Minirecensione in 10 punti da leggere stasera davanti al televideo.
(Open Water)
DOVE: Rai 4
QUANDO: 3.25 (ma domani si sta a casa quindi niente storie)
1)«Pronto? Parlo con Daniel Travis?»
«Si, dica…»
«Salve, sono un giovane regista semi esordiente e vorrei proporle una parte…»
«Il suo nome scusi?»
«Chris. Chris Kentis»
«Bene, Chris, mi dica: di che parte si tratterebbe?»
«Un thriller psicologico in alto mare. Lo girerei come se fosse un documentario. Sa… tanti dettagli, camera a mano, il tutto per fare salire la tensione…»
«Detta così non mi è molto chiara… posso leggere il plot?»
«Guardi, posso fare anche di meglio:le passo lo sceneggiatore direttamente»
«Ottimo, grazie, Chris»
«Grazie a lei. Attenda in linea…»
«Pronto? Daniel Travis?»
«Si sono io»
«Piacere, sono lo sceneggiatore»
«Ma non era il regista?»
«No il regista è l’altro. Io sono lo sceneggiatore»
«Guardi è incredibile avete la stessa voce… ma proprio uguale»
«Eh si, ce lo dicono in molti. Comunque piacere Chris Kentis»
«Ma…»
«Si, capisco i suoi dubbi… è che i registi oggi sono così approssimativi nelle descrizioni dei plot. Lasci perdere le parole del regista e mi ascolti bene: questo è un film impegnato che attraverso l’allegoria dell’abbandono nell’oceano tratta i temi profondi della crisi di coppia, della mancanza di appoggio, dell’individualismo totalizzante che si manifesta nei momenti peggiori. E di squali che ti mangiano partendo dai piedi. Per rendere tutto più realistico abbiamo deciso di virare su una fotografia naturale e poco impostata. Ci siamo affidati a un buon mestierante, niente di che, ma è giovane e vuole fare bene. Non credo che ne abbia mai sentito parlare, si chiama Chris Kentis.»
«Ma lei..»
«Ovviamente per le scene subacquee verrete aiutati da un diver esperto. Abbiamo scelto il migliore sulla piazza. Si chiama Chris Kentis. E’ una garanzia»
«Ma scusi…»
«Si, comprendo benissimo la sua titubanza, guardi le passo il produttore che è qui di fianco a me così parlate del compenso. Ci pensi Daniel, questa è una grande opera»
«Pronto?»
«Salve Daniel…»
«Ah! Una donna! Iniziavo a pensare fosse uno scherzo…»
«Uno scherzo?»
«No, guardi, lasci perdere. Mi dica pure»
«Allora Daniel, io e mio marito abbiamo deciso di produrre quest’opera perché la troviamo estremamente interessante e coinvolgente»
«Ah! Una coppia! Che bello! E chi è suo marito?»
«Non so se lo conosce… si chiama Chris Kentis»
[sottofondo di archi a salire]
2)La trama è notoria: due poveri stronzi vengono mollati in mezzo all’oceano. Lo so io, lo sapete voi e lo sa anche il regista (nonché sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia e uomo della pizza). Così, come nei migliori porno (che con questo film condividono il fatto che titolo e sceneggiatura coincidono) l’introduzione è breve, pretestuosa e si conclude con un nudo integrale del tutto gratuito.
3)Stile documentaristico, fotografia inesistente, riprese in digitale, budget recuperato in stazione a Milano fingendo di dover prendere il treno per Catania e che il bancomat ti si è smagnetizzato, numero di attori sotto le cinque unità e un cattivo portatore di morte e disperazione che non si vede mai. Se tutto questo vi ricorda qualcosa non vi preoccupate: è normale che ogni 4 anni esatti la Mondial Casa insieme alle pentole di Mastrota, regali in accoppiata una simpatica videocamera ultracompatta e una menzione d’onore al Sundance Film Festival.
4)Il parrucchiere che ha acconciato Daniel Travis per questo film è lo stesso di Elton John: Jean Anthelmè Phonadeur- il mago del riporto.
5)Provo sempre una sottile angoscia guardando i film sui “sopravvissuti”: anche se la trama è ridotta all’osso, gli attori sono solamente due, i dialoghi sono da psicodramma mazzantiniano, io rimango con le unghie piantate sulla poltrona continuando a chiedermi tesissimo “quando si berranno la pipì?”.
6)La trama è notoria: due poveri stronzi vengono mollati in mezzo all’oceano. E nient’altro.
Lo so io, lo sapete voi e lo sa anche il regista (nonché sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia e consulente spirituale sul set) che batte il record dell’ora: 79 minuti secchi. Noi ringraziamo.
