Da dove iniziare per parlare di questa nuova, immensa serie TV senza scadere nel peana? Come evitare le iperboli, gli aggettivi roboanti, i paragoni con commediografi nati a Stratford upon Avon o con saghe tratte dal romanzo di Mario Puzo? Come riuscire a spiegare che davvero Gangs Of London è un prodotto meraviglioso, come “mostrarlo” anziché solo “dirlo”? Mica facile, perché questi nove episodi, diretti da Gareth Evans (episodi 1, 2, 5 più tutte le scene d’azione più impegnative), Coryn Hardy (episodi 2, 3, 4, 9) e Xavier Gens (6, 7, 8), sono un continuo fuoco d’artificio per gli occhi e perMA VAFFANCULO, ecco, ci sono già cascata. Allora, facciamo così: io mi attengo ai fatti; vi racconto che cosa succede nei vari episodi, non faccio tanti nomi e non faccio spoiler, divido tutto in sequenze razionali, insomma vi faccio una bella scheda di ciò che vi potete aspettare, e poi vedete voi. Ci sono vari link ad articoli di altri siti: ecco, quelli hanno gli spoilerzzzz per cui cliccate a vostro rischio e pericolo.
VIUUULENZ
Cominciamo col botto: il nostro protagonista è Elliot, poliziotto sotto copertura, tormentato da un passato traumatico (ovviamente) e sempre pronto a spaccare ossa. Sope Dirisu è un attore di grande carisma che unisce espressività emotiva e prestanza fisica – Evans racconta che Dirisu si è sottoposto a un training accelerato di arti marziali (cioè, non è che prima fosse mingherlino ma ci siamo capiti) per fargli sostenere continue sequenze d’azione come piacciono a Evans, cioè lunghe, complesse, meglio se con armi non convenzionali, e che ti lasciano col fiato sospeso ogni singolo secondo. Insomma Elliot si fa strada nella fiducia della famiglia Wallace, le cui occupazioni variano dal riciclaggio di denaro allo spaccio di eroina alla speculazione edilizia, devastando un pub pieno di gangster albanesi. E come lo fa? con quello che il pub gli offre: bicchieri (in da la fazza), freccette ( in de li occhi), posacenere (su la mascella); l’arte di arrangiarsi e di fare più danno possibile. Fa sorridere che la pandemia abbia improvvisamente reso questa sequenza irrealistica, perché l’azione di svolge a marzo 2020, ma i pub qui riaprono domani.
E poi Elliot che cosa fa, torna a casa soddisfatto? Ma neanche per sogno; anzi, si ritrova in una sorta di squat dove un energumeno in mutande, stivaloni e mannaia è intento a fare a pezzi due giovani nomadi gallesi che hanno a che fare con la scintilla iniziale, ovvero l’assassinio del boss criminale Finn Wallace (Colm Meaney). Ne segue una sequenza che sta tranquillamente alla pari con la resa dei conti in cucina di The Raid 2, con Iko Uwais e Cecep Arif Rahman che fanno i passettini e poi si massacrano; qui “Len the Butcher” parte in chiaro vantaggio e il povero Elliot deve ancora una volta usare qualsiasi oggetto inanimato possa proteggersi dalla sua forza bruta.
E siamo solo al primo episodio. Qui sotto traccio a grandi linee certe cose che succedono in seguito.
Nel secondo episodio c’è una sparatoria che basta la metà: Sean Wallace, figlio maggiore di Finn e potenziale ascendente al trono di signore del crimine (se non fosse per il fatto che, al netto della buona volontà, è infantile e permaloso; Joe Cole ne dipinge le insicurezze in modo strepitoso), ha deciso che bisogna radere al suolo l’accampamento dei nomadi. Come? “Con il massimo dei proiettili nel minimo del tempo”, secondo la formula del nostro Jackie Lang; il massacro avviene sotto lo sguardo altero e furente di Marian Wallace, la matriarca ferita ma di insospettabili risorse e di atroce perversione ( la pazzesca Michelle Fairley, i cui occhi incredibili, secondo il co-regista Corin Hardy, sono forse la cosa più terrificante della serie).
