Gli stranissimi è la video-rubrica che si occupa di film che sfuggono a facili definizioni e/o esistono per motivi imperscrutabili.

Non è quello che pensate.
Fine anni ’70: in Italia iniziano a sbarcare cartoni animati di robot giapponesi, sostanzialmente in ordine casuale. Da noi sfonda Goldrake che, da un punto di vista filologico, è un po’ come se Iron Man fosse il più famoso degli Aveng… Ok, esempio non ideale. Comunque: i distributori italiani pensano che finché si sta facendo casino tanto vale continuare sbattendosene. Pigliano un pugno di mediometraggi non correlati, li montano insieme con un voice over inventato di sana pianta, ed esce il funambolico Mazinga contro Goldrake. Ve ne parliamo facendoci aiutare da un esperto d’eccezione: Alessandro “Doc Manhattan” Apreda in persona. A voi il filmato integrale:
APPENDICI ALLA VISIONE
- L’antro atomico del Dr. Manhattan
- Pubblicità Shogun Warriors 1976
- Enrico Bomba (WikiPedia)
- Il signor Bozzetto: una vita animata di Bruno Bozzetto con Simone Tempia
PREMIO JIMMY BOBO
Siccome Mazinga contro Goldrake non ha una scheda IMDb, a questo turno vi abbiamo fatto votare nomi di gente che si chiama come i personaggi…
- Venusia Marciano 37%
- Ramon Mazinga 30%
- John Devilman 16%
- Brett Robot 9%
- David Goldrake 7%
Congratulazioni a Venusia Marciano, che innanzitutto smentisce tutti quelli che pensavano che “Venusia” fosse un nome inventato! E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio.
PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 11 dicembre, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI
Il nostro consueto appuntamento con le news più calciabili della settimana
Giovedì 14 dicembre, ore 21: il destino del film Coyote vs. Acme è incerto? E allora noi vi ricordiamo di quella volta che Joe Dante, dopo aver fatto non uno ma ben due film sui Looney Tunes ma mascherati da mostriciattoli verde scuro quindi nessuno se n’era accorto, ebbe finalmente l’occasione di fare a tutti gli effetti un film su Bugs Bunny e soci. Che floppò malissimo. Per la rubrica Raccolta differenziata: lo spesso dimenticato Looney Tunes Back in Action.
TRAMA: Uno stuntman, una sottoposta della Warner Bros, Bugs Bunny e Daffy Duck abbandonano Hollywood e partono per un’avventura intorno al mondo. La missione: salvare il padre dello stuntman, che è un agente segreto, e trovare un diamante magico prima che finisca nelle mani del malvagio presidente della Acme. Se sei arrivato fin qui senza chiederti “MACCOSA?”, hai vinto il Premio Sospensione dell’Incredulità. [IMDb | Trailer]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Sigla finale:
Praticamente mi avete regalato un sogno, un crossover episode dei miei due blog favoriti in assoluto. Vi amo forte e duro.
Grande Doc. Non ti ringrazierò mai abbastanza per le tue recensioni di Bojack. Senza quelle non avrei mai visto una delle migliori serie della storia.
Ho una manciata di annetti più di voi, quindi tra i miei primissimi ricordi c’è l’arrivo dell’animazione nipponica in tv (in bianco e nero), prima con la rassicurante Heidi, poi con l’assai più dirompente Goldrake, e per noi pischielli fu l’apoteosi, quei robottoni che si menavano nello spazio era pura goduria. Goldrake, Mazinga, Jeeg, Daitan3, ognuno aveva il suo preferito ma li amavamo tutti. Di marca Nagai Jeeg era e rimane il mio preferito, col suo lato gotico. Ci fu comunque subito la protesta dei benpensanti per la troppa violenza, per fortuna l’immenso Rodari mise a tacere il Moige di allora ricordando che le favole dei Grimm sono molto peggio. Di questi film non ho alcun ricordo, quindi se li ho visti li ho rimossi. Più probabilmente ero già passato oltre. Perché dopo solo un paio d’anni arrivò Gundam, e tanti saluti a Go Nagai e i suoi pupazzoni. Non più cattivoni alieni ma una guerra civile stupida e violentissima, robot ed astronavi che per la prima volta non erano giocattoli e maschere tra il kabuki e il nostro carnevale ma arnesi militari (gli Zaku, non il Gundam che era nato come giocattolo e si vede) che si scassavano e finivano pure le munizioni, e un protagonista inadeguato che alla prima vera battaglia rimaneva bloccato dal panico, per poi cercare di filarsela disertando. E con il primo villain dotato di carisma, mai visto prima. Avevo incontrato la fantascienza di alto livello, senza saperlo. Qualche annetto dopo riuscii a procurarmi (a fatica) Fanteria dello spazio e La luna è una severa maestra, e tutto divenne chiaro. Ma rimase il mito di Gundam, ingigantito dalla difficoltà nel recuperarlo, visto che da noi come era uso era stato trasmesso piratato (le tv private col cavolo che pagavano i diritti alle case nipponiche), e giustamente inviperita la Sunrise si rifiutò a lungo di rilasciarne la licenza, per cui giravano solo disastrose copie di copie registrate in casa con doppiaggi terrificanti. Poi finalmente arrivò la versione ufficiale con nuovo doppiaggio, comunque scadente. Da noi l’animazione era e continua ad essere considerata niente di più che una vacca da mungere, con poche eccezioni. Il grande Bozzetto ha avuto più riconoscimenti all’estero che da noi.
