Introduzione necessaria dell’ottimo Casanova Wong Kar-Wai
Ci sono qui film per cui si alza un fomento tale che non basta manco una nazione di milioni per tenerci buoni. Quando escono questi film – sono due o tre l’anno, nelle annate quelle buone – noi Calcisti ci ritroviamo a casa del Capo e, durante le nostre proverbiali riunioni (che ricordano i festeggiamenti di Sam Peckinpah e Emilio Fernández quando il primo finiva di girare un film), decidiamo chi deve recensire cosa. Solitamente funziona così: Nanni che tutto vede e tutto può, s’è fatto costruire una piccola arena come quella che si vede in John Carter e che ha riempito di fiere ferocissime. I redattori che si vogliono accaparrare la recensione del film in questione si cospargono il corpo (statuario) di senape e mostrada cremonese, canticchiano la loro canzone preferita, che è Eversleeping degli Xandria nella versione compresa nella colonna sonora de La Saga dei Nibelunghi, e poi se ne danno a vanvera di santa ragione. Quando abbiamo saputo dal nostro amico Quentin che ci avrebbe regalato Django Unchained, il sulfureo Quantum Tarantino, il feroce Stanlio Kubrick e il sottoscritto Casanova Wong Kar-Wai si sono subito scapicollati a rotta di collo verso la dispensa della Cobretti Mansion per tentare di agguantare per primi i barattoloni di senape e mostarda. Dopo una lunga battaglia durate una settimana in cui alla fine hanno perso la vita 74 koala, 93 panda albini e due pesci rossi comprati al Luna Park dell’Idroscalo, s’è così deliberato: i tre eroici redattori hanno fatto quel giochino a Megan Fox che le chiedi se le va di sentire che profumo hai messo sul collo, lei si avvicina e – tac! – tu ti giri di colpo e la limoni a tradimento. Megan Fox, ve lo dico giusto per la cronaca, è una presenza fissa delle nostre riunioni. Comunque: con Megan non è andata benissimo, ma per la recensione siamo riusciti a trovare un accordo maschio e fiero e ci siamo divisi il tutto da bravo fratelli. Ma d’altra parte è giusto che sia andata così: un film come Django Unchained merita tutta l’attenzione possibile e immaginabile e poi a noi ci piace scrivere. Per cui, ecco a voi, il trittico su Django.
La parola a STANLIO KUBRICK
Il problema quando esce un nuovo Tarantino, quando si esce dalla visione di un nuovo Tarantino, è essere stati testimoni di talmente tanta/troppa roba che la voglia di raccontare, discutere, commentare tutto quanto si scontra con i limiti del buon senso. La soluzione è sconfiggere la logorrea e decidere di concentrarsi solo su qualcosa. Intendo dire: che Django Unchained sia bello, bellissimo, probabilmente un capolavoro, sicuramente un rappresentante eminente e difficilmente contestabile di quel genere cinematografico denominato “film di Tarantino”, è una roba che leggerete più o meno ovunque. Non so ancora – l’ho visto una volta sola – se mi sia piaciuto più o meno di Bastardi senza gloria, né sono convinto della sua perfezione assoluta: non tanto formale, quanto sostanziale, nel senso che non avrebbero guastato dieci minuti in meno di parole e dieci minuti in più di sparatorie. Ciascuno comunque si porta a casa quello che vuole; sono riuscito a mandar giù persino il cameo di Franco Nero (pessimo fanservice, ma sono convinto che gli americani apprezzeranno) e la comparsa a sorpresa di Tupac nella colonna sonora (diverso il discorso per Elisa, ma anche qui d’altra parte abbiamo gli yankee entusiasti), mi sono divertito follemente, sono uscito dalla sala carico di adrenalina e con la voglia di spaccare oggetti random e pezzi di mobilio possibilmente in mogano.
Solite cose, insomma.
Poiché ognuno ha le sue perversioni, comunque, per me Django Unchained resterà sempre “quel film dove Tarantino tira fuori il meglio di tutti”. Che Quentin sia eccezionale nello spremere fino all’ultima goccia di talento chiunque gli passi per le mani è banale, scontato e spesso quasi dimenticato; SI SA che chiunque finisca tra le mani di quell’uomo tira fuori l’interpretazione della carriera, sarà perché si diverte, perché su quei set si pippa come dannati, perché le storie che Tarantino racconta chiamano a gran voce caricature, macchiette, maschere, travestimenti, perché essere sempre sopra le righe è in fin dei conti più facile che modulare e sottrarre. Quando sull’interwebs è comparsa per la prima volta la faccia a luna di Leo DiCaprio in versione Calvin Candie, nessuno dico nessuno si è permesso di mettere in dubbio che Quello Che Si Scopa Solo Modelle Fighe si sarebbe mangiato tutto. Il problema (problema?) di Django è duplice: per quanto ricca, la torta non è infinita, e a tratti si ha l’impressione di vedere non un film, ma una Royal Rumble di fenomeni della recitazione che fanno a gara a chi riesce a tenere gli occhi dello spettatore incollati nei suoi più a lungo. E d’altra parte, se in passato il registro (linguistico, vocale) usato dai protagonisti di Tarantino era grosso modo sempre quello, si trattasse di uno yanke accoppa nazisti o di Bud in mezzo al deserto, questa volta il regista più amatodiato del mondo ha saltato definitivamente lo squalo e si è buttato nella filologia romanza del Grande Romanzo Americano.
Ho sempre avuto una fascinazione malsana per le seguenti cose: il deserto, il Sud degli Stati Uniti, gli accenti del Sud degli Stati Uniti, le piantagioni, il cotone, le paludi, i campi lunghi, i romanzi di Cormac McCarthy, i romanzi di John Steinbeck, il periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Non avrei mai creduto – ciao ora sono a rischio licenziamento – che un film come Via col vento potesse piacermi, finché non ho scoperto quanta vecchia America rurale grondasse da quelle quattro ore e passa di mattone. Tutto questo per dire che quando Tarantino definisce Django «un southern» ha ragione, che quando in giro leggete che Django non è un western è tutto vero, che alla fine della fiera Django, più che essere un film sulla storia degli States filtrato dalla sensibilità di Quentin, è, tra citazioni di La nascita di una nazione e appunto di Via col vento, un film che riassume come l’intrattenimento americano dell’ultimo secolo abbia raccontato la storia degli States.
Quello che ho appena scritto è un mattone noiosissimo.
Oltretutto volevo parlare di tutt’altro, e cioè di come tutto il film sia sostanzialmente un porno per linguisti e/o appassionati e/o amatori. C’è un momento, non vi dico quando e non vi dico perché, nel quale Jamie Foxx si ritrova ad avere a che fare con un irlandese [UPDATE dell’ultim’ora: a fronte di tutta questa menata intellettuale sugli accenti, mi si fa notare che col cazzo che il tizio è irlandese, piuttosto aussie. Modificate quanto segue di conseguenza, mentre leggete, e perdonate il Vostro: a tutt’oggi nella mia testa la frase gira pronunciata con accento da birra e non da millepiedi velenosi]. Il quale bonariamente lo sfotte perché Jamie Foxx è DI COLORE (fonti non ufficiali hanno conteggiato il numero di volte in cui si pronuncia la parola “negro” nel film in 114). E quindi lo sfotte scimmiottando il suo accento DI COLORE. Oltretutto Django Foxx ci dà duro con il suo essere DI COLORE, riuscendo anche a modulare la sua cadenza DI COLORE in circa cinquanta sfumature di DI COLORE diverse, a seconda della situazione in cui si trova. Comunque, l’irlandese [cioè l’australiano]. Per tutta la sequenza, Jamie Foxx abbozza, finché al momento dei saluti, e all’ennesimo sfottò di O’Finnighan McBeatey Ryan Nguyen-Brown, lo fissa negli occhi e gli risponde con perfetto accento irlandese da tavola da surf. Istantaneo e folgorante. Due secondi di eiaculazione nerd che non tolgono né aggiungono nulla al film, ma per chi è così scemo da fissarsi sui particolari insignificanti perdendo di vista la big picture è un piccolo orgasmo. Per una cazzatina così che mi è rimasta impressa, chissà quante mi sono sfuggite.
Va da sé che non ricorderò Django Unchained come “quel film dove a un certo punto Jamie Foxx fa l’irlandese”. È solo che in un mondo così vivido e iperrealista, che soprattutto nel secondo atto dà l’impressione di essere dentro a un diorama piuttosto che a un film, l’unica reazione possibile è raccontare i dettagli e lasciare scoprire il resto, le cose grosse, le cose che contano, le sequenze da lacrime, le esplosioni giganti, LE PERSONE DI COLORE CHE SI MENANO, Samuel L. Jackson gigantesco e torreggiante e a tratti in grado di pisciare in faccia a chiunque compreso Christoph Waltz, il fatto che Django sia una satira feroce che ricorda più Mezzogiorno e mezzo di fuoco sotto steroidi che il Django di Corbucci, LE PERSONE DI COLORE, Nichole Galicia, insomma tutto il resto PERSONE DI COLORE compresi, a voi.
La parola a QUANTUM TARANTINO
Non so se sono la persona più adatta a parlare di Django Unchained di Quentin Tarantino. Sapete com’è: l’ho visto.
Perché, sì, l’arte ha il dovere di intrattenere — e Django Unchained è un film senza ombra di dubbio intrattenente — ma a un livello più vero e più profondo ha soprattutto il dovere di intrattenerci con discussioni infinite e ampollose costruite sul niente da persone che spesso non sanno veramente di cosa parlano. Mi riferisco naturalmente, ma non solo, alla polemica sull’opportunità di trattare attraverso il genere dello Spaghetti Western (che poi Spaghetti Western non è) un tema spinoso come quello della schiavitù in America, polemica che trova in Spike Lee uno dei principali sostenitori.
Nello specifico, Spike Lee ha affermato di non poter esprimere un giudizio su Django perché non aveva intenzione di vederlo, dopodiché ha espresso un giudizio su Django, definendolo offensivo.
Nulla di nuovo, eh? Questo bisticcio con Tarantino è una cosa che va avanti da un secolo: ai tempi di Jackie Brown — omaggio dichiarato alla blaxploitation degli anni 70 con protagonisti attori neri — Lee contestava l’abuso della parola con la N (no, non “nunchaku”) all’interno del film, chiedendosi se Tarantino non sperasse di diventare “un nero onorario”. Per essere super chiari, la parola con la N (certamente non “Nutella”) non si usa nella vita di tutti i giorni, e su questo siamo tutti d’accordo, ma quello che più o meno sostiene Lee è che non la si dovrebbe usare neanche nei film, se non è nero anche il regista.
Io qui alzo le mani perché ho delle opinioni abbastanza precise al riguardo, ma è anche vero che sono un ragazzo bianco della Milano bene che non ha mai fatto esperienza diretta di questo monumentale barile di vermi che è la questione razziale in USA. Molto diplomaticamente dico “ehi, loro lo sapranno meglio di me”, ma che succede quando Samuel Jackson, un attore nero, difende la libertà espressiva di Tarantino? Chi dei due ha ragione? (Lee all’epoca definì Jackson un “house negro”, che è, guarda caso, il ruolo che Tarantino gli scrive in Django: coincidenze?) Quindici anni dopo, del tutto incurante del mio tormento interiore, la naturale evoluzione di questo dibattito è che devi essere nero anche per parlare di schiavitù — che è un po’ come dire che devi essere un pirata per fare un film sui pirati, o un giaguaro per girare un documentario sui giaguari.
No, ok, non è esattamente così, è una questione molto più delicata. Ma mi sembra comunque una presa di posizione davvero limitante, che mette sullo stesso piano l’ubriacone redneck che rivendica il suo diritto di esporre la bandiera confederata e usare la parola con la N (sospetto non “neurotrasmettitore”) e un artista con alle spalle 20 anni di carriera che nonostante le pose da ragazzo terribile quando fa un film fa molta attenzione a quello che sta dicendo e a come lo sta dicendo.
“American slavery was not a Sergio Leone Spaghetti Western, it was a holocaust.”
Ve lo immaginate un regista ebreo (nota a margine: Lee ne ha a pacchi anche per gli ebrei, che a suo dire controllano segretamente Hollywood. Folle, vero? Gli ebrei controllano apertamente Hollywood!), dicevo, ve lo immaginate un regista ebreo che si lamenta di Bastardi senza gloria perché la Shoah è una cosa seria e non un film di guerra alla Enzo Castellari?
A scanso di equivoci (aka non posso credere di doverlo dire davvero): certo che sono una cosa seria. La schiavitù E la Shoah. Ma non credo siano argomenti intoccabili. Non credo faccia bene all’arte che certi argomenti siano un’esclusiva del club di quelli che “ci sono passati”.
Sempre a proposito di cose che è incredibile dover dire ad alta voce: Django Unchained non scherza sullo schiavismo, non lo tratta come una barzelletta. Django Unchained descrive — con lo stile ultrapop che è caratteristico di Quentin Tarantino — una società basata sullo schiavismo, l’America di metà 800 e, per la sorpresa di nessuno, la condanna apertamente, vigorosamente, la descrive come una cosa abominevole, non degna del genere umano, e poi la detona con la dinamite. È una power fantasy al massimo un po’ ingenua, un po’ semplicistica, come lo era quella di un americano ebreo che spara in faccia a Hitler.
Il tema è se Tarantino, in quanto bianco, abbia il diritto di mettere in scena una storia simile.
Il problema, string stringi, è che secondo alcuni Tarantino si diverte un po’ troppo a descrivere quella società razzista. Come in quei rape & revenge dove l’autore indugia sospettosamente a lungo sul rape. Come se, sotto sotto, un film da 100 milioni di dollari fosse una scusa per droppare un sacco di N-bombs impunemente. Possibile? Boh! Qui si sfocia in una branca tutta speciale del processo alle intenzioni che fa rimpiangere la semplicità dei tempi in cui il problema più grosso dei film di Tarantino era la violenza.
Questione di opinioni e di personalissima sensibilità, quella sulla violenza nei film di Quentin, almeno finché non arriva un fenomeno che piscia fuori dal vaso e riesce a mettere Django Unchained nella stessa frase di Columbine, Aurora, Newtown: la fascinazione per le armi da fuoco in film come Django è il detonatore delle stragi che colpiscono gli Stati Uniti su base quindicinale, beh certo. Non fa una piega.
A parte il fatto che Kill Bill celebrava le spade molto di più di quanto Django celebri le pistole eppure è un sacco che non si sente parlare di stragi per mezzo katana, ma è possibile, non so, la sparo, è possibile che magari… magari in America c’è una strage ogni quindici giorni perché le armi da fuoco si comprano pure alle macchinette del caffè? Non lo so, è un dubbio che mi è sorto quanto ho notato che i film di Tarantino vengono distribuiti anche in Europa, dove il tasso di stragi (via armi da fuoco, spade, o tecnica dell’esplosione del cuore con cinque colpi delle dita) è nettamente inferiore… Magari è una coincidenza ma mi voglio sbilanciare, credo che la facilità con cui una persona può entrare in possesso di un fucile d’assalto sia un fattore molto più determinante dei film che passano al cinema, ma cosa posso saperne io, sono un ragazzo bianco della Milano bene.
La gente si spara, quindi il film incoraggia la violenza. La gente dice la parola con la N (“nababbo”, forse?), quindi il film alimenta il razzismo. Gira e rigira il punto è sempre che non è responsabilità dei film educare le masse e chi insiste su questi preconcetti nella maggior parte dei casi lo fa per opportunismo, armato di pura e semplice cattiva fede. A dimostrazione di ciò, NESSUNO, vedendo un gonfissimo Quentin nel cameo che si ritaglia nell’ultima parte del film, ha fatto 2+2 e lanciato l’allarme obesità. E forse è proprio questa la chiave di lettura di tutto: da 20 anni Tarantino mette in scena personaggi di dubbia moralità abbuffarsi come maiali. Samuel Jackson che si gusta un cheeseburger, Kurt Russel che si strafoga di nachos, Christoph Waltz e il suo elogio dello strudel con crema… Razzismo e violenza sono fumo negli occhi per distrarci dal vero villain di questa faccenda: la cattiva alimentazione. Tarantino vuole trasformare il suo pubblico — bianco o nero che sia — in un esercito di diabetici.
La parola a CASANOVA WONG KAR-WAI
Ormai ho una certa età. Sono ancora un bel ragazzo e mia moglie Olivia Wilde Kar-Wai mi guarda ancora con gli occhi dell’amore e della passione, ma comincio ad avvicinarmi anche io verso l’onorevole e rimarchevole traguardo dei 22 anni. Ancora ricordo con piacere quando per me il mondo del Cinema era una passeggiata di salute e tutto ero bello e felicione e noi correvamo insieme, mano nella mano, nel felice parchettino della critica specializzata e non. Io sfogliavo avidamente Tv Sorrisi e Canzoni o Guida TV quando andavo a casa di mia nonna e mi leggevo le trame dei film che davano alle 22,30 su Italia 1. Quello. E quello mi bastava. Ero contento, spensierato e il mondo era un posto migliore. Poi un giorno, ricordo, ho comprato in edicola un quotidiano. E lì è cambiato tutto. Ho scoperto un mondo di gente ignorante che siccome pensa che alla fine andare al cinema è un bel passatempo, ha deciso che se ne può anche scrivere tentando di spiegare tutto a tutti. Ho scoperto un esercito di personaggi ai quali interessa farti sapere che, siccome loro una volta sono stati alla spiaggia, quando vedono il mare in un film si emozionano tutti e riscoprono sensazioni che credevano sopite per sempre. Esistono persone che parlano e sparlano di riferimenti cinematografici senza saperne un cazzo di niente. E la questione si fa più grave quanto più il film di cui vogliono parlare è grosso e importante. Perché quando non sai un cazzo, tendi sempre a tirare al meno ai 200 all’ora al sette anche se lo sport è, sadly, lo sci. Noi eletti de I 400 Calci, come vi dicevo nell’intro, siamo stati invitati all’anteprima del film Django Unchained. A fine visione ci siamo trovati fuori dalla sala tutti entusiasti della vita e, mentre sparavamo in aria con le nostre Remington del 1858 comprate per l’occasione, ci siamo abbracciati forte forte tra di noi per la felicità di aver visto un film così bello. Poi, mentre tornavo verso casa, nella solitudine della mia demenza, pensavo: “Cavolo, che fortuna che abbiamo noi che siamo vivi e vegeti nel gennaio del 2013 e che possiamo correre al cinema a vedere il nuovo film di Quentin Tarantino e assaporare quell’ansia pazzesca che ti assale da quando sei uscito di casa con l’idea di andare al cinema a vedere l’ultimo film di Quentin Tarantino fino a quando poi si abbassano le luci al cinema e diventa tutto buio e parte l’ultimo film di Quentin Tarantino! Che privilegio la nostra vita da spettatori che possiamo assaporare e constatare come il regista più influente della nostra generazione continui imperterrito a fare il cazzo che vuole senza che nessuno riesca a imitarlo neanche volendo. E ci hanno pure provato a imitarlo! Uff, se c’hanno provato! Ma tipo per almeno un decennio se non di più! E lui? E lui niente! È andato dritto per la sua strada. Che poi qual è la sua strada? Tu, amico mio, l’hai capita la strada che ha intrapreso Tarantino? Riesci a individuare in questo enorme mare magnum di materiale quello che questo film vuole essere?”. Io penso così, che cazzo vuoi? Poi il giorno dopo, mentre facevo colazione col mio classico double whopper cheesburger con ajunta bacon e formaggio e salsa BBQ e una bottiglietta d’acqua Vitasnella, comincio a leggere le recensioni di quelli che l’avevano visto con noi in anteprima. E leggo quasi ovunque: “Spaghetti Western! Violenza! Spaghetti Western! Dialoghi che parlano tutti!” E allora un po’ mi arrabbio.
Perché ci vuole veramente della bravezza ad andare a vedere Django Unchained e vedere solo lo Spaghetti Western e quelle due robe che avete incollato mentalmente al vostro file Tarantino. Perché? Perché il titolo è come quello del film di Corbucci che non avete visto, più quella parola che se anche non vi sforzate non riuscite a pronunciare ma che, guarda caso, è presente anche nel film del 1959 di Pietro Francisi (e Mario Bava) con il forzuto Steve Reeves, Hercules Unchained, e guarda caso, a un certo punto Christoph Waltz vuole cambiare nome a uno schiavo proprio in Ercole? È quello il motivo? O è perché siccome vi hanno spiegato al corso di Tarantino che avete biennelizzato all’Università della terza età dei Puffi, che a Tarantino piace il cinema italiano e allora avete fatto questa sottile analisi? O è perché non sapete praticamente un cazzo di nulla e allora dite che è uno spaghetti western perché avete letto da qualche parte, non mi ricordo più dove, oddio, forse era sul sito del Tg Com, sotto la notizia che hanno rapito Uan e Four e Five? A me dispiace risultare troppo nervosetti e troppo rancoroso nei confronti di questi poverinos, ma alla fine un po’ il sangue alla testa ti sale. Sì, c’è il cameo di Franco Nero a sancire il diretto rapporto con l’originale. C’è la musica di Trinità. C’è Morricone a buttare. C’è una parte che ricorda Il Grande Silenzio. Probabilmente ci sono altri 683 riferimenti a oscuri Spaghetti Western che lui ha visto e di cui io ignoro addirittura l’esistenza, ma questo non fa di Django Unchained un violentissimo omaggio ai nostri Spaghetti Western. Il problema con un cineasta come Tarantino è quello di stargli dietro. Non devi farti ingannare dalle lucine. Altrimenti rischi di fare la figura di quello che ha fatto l’intervista a Quentin e gli ha fatto la 9834698 millesima domanda del giorno sulla violenza nei suoi film e lui giustamente ha sbroccato. L’avete visto? Ve lo faccio vedere, dai.
httpv://www.youtube.com/watch?v=DTE8FPgHeE4
Ci sta anche che alla fine Quentin la sera prima ne avesse bevute un paio e magari gli giravano i coglioni. E poi, oh, è Quentin: a lui girano spesso i coglioni. Ma sai che c’è? Lui può. Perché poi fa dei capolavori. Grossi così. Grossi come delle case. Django Unchained è un capolavorone che parla di tantissime altre cose rispetto a quello che vi hanno raccontato. Come era già successo per Inglorious Basterds, Death Proof, Jackie Brown e per Kill Bill, Tarantino adotta una forma, prende un modello, lo distrugge e lo utilizza a suo piacimento. Lui indica la luna, mentre tutti guardano il sito di Repubblica in cerca della risposta. Qui c’è ancora una volta, come sempre e come non potrebbe essere altrimenti, un amore nei confronti del cinema che diventa analisi e riflessione sul cinema stesso. C’è tutta la perplessità del nostro nei confronti dell’ingiustamente odiato John Ford, come c’è uno schiavo liberato che si trova costretto a recitare sempre parti diverse per poter sopravvivere. C’è la prese per il culo di un film come La Nascita di una Nazione, con tutto quello che questo implica in un film ambientato a soli due anni dalla Guerra di Secessione e allo stesso tempo, un chiaro richiamo ai Nibelunghi e alla storia di Brunilde e Sigrfido. C’è una discussione scomoda ed estremamente pericolosa sullo schiavismo culturale del popolo afroamericano, incredibilmente evidente nel confronto tra un gigantesco Samuel L. Jackson e la terza incarnazione di Django (che una volta vittorioso pensa solo a swaggare facendo il califfo a cavallo). C’è una cura maniacale, come già in Inglorious Basterds, nei confronti della lingua con l’accento tedesco di Waltz (in lizza per il nobel per la coolness), il niggaz, il francese d’accatto e i vari dialetti pre white trash tra Texas e Luoisiana. C’è un lunga sequenza d’interni con i fuori campi e la suspense che sembra quasi di vedere Via Col Vento che incontra Hitchcock e, in tutto questo, evidente come poche altre volte c’è una pacca micidiale che ti tiene incollato lì con gli occhi aperti.