7)Il regista ha tenuto in acqua gli attori per 120 ore. Era dai tempi del Fitzcarraldo che non desideravo così ardentemente vedere il making of di una pellicola (OMG le mie dita! Le mie dita! Le mie dita sono delle prugne secche!)
8)La trama è notoria: due poveri stronzi vengono mollati in mezzo all’oceano. Lo so, io, lo sapete voi e, lo sa anche il regista (nonché sceneggiatore, montatore, direttore della fotografia e capoanimatore del gioco aperitivo). All’inizio del film, quindi, ci spara un bel “tratto da una storia vera” che fa sempre la sua porca figura (lo vedete anche voi il mosaico inquietante che si va delineando? 1999 – 2003 – 2007: 4 anni, mondial casa, videocamera, mastrota)
9) A questo punto tiriamo le somme: il film dura poco, ha le tette ed è abbastanza disturbante. Dopo averlo visto, infatti, ho deciso che non mi sarei più lanciato in escursioni subacquee in alto mare, con la presenza massiccia di squali affamati di carne umana in mano ad una guida che non sappia contare fino a venti senza dover usare le dita dei piedi.
Non sembra, ma è roba che ti segna.
10)Ho visto di peggio: Alla deriva. (si, mi piace vincere facile e allora?)
magari mi sbaglio ma mi pareva ci fosse anche Chris Kentis nel cast… O_o
..porcata inenarrabile, vista qualche anno fa d’estate. Col senno di poi, se mi fossi messo davanti al forno acceso con il montone mi sarei divertito di più.
ma esattamente per metterci “basato su fatti realmente accaduti” basta mettercelo sopra senza alcun criterio, un criterio deve esserci, come funziona?
Secondo me basta non specificare cos’è accaduto, come per Il Quarto Tipo: “ma non è successo nulla del genere a Nome!” “Ce l’avete una psicologa?” “Beh, si…” “visto che si basa su un fatto accaduto?”
Bisognerebbe segare le gambe a certa gente (e poi lasciarli in mezzo agli squali di gomma, senza bat-repellente).
Ah si, su Open Water, lo rivedrei solo se adeguatamente pagato.
ma adrift non e’ quel capolavoro assoluto in cui 4 idioti si tuffano in acqua e si scordano di tirare giu’ la scaletta? E per aumentare un pathos c’e’ un bambino a bordo?
Come puoi non apprezzarlo
Un pochino di “storia vera” qui ci sarebbe:
http://en.wikipedia.org/wiki/Tom_and_Eileen_Lonergan
(D’accordo comunque sull’utilizzo dell’etichetta per, ahum, vincere facile.)
Io una volta sono andato a fare la pupù, dimenticando che la carta era finita.
Holy molars! Stiamo diventando un po’ oltranzisti qui?
@Jo: porcata inenarrabile mi sembra davvero esagerato e decisamente ingeneroso per un film che qualche carta da giocarsi ce l’ha, specie sotto il profilo della tensione.
@Uwe: il fatto veramente accaduto viene testimoniato dagli erogatori trovati casualmente nella pancia dello squalo (si vedono durante i titoli di coda se ben mi ricordo, ma si sa che qui c’è gente che frequenta solo cinema dove chiudono l’otturatore presto). Il che significa che due poveri erogatori sono stati divorati da uno squalo. Ma capisci anche tu che due bombole abbandonate in mezzo all’oceano non avrebbero giovato al thrilling (mentre probabilmente avremmo avuto dialoghi migliori).
@Dario: Adrift è la prova provata che la teoria dell’evoluzionismo è vera. (Darwin! Wins! Fatality!) Come prova registica invece sorvolerei.
@Cleaned: non funziona se non muori e non lasci una video testimonianza.
Ciò detto sarò sincero: questo Open Water è un buon menopeggio, cioè uno di quei film che non gli daresti una cicca masticata ma che poi, sotto sotto, la loro porca figura la fanno.
Adrift non l’ho mai guardato. Ogni volta leggo la trama, inizio a ridere come un cretino e sono gia’ sazio cosi’. Open Water si aggiunge invece alla lunga schiera di “film che se li vedi bello concentrato in sala non sapendo quello che succede ti tengono in tensione, poi appena scopri che non succede nulla ne dici peste e corna e non li riguardi mai piu’.” Ma va apprezzata la tensione iniziale. E in questo se non altro a un certo punto si pisciano addosso a vicenda.
@Nanni: non mi spoilerare così il meglio della pellicola…
e poi non è vero che non succede niente. In Pelinormal Activity non succede niente. Qui qualcosa accade.
@ Nanni: really? non ricordavo, ma non l’ho nemmeno visto in sala, quindi colpa mia. Comunque, il mio era un discorso leggermente più generale… diciamo che l’abuso costante per attirare massa dell’etichetta (come dice Dolores)è inversamente proporzionale alla mia voglia di vederlo. In genere inoltre non perdo nulla!
