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The one with Justin Lin and Simon Pegg: la recensione di Star Trek Beyond

Jean-Claude Van Gogh
di Jean-Claude Van Gogh | 25/07/201647

star-trek-beyond-poster-internationalDisclaimer introduttivo: non sono un fan sfegatato delle varie serie televisive, quindi questo articolo non è scritto nell’ottica di chi conosce tutta la mitologia e sa cosa c’è e cosa non c’è nel profondo del sapere. Su Star Trek non mi ci sono mai messo, se così si può dire, ma se mi capita di vederlo mi piace (posto che comunque sono cresciuto guardando Picard e Data in TV) e i nuovi film mi hanno sempre divertito. È più l’idea che ci siano bei personaggi (che comunque conosco), tanti alieni e tante astronavi che si sparano che l’essere proprio Star Trek e tutto quello che c’è dietro. S’è capito? Non vedevo l’ora di vedere Beyond, sono andato al primo spettacolo tutto affiatato e non ci sono rimasto male: mi sono diverito un casino e sicuramente più dell’ultima volta (che era comunque un’ottima volta). Se siete dubbiosi sull’andare posso dirvi queste cose: è un blockbusterone come gli altri meno gli elementi per fan più accaniti ma con più roba nuova e tutta matta e l’omaggio alla serie classica limitato a piccole, belle cose. Insomma, se non siete fan di questa nuova saga non vi piacerà come non vi è piaciuto Into Darkness. Se siete fan, invece, c’è una buona possibilità che vi farà pena per via della quasi totale mancanza di ambizione. Oppure siete come me, che vi divertite a vedere la gente che si spara nello spazio e vi emozionate quando i personaggi crescono nelle loro piccolezze, senza bisogno di piangere come pazzi urlando KHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN. Insomma, in Beyond si sono tutti dati una calmata, e va bene così.

Lacrime che iniziano con queste riprese.

Lacrime che iniziano con queste riprese.

Se siete come me apprezzerete moltissimo il cambio di autori: via J.J. Abrams e la mania del rifare i film vecchi; via Orci e Kurtzman che con quell’altro ci andavano a braccetto; via per sempre Lindelof, grazie al cielo, e benvenuti Justin Lin alla regia e Simon Pegg e Doug Jung alla sceneggiatura. Quest’ultimo non lo conosco minimamente e non ho mai visto la sua serie, Dark Blue, ma diciamo che non è difficile capire dove sta lo sceneggiatore su commissione e il genio della comicità inglese (alzi la mano che considera Spaced la meglio cosa di sempre). La loro missione è quella di scrivere un grossissimo episodio di Star Trek tirando fuori un mondo che funzioni a modo proprio ma allo stesso tempo renda omaggio alla serie che proprio quest’anno compie cinquant’anni. La loro missione, un po’ come quella quinquennale verso lo spazio inesplorato, è quella di andare oltre il passato e verso il futuro pur rimanendo fondamentalmente gli stessi. Fa un po’ ridere che la risposta a tutto questo sia comicità a fiotti e il regista famoso per aver fatto volare Vin Diesel ma ehi, se tutto funziona è proprio perché quei toni si adattano egregiamente a qualcosa di grosso e speciale come Star Trek.

Il cameo di J.J. Abrams.

Il cameo di J.J. Abrams.

Forse sembro pazzo a dire queste cose dopo aver confessato di non essere un trekkie: la verità è che il mio Star Trek preferito è questo. Lo Star Trek del gasare a tutta velocità mentre le astronavi si sparano in curvatura; lo Star Trek di Bones che sembra Joey di Friends e Spock che sembra Ross di Friends (e Chekov sembra Phoebe; Uhura sembra Monica; Kirk sembra Rachel e Scotty è Chandler a questo punto) (la sto smettendo subito). Alla luce di questo, Justin Lin e Simon Pegg risplendono come le scelte migliori di sempre. Uno ci mette delle sequenze spettacolari (l’arrivo dell’Enterprise alla stazione interplanetaria è da mascella al suolo e l’idea di attaccare cineprese all’Enterprise come si attaccano alle macchine è una bomba) e dell’azione al di fuori dei canoni stellari, puntando molto su una moto dentro una nave spaziale su un pianeta sconosciuto, mentre l’altro ci mette le battute, le dinamiche tra personaggi improbabili e l’idea che il buddy movie sia il miglior movie. Senza ovviamente anticipare nulla, la parte centrale del film consiste in coppie dell’equipaggio isolate l’una dall’altra, in cui la dinamica Spock/Bones vince a mani basse su tutto il resto. Secondo me ci ha messo anche un sacco di Guardiani della Galassia (c’è un momento bello grosso e molto figo costruito sulle note di Sabotage e qualche altro dettaglio simile) e il desiderio fortissimo di voler scrivere un episodio di Futurama (c’è una battuta usata ovunque ma voglio credere sia una citazione diretta). A tal proposito va anche detto che il doppiaggio purtroppo ammazza qualsiasi tempo comico rendendo tutto un po’ imbarazzante (ho scaricato un cam solo per poter confermare che sì, in originale non c’è alcun problema).
In tutto questo Justin Lin tira fuori la palestra fatta con Community e Fast & Furious e gestisce al meglio sia l’azione che la commedia (ma l’azione è a tratti più zoomata e caotica di quello che mi aspettavo), permettendosi anche di mettere la sua personalissima firma in un paio di scene: gente che si aggrappa a mezz’aria sfidando le leggi della fisica (concetto portato ai massimi livelli sulle battute finali, dove la gravità è tutta sbarazzina). Se considerate le cose che ha fatto sul pianeta terra, figuratevi cosa può fare nello spazio profondo dove non c’è legge, tantomeno fisica.

