Ah, il lontano 1963! Pensa che nel 1963 il futuro era il 1974. E in quel futuro gli incontri di boxe tra umani erano stati aboliti. Troppo poco spettacolari. Che poi uno si annoia a vedere due uomini che si tirano i pugni. E allora bisogna inventarsi qualcosa di nuovo. Idea! Facciamo così: tolgo gli umani e ci metto i robot. Molto più bello, no? Macchine che si battono senza esclusione di colpi sul ring, per il sollazzo del pubblico pagante. E poi, in quel 1974 del futuro immaginato nel passato, c’è tutta una storia con un Lee Marvin figo a più non posso che fa l’ex pugile, oggi vecchio e stanco. Non ha più un dollaro, beve birra a poco prezzo in qualche bar di periferia e gira il paese con il suo robot per fare qualche incontro e mettere insieme qualche dollaro. Ma con un robot vecchio e mezzo rotto di soldi ne fai ben pochi e e mali estremi, sfortunatamente ci sono gli estremi rimedi. Oggi come ieri. Nel passato come nel futuro. Questa è la storia di Steel, Acciaio, racconto di Richard Matheson scritto nel 1956 per The Magazine of Fantasy and Science Fiction. La vuoi leggere? Clicca qui. Nel 1963 poi, grazie a quel fenomeno di Rod Serling, dalla carta si è passati al piccolo schermo con un episodio unico di Ai Confini della Realtà. Ve la ricordate? Una puntata strana, senza il classico colpo di scena finale, senza nessuna digressione persa tra lo spazio e il tempo. Un racconto che – stringi, stringi – sfrutta la fantascienza solo per raccontare la storia di un vecchio loser che sembra uscito da un noir. Vabbeh, ho capito: non ve lo ricordate. Allora ve lo faccio vedere.
httpv://www.youtube.com/watch?v=tYyfdNPh7No
Bello, no? Triste e dolente come la faccia di un pugile suonato. Fa impressione pensare che i ragazzini del 1963 immaginassero il 1974 come il futuro. Ma è una cosa tutta matta dei film, tipo quando vedi da bambino 1997: Fuga da New York e poi arriva veramente il 1997 e non c’è nessun Duca che gira per Manhattan con delle palle strobo attaccate alla macchina. Strano, no? Fa impressione vedere quei due o tre circuiti con le molle e le lucine e pensare che qualcuno guardava la televisione con la bocca aperta e diceva: “Cavolo, che storia che ci saranno i robot nel futuro!”. Che poi una cosa che a me fa riderissimo è che nel futuro del passato i robot si spostano sui dei pattini a rotelle. Pure Iron Man nei vecchi fumetti c’aveva i pattini a rotelle sotto i suoi piedi robotici. Oggi ci sono le scarpine con delle mezze rotelle sotto e i bambini più zarri ci vanno in giro e io li guardo con una certa ammirazione. E fa pure strano pensare che un racconto del genere è stato ritirato fuori nel 2011 per farci un megafilmone con la produzione di Robert Zemeckis e Steven Spielberg. Con Hugh Jackman come attore protagonista, con un bambino biondo di quelli biondi americani con i capelli a scodella di quelli che li vedi e ti viene voglia di adottarli per poi portarli la domenica mattina all’Ikea di Carugate per lasciarlo giocare nella piscinona con le palle colorate. Come mai? Forse perché Matheson, oggi come oggi, è sinonimo di garanzia perché ogni produttore sano di mente si ricorda che Io Sono Leggenda ha spaccato il botteghino in due. E che praticamente ancora un po’ e ce la faceva pure Richard Kelly con The Box. Se oggi come oggi c’hai per le mani un film del cazzo, ma se riesci a convincere un produttore che l’ha scritto quello di Io Sono Leggenda, probabile che ti diano carta bianca. Ed è per questo che esce un film come Real Steel.
Il peggior regista in circolazione, tale Shawn Levy (uno che è riuscito a fare i due Una Notte al Museo. Ma soprattutto uno che ha fatto Date Night – Notte Folle a Manhattan, ovvero una commedia con Steve Carrell e Tina Fey, aka i migliori comici di sempre, capace di non far ridere) si trova in mezzo a un progetto di film coi robot. Come coi robot? Ma sì, Shawn, non ti preoccupare, coi robot. Che per te è pure meglio, guarda. Facciamo praticamente tutto in postproduzione, tu fai un po’ il meno possibile, fai una marea di vedute dell’America quella lì molto americana coi cieli blu e le nuvole bianche, e vedi che anche tu forse riesci a fare un film che poi alla gente non ci prudono le mani ogni volta che viene fatto il tuo nome. Ma poi che nome hai? Scion Livai. Levi. Boh. Mamma mia sembra una marca di spinterogeni. Incredibile il disprezzo che proviamo nei tuoi confronti, ma la ruota gira gira gira e oggi s’è fermata sul tuo nome. Ah, per tua informazione il film è liberamente tratto da un racconto di quello che ha scritto Io Sono Leggenda. L’hai visto Shawn Io Sono Leggenda? No, perché non si direbbe. Mamma mia, quanto sei scarso come regista. Ce l’ha fatta uno come Francis Lawrence a dare l’impressione di uno che sa fare il suo mestiere. Vedi tu.