@ Cleaner:
http://funzro.files.wordpress.com/2009/06/what-would-macgyver-do.jpg
Scusate l’OT ma ogni volta che leggo un vostro post e tutti i commenti devo assolutamente farvi una standing ovation!!
Siete i migliori continuate così!!!
@Uwe: Il “tratto da uno storia vera” normalmente aiuta l’empatia e l’aumento della tensione. Non ci trovo, poi, nulla di male.
@Geo: questi off topic sono più che tollerati.
@ Bongio: in teoria non ci troverei nulla di male nemmeno io, e va bene Blair e figli, ma quando non sai DAVVERO immedesimare lo spettatore la trovo una mossetta inutile, un modo di nascondere un filmaccio che non passerebbe né come un buon horror o thriller, arrivi e dici “aò lo famo alla bler, finto vero finto, traggica storia vera” e o sei un po’ contropallato o un gran paraculo, e della seconda categoria direi che c’è stata la sfilata.
Poi a quel punto aggiungerei che un sacco di gente (il pubblico occasionale per capirci) Open Water l’ha visto anche sotto l’effetto ipnotico del grande fratello, ovvero per la voglia di seguire dichiaratamente due persone in uno spazio limitato per due ore, che a loro non interessava il fatto che fosse tratto da una storia vera, voleva solo sapere se alla fine si vedeva la gnugna a lei o no.
@Uwe: Bongiorno, con tutte le lettere che Bongio mi sa di “Viggieidiemtivvì” e mi prendono le coliche intestinali.
Non spoileriamo sul gnugna FX che è sempre un gran argomento per alzare l’hype.
Poi… pollice su per quello che dici, dissento sul ritenere Open Water un filmaccio, laddove il peggio (molto meno) alloggia in altri luoghi.
@ Miike: il Bongio era volutamente provocatorio, volevo testare fin dove poteva spingersi il male (mi avrebbe preoccupato invece una totale indifferenza, o sarei passato a chiamarti Louis Cyphre, e avrebbe spiegato tutto).
Probabilmente Open Water l’ho guardato con l’occhio pieno di cattiveria e lo ricordo con cinica malvagità, e concordo, con tutto il peggio che c’è in giro (e pure meno onesto…) dovrei dargli una seconda chance, ma il tempo libero è tiranno e la giornata è stata lunga.
Le farò sapere.
PS: Io alle 3 non ci arrivo, ma se mi ritrovo i marmetti sporchi di Fanta non vi dò più le chiavi della cabrio, e ai vostri amici che si fumano le sigarette di ddroga in casa mia non ce li voglio più vedere.
@Uwe: il fatto che lei alle 23.16 del venerdì sera sia su questo blog dimostra benissimo che di tempo libero ne ha fin troppo.
Per quanto riguarda il marmetto sporco: prometto che le patatine questa volta le metto nell’insalatiera e che non spegneremo più le sigarette negli occhi del gatto.
Se trova delle siringhe in giro non si preoccupi: sono i miei amici che si fanno le iniezioni di marijuana
Lasciami difendere Uwe: andare in discuteca alle 23.16 e’ da sfigati
@Nanni: io ci vado la domenica pomeriggio.
@ ringrazio lo sforzo di Nanni ma mi difendo da me, ho chiuso la bottega* alle dieci e mi sono ordinato una pizza orribile alle 10 e mezza, ho postato e sono crollato su Miriam si sveglia a mezzanotte su rai 4, true story.
MIRIAM SIGNORI! ALTRO CHE OPEN UOTER.
Mi ci sono addormentato lo stesso, nonostante gli sforzi di toni, devid, catrin e susan. Pasqua mi sta uccidendo. Oggi sarà letale. Se voglio uscire stasera dovrò buttarmi della redbull in vena.
(*la bottega dei pantaloni! AHR AHR AHR AHR! not)
@ miike: non è una discoteca e NON è UN OPEN BAR, molla l’ostia.
e mi sono accorto adesso che mi avete fatto giustificare del mio venerdì sera in casa!
Oh, you!
Per chi vuole proseguire:
http://www.cracked.com/article_16478_7-movies-based-true-story-that-are-complete-bullshit_p1.html
(tantiaugurigesùcristo)
@Dolores “scatoladisaleincercadiunaferita” Point Five: sottolineerei con gusto che Open Water (ma solo io rido quando sostiuisco la pronuncia inglese “Uoter” alla più italiana “Vater”?) non rientra nel novero di craked.
Tantri auguri di un buon Jesus Zombie Day
@ Miike: e adesso rido anche io.
@Uwe: e perchè ridi? (scommetto che non hai ancora aperto lo sgabuzzino)