Mentre noi ci riprendiamo dall’episodio 2, nel 3 una guerrigliera curda ammazza un plotone di soldati turchi che le hanno cotto il marito a fuoco lento (perché certo, si chiama Gangs Of London, ma ci sono varie nazioni e nazionalità coinvolte) e poi Elliot se la vede con un pazzo e la sua accetta di fiducia. Nel 4, diretto da Hardy, c’è un vicolo della morte con un raggio laser che fa esplodere teste a uso ridere, tipo la sequenza del corridoio in Resident Evil; ma soprattutto c’è un piano sequenza finale di quattro minuti e mezzo che riscrive tutte le regole di Arca Rissa, con una cena di famigghia che diventa sala operatoria improvvisata e poi teatro di un’altra sparatoria mentre un bambino carinissimo viene traumatizzato a vita e Billy Wallace, il figlio minore, l’eterno secondo, si fa una pera tutto tranquillo. Billy Wallace (Brian Vernel, una maschera di tic e nevrosi), fra l’altro, è un personaggio principale dichiaratamente gay la cui sessualità non viene mai “usata per dire qualcosa” – è così e basta; il suo ruolo nell’equilibrio della famiglia Wallace, semmai, è più interessante e lo spinge, verso la fine, a prendere una decisione inaspettata. Mica l’unico, eh; ce ne sono, di colpi di scena.
E poi c’è l’episodio 5.
Avete letto tutto fino adesso? Bene, l’episodio 5 alza il volume a 11 e derubrica i primi 4 episodi a “riscaldamento”. Evans si sposta nel natìo Galles e si diverte come un bambino in un negozio di artiglieria pesante. Appare per la prima volta la milizia danese, un gruppuscolo armato e corazzato di tutto punto; la curiosità è che, a ben vedere, questa milizia è capitanata da un incompetente a cui non ne va mai bene una e che, lungo tutta la serie, si fa sfuggire bersagli per un soffio. Che figura di merda; il fatto che costui risponda direttamente a un personaggio molto in alto nell’intrigo forse non è molto plausibile, oppure è la prova che, come in tutti gli uffici, il capo dipartimento (che per ora mantengo anonimo) sceglie il manager sbagliato e il manager sbagliato sceglie l’impiegata sbagliata (Laura Bach, che è lenta a sparare ma è comunque grandissima e indimenticabile). Ma intanto nell’episodio 5 accade l’inferno. L’inferno! Non vi voglio dire di più, ma preparatevi. Da lì in poi, nella seconda metà della serie è tutto in discesa; torture fisiche e uditive firmate Xavier Gens, mutilazioni, occhi cavati, machete ovunque, trapani nel collo, una crackhouse di vari piani presa d’assalto dalle forze speciali in un chiaro omaggio di Corin Hardy al primo The Raid.
MAYBE IT’S BECAUSE I’M A LONDONER
La città è un’altra protagonista indiscussa della serie. Ma in realtà, quanto si vede di Londra? Molto dei punti di riferimento all’orizzonte sono digitalmente cancellati o alterati; a volte si vede la Shard (il grattacielo di Renzo Piano a London Bridge), a volte si scorgono sullo sfondo i grattacieli della City (anche perché è una storia che parla di speculazione edilizia), altre sequenze sono girate nei complessi brutalisti delle zone permanentemente depresse (tipo la Balfron Tower a Poplar); toh, finalmente si riconosce Charing Cross nella scena finale. Per il resto è un pullulare di vicoli, negozietti turchi, mercatini, villone dei ricconi. Non è mai la Londra che uno conosce già, anzi Evans ha detto di averla “Gothamised”; eppure lo spirito di Londra è inconfondibilmente presente. C’è tutta la “diversità” di cui si parla sui social media: etnica, di genere, di sessualità, età, forma fisica; e miracolosamente, nessuna delle scelte di casting risulta forzata. Un boss irlandese con un braccio destro africano? Perfetto. Una serie di boss “satelliti” e concorrenti, provenienti da tutto il medioriente? Ma certo. Un gangster albanese che si chiama come la pomata per le emorroidi? Ah, lui è un grande. Una poliziotta orientale, una PR tanto lattea quanto in carne? Be my guest.