E quindi abbiamo un film pronto per essere girato, con gli effetti speciali giusti per infilarci dei robottoni grandi e grossi e che fanno a botte. Impossibile sbagliare. Viene chiamato uno sceneggiatore di quelli che in curriculum hanno due o tre film di quelli dove c’è una squadra di un qualche sport che fa schifo, ma poi arriva un allenatore un po’ strano che verso dieci minuti dalla fine ti tira fuori dal cilindro uno di quei discorsoni che ti viene la lagrima facile e poi vincono e la squadra solleva il coach e il film finisce con un bel fermo immagine. A questo sceneggiatore gli si spiega anche che, siccome il produttore esecutivo è tale Steven Spielberg, deve metterci una storia padre-figlio di quelle che all’inizio c’è della diffidenza, poi verso la fine “Papà, non sai quanto mi sei mancato!”, “Figlio mio! Andiamo in vacanza insieme!”. Tutto qui. Niente di più, niente di meno. Real Steel è un film programmatico e prevedibile quasi come il leggendario Legendary con John Cena. Ma è giusto che sia così: non si cambia da un momento all’altro (soprattutto se ti avvali del peggior regista del mondo) uno schema che persiste immutato da tempo immemore. Si procede con il pilota automatico, non si rischia di una virgola e si porta a casa il risultato. Risultato che é: 2 lacrimucce, una scena finale da brividoni lungo la schiena e tanto divertimento.
Il plus di questo film sportivo e famigliare sta tutto nella presenza dei robottoni. Dei giganti di ferro a comando vocale che lottano per noi sul ring. Dei giocattoloni forti belli fighi che sono gli idoli di qualsiasi essere di buon senso. Degli ammassi di ferraglia senz’anima, ma con due occhioni che quando ti guardano un sospetto ti viene. Gli effetti speciali messi in campo sono più che buoni e i combattimenti tra i robot sono più che credibili. Certo, se chiedete a me alla fine il digitale è peggio del passo uno e per guidare un robot dovresti starci dentro, come solo i Jox sanno fare. Ma sono sottigliezze per un film che fa tutto quello che deva fare e che ti fa uscire dalla sala con un bel sorrisone stampato in faccia.
DVD Quote:
“A 11 anni sarebbe stato il mio film preferito di tutti i tempi ”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
I libri di matheson sono decisamente più belli di tutti i film che ho mai visto liberamente tratti e non (questo non l’ho visto però). Ormai piangete per tutto cmq :)
ecco, adesso per colpa tua costringerò gli amichetti a portarmici, e mi farò anche comprare un barattolone di popcorn caramellati
sì lo ammetto, nell’animo sono un bimbetto coglione, ma mi sono divertito un casino, anche se nella scena del toro avrei messo un toro meccanico perché sono contrario alle corride. Ho apprezzatissimo anche il fatto che non ci sono tanti discorsi alla ‘over the top’ che tanto da ‘over the top’ non vengono così bene a nessuno e le complicazioni familiari lasciano volentieri il posto alle pizze in faccia. meglio questo della mmerda di immortals!
Ammettiamo pure che l’idea fosse buona: cowboys & robot. Che è meglio di &aliens. Consolle evoluta da Xbox a pilotare il tuo robot personale: giovini videogiocati di oggi contenti. Il dispiacere, quando il tuo robot preferito perde perché qualcuno lo fa a pezzi. Maddai.
Graficamente i robottoni sono copiatissimi da Iron Cul 1, dal prototipo che Starky si costruisce nella grotta. Troppo copiati per non essere un segnale: oh, lo sappiamo che vi piace Iron Cul ! Vedete, ? Stessa grafica.
Ma la vera fregatura è il circolo visionico : babbo figlio mamma e robot/animale domestico.
E qua ascolta, @napanuova: questo è il remake di Lassie ! il robot domestico unisce la famiglia come accadeva con il cane del tempi andati. Solo che Lassie/Zanna Gialla almeno prendeva la rabbia e diventava cattivo per sempre. Qua analogamente si sperava che il robot pugile si trasformasse in un robot inculatore e che si accanisse per almeno mezz’ora nel finale sulla tipa, disponendo di un cilindro autoalimentato e servoassistito (suono di trapano). Grande occasione mancata.
Mi dispiace ma sto film a me pare una gran porcata.
Visto il trailer, visto il film. E il rocky/robot protagonista è anche il più brutto di tutti quelli che vengono presentati.
Uno degli ultimi robot con tanto di bambinofrangettato che mi è rimasto impresso di recente è stato solo BLINKY ( http://vimeo.com/24263704 ).
Vederlo a 11 anni mi avrebbe traumatizzato.
Se i combattimenti tra robot fossero piu’ spettacolari di quelli tra uomini, il film avrebbe avuto pure senso, ma cosi’…
Siamo nel 2011, con la cgi si puo’ far tutto, hai un roster di robot con la forma a cazzo ma vabbè, li puoi far menare e ti limiti alla boxe?
