Ieri ho visto Paranormal Activity 3. Appena arrivato al cinema ho cominciato a guardarmi in giro sospetto. Subito ho individuato un piccolo gruppo di cinque adolescenti zarrissimi. Bassi, brutti, con degli evidenti problemi legati alle proporzioni del loro corpo (problema reso ancora più evidente dai vestiti indossati), capigliature contro ogni legge della fisica. Stazionavano fuori dal cinema appoggiati sui loro zarrissimi motorini dicendosi cose tipo: “minghiazio, paura, oh. eh? oh, paura”. Mi è corso subito un brivido lungo la schiena. Ho buttato un occhio agli altri film in programmazione al cinema: This Must Be The Place, Arrietty – Il Popolo Segreto Sotto il Pavimento e Matrimonio a Parigi. Ho cominciato a visualizzare questa scena. “Oh, zio, eh? Paura, oh, che c’è troppo – minghia – il nuovo film dello Studio Ghibli! Ce lo vediamo dibbella?”. “Ma va, zio! Ma mollami, scemopagliaccio, prima che ti scendo le mani, oh. Cazzo dici, lo studio ghibli! Minchia oh, i disegnetti si vuole vedere, ‘sto scemo. Andiamo troppo a vedere l’esperienza statunitense della nostra gloria italica Paolo Sorrentino! Paura”. Siccome non me li vedevo a fare discorsi del genere ho cominciato a utilizzare i miei poteri psichici per indirizzare i tamarri a vedere Matrimonio a Parigi. “Amico tamarro: fatti guidare dalle vibrazioni positive di un Massimo Boldi che si siede su una maschera di Pinocchio, e tu ridi fortissimo, perché praticamente il naso di Pinocchio a Massimo Boldi, che ci si è seduto sopra, indovina, dai… Hai capito che fine ha fatto il nasone lungo lungo di Pinocchio nel momento in cui il vecchio Cipollino ci si è seduto sopra? Eh? Non ti fa troppo ridere? Fatti ammaliare da questa musichina in quattro quarti, che fa rimpiangere il remix di Tu vò fà l’amerigano, manco fossero le sirene. Vatti a vedere Matrimonio a Parigi e non mi scassare i coglioni a me che voglio vedere sereno Paranormal Activity 3“. E invece, ovviamente…
No, vi racconto questo perché veramente un casino così in sala io non l’ho mai sentito. Una roba veramente fuori luogo. Oltre a questi dannati zarri che ovviamente continuavano a dire cose come: “minchiazio, che casa paura c’hanno questi? Minchia oh, tipo su due piani! Come quella di Paolo di Sesto, oh, che al piano sopra ci abbiamo troppo visto di nascosto dai suoi il video di Belen che mangia la cicca, oh!” c’erano tantissimi sudamericani. La fila centrale e gran parte di quella dietro, tutta occupata da coppiette di ragazzi ecuadoregni, alcuni addirittura dotati di copertina con cui coprirsi le gambe durante il film. Musica scelta prima dei trailer? Una compilation di successi dell’America del Sud! Giuro, sembrava la selecta di Radio Popolare della domenica mattina. Non è curioso? Cioè, volete dire che i tipi del cinema selezionano la musica d’attesa in base alla provenienza geografica del gruppo di spettatori più numeroso presente in sala? Sarebbe una mossa geniale. Vabbeh, per fare subito quello disinvolto, ho cambiato la suoneria del mio cellulare e c’ho messo Danza Kuduro a volume Krakatoa. Nel frattempo il mio amico Don Juan Davìd Rappis ha tirato fuori la griglia da merendero professionista e ci siamo messi a friggere delle salamelle in sala e a sparare in aria con le nostre pistole. Poi è iniziato il film e dopo i primi cinque minuti la situazione è addirittura degenerata. Urlavano tutti. Per farsi coraggio. Perché Paranormal Activity 3 fa paura.