… E un candidato sindaco pakistano finanziato dal padre signore della droga? Qui ti volevo. Intervistato da Nanni su Best Movie (cartaceo, siore e siori, quindi zero link) Evans ha dichiarato di essersi voluto staccare dalla realtà di cronaca; eppure, il personaggio di Nasir Afridi è fin troppo chiaramente simile a Sadiq Khan, il vero sindaco di Londra. Ma mentre Sadiq (lo chiamiamo tutti per nome), a quanto mi risulta, non ha una famiglia criminale alle spalle, Afridi non muoverebbe un passo senza dipendere direttamente dallo stesso commercio di eroina che promette di combattere. Stranamente non è scoppiata nessuna polemica – meglio così.
Piuttosto, viene da chiedersi come mai non compaiano le vere potenze che hanno in mano la speculazione edilizia londinese: Cina, Malesia, Arabia Saudita. Forse hanno messo dei veti alla sceneggiatura? Parrebbe strano, anche perché al di là del fatto che i personaggi siano tutti dei criminali, sono anche tutti sfaccettati, emotivamente complessi e simpatetici. Nessun assassinio è solo una mossa politico-commerciale, ha anche ripercussioni sentimentali; ogni alleanza viene cementata nel sangue e diventa una “questione di famiglia” (il finale di questo benedetto episodio 5 è una roba che strappa il cuore, stavolta solo metaforicamente, ed è un colpo di genio). Ora, io non sono un’esperta ma ho la sensazione che i Wallace si fidino un po’ troppo degli sconosciuti: Elliot ha evidentemente il talento di farsi benvolere, ma altri personaggi si danno un po’ troppe pacche sulle spalle, e poi si stupiscono di pagarne le conseguenze. In ogni caso, le dinamiche interpersonali fra tutti i personaggi (sono troppissimi e tutti bellissimi, se dovessi presentarveli tutti finirei domani) sono il valore aggiunto di una serie che non risparmia su niente.
Vabbé, potrei andare avanti per ore perché il materiale merita, ma voi guardatela tutta e poi ne parliamo; per ora mi fermo, ciao.
DVD-quote:
“Tanti cuori e tante lagrime per tanta, tanta viuuuulenza”
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com
La serie è bellissima, le prime puntate sono un botto dietro l’altro, peccato che dopo la 5 sembra che Evans si sia tirato indietro e la serie si muove su un binario più classico dove l’azione è sempre più rarefatta
Aggiungo che ci sono una marea di meravigliosi accenti britannici misti ad accenti stranieri che rendono il tutto una musica per le orecchie (per chi apprezza la cosa). Comunque gran serie (tipo Gomorra ma ultra-violenta e più carica in ogni personaggio per fare un paragone locale) e quanto bene ha fatto a Joe Cole fuggire da Peaky Blinders dove iniziava a diventare stantio (in quel disastro di stagione con Brody a fare l’italiano)
Hype a mille CHECK
Leggere l’articolo CHECK
Hype a 2000 CHECK
Andare su Amazon e prenotare i blueray CHECK
Scoprire che arriveranno il giorno del mio compleanno NON HA PREZZO
Grazie della segnalazione per questa serie. Vedendo la.locandina non gli avrei dato due lire.
Ne approfitto per andare OT: la serie di Hanna? La trovo pazzescamente fatta bene. Forse una delle poche serie che batte il film.
Aggiungo anche che ci vogliono più rece di serie tv… ormai cara redazione dovete farvene una ragione.