Ho avuto la fortuna di laurearmi col mio amico Not(ori)us. P.O.L. Abbiamo cominciato e finito insieme e, oltre ad esserci divisi le ansie e le preoccupazioni che una tesi di laurea si porta appresso, ci siamo anche smezzati quei piccoli sprazzi di simpatia che ogni tanto, rarissimamente, accadono. Lui s’è laureato, con una tesi stupenda, proprio su Leone, sullo Spaghetti Western e sul rapporto che questo genere tende con l’originale. Un giorno, in uno di quei rarissimi colloqui che si riescono a fare con il proprio relatore, questo gli ha fatto un discorso bellissimo che ancora oggi sia io che lui ci portiamo nel cuore. All’epoca ci faceva più ridere che altro, ma col tempo ne abbiamo anche capito l’importanza. Il professore disse al mio amico: “Lo vede questo orologio? Lo so: sembra un Rolex. Ma non lo è. L’ho comprato in vacanza l’estate scorsa. L’ho pagato meno di 100 euro. Un Rolex vero, con il lavoro che faccio, non me lo potrei mai permettere. Quindi ho preso questo qui, che è finto. Però, pure se è finto, fa la sua bella figura e va pure sott’acqua. Il Rolex vero, no. Costa una cifra impensabile e non ci puoi manco fare il bagno, che se no lo butti via. Per cui, alla fine, è meglio il mio, no? Ecco, diciamo che questo mio orologio è un Falso Migliorativo. E con Leone è un po’ così: il suo cinema è un Falso Migliorativo. I film di Leone sono un po’ come quelli di Ford, ma sono meglio”. E secondo me, tutto il discorso che vi ho fatto, ammorbandovi la vita, su Django Unchained, il suo rapporto con gli altri generi e proprio la sua volontà di oscurare Ford (ricordate l’inquadratura di Inglorious Basterds in cui Landa, incorniciato da una porta, vede sfuggire Shoshanna?) ha a che fare un po’ con quest’idea. Il cinema di Tarantino è come un gigantesco prisma che riflette tutte le luci che lo colpiscono e che Quentin, con slancio godardiano, magicamente ricompone. Rendendo il tutto addirittura migliore.
httpv://www.youtube.com/watch?v=cadvn16N188
Dvd-quote:
“Another Fucking Bingo!”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Ho letto solo qualche riga qui e là – frega niente degli spoiler, ma voglio arrivare il più possibile vergine alla visione di stasera anche da un punto di vista diciamo teorico – però ho già sentito l’odore di gran recensione (x3) per le grandi occasioni. Grandi.
Ok, chi di voi l’ha visto e s’era pure letto la sceneggiatura leakata su internet in tempi non sospetti, vi è sembrato che ci fosse un cambio veramente drastico al finale? Perchè s’era parlato di Tarantino che sul set ha una momento di illuminazione e decide di riscrivere il finale, ma ho visto il film ieri e non mi pare che abbia cambiato granchè rispetto allo script di quqlche mese fa.
A parte questo il film è una goduria su più livelli.
La primissima battuta del film col tizio che urla in camera è una citazione dall’Amleto o una roba metafilmica che non graspo perchè affogo nell’ignoranza?
Recensione ganza al cubo.
Devo vederlo a tutti i costi, mi avete messo una scimmia addosso enorme (e già prima non è che fosse così piccola).
Menzione onorevole a Quantum per il discorso su Spike Lee: dovrebbero fare una categoria degli oscar apposta per chi ogni anno riesce a farlo incazzare.
Va bene i film e la bravura come regista (Inside Man è la rapina filmica della vita), ma è riuscito a trasformare una questione sociale sacrosanta in una crociata sfrociacoglioni.
Niente da dire. Perfetta.
Come ho detto a Stanlio dopo averlo visto (anche io in lingua originale): IZ DA BOOM.
sono riuscito a vedere solo mezzo trailer in tutto sto tempo e a non sapere nulla sulla trama del film,sta sera mi precipito in sala…volete che mi rovini tutto propio ora…xD
Mi avete commosso.
Esiste qualche cinema – non dico a Torino, ma in Italia perdio – dove lo diano in lingua originale? Esiste una petizione da firmare per eliminare il doppiaggio dal mondo del cinema?
Di Tarantino ho visto e adorato praticamente tutto, eppure dai trailer, Django mi ispirava davvero nulla. Ringrazio Stanlio per avermi riacceso l’entusiamo giorni fa e convinto ora con Quantum e Casanova a scucire il soldone! Anche se sarà doppiato in italiano. Ergo, nel weekend poi dovrò farmi un giro in seconda visione per torrenti per godermi i dialetti, in attesa dell’immagino DVD sulla mia libreria assieme agli altri!
Lo script è rimasto praticamente invariato nel finale, mentre è stato snellito nella parte centrale (se non sbaglio manca un lungo flashback con Candie). Cmq
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
Candie che viene sparato al fiore all’occhiello se non sbaglio cita IL MERCENARIO di Corbucci, vero? Jack Palance muore piu o meno allo stesso modo…sarebbe la prima cosa che noto in 20 anni di Quentin.
Le recensioni mi sono piaciute tantissimo… però… voglio dire…
Vi siete resi conto che per un terzo delle recensioni parlate del film, per un terzo parlate di Quentin Tarantino e per il restante terzo parlate di quanto sono ridicolmente ridicoli, tipo “cioè sei ridicolo”, quelli che hanno criticato il film senza probabilmente (in un caso CERTAMENTE) essere neanche andati a vederlo.
Ma a noi, che siamo lettori dei 400 calci e siamo troppo impegnati ad entrare nelle stanze passando dalle finestre, sparare a due mani con calibri 357 Magnum (che tutto il resto del mondo crede siano non automatici, AH! poverini!), calcioroteare nella faccia chi non ci piace e limonarci (non solo) nella faccia le gnocche, non c’avanza davvero tempo da impegnare per sapere quello che pensano i ridicolmente ridicoli, tipo “ma levati, ridicolo!”.
E voi, che facevate tutto questo (tranne sparare a due mani, che voi lo fate con i Barret M82) prima di noi, non potete essere da meno.
Complimenti!
@Oliver: noi vi si fornisce il contesto, abbastanza elementi da incuriosirvi (come se servisse con un film di Tarantino) ma non troppi da spoilerare o rovinarvi la sorpresa. Per tutto il resto c’è il cimena, per la sinossi c’è Kiwipedia.
Tranquillo che se fosse stato un film di merda ve l’avremmo raccontato tutto da cima a fondo per farvi risparmiare soldi.
Allora, innanzitutto è l’unica rece a 6 mani che ho letto e l’unica che rende giustizia a questo capolavoro della madonna. Come al solito nei 400 la banalità non è di casa, festeggiamo sparando in aria con l’AK47 talebano style.
Forse è questa la differenza tra chi fa le cose per passione e chi le fa contandosi gli spiccioli di AdSense.
Fatta la doverosa premessa aggiungo che Tarantino da Jackie Brown in poi mi ha sempre e solo fatto cagare, compreso Kill Bill che ho sempre considerato una paraculata mainstream fatta ad oc per l’esercito dei medioman, Death Proof lasciamo perdere e Inglorious Bastards noia mortale.
Mi aspettavo l’ennesima ruffianata e invece mi sono beccato un capolavoro assurdo ma proprio roba che me lo sono già rivisto 2 volte e mi è piaciuto molto più di Pulp Fiction.
Sarebbero troppe le cose da dire ma la rece dice già tutto e quindi chiudo con un cenno di assenso.
Cacchio hype a mille…io lo vado a vedere domani in ita, ma ci starebbe troppo di piu’ la versione originale…chissa’ se hanno abbozzato in qualche modo Django l’irlandese..
Cinque alto per il discorso di Quantum su Spike Lee e la sua logica bigotta e fuori luogo.
“Naggers” è da applausi. La recensione però la leggerò dopo che sarò andato a vederlo.
Non ho visto il film, ma la rece è un capolavoro e potrebbe anche superare il film. E’ per questo che amo leggervi tutte le mattine da anni, anche senza guardare molti dei film che recensite.
“Lui indica la luna, mentre tutti guardano il sito di Repubblica in cerca della risposta” IN CRE DI BI LE!
Vabbuò, alla fine non ce l’ho fatta ad aspettare.
Letta la triplice rece.
Sappiate che potrei ritenervi responsabile di aver innalzato le mie aspettative da velocità luce a velocità smodata.
PS Spike Lee imparasse da Tarantino come si gestisce il talento, piuttosto che rifilarci due film di merda per ogni film degno.
@Stanlio: no ma tranquillo che quella parte delle recensioni mi va benissimo. E’ che però in mezzo c’è anche la parte in cui parlate dei ridicolmente ridicoli, tipo “nooo. Troppo ridicolo!” ed ho comunque dovuto leggerla mentre sono qui al Molo 5 a fermare il solito carico di droga solo io, i miei pugni, il mio sigaro acceso e 32 candelotti di dinamite a miccia corta. Per recuperare tempo dovrò lanciarli due a due.
Non me ne abbiate ma io come d’abitudine i primi minuti me li son visti sull’internet che li autogiustifico alla mia coscienza come una sorta di trailer allungato. Poi ho spento, quasi ho pianto, e stasera me lo vedo con gli amici dell’Anica che tanto invitano loro. Piccola parentesi però
S P O I L E R
C’è più crociata anti razzismo nello scambio iniziale al saloon tra Django e il dottore che in Mille miracoli a Sant’Anna a perdere. Il dottore lo ha “liberato”, gli da un cappotto, le scarpe, libera gli altri. Lo mette su un cavallo, gli versa una birra e se la bevono allo stesso tavolo. Per tutto il tempo Django è stato sulle sue, timoroso, reverenziale, lo sguardo basso o di sbieco. Poi gli dice una roba tipo che vuole fare un “accordo” con lui. E quello, per la prima volta, alza gli occhi e lo guarda in faccia, prima ancora di sapere che tipo di accordo. Da nero, posso dire, di una semplicità imbarazzante.
F I N E S P O I L E R
Non so come sia il resto, lo vedrò. O forse lo so, il sentore che sia grande me lo da la rece enorme.
Volevo andare a vederlo stasera in lingua che a Bologna c’è un cine che fa una rassegna… ma poi mi devo pippare anche tutta la retrospettiva Spaghetti Western e ne ho voglia mezza…
Domani sera in Italiano da solo e pochi cazzi che non voglio gente che mi disturba la visione… E’ da Natale che bestemmio come uno che inizia con la N (ovviamente Nibelungo) perchè in tutti i posti seri al mondo l’hanno messo fuori a Natale e qui no…
La versione in lingua ASAP… come per Inglourious Basterds… voglio sentire la gag dell’accento irlandese…
Buona visione a tutti!
FILMONE
in più parti si percepisce l’elisione di alcune scene…
PRETENDO L’EXTENDED VERSION…E SUBITO!
Non vedo l’ora che sia sabato per andarlo a vedere. Nel frattempo ottima rece, grandissimi as usual.
Grande recensione.
Certo più che del film in sé (di cui si percepisce che sarà un filmone, che si spara, è pieno di N (forse Nostromi?) che menano e si menano), si parla giustamente e fantasticamente di tutto il resto che gira attorno al film. Compreso quel razzista al contrario di S.Lee.
Hype a mille, peccato che dove sto io esce domani (mi consolo con il fatto che lo vedrò in lingua originale però)…
Grazie 400 calci, mi avete tolto ogni dubbio domani mi fiondo al cinema!
Vista la natura molto particolare dell’evento, si invitano tutti i fancalcisti a segnalare nei commenti i cinema che danno il film in lingua originale (e in quale città ovviamente, duh). Vi vogliamo bì,
Roma, Nuovo Olimpia. Fatevi un favore e guardatelo in lingua originale!
Voglio un parere un minimo discordante uno però. Da chiunque. A qualcuno deve non essere piaciuto o piaciuto un pelino meno! (io non l’ho visto ancora). Le 2 ore e 45 non rompono un po’ il cazzo (non è troppo lungo)? C’è qualcosa che non va (dai c’è sempre qualcosa che non va!)? Riesce a stare alla larga da quel difettino che secondo me ha Tarantino a volte di piacersi troppo?
Poi c’ho paura che lo guardo ed è davvero perfetto e non posso lamentarmi di nulla, e la cosa mi fa molta paura. Quest’anno m’è già successo con Bond (e io ho sempre odiato i Bond!) di non aver nulla da ridire, se mi succede pure con Tarantino (che ho odiato per la noia de i Bastardi e Kill Bill e che reputo grandissimo per meriti oggettivi ma non perfetto per gusto soggettivo) inizio a preoccuparmi!
In cineteca a Bologna dovrebbero darlo in originale prima o poi e il 21 gennaio al Chaplin sicuramente (senza retrospettive spaghetti western). Però solo il 21 gennaio perchè al CHaplin è il lunedì il giorno dei film in lingua.
Non concordo. Ma è una bella rece.
@BellaZio
tranquillo, lascia passare qualche giorno e come per Skyfall arriverà la task force dei noiosi a lagnarsi di puttanate senza senso.
Allora, per i Calcisti felsinei, il Carlino e l’app Coming Soon mi confermano che Django Unchained lo danno in lingua originale solo oggi al Lumière con spettacoli alle 18:15 e 21:30… Il Carlino paventa anche pippone retrospettivo…
Una volta i film in lingua originale li facevano anche in quel cinema di cui non ricordo il nome in Piazza di Porta Saragozza… però mi pare che avesse orari imbarazzanti (che tipo assieme al biglietto ti davano una Carta Imprevisti) e mai film usciti di recente al cinema… Boh!
Si, era proprio il Chaplin…
Ok premetto che, per quanto sia appassionato il cinema, ne so ancora pochino. Ho postato qualche volta qua perchè adoro questo sito che negli ultimi anni mi ha fatto divertire tutti i giorni e mi ha fatto scoprire molti film (molti dei quali sono ancora in lista d’attesa). Dopo questa captatio benevolentiae, anche detta paraculatio ad hominem, devo dire che ho visto Django e l’ho trovato perfetto, ma non di più. Non so come dire. Sarà che erano le due di notte, sarà che l’ho visto senza sottotitoli e probabilmente mi sono perso i 3/4 dei giochi linguistici, ma non mi sono riuscito ad esserne totalmente coinvolto. Sono rimasto incantato dalla fotografia, dalla cura per i dettagli delle scenografie e della ricostruzione storica e soprattutto dalle prove di tutti gli attori che sono semplicemente ENORMI (Samuele L. Jackson su tutti probabilmente). Ma forse il problema vero è proprio la mia ignoranza filmica. Forse il citazionismo è troppo spinto e prevale sul ritmo e sul coinvolgimento generale; cioè se non cogli le infinite citazioni e le sfumature linguistiche ti perdi inesorabilmente nei lunghi dialoghi (soprattutto quello a casa di DiCaprio), annoiandoti anche un po’. Il citazionismo entusiasta di Tarantino c’è anche negli altri film, ma nel caso di Inglorious Bastards era meno marcato ed ero riuscito a godere lo stesso il film ed in Kill Bill l’azione e i dialoghi erano talmente serrati che anche se non avevo mai visto un film di genere prima me lo sono goduto al massimo. Comprendo benissimo il discorso di Casanova, e forse apprezzerò di più questo film tra 20 anni con 20 anni di cinema in più sulle spalle.
@BellaZio, ti rispondo su alcune cose:
a) è troppo lungo? No, nella misura in cui non ci sono momenti che ti fanno pensare «questo poteva anche toglierlo». È molto lungo, quello sì, e si potrebbe obiettare che anche se hai tre ore di materiale di livello altissimo non devi necessariamente fare un film di tre ore, ma fa parte del gioco. Io ho apprezzato la scelta della sbrodolata diciamo al 90%.
b) si piace troppo? Ancora, non saprei sul “troppo”, di sicuro si piace molto e a buon diritto.
c) ci sono cose che proprio no? Per me sì: il cameo di Franco Nero (peraltro già svelato nel trailer), la canzone di Elisa, un’altra cosa sulla quale ho i miei dubbi ma che non rivelerò per via di quelle cose degli spoiler. Su tre ore, fanno cinque minuti di girato, io mi accontento.
d) se hai odiato Bastardi questo ti farà cagare? Non saprei, fatico a concepire come si possa odiare Bastardi che per certi versi a me è piaciuto anche più di questo (ma questo l’ho visto una volta sola). Ha tolto gran parte della poesia caryna à la franscese che era legata alla presenza di Melanie Laurent sostituendola con l’epica classica europea dell’eroe e della fanciulla, se questo ti aiuta.
@Oboe: secondo me DU è un film che ti puoi godere anche senza cogliere citazioni e riferimenti. Cioè io non credo che qui ammazzi il ritmo, di sicuro molto meno che in Kill Bill per dire; è infilato qui e là, ma non dà mai l’impressione di essere un gioco compiaciuto o che la tal scena sia costruita apposta per. Diverso il discorso su lingua, linguaggio, linguaggi e amenità: qui è più presente ancora che in Bastardi anche perché ogni personaggio racconta un mondo diverso, se non è una cosa che ti piglia bene ci sta che tu ti sia annoiato a tratti.
Pensiero random: DiCaprio e tutta la sua corte sono un attacco ferocissimo all’aristocrazia americana dell’epoca, accusata neanche troppo velatamente di darsi un tono risultando con l’essere in pratica una parodia di quella europea (in Francia leggono Dumas, DiCaprio ama la Francia ma non parla una parola di francese). Samuel L. Jackson invece è l’argomento più forte di tutto il film contro lo stile di vita del Sud degli States all’epoca: un negro razzista verso i negri e odiato dagli altri negri perché prova a comportarsi come un bianco, che si illude di essere trattato alla pari dal suo padrone e di avere in pugno tutta la piantagione grazie alla sua saggezza, ma che appena riceve un ordine piega la testa ed esegue senza fiatare. È un’idea di una ferocia bestiale nonché un sonoro “fuck you” alla Mami di Via col vento.
tutto molto bello, la rece i riferimenti ad altri film. stasera guardo il film e godo duro
Ah tra l’altro Jackson mi ha ricordato tantissimo il negro di The Boondocks.
negri delle recensioni!!!!
ops… non sono nero, non posso scusate
ragazzi ne ho lette due su tre per ora ma mi sembra anche meglio di tree of life vs transformers
ho preso nota delle parole con la N da usare per saltinmente
non ho mai letto tante cose belle tutte in una volta.
D’accordissimo sulla domanda idiota dell’intervistatore, come se Q fosse l’unico al mondo a girare film violenti… una mentata in faccia, doveva tirargli…
Mi pare di capire dalla rece che non sono l’unico a quanto pare a giudicare i suoi film come “esperienze totali”, tipo dei vortici in cui farsi trascinare e poi uscirne meglio di prima (è la miglior metafora che ho trovato), e non solo prendere separatamente “la scena in cui l’Orso Ebreo gli spacca la testa” oppure “il portafoglio con scritto Bad Mother Fucker”… per carità, tutte cose che basterebbero da sole a tirar fuori del gran godimento, ma che se le metti insieme sono di più della somma delle parti.
Sia chiaro che non l’ho ancora visto, nel weekend non mi sfuggirà, ma mi avete aumentato la fotta!
Quello NON è irlandese, mai nella vita. Infatti non capivo di cosa si stesse parlando.
E’ più o meno accento australiano
@leo: ho controllato e sai che c’è? Hai ragione, John Jarratt è aussie. A mia discolpa l’ho visto una volta sola e se ci ripenso ora continuo a ripetermi la battuta con accento irish, ma mi cospargo il capo di cenere per l’errore e sistemo. Graz.
il film è 1 cagata pazzesca di alto livello…tutto qui…è 1 film fatto x gente senza memoria, ignorante, non è neanche 1 pelo di un qualsiasi film di Leone(una bestemmia accostare il nome di leone a tarantino), e la cosa+triste è che vedi il trailer e vedi tutta la trama…..altro errore madornale: la sparatoria col pezzo hip hop è indigeribile….Quentin ha perso la genialità dei suoi primi 3 film, dove vedevi la sincerità che traspirava da ogni fotogramma….django unchained è 1 film già fatto dove nn si rischia nulla, dove le sparatorie sono coreografiche , il finale è realmente ridicolo(salta tutto in aria, lui si mette gli occhiali e parte la musica di “il mio nome è nessuno) se questo è 1 capolavoro…mah…capisco lo stato di oggi del cinema…gli “ultimi” 40 min. sono di uno scontato allucinante….ma come si fà?
BuonDIO
@stanlio:
Ho sentito che c’è un cammeo orrido di tarantino stesso, la definizione che ne hanno dato era una cosa tipo “un pezzo di merda su un fantastico dolce” (traduzione a braccio). È vero?
(Fonte: screenjunkies)
@BellaZio
[SPOILER]
Non ci andrei giù così duro ma sì, la terza cosa a cui mi riferivo è quella. Non è che sia una merda, anzi fa parecchio ridere e la conclusione è da applausi, ma piazzato lì un po’ stona.
…intanto è arrivata una critica. Per fortuna..
Mi è soggiunto un altro quesito: django soffre della sindrome di tarantino del mezzo film? Ovvero: il film è un capolavoro a metà? Nella prima parte parlano troppo e nella seconda il film parte (tipo death proof o anche bastardi ma anche pulp fiction in un certo senso)? Ci sono molti preliminari e poca penetrazione (capisco che la cosa possa piacere quindi non dico “troppi”)? Ha un che di diverso che lo distingue dal tarantino classico?
Parlano più nel secondo atto che nel primo (che è quasi tutto paesaggi e campi lunghi e musiche e atmosfera). Nel terzo fanno quell’altra cosa che Tarantino fa sempre molto bene.
Non vedo l’ora di spararmelo in vena sabato! Ma una sola volta non basterà mai!
@casanova: il discorso del profe mi ha fatto venire le lacrime agli occhi, non sfigurerebbe come dialogo in un film. applausi!
PS. dai commenti mi sembra quasi che metà della gente che segue il blog vede tutti i film prima che escano al cinema. O sono giornalisti per le anteprime o italiani emigrati all’estero. In ogni caso vi invidio/odio/stimo tutti.
@e steve o
Il chaplin è da due o tre anni che da solo film appena usciti in lingua il lunedì alle 21. Direi che l’orario non è male dai… Se vuoi c’è questo lunedì alle 21, sennò te lo procuri già in ottima qualità dove sappiamo entrambi credo.
@lazy rebel
Non credo, c’è solo un sacco di gente che non ha problemi con la pirateria… Me compreso (ce l’ho da due settimane solo non l’ho ancora visto)
@BellaZio: hai ragione… mica c’avevo pensato al momento!… ho il cuore puro, posso salire sulla nuvola di goku!
Ragazzi, bella la vostra triplice recensione, ma quella episcopale non si batte.
http://www.siti.chiesacattolica.it/pls/siti/datafilm_cnvf.dati_film?origine=cnvf&p_pagina=2644&from_acec=&c_doc=6675&origine=0
@lazy rebel:
Se sono candidati a Oscar o menate varie, gennaio è ufficialmente “il mese del pirata”.
@ Manzanarre: però dillo che gli episcopali spoilerano il finale, porco mondo!
Niente di imprevedibile, però cazzo…
la recensione di Casanova è un commovente manifesto di quel modo GIUSTO (e giustamente incazzato) di ragionareche si trova ormai praticamente solo in certe puntate di south park. Un tentativo meravigliosamente riuscito di ristabilire la Ragione nel mondo
comunque il pezzo sul finale è di “Lo chiamavano Trinità…”
A me Don Johnson ha spaventato per bravura e irriconoscibilità. E resta sullo
schermo per solo per 10 minuti. Non me l’aspettavo.
Ah, comunque complimenti per il trittico, concordo con tutto quello che non riguarda direttamente il film, non vedo l’ora di concordare anche con quello che lo riguarda uscendo dal cinema domani sera
bella rece, lo voglio molto vedere.
volevo solo chiedere ai tre prodi come si pongono rispetto a kill bill, così se è il caso faccio la tara.
