Oh, facciamo che quest’anno snocciolo tutti i rimanenti film del FrightFest 2010 in breve, altrimenti non me ne libero più. Che è già passato un mese. Poi per quelli che meritano particolarmente, se c’è bisogno, approfondiremo in un successivo momento con calma.
Ok? Pronti? Via:
Ecco, questo era uno di quelli fighi che se trovo un po’ di tempo ne parlo meglio. Come definirlo se non “australiano”?
Trama: tre coppie vanno in vacanza in uno di quei posti lontani dal mondo civile dove possono succedere solo cose orribili, con lo scopo di vedere da vicino della street art di 12.000 anni fa. Poi una di loro coglie l’occasione per fare tombola di cliché horror e si getta nuda in un laghetto. Ne esce ricoperta di sanguisughe, che subito è relativamente una delusione, se non fosse che si becca un febbrone e nel corso della notte le crescono zanne al posto dei denti e diventa una specie di cannibale animalesco regredito. A quel punto scatta il degenero. Primal è il più classico dei diesel, che parte piano ma zitto zitto infila una trovata dietro l’altra, spruzza sempre più sangue e finisce per salvare la serata con tanto di applausi.
Un altro di quelli fighi. Sono partito benissimo!
Trama: un vecchio professore rifila una F a uno studente, riceve in cambio una testata e zero supporto dalla scuola. Dopo aver scritto una lettera di solidarietà a Materazzi riprende a insegnare, ma ormai è un relitto umano che ha perso il rispetto della figlia – che è pure sua alunna. Al culmine della sfigaggine la costringe a passare la notte a scuola con lui, ma proprio quella sera l’edificio viene attaccato da demoniaci studenti incappucciati senza volto.
Simil-remake di Distretto 13, scritto e diretto con amore ed attenzione più per certe atmosfere alla Stephen King che alla Carpenter. Personaggi azzeccati: in primis David Schofield – ve lo ricordate? era il buzzurro che non sbagliava mai a freccette nel Lupo mannaro americano a Londra – che funziona perché assomiglia davvero a un comune noioso professore e non ad Harrison Ford con gli occhialetti. E zero tempi morti, che considerando un budget bassissimo che non concedeva gli effetti speciali (i demoni si limitano a fare del gran parkour e l’assenza di volto è puro passamontagna nero – esatto, gli stuntmen facevano parkour alla cieca) è un mezzo miracolo.
Inglesata in anteprima mondiale diretta da Tammi Sutton e scritta da Sean Hogan. La storia: un capomafia, a inizio film, dice molto forte e molto chiaro di essere un tipo estremamente geloso, ma proprio che a lui l’infedeltà lo manda in bestia, che proprio non c’è niente di peggio, neanche i film di Nispel, e nella scena successiva sua moglie sta trombando con un altro. E non è un film comico. Lui, un po’ il Marsellus Wallace di sticazzi (un comunque notevole Andrew Howard), fa un discorsetto all’amante con allegata offerta/ricatto che non si può rifiutare. Seguono citazioni piuttosto elementari dai classici del giallo all’italiana, giochi doppi giochi tripli giochi, una buona dose di overacting, e alla fine la donna forte trionfa sui maschi insicuri e/o imbecilli. Che è un cambiamento, per chi apprezza, ma il film rimane insipido.
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La Keira Knightley del discount (Isabella Calthorpe) torna a casa dopo un sacco di tempo a rimettersi in pari con famiglia e amici, tutti convenientemente riuniti sotto lo stesso tetto in una splendida magione nella campagna inglese. Subito la sceneggiatura fa notare come la differenza di misura tette tra lei e Gemma Atkinson sia tale da mettere in dubbio che appartengano alla stessa razza. Il ché ora che ci penso è uno spoiler. Durante la notte, il gruppo viene assalito da un licantropo senza peli (questione di budget, spiegherà il regista – per darvi il livello). Volenterosa inutilità andante fino al colpo di scena finale, carino ma non abbastanza da rimediare al resto. Buono per iniziare all’horror vostro figlio di 9 anni, anche se Gemma potrebbe far scattare qualche domanda di troppo. Nel cast anche Tom Felton, ma muore subito. Non è uno spoiler, è una bella notizia.
Il giovane Akira viene appezzato da una che gli rivela che il suo fratello scomparso è in realtà vivo e sta combattendo mostri e vampiri in un’isola sperduta. Akira risponde “Figata!!! PURE IO”, raduna un gruppo di compagni di classe e corre in soccorso. Lo aspetta una ritmata e fantasiosa versione giappo di cose alla Goonies/Labyrinth/Grosso guaio a Chinatown, tratta da un fumetto e più solida e meno sbragata della media di questo tipo di orientalate. Niente per cui sconvolgersi, ma spettacolari per un pre-teen. O un cre-teen (hahahaha! scusate).
Storie di stregoneria e leggende pagane in un quartierino popolare della periferia irlandese che, proprio per questa sua ambientazione urbana insolita, sarebbe anche interessante. Peccato per il budget troppo basso rispetto alle ambizioni, per cui certi attori finiscono per essere talmente cani da distrarti da una vicenda che il suo perché ce lo poteva anche avere. Ma all’ultimo momento, quando ormai ci eravamo rassegnati a una sottospecie di serissimo Buffy versione minimal, ecco che – come un operaio che va a pane e acqua una settimana per farsi il sabato sera al Pineta – salta fuori che si aveva tirato al risparmio per permettersi cinque minuti finali di mostraccio in CGI. Se qualcuno – non necessariamente la stessa persona – ne facesse un remake adeguatamente finanziato, potrebbe uscirne una piccola chicca.
Fine parte 1
Ma gli stuntman avranno avuto i buchi sugli occhi almeno, no? Io non me ne intendo molto di post-produzione ma penso non ci fosse tutta sta gran difficoltà nell’ oscurare degli occhi.
Ahah, Gemma gli fa venire le rotelle!
Non saprei, non sembra un cazzo difficile neanche a me, e l’effetto era cosi’ preciso che per tutto il film ero strasicuro fosse CGI, ma il regista ha stragiurato che erano passamontagna chiusi.
A leggere le prime righe F potrebbe essere lo spin off di Disturbia, con la scuola assediata mentre Labeouf gioca con David Morse.
“La Keira Knightley del discount” lulz come piovessero.
“andare a pane e acqua tutta la settimana per farsi il sabato sera al pineta”
Che immagino sia “TRASCORRERE il sabato sera al Pineta”?
All’inizio ho lollato pensando volesse dire “ASSUMERE DROGHE il sabato sera al Pineta”.
E poi naturalmente
“distinguere le razze dalla misura delle tette”
Come hai fatto a sopravvivere all’incontro con Gemma?
Te lo chiedo di nuovo perchè mi sembra una cosa irrazionale.
Gli horror di oggi fanno davvero cagare.