiogena.
Ed ho parlato di appena due elementi due, per giunta quasi ininfluenti nell’economia delle due ore e rotte di film. Di un gran bel film, anzi, con un ritmo quasi perfetto (fatto salvo solo il finale, un po’ meno asciutto rispetto al resto), ed una sceneggiatura che ha il grandissimo pregio di non scadere mai nel patriottismo più becero, rimanendo comunque ovviamente “di parte”, ma più come punto di vista narrativo che morale. Insomma, per tutto il film si ha la sensazione che dietro la macchina da presa ci sia uno che ne sa a pacchi, soprattutto sul dove metterla quella cinepresa, ma che piuttosto che dedicarsi al farci fare indigestione di qualche elemento specifico, sia in grado di distribuire tante piccole perle lungo tutto il film, che sia un’inquadratura in prima persona stile FPS, o una “cartolina” in slowmo che te la ricordi anche il giorno dopo, piuttosto che la visione notturna dentro uno sniper scope, o addirittura una battuta sui “Jason Bourne al piano di sotto”, è tutto sempre ben bilanciato e mai nemmeno lontanamente ridondante o stucchevole. E’ incredibile quanto il film sia così poco Michael Bay, ma allo stesso tempo sia comunque evidente la sua mano.
Non so, è come se qualcuno avesse preso mr. Transformers, col suo astuccio di pennarelli tutto paciugato, ma lo avesse obbligato a colorare dentro le figure, senza sbordare il disegno.
Se avete amato la tensione di Sicario, ma v’è rimasta un po’ di fame da pura azione militare cazzuta, se riguardate Black Hawk Down a cadenza annuale, e ogni volta vi vengono gli occhi a cuoricino con i Delta, se quando mettete un film di Mann poi vi tocca litigare col vicino per il volume della tv, ecco, ora potete risparmiare tempo e provare tutto questo con un solo film, ‘sto qua.
p.s. (Spoiler?)
Immagino che ci sia un collegamento tra il cammeo di “Tropic Thunder” ed il modo in cui finisciono gli arti di un personaggio del film verso il finale… :D
Mi dispiace essermelo perso al cine, però cazzo è rimasto pochissimo in sala.
Appena posso lo recupero, ma mi dispiace un po’
Mah. Io sono disgustato. Datemi pure del fissato ma quando c’era Nanni si stava molto meglio. Michael Bay era considerato un genio. I suoi film capolavori dell’umanità. E bad boys era il buddy movie per eccellenza. Tutte cose vere. Tutte cose giuste. Tutte cose scritte e condivise.
E adesso ? adesso un genio come bay viene ridotto a fascio. E in un altro pezzo firmato da un critico musicale detto “il compatto” bay veniva definito deficiente o roba simile. Di questo passo mi aspetto prima o poi l’elogio dei film di Fabio Volo. E le prossime recensioni direttamente su Famiglia Cristiana.
Lode a Lars Von Teese ormai unico baluardo al calcismo vecchia maniera dopo che anche Schiaffi si ripiegato su se stesso come un gambero in cerca di autoerotismo.
I pezzi di Nanni su Bay sono ancora lì. Per chi volesse farsi un’idea di cosa è il cinema e di cosa era questo sito quando comandava lui.
capisco che è sempre difficile leggere le cose per intero, tutte quelle paroline piccoline una in fila all’altra, quindi ti faccio io un sunto della questione: la recensione è positiva, 13 hours ci è piaciuto e ci è piaciuto proprio perchè mette in luce lo stile migliore di Michael Bay.
Poi, questo te lo dico così che tu lo sappia, fin dalla sua fondazione questo sito non ha mai avuto un’opinione unica sulle cose. Bay incluso. Ognuno di noi l’ha sempre pensata in una maniera diversa, tanto che spesso per molti film e molti registi facciamo recensioni con opinioni differenti.
non per tutti Bay era un genio ieri e non per tutti lo è oggi. Ora lo sai.
confermo che il pisciatoio e` ciobin, e jackie e` appena precipitato nella buca coi piranha che il suddetto ha scavato
i400calci senza nanni sono come il movimento 5 stelle senza casaleggio
(…too soon?)
