The Beekeeper è il sogno bagnato dello spettatore tipo di Rete 4, dell’anziano indurito che mal sopporta i giovani d’oggi, che si sente tagliato fuori dalla società e ravana nella nostalgia d’altri tempi, nel livore contro ogni novità e nel desiderio fortissimo di giustizialismo, anche al di fuori della legge. Basta che qualcuno vada a menare le mani contro questa gente. È il film italiano più classico senza i toni ammorbiditi della commedia ma con quelli da nocche contro le ossa occipitali del film di Jason Statham. È cioè il conflitto generazionale illustrato, combattuto e stravinto dagli anziani attraverso il loro campione: Jason Statham.
Jason Statham (stavolta) è un apicoltore. Cosa mai potrà esserci di pericoloso in un placido e silenzioso uomo nerboruto che con l’espressione di chi sta caricando una testata esplosiva cura le api ed estrae il miele? Chi mai potrebbe sospettare che quest’uomo dalla vita ritirata e solitaria, che contrae i bicipiti per chiudere il barattolo del miele, nasconda un passato di violenza pronto a tornare in superficie? David Ayer quando ha letto la sceneggiatura probabilmente non ci ha potuto credere e, a giudicare dal film finito, deve essersi detto: “No no, io adesso questo film lo faccio. E cascasse il mondo io questo film lo faccio proprio così eh!”.

Chi mai potrebbe pensare che dietro questi dimessi panni di apicoltore si nasconde una macchina di morte?
Quando l’unica amica del protagonista, una donna anziana (una volta sposata con un ginecologo di Brooklyn e dalla famiglia numerosa e molto divertente), viene truffata al telefono da dei giovani smidollati tutti computer e antri oscuri che fanno cose che non si capisce niente però poi premono due tasti e ti hanno fregato il denaro in banca, e per giunta si suicida perché non regge l’umiliazione, ecco che tra le api, nascosta in mezzo al miele, c’è l’oggetto che lo mette in comunicazione con una centrale operativa in cui lo conoscono tutti nonostante sia in pensione da tempo (non si fa carriera alla centrale operativa? Gli avanzamenti sono bloccati da anni?).
Tra tutti i momenti dell’inizio, anche più di quando Jason Statham deve uccidere alcune api e lo fa con la stessa intensità con cui fa fuori esseri umani, anche più di quando vediamo il quartier generale di “la gente che truffa i vecchi al telefono” come fosse un ricettacolo di hippie criminali, anche più di quando innesca una bomba legata alla prossima telefonata non sapendo quando questa arriverà (magari subito!), è quando prende il telefono satellitare nascosto tra le api che è evidente che David Ayer ci sta dentro tantissimo, ha capito esattamente che film è The Beekeeper e ha proprio intenzione di non risparmiarsi nulla. Se lo faccio lo faccio con tutti i crismi. Anche di più.
Così a fare il padrone di “la gente che truffa gli anziani al telefono” ci mette quella faccia da smidollato di Josh Hutcherson con dei capelli da giovani di oggi e un atteggiamento che leva gli sganassoni dalle mani. La caricatura del giovinastro che fa le cose con internet e non va per niente bene, figlio di gente ricca e potente che non ha mai davvero lavorato un giorno in vita sua, emblema della degenerazione dei tempi. Contro di lui si riverserà la rabbia dell’apicoltore a cui hanno truffato l’unica persona che aveva a cuore. L’inizio della sua vendetta è andare nel call center da cui è partita la chiamata della truffa e presentarsi alla reception con due taniche di benzina. E questo invece è il momento in cui noi capiamo che Statham ci sta dentro tantissimo e verrà fuori un bel film.
Fin qui arriva l’umano però, cioè arriva un film di vendetta di gran goduria. È quando The Beekeeper supera la metà che parte l’inumano. Questo film non si accontenta di una mera vendetta contro i truffatori, vuole essere molto ma molto di più. Si scopre che questo smidollato è figlio di qualcuno di potentissimo e la crociata assume tutte altre proporzioni, non più contro i singoli ma contro l’intero sistema americano. Si parte con la ribellione a un call center, si finisce a parlare di rovesciare la più grande democrazia dell’occidente. E l’unica maniera di fare un film del genere senza perdere la faccia è divertircisi, affondare il coltello nella parte più godereccia del tutto: dipingere gli esseri umani peggiori come fossero bersagli per Statham e poi farsi le matte risate mentre lui li va a prendere, far vedere che tutti sono molto impegnati a difendersi da lui e poi farlo comparire tranquillamente in mezzo ai militari, come fosse uno di loro.