Bellissima recensione e bellissimi i vostri commenti: straordinaria recensione di un film straordinario. l’ho visto l’altra sera in lingua originale, torno a vederlo stasera, doppiato in italiano.
A Firenze in lingua originale al Fulgor fino al 30 gennaio!
Devo dire che però il segmento della recensione di casanova mi è stato abbastanza sul cazzo. Mi spiego: Sono tutti stronzi quelli che non interpretano il cinema di tarantino come lo intendi tu? Appoggio la critica alle parole a sproposito di tanta critica, peró mi sembra un po tutto esagerato. Sinceramente da non fanatico di tarantino mi son sentito un po’ offeso.
Non sono d’accordo sulla storia del Rolex ma è un altro discorso, tarantino è probabilmente un falso migliorativo anche leone, il finto Rolex che va sott’acqua no perché il Rolex vero continuerà a valere 25 volte di più del Rolex finto, non è che se aggiungi una cosa necessariamente migliori o aggiungi valore.
allora è da vedere? mi fido di schiaffi? c’è dell’azione?
no perchè inglorius bastard tutti a dire figo, bello, capolavoro..poi quando l’ho visto ci sono rimasto di merda da quanto m’ha fatto cagare!
@mki
Considerato che io è schiaffi abbiamo la stessa opinione su kill Bill e bastards, stavolta io mi fido di schiaffi.
Bellazio sono d’accordo.
Purtroppo Tarantino ha questo stupido potere di rincoglionire la gente e se non ti piace un suo film, guai, non capisci un cazzo di cinema.
Bello leggere commenti di chi spara merda addosso a qualsiasi film o a prodotto dove almeno c’e’ uno sforzo di proporre qualcosa di originale (ma purtroppo a volte non riescono) e poi si masturba su Django che è un gran patchwork di clichè e citazioni decorata con elementi a caso, tipo cammei e Elisa.
Ma va bene, ci vogliono le certezze, la paura dello sconosciuto c’e’ da millenni.
Ci si stupisce inoltre del prodotto finale quando è tre film che Tarantino mette citazioni western e colonne sonore a tema a caso, adesso ha anche la scenografia finalmente.
Mica scemo Morricone a rifiutare più e più volte di fargli la colonna sonora, rispetto lui e il suo concetto di idea e originalità.
Non sto dicendo che questo film fa schifo anzi, sicruamente è il migliore di Tarantino, ma anche se non gli lanciamo i coriandoli in testa va bene lo stesso.
Mi stupisce questa adorazione generale.Sopratutto qui che solitamente si è sul pezzo.
Se Spike Lee si incazza per Django, noi per “Miracolo a Sant’Anna” avremmo dovuto sguinzagliargli dietro i cani.
“l’ho trovato perfetto, ma non di più”
Frase del mese.
Grazie@oboe.
Gente!
Chi lo va a vedere in italiano DEVE per cortesia Scrivere un commento dove indica il livello di “piglia male” a sentirlo in italiano.
No perchè ho visto il trailer in italiano per farmi un idea e Django è doppiato da Pino Insegno, no cioè sarà anche bravo e tutto ma ha rotto anche le palle. Cristo!
(Di Caprio invece ha la voce del solito 12 enne)
Probabilmente mi portano a vederlo in italiano, già mi da fastidio perdermi voci e accenti originali, se poi è anche doppiato in maniera clamorosamente a merda sto a casa e me lo guardo quando posso in lingua madre. Senno mi pigliano i nervi.
Grazie.
@ Manzanarre: mi hanno spoilerato il finale. Maledetti preti!
@ barman
“Mica scemo Morricone a rifiutare più e più volte di fargli la colonna sonora, rispetto lui e il suo concetto di idea e originalità.”
Sempre sia lodato Morricone nei secoli e secoli amen.
Ma prendere come esempio di integrità professionale un prezzomolone da cinema come lui per contrapporlo ad un regista che in vent’anni ha girato solo sette film, perché gira solo quando può gitare come e quello che vuole lui, mi pare un tantino una forzatura.
Che poi: Tarantino no che fa brutto, ma Tornatore, Brass, la Cavani e duecento fictsciòn da Raiuno sì invece?
@barman: qua dentro si continua ancora a preferire Planet Terror a Death Proof, se erano quelli i tuoi dubbi. Almeno io. E pure con una certa violenza.
Ditto. Death Proof proprio non mi piace, anche senza il paragone.
Planet terror è meglio di death proof. Però io non vedo così male death proof. Cioè: è un mezzo film, arriva kurt russel ed è bello, tutto il pre è una palla. Ma lo stesso lo direi di inglorious con la differenza che inglorious ha delle pretese e death proof meno. Tra kill Bill, inglorious e death proof io prendo tutta la vita death proof, anche perché ha una durata quasi normale. A me non da fastidio che si giudichi questo film bene, o tarantino benissimo. Mi da fastidio che spesso si tenda a considerare chiunque non lo idolatri, un completo coglione. Per questo non mi è piaciuto il pezzo di casanova, perché è un attacco e basta, piuttosto acritico e ricco di cinefilia estrema a suffragio delle tesi, in pratica è inutile criticare chi avrebbe imparato ciò che sa “al corso biennalizzato” se poi si dicono le stesse cose che ho sentito io al corso biennalizzato (tipo “slancio godardiano”).
Chi lo ha paragonato a un episodio di south park riuscito, beh… Ha capito ben poco di south park.
Io NON sto criticando tarantino, sto criticando i seguaci fondamentalisti tarantiniani.
Un Grazie dal Capo! Sono profondamente commosso!
Bellissima rece. Io devo aspettare ad andare al cinema ché lo voglio vedere in compagnia, ma dubito di riuscire a trattenermi dal daunlod selvaggio in lingua originale.
Ma al relatore che diceva che Leone è meglio di Ford l’hanno tolta la cattedra?
Credo che sia più fastidioso chi osanna Tarantino o chiunque altro a prescindere, perchè lo fanno tutti, magari non capendo un cazzo dei riferimenti etcetera. è il problema che accomuna tutti i “casi mediatici”. Quindi bisogna o parlarne benissimo o malissimo, spesso acriticamente, sennò non fa notizia. Ma secondo me il bello di Tarantino è che a lui non gliene frega un cazzo e fa quello che li pare perchè si diverte e mette nei suoi film tutto ciò che lo ispira al momento, credo. Magari ultimamente esagera non convincendomi fino in fondo, ma se il livello è questo ben venga. Spero solo che dopo una fase di sfogo citazionista, riesca a fare un film più suo, non so come dire, magari più sporco ma più personale (anche se mi rendo conto che basta guardare 10 secondi del film per capire che è suo, ma non riesco a rendere meglio l’idea).
Per me e gli altri regis della balotta di SanLA & L’Ozzangeles è il peggior Tarantino di sempre… E by far… Peccato per Kurt “Cartola” Russell che a noi sce piasce!
Ciao a tutti . Volelvo solo dare ragionissimo a Quantum . Se allo stadio canti : ” Se saltelli muore Balotelli ” sei razzista , danno la notizia sul TG e infliggono una multa di 20.000 euri alla società . Se invece la settimana dopo giochi contro il Livorno e tutti allegramente cantano : ” Se saltelli muore Lucarelli ” … niente . TRUE STORY . Al massimo doveva essere il contrario , date la multa perché a Udine non siamo originali coi cori da stadio .
@luca steos. SPOILER MUSICALI. Ehm, non per fare il nerdaccio, ma la canzone che si sente alla fine è il tema di Trinità, non Il mio nome è nessuno, per Cristo Iddio.
@casanova: secondo me lo sbrocco (che poi sbrocco non è) del tarantino nell’intervista ci sta tutto e di più
mettiamoci nei suoi panni: io avrei reagito peggio. un regista è prima di tutto una persona che tutti i santi giorni deve trovarsi a discutere con decine di persone. lavora lavora lavora però poi può tornarsene a casa e godersela? NO! c’hai l’intervistone, l’esposizione mediatica è fun-da-mental, col cazzo te ne torni a casa, ‘mò stai qui e ci parli della violenza nei tuoi film. che sono quell’enormità di cose che sono i film di tarantino.
ma lui vuole solo tornarsene a casa, magari guardarsi un bel film e le altre cazzo di cose che farà il quentin quando se ne torna a casa. e tu gli chiedi sulla violenza? dopo 20 anni che fa cinema violento? dopo una giornata passata a straparlare con decine di operators? merda se sbroccherei…
È una bomba. Pochi cazzi.
Ho l’onore di essere il primo a commentare il doppiaggio. Per farla breve: salva il salvabile, cioè poco. Certe finezze si perdono completamente (la scena con l’irlandese/australiano non nemmeno capito quale sia) ma, avevo qualche dubbio, Samuel L. Jackson si mangia il film anche da doppiato e le scene coi bifolchi fanno comunque molto ridere. Ovviamente potrò dare un parere migliore solo dopo averlo visto in originale.
@tyus e a tutti quelli che l’hanno visto, nemmeno io ho capito a quale scena si fa riferimento! E’ il dialogo al circolo Cleopatra? O forse è quando stanno andando a cavallo a Candieland?
Bel film, bella rece, ma serate come quella di ieri ti fanno passare la voglia di andare al cinema: pieno di gente che continuava a parlare e commentare come se solo avessero visto più di due film e tutti dovessero sentire la loro aulica opinione di merda. Sembrava di essere al mercato.
Stupido io che ho voluto andarci alla prima.
Rivisto ieri sera su Italia 1 Bastardi senza gloria. Dopo aver visto, ieri l’altro, Django Unchained. E mi chiedo come si faccia a dire che BSG annoia o non è un bel film. Cioè c’è Christoph Waltz per tantissimi minuti. E a Waltz potresti far leggere gli ingredienti della sachertorte in loop che sarebbe da Oscar. E in quel film, Waltz, fa il nazista. Anche Django Unchianed è un gran film e, forse, il primo film di Tarantino ben bilanciato tra dialoghi, scene d’azione, feelings e percosse. Cioè per una volta non si assiste ai soliti dialoghi che fanno ghignare ma totalmente a buffo, steroidei ed ipertrofici. E poi c’è Christoph Waltz che fa il buono. Per me Django sta un pelino sotto a BSG, proprio perché gli manca lo sguardo da pazzo tipico di Tarantello. Ed una scena come quella del soffocamento di Diane Kruger, in Django non c’è. Ma la cena a Di Caprio\candieman val bene la scena della taverna di BSG, con uno sfoggio di bravura da attori senza precedenti. Ecco, forse Django, come plot, è meno fantasioso ma persegue quel retrogusto spaghetti fatto di tempi dilatati e silenzi. Il richiamo a Sentieri Selvaggi di John Ford è lampante, almeno per me. Bello.
Appunti sparsi sul film
SPOILER CHE NON SI SA MAI
Partiamo dai difetti:
-forse forse è un po’ prevedibile (sicuramente più di IB) ma la “colpa” è probabilmente dei trailer che ti fanno vedere troppe scene. (In IB ero riuscito ad entrare in sala senza nemmeno sapere che esisteva il personaggio di Shosanna)
-io adoro i pezzi “musicali” nei film di Quentin (e in generale se fatti bene) e qui la colonna sonora è pazzesca ma l’impressione è che qui siano addirittura troppi. A volte si avverte forse che qualche scena è stata tagliata e ci troviamo due “videoclip” consecutivi (che sono gran cinema, intendiamoci) ma se fossero stati intervallati da qualche scena di dialogo si sarebbero goduti di più. Ma sto proprio cercando il pelo nell’uovo.
Pregi:
TUTTO IL FUCKIN RESTO. Avete già detto tutto, non mi pare il caso di aggiungere nulla a parte “SAMUEL L. JACKSON uber alles” e che nella scena degli incappucciati ho riso un botto. Non mi è dispiaciuto nemmeno il (ULTERIORE SPOILER) cameo di Tarantino: è vero che non aggiunge niente ma neanche rovina e per me vederlo sullo schermo, anche se in versione Muccino meets Depardieu, è sempre un’emozione. Ah stavo dimenticando Michael Parks (che però ci si gode a dovere solo in originale).
Citazioni: quelle che ho colto le ho molto gradite, anche le auto-citazioni (“Tu no, Sophie!”).
Lo rivedrò a breve.
@Triolocaust
bella lì, mettilo a tacere quello sfigatone di un professorino.
Diobono, provano sempre a dar lezioni non richieste e puntualmente fanno la figura di merda. Ma almeno informati prima, consulta wikipedia, chiedi a qualche parente…e invece no, parla lui, condivide, fa il saccente e si smerda da solo…sfigàt sei talmente scemo che non hai vinto nemmeno il premio Sarabanda.
Perchè li partoriscano sempre questi individui rimane il vero mistero.
Per la cronaca, la scena dell’irlandostraliano è quella
[SPOILER]
[SPOILER EH!]
con il cameo (mediocre) del Taranta.
Visto in originale, domenica probabilmente me lo vedrò in italiano.
(e smadonnerò come pochi)
[SEGUONO SPOILER]
Tanta, tanta, tantissima roba.
Le due ore e 45 minuti ci stanno perfettamente, non pesano affatto. E’ equilibrato, violento, citazionista e divertente quando serve.
Il cameo di Franco Nero a me è piaciuto moltissimo, fan service all’ennesima potenza, ma chissene: io Corbucci lo conoscevo ben prima di Django Unchained e due film a cui sono legatissimo (il Django originale e, soprattutto, Vamos a Matar Companeros) contengono guarda caso Franco Nero come protagonista… Vederlo rispondere con sufficienza allo spelling del nome “Django” è qualcosa di bellissimo, puro metacinema masturbatorio.
Attori tutti quanti in parte e bravissimi, utilizzo delle lingue eccellente (non sono ancora riuscito a vedere a distanza di anni Bastardi Senza Gloria in originale, per Django NON POTEVA FINIRE COSI’)… Menzione onorevole a Samuel Jackson e al suo essere uno sfottò a Spike Lee e a tutti i buonisti frignoni militanti del mondo (cioè, lo hanno truccato u-g-u-a-l-e alla classica rappresentazione dello Zio Tom).
Il finale che mixa Trinità e Il Buono, Il Brutto e il Cattivo è qualcosa di bellissimo… Quando lo rivedrò mi verranno in mente altre millemila citazioni fighissime e mi gaserò ancora di più (bestemmiando comunque perché Jamie Foxx è doppiato da Pino Insegno, perché si perdono tutte le sfumature e i giochi linguistici).
Per me un film di Tarantino è come andare a mangiare in un Wok: all you can eat di tutto ciò che mi piace di più al mondo e a prezzo fisso.
Non ho letto ancora i commenti di oggi post visione, ma passavo giusto di qui e volevo soltanto dire a quello che mi ha spoilerato il finale – per carità, nulla di imprevedibile come facevano giustamente notare – che stamattina presto gli ho ordinato una messa in suffragio per trigesimo e ringraziamento.
A momenti ci passava pure Manzanarre ma poi ho pensato che già solo il fatto che legge di recensioni dei mangiabambini potesse bastargli.
Tra parentesi (ok, Samuel L.Jackson è un metaforone grosso così, ma quella figura del badante che ripete le affermazioni del padrone era tipica delle baronie cotonifere. Non è che se l’è inventato Tarantino. Sono servi che, per anzianità e per aver leccato culi di prepotenza, si erano guadagnati il prestigio di star coi bianchi. Ed erano a tutti gli effetti peggio dei bianchi perché rinnegavano la loro natura). Non a caso Django non avrà alcuna pietà.
@La Sizza: eh, appunto!
Non se l’è inventato, per questo è satira ferocissima la sua. E ripeto, anche Mami di Via col vento era così, ma lì veniva dipinta come figura positiva e adorabile perché nel contesto di un film revisionista sul Sud degli States.
Comunque Stephen mi sembra piuttosto ispirato anche da lui http://en.wikipedia.org/wiki/Uncle_Ruckus
@BellaZio: la mia parte di recensione è stata pensata così perché quando ci siamo divisi i compiti, ho personalmente scelto il macrotema “perché quello che vi dicono su DU è fondamentalmente falso”.
Mettere in evidenza come il modello della critica ufficiale sia fallimentare è una delle molle che più mi gasa e che più mi rende fiero di scrivere qui. Perché poi trovi altre cose nelle nostre recensioni che difficilmente mi sembrano acritiche. Se poi tu in tutte le recensioni che leggi, trovi “slancio godardiano”, dimmelo che vado pure io a leggerle. Non per altro, eh? è che mi interessano.
Ci aggiungo anche che secondo me “slancio godardaino” ha un suo senso, che penso di avere reso nel pezzo che ho scritto, mentre scrivere che questo è uno spaghetti western, senza motivare se non dicendo “buff, boff, corbucci”, no.
@Oboewithashotgun
Secondo me il cinema di Tarantino è personale proprio nella sua capacità unica di rileggere il cinema che fu e rimontarlo/rileggerlo in altro modo.
Quella è la sua personalità, la sua caratteristica.
è quello che ha sempre fatto e che ce l’ha fatto amare.
Non capisco cosa si possa chiedere di più personale a un regista come lui.
@Leo: bravo che hai sgamato l’accento aussie.
in italiano il mate australiano è reso con un bel “amigo”.
(ziocaro)
visto ieri sera,ora ho potuto leggere tripla recensione…ottimo pezzo,ennesimo filmone di tarantino…tanta bella roba.
Quello che ho da dire lo leggete qui:
http://situazionecritica.wordpress.com/2013/01/18/ghetti-western/
Visto ieri, non in originale. In base a quanto detto qui sì, qualcosa si perde. Alcuni doppiatori tirano fuori grandi caratterizzazioni, Insegno aderisce ma a me è sembrato un po’ troppo costante nei toni, nel senso che non avverto grandi cambiamenti, parla quasi sempre allo stesso modo. Però, per dire, una delle persone con cui lo sono andato a vedere la pensa in modo diverso su come Insegno abbia reso il personaggio.
Per quanto riguarda il film, qualcuno voleva sentire l’opinione di qualcuno a cui è piaciuto ma un po’ meno. Qualcuno c’è stato, e mi aggiungo. Film che mi è piaciuto, mi ha intrattenuto a dovere e non mi ha certo annoiato, molto bello. Però ho gradito maggiormente altri film di Tarantino. Sono tra quelli che hanno preferito Bastardi Senza Gloria (e, su tutti, Pulp Fiction e Le Iene che rimarranno i miei preferiti di Tarantino e tra i miei preferiti in generale), che forse aveva un po’ di sobrietà in meno, non saprei spiegare. Forse ho gradito maggiormente altri personaggi, trovandoli più d’impatto (qui, a parte Samuelone: altri personaggi ottimi, per carità, ma che mi rimangono un po’ meno di altri dei suoi film precedenti). Lo preferisco, per tanti motivi, a Kill Bill, film che ho iniziato a gradire negli anni.
Solo per dire che non l’ho amato come altri film, in senso soggettivo, e non perché sia malfatto. Tutt’altro, anzi, e
SPOILER
La scena della prima sparatoria a Candyland l’ho trovata esaltante, è valsa l’attesa. E andrà a finire che mi renderò conto che l’unico motivo per cui l’ho amato un po’ meno era motivato dall’aspettarsi quella sparatoria prima
Okay, lo spoiler l’ho scritto sintatticamente di merda però, mea culpa xD
Visto, in italiano, oggi lo rivedo in italiano. Purtroppo il mio inglese è sufficiente e mi imporrebbe di leggere i sottotitoli, quindi il dilemma: Tarantino è più bravo nello scrivere e far recitare o nel pensare e realizzare le immagini.
Non capisco, infine, tutto questo astio per Kill Bill. L’ho rivisto la settimana scorsa ed è pazzesco.
A chiudere, secondo me meglio BSG
Partendo dal fatto che per me, Tarantino, è stato importante su di un piano strettamente personale e che mi ha influenzato tantissimo come autore.
Avevo diciotto anni quando ho visto Cani da Rapina (con questo titolo Le Iene, è arrivato in sala in Italia, la prima volta) e sono uscito da quella visione esaltato.
Tutto mi aveva elettrizzato e volevo saperne di più.
E quando una cosa mi piace, io la studio.
La studio TANTO e cerco di smontarla per andare alle sue radici, per capire perché funziona e come.
E di radici, i film di Tarantino, ne hanno sempre tantissime.
E’ grazie a Tarantino che ho scoperto l’heroic blooshed di Hong Kong (arrivandoci attraverso City on Fire di Ringo Lam, film parzialmente plagiato da Le Iene), diventandone poi un grandissimo appassionato.
E’ grazie a Le Iene che ho scoperto Edward Bunker.
E la stessa cosa è successa per Pulp Fiction che, in primo luogo, mi ha fatto scoprire le qualità letterarie di Elmore Leonard e la sua incredibile capacità di scrivere dialoghi (no, Elmore Leonard non ha collaborato in alcuna maniera diretta a Pulp Fiction ma i dialoghi del film sono praticamente tutta roba del suo sacco, tanto è vero che il film successivo di Quentin, Jackie Brown, è proprio tratto da un libro di Leonard).
Perché sì, è vero, Tarantino omaggia-saccheggia di tutto e può essere divertente (e istruttivo) scoprire come un’intera sequenza del Ronin di Frank Miller sia riportata, inquadratura per inquadratura, nell’episodio di Bruce Willis in Pulp Fiction, ma non è questo il punto centrale del suo cinema.
E un film che è sempre, squisitamente, cinema nella sua espressione più pura.
E questo è stato verissimo fino a Django Unchained.
Parliamo del film.
Prima di tutto, sgomberiamo il campo: poco importa quanto gli uffici stampa e i giornalisti possano riempirsi la bocca con le parole “spaghetti -western”, Django Unchained non è uno spaghetti-western in nessuna maniera. Non lo è nel linguaggio cinematografico, non lo è nei tempi narrativi, non lo è nelle tematiche, non lo è nella costruzione della sua drammaturgia. Non lo è, punto.
E questo non è per nulla un male perché, tranne un paio di nobili eccezioni (tra cui, appunto, il Django originale), il novanta per cento dei film spaghetti-western era pura spazzatura. E no, nemmeno la trilogia del dollaro di Sergio Leone è da ascriversi al genere degli spaghetti-western, per quanto ne rappresenti, ovviamente, la pietra fondante (e questa cosa Leone l’ha ripetuta fino alla sua morte). L’unico aggancio reale con i film western all’italiana che si può rintracciare in Django Unchained è in alcuni pezzi della (bellissima) colonna sonora.
Ma è un collegamento così plateale e smaccato che risulta quasi fastidioso (specie dove a venir utilizzato è un pezzo del quasi parodistico Lo chiamavano Trinità).
A dirla tutta, Django Unchained non è nemmeno un western.
Quentin Tarantino dice di odiare John Ford e la cosa si vede.
Django Unchained non ha alcuna pretesa di appartenere al genere che John Ford (e una manciata di altri), ha definito e portato al massimo splendore. Django Unchained è un film che si disinteressa dello spazio, se ne frega della frontiera, non racconta il viaggio in nessuna maniera e, in poche parole, ignora (volutamente, sia chiaro), tutto quello che fa di un western (anche di un western crepuscolare degli anni ’70) un western.
La vera radice di Django Unchained affonda in un genere cinematografico che Tarantino ama molto (e io molto poco) che è quello della black exploitation, riportandone in vita il linguaggio e l’estetica (con, bisogna dirlo, uno splendore e una consapevolezza che il genere non ha mai posseduto)
E fin qui non c’è nulla di male. E nemmeno nulla di inedito.
Perché Tarantino non è nuovo a questi depistaggi.
Con Le Iene, racconta una storia tipica degli heroic bloodshed cinese, mettendola in scena come fosse una piece da teatro off-broadway. Intitola un film Pulp Fiction e prende ispirazione dallo scrittore meno pulp sulla piazza, Elmore Leonard. Dice di ispirarsi ai chambara giapponesi e ai wuxiapan cinesi, e poi gira (quello sì) uno spaghetti-western con Kill Bill. Spaccia un film per un grindhouse a base di donne e motori e poi realizza un episodio di Alfred Hitchcok Presenta. Tira in ballo un film di serie Z italiano come Quel Maledetto Treno Blindato di Castellari, e poi ti sforna il sul film più francese e ricercato con Inglorious Basterds.