Film nello spazio secondo Justin Lin.

Film nello spazio secondo Justin Lin.

Proprio come in Friends, però, non ci sono solo cazzate (non avevo previsto che questa recensione avrebbe preso questa piega). Beyond è fondamentalmente un film su Spock e Kirk. Tre anni dopo l’inizio della missione quinquennale hanno entrambi raggiunto punti di svolta della propria vita. Con la dipartita di Nimoy (il film funziona come dedica speciale a lui, oltre che essere per Anton Yelchin) Spock si ritrova davanti al suo passato, al suo futuro, alla sua specie e a mille domande sul significato della vita vulcaniana. Kirk invece ha superato gli anni che aveva suo padre quando è morto e si ritrova davanti al suo passato, al suo futuro, alla sua eredità e a mille domande sul significato della vita nello spazio. Entrambi scendono a patti con loro stessi, entrambi cercano di capire che cazzo devono fare delle loro esistenze e alla fine della fiera lo capiscono. Anche se non sembra, Beyond è un film sull’importanza dell’amicizia quando non si ha una famiglia. Su quando gli amici sono la tua famiglia. Proprio come Fast & Furious, proprio come Spaced, proprio come Friends.

LA FAMIGLIA

LA FAMIGLIA

Beyond funziona come un grosso, solidissimo episodio di una serie che però non riesce a trovare una trama orizzontale in grado di appassionare gli spettatori come vorrebbero loro. Funziona come parte della missione quinquennale, come raccolta di eventi in un lasso di tempo microscopico e dalle conseguenze catastrofiche, ma oltre a inserire qualche nuovo personaggio (Sofia Boutella è un’assoluta delizia) non fa nulla per preparare i film successivi (forse anche perché non sanno mai se ci sarà un film successivo). Per me non è una cosa negativa, ma capisco chi ha trovato questa storia poca roba: nell’economia dei grandi schemi, del Cinema e dell’emozione, Beyond tende all’insignificante. La trama è quella dei film televisivi, è quella racchiusa in se stessa che funziona da episodio in una struttura che ne prevede altri. Il vero problema è questo: non può permettersi l’ambizione narrativa di una serie TV ma non cerca nemmeno di fare dell’epica cinematografica. Vuole divertire senza impegnare eccessivamente il pubblico o lasciarlo nel buio tirando fuori cose dedicate esclusivamente ai fan (il trattamento Khan).
Il problema è anche un altro (e parlo in generale, non di Star Trek nello specifico): ormai siamo abituati alle serie TV e ai film stile Marvel con trame grosse, collegate e dirette tutte in una direzione comune. Siamo abituati, soprattutto se si stratta di saghe cinematografiche, a sapere cosa accadrà/potrebbe accadere, a farci un’idea sul futuro ancor prima di vedere il presente e a porci mille domande sul significato della vita. Siamo abituati a vedere gli avvenimenti presentati come inizio di una reazione a catena espansa ai sequel e ai film collegati. Beyond questo non lo fa, ma si rifà a un tipo di struttura che potremmo difenire vecchia, solita e che fondamentalmente cozza con la sua natura seriale. È quello che fanno i blockbuster, è quello che fa Fast & Furious o che ha sempre fatto Mission Impossible, ma adattato a dei personaggi che hanno uno spessore e una storia dal potenziale gigantesco. Se presa nel modo giusto, secondo me, può anche una manna dal cielo: andare al cinema col solo scopo di scoprire la storia, ritrovare i protagonisti, divertirsi ed emozionarsi, senza doversela menare troppo con elucubrazioni e analisi.

Justin <3

Justin <3

A conti fatti, Beyond è uno spasso che non prova minimamente ad avere l’ambizione di Into Darkness ma che, proprio grazie a questo, alza l’asticella della qualità al livello del film del 2009 e, per quanto mi riguarda, riesce pure a fare di meglio. C’è persino un cattivo (quel bomber di Idris Elba) che (quasi) funziona. Cioè, alla fine c’è un motivo per cui è cattivo. Vi rendete conto? LA SVOLTA.

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Autore del post: Jean-Claude Van Gogh
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47 Commenti

  1. Dan 25/07/2016 | 08:31

    È un ottimo film di Star Trek con tutto quello che deve contenere un film di Star Trek: crescita psicologica dei protagonisti, azione, divertimento, qualche citazione (A me sono piaciute quelle a Enterprise ). È vero che non c’è una trama ad ampio respiro ma il film secondo me non ne soffre.
    Bravi Lin e Pegg, i combattimenti un po’ troppo confusi e gli ambienti sotterranei del pianeta troppo scuri l’unico difetto.
    Che fortuna essersi liberati dello scopiazzatore JJ, noi trekkies lo lasciamo con gioia ai fan di Star Wars.