Segnalo pure la grossa occasione persa di NME con il suo Accolade:
ha messo
“Game of Thrones but without the dragons”
poteva mettere
“Game of Thrones but WITH the Dragons”
Si fighissima ok ma dal 6°episodio in poi diventa u a stronzata micidiale che fanno dimenticare tutta la meraviglia dei primi episodi.
Purtroppo è così, non ci volevo credere quando me l’hanno detto…
Tutto stupendo ma dal 6 in poi mi è crollato l’interesse (se a un certo punto incominci a fottertene dei personaggi c’è qualcosa che non va)
uff… mi hai ovviamente comprato già con gli screen + incipit (anche se a peana stavo titubando), però sta su sky che non è tra le piattaforme a cui regalo i miei soldi normalmente…
è già lì in casa tua… mai sentito parlare di internet?
Allora èdiventato alla moda trench coat+mannaia nella City?
Ho visto la prima puntata: è una bomba
Come diceva il poeta: Attento che non ti scoppi in
culo
Ps ho scoperto che il Gareth è nato nel 1980, ciò
ha dato un sapore amaro alla mia giornata e
mi ha fatto rivalutare l’importanza di quel che ho fatto nella vita fin qui
Essendo io dell’82 c’ho ancora 2 anni per mettermi a pari!
Hai sbagliato un passaggio.
Non ho ancora finito la tua recensione ma vengo a dirti qui la cosa.
L’uomo in mutande non fa a pezzi i due coinvolti nell’omicidio del boss ma solo uno di essi; il secondo presente sulla scena è il fratello di quello nella vasca, già proprietario dell’auto usata quella notte.
OK che hai scritto senza aver finito di leggere la rece, ma almeno il titolo lo hai letto? Ho raccontato la trama per sommi capi cercando di bilanciare trama e spoilerismo. Potevo anche scrivere la soluzione di tutto l’intrigo se avessi voluto, ma forse vuoi farlo tu ;-)
Domani su sky atlantic prima puntata da 1 ora e mezza.
Ps
Ma due parole su the last of us 2 pensate di dirle?
Diluitissima come tutte le serie. Per vedere due schiaffi nella prima puntata bisogna attendere 40 minuti. Intrighi di corte pallosissimi. Il buon Evans dovrebbe fare solo film, fategli fare il terzo the raid e altri 600 film d’azione ma basta con queste stronzate. Si salvano le botte e gli spari il resto è beautiful.
Vi prego in ginocchio recensite Beasts that Cling to the Straw. Che cazzo di capolavoro che è.
E niente, mi avete caricato a bestia. La guarderò il prima possibile
Se non sto prendendo una cantonata, lo danno in chiaro su la 8 stasera…
Grazie della segnalazione per questa serie. Vedendo la.locandina non gli avrei dato due lire.
Ne approfitto per andare OT: la serie di Hanna? La trovo pazzescamente fatta bene. Forse una delle poche serie che batte il film.
Aggiungo anche che ci vogliono più rece di serie tv… ormai cara redazione dovete farvene una ragione.
Boh, a me sta bene recensire bene perché c’è viuleeenza, però per altri film/Serie TV ho visto su questo sito decisamente meno accondiscendenza.
