«Era questo il tuo piano? “Pigliala”?»
È il 1982.
Il regista Ivan Reitman e un paio di amici produttori stanno progettando una versione cinematografica della Guida galattica per gli autostoppisti, e hanno a bordo Douglas Adams in persona alla sceneggiatura.
Mandano l’idea a Dan Aykroyd proponendogli il ruolo di Ford Prefect, ma Dan cambia argomento e gira loro un copione a cui sta lavorando da un po’, ispiratogli da una serie di articoli di fisica quantistica e parapsicologia: si tratta di una storia ambientata nel futuro che segue le gesta di un team simil-SWAT, parte di un franchise diffuso su tutti gli USA specializzato nella cattura di fantasmi tramite bacchette magiche.
I tre protagonisti sono stati scritti su misura per lui, John Belushi e Eddie Murphy, più un ruolo secondario per John Candy.
Il titolo è “Ghost Smashers”.
Reitman e soci mollano tutto e gli danno retta.
È il 1984: John Candy ha mollato la baracca perché gli avevano impedito di tenere due cani al guinzaglio e fare l’accento tedesco, Eddie Murphy ha preferito subentrare in corsa a Sylvester Stallone in un progetto chiamato Beverly Hills Cop e John Belushi ha disgraziatamente perso la vita in una stanza dello Chateau Marmont.
Inoltre nessuno ha voluto dare a Dan i soldi necessari per ambientare la sua storia nel futuro.
Il film che esce nelle sale è stato girato in tempi record considerando il numero comunque alto di effetti speciali di prima classe. Lo script è stato ribaltato pesantemente per adattarsi alle esigenze economiche e di cast, e ora a fianco di Aykroyd (Ray Stantz) c’è Bill Murray (Peter Venkman), scelto dopo i rifiuti di Chevy Chase e Michael Keaton, e il co-sceneggiatore Harold Ramis (Egon Spengler), auto-ingaggiatosi dopo aver considerato Christopher Walken, John Lithgow, Christopher Lloyd e Jeff Goldblum. Il ruolo di John Candy è andato a Rick Moranis (Louis Tully) dopo il rifiuto di Michael McKean, e il ruolo di Eddie Murphy è stato dimezzato e affidato al primo che passava e non rompeva i maroni, ovvero Ernie Hudson (Winstone Zeddmore).
Oltre metà delle scene vengono comunque improvvisate sul posto dal cast, e l’atmosfera è tale che persino uno scaffale pieno di libri prende il ritmo e decide di improvvisare una caduta.
Peter: “Ti era mai successo?”
(Ray scuote la testa)
Peter: “Ah, prima volta”
(Ray annuisce)
Il nuovo titolo è Ghostbusters, marchio comprato a caro prezzo da una vecchia serie tv da cui un paio d’anni dopo, tramite cavillo legale, tireranno fuori un cartone animato.
Dopo il rifiuto di Lindsay Buckingham il tema musicale del film viene affidato a Ray Parker Jr, il quale però viene colto da blocco creativo e lo sputa fuori all’ultimissimo secondo copiando lo slogan (“Who ya gonna call?“) da una pubblicità di servizi di spurgo vista per caso in tv e la struttura da I Want a New Drug di Huey Lewis & The News (denuncia ritirata dopo patteggiamento), e facendo fare i cori alla propria morosa e ai suoi amici.
Il risultato è un motivetto discretamente conosciuto.
Si potrebbero raccontare mille piccoli aneddoti su Ghostbusters.
Ad esempio, IMDb segnala che il loro numero di telefono, nella numerologia sacra greca, corrisponde a “Gesù Cristo”.
E che il ruolo di Gozer doveva essere interpretato da Paul “Pee-Wee Herman” Reubens nei panni di Ivo Shandor, architetto del palazzo infestato e fondatore appunto del culto di Gozer, prima che venisse optato per un look completamente diverso e la modella Slavitza Jovan.
E che William Atherton, l’attore che interpreta l’antipaticissimo Walter Peck, per anni fu sommerso di parolacce da passanti a caso, e in più di un’occasione persino menato senza motivo al bar (ciò non gli impedì comunque di interpretare un ruolo identico l’anno seguente in Scuola di geni, e poi di nuovo in Die Hard 1 e 2).