    Rispondi
  2. Data79 25/07/2016 | 08:55

    Concordo con Dan, questo paradossalmente è il film più Star Trek dai tempi di Primo Contatto: c’è tutto quello che ha reso grande la serie: il concetto di unità dell’equipaggio, l’idea che il futuro migliore passi attraverso la cooperazione e l’integrazione (tema fortissimo in Roddenberry, tema caldissimo in questo periodo).
    A me personalmente è piaciuto, sono piaciuti gli omaggi a Nimoy, l’azione corale e assolutamente coerente con il concetto di “famiglia” (presente già nel diario del capitano), è piaciuto addirittura che l’introduzione della serie classica sia stata recitata da tutti; pure il cattivo m’è piaciuto, un cattivo che non riesce a capire come il mondo e l’universo si stia evolvendo. E sì, pure la motocicletta e la musica a palla (pure tamarrate) mi sono piaciute.

    Sarebbe stato veramente figo vedere Scotty con un cornetto in mano alla fine però :D.

    Rispondi
  3. kaiser sozzo 25/07/2016 | 09:14

    dopo 3 anni dal precedente hanno il coraggio di sfornare un capitolo di questa portata. cioè fare peggio del secondo? mortacci vostra viene da dire. renè ferretti direbbe: ammazza la monezza che ho fatto. una mosceria e una povertà di idee che lasciano sbigottiti. tutto stravisto dall’inizio alla fine, con tutti i cliché del caso. la famigghia alla fast and furios (giustamente) smembrata e riunita con i soliti escamotage, mi inquadri la moto alla steve mcqueen e sai che la userà subito dopo come diversivo (quella di pratt in jurassic almeno era per sfrecciare con i raptor) e poi quand’è che kirk é così un figo? poi abbiamo la solita aliena abbandonata che sente la musica cool tipo i mix dei guardiani della galassia, le solite navicelle a sciame che sfondano tutto, il cattivone di turno vendicativo di cui capisci la storia dopo 2 secondi, e il finale fracassone di cgi ormai obbligatorio. rimango sempre stupito dai pareri entusiastici per certa pochezza; dopo anni e anni in cui la serialità tv ha riscritto i generi e l’estetica, poi molti film abbastanza originali e accattivanti: possibile che anche il più coglione fra gli spettatori, che non mastica cinema, rimanga comunque sorpreso da queste reiterazioni paracule e prive di carattere? almeno quella paraculata dell’ultimo star wars aveva l’estetica generale ad aprire il culo ad uno star trek qualunque…

    Rispondi
    • david 27/07/2016 | 21:14

      straquoto. Jutsin Bimbo doveva esagerare, metterci The Rock e Vin Diesel. Il film è un puffone incasinato, sconclusionato, zeppo di deus ex machina, ignorante su ST (e no, non si può vedere o fare un film di ST senza almeno studiarsi le serie, uno straccio di conoscenza del brand ci vuole). Evito parolacce ma ci vorrebbero. Trovare un qualsiasi pregio a questo straccio di “pellicola” è spreco di forze. L’astronave che “decolla” scivolando su un pendio? ma nemmeno alle elementari ne sanno meno di fisica…

    • Max 22/08/2016 | 15:19

      Mi state veramente dicendo che in un film in cui le dinamiche tra Spock/Bones/Kirk sono le stesse della serie originale, faccette sceme incluse, in cui c’è una trama che ricorda quelle della serie classica, scritta da uno che la serie classica la conosce (stranamente Simon Pegg), riuscite a dire che è ignorante e non conosce il brand?
      Dopo che lo stesso Peg ha ricordato ad uno degli attori originali che cosa pensava Gene Roddenberry della serie che aveva creato?

      Sconclusionato? Parte da Kirk/Spock nei casini personali e finisce con Kirk/Spock con una nuova visione di ciò che li circonda. Banale? Seh, può darsi. Ma per lo meno coerente.

      Oh, la moto verrà usata apposta per la scena dopo? Ma dai? E quindi? Era ovvio perchè te l’han fatta notare, o per lo sguardo di Kirk stile “voglio una scusa per usarla”…? Perchè c’è differenza.

    • David Pincher 08/09/2016 | 16:48

      Completamente d’accordo. Sono uscito dal cinema chiedendomi come avessero potuto fare un film del genere.
      La storia e’ buttata li’, questa aliena cazzutissima la cui unica utilita’ ai fini della storia e’ che e’ cazzutissima e risolve tutti i problemi della trama. La scena della moto che e’ di una tamarragine che ne bastava la meta’. E poi vogliamo parlare dell’espediente tirato fuori per distruggere lo sciame. Me li vedo gli sceneggiatori “oh, spariamoci un po’ di musica a palla e via di esplosioni”. Ma dai…..una delusione su tutta la linea, eppure ero andato pieno di aspettative.
      Noi ci rimane che sperare che la nuova serie in preparazione riporti il franchise ai vecchi fasti.

    • Holger 20/09/2016 | 12:11

      D’accordissimo! Mi sa dovremmo mettercela via. Una sceneggiatura solida e significativa non è più sentita cosa elemento importante di un film, a meno che non sia finalizzata a fare da contenitore per trovate fracassone e tamarre. “Star Trek”, che una volta aveva reso adulta la fantascienza in TV, si è ormai piegato a una sorta di sciatteria adolescenziale. Cinema inutile, pessima fantascienza.

