Se vi dico “uomo-macchina”, voi a cosa pensate? Se vi sfondate di techno tedesca vi vengono in mente i Kraftwerk. Se studiate filosofia empiristica vi vengono in mente Cartesio e La Mettrie. Se strabiliate di fronte ai film d’azione, vi viene in mente l’unico e inimitabile Chev Chelios, eroe di Crank e Crank 2: High Voltage, punti di arrivo (per ora insuperabile ma aspettiamo l’anno prossimo) del cinema iperadrenalinico degli anni 00.
Quei burloni dei registi/sceneggiatori Mark Neveldine e Brian Taylor esordiscono nel 2006 con il primo Crank: se chiedete in giro vi dicono che è un “videogame-inspired action flick”. E basta? Ma non scherziamo. Questo film è un droga-party per gli occhi, una lezione di cinema per il cervello, uno spettacolo totale che ti aggredisce da ogni lato e ti costringe a correre per tutto il tempo insieme a Chelios.
Costui non è interpretato da un action hero qualsiasi, bensì da Jason Statham: atleta olimpionico-modello-artista marziale (un po’ la versione simpatica di Matthew Barney), nonché attore molto più credibile della media; Statham conferisce al suo personaggio motivazioni e sfumature rare non solo nel cinema d’azione, ma nel cinema tout court. Perchè la particolarità dei due Crank e la loro importanza nel decennio è proprio l’altissima qualità artistica del prodotto. Certo, ci sono centinaia di altri film d’azione “belli”. Ma Neveldine/Taylor alla perizia tecnica aggiungono una visionarietà fuori dal comune: le loro scene madri sono un incrocio fra Alejandro Jodorowsky, Park Chan-wook e Mamoru Oshii, senza che nessuno dei tre, da solo, sia arrivato a tali livelli di parossistica concentrazione di idee.
Riguardatevi i pochi secondi in cui Chelios si sbarazza del tassista indiano additandolo alla folla gridando “Al Qaeda!”, assicurandogli così uno stinco maciullato da una rispettabile vecchina. O il montaggio folle della sequenza del jump-start, in cui il nostro eroe chiede gentilmente a due grassoni di ricaricarlo con i cavi della batteria dell’automobile: se ne attacca uno al capezzolo, uno alla lingua e si ricarica mentre Mike Patton sbraita in sottofondo e la camera impazzisce. O la testa mozzata di Ricky Verona che parla come Stephen Hawking. E’ un cinema estremo, muscolare, adrenalinico, ma anche profondamente metacinematografico nelle continue citazioni e nell’uso disinvolto di soggettive, sovraimpressioni, stop ‘n’ go di matrice chiaramente musicale. Siamo dalle parti dell’effetto che a suo tempo fece Pulp Fiction, e in effetti anche entrambi i Crank meriterebbero la Palma d’Oro, però con un bengalino attaccato ad ogni foglia. Sento mugugnare in sottofondo: cosa dite? I film d’arte sono quelli di artisti conclamati, esposti e venduti? Pipilotti Rist, Sam Taylor-Wood? Mavaffanculo.
Ora spendiamo due parole su Chev Chelios in carne e ossa: esemplare abbastanza atipico, visto che nel primo film il suo organismo sopravvive grazie ad un eccesso di adrenalina che ammazzerebbe ogni altro essere umano, e nel secondo addirittura grazie alle scosse elettriche. Fin dall’inizio dei film, Chelios non è più padrone dellA sua carne e delle sue ossa: qualcuno, i cattivi, lo ha reso una macchina, un agglomerato di materia che reagisce a stimoli chimici (adrenalina) o fisici (elettricità) in modo innaturale e senza ritorno. Una volta sacrificato il corpo alle nuove leggi della sopravvivenza, a Chelios resta solo la mente per potersi ancora dire umano; da cui il paradosso di due film d’azione che esaltano oltremisura la presenza cerebrale. Che Chelios usi la testa, infatti, è fuori di dubbio: molti ostacoli nella lotta contro la sua stessa carne, sono proprio superati grazie alla conoscenza del mondo esterno, della scienza, della fisica. L’eroe inoltre mantiene sempre sentimenti ed etica a livello molto alto: ulteriore prova che l’uomo dentro la macchina ha ancora il comando.
Ecco, per me i Crank sono un esempio altissimo di cinema artistico e umanista del nuovo millennio. E poi fanno morire dal ridere. Viene spontaneo esultare e correre a dare la buona novella ai veri cinefili di tutto il mondo: il nostro sogno si è avverato! Possiamo divertirci come coglioni, applaudire alle gag come ormai all’atterraggio dell’aereo non ci lasciano fare più, tirare i pop corn ai cattivi, poi dire che abbiamo visto un film d’arte concettuale. Per ora è capitato due volte – che il nuovo decennio ci riservi un Crank 3?