Chissà com’è Paranormal Activity 3? Mah, guarda, è tipo gli altri due. Veramente? Sì, giuro. Ma pensa te, che io mi aspettavo una svolta incredibile tipo che magari veniva fuori che PA3 era una roba a la Michael Mann con le vedute dall’alto della città di Manhattan. No, stranamente no. PA3 è sempre la stessa roba: finto documentario di gente a letto con una videocamera piazzata in stanza, lenta costruzione della tensione intervallata da svariati momenti bubusettete, finale armageddon. Ci sono delle regole di genere che vanno rispettate, non si può sgarrare. E qui non si sgarra di una virgola. Parlare del franchise Paranormal Activity è difficile, perché alla fine la recensione migliore del film dovrebbe essere una sorta di formula matematica. Una cosa tipo: PA3 > PA > PA2. L’avete capita? Per i meno fresh: il terzo fa più paura del primo che faceva più paura del secondo. Poi si può tentare di spiegare perché questo ultimo capitolo fa più paura degli altri.
Togliamoci subito dalle balle la discussione trama. La trovata è quella del prequel. Il ritrovamento (pretestuosissimo) di una serie di vecchie VHS datate 1988 che mostrano Katie e Kristi, le protagonista rispettivamente del primo e del secondo film, quando erano delle bambine. Con loro c’è la madre e Dennis, il di lei fidanzatino, che di lavoro gira i video dei matrimoni. Questa è la scusa per avere uno in casa sempre con una videocamera in mano. Dopo un paio di scricchioli, Dennis decide che è giunto il momento di piazzare le videocamere nella sua camera da letto e in quella delle bambine. E poi cominciano a succedere le cose.
Dev’essere difficile cimentarsi con un format così stretto come quello di Paranormal Activity. Gente che dorme e porte che si chiudono da sole. Sai che bazza. Che cosa ti inventi? Henry Joost e Ariel Schulman hanno avuto due ideine due, le hanno messe in pratica e hanno vinto alla stragrande. Apro la parentesi colta del post. Henry Joost e Ariel Schulman sono quelli di Catfish. Non so se l’avete visto Catfish, che voi lo so come siete fatti, che volete vedere solo i film con Milla che spara bimane. Catfish è un documentario (finto?) che racconta di uno che si innamora di una su facebook per poi scoprire che non è esattamente come lui credeva. Una trama che quando la racconti agli amici dicendogli anche “Ma ti giuro che è un bel film!”, questi ti guardano veramente come se tu fossi un cretino. Praticamente la stessa sensazione di quando raccontate una roba che a voi ha fatto super ridere e che invece riportata così oralmente vi rendete conto che non funziona. Invece Henry Joost e Ariel Schulman sono riusciti a rendere la storia di uno che scopre che volendo, se sei un cesso, puoi mettere la foto di una figa sul tuo profilo facebook, assolutamente entusiasmante. Qualcuno deve aver capito questa cosa e li ha voluti per girare un film dove dovresti spaventarti mentre vedi della gente che dorme.
Henry Joost e Ariel Schulman non si sono lasciati tentare da “dai, famo dei discorsi sulla visione!” Non hanno rispolverato i loro studi universitari per ammorbarci la vita con metafore o complesse interpretazioni sullo sguardo, la macchina da presa come dispositivo in grado di mostrare la realtà all’interno di un contesto di fiction. Non si sono chiesti cos’è reale, cosa non lo è, perché gli zarri vanno al cinema. Niente di tutto questo. Semplicemente sono in grado di giocare perfettamente sulle aspettative del pubblico, hanno compreso a pieno i meccanismi del genere e si sono inventati una cazzatina tecnica che contemporaneamente riesce a sfruttare decentemente il fuori campo e ad aumentare la suspense. Riescono a costruire alcune sequenze veramente ben congeniate e utilizzano al meglio dei trucchetti vecchio come il mondo. Lo fanno bene e portano a casa i migliori 85 minuti di Paranormal Activity fino ad oggi. Il tutto tenendo conto della difficoltà che si ha a concentrasi di fianco a gente che “minchia oh, zio, paura! Hai visto che la lampada, minchia, si stava muovendo tipo dassola? Paura”.
DVD Quote:
“Se te lo vedi da solo a casa, sono cazzi tuoi.”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Come hai fatto anche solo ad ACCETTARE di dividere la sala con quel zarrume lo sai solo te, complimenti! XD
Però la recensione è positiva, quindi mercoledì andrò a vederlo con animo un po’ più sereno. Sperando in una sala vuota come al solito.
Minchia zio paura sei un fottuto GENIO! Sto male.