Insomma, il problema di Django Unchained non è se sia uno spaghetti-western o meno.
Il problema è se sia, o meno, un buon film.
E, per me, non lo è.
Perché, per la prima volta nella sua carriera, Tarantino sforna un film che aderisce esattamente al ritratto che i detrattori, fanno del suo cinema.
Un film più attento alla superficie che alla sostanza, con personaggi costruiti intorno ai loro vezzi ma privi di un reale spessore, dialoghi sempre sopra le righe (tutti, senza nessuna eccezione, come se ogni essere umano al mondo avesse uno scrittore con i controcoglioni alle spalle che gli suggerisce le battute), una struttura drammaturgica servita male (dopo che lo avrete visto ditemi se, in qualche maniera, vi siete sentiti coinvolti dalla missione di ricerca-salvataggio-vendetta dell’anonimo protagonista) e, sopratutto, un film privo di una vera anima emozionale.
Avete presente Bastardi Senza Gloria? Ecco, immaginatevi lo stesso film, ma senza tutta la parte che riguarda Shoshanna e senza, sopratutto, la scena con Cat People di David Bowie e il volto di Melanie Laurent che si proietta sul fumo dell’incendio.
Aggiungiamoci che il film è insensatamente lungo, che taluni trucchetti ormai mostrano davvero la corda (tutta la costruzione della tensione che poi esplode in un attimo di brutale violenza è roba che ormai Tarantino ha fatto davvero, davvero, troppe volte), che la citazione al The Killer di John Woo (la sparatoria nella chiesa) arriva davvero fuori tempo massimo (specie dopo che è stata citata da chiunque), che il fan service a Franco Nero è imbarazzante e che, nel complesso, manca un momento di vero splendore in grado di far respirare il film, e il risultato è che per me (e lo sottolineo: per me) il film è risultato non solo brutto, ma fastidioso.
Ma sono anche certo che questo giudizio sia il risultato di troppo amore e troppa stima nei confronti del regista e che, in linea generale, il film, invece, piacerà un sacco.
Tarantino nn vale 1 min. di Leone, torni a studiare!
Perchè Luca Steos ha copincollato (parte del)la rece di RRobe? Non bastava un link?
Si vabbé ma l’utilità di copia incollare la recensione di un altro?
Grande luca steos! Spoileri il finale, copi-incolli le rece e vinci anche la messa di suffragio dell’anniversario. Che indicibile tristezza.
Urcodio un professorino che copia incolla i deliri di un altro professorino. Andiamo bene…
Spero che tua madre domani copi/incolli il tuo necrologio.
Forse che Luca Steos è Rrobe? Altrimenti non ne capisco il senso.
Steos, se il primo Tarantino ti ha influenzato così tanto, se hai una cultura così superiore alla media… Perché sei a copiare/incollare ad minchiam su internet invece che a ricevere premi, nomination, fare film, cose così? No, perché tendenzialmente l’aria di superiorità deve avere un minimo di base su cui poggiare. L’opinione alla fine è giusto che sia personale, ma i toni di chi sa tutto perché “HA STUDIATOOOOOOOOOO” li ho sempre trovati un po’ stucchevoli.
Cioè, anche Tarantino fa il grosso coi suoi film perché vuole far vedere quanto conosce i suoi punti di riferimento, ma almeno dà prove tangibili delle sue capacità: i suoi film. Che poi possono piacere o non piacere, ma hanno sempre e comunque qualcosa in più rispetto alla media (non necessariamente in senso qualitativo, mi riferisco di più ad originalità, tocco personale, cose così).
A fare i fighi senza però avere niente dietro, mi viene in mente un Lindelof a caso (o come cazzo si scrive. Ah, a proposito: pare che sia piccato per i commenti ricevuti sulla sua sceneggiatura, ha detto una roba tipo “Non scriverò Prometheus 2, i fanboy del mondo saranno felicissimi… Che testa di cazzo)
(urgh, ho scritto da schifo, punteggiatura e sintassi a caso. Chiedo venia)
@ Colin Farth: l’ho letta pure io quella dichiarazione di Lindelof, insieme a quella in cui diceva che il trailer non voleva che fosse troppo misterioso perchè “non devi alimentare delle aspettative che poi non sei in grado di mantenere.”… no, dico, oltre a prometheus, ha co-creato lost…
e poi che in un prequel di alien, inserire facehuggers, chestbusters e xenomorfi sarebbe un clichè non necessario…
scusate l’OT, ma ODIO LINDELOF e avevo bisogno di sfogarmi
@steos: ti avviso, se ora vieni qua a dire qualcosa tipo “no cioè ragazzi scusate, volevo troppo citare la fonte ma mi è scappato il dito sull’invio, ormai non mi crederete ma è così, ve lo giuro” è tardi.
Vai tra, anche Lindelof, e lui lo pagano i miGliardi.
@Anakin: cinque alto, altissimo.
@Nanni: cinque in empireo.
@Stanlio (ho letto ora, pardon): mi hai risollevato la giornata :’D
@Casanova:
Io non ce l’ho coi riferimenti di per sè, e come ho detto, mi piace la critica alla critica. Il mio problema col tuo pezzo è che sei un “fedele” e di solito, nel caso di Tarantino, gli eretici vengono condannati alla definizione del “non capisci un cazzo”. Capisco, che, quando lo guarderò (capisco, colpa mia non averlo ancora visto e avrergli preferito l’inutilino Stand Up Guys ieri sera), potrò capire meglio la tua rabbia verso chi parla a sproposito, ma, dato che tendo a non leggere di critica cinematografica tranne che qua sopra, mi son sentito chiamato in causa come spettatore generico (che poi io lo so cosa significa slancio godardiano, ecc, ma questa è un altra storia), e attaccato con la classica scusa dei “fedeli” dell’ “eh ma guarda la profondità, qua cita quello, qua cita questo, com’è postmoderno, ble, ble bla”. Non ho il sacrsosanto diritto (una volta visto il film, s’intende) di dire: “ok, però mi ha sfrangiato i maroni pesantamente” sbattendomene, seppur riconoscendola, della profondità, della bravura dello scrittore e degli attori, ecc. come ho fatto dopo IB?
Il termine “acritico” era riferito a quel segmentino non in generale al sito a al tuo lavoro usuale. Più in generale a molti fedeli della “Church of Tarantino”.
Il FU Grande Regista Spike Lee si è coperto di ridicolo comunque, curioso è che Samuel L. Jackson ci sarà nel suo Old Boy. Chissà cosa si diranno quei due. (il pezzo di Quantum, a parte la citazione diretta, è molto South Park Style).
Il Rrobe ci è andato giù troppo pesante, ma tendo ad essere d’accordo con lui. E’ una discreta riproposizione in chiave ottocentesca del ciclo di Hap & Leonard di Lansdale, niente di più e niente di meno. Una sceneggiatura di maniera, che regala quei 2/3 momenti che il fan sfegatato ripeterà a memoria agli amici (arrivederci passo della bibbia), coi peggiori dialoghi di sempre di Tarantino (peggio solo le scene alla Sex and the City di Death Proof) e un heroic bloodshed che non guasta mai.
Dove il film davvero naufraga, secondo me, è nella costruzione della tensione a Candieland. Non c’è nessun disvelamento progressivo, nessun gioco al gatto e topo, qualità che ina volta erano il pezzo forte della casa. Il comportamento di Candie non ha semplicemente alcun. Cazzo. Di. Senso. In che modo quella cosa lì che porta in tavola è legata con la situazione del momento? Più che raffinatezza criminale, sembra demenza senile (“nonno mettilo via, dai, stiamo mangiando!”)
Dispiace, ma a questo giro vincono i Rolex originali.
io non l’ho visto ancora django, non sono fan sfegatato di tarantino però ho visto tutti i suoi film (non che ci voglia tanto XD) e non mi son piaciuti tutti, anzi, grindhouse mi ha fatto proprio caga…. e kill bill vol 2 era TROPPO lento rispetto al primo. per il resto, quentin, a mio avviso, ha fatto un bel film (jackie brown), due bellissimi film (kill bill vol1 e le iene) e due capolavori (pulp fiction e bastardi senza gloria) quindi mi basta che rientri tra i “bellissimi” e io sono già contento. intanto ieri mi so rivisto i bastardi, e lo trovo sempre piu bello
Ho letto la rece che gentilmente ci ha copiaincollato quel deficiente di luca e già dopo la 5a riga i coglioni mi sono caduti e sono rotolati lontano.
Appena visto.
E’ bello, con dialoghi pazzeschi e un Waltz affascinante che per me vale tutto il film.
Ma è davvero troppo, troppo, troppo lungo. Quentin, anche se hai del materiale figo non è che sia proprio necessario usarlo tutto tutto, eh. Avrebbe tranquillamente potuto essere 45 minuti più corto. Perchè DUE scene a 5 minuti di distanza con Steven che spaventa Hildie? La scena nella piantagione a che caspiterina serve? A mostrarci che Django ha dei gusti dimmerda per i vestiti?
E poi, tra tutti, Foxx mi sembra proprio il più sacrificato. Che capisco che si trova là in mezzo, tra fuoriclasse, ma è davvero il personaggio meno interessante di tutto il film (oltre a portare la stessa espressione per tutto il film).
A beneficio di chi ha dei dubbi sul fatto che prima o poi va visto in inglese, vi regalo questo.
Ok, ok… So che venire qui per innalzare la mia nota stonata equivale ad una palese istigazione all’omicidio (il mio!).
Ma mi prudono le dita e poi l’incontenibile orticaria che mi provocano gli osanna dell’ormai consolidata Chiesa Tarantiniana (di cui questo bel sito pare essere un esempio tra i più fulgidi) ha veramente rigato i coglioni.
Siccome poi sono anche vergognosamente pigro, copincollerò quanto già scritto altrove (però tranquilli, non come l’atteggione poco sopra; resta comunque tutta roba mia).
Riponete quindi asce bipenne, fionde, uzi, katane e lame varie e concedetemi un minuto o due; ché tanto il mondo è bello perché vario e so che questa cosa -in fondo- piace pure a voi, i fieri alfieri del cinema più maschio e cazzeggione.
Dunque. Dalla mia visione (in lingua, ci mancherebbe, ché mai mi sognerei di assistere nemmeno ai Simpson, doppiati in itagliano) ciò che all’istante salta all’occhio è che nell’ansia di omaggiare a tutti i costi lo spaghetti western (e più in generale tutto un certo b-movie retrò, per cui fra l’altro il nostro non ha mai celato una bruciante passione), il buon Quentin stavolta pare si sia completamente scordato la sceneggiatura (una che fosse accattivante, o perlomeno verosimile nel suo concatenarsi).
Due ore e tre quarti (!), per un collage di revival stanco e senza guizzi; in cui i momenti veramente degni latitano non meno dei banditi che i due indomiti protagonisti braccano per tutto l’arco dell’insostenibile durata.
A difendere l’indifendibile non bastano le prove magistrali di un Samuel L. Jackson in stato di grazia e di un Di Caprio completamente in parte (sulla mediocrità assoluta di Jamie Foxx e il compitino appena sufficiente di Christoph Waltz, invece, persino Franco Nero -e in cinque minuti- fa in tempo a giganteggiare).
A scapito della pur sempre ineccepibile regia (questa nessuno gliela toglie), in Django è addirittura la soundtrack a non brillare più di tanto. In barba al gran dispendio di tramonti rutilanti, cavalcate all’orizzonte e piombo e sangue a pioggia che manco “Full metal jacket” rigirato da Fulci.
Non metto in dubbio che l’autore si sarà parecchio divertito nella realizzazione; cosa peraltro assai evidente. Peccato che non sia lo stesso per chi guarda. Voglio dire, quest’uomo ha fatto “Pulp fiction”, porca miseria. E’ quello di “Reservoir dogs” e “Jackie Brown”, mica Antonio Margheriti.
Il cumulo di carne al fuoco sciorinata in questo fumettone inutile e senza spessore, in questo fritto misto costantemente quanto fastidiosamente (troppo) sopra le righe, in nessun modo giustifica la sciatteria di certe scelte. Scelte (non errori, si badi bene. Il sempre più rotondo cineasta di Knoxville sa bene ciò che fa, ma questa è un’aggravante) che magari gli ultras inneggianti all’ennesimo miracolo di celluloide firmato Tarantino non mancheranno di considerare la quintessenza della figaggine, ma che oggettivamente sono tutto, fuorché indovinate.
Il fondo del barile lo si raschia con il ballo del cavallo nell’ultima scena.
Epico? Poco più che ridicolo, direi.
Aridatece Trinità.
Vogliamo parlare dei dialoghi?
Se volevo i Monty Python andavo a riguardarmi “Life of Brian”, cazzo.
Spiace constatare la totale assenza di un qualsiasi senso critico in tutti i Trantino-estimatori che si sperticano in lodi esagerate a questo polpettone.
Il nostro ormai è prigioniero di una “maniera” così didascalica e priva di pathos da rendere piuttosto insipidi -quando non sterili- i suoi ultimi film.
Il “genio” è entrato in coma irreversibile almeno dai tempi del primo “Kill Bill”. Le ultime idee originali (ma neanche tanto) se l’è giocate in “Jackie Brown”; poi l’ossessione per il revival (anche apprezzabile, per carità) che all’inizio sembrava un innocuo divertissement per rilassarsi fra un filmone e l’altro ha preso il sopravvento.
Ormai Tarantino, ben lungi dall’inventare, non fa che riproporre la sua estetica di autore pop cercando di vivacchiare sugli allori passati.
Ricicla, assembla, mescola e reitera il suo personale (quello sì) gusto per un certo cinemozzo da terza serata tutt’al più come farebbe un bravo dj.
Lo fa con uno stile ancora inattaccabile, ma che rimane esaltante solo per i bimbiminkia in cerca di “coolness” a tutti i costi e -obviously- per i suoi fans a oltranza.
Il gioco però mostra la corda, tanto più se lo si porta avanti in estenuanti maratone da quasi tre ore, e la cosa peggiore è il rendersi conto (almeno in certi ambienti) di rischiare l’anatema solo perché si osa prendere atto dell’evidenza.
Insomma, l’ilarità mista a disperazione che mi suscitano alcuni dei commenti visti pressoché ovunque è diventata instenibile.
Da qualche parte ho letto che lo stesso Tarantino avrebbe dichiarato: “Se Django va male in Italia vuol dire che fa schifo”.
Parole, queste, che io non prenderei come un sottile complimento al pubblico nostrano. Anzi.
Io non capisco (e mi rivolgo a tutti quanti eh, non solo all’ultimo commento) che cos’abbia di male un film che dura due ore e tre quarti, come se la durata fosse un difetto di per sé. Non sto accusando nessuno, sono solo curioso di capire se è una cosa aprioristica come sembra o che.
Di male ci sarebbe che un bel film di tre ore te lo godi come un riccio in calore e sei ovviamente contento che duri tanto.
Una puttanata come Django invece già alla prima oretta ti sfonda i marroni.
Che diavolo c’è da capire?
Un parere argomentato insomma.
(SPOILER: io non mi sono annoiato e speravo durasse qualcosina di più. Ora siamo da capo)
Comunque non era quella la mia domanda.
A me invece sembrava proprio che chiedessi “cosa abbia di male un film che dura due ore e tre quarti”. Ma forse è un codice cifrato ed in realtà cercavi una risposta al senso della vita.
Stronzate a parte, sul serio non ci trovo nulla da capire o tanto meno argomentare. Limite sicuramente mio.
Il fatto è che più del “cosa” e del “quanto”, sarebbe opportuno -e magari lecito giudicare anche considerando questo- concentrarsi sul “come” un film propone “cosa”. Il “quanto” va da sé che sia subordinato.
Non è che qui si stia commentando Bela Tarr, in fondo.
BAN immediato per domenico marchettini. cmq scherzi a parte, questo mi sembra l’ultimo sito che osanna a prescindere qualcuno, come si può evincere dal caso nolan, che nella sua ultima creatura è stato qui massacrato (secondo me ingiustamente in parte)… questo vale anche per tarantino, nel momento in cui dovesse fare un brutto film
Ma il punto è proprio questo, caro David.
Cos’altro deve combinare il pingue Quentin, rigirare “Grazie padre pio” con Gigione e tutta la famiglia al seguito?
(Oddio, ‘sta cosa quasi quasi sì, che sa di masterpiece)
http://www.youtube.com/watch?v=iQLMcRQRZ3g
Madò, ma ve l’immaginate con la Thurman che fa la bionda e Waltz nei panni del rampollo lungocrinito allo sbando?
Film bomba. Rece vaghissima però. E troppi, troppi commenti perchè io li legga.
Una domanda. SPOILER Quando Walton Goggins si avvicina a Django per tagliargli le palle l’inquadratura dei suoi piedi non ricorda quella dei piedi del bambino di Profondo Rosso nel flashback? Mi pare che il movimento sia lo stesso… che ne pensate?
..che ti farei medaglia d’oro di pippe mentali. XD
appena visto..è razzista contro i bianchi e fa cagare a spruzzo.. pessimo film
@Stanlio
la lunghezza non è mai un problema. Ho visto film lunghi che non mi hanno assolutamente annoiato, anzi. Ma erano anche di genere un pò diverso (mi vengono in mente, così sul momento My fair lady e Barry Lyndon, solo per fare due esempi). Questo Django invece mi è sembrato forzatamente lungo. Ci sono scene quasi doppie. E.g.: primo dialogo tra Waltz e Foxx: si scopre che la moglie si chiama Broomhilda. Ok. Secondo dialogo: si racconta la storia di Sigfrido e brunilde. Poteva essere una scena sola, così c’è un doppione francamente inutile. Così come quasi tutta la scena in cui ammazzano i tre fratelli alla piantagione, che ho trovato ingiustificatamente allungata e che alla fine serve solo a dirci che Django ha un pessimo gusto nel vestire. Non è che guadagni chissà quale abilità attoriale, visto che poi davanti a Calvin rimane monolitico. O le varie scene in cui fa lo stronzo con gli altri neri: una pesa come quella del tizio sbranato basta e avanza.
O, ancora: tutto quel siparietto sui cappucci con i buchi per gli occhi. Serviva? Voi avete riso?
Continuo: due scene identiche a tre secondi di distanza in cui Steven spaventa Broomhilda. Prima scena: “Tu lo conosci quel tipo?” “No.”; seconda scena: “Sono sicuro che conosci quel tipo!” “No.”
Potrei continuare, ma mi fermo qui. Imho, quindi, il problema non è che è un film lungo, ci mancherebbe. E’ che è inutilmente decompresso.
Lo strudel è con panna, non crema.
☻
Ps:
di decompresso avete le dendriti.
Cristosantiddio, invece di espellere deiezioni telematiche, perpetrate la vostra venerazione per Onan su youporn et affini; lì forse siete in grado di argomentare un giudizio senza sbrodolarvi in luoghi comuni, amenità e (b)analità.
Il film finisce senza che ci sia tempo sufficiente per sbattere le palpebre.
Mancanza di sceneggiatura?!? Ma davvero, evitate l’abuso di benzoilmetilecgonina, oppure sparatevene 10 g direttamente nella ghiandola pituitaria, cosicché Mater Mortis abbia ad abbracciarvi.
Che Zeus vi faccia ballare una lambada a suon di saette.
Recensione figa figa figa..solo parlando di un western(anche no) violento andante magari un accenno a Peckinpah l’avrei fatto. E per quanto riguarda Spike Lee e la sua teoria sul regista nero che parla di neri..direi che allora mi deve spiegare Miracolo a Sant’Anna e l’idea tutta sua dei partigiani..
Beh ho una lista di film lunghi circa 2 ora e mezza bellissimi, il mio problema con Tarantino è che lui tende a farli un po’ tropo parlati quando io mi aspetterei più azione da quel tipo di film… Così, su due piedi, boogie nights è un film di quasi 3 ore spassossimo. Credo dipenda anche molto dal “genere” (so che per tarantino è restrittivo, quindi le virgolette).
@sirulino
Mancanza di sceneggiatura?!? Ma davvero, evitate l’abuso di benzoilmetilecgonina, oppure sparatevene 10 g direttamente nella ghiandola pituitaria, cosicché Mater Mortis abbia ad abbracciarvi.
Bella. Te l’ha scritta tarantino?
Quanto è bella la scena simil ku klux klan. Davvero durava così tanto a me è passato in fretta. Che commenti scialbi, sarà che è tarantino e arriva di tutto (aka piove merda)?
Visto ieri e mi e’ piaciuto tanto non tantissimo ma tanto. Ci sono tutte le chique che ci si aspetta da Tarantino e che adoro. SPOILER Samuel L. e’ immenso e tarantino che se ne va in un esplosione e’ la sua prova di recitazione migliore! FINESPOILER
Poi chi dice che il tema musicale di TRinita sul finale non ci stava e’ uno st…..!
Comunque Bastardi senza gloria resta il suo film migliore insieme a Jackie Brow (opinione personale, non lapidatemi)
E per tutti quelli che non e’ piaciuto SPILER Se ci fossero piu’ film con gente che ridipinge le pareti di casa con il sngue che spruzza dalla gente, questo mondo sarebbe un posto migliorissimo!!!! FINESPOILER
Visto ieri sera. FILM DELLA MADONNA. Tutti gli attori in stato di grazia. Sono uscito dal cinema che non sapevo che ora era…e non mi succedeva da un bel po’. Tra parentesi il pezzo di 2pac sulla sparatoria per me ci stava e anche parecchio (sia musicalmente che per significato).
Visto ieri sera, volevo un film di Tarantino, ho avuto un film di Tarantino, sono contento
@Cecco: cinque alto per Miracolo a Sant’Anna, ho pensato la stessa cosa
seguono SPOILER
@Hellblazer: a me la scena dei cappucci ha fatto ridere parecchio, sarò scemo e con un senso dell’umorismo del cazzo, ma m’ha fatto ridere parecchio… e, per dire, è stata una delle poche volte che sono entrato in un cinema sobrio…
Per quanto riguarda le scene ripetute, non so, a me non sono sembrate tali, cioè, quando parlano per la prima volta di Broomhilda sono ancora solo in rapporti d’affari per i 3 fratelli, si stanno appena conoscendo e le chiacchiere sono al minimo indispensabile, quando ne parlano la seconda volta Schultz ha sostanzialmente deciso di essere il mentore di Django e si stringe il rapporto con una storia raccontata intorno al fuoco.
La due scene in cui Steven spaventa Hildy, invece, non sono identiche, nella prima Steven ha un sospetto, segue tracobetto del mostrare la schiena sfregiata dalle frustate, vede la reazione di Django, ora è sicuro, risolvere la questione sospetto in un solo “interrogatorio” mi sarebbe sembrato troppo sbrigativo.
@Domenico Marchettini: a me non è sembrata ‘sta gran schifezza manco il ballo del cavallo, e dal tuo commento era una cosa che aspettavo al varco immaginandomi ‘na roba tipo deliranza, ma subito dopo viene inserito un flashback dell’addestramento sulla neve, per cui io l’ho visto come un ultimo saluto di Django a Schultz facendo una delle cose che gli aveva insegnato, in fondo aveva insegnato al cavallo a inchinarsi in segno di saluto e parlato più volte di una passione circense, ci sta che addestrasse in quel modo in cavalli e l’abbia tramandato al suo protetto… non è utile, non è epico (epico?), ma ci sta
Sono opinioni personali, nessuna polemica, a me sono piaciute perfino le comparsate di Franco Nero e Tarantino (o comunque non le ho trovate patetiche come ho letto in giro, non solo qui), per cui non so se sono troppo oggettivo.
A me il film è anche parso della giusta lunghezza e ci fosse stato di più non mi sarebbe spiaciuto affatto.