Addirittura c’è anche una specie di campionario di mini boss intermedi. Cioè siccome si sparge la voce che l’apicoltore sta arrivando a prendere il figlio del megaboss finale, e siccome tutti i sanno che gli apicoltori o Beekeeper sono un corpo speciale molto segreto, che nessuno conosce, addestratissimi e inarrestabili che difendono l’America se necessario anche facendo fuori il presidente qualora lui devii dai principi fondamentali della nazione (cosa che a me suona come la cosa più pericolosa che si possa fare), vengono allora assoldate diverse persone da tutto il mondo che potrebbero fermarlo, in un crescendo di confronti dal più squilibrato a quello finale, quasi (QUASI!) equilibrato.
La cosa insegna a tutti una grande lezione di vita: che per quanto tu possa pensare di essere molto addestrato, molto pericoloso e una di quelle persone che lo stato nasconde e la cui identità non conosce nessuno, poi c’è sempre qualcuno più addestrato, più letale, più temuto e la cui identità è molto più nascosta della tua che arriva e ti rompe le ossa. Si ride per le situazioni incredibili che si creano ma soprattutto ci si diverte per l’immagine di nazione e di governo che ne esce.
E così l’anziano e livoroso spettatore che non ha trovato nulla da ridere in questo film ma anzi gli è sembra una fedele rappresentazione “dello stato delle cose oggi in America”, riceve diverse conferme a quello che già supponeva: primo che per truffarli vengono impiegate tecnologie ad un livello di sofisticazione che è celato anche al Pentagono; secondo che il sistema è marcio ma il vero americano (con o senza cappello con le corna, con o senza folla inviperita a Capitol Hill) può risalire la corrente fino al grande capo e ristabilire l’ordine; terzo che questi giovani d’oggi avranno pure gli internets ma tanto due begli sganassoni non glieli leva nessuno.
Dvd-quote suggerita:
“Un battito di alette di un’ape nel Wisconsin fa saltare in aria un SUV nero con scorta a Washington”
Jackie Lang, i400calci.com
Bravo Jackie,
gran pezzo, mi hai fatto venire voglia di vederlo!
Ma il film si prende sul serio o sono i vecchietti di Rete 4 che lo fanno?
Evviva gli sganassoni!
Questo nick è esplosivo.
C’è la domanda, arriva l’offerta. Hollywood mica poteva lasciare l’intera torta al Daily Wire, bisogna stare al passo coi tempi.
si ma quanto fa schifo da un film qualsiasi con J . S. (boh quello dove lavora per il trasporto valori non era malaccio) a Operation Fortune, che considero il livello 0 della cinematografia recente netflixiana?
Ma tutti contro Netflix anche quando non lo è?
tutti chi?
Credo che sia l’incipit di questa recensione sia il più bello di sempre tra le recensioni dei 400 Calci :D :D :D
Ok.
Mi cambio le mutande (diavolo d’un Jackie!) e me lo procuro SUBITO.
Anzi, le mutande le cambio dopo.
IMPORTANTE:
dopo l’uscita di questo film il mio ortolano di fiducia si è tinto la barba (come Statham).
Sto meditando di farlo anch’io…
Miglior descrizione di Phylicia Rashād ever.
Tutto diventa più chiaro, quando ti accorgi che l’ha scritto Kurt “gli eroi sono più interessanti se quasi invincibili” Wimmer
Permettimi: gli Eroi sono sempre invincibili. Anche se perdono.
Mica l’avevo capito o mi ricordavo che era di Ayer.
Tra l’altro wikipediando scopro che e’ anche il regista di Tax Collector, che ho il lista da un paio d’anni, ma non avevo mai fatto caso fosse suo.
Pensare che un tempo ero un suo estimatore, sia come regista che come sceneggiatore… tutta colpa delle fatine del cazzo di Will Smith!