A Firestorm to purify gli zarri dalle sale dell’hinterland milanese cazzo!
egregio come sempre Federico! Anche io per il primo ho avuto le solite condizioni antropologiche.
A me piace vedere il film con gli zarri, tant’è che mi sa che ogni tanto son zarro anch’io con i miei amici.
Vai col cinema vissuto.
Oh… proprio quello che volevo sentire.
Perchè, devo confessarlo, a me il primo PA nonostante fosse un cazzo di filmetto ebreo veramente di merda, paraculo e raccomandato, era piaciuto… e qualche spaghetto me l’aveva fatto prendere. E ne ero ben felice (io, abituè, che son cresciuto vedendo horror di notte solo in casa al buio, per la sola gioia di provare terrore, sin da quando ero un bimbetto).
Quindi ora mi tocca trovare una scusa per vedere il film da solo senza la ragazza. Ma ho la soluzione. Mi basta dire che è sanguinolento e pieno di schizzi a fiotti, chè la mia ragazza non ne sopporta la vista. Lei a quel punto mi risponde di solito “Non è vero! E comunque se c’è del sangue mi copro gli occhi” e io taglio corto con “…Sangue. Ne sei piena dentro!” e SBAM! lei sviene per 2 ore e io mi godo il film da solo.
A quel punto mi rimane solo il problema dei miei due gatti che mi saltano sulle spalle a tradimento nei momenti clou del film facendomi cagare in mano (storia vera), ma si può fare.
Comunque il casino della sala descritto da te è pari pari a quello che anche io ho sperimentato rivedendo REC al cinema (e quello sì che faceva cagare in mano!). Urla, risate forzate di massa, e applausi a scena aperta per tutta la durata della proiezione. Talmente tanto che mi son visto costretto (io, timida e riservata personcina silenziosa che si fa i cazzi suoi e rifugge le risse) ad alzarmi dal fondo della sala e gridare spazientito “E MO BBASTA! [cit.] SILENZIO!”.
servito a un cazzo. si stavano troppo cagando sotto. e 4 sono scappati via dalla sala.
amo gli horror.
sì, pure io avevo i cinni in sala che ridevano e facevano la telecronaca di tutto. Per un momento pensavo di essere nella sala dove davano “Maga Martina 2”. Comunque è decente, il film, ma nulla di ché. Il primo è un signor horror, questo ‘nsomma. E’ pieno anche di incongruenze logiche: 1)Le cassette durano 6 ore e quindi quando vanno a letto verso le 22 dovrebbero alzarsi alle 4 del mattino per cambiarle, cosa non troppo comoda. E ammettendo che abbiano appena cambiato la cassetta alle 22; 2)(SPOILER)Perchè cazzo alla fine del film è Katie ad avere il demone e non Kristi? Mi riferisco a quando sono a casa della nonna, il padre cerca le figlie, vede Katie e si avvicina lentamente a lei, la quale si gira di scatto e fa un verso demoniaco; 3)Il finale è “L’Ultimo Esorcismo”, film dimmerda; 4)E’ impossibile che nessuno di nessuno, bambine comprese, si ricordino cos’è successo in quel periodo, nel primo e nel secondo non viene menzionato praticamente nulla di così esagerato. Eppure le bambine hanno visto (SPOILER) Dennis accartocciarsi su se stesso -.- E’ carino per gli spaventi, ma per il resto è terribile. Cmq tranquilli, perchè la Paramount è già pronta a parlarne per un eventuale quarto capitolo.. E lo farà sicuramente..
Leggendo la recensione mi hai fatto tornare in mente che Catfish è proprio una bombetta!
@Harry Pioggia di Zyklon B: “vedendo horror di notte solo in casa al buio, per la sola gioia di provare terrore” – bravo, figliolo, il tuo coraggio ti rende meritorio di una carezza sulle gote da Santa Cicciolina. Un giorno riuscirai a contagiare di questo sublime piacere anche la tua morosa emofobica.
lo vedrò a casa da solo per lo stesso motivo, manco ci provo più al cinema, come ormai quasi per tutti gli horror.
ma pure a casa il due non mi è aveva fatto paura. qualcosina invece ESP, ma giusto perchè dopo che ti smaroni per più di un’ora, vedere un tizio in camice, sanguinante, attaccato al soffito che ti guarda, ti spaventa (e grazie ar ca’).