SPOILER ALERT, d’ora in poi racconterò le cose più assurde che avvengono inq questa serie, quindi se avete l’hype a mille evitate di leggere che se no vi si ammosciano le palle e i bulbi piliferi
1) Nei primi due episodi il teorico protagonista sembra un misto di Jean Claude Van Damme, Sylvester Stallone e Bruce Lee, prende a pizze in fazza più o meno chiunque gli capiti a tiro con qualunque cosa abbia a portata di mano/sguardo, dopodiché passa il resto della serie a prenderle lui e a cercare di fare le faccette
2) In qualche settimana a Londra ci sono più morti di quelli che farebbe il Covid-19 a briglia sciolta in Brasile in un anno e nessuno fa un cazzo di nulla, sembra il far west dove non c’è legge, nessuno li persegue, tutto fatto alla luce del sole, nessuna apparente strategia per cercare di occultare, nada (e.g. un tizio viene ammazzato in pieno giorno e appeso ad un cancello a mo di Cristo sulla croce e nessuno sa nulla di cosa sia successo)
3) Michelle Fairley fa lo stesso ruolo, con le stesse espressioni e la stessa dose di cagacazzismo che la fa odiare dai suoi stessi figli già vista in GOT. Oltretutto viene definita una stratega (a teorica differenza del figlio, interpretato da Joe Cole, sempre dipinto come uno sbroccato, ma che in realtà è l’unico che mantiene un seppur minimo livello di coerenza lungo tutta la serie) e l’unica cosa che le viene in mente di fare è i) nascondersi ii) andare in Irlanda a racimolare un “esercito” di scalzacani e contadini che difatti non riescono a fare un morto che sia uno in tutti i restanti episodi della serie, iii) andare ad incontrare l’ex amico e braccio destro del marito in un cimitero da sola (cioè c’erano anche due tizi che ovviamente vengono ammazzati senza neanche sparare un colpo, quindi tanto valeva che si portava due cani per farle compagnia)
4) Per la serie cose/morti/(non) conseguenze assurde in ordine sparso: i) un poliziotto sotto copertura viene ammazzato e non succede assolutamente nulla, ii) la responsabile del protagonista viene ammazzata in casa dell’amante del protagonista stesso con un fucile a canne mozze e la polizia/i servizi segreti non riescono a risalire a chi è stato, iii) 4 nigeriani con machete (come avranno fatto a portarli dalla Nigeria a Londra senza essere fermati, chissà) vanno in una banca privata nel centro della City, trucidano tutti e nessuno manco sa chi siano e dove si trovino, iv) il neo eletto sindaco di Londra (ma neo neo, tipo i risultati ufficiali arrivati 5 minuti prima, in pieno giorno oltretutto, roba mai vista in nessun Paese civile) che viene ammazzato, la sua lingua mozzata e nessuno del suo entourage se ne accorge, v) un cazzo di commando danese (ma poi perché i danesi? la Danimarca ha un esercito? boh) sa sempre tutto prima degli altri, persino dove si trova il rifugio degli zingari che manco gli zingari ci vanno da 15 anni, fa il bello ed il cattivo tempo, invincibili
Era partita molto bene, è diventata con il passare degli episodi una serie scritta e girata da un adolescente scemo a cui piacciono tanto le teste scoppiate ed il sangue, che crea un twist dietro ad un altro per mantenere alto il livello di interesse. Obiettivamente dopo il quinto episodio si tira avanti solo per vedere come va a finire, ma interesse reale per dialoghi (diventati stantii e sempre uguali, oltre che idioti: “Siamo una famiglia” dice una Marian Wallace convintissima ad Ed Dumasi, mentre gli punta una pistola al cuore e dopo che aveva passato gli episodi precedenti ad istigare il figlio ad ammazzarlo) prossimo a livello di zero assoluto.
Probabilmente sono abituato troppo bene, ma mi sarei aspettato una certa dose di critica un pochino più oggettiva in questo caso, è una serie di 9 episodi che si fa proprio fatica a guardare per il livello di cazzate ed incoerenza varia che non viene minimamente scalfito dalla quantità (eccessiva) di violenza e sangue, che infatti molto spesso appare gratuita e fatta solo per impressionare, con teste che esplodono manco usassero ogni volta tutti usassero proiettili esplosivi
Vabbè, i machete se li possono procurare tranquillamente a Londra, hanno grossi problemi con gli assalti all’arma bianca da qualche anno
Condivido anche le virgole!
“iii) 4 nigeriani con machete (come avranno fatto a portarli dalla Nigeria a Londra senza essere fermati, chissà) “
Bagaglio in stiva.