    • Luca 25/08/2018 | 23:52

      Quanto sono d’accordo

  4. Oboewithashotgun 25/07/2016 | 09:31

    Per Spaced mi alzo in piedi sulla scrivania con tutte e due le mani alzate.

    Rispondi
    • LAnnoScorsoAValVerde 25/07/2016 | 14:18

      Mi sbilancio: per me è il miglior film di Star Trek dai tempi di Primo Contatto. Un pò perchè per quanto sia fan di Star Trek sono pochi i film del franchise che mi piacciono davvero (Khan, Rotta verso la Terra e Rotta verso l’Ignoto dei sei classici e solo Primo Contatto per quelli col cast di TNG – che diciamolo, Generazioni a parte la figata di avere Kirk e Picard insieme non era granchè), un pò perchè a Justin Lin e Simon Pegg voglio un gran bene ed hanno svolto un lavoro tutto sommato egregio nello svecchiare Star Trek pur rimanendo fedele ai suoi principi. Bravi tutti, facciamo una damnatio memoriae di quell’incapace di Lindelof e speriamo che gli eventuali prossimi ST proseguano su queste linee.

  5. Ugo 25/07/2016 | 10:16

    cioè, cerchiamo di capirci:
    il problema che si ha con i precedenti film del reboot è che di film in cui astronavi fanno esplodere cose, dispositivi supertecnologici salvano mondi e ci si prende a cazzotti in faccia con alieni/mutanti/eroi/dei del caso ce ne sono a chili.
    e non è necessariamente (e tipicamente non è mai) fanta-scienza.
    è PFIUUUUCRAAAAASHBUMBUMBUMSCHAFF!
    e allora a quel punto preferisco veloce & furioso, che fa della tamarraggine d’azione una cifra stilistica ed anzi la nobilita con dinamiche di bromance coi controcazzi.
    ma, appunto, veloce & furioso non è fanta-scienza.

    quindi perchè mi devi sbragare star trek, che invece è la fantascienza in veste popolare per antonomasia, quella paradossalmente meno fanta e più sociale, quella che è un vero e proprio manifesto cinematografico dell’umanità in quanto specie portato ad un livello di lettura culturalmente trasversale, perchè me la devi far diventare solo, un ennesimo, inutile, normalissimo, film di crash bum bum shcaf?
    nel momento stesso in cui Spock tira un cazzotto su una spinta emotiva hai chiuso il film. nel momento in cui Kirk non trae vantaggio dalle capacità del suo equipaggio per evidente stupidità, hai chiuso il film.
    e soprattutto nel momento in cui manca il fine ultimo e la contrapposizione tra il noto e l’ignoto, ma tutto si riduce all’appagamento del singolo, hai chiuso il film.

    ora andremo a vedere questo tentativo con grandi aspettative (ancora una volta). speriamo…

    Rispondi
    • marco 25/07/2016 | 17:26

      Ugo, comprendo ogni parola, difficile darti torto. Ma provo a spiegare una cosa, a te a kaiser zozzo, da fan della serie che viene dai telefilm classici, visti e rivisti. Non ho ancora visto il film ma già assaporo la sensazione che avrò sin dai titoli di testa: essere a casa, al calduccio, con i miei personaggi preferiti, nell’unico luogo in cui vorrei essere se potessi entrare in uno schermo come la Cecilia de La Rosa Purpurea del Cairo: la nave, quella nave.
      Da quel che leggo lo scollamento con la serie televisiva sarà pressoché totale, non avremo neanche più motivi forti come la composizione dell’equipaggio / famiglia o uno dei cattivi più convincenti dell’intera fantascienza, non avremo ciò che noi amavamo e volevamo, episodio dopo episodio: l’ignoto, l’adattabilità, la comprensione: più che qualcuno che fa, qualcuno che impara. Ciò che – anche – fu ben celebrato da Wise nel primo film: ti assicuro che avere 13 anni e scoprire che l’indifferente e inarrestabile Viger è un “bambino” che cerca il suo creatore è stata roba forte.
      Niente di tutto ciò.
      E va bene, strade diverse, botte e botti invece di riflessione: ma intanto, libero dagli insignificanti Picard e soci (e quanto ti vorrei ringraziare, JJ, e quanto mi fa incazzare la merda che ti rivolgono), mi rigodrò due ore con i vecchi amici, sarò con loro in plancia, a cinquant’anni, divertendomi con Bones, curioso di vedere se quel sagace caprone di Kirk imparerà mai qualcosa, in attesa di qualche sorpresa da Spock.
      Mi accontento di poco? E sia. Che vuoi farci, me lo insegnate voi arcifan di FF: è la famiglia, come bene ha scritto Van Gogh, e a noi trekkie sereni, basta così.

    • kaiser zozzo 25/07/2016 | 20:48

      ok comprendo (a fatica però) e ribadisco, io non sono un fan della serie classica, perché non l’ho mai vista, ma ero in sala con dei trekker doc, -premetto che loro (erano già incazzati da into darkness, come anche io del resto, ma sicuramente avevamo apprezzato il primo film- e loro erano letteratamente inorriditi nel dover riconsiderare into darkness mentre seguivano quest’ultimo. quindi avevamo 2 qualità di spettatori: i fan della serie (loro) e quello che non lo era (io) e questo film ha scontentato tutti indistintamente. ho visto della merda molto ma molto più divertente. se devo vedermi: il primo atto alla avengers, il secondo alla guardiani della galassia e il terzo che sembrava comunque uno scontro finale tipo quello del secondo film, ma con ambientazione diversa, allora preferisco la merda pura, quella che non cerca di incularti riproponendo cose straviste ( e ho nominato solamente i titoli moderni più palesi da cui hanno ripreso i cliché) invece questo film voglio farlo passare per godibile e genuino; ma genuino permettetemi; sto cazzo. é una paraculata senza un briciolo di mordente.