E che nonostante un riscontro al box office di diverse decine di meritati fantastilioni, a fine stagione Beverly Hills Cop aveva incassato un pelo di più dando incredibilmente ragione a Eddie Murphy.
Vedete, il fatto però è che quando avevo 7 anni non conoscevo Bill Murray, nè Dan Aykroyd.
Non conoscevo Harold Ramis, nè Ernie Hudson (NESSUNO conosceva Ernie Hudson, onestamente).
Ma mi piacevano i mostri e i fantasmi.
E tanto bastava per volerlo andare a vedere.
E in Ghostbusters, di mostri e fantasmi ce n’erano in abbondanza e di tutti i tipi: buffi, come Slimer, ma anche rognosi, come i cani demoniaci.
Ed erano resi con effetti speciali allora all’avanguardia, realizzati con soldi e tecniche fino a quel momento riservati solo alla fantascienza più spinta.
Il loro design era di quelli che stimolavano la fantasia e ok, le improvvisazioni di Murray e soci sono probabilmente il 60% dei motivi per cui oggi il film è maggiormente ricordato dalle masse, e non sarò certo io a fingere di non sapere ogni battuta a memoria da “bel lavoro, Tex” a “ma questa è la fiera del precotto!”, ma per quelli della mia generazione è stato una parte fondamentale nell’introduzione alla forza immaginifica del cinema, e un motivo per appassionarmi agli effetti speciali tanto quanto un Superman o un Guerre Stellari.
Un’introduzione che vorrei definire “soft”, ma non mancavano scene girate con un deciso piglio horror, tra lo spaventerello del fantasma in biblioteca e la possessione di Sigourney Weaver.
Ma soprattutto, una formula che in 30 anni tanti hanno provato a copiare invano.
COMUNQUE: quest’anno, appunto, Ghostbusters compie 30 anni.
E sia noi che voi sappiamo qual è il modo migliore per festeggiare un film: un’altra pirotecnica, gloriosa, trionfante serata #400tv.
Stavolta vogliamo darvi un po’ più anticipo del solito perché vogliamo che arriviate preparati a puntino, e pronti a dominare l’internet come solo voi sapete fare.
Ecco qua:
COSA:
I400Calci commentano in diretta su Twitter un intramontabile classicone.
QUANDO:
Martedì 9 settembre 2014, ore 22:30
LE REGOLE:
1) tenetevi il prossimo martedì notte libero;
2) tenete d’occhio i seguenti account: @i400calci, @nannicobretti, @darthvontrier, @jcvgogh, @bongiornomiike, @cicciolinawert, @stanliokubrick, @luottopreminger, @wim_diesel, @georgerohmer;
3) seguite l’hashtag “#400tv”
4) non incrociate i flussi…
5) se qualcuno vi chiede se siete un Dio, voi gli dovete dire SÌ!!!
Per una maggior soddisfazione: comprate/noleggiate il film, sincronizzate gli orologi e guardatevelo in nostra compagnia.
Siamo pronti a credere in voi.
WHOA!
Definitivo
ma cè qualcuno della redazione che lavora a rai4/raimovie?
cè stata una serie di coincidenze sospette tra la programmazione degli ultimi mesi e l’ultima 400tv
e chi chiamerai?
Fuck yeah! Stavolta non me lo perdo per nulla al mondo!
Definitivo. Stra-seguivo anche i Ghostbusters con Malefix e sapevo della diatriba sul naming, ma ignoravo che a loro volta provenissero da un serial real action.
Visto al cinema pure lui. Troppo troppo bello cazzo.
PIANGO
E anche questo, come Ritorno al Futuro lo so a memoria. Ma proprio a memoria vera eh, tipo che da bambino io e mio cuggggino ci costruivamo gli zaini protonici con degli invicta e dei lego e rifacevamo TUTTO il film a memoria spostando i mobili della nonna obbligando a partecipare altri cugini solo perché non in due era difficile fare tutti i personaggi principali. Uno di quei film che avevo la vhs poi ho preso il dvd e probabilmente prenderò il bluray del trentennale come con ritorno al futuro, appunto. Gran generazione quella. “Io ci metterei un bel si.”
#teamMilano #teamdalvivo ?
Vi amo.
