Il nostro problema principale con Stone Cold Steve Austin è che la sua fama risale a un periodo in cui il wrestling – per motivi che non voglio sapere – non veniva tramesso in Italia. Io avevo ormai elaborato il lutto. Col tempo abbiamo scoperto che in patria è stato a lungo la cosa più clamorosa che tale sport/spettacolo avesse offerto dai tempi d’oro di Hulk Hogan, se non di più, per cui tendiamo a volergli bene sulla fiducia. Questo anche se The Condemned era per molti versi un po’ sconcertante.
Il succo della questione è che Damage è un passo – un passo? una fottuta corsa – indietro rispetto non solo a The Condemned, ma più o meno ad ogni film del genere che ho avuto la decenza di sorbirmi negli ultimi anni.
La storia è di quelle talmente standard che non ci credi che esista qualcuno che venga ancora pagato per scrivere il copione intero. In pratica Stevie è in libertà vigilata per aver commesso quel tipo di omicidio che un buon repubblicano sa perdonare con una pacca sulla spalla, ma la cieca società senza cuore no: mentre fa di tutto per reintegrarsi nel mondo civile, viene scoperto da un tizio intrallazzato nel solito circuito di combattimenti illegali, interpretato dal Walton Goggins di The Shield con lo spirito di uno che un ruolo così grosso non l’ha avuto mai e deve sfruttarlo fino in fondo per infoltire il portfolio con una manciata di scene madre che il suo agente possa mostrare in giro possibilmente fuori contesto. Steve, come prevede la prassi, prima se la tira moralmente schifato, e poi dice “ok” perché deve ripagare un debito d’onore alla vedova di non ho capito bene chi perché non me ne fregava un cazzo.
Il problema di questo film è che è sciatto. Ma sciatto ostentato. Come se nessuno, a parte il povero Walton Goggins, avesse davvero voglia di girarlo.
Che la trama e relativo sviluppo non vadano più in là di quel primissimo gradino di ispirazione creativa che si trova dopo il “non mi viene in mente niente, buio totale”, non è mai stato un problema. Che il ruolo affidato a Steve Austin sia talmente standard che nemmeno il povero Steve ci si trovi a suo agio, tirandogli fuori una performance zero carisma al cui confronto The Rock pare John Malkovich, è un peccato veniale ma pur sempre un peccato. Voglio dire: Steve Austin è una star del wrestling, e non si diventa una star del wrestling se non hai carisma e non sai recitare, cazzo ci vorrà mai a dargli lo stesso tipo di personaggio che interpreta quotidianamente sul ring?
Ma soprattutto, e qui viene il vero punto deludente per il quale Damage diventa un’ora e mezzo buttata al vento: i combattimenti.
I film sui tornei illegali normalmente funzionano se hai come protagonista un atleta virtuoso e acrobatico, o un mostro di tecnica. Qui abbiamo un campione di wrestling grosso, grezzo e tontolone. Capisco che non gli si possano chiedere salti mortali alla Tony Jaa, o spaccate alla Van Damme, o qualche esotico colpo di kung fu alla Jet Li, ma è mai possibile che l’unica mossa che ha in repertorio sia una sequenza di cazzotti? È davvero tutto qui? Dov’è lo Stone Cold Stunner? Nemmeno un piledriver? Un DDT? Un banalissimo, fottuto suplex? Cazzo, sono arrivato al punto in cui mi sarei accontentato anche di un laccio californiano… Macché. Pugni addosso, e morta lì. Sembrava una gara al minimo indispensabile. Roba che, se non ti spiegano che Steve Austin è una leggenda, ti viene da pensare che abbiano assunto il primo giandone con il collo più largo della testa che passava per strada.
E insomma. Roba come Damage non fa bene a nessuno. Non a chi l’ha scritto/diretto/prodotto. Non a Steve Austin, che viene sottosfruttato al punto da non lasciare intuire alcun potenziale. Giusto a Walton Goggins, anche se l’unica cosa che dimostra è quella di avere sufficiente personalità da spiccare in mezzo a un branco di manichini – e apparentemente ha funzionato, visto che affiancherà Adrien Brody in Predators. Ma anche Stevie alla fine sarà nientemeno che uno degli Expendables, per cui probabilmente ha fatto questo tanto per tenersi allenato.
Nota finale per la colonna sonora, che ha il coraggio di infilare come tema dell’eroe addirittura un plagio svergognato di Free Bird, roba che nemmeno le cover farlocche nelle pubblicità dei biscotti.
Buuuuuuuu (sguardo schifato e pollice verso).
DVD-Quote suggerita:
“Chiedete al commesso se piuttosto ha qualcosa con Don ‘The Dragon’ Wilson”
Nanni Cobretti, i400calci.com
E’ dai tempi di “Essi vivono” che spero in un altro bel film di wrestler.. ma anche stavolta a quanto pare scaffale… d’oh..
Nanni..anche te…nutrire speranze in stone cold….piuttosto quand’è che ci recensisci racing phoenix della nostra amata Jeeja Yanin??
A S.Valentino, come regalo romantico per lei (fiori allegati).
No scherzo, spero prima :)
Cmq dai, Stone Cold quando fa il suo mestiere abituale spacca, ha solo bisogno di un copione piu’ baraccone e meno moralista, e possibilmente di gente intorno con il minimo sindacale di voglia di lavorare…
ok, chi è che ha il cellulare o la mail di Carpenter?
Cazzo, però, pure tu… ti ci metti d’impegno!
Dove li trovi questi film? Al cestone del supermercato? La prossima volta ti accompagno a fare la spesa…
Il mese scorso HMV era talmente tappezzata di copie di questa cosaccia che se non prendevi almeno in mano la scatola per osservarne il retro i commessi si offendevano personalmente…
io nel cesto (cesso) delle offerte del supermercato (mi pare fosse un Mediaworld) trovai Alone In The Dark, e da li conobbi Uwe Boll (non di persona, se no dopo aver visto il film gli avrei messo le mani “in da la fazza”(.cit) )
walton goggins brutto ignorante caxxone e figlio di puttana e’ un grande attore quindi vedi di morire coglione che manco sai cosa sia the shield..il meglio del meglio mika come tua madre puttana!
@Nanni: Stone Cold è il mio secondo wrestler preferito di sempre (dopo l’immenso Bret Hart). Tutto quello che gli serve è una birra e qualcuno a cui mostrare il dito medio prima di spaccargli il culo.
Mettigli un contorno decente (che puoi declinare in mille modi), e avrai un bel film da ignoranti come piace a noi.
Non ci vuole tanto…
“And that’s the bottom line, ’cause Stone Cold said so!!” (da pronunciare con forte accento texano)
@Ratto: appunto, ma qua manca. Niente birra, niente dito medio. Qualcuno evidentemente non ha letto Austin 3:16.
mi sapete dire se uscirà in Italia???nn riesco a trovarlo….è giusto x la curiosità di vedermelo….
Stone Cold Steve Austin è un grande, un un mitico, un figo… ecc.. e un un idolo x molti (come x me)!! pensi di essere un grande per averlo criticato mezzo millione di volte, ma quelli che hanno seguito steve austin nel corso degli anni (che sono molti) di sicuro non la pensano come te!!!!!!!