Non mi è sembrato fuori luogo il tema di Trinità alla fine.
Mi ha divertito anche il fatto che l’unico bianco nel film a non essere razzista sia un tedesco, che non riesco a capire se sia stato un modo di compensare Inglourious Basterds
Che altro…? mmmm
Ah sì, I VERI UOMINI SI VOLTANO E GUARDANO LE COSE ESPLODERE!!!
Mi scuso per la logorrea
Visto ieri in italiano, a breve in inglese.
Premessa: venero Tarantino in ogni sua espressione. Compreso Four Rooms. Compreso Grindhouse (magari il maestro Cobretti ricorderà una precendete discussione, e mi piacerebbe sapere se dopo la visione di DU non ha cambiato opinione. Molti degli spunti di Grindhouse sono qui portati a compimento).
Non mi interessa stabilire se è meglio DU o Unglorious Basterds o Kill Bill o Le Iene o il fantasmagorico Jackie Brown. Non è importante. Importa che siamo davanti a un ennesimo capolavoro, e credo a un ulteriore passo avanti nello stile di Tarantino.
In tutti i film fatti finora, con evoluzioni più o meno significative, Tarantino ha sempre costruito un canovaccio di fondo all’interno del quale frullare e incrociare generi diversi, citazionismo esasperato, svariati livelli di lettura sempre e comunque estremamente gratificanti per lo spettatore, che si tratti del maniaco filmomane o dell’avventore saltuario e superficiale. Il canovaccio forniva l’amalgama, agevolava la digestione dei vari inserimenti – commedia slapstick, fumetti, iperviolenza, satira sociale, gangster movie – kung fu etc etc etc etc etc – con una sorta di precaria, precarissima verosimiglianza interna, che a conti fatti era puramente convenzionale.
In Django Unchained Tarantino se ne fotte delle convenzioni. Fa il maleducato. Mette insieme tutto e il contrario di tutto senza porsi troppi problemi. Il suo pubblico ormai è strutturato. Il suo pubblico sa.
in Django Unchained il canovaccio è ridotto ai minimi termini. Pelle e ossa. Forse perchè il western al suo meglio ha sempre lavorato per sottrazione (dico solo un nome: Clint Eastwood), in qualche modo è il genere “punk” del cinema, forse perchè la sintassi del western è la più popolare che ha utilizzato finora, e rendeva certe libertà più agevoli. Sta di fatto che è così. (E aggiungo, Grindhouse già andava in quella direzione).
Il risultato è un esplosivo susseguirsi di cose incoerenti a tutti i livelli, generi costumi atmosfere ritmi che si scontrano continuamente, accenni di personaggi (dico solo: la donna maniaca delle immagini a Candyland), tagli evidenti ed evidenziati (e ho la bava alla bocca in attesa dell’inevitabile director’s cut). Un divertimento inaudito.
Ecco, il film più divertente di Tarantino con Pulp Fiction.
@Anakin.
a me la scena dei cappucci ha fatto anche simpatia, all’inizio, poi mi è sembrata talmente stiracchiata che la ricordo come una cosa perfino irritante.
Su Steven e Hildie, il sospetto è scritto a chiare lettere sul volto di Jackson anche prima che faccia il primo discorso. Il secondo, dopo la scena della schiena frustata, è troppo vicino. A mio umilissimo parere sarebbe bastato inquadrare Jackson con espressione sospettosa, fargli suggerire di mostrare la schiena di lei e dopo parlarle. Un solo interrogatorio sarebbe stato più che sufficiente. O fare direttamente la scena con Calvin nella biblioteca.
In compenso (e non me lo aspettavo) il cameo di Franco Nero a me è piaciuto molto! Solo 5 battute gratis, in fondo, non pesano granché e mi è sembrato un piccolo, doveroso, segno di rispetto.
@ Anakin Rossi Stuart
Boh, io la scena finale del cavallo che fa prodezze e balla l’ho interpretata così, data la deriva blackexploitation:
http://www.youtube.com/watch?v=uGk27ZMtoNQ
Sai, una cosa tipo fare il grosso con le phighe
@400 calci
Grazie per la triplice. La citazione ai N_ggers è stata superlativa.
@Tarantino
Quentin, non preoccuparti, a me il film è piaciuto e non ti trovo così grasso.
Non pretenderete mica che mi legga tutti i commenti precedenti vero?
In pratica Django è esattamente quello che mi aspettavo da Bastardi Senza Gloria all’epoca, la definitiva Tarantinata in Costume, con qualche dialogo in meno e una camionata di Mazzate\Sangue\Sparatorie in più.
Esci dal Cinema soddisfatto e felice come un Bambino che ha appena visto Jurassic Park per la prima Volta.
L’unico limite del Film sta nella sua essenza, nel suo essere una Tarantinata. Nel momento stesso in cui ho letto che Tarantino avrebbe fatto un Western sapevo esattamente a cosa sarei andato in contro; non siamo assolutamente di fronte ad un Regista stanco o ripetitivo ma è come se negli anni il Messaggio Tarantiniano stia perdendo d’intensità.
Ma per questa volta direi che possiamo tranquillamente gridare al CAPOLAVORO.
@Hellblazer: forse hai ragione tu, però magari Steven nel primo “interrogatorio” era meno “incattivito”, del tipo “magari erano compagni di corso alla facoltà di schiavitù e niente di più”, ma ella mente e nasconde, lui non è più sospettoso ma certo e s’accanisce…
Sono elucubrazioni fatte molto a posteriori e basate sul semplice fatto che, boh, vedendolo, non m’è pesato per cui bla bla bla
Per i cappucci, de gustibus, non stiamo qui a sindacare
Il cameo di Franco Nero a vedere il trailer e leggendo opinioni in giro pensavo fosse un semplice incontro al bancone del saloon con un pistolero solitario che alza la tesa del cappello e “Toh! E’ Franco Nero” puramente pretestuoso per fare la battutina sul nome e solo quello, mentre invece è un personaggio, per quanto secondario, coinvolto nella presentazione di Candie tanto che i miei amici più ignoranti non avevo colto che fosse quello Franco Nero.
@Kurofawa: gi. Capolavoro. Ma niente di più, eh?
@Doctor Woo: sì, indubbiamente c’è anche quell’aspetto lì nel cavallo danzerino, quello che volevo dire è che comunque non è una pisciata fuori dal vaso senza senso visto che durante il film ci sono diversi accenni ai “trucchetti da cavallo” di Schultz e ci viene sottolineato (io l’ho interpretato così) dal flashback immediatamente successivo
Leggo di cavalli che ballano ma sinceramente non capisco di cosa state parlando. In 3 ore ho assistito a un numero indefinito di morti ammazzati e momenti epici ma non ho visto nessun minchia di cavallo ballare.
C’è qualcosa di profondamente sbagliato se in mezzo a tanta epicità e a così tante cose da dire, qualcuno sta a porsi problemi su un cavallo che balla che io manco ricordo nonostante abbia visto sto film 2 volte.
Forse la mia attenzione era rapita da tutt’altra tipologia di eventi e non da un cavallo di merda.
@Schiaffi: hai ragionissima, il mio primo commento in proposito voleva dire quello.
Comunque il cavallo balla quando SPOILER Django monta a cavallo dopo aver fatto saltare Candieland: monta, gli fa fare du’ piroette, una sorta di Moonwalk, Hildy ride e via nella notte
@aisai: non so. Django mi è piaciuto molto, e Death Proof continua a piacermi poco. Se fanno le stesse cose (ma non ho capito a cosa ti riferisci), Django le fa meglio.
La triplice recensione mi ha gasato parecchio (bravissimi a non entrare mai nei dettagli, siete stati dei grandi a trattenervi) e il film mi è piaciuto un sacco ma preferisco “Bastardi”, perchè questo mi sembra figlio di quell’altro film.
Solo due parole per dire che la scelta di inserire 2Pac va capita, lì Tarantino ha fatto un omaggio pazzesco… 2Pac è uno che una notte ha sparato nelle chiappe (davvero) a due poliziotti perchè stavano pestando un nero… capite perchè la scelta è geniale e un omaggio incredibile? In più anche le frasi che dice 2Pac rendono l’idea per Django.
Per la cronaca, il pezzo di Tupac è un mashup con James Brown, il che ha ancora più senso e significato e tcetera.
La scena della nascita abortita del KKK non avrebbe sfigurato in un film di Mel Brooks. È quindi molto bella.
@Nanni:
Mi riferisco ai repentini cambi di genere, riferimenti, linguaggi. Ci sono in tutti i film di Tarantino, ma così secchi soltanto in DU e in Grindhouse. Non so in DU sono fatti meglio. Di certo sono più compiuti.
Poi, a me sono piaciuti entrambi. Per me QT finora ha fatto solo cose tra il capolavoro e il sensazioniale.
Appena tornato dal cinema col desiderio di sparare a qualche negriero. Sicuramente non il migliore dei suoi film (per me Pulp Fiction e Kill Bill vol.1), ma se uscisse un film al mese così bello, il mondo sarebbe un posto migliore.
PS: il mio amico all’uscita l’ha definito poco tarantiniano nella regia.
Ragazzi…mi spiace ma io soldi a Tarantino non li do più, dopo Inglorious Basterds e Django, due enormi delusioni. Django ha i suoi momenti ma la delusione è veramente enorme. Per me Tarantino è morto. Sarò lieto se riuscirà a contraddirmi. In ogni caso non riesco a capire come faccia sto film a piacere qui.
Cazzo, non mi smentisco mai, sempre a fare i doppi post.
So che non frega un cazzo a nessuno, qui, ma la storia che i Rolex non puoi portarli al mare è una stronzata bella e buona, la maggior parte sono dei veri carroarmati, altrochè i tarocchi da due soldi.
Io vorrei avere solo un briciolo della pazzia visionaria GENIALE e capace di Quentin Tarantino, e del suo occhio “fotografico” in grado di trasformare in immagini la forza straordinaria delle sue idee.
Perchè, nonostante lo Splatter come se piovesse, quando pensi e poi metti in immagini un film così … di poesia artistica si tratta.
E vorrei avere solo un briciolo del sarcasmo e l’ironia e la meravigliosa bravura di Waltz e del doppiatore italiano che ne “veste” le espressioni. E della fortuna di essere chiamato a recitare un personaggio così.
E vorrei avere solo un briciolo della FACCIA di Leo, del suo trasportare e vincolare IL SENSO dei personaggi attraverso il viaggio delle sue iridi. (Fosse per me l’Academy dovrebbe esplodere con tutti i membri dentro >.<)
E vorrei avere solo un briciolo dell'intelligenza di unire il vecchio al nuovo senza mai dimenticare che le "citazioni" sono cammei, e i cammei sono citazioni.
E vorrei anche saper dare alle immagini quella straordinaria "regola" che le fa fuggire dalla volgarità della violenza gratuita proprio INSISTENDO su essa, ridicolizzandola.
E un pizzico degli occhi di Samuel L. Jackson (icona già di Pulp Fiction) che rende un capolavoro la parte più assolutamente devastante e cattiva del film.
Infine un pizzico di bravura in quell'esercizio di stile che consente di riconoscere, tra milioni, le note perfette di una COLONNA sonora.
In fondo, dico io … che chiederò mai?
SETTE pizzichi di indimenticabile GENIO.
Che non si dovrebbero negare a nessuno. No?
(Consigliato. Solo perchè non ho l'autorità di obbligare!)
Non capisco i detrattori. O meglio non capisco le critiche. Criticare Tarantino perchè cita e fà film in un certo modo mi padre inutile. Tarantino è sempre stato così quindi può non piacere il suo modo di fare film ma a questo punto basta tenersi lontano da tutta la sua filmografia. Il mondo è bello perchè è vario. Poi fà sorridere nella vostra recensione quando dite che chi parla di Spaghetti-Wester vuol dire che non ne sà un cazzo. Fa sorridere perchè è vero e tenendo conto di questo è facilente sgamabile chi si riempie la bocca a cazzo. Volevo anche complimentarmi per Via col Vento, cosa che hanno detto in pochi e fà capire quanto voi senza riempirvi la bocca di parole a caso ne sappiate più di quelli che riescono ad annoiarmi dopo due righe di recensione (figuriamoci nelle altre mille). Bravi. Bis.
A comunque il film è una figata e mettersi a fare le pulci sul “realismo dei dialogi” o su certe robe scene volutamente costruite per far gasare ME (ma anche voi suppongo) vuol dire non aver capito veramente niente. Il problema è che chi dice di saperne a pacchi di cinema al 99% si approccia ad ogni film nel modo più sbagliato possibile.
@vespertime:
Qual’è il modo giusto? Adorare Tarantino?
Io non mi riempio la bocca di nulla. Trovo l’ultimo (non Diango, gli ultimi in generale) Tarantino noioso, semplice noioso, borioso, egomaniaco e logorroico. Non me ne frega un cazzo delle citazioni, di quello che c’è dietro, di quello che la critica tende a sottolineare.
Sto parlando nello specifico degli ultimi 4 film di Tarantino escluso Django che non riesco a trovar la voglia di guardarmi (più leggo i vostri perchè sì e più penso allora no), magari poi mi piace, ma è un uomo che si piace talmente tanto (forse perchè è l’unico che ha i seguaci accecati da fede e amore) da far risultare i suoi film un manieristico sfoggio di bravura fine a sè stessa.
Anche Scorsese ha fatto film inappuntabili per regia, stile, classe, eppure lo critichiamo giustamente. McDonagh è un autore in un certo senso simile e altrettanto talentuoso (secondo me migliore sul piano prettamente registico) e manco ce lo caghiamo se non tre righe qua e là. Non mi interessa se prende idee di altri e le mixa, le stravolge e ne tira fuori qualcos’altro, lo ammiro per questo, non lo ammiro perchè quello che ne tira fuori vuol semplice dire: “guardate quanto cazzo sono bravo” e quindi un dialogo invece di durare 3 minuti ne dura 10, una scena che dovrebbe durarne 4 ne dura 12, ecc.
Tarantino è per il cinefilo classico quello che Twilight è per la ragazzina di 14 anni. Meditate.
“Tarantino è per il cinefilo classico quello che Twilight è per la ragazzina di 14 anni.”
Azz questa è grossa.
Dico la mia da ignorantissimo.
Il film m’è piaciuto nel classico senso del termine: all’uscita era contento.
Però non mi ha sorpreso, cosa che di solito con Tarantino mi capita, e questo lo porta più in basso rispetto ad altri suoi film.
Io non faccio paragoni con film che ho visto quindici anni fa, perchè ha poco senso, ma rispetto ai Bastardi secondo me qui c’è meno genio, almeno del tipo che uno come me può cogliere.
Però sono dell’idea che non si debba essere allenatori per poter apprezzare una partita di calcio, quindi da lì la critica.
Io bastardi manco me lo ricordo per quanto mi aveva annoiato. Di tarantino mi piacciono più certi film che altri, quello che non capisco è la marea di chiacchiere che vi si fanno attorno rispetto a qualsiasi altro regista.
PS Intendo, scusate il doppio post, chiacchiere in maniera dispregiativa. Quando parlate di tarantino comincio a non capirci più niente di quello che dite, e succede solo con tarantino. Sarò io o forse sarà il pueblo che si riempie la bocca o in questo caso le dita di cazzate.
Così scrivevo. L’ho rivisto ieri sera e questa volta mi porto a casa quanto cazzo è GROSSO in tutti i sensi Jamie Foxx. Non mi capacito che alcuni lo considerino “secondario” o “in secondo piano” rispetto agli altri. È un animale selvatico e silente che ora della fine del film è diventato il re dei pimp. Perfetto.
@ BellaZio
Vabbé dai però adesso guardatelo! Lo dico fuor di polemica, eh. Non credi sia comunque il caso di dargli un’occhiata arrivato a questo punto?
A me è garbato e tanto, i pregi sono già stati evidenziati e non li ripeto. Sulle critiche al film tout court credo che in larga parte siano opinabili (dalla ridondanza/inutilità di alcune scene che ci può stare ma che comunque incidono per pochi minuti sull’intero girato, alla sceneggiatura o alla colonna sonora etc). Personalmente non ho sofferto la lunghezza di alcuni dialoghi. Per fare un paragone con un film che se non ricordo male ti era piaciuto, Killing them softly, lì li ho sofferti molto di più e c’erano tre scene d’azione tre. Qui molte di più e mi sono divertito molto. In lingua, la seconda visione, ovvio: meglio.
Si pavoneggia? Forse. Però nel suo cameo io ci ho visto pure una metafora al riguardo oltre che qualcosa che avesse a che fare con la querelle sul razzismo di cui si diceva.
Personalmente Jackie Brown no, Kill Bill nì, Inglourious sì.
Ma il film di cui si parla nella recensione, Django, com’è per te?
“Tarantino è per il cinefilo classico quello che Twilight è per la ragazzina di 14 anni.”
Ma grazie al cazzo, e’ grossa perché non ha senso.
Dice giusto Vespertime: o ti piace, e questo non e’ diverso dagli altri, o non ti piace, e allo stesso modo questo non e’ diverso dagli altri.
Bellazio dice: “a me ha annoiato”.
Io dico: “a me non ha annoiato”.
E quindi?
Bellazio, o ci accusi di vergognarci segretamente ad ammettere che in realta’ ci siamo annoiati (a che pro?), o elabori un po’ meglio e si porta la cosa su un altro piano.
Esempio: McDonagh nei Sette Psicopatici se la canta addosso pure lui che e’ un piacere, e tre volte tutto Django piuttosto che il secondo tempo di quello (che nel complesso pero’ salvo, eh).
Sarei curioso di leggere una recensione di Killing them softly dei 400 calci. Posto che non ha niente a che vedere coi 400 calci.
@aisai: a me quello che ha dato fastidio di Death Proof e’ che per la prima volta Tarantino mi e’ sembrato davvero in vacanza, e non c’era nessun personaggio minimamente carismatico a parte Stuntman Mike. Da uno che normalmente tira fuori il ruolo della vita da chiunque, mi ha lasciato parecchio perplesso. Magari avrebbe funzionato come corto stile Four Rooms (che non e’ brutto, ma e’ una barzelletta), ma lungo ha stracciato le palle e lo stratagemma del dividerlo in due mi e’ sembrato un esperimento non riuscito.
Il mio brofist personale per la recitazione in Django va a quel bell’uomo di Leo DiCaprio. S P O I L E R
Fun fact ho provveduto ad aggiornare il mio elenco delle sue morti ammale nei films, inserendo la pistolettata al cuore dopo aver incassato 12000 teste. Ad oggi conto, a naso: congelato per via di una chiattona, avvelenato in chiesa, tumore al ginocchio aggravato dalla sifilide in quel di Marsiglia, sparato dopo esser entrato in possesso del diamante più grande del mondo, steso sul pavimento di una cucina con addosso il make up peggiore di sempre per il direttore di un’agenzia di spionaggio, rancoroso verso una trottola, trucidato in un’ascensore. Quado gli dice culo è invece ipocondriaco o fratello di Johnny Deep. FINE SPOILER
Povero Leo.
Che filmone. DiCaprio grandissimo.
SPOILER
Forse è già stato detto, ma in un’intervista ha raccontato che nella sequenza della cena in cui sbrocca e dà il pugno sul tavolo in realtà si è tagliato la mano per sbaglio, ma lui ha continuato e a recitare e ne è uscita la figata che è uscita.
/SPOILER
Comunque sono abbastanza sicuro di non capire nulla di cinema e se c’è una citazione, anche di un film che ho visto ieri, non la colgo. Però Tarantino me la fa troppo pelare. Forse godo solo a metà, ma la metà di un autotreno di Fonzies è pur sempre un sacco di roba e chi se ne frega se non puoi leccarti le dita perché ti han tagliato le mani, puoi sempre tuffarci la faccia dentro e mangiare come un cane.
Non capisco proprio chi dice Pulp Fiction e Iene sì, Bastardi e Django no. C’è scarto, okay, c’è forse meno genialità nei dialoghi, c’è una struttura più convenzionale, c’è una confezione più luccicante, ma a stile e tono siamo sempre lì. La mia impressione è che non faccia più tanto fighetto dire che Tarantino è uno con le palle, quindi i fighetti storcono il naso e vanno a pescarti i McDonagh della situazione.
L’ho visto oggi, in Italiano a causa della mia ignoranza che non mi permetterebbe di capire i dialoghi in lingua originale senza leggere i sottotitoli, e dovendo scegliere tra dialoghi o immagini, per oggi ho scelto le immagini. Non avrò colto tutte le citazioni, mi sarò persa le sfumature dei dialoghi, ma alla fine del film ero felice. :-)
@ Nanni:
A me sembra che Tarantino ci sia sempre, in tutti i suoi film. La divisione in due parti di Death Proof secondo me funziona, e mi piacciono tutti i personaggi femminili. Mi pare poi che alla base del cinema ci sia un’interpretazione Tarantiniana della superficialità. Però qua entro in un campo delicato, mi rendo conto che sono un maniaco e torno a guardare from Dusk ’til dawn.
Cmq, è facile: a chi piace Tarantino DU piacerà. A chi non piace, no.
@aisai: meglio per te. Io i personaggi femminili non li ho distinti l’uno dall’altro, a parte Zoe Bell e la Poitier, e ripeto, per lui è insolito. Qualcuno prima si chiedeva cosa deve fare Tarantino per farsi odiare, e penso che Death Proof sia dove io e diversi altri tiriamo la linea.
Non capire Tarantino non significa non capirci di cinema, assolutamente. Ma sfido chiunque a negare il talento di un uomo che ha scritto, nel 2012, un film western di 2 ore e 45 minuti che passano come se fossero 90 minuti scarsi e in cui ci sono 4(dico QUATTRO) sparatorie in tutto. Un genere che non vende più da 25 anni e che lui ha preso, rivoltato come un calzino e rimesso a nuovo. Rendendolo teatrale (cioè l’antitesi dello spaghetti western, checché ne dicano i giornalisti della domenica).
Non capisco poi chi parla di manierismo e autocompiacimento, nonché chi lo accusa di essere ripetitivo. Ne uscissero, di film ripetitivi così.
E non capisco Mereghetti che accusa il film di superficialità basandosi sul fatto che nella scena iniziale dalla bocca di alcuni schiavi esce il respiro pesante per il freddo e da altre no.
Non capisco. E piango.
Visto oggi. CAPOLAVORO. Davvero non capisco come ci possano essere persone a cui non è piaciuto, va bene che i gusti sono gusti ma quando ci si trova davanti ad un prodotto simile mi aspetto entusiasmo da tutte le parti, soprattutto da chi ama il cinema. Ormai nelle sale esce merda fumante di continuo e mi tocca leggere critiche a sto film spettacolare, sembra quasi che lo sport preferito di certi individui sia criticare sempre e cmq perché ci si sente superiori e intenditori di sto cazzo. Tristissimo che molti presunti “esperti” di cinema non riescano neppure a godersi un film vero come Django Unchained, mi spiace quasi per loro.
Visto sabato sera. Altro filmone di Tarantino, senza se e senza ma. Bella storia, attori in formissima (qualcuno mai così in forma secondo me) e la solita regia “alla Tarantino” che a me è sempre piaciuta.
Non capisco le critiche, o meglio le capisco perchè da noi va di moda così. Però questo è un signor film.
io della durata ne ho risentito eccome (per quanto la lunghezza di un film non sia di per sè stessa un valore negativo) specialmente da quando tirano le cuoia sia Schultz che Candie – oh ma quanto è figo il dialogo su Dumas? – in poi.
alla fin fine della missione del protagonista non me fotte una sega, e tutto quello che volevo era un’altra mezzoretta di Christoph Waltz che toglie la schiuma dai boccali di birra e fa esplodere le teste delle persone.
poi star lì a menarsela su come al posto di Tarantino avrei girato questa o quella scena (non che io non ci abbia pensato, eh) mi sembra alla fine un pò fine a sè stesso, per quanto alcune scene siano effettivamente troppo dilatate (ku klux klan) e il finale troppo frammentato (sembrava che il film dovesse finire tipo 4 volte) e con poco mordente.
buon film, ma lungi dall’essere perfetto.
ps noto con piacere che la quantità di sangue in questo film sia esponenzialmente superiore a quella di Bastardi Senza Gloria, per quanto le sparatorie siano poche e nemmeno troppo esaltanti.