  6. Dave 25/07/2016 | 12:45

    Io per tutto il film mi sono chiesto: Perchè hanno tolto dall’equipaggio Alice Eve? Era stata la cosa migliore di Into Darkness.#teamscenainbiancheriaintima

    Rispondi
    • Capitan ovvio 04/04/2018 | 10:44

      Unico difetto di tutto il film per me #teamalicetette

  7. mki 25/07/2016 | 14:24

    quoto spaced!

    Rispondi
  8. Tim Burbon 25/07/2016 | 14:31

    Da non fan dei precedenti film 2 di JJ ma fan delle varie serie televisive questo l’ho apprezzato parecchio.

    Rispondi
    • kaiser zozzo 25/07/2016 | 14:46

      é soprattutto da fan della serie che non si capisce come puoi apprezzare un film sempliciotto e irrispettoso della mitologia classica come questo. io non sono un fan della serie ed ero a vederlo con dei trekker doc, eppure loro, su certe scene, si mettevano le mani fra i capelli (chi li aveva) se poi la risposta è che semplicemente intrattiene, bé; di roba che lo fa ugualmente, e anche meglio, ce né a bizzeffe. io personalmente mi sono addormentato in più punti dalla noia e dai deja-vu ripetuti.

    • Tim Burbon 26/07/2016 | 10:14

      L’ho apprezzato perchè è un passo avanti rispetto ai due precedenti, che di Star Trek avevano solo i nomi dei personaggi e dei luoghi.

      Qui si è provato (e, secondo me, riuscito) a riportare un pò delle atmosfere della serie classica che erano totalmente assenti nei 2 film precedenti.

      Poi viene dopo 2 film che hanno rimaneggiato e storpiato molte cose, in Star Trek Dentro Buio si che avevo le mani nei capelli, ma appunto, le cose “gnè” di questo film sono eredità dei 2 passati che mica potevano cancellare come se non fossero successe…

      Anzi, le hanno sfruttate benissimo!

    • kaiser zozzo 26/07/2016 | 14:33

      quando ho letto “un passo avanti” mi è mancata la forza per replicare concretamente… vabè, grazie lo stesso per il garbato confronto. a questo punto; ad ognuno il suo.

  9. pasqualobianco 25/07/2016 | 16:27

    Nel poster vedo colori un po’ pokemonici e tu?

    Rispondi
  10. Ellie Arroway 25/07/2016 | 18:22

    (SPOILER)

    attori e personaggi (almeno i principali) meriterebbero film decisamente migliori di questo. La cosa migliore è l’evidente affiatamento del cast: Pine + Quinto + Urban sono un terzetto favoloso.

    Il filmetto scorre liquido e facile come quello sciame di navicelle letali (a proposito: stesso effetto speciale per lo sciame di navicelle e per il virus sciogli-cristiani, il molto piccolo e il molto grande generati dalla stessa routine della ILM).

    Deludentissimo sul piano effettistico-spettacolare. Il modo in cui le astronavi sono mostrate è pessimo. La camera che, nello spazio o negli interni, gira sempre sottosopra, è pessima (forse l’obolo da pagare per il maledetto 3D?). La prima sequenza di casino è troppo lunga. La distruzione dell’Enterprise in Generazioni è molto più avvincente, sobria, spettacolare, memorabile.

    Ma quello che più colpisce è che non c’è un solo momento, una sola scena, una sola inquadratura, che non si sia vista già altrove, in Star Trek o in altri film.

    Il virus che consuma e rinsecchisce i corpi è persino imbarazzante dire quante volte l’abbiamo visto, anche in Star Trek (v. Nemesis). La ragazza un po’ selvaggia ma sensibile che aiuta i nostri pure, i palazzi ripiegati secondo angoli prospettici impossibili vengono da Inception (e dalle stazioni spaziali di Elysium e Interstellar), la sezione a disco che si schianta viene da Generazioni, la corsa finale nel centro urbano da Into Darkness (uguale uguale!), il cattivo con l’arma di distruzioni di massa c’è quasi ogni santo Blockbuster di oggi, l’effetto curvatura stile worm-hole, o lente gravitazionale, da Interstellar, il moltiplicatore di immagini olografiche da innumerevoli episodi Trek, l’onda anomala dello sciame è mutuata da un qualsiasi film di surf, le farfalline aliene che svolazzano sono prese da Avatar, la nave occultata si è vista mille volte in Star Trek (v. L’insurrezione) e così via.

    I meccanismi narrativi sono tritissimi, le illogicità non finiscono mai, inutile persino enumerarle, e tutto è a dir poco prevedibile. Funziona, certo, anche bere e respirare funziona, ma oggi ho avuto in regalo il bd de L’ira di Khan director’s cut, e niente, è irraggiungibile in tutto e lo sarà per sempre.

