(2 Settembre 1938 – 1 Ottobre 2013)
Un botto sulla pericolosissima Aurelia, nell’infame tratto Roma-Cerveteri, e se ne è andato un mio beniamino.
Interprete di tanti film che piacciono a chi-ne-sa-di-cinema così come di assoluti cult di quello da “seconda visione” che piace a me, e per i quali voglio qui ricordarlo.
Uno dei grandi volti dello Spaghetti Western italiano ed interprete di uno dei miei preferiti in assoluto nel filone, I giorni dell’ira di Tonino Valerii, Gemma ha sempre recitato con garbo e solidità, facendo quello che sapeva fare bene senza mai sbracarsi, probabilmente grazie alla formazione da sportivo che ti porta a valutare sempre le tue possibilità, a non strafare e a farti il mazzo con umiltà.
Specializzato nella “amabile faccia da schiaffi” e nel “ribelle dal cuore d’oro”, Gemma dimostrava che si poteva essere belli e simpatici, spiritosi e carismatici, esulare dallo stereotipo fisico dell’eroe con ironia, quando il cinema italiano era ancora scanzonato, rumoroso ed avventuroso come il suo ruspante pubblico e quando ancora non ci vergognavamo -stupidamente- di avere eroi giusti, aitanti e pure simpatici.
Come ha fatto bene quello che doveva fare. Ha incarnato quello che sarei voluto essere da “grande” e la realtà non mi ha permesso. R.i.p.
RIP. …è stata davvero una brutta notizia.
Un vero signore …
mi ha fatto ridere in coppia con Bud e mi ha regalato tanti momenti drammatici nei suoi western. Che riposi in pace.
Da tex(i)ano (ossia da aficionado di “Tex” della Bonelli) m’è salita la bruschetta all’occhio quando ho visto citato “Tex e il signore dell’Abisso” (peraltro una delle storie più belle di Tex in assoluto, a mio dire).
E poi “Anche gli angeli mangiano fagioli”, e “il deserto dei tartari” (film visto da rregazzino senza capirci un’acca).
Grazie di quello che ha dato. R.I.P.
Grande tristezza come Dan l’ho conosciuto in anche gli angeli mangiano fagioli, ma poi ho scoperto un attore dalle capacità ben più alte. I giorni dell’ira è un film indimenticabile anche grazie alla sua presenza.
Chiusa amarissima ma vera, ora gli eroi popolari, almeno Su grande schermo sono De Sica figlio che tradisce la moglie odiosa ma non si vede mai scopare con l’amante e Fabio Volo con la sua faccia da depressione benestante.
Ma quando è che hanno detto agli sceneggiatori e ai registi che sognare è una merda? E come cazzo è possibile che loro ci abbiano creduto?
Bravi, ci speravo che almeno voi… in giro sembra non fregare a nessuno.
Per me è come se avessi perso uno zio. Insieme a Bud Spencer e Terence Hill è stato l’attore italiano che più mi ha segnato l’infanzia e adolescenza. Il film di Tex non fu un gran riuscita (a voler usare un eufemismo), ma per me a 11 anni essere portato al cinema e vedere incarnato il mio beniamino a fumetti fu qualcosa di indimenticabile.
Grandissimo in “Una pistola per Ringo” e “Arizona Colt” (il vero sequel con il “vero” Ringo), dove incarnò un personaggio nuovo e dirompente quasi quanto quello dello straniero senza nome di Eastwood.
Maturo nei bellissimi “Il ritorno di Ringo”, “I giorni dell’Ira”, “E per tetto un cielo di stelle”.
Gli altri suoi western rutilanti e naif, che sbancavano i botteghini da qui al Giappone, li ho rivalutati alla grande da adulto, cogliendone il fascino genuinamente popolaresco.
Adios Gringo.
R.I.P.
Tristezza assoluta. Se ne va (in un modo tristissimo) un eroe della mia infanzia…
Cazzo pure Tom Clancy se n’è andato…