Per me la scena del KKK è praticamente una gag dei Griffin, è giustissimo che sia tirata per le lunghe, aumenta l’effetto del LOAL.
Incomincio col dire che la vostra recensione è uno dei pezzi di critica più belli che abbia mai letto in vita mia! Non è per leccare il culo, ma lo ritengo veramente tale!
Sul film (visto ieri sera) che posso dire? che me lo rivedrò altre mille volte, che ridevo come un pazzo sguaiato in un cinema troppo per bene a mio parere, che si tratteneva nelle risate, che le citazioni sono perfette, che mi dispiace nessuno abbia notato che nelle scene in cui ci sono i tizi con i cani, la donna inquadrata negli occhi per due volte è Zoe Bëll, stuntwoman di Uma Thurman! Lo ritengo un capolavoro, anche solo per il fatto che alle 11 e mezzo, con il film iniziato da dure ore, mi sono chiesto “Ma sembra passata mezz’ora!” basta con le pippe mentali di qualsiasi tipo, i critici (o finti critici) sono così pieni di loro che se “Quarto Potere” o “8½” uscissero in sala sarebbero capaci di stroncarli.
Non solo Zoe Bell: uno dei proprietari di cani è il sempre ottimo Tom Savini (a cui speravo regalassero due-righe-due di dialogo, diavolo).
Ma perché il tipo ha copiaincollato la mia rece?
è svanito nell’etere. forse è meglio così.
@andrea p.
eh, ma tipo la tizia con la bandana rossa, mi aspettavo che alla fine avesse un qualche ruolo nella vicenda… quindi è solo un’omaggio?
@stanlio
boh, io quella scena lì l’ho trovata un pò forzata, ma per me il problema principale è l’inutile dilatazione della parte conclusiva… capisco che però sia estremamente soggettiva la questione, ho visto il film con la mia ragazza e lei non ne ha risentito per niente.
il fatto è che secondo me non ci si appassiona a sufficienza alla vicenda di django (anche perchè il personaggio della moglie è scritto con l’accetta) e nel momento in cui è necessario portarla a termine l’assenza del carisma dei personaggi di Waltz e Di Caprio si fa sentire eccome. c’è un pò uno squilibrio nel modo in cui sono scritti i personaggi, e se il protagonista non ha il fascino che deve avere in quanto tale, la struttura non regge secondo me. Inglorious Basterds, con tutti i difetti che ha, da questo punto di vista è sicuramente migliore.
Ho letto un pò di opinioni su Django in giro per l’internet e sembra che i 400 siano l’unico posto dove si trovano persone che riescono ad apprezzare o meno un film esclusivamente in base all’intrattenimento/ goduria personale.
Un’isola felice insomma in mezzo a tanta tanta sfiga.
Posso capire uno a cui non sia piaciuto il film, gusto personale, ma quello che mi lascia affranto è vedere feccia criticare un cammeo di 1 secondo infilato nel mezzo di un acting tra DiCaprio, Waltz e Foxx che definire mostruoso è poco.
Ecco, se in mezzo a tanta maestria, tu professorino vieni qua a lagnarti per un omaggio di 20 secondi, non sei nient’altro che un povero coglione. Non devi avere voce in capitolo in niente, non devono neanche mandarti da solo a pulirti il culo perchè sei un minorato e devi essere assistito in tutto.
Posso capire un “parlano troppo e mi sono rotto il cazzo”, ok giusto ci può stare, ma non tirate fuori cazzate da dementi esperti di sta minchia che avete soltanto da far figure di merda come quel poveretto diversi post più su che si lagnava della musica finale.
Il top lo raggiungono comunque quelli che si lagnano della scena dei 3 fratelli nella piantagione dicendo che è inutile ai fini della storia scordandosi che è il motivo per cui quel cazzo di Django è unchained…
E pensare che gente così cretina in Italia ha diritto di voto.
Beh allora diciamola tutta: anche James Remar meritava qualche battuta memorabile, ma in compenso ha due ruoli in cui fulmina tutti solo con lo sguardo.
@rrobe: vai a sapere, ormai si vergognerà troppo per tornare qua a spiegarcelo. Un applauso comunque ai nostri lettori per averlo cappellato al volo.
@Zorba
Si! un dovuto omaggio a Zoe! che oltretutto è una delle protagoniste di Grindhouse!
@schiaffi
siccome è anche di stronzatelle come quelle che hai citato che è fatto il cinema di Tarantino, io non mi stupisco e tantomeno mi incazzo se succede che la conversazione verta anche su questi dettagli. non mi sembra che nessuno li consideri prioritari rispetto al resto. =)
visto venerdì sera, e la mia opinione è MAH. nel senso, io stravedo per tarantino, e questo film lo ritengo un bel film, ma bello alla jakie brown, non certo bello alla pulp fiction, e spiego perchè:
SPOILER A MANETTA:
-dov’era il sadismo tipico di tarantino? ok, c’è un tizio mangiato dai cani, uno ucciso a frustate e la lotta tra mandingo, ma NON SI VEDE NULLA! quello preso a frustate non gli si strappa neppure la camicia, nemmeno una goccia di sangue, ma che è? la lotta tra mandingo alla fine è appena accennata, soprattutto nell’ottica di uno che ci aveva abituato a orecchie mozzate e bulbi oculari schiacciati a piedi nudi… e il tizio mangiato dai cani ok, a me la scena andava bene così, era abbastanza pesante di per sè, ma resta che anche lì si veda poco o nulla.. perchè?
-il senso generale del film sembra essere solo mostrarci quanto terribilmente fighi siano django e il dr shultz, sempre simpatici, sempre in gamba, ok, e dopo? forse tarantino ha bisogno di più personaggi, due risultano un po’ pochini, non so. mi ha dato l’impressione che mancasse qualcosa..
-la ”tortura” subita da django a candieland. è la scena di tortura più stupida che abbia mai visto dai tempi di punisher e del suo ghiacciolo. ”ora ti taglio le palle, grr grr.. ecco che le sto per tagliare… le taglio..” ”ASPETTA!” fine della tortura. ripeto, dov’è il sadismo? uma thurman in coma viene stuprata, marsellus wallace inculato in uno scantinato e django appeso a testa in giù e minacciato? a me è parsa una cosa un po’ moscia..
-la gag del kkk. bella se fosse stata di una battuta o due, tirata così per le lunghe io l’ho trovata assolutamente fuori contesto.
-le sparatorie. ok, sangue a litri nel 2013, bello da vedere, ma sembravano uscite da machete. perchè non una sparatoria realistica? a me ha dato un po’ l’impressione che tarantino volesse dimostrare che ok, la storia con la s maiuscola, quella dello schiavismo, la trattiamo in maniera seria e senza scherzare, e poi quando ci dedichiamo alle sparatorie si cambia registro, lì è solo cinema allora ci divertiamo, tanto lo sappiamo che nei film pulp alla tarantino la violenza è per ridere, una cosa goliardica e catarsizzante, no? ecco, no. a me quel cambio di registro non è piaciuto. le iene non cambiava registro, nemmeno pulp fiction, e nemmeno kill bill, ma nemmeno bastardi e nemmeno deathproof. qua si. a me non è piaciuto. lara lee che parte all’indietro sarà pure una colta citazione a qualche film di lino banfi che io non ho colto, ma francamente avrei goduto di più se il proiettile l’avesse fatta volare realisticamente contro lo stipite della porta aprendole un buco nel petto e lasciandola lì. l’effetto comico che si è creato mi ha lasciato piuttosto indifferente.
-la doppia sparatoria finale, boh. anche qua, perchè farla due volte se poi è la stessa scena? ma anche waltz che si fa sparare per non stringere la mano a di caprio, non so, l’ho trovato un po’ WTF.. non sarebbe stato più furbo stringergli la mano, andarsene e tornare dopo per massacrare tutti? tanto il massacro dopo la lunga parlata non è una sorpresa per nessuno, era telefonatissimo, allora tanto valeva aspettare ancora un po’..
-il peggior incipit della storia dei film di tarantino (quello di schulz che libera django, non i titoli di testa con gli schiavi che camminano, quello era bello)
– totale assenza di spessore per tutti i personaggi secondari e i criminali uccisi nella prima parte
-tom savini che non pronuncia neppure una battuta
-la citazione a kill bill vol.1 ”tu no, sophie”… ecco, ne avevamo bisogno? tra l’altro la stessa scena in kill bill era decisamente migliore..
-anche all’inizio, quando uccidono lo sceriffo e poi schulz fa il discorsetto e vanno via sornioni.. ok, serve perchè django capisca che quel lavoro gli permette di ammazzare dei bianchi e poi andarsene senza conseguenze, però pure quella mi ha lasciato un po’ così.
per il resto tante cose mi sono piaciute parecchio, dal cavallo fritz che fa l’inchino all’ombra del bacio, alla scritta mississippi, e via dicendo, il film è pieno di lati positivi e geniali, solo che in linea di massima mi ha lasciato parecchio deluso su molti fronti. per quanto mi riguarda finisce nel filone dei film meno riusciti di quentin, insieme a deathproof e jakie brown. non è abbastanza per finire tra i suoi capoalvori, che per me sono pulp fiction, le iene e kill bill vol.1, e nemmeno tra i suoi film molto buoni, bastardi senza gloria e kill bill vol.2. e se contiamo anche le sue sceneggiature django cade ancora più in basso, perchè da dal tramonto all’ alba fino ad una vita al massimo, le ho apprezzate tutte molto di più di questo. ciò detto il mio giudizio è comunque positivo.
p.s. io non condivido questa passione sfegatata per chris waltz. è vero, è bravissimo, ma lo preferisco molto di più nel ruolo del cattivo. nel ruolo del pard di django ci avrei visto molto meglio un harvey keitel.
p.p.s. riguardo la questione ”doppiaggio” a me pino insegno è piaciuto, l’ho trovato molto incollato al personaggio. quello che ho trovato tremendo è il doppiaggio di don johnson.. non si poteva proprio ascoltare…
@Stanlio: ah, ma allora ERA Tom Savini, mi ero dimenticato di andare a controllare… quello che non ho capito è se sia stato tagliato in montaggio, perchè lo si vede giusto di sfuggita…
Proprio all’inizio della scena con Savini ho avuto un attimo si sbandamento vedendo il tipo appoggiato alla staccionata della casa perché avevo la sensazione di averlo già visto. Dopo varie ricerche l’ho scovato su wiki: Gesù!!!!!
@bellazio: non parlo di amarlo ma parlo di fare critiche “vere”. Se ti approcci ha un film di menare e lo distruggi perchè non ha un certo tipo di profondità allora sei solo uno sfigato. Parlo di tutti quelli che si approcciano ad un film di Tarantino e lo criticano perchè è un film alla Tarantino. Che senso ha? Nessuno. Tutto quì.
complimenti al solito per la qualità delle recensioni. sono veramente gustose per i rimandi (alla tarantino?) che fate e le risate sono assicurate.
io il film non l’ho ancora visto. ma leggendo qui tutti i commenti mi preme dire alcune cose. la prima:
sergio leone e la trilogia del dollaro: penso siano film magnifici, fatti con poco, e che per la miseria sanno veramente del baccalà fritto che Egli usava mangiare (a detta di carlo verdone). il che non è poco.
la seconda:
tarantino non è “punk”. semmai è un dj. il punk non è mai esistito. e soprattutto non serve a niente. e lo dico da accanito sostenitore dei dead kennedys, minor threath, husker du, eccetera. eccetera.
dire che tarantino è punk equivale a dire che i green day sono punk. o gli offspring.
la terza:
come per la musica: non devo per forza smontare pezzo a pezzo un’opera per capirla/amarla/apprezzarla. anzi, al contrario, non devo saper suonare per capire l’importanza o la bravura degli area.
l’opera mi deve piacere. poi, se per caso il mio “background” (e odio sta parola) è simile a quello che ha fatto l’opera allora sì posso essere in grado di cogliere citazionismo e bla bla bla.
come per i simpson. voglio dire, non devo aver visto tutto il filmabile per capire le ennesime citazioni. mi fanno ridere comunque. e quindi mi piacciono.
la quarta:
ripeto non ho visto il film ma voglio, e devo, gridare che a me ha fatto cagare da kill bill in avanti.
non me ne frega niente delle citazioni a frotte. mi ha annoiato. soprattutto con i bastardi. che super dupalle!
ecco, l’ho detto. ora linciatemi
La scena del KKK ha senso proprio perchè è lunga (e cita svariate altre cose, tra cui i Coen – scontato, ma lo dico). E non capisco chi la critica: in tutti i film di Tarantino c’è una celebrazione dei tempi morti. Siamo sempre lì: se non piace Tarantino, è un film che non piacerà. E’ puro Tarantino.
@aisai: e invece io adoro tarantino ma non ho apprezzato questofilm proprio perché qualitativamente inferiore rispetto agli standard a cui lui stesso mi ha abituato. non ridurre il discorso a “se ti piace tarantino ti piace questo film” perché sarebbe una forte banalizzazione. e non sono neppure d’accordo sul tuo discorso sui tempi morti
Concordo con chi dice che la scena del KKK ha senso proprio perché è lunga. E’ un preciso tipo di comicità (molto simile a quella dei Griffin). Poi ovviamente può essere efficace con certe persone e meno con altre.
@nanni:
Vedi, il mio argomento è più generale, è più sul perché il fan di tarantino non possa ammettere che qualcuno trovi i suoi dialoghi e i suoi ultimi film noiosi. Sul perché secondo me sono noiosi mi sono espresso: quello che per me dovrebbe durare 5 dura 10 solo perché così può far vedere quanto è bravo. È un argomento molto semplice.
Sulla sparata incriminata non faccio marcia indietro: il fan di tarantino ha la stessa insofferenza alla critica al suo pupillo della ragazzina che ama twilight e di solito il fan di tarantino è autodefinito cinefilo classico perché “se non ti piace tarantino non capisci un cazzo di cinema”.
Mcdonagh mi piace di più perché non perde tempo, perché è l’unico in circolazione che bilancia il tragico e il comico con maestria incredibile. Tra l’altro secondo me seven psychopaths non è un film che si piace troppo, non si dilunga particolarmente e ha un trio di protagonisti che non ha nulla da invidiare a tarantino. A parlare della superiorità di in bruges starei qua sei ore quindi non inizio neppure.
@steven Senegal
Killing them softly mi è piaciucchiato, nel senso che mi è piaciuto molto più di killer joe e che secondo me è un film che con due minuti due alla fine acquista 50 punto anche se a tratti il film è noioso e se la canta e se la suona per davvero.
Visto l’altra sera, e devo dire che mi è piaciuto tanto, io non sono fan per niente di tarantino, che trovo troppo splatter per i miei gusti, ma questo film mi è piaciuto un casino, chi si lamenta della durata non capisce nulla, io quando sono uscito dal cinema volevo durasse di più.
Se proprio vogliamo trovarci un difetto jamie foxx non mi regge il confronto con gli altri, il film peggiora troppissimo con la morte di waltz, ci fosse stato denzel washington al suo posto sto film sarebbe stato perfetto.
PS: in sala è partita la standing ovation quando sono cominciati i titoli di coda (se al film o alla canzone di trinità poi nin so).
Scusate ma c’è pure la comicità dei griffin? La comicità del peggior scrittore comico sulla faccia della terra? Allora volete proprio che io sto film non lo guardi!
@ Il reverendo:
Per dire, io non capisco un’affermazione come “bello alla Jackie Brown, non certo alla Pulp Fiction”, peraltro associata a un precedente “mah”.
(Per me Jackie Brown è bello alla Pulp Fiction, cambia al massimo il canovaccio, che può piacere di più o di meno. Ma la grandezza è intatta).
Seguita da un elenco di cose che non ti sono piaciute di DU e che sono Tarantino puro, e presenti in molte altre sue opere, Pulp Fiction compresa.
Ma probabilmente io sono troppo di parte. Da vent’anni quest’uomo mi rende felice. Pochissimi hanno fatto/fanno altrettanto.
tanto per citare il rrobe:
se non amate i Griffin… potete pure morire. Siete dannosi a voi e a chi vi sta intorno.
@bellazio
c’è UNA scena che ne ricalca lo stile comico.
e i Griffin, il più delle volte, spaccano.
@bellazio:
“seven psychopaths non è un film che si piace troppo”
Ma dov’eri quando per una buona mezzora del secondo tempo erano tutti stravaccati nel deserto a non fare altro che discorsi meta-narrativi uno dietro l’altro?
“quello che per me dovrebbe durare 5 dura 10 solo perché così può far vedere quanto è bravo. È un argomento molto semplice.”
Nonché onestamente sbagliato e classico di chi non lo capisce, perché quello che fa in realta’ – oltre a dimostrare di essere bravo – e’ costruire la tensione, dare spessore al contesto e rafforzare la punchline, e probabilmente lo stai confondendo con i suoi (troppi) imitatori.
Esempio: se la prima scena di Inglorious Basterds fosse durata 5 minuti non avrebbe reso un cazzo.
E invece la sua bravura e’ che quei 15/20 in cui non parlano di quasi niente sono calibrati al millimetro, fanno sudare freddo e sono una delle cose piu’ gloriose della sua carriera.
Poi alla lunga Basterds stanca anche me perché si tratta di una lunga serie di macro-blocchi, e Django e’ sicuramente piu’ scorrevole, ma da qui ad accusarlo di girare a vuoto ce ne vuole.
Capisco la tua antipatia, eh? Perché Tarantino ormai e’ universalmente noto e ci si riempiono la bocca in tanti senza averne la minima cognizione (Twilight non c’entra un cazzo, e’ piu’ una cosa alla Radiohead dove i meno sgamati sentono la parola “genio” uscire dalle bocche di gente rispettabile, se ne appropriano e ci si arrotolano, ma poi non sanno davvero distinguere dove stanno i veri meriti).
E capisco anche che tu magari non sia un gran fan dei macro-blocchi in genere.
Ma occhio a non preferire McDonagh solo perché e’ meno pubblicizzato, perché In Bruges e’ una bomba ma gia’ dal film seguente – che ripeto, in blocco lo salvo pure io – il buon Martin ha iniziato pericolosamente ad annusare le sue stesse scorregge.
E in modo ben piu’ fighetto di Quentin.
E con diverse qualita’ in meno ancora da dimostrare (quelle puramente visive, ad esempio).
(torno ora da una sbronza di Jaegermeister, scusate)
@Selven
Io sono della Chiesa di Parker-Stone e Groening: per me i Griffin a livello di scrittura, struttura, intelligenza comica competono con il peggior Massimo Boldi.
Per fortuna, ora che ho visto il film, quella scena non ha NULLA a che fare coi Griffin ed usa un tipo di comicità completamente diversa: anzitutto non c’è uno che dice “ti ricordi che quella volta in cui Jonah Hill e Don Jonson erano a capo del proto Klu Klux Klan?” e poi parte una roba che non c’entra nulla con tutto il resto del film. E’ demenziale ma ci sta. Il fatto che la tiri per le lunghe non vuol dir nulla: lo sanno tutti (anche Macfarlane, figuriamoci Tarantino) che una delle chiavi della comicità è la ripetizione.
Quindi, ho visto il film. Devo dire: mille volte meglio di Bastardi, Kill Bill 1 e 2 e Death Proof. Ho visto un Tarantino più “sul pezzo”, meno intento a farsi bello, più intento a raccontare una storia lineare con dialoghi (quasi sempre) non fini a se stessi. Ad esempio, mentre la scena della locanda non la riuscivo a tollerare in Bastardi, tutta la parte a Candieland qui l’ho trovata con un buon ritmo: parlano-succede qualcosina-parlano-succede qualcosa-parlano-succede qualcosona. Secondo me è un film molto meno “Tarantiniano” di come la mettete voi: non trasuda quel senso di “io sono il top e ogni scena devo far vedere che sono Quentin Trantino” come Bastardi, non ho l’impressione di star vedendo qualcosa di unico che solo Tarantino potrebbe girare, ci sono larghi tratti in cui potrei tranquillamente pensare di star guardando un film dei Coen, poi vabbè ci deve mettere alcune delle “sue” (nel senso prese da qua e là in giro per gli speghetti western e dintorni) inquadrature e buffonate che a me non dicono nulla ma (nello specifico caso di Django) non mi danno neanche alcun fastidio.
E’ un capolavoro? No. E’ un buon film, ho sbadigliato una volta in 2 ore e 40, mi ha tenuto abbastanza lì e stranamente, per quanto riguarda l’ultimo Tarantino, ha un ottima prima parte con un ritmo sostenuto, rallenta un po’ in mezzo ma c’è Di Caprio che salva capra e cavoli. Il finale è un po’ allungato all’inveronsimile, nel senso che ce ne sono tre praticamente, ma il finale finale è abbastanza figo (ma quello era figo pure in Bastardi, cioè è praticamente uguale il finale).
Waltz è bravo finchè non arriva Di Caprio, quando arriva Di Caprio gli altri è come se non esistessero ed è soprattutto perchè Di Caprio è un attore coi controcoglioni e forse riuscirebbe anche a salvare qualcosa di scritto da Macfarlane. Jamie Foxx non so, considerato che per tre quarti di film non fa quasi nulla, non riesco a quantificare la sua prova, certo è molto bravo a girare con due pistole in mano e a distruggere tutto.
Samuel L. Jackson è Samuel L. Jackson.
Purtroppo ho visto pure Tarantino che non sa recitare, probabilmente il suo peggior cammeo ever, ma vabbè, son poi 4 minuti.
Tra i film dell’ultimo perioco Seven Psychopaths resta meglio per me, così come Skyfall e un altro che è meglio se non lo cito qua sopra rischiando l’uccisione. Diciamo che lo metto fuori dal mio podio a pari merito con Lawless.
@Nanni
E’ probabile che abbia molti meno problemi con meta che con i macroblocchi. Questo ultimo Tarantino, nel complesso, mi sembra un blocco unico tutto sommato, per come è sturtturato mi piace di più questo che Pulp Fiction addirittura, anche se poi nel complesso Pulp Fiction vive su delle trovate (Walken, Wolf, tutto l’episodio di Willis) che secondo me Tarantino non ha mai più ripetuto e quindi mi è piaciuto di più.
Sì è vero: Mcdonagh, che chiama il suo protagonista Martin e che fa un film su sè stesso praticamente, non si può definire certo un approccio modesto. Resta il fatto che in Bruges mi piazza davanti un protagonista che ha ammazzato un bambino in una chiesa e il film mi scorre liscio e divertentente come se il suo più grosso reato fosse quello di aver fatto una scoreggia in ascensore e anche in questo con la roba che capita a Walken riesce di nuovo a tenere il tono rilassato da commedia per il resto del film. Secondo me solo lui al momento è bravo in questo. Poi a me la seconda parte è piaciuta perchè non è che sentiamo solo quello che si dicono o pensano, ma lo vediamo anche. E il finale è degno.
@aisai: tu non capisci quella mia affermazione, tanta altra gente sono sicuro di si. e tra questa altra gente ci infilerei pure lo stesso samuel l jackson, che in un’intervista rimprovera quentin per essere scaduto dopo pulp fiction e aver fatto Jb anziche un film all’altezza del suo capolavoro. io delle differenze qualitative tra i due film le vedo, e anche grosse. per quanto riguarda DU, mi pare di aver motivato punto per punto, e non credo si possa dire che la mancanza di violenza (ad esempio nella scena della tortura) sia un classico topoi tarantiniano. figurati che io avrei. detto che fosse vero l’opposto. tra l’ altro qua c’é gente che scrive “di soliyo non amo tarantino perché troppo splatter, madjango mi é piaciuto molto” quindi per me il tuo discorso “tarantino si/tarantino no” va un po’ a farsi benedire…
Secondo me non è una questione di “capire”, è una questione di “percepire”. Se tu quella scena la senti e percepisci la tensione allora ovvio che per te è efficace, se io percepisco noia e sfoggio di bravura fine a sè stesso non lo è. Per me la tensione funziona in modo differente magari, una scena che so benissimo come andrà a finire come la locanda in Bastardi, vorrei che si risolvesse in fretta (tipo, a me la scena dell’areoporto in Argo, completamente diversa come costruzione ma sempre mirata a creare tensione) non ha detto nulla, seppur magistralmente girata, perchè sapevo benissimo dove andava a parare.
