Dwight H. Little è da 30 anni un signor esempio di professionista, di quelli che dove li metti stanno e ci stanno zitti, ben nascosti, ma attenti che ogni cosa funzioni decorosamente. Ha diretto Steven Seagal in Programmato per uccidere, Brandon Lee in Drago d’acciaio e Wesley Snipes in Delitto alla casa bianca. Ha diretto un capitolo di Halloween e Il fantasma dell’opera nella versione con Robert Englund. E ha diretto Free Willy 2, con Michael Madsen. Controllate pure. Chiunque abbia deciso di ripescarlo per questa pericolosa trasposizione di Tekken al posto del solito videoclipparo del cazzo, si merita il mio abbraccio forte.
Si narra di un futuro post-guerrissima mondiale in cui tutto il mondo è stato ridotto in macerie con l’eccezione di otto mega-corporations ben distribuite per i continenti. Fra queste c’è l’asiatica Tekken la quale, una volta all’anno, organizza il solito torneone clandestino con i migliori picchiatori del planeta e bla bla bla, senza motivo. A questo punto, davanti a una delle premesse più pretestuose della mia carriera, mi sono rifiutato di saperne altro e se sentivo qualche personaggio tentare di approfondire trama o contesto mi tappavo le orecchie cantando “LA LA LA LA”. Perché roba priva di senso del genere l’ho sentita solo nei porno o nei cartoni animati per bambini, e il resto è pura ipocrisia.
Per cui, intanto che cucivo orli in attesa che iniziassero le botte, ecco cos’ho capito:
– L’eroe è Jin Kazama (Jon Foo, lo Zac Efron d’oriente se solo Zac Efron avesse studiato kung fu dall’età di 8 anni).
– Jin Kazama di mestiere fa consegne losche, finché non gli ammazzano la madre (Tamlyn Tomita, la fidanzatina di Ralph Macchio in Karate Kid 2).
– A quel punto, per motivi che sono sicuro essere chiarissimi ma che non dovete chiedermi, decide che è colpa del capo della Tekken, Heihachi Mishima (Cary-Hiroyuki Tagawa), e si iscrive al torneone. Vince le qualificazioni (un solo match), viene eletto “the people’s choice” (battendo di un soffio Valerio Scanu) e pronti via.
Torniamo un attimo indietro e soffermiamoci su uno dei dettagli chiave del film. La pettinatura di Cary-Hiroyuki Tagawa è questa:
In assoluto, la cosa più difficile che Tekken il film chiede allo spettatore è di guardare Cary-Hiroyuki Tagawa senza distrarsi da tutto il resto esclamando “Macheccazz…”
Tra gli altri personaggi spiccano Eddie Gordo (Lateef Crowder nel ruolo per cui madre natura l’ha inventato), Sergei Dragunov (Livio Magnini dei Bluvertigo), Brian Fury (Gary Daniels!) e Yoshimitsu, che dev’essere nipote di un senatore perché l’unico a cui è concesso di combattere con armatura integrale e spada da samurai, che ha senso quanto fare il Tour de France in Harley.
C’è anche Luke Goss, in un ruolo che non serve a nulla. Probabilmente passava di lì e ha chiesto alla produzione se gli lasciavano provare la parlata bassa alla Jason Statham in attesa di Death Race 2 (di cui pubblicherò il trailer tra pochissimo, state tranquilli).
E poi, grazie al cielo, si arriva presto alla parte importante: le botte. E sono botte coreografate e girate come Dio (o Isaac Florentine) comanda: niente per cui gridare al miracolo, ma gli angoli sono larghi, il montaggio chiaro, e tutti i marzialisti in gara sono tecnicamente più che decorosi.
Tanto che la trama infila una sottospecie di colpo di scena starwarsiano e io, contraddicendo quanto sopra, sono talmente contento che lo accolgo senza fiatare.
Dio (o Isaac Florentine) benedica la vecchia guardia.