Segnalo alla redazione questo commento da rimuovere.
no, i grillini anche qui NO
@Jacky Grazie per la risposta e scusami se a mia volta ti rispondo così tardi ma ero rimasto infastidito dal commento di Lars Von Tesee. Ho capito che il film ti è piaciuto e ho capito che siamo diversi e non può esserci una opinione unica. Pensa un po’ che ste cose le sapevo già di mio e persino da un bel po’ di tempo. Il punto che io sollevavo però è altro (a proposito di leggere le paroline piccole e capirle). Sua nannità era capace di convincerti che Bay era un genio anche se poi un genio non lo era. Tramutava la sua weltanschauung in atto di fede nannica (con successo). Sua nannità non avrebbe mai bollinato come fascio uno come Bay che, ti piaccia o no, fascio non lo è per niente. Sarà retorico militarista ma fascio è un’altra cosa. “Fascio” è il tipico vocabolo da centro sociale, usato per dire che chi non la pensa in un certo modo è uno stronzo. La tirata che fai sul fascioBay è appunto ad un livello infimo di gentismo e di fare brutto generico, che denota un basso livello di scolarizzazione. Dello stile di Bay non dici nulla di tecnicamente significativo mentre ti perdi nell’accusarlo di essere moralmente un inetto, mentre tu, TU, sei superiore perché sei… comunista ? Non so, eh ? tiro ad indovinare seguendo la tua logica da centro sociale. Beh, se dopo anni passati con sua Nanità sei ancora schiavo del solito giustizialismo morale da critico cinematografico italiano che non ha potuto fare il regista e quindi deve ribadire che, nonostante questo, lui è moralmente superiore, beh, allora Sua Nannità ha fallito, almeno con te e con Casanova che, ti ricordo, si è espresso analogamente su quel gioiello postmodernista di Attacco al potere 2.
Per quanto mi riguarda so per certo che su Bay la penso come Nanni e che ti dovresti rileggere i suoi articoli. E giusto per la cronaca non sono fascio nemmeno io, anche se reputo Mussolini un uomo fondamentalmente giusto, benché severo.
@Lars quanto a te non ti preoccupare, non ti citerò mai più nei miei commenti. La mia stima nei tuoi confronti ha subito un tale calo da considerarti meno interessante di un cane con la diarrea.
mi spiace che tu non legga i calci da tempo sufficiente da sapere che qui ci piace usare linguaggi che solitamente sono estranei al cinema o alla critica.
È un sito un po’ tutto così.
sinceramente non ho capito il senso di tutte le menate su bay e forse manco mi interessa, ancor meno poi tutti gli snobbettini pre pain & gain ma
per me per ora è il film dell’anno per tutti i motivi che hanno magistralmente elencato quei bravi guaglioni di reverendo e darko ramius oltre che la rece.
bonus, uscita dell’anno: “quando arriveranno, troveranno tanto tanto odio”
Madonna che film di Cristo, girato magistralmente, pieno di scene talmente epiche da restarti negli occhi a fine visione e con zero retorica. La scena finale con i contractor a cui non viene dato neanche un aereo USA per riportarsi i morti a casa è di una potenza assurda, roba che non vedevo dal finale amaro di delta force. Ovviamente tutto sto ben di dio snobbato dalla maggioranza di pezzenti fissati con carnevalate varie e problemi esistenziali su argomenti di primaria importanza del tipo che forse un impigiamato ha ucciso un paio di cattivoni on screen. Del resto, come nella vita, a ognuno il suo: finezze ricercate ai veri uomini, mentre per la massa di vili poveracci inutili, cazzate edulcorate, moralismi spicci e pezzenterie da 4 soldi.
Io mi auguro esca in dvd primadisubito che ho una voglia rottura di vedermi sto film è inserirlo dritto dritto tra gli action dell anno
Piaciuto tantissimo e a mio parere sarebbe stato il film definitivo se solo si fosse evitata la battuta sul finale : “I walked into this country. I’m walking out”.
Entra comunque nella mia Top3 di film bellicosi con Black Hawk Down e Apocalypse Now.
È fantastico. Tra l’altro di recente ho visto pure Black Hawk Down e Lone Survivor, entrambi film che condividono con 13Hrs lo stesso tema eElo stesso approccio di presentare un flusso d azione continuo. I film di Berg e Scott sono entrambi molto buoni/ottimi ma questo di Bay riesce a superarli di netto.