è il dramma multisala (multisala, bastardi maledetti, hanno rovinato tutti i cinema decenti di Torino). il mio record di esposizione al tarrume in sala è stata l’esultanza di un tipo, quando viene ammazzata la predicatrice in The Mist: si è messo a urlare “minchia menomale èmmorta, ooh”. eravamo tipo dieci in una sala da duecento, e non si sentiva nulla per quattro tarri schifosi.
comunque esiste una tipologia diversa di tarro per ogni genere di film, un po’ come le zanzare nella metropolitana di Londra.
c’è il tarro da animazione, generalmente padre di bimbo che invece di menargli le mani quando fa casino, risponde alle osservazioni del pupo, con fare tronfio da “minchia quante ne sa il figlio mio”. (accadde vedendo wall-e)
c’è il tarro “mo’ ti spiego, chè lo so io”, quello specializzato in esegesi alla Gelmini (accadde vedendo there will be blood).
il più odioso è il tarro solo tra più coppie, chè per non far vedereche patisce, commenta anche il momento in cui cambiano la bobina. lo odio particolarmente perchè dopo ogni battuta guarda i soci pervedere se ridono o vanno giù di lingua senza curarselo (accadde vedendo devil).
potete immaginare cosa sia successo quando saltò del tutto la pellicola durante la visione di 300…
io la maggior orda di zarri l’ho vista al quarto F&F…cioè ne erano così tanti che me ne sono beccati un pò nella sala deserta dove stavo guardando franklyn perchè erano rimasti fuori…
ho visto i primi 2 PA e mi hanno tanto ma tanto annoiato a tratti (involontariamente) divertito…sto terzo a ggratis na visione non le negherò ma attese sotto l’ombra dei tacchi…
Aggiungerei il tarro da festival, una razza che riesce a sopravvivere anche fuori dal multisala e si sente autorizzato a commentare, ridere e applaudire qualsiasi cosa per far vedere a tutti i presenti che ne sa…
Io non ho di questi problemi (gli zarri che guastano i film horror al cinema), dove vivo (Pechino) nei multisala proiettano solo grandi film per famiglie, il che mi va anche bene avendo famiglia, in compenso trovo un sacco di trashume (vi dice niente goblin?)ma anche capolavori di nicchia(wolf creek, il cartaio, necromantik) in dvd che poi provo a godermi nel silenzio di casa mia…i primi due PA non mi hanno entusiasmato, il terzo lo comprero’ sulla fiducia (non vi dico il prezzo)…
@Kim Chi Duck: verissimo! il tarro da festival è in realtà un replicante, a cui installano un generatore automatico di risposte. Le sue argomentazioni funzionano in due blocchi: la prima comincia con “in confronto a…”, e la risposta a quello che dici inizia con “ma tu non hai visto…”
Questa volta ti sei superato ;)
Ma una cosa che non ho mai capito, pur avendola riscontrata troppe volte personalmente: perché dicono sempre “zio” ? cioè perchè non “nonno” ?
@Sarcobrì
guarda che quell’altro ha usato la parola e…o, invece di negro, violando il regolamento. In accezione molto dispregiativa, anche. L’ho individuata con la funzione “Trova” del mo Browser. No, così, qualora ti fosse sfuggito.
la costante presenza di questa fauna variegata è uno dei motivi per cui utorrent sta diventando il mio cinema preferito
Comunque zarri a parte, un film così secondo me visto a casa rende il triplo. Poi beh, la sala è sempre la sala, certo facessero dei test d’ingresso…
@Harry col cognome brutto: guarda che “ebreo” non era usato con accezione negativa. È una caratteristica del film (diretto da un puro israeliano e promosso da Spielberg, quindi si arroga il diritto di poter essere fieramente definito ebreo al cient-p’-cient) e il “dimmerda” era riferito al film in quanto prodotto e non all’aggettivo “ebreo”.
Essì, stavolta ti ho fottuto.
E comunque lo sai che se proprio devo insultare un (finto)ebreo, l’unico sei tu.