Legale al 100%.
concordo sulla completa assenza di reazioni da parte della polizia, anche a me è sembrato troppo fantasy.
Ma davvero vi è piaciuta sta puttanata?
Sinceramente,arrivato alla fine, non so se essere più deluso o entusiasta.
Mettiamola così: i primi 4 episodi sono fantastici, col primo di un’ora è mezza che già da solo vale il biglietto, col secondo dove c’è una mega sparatoria ad un campo rom che è da urlo e così via.
Poi c’è il quinto, il mitico quinto episodio.
E’ quasi a se stante, e poco o niente influisce nei collegamenti tra i vari personaggi (rimasti). E però, qui è come se il nostro Gareth Evans avesse detto alla produzione: “ok, faccio il lavoro, ma come bonus voglio un episodio dove voglio la massima libertà, e faccio tutto quel che mi pare come mi pare”, e ragazzi miei, minkia se l’ha fatto! Gli ultimi 10-15 minuti hanno stabilito il record mondiali di proiettili sparati al minuto, e mani e braccia saltate, persone disintegrate da una bomba con uno spostamento d’aria fatto talmente bene da sembrare un documentario, ed un finale che ti tocca dentro.
Ecco, da qui in poi arrivano le note dolenti: è come se tutte le energie fossero finite con primi cinque episodi, e visto che ne mancavano ancora quattro, e cmq c’era un lavoro da chiudere, in fretta e furia si è fatto il possibile. Troppo in fretta e troppo in furia, a quanto pare.
Per non menarla troppo, dico 3 o 4 cose del film che hanno plausibilità pari allo zero, e attenzione: eventuali spoilerZ.
Per esempio, i capi delle varie gang vanno a giro con scorta pari a zero, fanno il lavoro sporco direttamente quasi sempre con rischi assurdi; scoprirete che a Londra, se viene giù un intero grattacielo (!) in centro (!!), non muore nessuno, manco per sbaglio, manco un passante; non parliamo poi se volete fare il sindaco di Londra! Lì non vi danno un bodyguard manco morti. Letteralmente! E poi, se siete amanti del machete, siete nel posto giusto: potete far fuori chi volete, andare a feste di compleanno d’elite, non invitati, e portare un regalo alla festeggiata come nulla fosse, e tante altre “belle” cose fatte da una sceneggiatura quanto meno svogliata. Peccato…
Aggiungerei anche che ci si può permettere di ritornare alla mattina nel campo rom sterminato la sera precedente, ritrovando quel che resta del campo ancora a piena disposizione per dare la caccia ad eventuali sopravissuti, senza che la polizia abbia avuto il tempo per delimitare la zona del reato e senza l’ombra di un poliziotto o di qualcuno che sia accorso in quella zona dopo essere stata messa a fuoco e fiamme.
Spin off su Kinney prima possibile. Grazie.
Quasi tutti i capo-gang meriterebbero uno spin-off, a cominciare dalla curda. Ma perchè gli albanesi no? O i nigeriani? Però è vero che la serie, dopo i fuochi d’artificio dell’episodio 5, cala di ritmo e di capacità di sospendere l’incredulità
ho visto doppiato in italiano la prima puntata… sarà quello ma mi è sembrata una gran cagata
Confermo che il doppiaggio fa veramente ridere, da vedere assolutamente in lingua originale!
Non capisco una cosa dei commenti.
Questa é la serie più esplosiva delle serie esplosive, con la puntata 5 che genererà le invidie di qualunque regista di menare nei prossimi diciamo almeno 5 anni e verrà sicuramente ripassata inquadratura per inquadratura…
Però si fa il pelo sui machete dei nigeriani…
Non credo che la forza di questa serie risieda nella pretesa di realismo, non è Gomorra, è la versione porno/hardcore di Gomorra.
L’unico appunto che al netto della puntata sette mi sento di fare é che Sean ( Joe Cole) mi pare che serva a poco come attore e come carattere.
Ma gli perdono tutto.