DVD-quote:
“In confronto all’ultimo Street Fighter pare I 3 dell’operazione drago”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Esimio Direttore.
La sottospecie di colpo di scena (che sono sicuro di conoscere) non è merito o demerito degli scenggiatori, in quanto già presente nel videogioco, sin dalla prima incarnazione.
Non mi ha entusiasmato per nulla…neanche le scene lottate. Almeno c’è qualche bella patatona da vedere, altrimenti era una noia totale.
Jin Kazama “The people’s choice” che batte Scanu….sono morto XD
SE mi riprenderò dal coma decennale causatomi dal primo Street Fighter e da Mortal Kombat, potrei anche vederlo.
@giusep71: non lo escludevo e non mi sorprende, ma usando sempre Eddie Gordo (o la sua versione alternativa Disco Stu) non l’avevo mai saputo
@sciuscia: se non ti e’ piaciuto Mortal Kombat parti male :)
Perquanto riguarda la capigliatura di Come-azzo-si-chiama, è così anche nel videogioco…chissà perchè è il genere di cose su cui restano fedeli al videogioco…cambiano tutto,ma proprio tutto…ma i dettagli alla …zodicane rimangono!
Essendoci in Star Wars un e un solo colpo di scena, mi sa che ho capito…
@michele706: e’ quello che mi chiedevo anch’io… siamo in un mondo in cui danno un’uniforme uguale a tutti gli X-Men e ridisegnano i Transformers da capo, ma lasciano la pettinatura di Heihachi cosi’ com’e’…
Sulla controversa e discussa pettinatura di Cary-Hiroyuki Tagaw penso di poter affermare con esimia tranquillità e senza presunzione, che essa sia mutuata dalla Mascotte dei Prodigy.
Complimembri per la testata,
Giuliano
Questo film sinceramente mi ha fatto cagare, la storia è totalmente sbagliata, cosa che sarebbe stata accettabile di fronte ad una corposa presenza di gente che si picchia per bene. Invece ci sono 4 personaggi in croce e le scene di combattimento rispetto a quelle di trama inguardabile sono in percentuale infima. Per non parlare del fatto che le fighe sono state assunte solo in quanto fighe, ma nel combattimento Christie-Nina sembrava di vedere Hilary Swank in quella specie di sequel dei Karate Kid.
Le uniche cose positive, devo dire, sono Kelly Overton e il suo vestito.
E poi, cazzo, da quando la Mishima Zaibatsu si chiama Tekken? Pezzenti.
lo credevo una cialtronata completa, ma con cotanto regista e dopo il commento del cobra, penso che forse una visione la merita. del resto io sono tra quelli che hanno adorato il primo (e solo il primo) mk, proprio per le ottime coreografie dei combattimenti e la colonna sonora, e non perchè fan particolare del vg. se si parte da questo punto di vista allora potrebbe piacere, a chi ha fatto defecare anche il primo mk, ma ha trovato decente doa, posso consigliare di lasciar perdere, perchè qui da quanto ho capito non si vede ne tanta figa (doa), ne bella storia (qui nn mi sovviene nessun film di genere da citare), ma solo combattimenti decenti.
@oni: guarda, io nella sua tamarraggine estrema – e da fan di Corey Yuen – mi sono divertito un sacco anche con DOA. In Tekken di figa se ne vede, ma ha ragione Deposito a dire che il combattimento tra Christie e una delle sorelle Williams (che fortunatamente non sono Serena e Venus) e’ il piu’ moscio. Pero’ Jon Foo e’ bravo, Lateef Crowder e Gary Daniels sono garanzie, e a parte la lunga introduzione il resto fila via liscio. Dwight H. Little non ha mai diretto cose memorabili, ma raramente e’ sceso sotto al 6, e questo non fa eccezione.
Se c’è qualche combattimento decente si può anche vedere.
Il primo mk rimarrà su un livello irragiungibile temo per molto molto tempo.
John Foo è un nome fantastico: è degno di essere lo pseudonimo di un regista porno.