Ora premi Ctrl+F e trovami sta fava (ma non ti toccare)
@ Marlon Brandon: A Pechino pure tu? Grandissimo. Però si potrebbe fare uno speciale sui tarri versione asiatica. Sul fronte dvd farlocchi, dove ti rifornisci? Sanlitun o altri spacciatori privati?
@Cicciolina Wertmuller
“bravo, figliolo, il tuo coraggio ti rende meritorio di una carezza sulle gote da Santa Cicciolina. Un giorno riuscirai a contagiare di questo sublime piacere anche la tua morosa emofobica.”
Non sia mai. Gli horror si guardano esclusivamente da soli.
Comunque anche io sono emofobico: http://emofobia.splinder.com/home?from=60
Considerando che il primo PA era una schifezza totale che non avrebbe fatto paura neppure a mia Nonna, e che il secondo non l’ho guardato perché mi aspettavo pure di peggio, questo terzo capitolo merita una visione? Non ne ho voglia ma potrei farei uno sforzo in questo periodo di magra, sono troppi giorni che non vedo un horror, mi sento male…
Ho avuto lo stesso problema in sala: gente che schiamazzava e in particolare tre zarri in quinta fila che commentavano OGNI STRONZATA a voce alta come fossero il salotto. Alla fine il film non mi è piaciuto per nulla, anche se devo ammettere che un paio di buone idee ci sono (quella citata nella rece però poteva essere sfruttata meglio). Non c’è storia: il primo Paranormal vince ancora in fatto di paura. Il finale poi sbraca troppo, dai.
Bisognerebbe fare però un discorso a parte sulle condizioni in cui si vede il film: la DVD quote lo esprime al meglio. Il primo mi aveva fatto cacare sotto perchè l’ho visto a casa da solo. Chissà se l’avessi visto al cinema cosa avrei pensato? E viceversa, se avessi visto a casa da solo questo, mi sarebbe piaciuto di più? Vabbè la smetto di ammorbarvi.
i multisala sono la morte del cinema,come i bimobominkia sono una piaga sociale troppo sottovalut…almeno per me da quando hanno preso l’egemonia ci vado sempre meno…perchè uno fa per rilassarsi non per scaldarsi le mani…
Gli unici che ho visto apprezzare sta merda sono una manciata di paesani bigotti timorati dal diavolo che se li osserva mentre dormono, quindi sinceramente tutti sti commenti entusiasti qua mi spiazzano parecchio.
Gente presa bene per la trilogia che fa a gara per essere la piu’ noiosa in assoluto dopo il signore degli anelli e star wars 2.0 romance.
6 ore complessive di gente che dorme, discute, dorme, si apre la porta, discute. MAH.
Che tristezza mondiale.
Non credo che lo guardero’ sto film… ma la recensione è fantastica..complimenti XD
@Harry Storto
in realtà definire e…o un film per i motivi che hai descritto tu, con parole tue, che chiunque può rileggersi qua sopra, è tragico, ma mi rendo conto che non disponi dei mezzi per accorgertene. Sta di fatto, che il mio “Trova Eunuchi” ha contato 5 volte la parola. Quella per cui Sarcobrì aveva invitato ME a seguire il tuo esempio, visto che avevi capito, e cioè a non usarla troppo.
Il risultato è che, non riuscendo ad essere altro che una vaschetta sul fondo di una gabbietta per gerbilli, ti sostanzi di ciò che ti cade addosso dall’alto. La pioggia non è di Zyklon, magari lo fosse ;)
@LiDongAn sui tamarri asiatici si potrebbe aprire un dibattito lunghissimo, ma in questa sede sarebbe fuori tema. Riguardo ai DVD, beh c’e’ l’mbarazzo della scelta, Sanlitun e’ ben fornito sulle ultime uscite ma forse anche per problemi di spazio tengono meno film “vecchi” o classici del cinema, al Lido hanno una selezione piu’ completa. Ovviamente io compro solo originali!
@Harry Dritto: non ho capito, puoi ripetere?
(però senza andare OT, che qui si parla di Cimena con la M magliuscola).
@the harrys: smettetela. Crescete.
@zyklon: ha ragione quell’altro, hai migliorato e lo apprezzo ma se hai la coscienza pulita sul non voler fare il provocatore gratuito di sticazzi come minimo ora lo dimostri cambiando nome. Se hai dubbi di qualsiasi tipo scrivimi in privato.