Vorrei scrivere un commento un po’ articolato ma dopo la visione di Crack e Cranck 2 questo è il pezzo che mi rappresenta di più:
http://www.youtube.com/watch?v=4pXfHLUlZf4
Posso dirlo?
Ma sì, lo dico: Crank 2 mi ha parzialmente deluso.
Concordo invece sul fatto che la strada intrapresa da Neveldine/Taylor sia la miglior maniera per innovare il genere.
Anche secondo me il 2 non è all’altezza. Però sì, Crank sarà ricordato tra una ventina d’anni come il grande capolavoro degli anni 00.
ma di una eventuale uscita al cinema non se ne sa ancora nulla? perchè la tentazione di “trovarlo” sul pc è forte. molto forte…
PS
sarebbe possibile aggiungere un qualche avviso di spoiler? Chi non ha ancora visto il 2 se legge “la testa di ricky verona che parla come Stephen Hawking… e i due ciccioni che gli fanno il jump start” si spoilera alcuni pezzi :-)
(roba da poco eh, ma siccome film di questo calibro escono col contagocce, ogni secondo è prezioso )
PPS
Gran bella interpretazione dei film, non avevo mai preso in considerazione come in effetti Crank sia un trionfo del cervello sopra il muscolo, la mente sopra la cruda materia. E’ bello scoprire un sostrato di significati nuovi e profondi in uno dei tuoi film d’azione preferiti!
Chapeau! ^_^
Io sto ridendo in maniera incontrollabile da quando ho scoperto che c’e’ qualcuno che si chiama “Pipilotti” di nome, e credo che smettero’ domani pomeriggio. Poi ricomincero’ a Natale quando lo raccontero’ ai miei parenti durante il pranzone.
Per il resto: capisco i discorsi del tipo “il 2 prende una svolta che ho gradito meno”, ma se si parla di essere all’altezza lo e’ eccome, piu’ libero, piu’ scatenato, piu’ innovativo, piu’ volutamente elitario ed alienante la’ dove normalmente i sequel dovrebbero cercare di essere piu’ popolari, piu’ Mike Patton, piu’ Maynard, piu’ Corey Haim, piu’ Geri Halliwell, piu’ latte e meno cacao.
oibò questa mi mancava!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! crank dopo i titoli di coda!
http://www.youtube.com/watch?v=NLpDS0-xirw
http://www.youtube.com/watch?v=NRwOdRQqIGw
anche qeusto mi mancava!!!!!!!!!!!!!
@Jo: ok per pura pignoleria la cosa di Rickt Verona, ma la foto del jump-start e’ sul maledetto poster… che famo, censuriamo i poster scrivendogli sopra “spoiler”? :)
L’uscita in sala oramai la vedo grigia. Il primo film ancora si poteva tecnicamente spacciare come normale action, ma il secondo e’ pura avanguardia senza scuse, e come tale bisogna che il passaparola salga bello alto prima che qualcuno si arrischi.
Se mi dicono “uomo-macchina”, io penso a tetsuo? sono passatista?
@rae: pure io! pure io!
anche io avevo pensato a tetsuo
http://www.i400calci.com/2009/05/fuck-you-chelios-o-di-come-fare-le-corna-metal-da-soli-a-casa/
w il 2!
e cicciolina!
ma sì, il parallelo con tetsuo era nell’aria, ma ho deciso di lasciarlo stare se no avrei scritto un papiro. anche perché ormai se vogliamo parlare di tetsuo bisogna citare il remake americano e quindi si va dalle parti dell’articolo di dolores, insomma un casino.
e poi il primo tetsuo è del 1996. il shinya era precoce.
http://he.sonypictures.it/prodotto/scheda/crank-high-voltage/3861
@Nanni: si in effetti rileggendo mi sono reso conto di avere chiesto una cazzata, il poster è ovunque.. chiedo venia :)
Per quanto riguarda il film.. azz… ci speravo nel cinema… mmm… mi tocca ricorrere ad altre fonti..
@cleaned: me l’aspettavo. E quel vigliacco di poster che ha paura di spaventare chi cerca qualcosa da guardare dopo Walker Texas Ranger…
imdb mi da la dvd premiere per il 13 gennaio duezerodieci…che tristezza…retrocesso a DTV mentre checco zalone sta ancora nelle sale…
la sgancio? la sgancio: dal10febbraioCrank2inBlue-RayeDVDnell’italicoidioma!
scusate, sto ancora iperventilando..
Pipilotti Rist merita plurime malattie veneree per essre riuscita a portare quella vaccata orripilante di Pepperminta a Venezia e aver ottenuto una proiezione extra che mi ha colto alla sprovvista in un momento in cui non avevo un cazzo da fare.