Perciò non credo che tu capisca Tarantino e io no, così come non credo il contrario. Credo che certe cose su alcuni funzionino e su altri no e mi infastidisce che i fan di Tarantino ti dicano che se quella scena ti annoia è perchè non la capisci. Io la capisco e mi annoia, non è che Tarantino debba per forza toccare le corde di tutti.
Comunque Django è esente da molti di questi errori, è sicuramente tra i migliori Tarantino, il migliore degli ultimi 4, tra cui 2 secondo me sono i peggiori (Kill Bill 2 e Bastardi).
Guardandolo ho capito però una cosa sul discorso di Spike Lee: non è un film razzista, solo un imbecille può pensarlo, e non lo è proprio perchè in fin dei conti la schiavitù e le pianatgioni sono semplicemente un ambientazione, non credo sia neanche un film che prende una netta posizione e non vuole fare il pippone di condanna giustamente (cioè Candie è semplicemente un uomo dei suoi tempi, un buisnessman che tratta neri invece che armi e Django è semplicemente un uomo innamorato che rivuole la sua bella). Non è un film storico, se lo fosse sarebbe talmente pieno di errori da far ridere, Spike Lee invece ha fatto un film storico ridicolizzando i partigiani, quello è razzismo.
@bellazio: mi dispiace ma non è così. La noia è un conto ed è soggettiva, ma non capire COSA sta facendo, ovvero che – riuscite o meno – certe scene sono scritte e girate in un determinato modo per un determinato motivo, è un altro. Tu ti annoi e le scambi per fini a se stesse, ma noia o meno, ben fatte o fatte da cani, il senso e la direzione ce l’hanno bello chiaro.
@Nanni:
però non sono l’unico che la pensa così, quindi forse non è che si possa considerare l’idea che forse possa essere così per qualcuno?
Io non dico che siano fini a loro stesse tout court dico che lo diventano quando invece che durare 5 durano 10. Perchè in Django non le ho trovate pesanti mentre in Bastards sì? Perchè secondo me in Django sono veramente TUTTE funzionali e della giusta durata, mentre in Bastards no: sono allungate, dilatate, prolisse. Lo so come lavora Tarantino, lo so che gira in quel modo per un determinato motivo, non ho mai detto che nascono fini a se stesse, ho detto che a volte sbrodolano nel fine a se stesso (non stiamo parlando dei Griffin dove tutto è fine a se stesso, riconosco la grandezza di un autore dalla pochezza di un buffone) e nell’autocompiacimento, tu parli di creare tensione, io ti dico con me non funziona, ma entrambi sappiamo che la direzione c’è. Errore che secondo me in Django Tarantinio non fa.
Siamo d’accordo sul fatto che certe scene siano girate in certo modo con uno scope ben preciso. Secondo te è sempre efficace e secondo me a volte, spesso nei film precedenti a questo, no. Non vedo cosa ci sia da capire, si tratta di giudicare efficaci o meno alcune scelte.
Sentite, per favore, la smettete di parlare male dei Griffin in mia presenza? Lo trovo maleducato.
@bellazio: l’impressione che mi davi tu era invece quella di mettere in discussione il senso, non l’efficacia, perché quando mi dici che una scena di 10 minuti ne deve durare 5, e che il suo durare di più è per puro gratuito sfoggio di bravura, perdonami ma è proprio il senso della scena che metti in discussione. Il problema, se ce n’è uno, è la gestione di quei 10 minuti, non la durata. Di nuovo: se ti annoi amen e a ognuno il suo, ma se lo trovi gratuito non hai capito cosa sta facendo.
Spinto dalla curiosità ho recuperato bastardi senza gloria (come detto non amo particolarmente tarantino e quindi l’avevo droppato), purtroppo mi sono accontentato dello streaming e mancavano i sottotitoli nelle parti in francese e tedesco, devo dire che effettivamente la scena della locanda è un po’ troppo lunga, ma il film resta fantastico sebbene django mi sia piaciuto di più (poi tutto questo osannare shosanna non l’ho capito ma probabilmente sono stupido io), da recuperare in dvd quanto prima.
PS: nota sui griffin la mia era una citazione nonchè un riferimento diretto alla prima pagina di questo topic, e cmq lo scopo voleva essere scherzosdo (sia nell’originale che nella mia citazione.
Detto questo i Griffin dominano e Peter batte Homer 10 a 1 (specie considerando gli ultimi dieci anni dei simpson), south park poi non mi è mai piaciuto.
L’ho visto l’altro ieri ma mi sono lette le recensioni soltanto adesso. I commenti no, non me ne vogliate ma sono una marea. Chiedo venia già ora se dico/chiedo cose già dette/chieste da altri.
@ casanova: I Rolex che vanno in acqua e poi non funzionano è una sciocchezza. Credo che il tuo prof. tentasse di giustificare a se stesso il fatto di aver comprato un falso per farsi vedere dagli altri (o magari da se stesso) con uno status symbol. Siccome è un prof. è ha la deformazione prof. di sparare cazzate deve comunicare anche agli altri quello che dice dentro la sua testolina. O magari era solo crisi di mezza età.
Che vuol dire slancio godardiano? Se già se ne era parlato basta che un’anima buona faccia CTRL+V e mi faccia sapere di che cosa si tratta o mi dica verso dove si ricorda che sia buttata la spiegazione.
Vedo in generale che qui il film è piaciuto moltissimo. Io pur essendo gioioso per lo spettacolo visto non sono uscito dal cinema con il vostro entusiasmo. La valanga di parole stavolta mi ha stordito invece di dare gli orgasmi che per esempio mi aveva dato in Bastardi senza gloria o in Iene (che sono quelli che ho visti da meno tempo). E questo pur ammettendo con assoluta tranquillità che:
– fino all’uccisione dei 3 stronzi è stato stupendo. Ma proprio stupendo.
– guardando le altre singole parti del film mi sembrano tutte eccellenti.
Ma magari me lo devo solo rivedere in lingua originale.
@Stanlio
In realtà sono solo io che odio con tutto il cuore i Griffin, tranquillo. Su Homer vs Peter non entro perchè ho fatto la tesi di laurea su Homer (non sui Simpson. Su Homer Simpson) quindi starei a parlare ore. In tutta la mia tesi non ho citato mai la sua scialba imitazione e a tutti i presenti non sembrò grave.
South Park vs Griffin… vabbè non mi dilungo neanche qui, cioè, parliamo di due pianeti opposti: il pianeta della grande scrittura e quello della non scrittura. E’ come se mi parlaste di Lansdale vs Fabio Volo. Volo vende di più. Punto. Tra l’altro, tra le righe vedo che gli accoliti sono vari (Nanni, con l’annusare le proprie scoregge, ha visto quell’episodio direi, e Quantum ha messo un immagine eloquente).
@Nanni:
nell’irruenza, capisco di aver parlato veloce. Io non discuto una virgola della struttura di nessun film di Tarantino (tranne la prima parte di Death Proof che, pur volendo, mi pare inutile in toto, se non una mega presentazione dei personaggi). Tutto serve e tutto è al posto giusto all’interno del plot, ma il dilungarsi in discorsi assurdi in tre lingue mi è sembrato manieristico all’inverosimile, secondo me quella scena doveva durare 5 ed è durata 10 e se fosse durata 5 il film sarebbe scorso più velocemente, problema di gestione probabilmente. Nulla di tutto ciò è presente in Django (anche se contiene dialoghi lunghini e una scena fondamentalmente simile che però riesce a crearmi quella tensione che in IB non riusciva a fare), film di alto spessore, degno di un autore di indubbia classe come Tarantino.
No vabbè, la tesi di laurea su Homer Simpson no.
@Manq
Era bellina, te lo assicuro. Per lo meno mi portò il massimo dei punti. Comunque concordo sul fatto che è almeno 5/6 di anni che i Simpson son scaduti.
Scusa, davvero, sarà che c’è arma letale 3 su sky, ma mi sento solo di dire che “sono troppo vecchio per certe cose”. ;)
Beh dai stiamo parlando di 6 anni fa… ero giovane…
Oh porco#£@ la rece ci stava, la storia del prof e del falso rolex era ok e mi è anche piaciuta, però poi ovviamente dovevano arrivare i matti a parlare delle loro tesi del cazzo. MA CHI SE NE FOTTE DI VOI E DELLA VOSTRA TESI, FOTTETEVI.
Basta ogni volta usare ogni scusa per sbandierare i vostri studi, non frega a nessuno e usare università/corso master/scuola guida come se foste una grande famiglia di matti eletti è una poverinata. Siete dei noiosi.
Ma perchè non vi riunite in un qualche circolino di stronzi e passate le ore a disquisire dei vostri corsi universitari? E’ da un pò che volevo dirlo, dioc%$# se foste gente seria parleresti di corsi di paracadutismo/sopravvivenza/combattimenti con svariate tipologie di lame, anzichè corsi di lettere, filosofie spicce e bigniami usati.
Tristezza a palate…
Visto in qualita’ DVD rip, ringraziando gli oscar. Lo andro a vedere in Slovenia, perche col cazzo che me lo riguardo in italiano. Scusate ma la qualita’ media dei doppiaggi italiani fa propio cagare. E non paragonandolo all’originale ma propio ai vecchi doppiaggi anni 80.
Andro a punti, perche e’ un film di tarantino e i film di tarantino sono a capitoli. META
1)Il film e’ una figata. Non so come altro definirlo.
2)Fanculo a tutti quelli che si lamentano dei camei ridicoli di franco Nero e Tarantino. fate schifo al cazzo. perche Nero sta dentro 3 secondi e se si e’ visto il film originale (cosa che io non ho mai fatto) si dice “UAH!” se no e’ solo un tizio a cui Django da lezioni di spelling, e la scena e’ anche figa perche Django voleva cavargli la testa dalle spalle, e anche se non e’ figa dura meno di un cazzo di minuto.Su Quentin boh,mi ha un po portato fuori dal film col fatto che e’ Quentin, ma tanto muore subito.
3)Walz ha una delle morti piu’ memorabili del cinema tutto. quel “I coudn’t resist” in stile “Vecchio scusa, ma sto tipo mi sta troppo sulle balle, so cazzi tuoi ora” e poi sparato 20 metri nella libreria con tutto il discorso su Dumas prima di cio.
4)Una parte di me concorda nel dire che Tarantino ha tirato il freno a mano su sadismo. E va bene cosi. Mi e’ piaciuto l’approccio verso la violenza schiavista e quello piu terra terra del veder morir male delle teste di cazzo razziste. Il contrasto funziona e la morte di Shulz era necessaria
5)Era necessaria, perche Django impara a far da se. Fino a quel momento Shulz fa tutto lui e Django si limita a seguire fino all’ eslosione finale in cui vola di tutto parte tupac e Djames Brown e quel proiettile che trapassa tutto. *__*
6)Tarantino si piace troppo dal suo primo film quindi non vedo di che cazzo stiate parlando
7)La scena de Ku Klux era bellissima ed aveva un senso nel contesto. Don Jon e’ un coglione e tutti sti qui sono dei poveri coglioni che giocano a fare i superiori ma sono appunto solo dei poveri coglioni. Nei griffin il senso sarebbe stato Don Jonson razzista, cosi ha random. Perche i griffin quello sono
8)Mi sarebbe piaciuto un approfondimento sui fratelli
9)Il livello di personaggi FEET e’ altissimo. quelli che fanno poco o un cazzo ma sono memorabili (BobbA FEET appunto. Tipo a me e’ piaciuta un fottio la tipa con la faccia coperta e l’ascia in mano. Tarantin
10)Alla musica di Trinita’ e’ partita la lacrima.
11) i Griffin fanno cagare e dalla stagione 7 sono diventati 20 minuti di cagate con 1 momento memorabile ogni 5 puntate. Le citazioni sono sono battute. e Ted lo ha dimostrato. il modo migliore per goderseli e’ clip su youtube.
Io ho una curiosità che mi voglio levare da tempo, e quindi mi rivolgo a tutti coloro a cui Tarantino non piace in assoluto: quanto di questo non-piacere è legato alla sua vena comica? Non mi riferisco al tipo di comicità*, ma proprio al fatto che nei suoi film ci sono parti che sono esplicitamente costruite per suscitare la risata, o comunque per divertire. In pratica: se prendesse più sul serio le sue storie e i suoi personaggi vi piacerebbe di più?
@Bizi
Grazie per il punto 11. Stima e affetto per te.
@Schiaffi
Vabbè che ci vuoi fare, sono matto, si stava parlando, per qualche motivo dei Simpson e dei Griffin e di South Park. Hai qualcosa da dire o devi solo rompermi il cazzo, perchè mi pare di non essere entrato in alcun modo nel merito della mia tesi, mi pare di non aver parlato o filosofeggiato su nessun corso universitario, perarltro sono sempre stato uno studente di merda, bocciato, fuori corso, 3 volte per passare la teoria della patente. Sei contento?
Vorrei vederti alle prese col paracadutismo, lame, pistole, combattimenti vari. Ma tanto se salta su uno a dire che ha fatto un corso di sopravvivenza estrema la giudicheresti una “poverinata”. Credo che in un paio di anni che leggo ciò che scrivi tu abbia giudicato una poverinata più o meno qualsiasi cosa non sia uscita dalla tua bocca o da quella di scrive il pezzo perchè non arrivi ad ardire a tanto, il tuo coraggio si limita ai commentatori.
Comunque, un sincero vaffanculo di cuore, ti auguro di divertirti al corso di karate in canoa sulle cascate del niagara che stai frequentando, per favore raccontaci qualcosa sull’argomento. Continuerò ad essere d’accordo con te a volte e in disaccordo altre, cercherò di non dire che ho fatto una tesi in futuro per non offendere la tua sensibilità. Comunque mi pareva abbastanza chiaro di non aver nessuna intenzione di passare per “gente seria”.
Per dargli ancora più fastidio a Schiaffi farò notare al commento 222 che ho carpito la citazione al capolavoro dei Public Enemy di Casanova inizio pezzo (mi pare che nessuno lo avesse ancora detto, no?).
Schiaffi=cancer che da del cancer agli altri.
Sei nel posto sbagliato, il tuo ambiente naturale è /b/ su 4chan, trasloca.
Commento al film di un conoscente su FB:
“Il giorno che Tarantino imparerá a non trasformare in uno spettacolo idrico-scarlatto ogni tipo di lesione che un corpo puó subire, forse cominceró ad apprezzare i suoi film. Che pena! Se Django é un capolavoro allora é d’obbligo dare l’oscar a qualsiasi puntata dei Puffi!”
Vorrei sapere se c’è qualcun altro a cui Tarantino non piace per questo motivo.
@Stanlio
Partendo dal presupposto che Tarantino non mi esalta, ma non è che non mi piaccia, ovvero certe cose sì, certe altre meno, per me il suo problema è che nel non prendere sul serio i suoi personaggi a volte si prende troppo sl serio lui stesso. La gag del Klu Klux Klan non fa testo per me, non è comicità “alla Tarantino”, è roba da Ben Stiller riuscito, e a me Ben Stiller riuscito piace assai. Per quanto riguarda le sue gag più classiche generalmente non mi danno fastidio, non trovo i suoi film particolarmente divertenti nel senso di ridere come un matto, sul come crea alcuni personaggi e non li prende sul serio è spesso sublime (Wolf e Walken in Pulp Fiction parlano da soli), a volte gli riesce meno.
Il mio problema come ho già detto è che spesso si prende troppo sul serio lui stesso come scrittore secondo me, per questo IB e Kill Bill non mi sono piaciuti. Il suo errore secondo me è quando tutti i suoi personaggi diventano estensioni di lui stesso e mi trovo davanti a 4 Tarantino che parlano in 3 lingue diverse in una locanda per venti minuti: se quello doveva far ridere, con me non ha funzionato.
In definitiva per me è: no, la sua comicità e il suo approccio ai personaggi non mi danno alcun fastidio e il fatto che ci siano elementi e intere scene comiche mi ha fatto arrivare in fondo a tutti i film di Tarantino, sono il suo punto forte. Diciamo che anche il citazionismo esasperato a volte mi urta: in Django mi va da Dio Tupac, mi hanno un po’ infastidito quelle inquadrature rubate allo Spaghetti Western, le zoomatone, i mega rallentoni. Lo avrei preferito senza, ma capisco che siano parte del suo stile.
alessandro non colgo la tua citazione e per sapere che è 4chan ho consultato la wikipedia. Continuo a non capire cosa vuoi e cmq penso di essere tra i pochi ad essere nel posto giusto a differenza tua che vivi uno sbaglio cronico.
Bellazio carissimo, non ce l’avevo con te, la mia era un’opinione generale che avevo da un pò di tempo e mi andava di condividere.
Tranquillo che le categorie da te citate, a differenza tua, povero medioman, per me sono state una cazzo di passeggiata e se tu parlassi di sopravvivenza forse ti degnerei di attenzione.
Fottetevi voi, gli studi e il sentirvi tutti una grande famiglia stretta nel grande abbraccio dell’ateneo.
@Schiaffi
Pace. Beh, di sopravvivenza ne so poco, soffro di vertigini, non ho mai sparato nulla in vita mia se non con la condor dal terrazzo di casa alle vecchie che passavano, non ho mai fatto arti marziali. Sono abbastanza un porco quando gioco a calcio però (Roy Keane style). Del resto oh, bisogna fare una discussioncina pepata prima o poi io e te… Sono peggio dei medioman. Non bevo (più), non mi drogo (più), ho una relazione stabile da 9 anni. Puoi pensare a qualcuno di più squallido di me? E veramente son scappato dall’ateneo il prima possibile perchè non sopportavo nessuno lì dentro, soprattutto i Prof. col falso rolex. Pensa che mia madre ci insegna pure all’Università ma non ha il falso Rolex, cazzo.
@Mr. Pop:
Non a me. Però devo dire che il sangue è un po’ una merda alla visione, ma è calcolato pure quello da Quentin, un altro marchio di fabbrica. Personalmente preferisco un rosso grumoso in quantità più copiose e le teste che esplodono, anche fatte male, ma non ne faccio una colpa a Tarantino. Dettagli da poco..
L’ironia e’ una cosa propia di tarantino, da tipo sempre e sa usarla da dio in tutte le sue sfumature da quella leggera a quella nera (tipo quando ti aspetti che Uma abbia uno scontro come quello con lucy liu anche nel secondo quando incontra Ellen Driver, quella con la bandana, e dopo una breve scazzottata le cava l’occhio). La usa per sovvertire le aspettative del pubblico.
Per dire io ho visto Killing Them Softly, l’ho trovato una roba un po senza capo ne coda, con discorsi di Bush iseriti a cazzo e momenti musicali un po di merda. Li apparte 2 scen (la storia di MARKEY all’inizio e l’esplosione dell’auto)e manca completamente l’ironia e i discorsi sono una merda. Tutta la parte con Soprano era una scoglionatura della madonna. Non ha nessuna tensione, nessun colpo di scena, dialoghi alla cazzo che tentano di fare l’eco a tarantino e il personaggio di Brad Pitt che si ho capito che deve essere figo, ma per me non lo e’. Si prende maledettamente sul serio e apparte l’ultima scena in cui si intravede un barlume di energia il resto e’ noia che si prende maledettamente sul serio.
Signori Kill Bill si prendeva sul serio quando si doveva prendere sul serio. Inglorius aveva un ironia tutta sua con Landa (Che era completamente pazzo xd tipo la scenadel strudel).
La sua ironia e’ uno dei motivi per cui mi piace, come mi piace il suo costruire i personaggi (io a Jules, a Mr.White, e a Beatrix Kiddo, e se posso dirlo, pure a Bill, beh ho voluto bene. Come anche a Stigliz, che non fa un cazzo tranne che morire, ma lo fa in un modo talmente cool che e’ impossibile non amarlo). Non dimentichiamoci che Kill Bill finisce con lei che piange in bagno da sola.
Lui sa raccontare storie, e lo fa da dio…
Secondo me a dispetto dei contenuti, per godersi i suoi film bisogna essere un po bambini dentro perche i suoi film non sono mai stati complicati, solo complessi. E tutte ste analisi dei cinefili dell’ultima ora stanno un po sul cazzo.
Vorrei solo che tentasse qualcosa di diverso, um film che non sia figlio diretto del grindhouse tipo gli ultimi 3(Deathproff non lo considero), qualocosa alla Jecky Brown che a livello di caraterizzazione dei personaggi e’ il suo miglior lavoro e qui obiettivamente se non riconoscete questo andate a pelar patate e non fate finta di essere esperti di cinema.
@mrPop: dì al tuo conoscente di riguardarsi le iene e pulp fiction, sono piuttosto realistici come quantitativo di sangue. i litri di sangue arrivano con kill bill, e hanno pure senso di esserci.. gli incidenti di deathproof anche quelli sono belli credibili. quella frase di quentin sul “mondo di quentin” e il “mondo dei film” racchiude un po’ tutto se ce l’hai presente…
@bizy
Killing them soflty non vuole assomigliare a Tarantino in nessun modo, i dialoghi sono completamente diversi, l’ironia non c’è perchè non Dominik non ce la vuole mettere e non è un film ironico per nulla. La scena con Gandolfini è sì una rottura di palle concordo. I due protagonisti iniziali sono sì due sfigati, ma non c’è intento di far sorridere nel film, a torto o a ragione Dominik tenta, attraverso una trama minimale (tra l’altro tratta da un libro) di fare un criticone alla società americana e al capitalismo. Ci riesce in parte per me, sembra un film sconclusionato effettivamente, però rimane il fatto che secondo me mette le cose a posto in due minuti alla fine. Gli inserti Bush-Obama-Mccain servono prima per farci capire dove siamo e poi per fare un parallelo tra il sistema capitalistico e il sistema della malavita cercando di arrivare a dimostrare che funzionano uguale. E’ mooolto pretenzioso e fa moltissima fatica a riuscirci. Ma boh… l’ironia credo che non abbia alcuna pertinenza perchè Killing Them Softly non vuole essere un film ironico. Non è che in qualsiasi film dove ci sono molti dialoghi o una lunga scena di dialogo si cerca di fare l’eco a Tarantino.
Tu dici che vorresti che facesse qualcosa di diverso Tarantino quando questo film secondo me è profondamente diverso rispetto a Inglorious Bastards e a Kill Bill pur mantendo gli elementi classici del suo stile. Inglorious Bastards per me resta un lungo, ben fatto, ineccepibile esercizio di stile e basta: la tensione non mi ha preso, l’ironia non mi ha fatto sorridere, i dialoghi non mi hanno colpito. In Django ci sono gli stessi elementi ma funzionano meglio: i dialoghi sono più centrati e pertinenti, le gag sono divertenti, la tensione al tavolo di Candie mi ha preso. A Django vorrò bene, come a Pulp Fiction o a Reservoir Dogs, quell’altro me lo sono già scordato.
le recensioni a me son piaciute. il film anche, molto più di bastardi ad esempio. ma i commenti sono qualcosa di inarrivabile: chi non li legge perché non ha cazzi compie un gravissimo errore e si perde molto di questo blog.