Perché ho parlato di Gundam se qui il tema era solo roba di Go Nagai? Perché sta per arrivare la serie Netflix totalmente in CGI, e i trailer sono promettenti. Spero davvero che non abbiano svaccato pure questo. So che i calci non si occupano spesso di questi prodotti, ma potrebbe valerne la pena. Forse. Ci spero. Tanto.
Che king Rodari! Questa non la sapevo.
“Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cos’è per un bambino l’esperienza di Goldrake […] Bisognerebbe chiedersi il perché del loro successo, studiare un sistema di domande da rivolgere ai bambini per sapere le loro opinioni vere, non per suggerire loro delle opinioni, dato che noi spesso facciamo delle inchieste per suggerire ai bambini le nostre risposte […] Invece di polemizzare con Goldrake, cerchiamo di far parlare i bambini di Goldrake, questa specie di Ercole moderno. Il vecchio Ercole era metà uomo e metà Dio, questo in pratica è metà uomo e metà macchina spaziale, ma è lo stesso, ogni volta ha una grande impresa da affrontare, l’affronta e la supera. Cosa c’è di moralmente degenere rispetto ai miti di Ercole?”
Grandioso
Due tra i blog dove bazzico abitualmente uniti in collaborazione!
Che dire…spero sia la nascita di un bel sodalizio.
“Mazinga contro Goldrake” ha sempre accompagnato una notevole fetta della mia vita.
Si da una fugace apparizione sulla Rai (ne esistono diverse versioni) per passare poi al sabato pomeriggio su Junior TV, in genere dedicato ai film d’animazione.
In un certo senso fece da apripista ai ritorno dei robottoni, che da parecchi anni ormai latitavano.
Ben presto arrivarono anche “Mazinga contro gli UFO Robot” e “Gli UFO Robot contro gli invasori spaziali”, dove si pote’ scoprire l’origine dei mediometraggi utilizzati per creare il gran guazzabuglio trattato in questa puntata.
Ognuno dei due film che ho citato era formato da tre mediometraggi, dal doppiaggio ovviamente terrificante.
Non scordero’ mai il dottor Kabuto che invoca il Grande Mazinga dall’alto del monte Fuji in piena eruzione per poi mormorare qualcosa che sembra “Blitzkrieg”, “Schwartzkopf” oppure una sottospecie di bestemmia in croato stretto…
Poi la ormai defunta Dynamic edita i vhs dei sei mediometraggi in questione, tradotti e localizzati finalmente come Nagai comanda.
Ne trovo quattro su sei, e ce li ho ancora.
Ultimamente mio fratello ha recuperato i 2 dvd e di e’ fatto la collezione completa, che ogni tanto prendo a prestito.
Una fetta della mia vita, ragazzi. Che ricordi.
Per chi non lo conoscesse, si invita a recuperare l’imperdibile saggio “Mazinga Nostalgia” di Marco Pellitteri.
Altra operazione quasi simile, ma nata più sull’ondata del puritano “Just say no” di Barbara Bush, era stata il crossover dei cartoni più disparati per sensibilizzare i pischelli contro la droga. Lì avevano messo insieme Turtles, Looney Tunes e altra gente nota nei 90s. Se non sbaglio in Italia l’avevano passato sotto Natale a metà del decennio e ricordo che io pischelletto l’avevo atteso quasi come fosse lo Smash Bros dell’animazione.