Fatti un favore, lassa stà tax collector, e io sono abbastanza un completista di Ayer…
L’incipit dell’anziano è da 10 e lode, scritto benissimo, centra il punto come un missile col puntatore laser…fantastico
Niente di personale, ma per citare R****Y C*****E (un virile abbraccio a chi indovina – è facilissimo):
“Il nonnetto ti sfonda la canna fumaria”.
Chuck Norris scansati. C’è un nuovo eroe in città
“Quando l’unica amica del protagonista, una donna anziana (una volta sposata con un ginecologo di Brooklyn e dalla famiglia numerosa e molto divertente)”
E niente, io qui sono morto, perchè ho colto la citazione.
E sono pure morto alla didascalia “Tutta la vita davanti – US Remake”, anche se l’ho capito al secondo call center, quello dell’altro cazzone con le guardie del corpo.
Il film l’ho visto venerdì e pure il mio vecchio ha gradito un sacco (noi due siamo grandi amanti dei vari Butler, Statham, Reeves, Neeson)
Ah sì, il mio vecchio ha chiaramente detto che uno come Statham nel film lo vorrebbe pure nella vita reale, uno che si presenta dai truffatori dicendo “questa è benzina, e io VI do fuoco” (semi-cit.) poi chiede a tutti di ripetere in coro una promessa che non manterranno mai neppure infilandogli due dita nelle narici LOL
Tizio pericoloso ma in pensione subisce un torto, va quindi a caccia del responsabile, figlio di un boss, il quale fa di tutto per non farlo ammazzare… Non so voi, ma a me ricorda qualcosa: metti un cucciolo al posto della vecchietta, un russo al posto del tycoon, e l’apicoltore è Baba Yaga!!!
Eh però il “boss” a ‘sto giro sopravvive, seppur con una mano rotta.
Anche perchè poi chi le mette le tute Sergio Tacchini? (particolare che abbiamo notato solo io e il mio vecchio)
In realtà il Jason “the beekeper” non è esattamente “l’Uomo Nero”. E’ quello che mandi a uccidere il fottuto “Uomo Nero”.
Sta cosa di ogni film post John Wick, dove esce uno che a solo sentire il nome o quel che fa laggente si caca sotto, è stata la migliore cosa di un film un po’ piatto e senza guizzi, neanche di menare.
Jackie, potremmo essere in zona #fascinema o è tutto molto più blando?
Troppo. Siamo in zona nonno Simpson. Rainer Wolfcastle che fa Matlock.
Io direi più nella zona #australopitecinema, anche se a pensarci bene i due concetti sono sostanzialmente sovrapponibili.
Speriamo che sia l’inizio di un nuovo franchise per Jason come dicono qui https://screenrant.com/jason-statham-the-beekeeper-movie-expendables-franchise-replacement/
Le premesse forse ci sono https://screenrant.com/the-beekeeper-box-office-opening-global/
Comunque è chiaro che sono lo spettatore descritto nella rece…
…bella
Ho trovato stupendo anche il vostro post su FB
Per la rubrica “Gli Incazzatissimi di Rete 4”
Ci stava benissimo…
So anni che in oriente fanno film sulle truffe telefoniche
In ammariga se ne accorgono mel 2024
Meglio, ma di gran lunghissima, la recensione del film. Guardarlo per curiosità viste le premesse, ci può pure stare; OK farlo per apprezzare un brand italiano evidentemente in pieno rilancio ma che infastidisce un po’ per la sfacciataggine (nel franchise ci sarà anche McEnroe come mentore segreto, per spiegare all’apone in pensione come restare aggiornato sulle ultime mossette del mossad e per gli update di chiavette e telefoni satellitari flip-al-propoli); ma se devo beccarmi un’ora e mezza di neofascismo a stelle&strisce per due coreografie semidecenti, ma comunque troppo veloci/opache per giustificare tutto il resto (non sarà per quello che la seconda si rivede più volte sugli schermi di vari soggetti?), per me anche no, ma detto ovviamente col senno di poi, che così siam capaci tutti :o)
Condivido. Ridateci i Blues Brothers che sapevano come trattare questi redneck neofascistelli “theytukmajerb”
Però nel frattempo https://movieplayer.it/news/the-beekeeper-film-infranto-record-rotten-tomatoes-jason-statham_136926/
A guardare la sequela di dati delle performances del giasione (visto todo) mi sorge un dubbio: meglio l’opzione base del declino mentale della civilizzazione globale, che fa troppo panc, oppure la più probabile ingerenza di un manipolo di agguerriti promoter SergioTacchini? Stimo percentuali di brand relaunch ben oltre il 90%!!!