E li fai muovere impacciati tipo i robot quadrati dei power rangers? Ma scherziamo?
Viviamo in tempi bui.
Il film è anche carino, ma il trailer era meglio.
—SPOILER—-SPOILER—-SPOILER
Alla fine tutto funziona, ok, però ci sono dei passaggi del film(molto belli tra l’altro) in cui ti vogliono far intuire che il robot abbia un’anima…e allora, cazzo…se poi non sviluppi sta cosa, anche un minimo, anche nella maniera più scontata possibile (tanto chi se ne frega,lo scopo del film non è di certo l’originalità)…il risultato è che anche se te ne stai seduto e “felice” per padre e figlio, stai anche a dire “sì ma sti due stronzi stanno mandando al macello un essere vivente(forse) e non glie ne frega un emerito emerito cazzo. ma che pezzi di merda!”.
Cioè, decidersi su questo punto forse era la cosa da fare per rendere un buon filmetto un bel filmone con le emozioni impacchettate per bene.
Anche il combattimento “ombra” avrebbe assunto tutto un altro ( potente) significato…
così abbiamo un pugile che per riscattarsi, invece di insegnare davvero qualcosa ad un allievo perdente, di insegnargli ad avere il cuore, vince il torneo di Boxe alla playstation.
eccheccazzo!
la stessa impressione sul futuro che ho provato vedendo demolition man, con la storia delle 3 conchigliette e dell’hamb di topo.
ah, anche una delle prime volte che dissi “che freghna pazzesca”, vendendo Sandra Antifurto con le Palle
cioè fatemi capire: storia-padre-figlio + bimbo-fragettato + robot-solo-boxante… eh la patata NO?!?!?!?
NON MI AVRANNO MAI
@ Schiaffi: te lo spiego io perché si limitano alla boxe… prova a fare delle scene con il brazilian jujitsu fra robot… come cacchio fai a inventarti le combo con il telecomando? Poi nella scena finale Jackman come avrebbe fatto a “manovrarlo”?
A me è piaciuto proprio perché spiegano il lato “tecnico”, le varie evoluzioni di robot e le modalità di combattimento…
Il robot buono, Atom, non vorrei sbagliarmi ma è ispiratissimo ad Astro Ganger, un robot giapponese anni settanta…
solo per la citazione ad Astroboy di Osamu Tezuka merita rispetto… e poi il film é figo pochi cazzi..
@lonsdale
Allora, QUESTO è un combattimento come cristo comanda, solo così potevano giustificarmi un film simile:
http://www.youtube.com/watch?v=6ulyj8CMNZE&feature=related
E comunque, anni fa mancava la tecnologia ma c’erano le idee: Robotjox, terminator, ROBOCOP, Classe 1999 ecc, tutta roba che tutt’ora incute rispetto mentre adesso che si potrebbe fare di tutto, si pensa sempre e solo a far contenti sti cazzo di bambini. Dopo i robot eunuchi e l’uomo bicentenario, adesso pure i robot cicciotti inutili tanto simpatici che non sanno nemmeno menarsi.
Ho piu’ rispetto persino per i power rangers, almeno li’ a fine puntata c’era sempre qualcuno che esplodeva male gridando “Noooooo” e non si risolveva a baci e abbracci.
Tanto per rimanere in tema incazzatura generale, noto che nel 2011 con 2 video del cazzo su youtube e qualche reality ci vogliono far credere di vivere nel momento piu’ matto dell’umanità, mentre basta vedere la musica e il cinema attuale per capire la mancanza totale di idee e il controllo totale esercitato da qualche nerd in giacca e cravatta.
Mai vista una situazione piu’ politically correct e noiosa di questa.
W la Revolucion
http://www.youtube.com/watch?v=QSWWWm8sjxY
sto film è una merda, punto.
Vabbeh dai, è un film per bambini. Vedibile. Sembra un remake di Over The Top (ma col padre che vuole sbarazzarsi del figlio) con i robottoni presi da un vecchio gioco dei Bitmap Bros (ZED mi pare si chiamasse).
Buona notte e buone botte!
ma si alla fine è un film per ninni…che ci fa la recensione qua sopra…?
Confermo.
é un remake di over the top con un figlioletto meno insopportabile e con il padre che sà recitare un pò meglio (anche se un sacco fuori parte).
Robottoni belli e finale alla lacrima con scena alla Rocky 1,tutto telefonato in maniera imbarazzante ma è bello così…mi ha esaltato.
Peccato per qualche risvolto mancato che per me ci stava (tipo:il robottino non poteva essere un qualche prototipo di qualcosa?)e qualche forzatura di troppo in barba alla coerenza solo per aumentare la lacrima (robot che schiaffa imitando wolverine…ma senza guardarlo…mha…)
Comunque tempo speso bene dai..
@Kaiser: il film non l’ho visto ma per citazione da Atom boy intendi il robottone con scopa in testa? Mi pare di averlo infatti visto in Pluto ma non ho avuto voglia di confutare la cosa
ah, ho vito che il robot si chiama pure Atom, figurete…
Ah ma ci stanno i Rival Sons nella colonna sonora… Lo gradisco.