Concordo con Hendrall, film gustoso, recensioni pure, commenti imperdibili (peccato non poter cazzeggiare qua tutto il giorno…)
Forse mi sono speigato male. In killing them Softly non ho visto uno che tenta di imitare tarantino. Ma e’ uno che usa le lezioni di tarantino su tarantino e gli intrecci a piu’ personaggi puntando non sul taratino style, quanto sulle fonti di ispirazione. Perche il film si ispira ai Mafia Movie anni 70 o almeno a me pare cosi. Il che e’ encomiabile. Ma nel voler far il metaforone del cazzo (perche del cazzo e’, ma in proporzione a quanto il film ci punta su questo aspetto) annia con una trama che non ha un cazzo di personaggio interessante. Ma neanche uno. E’ propio saporifero. La scena della rapina e’ figa e si respira un po di tensione quando ray liotta si fonda dentro e tutta l’idea di dare la colpa a lui va a puttane. E la scena del discorso di Pitt che e’ un po una cazzata gia’ sentita. Mi sapeva di Moralone finale alla cazzo pero’ e’ esaltante perche il resto del film e’ saporifero e va propio come te lo aspetti, senza nessun guizzo. E in questa mediocrita’, il suo prendersi cosi maledettamente sul serio pesa tanto. Mi ha ricordato Kelly e’ tutte le cagate fatte dopo Donnie Darko (che e’ un buon film, ma non mi e’ sembrato al genialata che ho letto in giro).ma non cosi schifo. Io ci credevo perche aveva un cast della madonna, e la storia e’ pure ok. Il problema e’ propio la confezione. E il personaggio Australiano che poteva essere sfruttato meglio.
Sia chiaro io odio l’ironia postmoderna in cui niente e’ da prendere sul serio, mi e’ sempre sembrata una filosofia un po a cazzo di gente che ha paura di essere presa per il culo perche ci crede sul serio quindi ci ride sopra dicendo “Ma ti pare che io ci creda?” pero’ questo va propio all’esatto opposto e se il film funziona, perfetto, se no diventa anche un difetto e fa un po tenerezza.
Non so chi sia il regista ma al prossimo lo guardo perche ha potenzialita’, deve solo imparare a unire metaforone e trama in modo coerente.
No, io vorrei un taranta che prova a fare qualcosa di diverso da Dialogo-Esplosione di violenza. Lo so che e’ un marchio di fabbrica e a me piace pero’ vorrei vedere come se la cava in un contesto diverso che non so io neanche quale, qualcosa dove non ci sono litri di sangue. Ma non perche il sangue non mi piace. Ma perche vorrei vedere come se la cava. Jackie Brown la prima volta che lo vidi non mi piacque, come anche Kill Bill 2. Rivedendoli recentemente li ho rivalutati come filmoni della madonna, sopratutto Jackie Brown che e’ popolato da poveri stronzi frustrati.
Bastardi rulleggiava secondo me. La scena nella locanda era troppo lunga ed e’ vero, quella parte non mi prese poi cosi tanto. Ma il resto no. Il finale mi ha esaltato.
Poi oh i gusti son gusti. A ognuno il suo. Il taranta ha fatto film migliori e peggiori. Ma mi sembra che tante volte chi critica, critica cagate. Perche apparte Death Proof, taranta ha fatto obiettivamente dei bei film. Si puo’ parlare su cosa sia capolavoro e cosa no ma a fronte di tutte le cagate che ci buttano in sala, lui e’ una delle tante eccezzioni, in cui ogni fotogramma trasuda passione. E chissene se ruba scene da altri film che comunque chi lo fa notare, questi film non li ha mai visti. Lui fa un shake up e rende robe che nel 70 oercebti delle volte sono cagate con 1 o 2 buone idee, beh le rende popolari.
Tarantino insieme ad un altro paio di registi concilia pubblico e critica. I suoi film ti fanno vivere un illusione, una nella quale alla fine del film puoi razionalizzare, puoi trovare difetti che ci sono eh, ma non si puo’ negare di aver visto un buon film, un film divertente almeno.
Perche e’ piu’ o meno dal dop Jackie Brown che e’ diventata una moda cagare su di lui (non parlo di te, anche se su i commenti prima che tu abbia guardato il film, te lo dico sinceramente, ti avrei disegnato la monna lisa a cinghiate sulla schiena e scritto la tabellina del 5 a schiaffoni in faccia – odio i commenti di chi non ha visto il film e rompe il cazzo, niente di personale, ma quello eri)
Death Proof per esempio e’ l’operazione piu’ onesta di tarantino ed ha evidenziato come molti di quelli che facevano i grossi col Grind House revival post Pulp Fiction, non sapevano di che cazzo stavano parlando. Perche i film erano cosi. A me ha dato fastidio il fatto di fare la poverata coi soldi. Se ognuno dei 2 aveva 1 o 2 milioni a disposizione avrei capito. Cosi no. non aveva senso. e tutti quelli che esaltavno castellari o Fulci senza averne mai visto un film, o vedendo solo i trailer si redendessero conto di cos’erano sti film in realta (C’erano i film buoni per carita’, anche piccoli capolavori, ma erano eccezzioni). A me e’ piaciuto di piu’ Death Proof versione america di Planet Terror, perche a fronte di dialoghi non propio esaltanti ed evidentemente scitti in fretta, beh a quelle scene con le macchine che si mangiano Rodriguez. Pero’ nel complesso Terror e’ piu cagata divertente e gli si vuole bene. Pero’ lo dimentichi. IO kurt Russel e tutte le scene con le macchine le ho ben stampate in mente. Che poi il film intero, rivederlo non so. Tarantino e’ diverso da i suoi amichetti perche lui non ha paura appunto a prendersi sul serio e prendere sul serio quel cinema di serie B. E lo stimo per questo, perche prende le cose buone e fa dimenticare quelle merdose. Rodriguez e compani la buttano sul trash per il LOAL, ma credo non capiscano quel cinema e perche gli piaceva, oppure semplicemente non sanno comunicarlo. Taranta si.
Scemo chi legge.
scusate il doppio ma devo dirlo. Ah grazie per avermi fatto conoscere In Bruges. Dio mio anche il fratello sfigato di Will Farrell e’ simpatico. e questo da solo basta a rendersi conto di quanto il film sia figo.
Caro Schiaffi ci tengo a precisare che non mi è passato per la testa neanche per un istante di cacciarti dai calci, mi sono limitato a fare un’osservazione su ciò che ho visto. Piuttosto che alla tua presenza qui, il mio commento era rivolto al tipo di intervento che avevi fatto. Sembra che tu non comprenda da solo il fatto che anche se una persona scrive commenti su un determinato sito perchè gli piacciono film in cui si vedono cervelli esplodere e budella fuoriuscire ciò non significhi che questo sia quello che caratterizza la sua vita quotidiana.
Ma dimmi te cosa deve succedere, penso di essere nel posto giusto ma appena mi distraggo per un momento mi ritrovo circondato da personaggi che parlano stile fabio volo.
Cos’è questa invasione della banalità? Ma che tristume Gesù Cristo.
Ok spe che mi adeguo al trend, mo vado un momento a farmi cadere un pò di capelli come il buon fabio e quelli che mi restano me li pettino come fa lui usando uno scroto.
Poi mi metto una camicia con il colletto zozzo, una giacca con le toppe da colto nerd alternativo e vado a scrivere libretti melensi per tipe inutili e romantici wannabe sospirando pensando alla mia così-nella-norma routine.
Film gigantesco. La barba di Waltz è una roba leggendaria: perché cazzo non ha fatto successo prima, un attore del genere. Poi boh, non c’è una scena che non sia da dieci e lode. Il finale è da venirsi nei pantaloni.
Grazie Quentin.
Beh schiaffi e’ normale. Tarantino ormai e’ un marchio che simboleggia il saperne di cinema. E come una volta andava di moda esaltarlo (nel 94 avevo avevo7 anni e il problema maggiore era se le tartarughe vinceranno su Shredder) adirittura dopo pulp fiction c’erano biografie su Tarantino e roba varia. Ma Taranta fa cinema popolare nel suo massimo splendore, e siccome popolare tende ad attirare orde di coglioni che hanno visto i film che lui cita e che credono che sentendo lui parlare di sti film e’ come se loro sti film li avessero visti. Io ci ho provato, li ho guardati e sinceramente no, i film veramente degni sono pochi ed e’ per questo che stimo quest’uomo ancora di piu’ perche mixando merda ottiene oro. A me tutto sto nerdismo sui film vecchi sta un po sul cazzo perche mi sembra che vabbene i gusti ma quando sento esaltare roba come la donna di 50 metri o come cazzo si chiama, credo che il solo motivo per cui venga esaltato e’ perche c’e’ il poster in Pulp Fiction.
Non posso dire com’era prima perche non c’ero ma vivamo in un era di teste vuote, che fanno gli intellettuali senza avere un motivo per farlo. Dal momento in cui ha fatto Kill Bill, che e’ un film d’azione, orde di coglioni si sono sentiti traditi perche e’ ppiaciuto praticamente a tutti e loro non potevano permettersi di farsi piacere il film d’azione. Dio sono logorroico oggi xd pero domani ho l’esame di Estetica e devo sfogarmi su robe che mi interessano veramente e non le cagate pseudo intellettuali di Walter Benjamin :D
In poche parole lo Hipsterismo aplicato al cinema. In cui esiste la parola “Guilty Pleasure” che per me cattura tutto sto snobismo da 4 soldi.
“Eh sai mi piace, so che e’ una stronzata fatta male, un film d’azione del cazzo. so che fa cagare, ma mi piace”
Ecco. No.
Se una roba ti piace, ti piace. io lo urlo al mondo. senza se e senza ma. Chi cazzo sei tu per dirmi che Barry Lindon e’ un capolavoro? A me quel film fa cagare. E fanculo la fotografia il film e’ noiso e una rottura di palle impressionante.
Mah. Io adoro Kill Bill, è uno dei miei film preferiti. Ho conosciuto Tarantino grazie a quel film ma Django Unchained mi ha fatto cagare. Sì, ci sono delle scene che ti fanno sorridere ma il tutto è di un livello infimo. La comicità del personaggio di Schulz è la medesima del personaggio di Landa, solo versione brutta copia, e non ha il fine di far divertire ma di dire allo spettatore “guarda quanto sono figo”, risultando patetica. La scena dei cappucci la paragonerei a quella dell’alluce di Kill Bill: la prima dura mezz’ora e mi fa dire “avevo già capito la comicità della situazione mezz’ora fa”, la seconda il tempo giusto. Django viene liberato, Django diventa cacciatore di taglie, Django cerca di liberare la moglie con uno stratagemma: a casa mia una roba del genere è materia per meno di un ora di film. Questo è un film che Tarantino avrebbe fatto dieci anni fa se avesse perso metà cervello. Io veramente non riesco a capire.
Problemi tuoi. gne gne gne
@Bizy
Io parlavo specificando sempre di non aver visto Django. Dopo Django mi son ricreduto. E ci tengo a precisare che non ho detto che nessun film di Tarantino è una merda, figuriamoci. Gli ultimi prima di questo secondo me valevano poco perchè stiamo parlando di Tarantino, questo mi è piaciuto molto e ci credevo poco, quindi son contento.
Comunque In Bruges nella mia inutile opinione da medioman caga in testa a 6/8 dei film di Tarantino perchè a me piace di più e basta, nessun discorso snob, accademico, ecc. sopra. Tiè! E Moonrise Kingdom è più bello di Django. Ecco, l’ho detto, datemi fuoco!
@Schiaffi
Ma conosci Roy Keane? Ti piacerebbe, è un tipo simpatico. Tipo Vinnie Jones, solo più cattivo e capace di giocare pure a calcio. Dai che qualcosa in comune lo si ha! Anche io ucciderei volentieri Fabio Volo (e non solo lui).
BellaZio
lo so, e’ che trovo irritante la cosa . peace.
Ma In bruges per me gira comodamente sui livelli di Pulp Fiction, solo meno stilizzato, e un protagonista cosi epicamente pirla che e’ impossibile non amarlo.
Perche forse Bruges e’ veramente l’inferno xd
Consiglio comunque Hit and Run di Dex Shepard, e vorrei vedere un recensione dei 400. Non c’entra un cazzo ma apparte un paio di cadute di stile, ha parti fottuttamente epiche.
Io comunque parlavo del fatto che esistono delle pellicole che devono per forza piacere o tipo Kubrik un regista. Che nessuno ha il coraggio di dire che Barry Lyindon e’ fotografato da dio ha roba che sembrano quadri dentro, tutto il resto e’ una bella rottura di balle. E se ti piace amen se ne puo’ discutere. Ma far finta di farsi piacere delle cose perche si e’ un po triste.
Io bazzico il forum di BadTaste e mi ricordo le classifiche di tutti in cui Tree of Life era al primo posto come film dell’anno seguito da Drive. Ma poi lasciano un post nel topc di Malick e parlano per 1200 pagine di Nolan e Batman e Terminator.il film sembrato una cagata epica come concetto, filmato bene per carita’ ma ben lontana da un Badlands o Una Sottile Linea Rossa. Che erano film di ben altro calibro.
@Bizy
Io trovo Odissea Nello Spazio il prodotto più noioso delle arti visive che mi sia mai capitato di vedere (cioè la corrazzata Potemkin è un action coi controcazzi a confronto) ad esempio.
Cazzo a Bruges ci sono stato, non una ma due volte. It’s really like a fairytale, man! Cioè è veramente bellissima, fidati… certo quel pirla di Farrel non ne apprezza la bellezza ma Bruges è l’unico posto che vale la pena di vedere in Belgio! (non escludo però che possa essere l’inferno).
Di cinema non capisci un emerito cazzo!
O io sono stato Bruges perchè ho visto il film e volevo troppo andarci. Ho pure tirato in mezzo la mia ragazza pure lei fan del film. Comunque un pò do ragione a Schiaffi (che non è cattivo basta solo capire i suoi modi ed evitare di offendersi nell’internet che non serve). Si è parlato troppo di cose che non si sono capite cercando mille parole per spiegare un qualcosa che, in effettivo, non c’è. E tutto per non poter dire “tarantino non piace A ME” ammettendo che possa piacere a molti e che, probabilmente, il non capirlo è un problema personale. E sottoscrivo la bellissima barba di Walz che davvero se veniva scoperto prima chissà ora dove stava. Poi se non si è capita neanche la metafora di quel sangue sparso di continuo sui fiori (spiegata anche da tarantino in un intervista che ho visto su sky) allora mettersi a parlarne mi pare davvero una perdita di tempo.
@vespertime
La mia ragazza è voluta andare a Bruges per il film, io c’ero già stato. Comunque lo sappiamo che Schiaffi non è cattivo, ma una rissa (verbale o fisica) è una rissa, se ti attaccano e non rispondi non ha senso! Potevo raccontare di quando rubavamo i fumogeni di segnalazione dai treni perchè duravano 10 minuti o andavamo con le pile da tirare agli ospiti allo stadio invece della tesi… qualche esperienza più schiaffesca ce l’ho in repertorio…
Il sangue è bruttino come esplode dai corpi per me non perchè c’è la metafora o i fiori o eccetera, è un fatto estetico puro…
Ne approfitto per chiedere una cosa: Come mai nessuno usa sangue vero nei film?
@alessandro:
Sangue vero “vero”? Tipo che se lo fanno dare dagli ospedali? Credo ci siano problemi sanitari, igienici e poi il sangue vero serve a roba più importante che fare i film…
Beh quello usato in Django e’ liquido vero non fatto in cgi, la differenza se si fa attenzione credo si noti. Voglio un film sui pirati by Tarantino :D sangue spade e liberta *_*
Un film sui pirati di Tarantino. Top.
io invece mi sono cagato il cazzo di tarantino a spasso nel tempo. voglio un film di tarantino ambientato tra il 1950 e oggi. standing ovation se lo ambienta durante la guerra in vietnam..
Vengo in pace dall’anno 2019 per fare il ripasso degli appunti su Tarantino su i400calci prima di andarmi a vedere Once upon a time in… Hollywood.
Il futuro non ti deluderà né soddisferà.
@Il Reverendo: ma la guerra del vietnam non è a spasso nel tempo?
@anakin: si, ma più recente. c’erano i mitragliatori, le macchine veloci, jimi hendrix, nixon e i kennedy, è storia contemporanea. praticamente come adesso senza la paccottiglia tecnologica inutile. però con una guerra in mezzo alla giungla. e poi potrebbe starci un simpatico cameo di cristopher walken giovane con un orologio nel culo!un’ambientazione dal 1950 in poi mi andrebbe più che bene, solo basta roba vintage o in costume.. almeno per un film!
Visto finalmente… porca puttana, Tarantino l’ha fatto di nuovo. Non vedevo un western così convincente da Gli spietati e in più c’è tutto il pop di Quentin. Mi ha estasiato…
X Bellazio
La condanna dello schiavismo c’è..non è esplicitata non è didascalica..è vero che nessun personaggio fa il “pippone” sull’eguaglianza e la libertà (non è mica un film di Spielberg, regista che pure amo ma in maniera diversa) però riesce a farti sentire chiaramente la violenza e l’ingiustizia di quel sistema in cui degli esseri umani erano per legge considerati delle proprietà e non persone..la condanna è implicita nelle situazioni che si producono, nei comportamenti di Candie e Stephen, il fido “schiavo di casa” che si rispecchia totalmente nel padrone, facendo propri i suoi “non valori”..una specie di “zio Tom” malvagio
Ma quanto è bello il montage con Jim Croce in sottofondo? Una di quelle robe che rivedrei in loop per millenni, senza stancarmi mai. Il pezzo migliore di tutto il film è lui. Surclassa persino il misto-frattaglia di zozzi sudisti che si vede nel finale.
Leo è dio. Punto. La scena dello sgaramento della mano col bicchiere è VERA, ma lui non ha battuto ciglio continuando a girare, togliendosi pezzetti di vetro dalle dita like-a-boss e spalmando sangue sulla faccia della Washington (che, parentesi, porella, gliene combinano di tutti i colori in ‘sto film, tra scudisciate e abbronzature forzate). Quando c@zzo si decideranno a dargli un Oscar sarà sempre troppo tardi.
Plauso anche per la miglior scena post-credits della storia dell’universo: “who was that n****?” seguito da una slashata di frusta da antologia. Roba da riempirci interi pacchetti di kleenex.
Dio benedica la mamma e il papà di Quentin.
finalmente l ho visto, al cinema e in italiano…mi aspettavo un qualcosina di più ma sono uscito dalla sala soddisfattissimo. Per me il film non è troppo lungo, anzi avrei gradito qualche minuto in più dedicato all’addestramento di Django. L’unica cosa che mi manca da questa prima visione è un dialogo che mi rimanga in mente e che possa associare al film anche fra svariati anni, tipo quello sulla mancia e su Madonna nelle iene, il cheesburger e il sistema metrico decimale in pulp fiction o quello iniziale di bastardi senza gloria, ma questo è un discorso soggettivo e affettivo.
Lo so che è passato un sacco di tempo e a nessuno fregherà un cazzo di questo commento però mi sembrava importante dire la mia. Ah, l ultima scena dove Django fa il Terence Hill a cavallo anche se non c entra molto con il film mi ha fatto sorridere
p.s. poco piu su ho letto commenti che dicevano di in bruges al livello di pulp fiction e migliore della maggior parte dei film di tarantino…per curiosità l ho visto ieri sera e mi ha fatto abbastanza cacare. Anzi, molto cacare.
Wow! Ma che belle recenZioni! xD!
Well, anche se arrivo fuori tempo massimo alla grande dico lo stesso la mia… e se non vi piace, embè: amen!
Non sono un tarantiniano tarantolato (anche perché causa lavoro vedo pochissimi filmZ), e riporto solo ciò che mi ha trasmesso senza riferimenti tipo E’ oppure NON E’ un film D.O.C.G. di Tarantino: sinceramente, chissene!
Metto subito le mani avanti dicendo che l’ho visto in lingua originale, con sottotitoli ENG/ITA… e ho avuto anche la sventurata (sì!) idea di provare a rivederlo doppiato in ItaGliano: ORRORE!!! (Mughini style) Si perdono milioni di sfumature: dall’accento di Waltz ad un Di Caprio (per me) eccezionale (yes! La scena in cui s’incaxxa come una jena e batte poi il martello sul tavolo… beh: la rivedrei in loop continuo, sopra a tutte!) che in lingua nostrana sembra un bimbetto… e poi: Pino InDegno su Foxx! Ma diamine!
Io l’ho trovato bellissimo, dall’inizio alla fine! E fa fare a Spàik Lì (xD!), sì, il tipo che l’ha giudicato senza vederlo (un po’ come la maggior parte dei recensori ufficiali italiani…) la figura del fesso, credetemi! E’ più antischiavista questo film dei suoi!
Bellissimo non vuol dir perfetto, per carità! Anzi, lasciamo a casa la perfezione che non serve granché… e dico che qualche cosetta mi ha lasciato un filo perplesso: per esempio, la canzone di Elisa (bella) mi sembra messa in momento un po’ alla caxxo, così come il finale (Django che vede la casa esplodere e la danza del cavallo)… beh: mi sembrava un pochetto stonato.
Prestazioni top da Samuel L.Jackson, Waltz, Di Caprio!
Frase top por migo: “Last chance, fancy pants!”
VERA frase top por migo (tagliata in fase di montaggio): “Smooth is more important than fast, and more important than smooth is accurate. And once you get smooth then you get fast.” (detta da Waltz a Foxx mentre gli insegna a sparare nelle montagne innevate).
Grazie a tutti per l’ospitalità! xD!
1. Spike Lee non fa un film decente da 97 anni.
2. Pino Insegno i 50 accenti se li è bevuti al baretto di cinecittà.
3. Quando, per svoltare il film verso il finale, devi ricorrere a cose come: perché non gli dai un cinturone e una pistola, secondo me sei un po’ in affanno. Non che il resto della trama sia meglio, in realtà.
4. Ci deve essere un complotto plutogiudaicomassonico mondiale per ridicolizzare Sergio Leone dicendo in giro: io amo Sergio Leone. Di questo, mi dolgo, nessuno ha parlato.
5. Samuel Jackson è truccato peggio delle scimmie del film di tim burton, e giganteggia nonostante. Onore.
6. Attoroni, sì.
7. Fra Django e Bastardi, se costretto, butto giù il primo tutta la vita.
8. Spero che ai funerali di Paolo Villaggio proiettino la Corazzata, così tutti quelli che lo hanno citato a cazzo per trentanni possano approfittare di un momento di raccoglimento per fare ammenda.
9. Belle e amorevoli le rece, apprezzabili le sarabande con le pistolettate d’epoca. Grazie.
@userisdead: ti appoggio la 8
http://www.onemovie.it/dettaglio_catalogo.php?id=552&sheet=1
Chi inizia?
Da anni sono alla ricerca di parole di verità su Quentin Tarantino: Casanova, mi hai fatto annusare il Nirvana. Finalmente!
Scusate ma a me non piacciono le vostre recensioni-fiume piene di sproloqui a vanvera e divagazioni, vorrei faceste i recensori.. non i cabarettisti :)
ps: su DjangoUnchained non ha capito niente nessuno ! Altro che capolavoro, è il film più debole della carriera del maestro (che adoro..).
HatefulEight si pappa Django in un sol boccone secondo me
bYe
Un film noiosetto e alla Tarantino, (da kill bill in poi) cioè pieno di violenza adolescenziale inutile, insomma c’è Sam Peckinpah e c’è Tarantino, il secondo ormai vive di rendita, grazie alla pubblicità dei suoi primi film, ma fa stancamente le stesse cose e da vita alle sue fantasie molto adolescenziali, infatti ho notato che nei film di Tarantino non c’è mai una rapporto tra un uomo e una donna maturo, tutto è visto in maniera adolescenziale o infantile, non mi sorprende che chi lo conosce lo consideri un bambinone, ormai è una sorta di Tinto Brass americano per come stancamente ripropone sempre le stesse cose, solo che Tinto sta in fissa con i culi e Tarantino con la violenza inutile, ormai è diventato il peggiore e più stanco imitatore di se stesso.
Ma come Tinto Brass è diventato simbolo di un certo cinema commerciale e il suo nome richiama le masse, un po’ come Steven Spilberg, ma con meno talento.