E ci sarò.
che meraviglia.
certo per questo qui potevamo rispolverare la visione di gruppo al big star. mi ricordo la sera dell’ultimo boyscout in cui parlando del più e del meno con darth e jackie, che avevo appena visto per la prima volta in vita mia, dissi che a mio avviso certe critiche nei confronti dei nuovi film di star wars erano esagerate.
loro furono gentilissimi, ma avevano una faccia da “questo me lo cacci”.
volete fare implodere l’internet?
cavolo è vero, il motivetto assomiglia parecchio a I want a new drug!
Per l’occasione rispolvero il c64 e tiro fuori il giuoco.
Povere generazioni anni 2000!!!!
Uno di quei film più divertenti in italiano… parola di un madrelingua.
Come qualcuno sopra di me piangerò.
Per chi ha proposto #teamMilano dal vivo, ci si può pensare.
@samuel: oddio, non abbiamo la pretesa di essere gli unici che si sono accorti che quest’anno cade il trentennale di un gran mucchio di classiconi, molti dei quali tra l’altro passano in tv regolarmente che ci sia un anniversario o meno…
Trovatemi un film che possa competere con questo per a) affetto nutrito b) capacità di citarlo paro paro c) numero di visioni
Il film ce l’ho.
Martedì sera sono libero.
Ci vediamo lì.
sì. vabbè.
ma date un occhio ai film che sono usciti SOLO in quel 1984
http://en.wikipedia.org/wiki/1984_in_film
cioè…. che gli era successo a Hollywood quell’anno?!?!?
Porcaccioggiuda!
Doooo
Rayyyyyyy
EEEEEEGOOOOOON
cit: “samuel paidinfuller
Pubblicato 02/09/2014 alle 11:59
ma cè qualcuno della redazione che lavora a rai4/raimovie?”
credo proprio di no perchè domenica sera davano “L’armata delle tenebre” e niente 400tv che vergogna
Venerdì sera.
@nanni
Lo so ma t’assicuro che cè stato un momento in cui tipo un paio di titoli sono usciti tra raimovie/400tv sfalzati tipo di una settimana o anche a meno!
Incroyable mon ami!
e poi ora che ci penso anche quella cosa che dici che da londra non puoi vedere stracult è sospetta…tipo che ti crei l’alibi:
“Come? se lavoro a raimovie? Ma se neanche riesco a vedere la rai da qui!!”
BUM! non ci speravo più!
Ovviamente il film è perfetto così (anche il personaggio di Egon è fantastico nonostante l’attore sia stato rimediato all’ultimo momento a quanto ho capito), ma chissà che ne sarebbe uscito fuori con il mitico John Belushi..
E’ uno di quei film i quali avrei timore di vedere in lingua originale. Il doppiaggio è troppo divertente.
Comunque devo dire che ho notato anche io che a volte Rai4 è una sorprendente amicona!
presentissimo!!!!
“Godimi ora, subcreatura!”
Mi sto chiedendo che bomba sarebbe stata anche “Guida Galattica per Autostoppisti” in mano a quel cast. Akroyd come Ford Perfect e, magari, Bill Murray come Zaphod!
@Poisoned Ivy : io sono a Milano da pochi mesi quindi l’ho buttata lì, se non sbaglio era stato fatto a dicembre per il Rocky Day in un noto locale qui in zona..!
ma dite che se fanno un remake ramis lo fa un cameo nella parte del fantasma?
(questa è delicatissima)
GRAZIE! sono gommoso (come l’omino dei dolcini di ghostbusters)!
non mancherò!
Ha che ricordi peccato che il 2 non è riuscito,il videogioco uscito nel 2009 con il cast originale è il vero terzo episodio ed è meglio del 2 ci sono i doppiatori originali del film tranne Oreste Rizzini(Venkman)e non c’è ne Sigourney Weaver ne Rick Moranis(ritiratosi dal cinema),comunque a me piaceva molto anche il cartone tratto dal film,ma sopratutto ve la ricordate la scena di Rick Moranis con lo scolapasta in testa?
Boh per me anche il 2 è un classico. Vigo dove lo mettiamo?
A quando una #400tv negli extra di un dvd, tipo sottotitoli, al posto di quegli inutili e noiosissimi commenti audio?