    Qui ormai, in questo cinema, tutto facile, tutto veloce, tutto indolore. Piace il parallelismo continuo con la vecchia serie. Anche in questo terzo film l’Enterprise entra in una grande stazione spaziale. Anche qui un’Enterprise viene distrutta. Ma alla fine si tratta pur sempre di una insidia terroristica che minaccia l’America… ops, la Federazione. In tutto questo disperato e disperante antropocentrismo, ormai la minaccia è sistematicamente umana, nella specie è un umano travestito da alieno, ma il significato è metaforico: è alieno chi non condivide i valori della Flotta (o, per estensione, della Federazione), è alieno chi li rinnega.

    Commovente Spock che guarda la foto dell’equipaggio dell’altra realtà. Commovente Spock che alla domanda di Kirk “Spock, come farei senza di lei?” non risponde niente. Ma sono momenti che si perdono in una faciloneria ad oltranza, in un film dove Kirk non versa una lacrima né una frase di afflizione per la perdita della nave e di tanti uomini di equipaggio, un film dove la facilità con cui le cose vengono distrutte è pari solo a quella con cui vengono ricostruite (la costruzione in finto time-lapse della Enterprise-A nel finale è l’idea più sorprendente e originale del film): nella vecchia serie i nostri avrebbero dovuto aspettare la fine del quarto film per avere una nuova Enterprise.

    Terribili come sempre i titoli di coda stile videogame. La canzone di Rihanna non è così terribile, ma doveva essere messa nel film (visto che il rock a palla, tra l’altro, ha una funzione narrativa) e ripresa nei credits.

    Gradevole, a tratti l’ho apprezzato più degli altri due (bellissima la spilla della Flotta che alla fine resta intatta nello spazio dopo che il cattivo si è dissolto: i valori che incarna quella spilla resistono a tutto).

    Ma il punto è che non c’è l’Universo, non c’è la meraviglia e non c’è… spazio.

    Rispondi
    • BohBeh 25/07/2016 | 20:13

      ne L’Insurrezione di occultato c’era anche Lorella Cuccarini. davvero.

    • pasqualobianco 26/07/2016 | 13:34

      Indizio n.2.
      ne Il Primo Contatto di occultato c’ era anche Raffaella Carrà assimilata ai borg.

    • Ajtwmd 28/07/2016 | 07:13

      Quoto ogni parola e ti stimo per la precisa disamina. Io, da facilone, mi limito a dire che è nammerda

    • marco 29/07/2016 | 17:06

      Io invece l’ho finalmente visto, e alla fine ho goduto più che patito. Ma hai davvero ragione su tutto. Direi solo che andava scritto in maiuscolo: NON C’E’ LO SPAZIO. Non c’è l’ultima frontiera.

    • marco 29/07/2016 | 17:14

      Solo una cosa ancora: secondo me Pine comincia a capirci qualcosa. Io negli occhi, specialmente alla fine, qualche bagliore originale del vecchio amatissimo Shatner, ce l’ho visto.

  11. pagurix 25/07/2016 | 21:27

    Mars Trek Attacks!

    Se non fossi un fan di st gli darei un 5.5, ma da amante di st, pure
    non è piaciuto manco alla mia morosa non amante del cinema che….

    SPOILER

    che quando ha visto il tizio sukare la vita dai detenuti ha esclamato:
    “bha!, ma questo è uguale a quell’altro film di sto genere che mi hai obbligato a vedere, quello con il cattivo verde che succhiava la vita…”. C’ho messo tutto il primo tempo a capire che parlava di Warcraft. E questo la dice lunga sull’originalità dei contenuti. Se una newbba completa che non ha mai visto manco Matrix, che tra fantascienza e fantasy (considerandoli più o meno la stesa cosa) avrà visto una decina di film in vita sua, lo ha trovato poco originale, di che stiamo a parlare?

    ma poi alla MUSICA ASSSASSINA che sterminava lo sciame si sono sentite le mie “braccia” cadere a terra e rotolare dalla fila H fino e giù all’uscita di sicurezza.
    Le motivazioni del cattivo non le ho capite, se qualcuno me le spiega mi fa un piacere.
    Per me il secondo è stato molto più bello, sopratutto per un cattivo con spessore.
    Su una cosa concordo in pieno, ci sono delle belle trovate come le riprese con camera stile F&F, ma la scena d’azione centrale sulla moto in un film di ST non si può guardare.
    Se invece di fare un F&F con i vestiti di ST facevano uno ST con un po’ di F&F era meglio.
    Dove sta l’astuzia del capitano, Le possibili conseguenze galattiche di una scelta sbagliata presa sulla plancia di una singola nave, dove sta la filosofia di ST.
    E poi se ormai siamo abituati alle continuity e tu regista fai il terzo capitolo della terza generazione di un qualcosa che esiste da 50 anni, e che miseria non puoi fregartene cosi…
    Se si inventavano un nuovo franchising con questa storia ci guadagnavano di più.

    Rispondi
  12. AnnaMagnanima 26/07/2016 | 08:40

    Spaced anche io

    Rispondi
  13. samuel paidinfuller 26/07/2016 | 09:36

    cliccare su link su mio nome

    Rispondi
  14. james Franco Franchi 26/07/2016 | 10:50

    Anche basta ‘sti cattivi che sostanzialmente sono cattivi solo perché la Federaz. li ha messi in castigo. Al terzo film così, se ne hanno le balle piene.