È vero, il Bay di Armageddon, Bad Boys e The Rock (quest ultimo rivisto ieri per l occasione, per me il capolavoro di “quel” Bay anche se precisiamo sono tutti filmoni) è lontano, per quanto è asciutto. Svuotato completamente dei toni comico-goliardici tipici di Bay, questo 13Hrs dà impressione di essere diretto da Michael Mann sotto steroidi, per quanto riguarda la parte visiva. Ed è una goduria totale. Tecnicamente ineccepibile. Il suo senso dello spettacolo è qualcosa di ineguagliabile ma questo non sorprende sono anni che Bay non perde occasione per dimostrarlo e anche in questo film la sua capacità di gestire scene d’azione grosse ha dell incredibile, quello che invece mi ha stupito di più è un senso dello spazio così preciso per nulla facile da gestire, sia nelle singole scene d’azione veloci ma sempre comprensibilissime che più in generale nell avanzata dei mercenari senza che lo spettatore perda mai la bussola. L appunto che Jackie fa sulla narrazione è sacrosanto. Bay pur offrendo un flusso continuo d’azione fa si che questa non diventi rindondante (problema che in parte ha a mio avviso il film di Scott), l aggiunta dell’epica e l’eroismo offre un quadro del racconto appassionante, cosi come la scelta di rendere impreciso il ruolo dei singoli libici è un espediente utile a far immedesimarsi lo spettatore nell animo dei mercenari. Gli attori si comportano benissimo peccato che come ha fatto notare Lang sono difficili da distinguere perché fisicamente simili e la loro personalità praticamente annullata a favore di uno spirito di coesione militaresca. Per il resto poco da aggiungere un gioiellino a suo modo perfetto. Bay ancora una volta lì nell olimpo dei grandi del cinema d azione.
Visto che ancora non ho visto Pain & Gain, per me Bay resta quello dei videoclip di due ore sui robottoni o sugli asteroidi che cadono sulla terra, comunque avendo rivisto da poco The Rock, dove ha dimostrato di saper anche che cosa sono i protagonisti e abbassare un tantino il ritmo, per lasciare spazio alla storia, non mi sorprende se avevesse anche queste carte da giocare, probabilmente visto che tutto il mondo lo considera solo un addetto agli effetti speciali che fa videoclip da due ore, ha voluto dimostrare che sa anche fare il regista per davvero.
https://www.youtube.com/watch?v=hxgkXxa9c3s
Era dai tempi del fosso di Helm che non mi godevo così tanto un’assedio.
Ammetto che nel giudicare (bene) Pain&Gain sono stato influenzato dal sapere che il regista era Bay, in pieno divertissement.
Qua invece non ci sono cavoli, è un BEL film (per i motivi spiegati nella rece, ed altri omessi) e basta. Potrebbe averlo diretto pure Vanzina, rimane comunque, ad oggi, la sorpresa del 2016.
Quando non perde tempo con quei robot giocattolo di merda, Bay ha le manine d’oro. Filmone.
Visto finalmente!
Capolavoro. Capolavoro. Tra i migliori film de guera e tra i migliori film in generale.
Ha ragione chi ha detto che a tratti pare Mann.
L’inseguimento è PAZZESCO, l’assedio DI PIU’.
A questo punto voglio solo sapere quando si fanno i Sylvester.
P.S.: riguardo a Bay fascio, io l’ho sempre presa come una cosa ironica per dire “fa quei film lì”, mai come giudizio politico/morale serio.
Cioè, io sono all’opposto delle destra repubblicana, ma mi divertirei alla follia nel girare scene “IUESSEI IUESSEI” tipo in Armageddon… La gente dovrebbe imparare a distinguere il divertimento dalla politica e dalla morale.
[SPOILER A PACCHI]
Visto due volte in una settimana, grazie a Film4. Contraddico Sir Lang: per me i due assedi – e la tensione andiamo-non andiamo ad aiutarli a resistere al primo assedio – portano questo film al livello di Distretto 13. Bello vedere Krasinski in un ruolo alla Ishmael (Moby Dick), e James Badge Dale (*) in un ruolo da leader, dopo il buco nella mano in “24” e la morte spiacevolmente rapida in The Departed. Bello il contrasto tra i dipendenti a contratto e gli impiegati CIA a tempo indeterminato. E Pablo Schreiber (**) che fa una faccia incredibile, che pare tuo fratello, quando un alleato libico gli dice che ha il numero di telefono del nemico.
Ottimo casting, con facce note ma non troppo famose, non troppo eroiche.
Continuo a non capire che fine abbia fatto il campo dell’indirizzo email… Senza quello, la casella “Segnalami i prossimi commenti via e-mail” è una pia illusione.
(*): la mamma di JB Dale era la protagonista del video “She. Was Hot” dei Rolling Stones.
(**): Che nome. CHE NOME. Come ritrovarsi con un film hollywoodiano in cui ci sono Kevin Cotroneo e Gunther Da Costa.