Comoda recensire un film come TEKKEN, mo’ ti voglio vedere a guardare per intero tutto il nuovo film di KING OF FIGHTERS senza desiderare di essere morto (o in alternativa di essere un politico italiano).
La signorina che interpreta Christie è veramente una gnoccona e forse è il motivo principale per vedere il film… Mi chiedo però perchè manchi Paul Phoenix che è una delle colonne portanti di Tekken…
Grazie Nanni che me lo recensisci…..ti stimo molto
ma l’orso kuma e roger il canguro ci sono?
Quando leggo commenti che dicono “è brutto perché la trama è sbagliata”, penso alle trasposizioni videoludiche precedenti. E non roba da Direct-to-video (come questo), ma pellicole che sono state distribuite in SALA.
Ovviamente il fan accanito non sarà mai soddisfatto, ma non ammettere che Tekken, rispetto a predecessori del suo genere, sia un passo avanti, è avere una fetta di prosciutto bella spessa sugli occhi.. ma vogliamo parlare di Legend of Chun-li, Oneechanbara, Dungeon Siege, Bloodrayne, Max Payne, KING OF FIGHTERS (madò) ?
@Hellblazer Joestar: meglio di Breeze Loo?
@Lordbaygon la cosa strana è che avrebbero potuto benissimo chiamare Paul il rivoltoso amico di Jin di inizio film.
Oltre all’orso, al panda e al canguro sulla lista degli epurati vanno aggiunti Lei Wulong, Xiaoyu, King e Jack.
Ma magari li troveremo in Tekken 2… :P
Come non c’e’ il panda ? L’ho sempre usato e mi ha perennemente soddisfatto : zero incontri vinti e mazzte subite da antologia videoludica .Sono soddisfazioni
Mazzate.Mazzate subite.Scusate l’ortografia: sono stanco e la corrente elettrica , stranamente , non ha su di me gli effetti che ha su Statham
Ma che k….. c’entra Scanu?Che k…… lo tirate in ballo?
@chinadragon: guarda che Scanu non balla canta, o così mi dicono.
non è un’armatura qualsiasi, è un esoscheletro che fa parte del suo corpo per natura, siccome alieno. coglione.
È un alieno coglione o un robot? Io credevo la seconda…
secondo me il termine gonade è riferito a natura….
(non guardate me, io credevo che “coglione” fosse la firma…)
No no no, non ci siamo proprio, l’ho visto e ne sono rimasto profondamente deluso, sia perché i personaggi più famosi e gettonati sono esclusi o quasi dalla trama (la mia mente poi deve aver immaginato un orientale paffuto, tozzo e sgraziato che interpretava Marshall “Bruce Lee” Law, troppo ridicola come cosa per esser vera) sia per l’inconsistenza del protagonista.
Non voglio entrare nel merito del talento marziale di Foo, ma cavoli, sembra un bimbominkia!! Nulla a che vedere con il Jin del videogioco.
Van Damme dava a Guille un accento francofono terribile (ringrazio il doppiaggio) ma almeno aveva 2 braccia prese direttamente in prestito da un orso!!
L’unica nota positiva del film è il fisico-abbigliamento della Christie e il granitico e cattivissimo Daniels.
Cobra, ti perdono, alla fine qualche volta puoi toppare anche tu :D
Visto che vanno di moda le firme non convenzionali ci provo anche io, mi firmo:
Pirla.
pare che coglione SIA la firma
Non lo leggerà nessuno e non è che arrivo fuori tempo massimo, ma sono proprio fuori dal tempo (mi sembra di essere Max Walker), ma tant’è la dura legge di chi vi ha scoperto tardi ed ora corre pazzescamente a leggersi lo scibile.
Coooomunque, leggere di Cung Le, cito testualmente “un orientale paffuto, tozzo e sgraziato che interpretava Marshall “Bruce Lee” Law, troppo ridicola come cosa per esser vera”.
Cioè. Vacca. Cung Le. Cung Le porcazozza!