    Rispondi
    • kaiser zozzo 26/07/2016 | 14:30

      no ma… commentiamo anche l’ennesimo cattivone che ciuccia l’energia dalle povere vittime di turno per rigenerarsi, proviamoci…

  15. Giovi 88 26/07/2016 | 17:02

    Ottimo film, anche sorprendente per certi versi. Non mi aspettavo molto quando ho sentito di Lin alla regia, invece ha dimostrato di cavarsela alla grandissima in questo genere di film. Non solo con le scene d’azione ma anche con le idee e uno stile di regia veramente fantastico. L’unica pecca i combattimenti ravvicinati o corpo a corpo, con troppo zoom e shaky cam.. Per fortuna Star Trek non è principalmente questo ma navi spaziali che si distruggono nello spazio e Lin ha fatto un lavoro egregio. Anche la sceneggiatura mi ha sorpreso, la prevedibile vena comica di Simon Pegg c’è (e non da fastidio, anzi valorizza il duo Bones-Spock alla grande) ma non mi aspettavo diversi spunti riflessivi come quello di Kirk ad inizio film. Insomma oltre alla storia in questo film per la prima volta ci si ferma e si riflette sulla vita a bordo dell’Enterprise e nello spazio.. La storia è lineare ma solida, ma come detto nella recensione questo capitolo non cerca un qualcosa di epico fin dal primo istante e rientra in quella categoria di film studiati per divertire e stop. E ci riesce, regalando dei gran momenti, ma a volte c’è un po’ troppo la sensazione dei essere di fronte ad una puntata della serie televisiva ma a grande budget….
    E forse il film è stato studiato così, un po per fare un omaggio alla serie che compie cinquanta anni di storia e un po’ perché in definitiva questo è il primo vero Star Trek.. Cioè dove l’equipaggio viaggia nello spazio profondo e si ritrova di fronte ad un problema dietro l’altro e tramite il gioco di squadra si sconfigge il cattivo di turno. A proposito del cattivo Krall posso dire che è un personaggio interessante e il colpo di scena legato a lui non è male, ma chi contesta che è troppo simile al Khan del secondo capitolo nelle finalità mi trova d’accordo. Per il resto il cast funziona ormai bene e la sceneggiatura lo valorizza, e infine dico che per me l’unicità di una serie come questa sta proprio nell’avere capitoli autoconclusivi come detto nella recensione. E c’è tanto bisogno di film come questi oggi, perché sinceramente di quelli che lasciano tutto a metà per preparare eventuali film successivi o che si collocano in un Universo condiviso ne abbiamo fin troppi… Non so infine dire dove questo Beyond si colloca rispetto agli altri, ma direi che per tutta la trilogia il livello è molto alto.

    Rispondi
  16. steutd 26/07/2016 | 23:03

    Per me un film scritto a grana grossa e con ingenuità, totalmente naif, già sentite e masticate (“dobbiamo stare uniti”… bla bla bla). Alcune cose gagliarde ma francamente il primo Star Trek di Abrams è lontano anni luce, con “vere” battaglie spaziali e a cui manca lo spessore di Into darkness. Alcune cose divertenti non lo nego ma paragonarlo a Friends credo dia la misura dell’inconsistenza di questo terzo episodio. IMHO

    Rispondi
  17. steutd 26/07/2016 | 23:11

    Dimenticavo: però Sabotage clamorosa!!!

    Rispondi
  18. Alucab 27/07/2016 | 06:30

    Io sono cresciuto con la serie originale.
    Difatti tutto il resto l’ho sempre trovato noiosetto

    Beh questa serie nuova di Abrahams credo sia spiritualmente la più vicina, considerato che sono passati 50anni

    Come dimenticare Kirk e spock sul pianeta dei nazisti

    Kirk e spock sul pianeta degli indiani e su quello dei fiori giganti

    Kirk che non se ne faceva scappare una di aliena carina

    Dopo hanno voluto puntare su altro ed è subentrata la noia.

    Star trek è tamarro. Lasciate perdere il trekker medio che di fantascienza ci capisce poco, star trek è divertimento come guerre stellari, non certo aderenza scientifica o credibilità

    Rispondi
    • Ellie Arroway 27/07/2016 | 11:10

      non capisci nulla di Star Trek, semplicemente

    • marco 27/07/2016 | 15:29

      <>. Eh no, non capisci. La cosa più vicina alla serie classica rimangono per me i primi quattro film della serie, pur tra qualche sbadiglio nel terzo film. Però… lacrimuccia sulle citazioni.

    • Kurtz Waldheim 28/07/2016 | 11:23

      Alucab … Le cose che elenchi sono solo la superficie.
      La Serie Classica, nella abissale carenza di dollari che l’ha portata a riciclare tutto quello che trovavano negli studios (colonne greche di cartapesta, divise della gestapo, saloon western) ha goduto di sceneggiature scritte da alcuni dei maggiori autori della fantascienza del tempo. La forza di ST sono sempre stati i dialoghi, l’incontro e l’evoluzione di personaggi con una storia ed una psicologia complessa, partendo da un mondo, quello di Roddenberry, con precisi valori e massaggi, che pero’ non passavano attraverso spiegoni o pippe intellettuali ma nel modo piu’ popolare e diretto.
      Questo e’ Star Trek, e cosi’ si e’ conservato coerentemente fra alti e bassi fino ad Enterprise.
      Questi disgraziatissimi reboot non hanno proprio nulla di tutto cio’: se voglio azione fracassona, motociclette che impennano e laser che guizzano fra personaggi monodimensionali che parlano per battutine, mi guardo Transformers, non stupro cinquant’anni di storia.
      Mi dicono che questo film e’ un pochino meglio dei precedenti, che hanno cercato di recuperare il carattere dei personaggi e di buttarci qualche “citazione” con il passato: ma questo non fa altro che dimostrare quanto l’operazione complessiva sia stata sbagliata e fallimentare, e non sara’ un film “meno peggio” a farmi cambiare idea.

