Una recensione di Pearl, per forza di cose, è una recensione che spoilera X – ma se non avete ancora visto X è colpa vostra e io non mi sento responsabile. Quindi mettiamo subito la linea dello spoiler perché davvero non c’è altro modo. Cioè dai, il fatto stesso che il film si chiami “Pearl” come uno dei personaggi principali di X vuol dire che alla fine del film eponimo la nostra Pearl per lo meno non muore.
HIC SUNT SPOILERONES SU X
Pearl (il film) è stato concepito da Ti West e Mia Goth per spiegonare da dove arriva Pearl (il personaggio) e si presenta da subito, e senza ritegno, come uno star vehicle per Mia Goth, la quale è semplicemente fenomenale nel ruolo dell’adorabile psicopatica e regge tutto il film sulle spalle con la stessa apparente facilità con cui impugna un’ascia o un forcone – per usarli su vari esseri viventi, ovviamente. Torna l’ambientazione nella fattoria, torna il famoso molo col coccodrillo (sarà anche lo stesso coccodrillo? Potrebbe essere. Ma pensa te cosa vado a cercare), torna l’automobile nel fiume. Ci sono anche tanti personaggi nuovi, ovviamente, ma per un motivo che potete facilmente immaginare, costoro non arrivano a X.
Siamo in Texas nel 1918: l’epidemia di influenza imperversa, la Prima Guerra Mondiale ha svuotato i paesi dalla maggior parte dei giovani uomini fra cui Howard, il marito di Pearl. Quindi lei vive soltanto coi genitori, immigrati di origine tedesca, nella fattoria di famiglia: padre rimasto invalido dopo l’influenza, madre castrante e inflessibile, la cui unica funzione è inculcare nella figlia il valore del sacrificio e della mortificazione. Naturalmente, Pearl non ci sta: sogna di diventare una stella del varietà, di fuggire col suo Howard verso un futuro migliore – e chi la può biasimare? Ma nella realtà, Pearl è una Dorothy che non vuole tornare in Kansas, che fa amicizia con lo spaventapasseri a modo suo, e che è disposta ad uccidere chiunque le si pari davanti per ricordarle che le sue fantasie non la porteranno lontano. Alla fine, come sappiamo già da X, Howard tornerà a casa dalla guerra; alla fattoria gli si presenterà una situazione col parentado, come dire, inaspettata – ma evidentemente, tutt’altro che inaccettabile. Tutto a posto, tutto bello, sì, ok, ora però voglio un prequel che parli della madre di Pearl! Come è arrivata in America? Che sogni aveva? Come ha vissuto? (Questa è facile: male.) E i suoi genitori meriteranno anche loro una origin story? Daiiiiii.
In realtà Pearl è ben più che una origin story: è uno studio sul desiderio, la repressione, la solitudine fra noi, la follia esplosiva di una donna che rifiuta di accettare la realtà, le nozioni comuni di bene e male. È un omaggio alla old Hollywood, al cinema e al metacinema (pur senza scadere nel metaforone). È una meravigliosa prova d’attrice per Goth, la quale non solo è credibilissima e quasi commovente, ma anche regge ben due primi piani impressionanti in cui l’obiettivo impietoso di Ti West si fissa sul suo volto e sembra non volere andarsene mai. È, infine, un’astuta lezione di cinema ai tempi del Covid: con la scusa narrativa dell’epidemia di influenza, West può mettere in scena mascherine e distanziamento sociale senza che sembrino forzature; forcone e ascia sono due ottime armi letali per ammazzare il prossimo tenendolo a distanza e senza respirare la sua stessa aria; e poi, vuoi mettere la soddisfazione di vedere dei begli schizzi di sangue volare in alto?
Pearl è il prequel di cui avevamo bisogno, anche se non lo sapevamo. Ora West e Goth sono al lavoro su MaXXXine, il sequel di X: per me va bene.
Dvd-quote suggerita:
«Pearl è una Dorothy che non vuole tornare in Texas»
Cicciolina Wertmüller, i400calci.com
Non capisco la fama che X si è costruito, a me non ha detto proprio un cazzo. Mi è
sembrato un film banale e moscio, ma poi che titolo del cazzo è X?
Boh, se siamo su quel livello mi sa che salto
Sai che pure io non l’ho trovato granche’? Carino ma quando inizia il massacro non riesco a prendere nulla sul serio, tra la troppa stupidita’ dei personaggi “giovani” e i vecchi inarrestabili. Ma questo me lo vedo volentieri che sembra un attimo diverso, SE mai uscira’ in questo Paese dimenticato da Dio (volendo lo si trova eh, pero’ cribbio…)
Sono il terzo, ho comprato il bluray a scatola chiusa perché Ti West con House of the devil, The Innkeepers e The sacrament mi aveva davvero gasato e sono rimasto ultra intorpidito. Una discreta noia, nessunissima disattesa delle apettative. Gli attori truccati da vecchi a me poi fanno sempre l’effetto Ruggero De Ceglie. La cosa buffa é che al povero Ti non se lo é mai cagato nessuno fino al suo film piú banale. Non ho il minimo interesse in questo prequel, e mi spiace.
Peccato che da noi in Italia non uscirà mai.
C’è una delicatezza nel raccontare questa matta furibonda quasi commovente. È impossibile guardarla compiere ogni efferatezza senza pensare ogni volta “essì diobono, c’ha ragione”. Sono troppo empatico? Sotto un po’ psicopatico? Chissà, comunque film che se ne fanno altri 7 me li bevo tutti.
Bellissimo, ma non riuscirò mai a preferirlo a X. Non solo perché X aveva un tema morale molto interessante e secondo me trattato in maniera molto intelligente, ma perché Pearl non può esistere senza X.
Inoltre non mi è piaciuto che
SPOILER
Pearl è mostrata come una psicopatica fin da subito, non ha alcuna evoluzione. La cosa mi ha un po’ smontato.
FINE SPOILER
Io odio i prequel e ODIO le origin story, eppure ‘sto film e’ uno di quelli che piu’ mi e’ piaciuto negli ultimi anni.
La scena della confessione, con l’inquadratura che non ci mostra la reazione dell’interlocutrice al crescendo di efandezze che sta sentendo, lasciando allo spettatore il divertimento di immaginarle e il disagio di identificarcisi, e’ una delle scene piu’ inquietantemente buffe degli ultimi anni.
Alla recensione aggiungerei solo il nome chiave di Robert Aldrich, chiaro riferimento di Ti West per questo film, coi suoi melo-horror al femminile.
Attendo fiducioso MaXXXine. Non so se sperare in una finalmente decisiva affermazione di Ti West. Alla fine uno dei pochi esordienti degli anni zero che mi accorgo che ha sempre fatto cose che mi piacciono (anche i megaminimalisti e no-budget The Roost e Trigger Man per me sono delle minuscole perle) perche’ non mi piacerebbe proprio vedere pure lui in merdai Marvel/Disney/DC.
ma sai che è vero? sempre che abbia senso rispondere dopo un anno e mezzo…
ma – SPOLER – la prima volta che l’ho visto avevo saltato la scena iniziale dell’oca, e secondo me senza quella il film è un po’ più graduale nello svolgimento…