
Che cazzo ti ridi.
Tre buone idee alla base di Watchmen-film:
1) I titoli di testa, una sorta di drogatissimo stop-motion al contrario che ricorda una traslitterazione cinematografica di Alex Ross e mostra in pillole un buon 50% di quello che stava su Watchmen e non è riuscito a entrare nel film.
2) L’uso di una serie di classiconi anni ’60 (The Times They Are A-Changing, The Sound of Silence, All Along The Watchtower versione Hendrix) a puntellare i momenti più lirici.
3) Il fatto che quasi tutti gli storyboard siano ricalcati pari pari sulle tavole di Dave Gibbons.
Fine delle buone idee. La migliore delle tre, quello che rende Watchmen-film in qualche modo suggestivo, è la terza. Che è buona ma non, come dire, originale (non voglio essere costretto a nominare S*n C**y, per favore). E comunque dopo dieci minuti di film vuoi vedere dove vanno a parare.
Risposta: dove t’immagini. Avete letto il fumetto? Anche io, ma se ne parli si rovina. Seguo questo assioma da quindici anni e ho avuto buoni risultati: io lo so cosa ne penso, e a voi non interesserebbe. Zack Snyder invece ha deciso di farcelo sapere, in qualche modo. Per certi versi è molto giusto, e se parti da una storia così dritta giusta e a prova di bomba un film di un qualche valore narrativo lo fai per forza. Tipo: succedono cose. Non troppo diverse da quelle che succedono in una serie qualsiasi di 24 (spoiler: ucciderne mille salvarne due milioni e bla bla bla), Jon Osterman a parte, e la curiosità di vedere che è possibile creare un modello di maschio ancor più nemosessuale del miglior Jeremy Irons. Il problema è che se sei un fanatico di Watchmen ti può capitare di passare tutto il tempo dal funerale del Comico in poi a chiederti se ci sarà questa o quest’altra scena. Ce ne sono molte. Non tutte, ma comunque un sacco. Le migliori subiscono microvariazioni di struttura e contesto, sparisce il personaggio di Shea e tutti i suoi spin-off tipo The Black Freighter e il mostro (spoiler: non c’è IL MOSTRO! Se vi dico come la sistemano ci rimanete di merda). Aumenta il conteggio dei cadaveri, Laurie Juspeckyz si diverte un po’ di più a spezzar gambe e i costumi hanno un loro che, soprattutto il pisello del dottor Manhattan. A questo punto magari potrei dire se mi piace più o meno del culo di Malin Akerman, ma in un caso o nell’altro non vi scioccherebbe saperlo quanto piuttosto scoprire che sono un coprofago o un ex tronista (e comunque, di nuovo, non sarebbe il punto). Quest’oggi voglio provare una strada alternativa: telefono a qualcuno e gli racconto il fumetto di Watchmen tavola dopo tavola. Scommetto che si prende bene.
Ho già detto che la critica del fumetto non si può fare. Leggetevi le diverse traduzioni italiane (io ne ho lette due, mai la versione in inglese) e rendetevi conto che hanno due sensi diversi. Nel film, forse per esigenze narrative (o di diritti d’autore, non so), Rorschach spacca la testa al rapitore con un’accetta invece che fargli un numero alla Mad Max. Watchmen è un fumetto di Dave Gibbons quasi quanto di Alan Moore, c’è un modo di raccontare per immagini che non era mai stato usato e che non è stato usato più. Oddio, ne sto parlando. Dico solo che NON HA SENSO, che sapevamo tutti che NON AVREBBE AVUTO SENSO. La cosa più geniale di Watchmen, se lo chiedete a Wim Diesel, è una delle più geniali campagne pubblicitarie al ribasso della storia del cinema. “Facciamogli scendere la fotta, tanto vanno a vederlo lo stesso”. Ti viene naturale, come i puristi di Tolkien che comprano il DVD special editino della trilogia solo per fargli le pulci e raccontare urbi et orbi di quanto è infedele. Devi essere al cinema la sera dell’uscita. Che puoi farci? È il tuo unico modo di celebrare, non puoi mica dire quel che pensi del fumetto su un forum (se ne parli lo rovini). Ditemi quanto avete vomitato a vedere per la prima volta le foto dei costumi. È meno traumatico di quel che si pensi. Poi arriva il trailer e –ehi!- sembra FICO. Sembra NOIR. Mi sono fatto fregare, ma almeno il biglietto l’ha offerto la mia fidanzata. Immedesimarsi nella parte di quello che ci va anche senza averlo letto, uno che ha visto il trailer, uno che è stato convinto dal fatto che è un film del visionario regista di 300, o che SA che nel finale ci sarà una cover di Desolation Row a firma My Chemical Romance, è quasi impossibile. Di primo acchito viene da pensare che possa sembrare una storia FICA, un po’ NOIR, che tra una citazione e l’altra ci sia il tempo per qualche sbadiglio, che la scopata tra Laurie e Dan sia piuttosto divertente e che il finale sia suggestivo. Detto di una cosa tratta da un mastodonte il cui impatto culturale su quasi tutti i nerd nati dopo il ’74 è più violento e pesante di quello del monolito nero del cazzo di 2001 Odissea nello Spazio (ciao Stanley), è un po’ pochino. La faccio breve: mi chiamo Wim Diesel e il film di Watchmen mi ha fatto cagare. Il grassetto è per la catarsi.
Da quando c’è Watchmen io canto sempre la canzone dei Genesis: “Watchmen watchmen of the Sky!”
io ho in testa Antony and the Johnsons. forse la fava del Dottore mi ha colpito più di quanto pensassi.
Uh-oh:
http://www.avclub.com/articles/mass-watchmen-walkouts,24907/
Ok Wim da oggi in poi ti penserò solo al momento di fare quella solida!