  19. Zibibbo 28/07/2016 | 14:16

    Il film non mi e’ piaciuto.
    Solo cose fracassone senza nessun approfondimento.
    La cosa migliore erano le cosce di Uhura.
    Personaggi con dialoghi appena accennati.
    Nessun baleno di saggezza collettiva e silenziosa.
    Nessuna ironia di Kirk o Mc Coy.
    Un fast and furious spaziale e un poco sciatto.

    Rispondi
  20. Andrej Arsen'evič Orlowski 28/07/2016 | 14:40

    Risk! Risk is our business. That’s what this starship is all about. That’s why we’re aboard her.

    Abrams, Lin, Pegg, Jung, siete condannati all’esilio su Ceti Alpha VI.

    Rispondi
  21. sniffo 30/07/2016 | 10:21

    Filmetto. Visto e dimenticato.
    Concordo sulle critiche sull’escamotage per distruggere lo sciame (in confronto quelli di Independence Day erano plausibili).
    Ma quello che proprio non mi va giù è la poca vulcanianità di Spock.
    Posso capire che con questo nuovo ciclo vogliano creare un nuovo universo Star Trek (in fondo si è creata una linea temporale diversa), però uno Spock che ride, fa le battute etc. etc. non si può vedere.
    Io Spock lo voglio vedere senza alcun spirito umoristico, serio e col sopracciglio alzato alle uscite di Bones. STOP!

    Rispondi
  22. Magari 02/08/2016 | 08:37

    Devo accodarmi ai commenti di chi dice che qui c’è gente che di ST non ci ha capito una fava.
    Non lo dico per spocchia eh! Non stavolta, almeno, visto che avrò visto una decina di episodi in tutto, ma proprio perché in questo franchise c’erano delle cose che facevano la differenza – e adesso non ci sono più.

    Dalle mie parti se ne è parlato in termini che farebbe bene conoscere.

    Dopo questa porcheria di film (perchè, dai, anche dal lato action non è che emozioni più di tanto. “Frastorna”, ma è diverso) nulla potrà impedire un crossover Star Trek Star Wars Fast And Furious Transformer.
    È tutta la stessa brodaglia.

    Rispondi
  23. Martin Scortese 02/08/2016 | 22:44

    “Beyond (…) alza l’asticella della qualità al livello del film del 2009”??

    Beyond e qualità nella stessa frase non ci possono stare: è solo un episodio della serie gonfiato per il grande schermo e con effetti speciali migliori.. Ma spendendo soldi al cine è lecito aspettarsi di più. Anche perchè la sospensione dell’incredulità ha comunque un limite!
    SPOILER(INI)
    – durante una missione pluriennale dove vanno a farsi distruggere la nave i ns eroi? proprio dove stanno costruendo quella nuova!
    – l’Enterprise è “la meglio nave” della federazione, giusto? enorme, potente, curvatura e quelle robe lì.. ma in sala macchine ci stanno solo in due!
    – ma uno dei due è un genio, visto che in pochi minuti rimette in moto una nave vecchia un secolo!
    – ed evidentemente il progresso tecnologico, in quel secolo, è stato praticamente nullo, visto che la vecchia navicella fa il suo sporco lavoro nel migliore dei modi e tutti sanno dove metterci le mani..
    – ecco, il vero miglioramento tecnico è nel decollo “in atmosfera” e non solo nello spazio.. per fortuna che c’è un burrone dal quale prendere l’abbrivio..
    – e le api? così tante e tecnologiche.. ma sul loro pianeta giusto 4 sassi e qualche baracca.. e il cattivone in giro a fare la ronda come l’ultimo dei militi..
    – per non parlare dello spettacolo moto-circense che neanche Judo Boy!
    – o della musica assassina (di Mars Attacks hanno già detto altri)
    – e che rabbia, la fine! tutti a brindare per il compleanno di Kirk quando ieri sono morti in centinaia/migliaia..
    FINE SPOILER(INI)

    In sintesi: una discreta cagata.
    Quoto Zibibbo: “La cosa migliore erano le cosce di Uhura”

    Rispondi
  24. Cristoforo Nolano 22/10/2016 | 21:59

    Sicuramente il migliore dall’inizio del reboot; ho apprezzato molto la mano di Pegg e, onestamente, la scena con Sabotage è di una figaggine/tamarraggine libidinosa.

    Rispondi
  25. Reaper 05/11/2016 | 16:10

    è un merda!

    Rispondi
  26. jax 03/10/2019 | 11:39

    un filmone.

    trilogia reboot di star trek batte DORMENDO i nuovi star wars incluso Rogue One

    Rispondi

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