@piotta e chiunque altro si senta offeso: apprezzo la sensibilita’, ma se avete problemi vi chiedo di scrivermi in privato e poi ci penso io, che si tratti di qualsiasi cosa, detta da chiunque, utenti, redattori e capo compreso.
Non sono vostra madre ed e’ l’ultima volta che tocco l’argomento in pubblico, alla prossima inizio a cancellare commenti anche se ho capito male e ho torto.
ve lo spacco quel chitarrino
ma ci rendiamo conto?
Tutto questo solo perchè sono ebreo? Ma che vi hanno fatto di male gli ebrei? Perchè ogni volta che si pronuncia la parola ebreo dovete per forza pensare con malizia? E sempre con accezione negativa? Quale problema avete? Siete antisemiti? Lo sapete che in Francia si viene puniti legalmente per molto meno?
Me ne vado, così son tutti più felici
Ocio che Vasco Rossi ha gli avvocati in fermento. Ocio!
ok, l’ho visto. 77 minuti di gatto appeso ai maroni.
molto meno plausibile degli altri due (non dovrebbe essere un criterio, ma su un presunto video casalingo credo sia necessario, a mo’ di Cloverfield).
ci ho visto un paio di trovate in più. la scena della babysitter in cucina funziona bene, peccato per il cookie che han voluto darci mettendo per forza l’evento paranormale. sarebbe stato più coraggioso e terrificante se non fosse successo nulla (almeno a mio avviso).
più che last exorcism nel finale, direi proprio rosemary’s baby o, volendo, the wicker man (perdonate la blasfemia).
occazzo, ho appena fatto il tarro da festival.
“per fare subito quello disinvolto, ho cambiato la suoneria del mio cellulare e c’ho messo Danza Kuduro a volume Krakatoa”
genio!
L’ho visto pressando tutto in 10 min come i precedenti PA, e come i suoi tristi predecessori è riuscito a annoiarmi lo stesso.
So già come sarà l’innovativo sequel, allora, telecamere fisse per casa, discussioni futili di giorno, gente che vaga di notte cercando forse il frigo, porte che tremano, qualcuno che viene lanciato verso la telecamera.
Bella la solita scena del demente che si chiudere dentro l’armadio senza motivo con la luce della telecamera accesa insieme a una bambina odiosa che continua a fare “MHHHHHHHH, GNNNNNNN,MHHHHHHH” mentre quello le dice “shhhhhh, sigh,sh, sh,sh, shhhh fidati, ah, oddio cos’è, uf uf uf uf, gnh, sigh, usciam, shhh snif”.
La sospensione dell’incredulità per fidarsi di un coglione simile è al minimo storico.
Sono ben lontani i tempi del primo Halloween dove il nascondersi nell’armadio aveva un cazzo di senso ed era effettivamente l’unica scelta possibile.
DVD quote: il film per chi aspetta con trepidazione che si sciolga il sangue di quel santo là
Schiaffi c’ha raGGione, non che gli serva il mio appoggio, ma c’ha raGGione.
La rece è un gioiellino, eh, ma il film è robetta con qualche scena azzeccata. Mi fa più paura una puntata della Signora in Giallo, francamente. E poi suvvia, chi ci crede più alle streghe, ai demoni, e al paranormale? … uhm, una frocca di gente a quanto pare, ed ecco spiegato il successo di prodotti del genere.
invidio la genialità di schiaffi…piegato in due dal ridere (peraltro hai ragione anche nella parte seria)
Ué, bella zio, l’ho visto poi ieri sera, oh, paura! Concordo con tutto ciò che ha scritto il mio onorevole collega Casanova, ma non concordo con le immagini scelte per corredare l’articolo: minchia zio, ma sai che quelle inquadrature lì io non le ho mica viste? Paura! Non è che girano tipo, cioè, oh, due cut diversi?
@ Ciccio: zia, c’hai ragione dibbrutto: le immagini che ho messo non ci sono nel film, penso siano quelle – minchia – che hanno fatto per fare le pubblicità. Però sull computer, oh, se ne trovano veramente poche dibbrutto e quelle più panicopaura erano quelle lì e allora, zia, le ho messe a manovella.