Certamente si può condividere buona parte se non tutto di quello che scrivi, ma solo se per assunto iniziale ci si dimentica , consciamente e ben poco forzatamente, che si tratta di un film con Statham, alla Statham ed esclusivamente per Statham (che si rivela essere definitivamente con questo film l’erede dei vari Stallone et similia e ancoradi Willis (di Bruce manca l’ironia, però) e del Bronson di antica memoria) ed è per questo motivo che non c’è nulla da aspettarsi di più .
Recensione simpaticissima, ma bellissimo film per i nostalgici del cinema action anni ’80, esagerato e ignorante come si deve, forse il migliore di Statham…
…speriamo che gli incassi siano tali da consentire un seguito, il personaggio è perfetto per Statham…
Pare bene https://collider.com/the-beekeeper-global-box-office-75-million/
Il film è di una follia mai vista, ma si vede che tutti ci credono tantissimo e alla fine funziona
Reacher 2 una bombetta
Al primo posto al box office mondiale da 2 settimane e ora forse Statham riesce a diventare primo pure negli USA https://screenrant.com/beekeeper-mean-girls-box-office-competition/
Al primo posto al box office mondiale da 2 settimane e ora forse Statham riesce a diventare primo pure negli USA https://screenrant.com/beekeeper-mean-girls-box-office-competition/, mi sa che un nuovo franchise è alle porte…
Raga l’ ho visto,
Mi ha fatto spezzare assai,
Consigliatissimo!!
vorrei che i beekeepers esistessero e andassero a trovare i Giancarlo di questo mondo…ah il film sembra prodotto dalla Asylum con più soldi ma con in mente un target con ritardo mentale
Film molto muscolare ed “esplosivo” ma, assicuro a tutti che se hanno avuto un genitore truffato “on line” solo perchè superato gli 80 anni sa ancora usare un PC, ti ENTUSIASMA specialmente la scena dove tagliano le dita al “bastardo”…E comunque Jason Statham è mille volte meglio di un mediocre come Daniel Craig che ce lo ritroviamo sempre tra i c….
Che film del cazzo.
Inizia anche bene volendo, senza contare che nel mondo del GDR il mito del locandiere/villico/contadino che in passato era super avventuriero e quando i giovini gli rompono il cazzo li atomizza è conosciuto ed apprezzato.
L’inizio in effetti funziona, personalmente mi ha convinto e pure bene anzi, ci ho goduto quando Jason spacca ai fuffaguru del trading online e gli fa saltare tutto.
Ma poi…
Poi no.
Primo per il punto del non ritorno sul cosa ci sia dietro, poi su sta cosa che i beekeper sono un corpo scelto di giustizieri ed infine sullo svolgimento.
Anche perchè inizialmente Jason lo percepivo come un tipo tostissimo ma specializzato nel colpire nell’ombra, trappole e via andare ma salvo un momentino con un ascensore poi ce ne scordiamo per cosa?
Cazzo duro e senza futuro contro un intero squadrone scelto da solo, senza un arma in mano e via che li roncola tutti?
La scena della cretina che scrive da giovane ed ha una gatling nel furgone?
Ma quanto è cringe?
Un film che a mio avviso poteva davvero spaccare e invece la han buttata in vacca senza pensarci, magari causa dei 4 filmacci di John Wick…
P.S. ma qualcuno ha mai visto quel film, mi pare Francese, dove un tizio e i suoi amici è inseguito da un silenzioso tipo che pare un serial killer ma alla fine ci infilano la figata simile ai beekeper ma più in stile “Antico ordine di cavalleria che spacca il culo al male”?
Certo, abbiamo intervistato il protagonista: https://www.i400calci.com/2023/11/veri-guerrieri-ganapath-intervista-a-jess-liaudin/