Comunque questo film conferma il fatto che i film si possono doppiare eccome, se se ne è capaci… come già detto da altri, anche per me è l’unico caso al mondo in cui dopo averlo visto in versione originale ho sentito di aver perso qualcosa, invece di guadagnato… lei di dov’è? Cioè, di dov’era…
Occhio, non per mettere in dubbio il buon lavoro dei doppiatori su Ghostbusters, ma il 99,9% delle volte che sento dire che il doppiaggio italiano e’ addirittura meglio della versione originale sono casi in cui una persona ha visto il film in questione circa 879 volte in italiano e giusto una in inglese…
PS. Dimenticavo, ciò che mi è piaciuto particolarmente di questo pezzo del Nanni rispetto ad altri articoli celebrativi del trentennale è stata la capacità di illustrare quanto questo capolavoro sia nato fondamentalmente su sbagli, casi della vita, coincidenze e pezze messe all’ultimo per risolvere problemi sulla carta irrecuperabili… eppure quando hai in mano dei grandissimi del cinema, con uno script che sprizza originalità e genio da ogni punto di vista, questo è quello che ne può uscire fuori. Meditate, giuovani registi italiani del domani.
Mi permetto di ricordare che, oltre alla canzoncina, il film gode di del mitico Elmer “Maginifici 7” Bernstein, che da qualche anno (tipo da Animal House) era diventato amicone di quella gente lì…
…e gli effetti speciali erano degni di “Incontri Ravvicinati”, anche perché opera dello stesso geniaccio Douglas Trumbull, che filmava lucine nel fumo…
Che film meraviglioso!
Ho sminciato coi codici… ripeto qua se il Cobretti poi riesce ad editare il mio commento errato…
Mi permetto di ricordare che, oltre alla canzoncina, il film gode di una splendida colonna sonora del mitico Elmer “Maginifici 7″ Bernstein, che da qualche anno (tipo da Animal House) era diventato amicone di quella gente lì…
…e gli effetti speciali erano degni di “Incontri Ravvicinati”, anche perché opera dello stesso geniaccio Douglas Trumbull, che filmava lucine nel fumo…
Che film meraviglioso!
https://www.youtube.com/watch?v=AhkrCBoBn-w
@Nanni, sicuramente, oltre al fatto che possono contare mille altri fattori. Ad esempio, se il doppiaggio italiano è allo stesso livello di quello inglese, anche solo per comodità di fruizione a un italiano viene naturale dire di preferire quello italiano, ma questo forse certifica che il doppiaggio italiano sia migliore dell’originale? Ovviamente no. Allo stesso modo se non capisco una particolare battuta del doppiaggio originale, se qualcuno non me la spiega non la capirò nemmeno dopo averla vista altre 830 volte (anzi a quel punto potrei cominciare ad odiarla). E mettiamoci pure il lato sentimentale, ovvero che è comprensibile sentirsi più legati a battute con cui siamo cresciuti. Insomma, è giusto mettere le cose in chiaro ma vorrei solo che Ghostbusters servisse come monito a chi giustifica doppiaggi e adattamenti di merda difendendoli con il classico “non si poteva fare meglio, tradurre è un sempre un po’ tradire”. In quei casi, guardare il doppiaggio originale spesso ti apre un mondo, fin dalla prima visione.
Vabè…filmissimo…un ora e mezza di gag e citazioni a ripetizione…spero di esserci…
Presente fortissimo!! E dico anche fortissimamente #teammilanoassemble!
@samuel eroe
@biscott
tks…se non riesco ad esserci ai 400tv la twitti tu?
comunque da bambino per me Egon era Igor. E gli volevo un po’ più bene
Capolavoro assoluto, visto decine di volte e posso assicurare che, anche se sono nato qualche anno dopo l’uscita, è per me un classico che rimarrà per sempre legato alla mia infanzia filmica, insieme alla trilogia di ritorno al futuro (e ai film di Totò).
Ah senza contare che una delle prima turbe sessuali preadoscelenziali è stata causata da Janine che gioca con la sfera di cristallo tra le gambe in Ghostbuster 2 e ancora adesso, ehm…
La prima scena di Bill Murray nel film è una citazione da….?
Che dire?
Visto a 9 anni col babbo fu un’epifania di risate, meraviglia e anche qualche piccolo spavento.
A parimerito con “Il ritorno dello Jedi”, sicuramente il film visto al cinema da me più adorato.
Ne ero talmente entusista che tentai di disegnarne una versione a fumetti.
Miocugginimiocuggino in persona aveva il vinile con la colonna sonora e magnanimamente me la registrò, probabilmente la mia prima musicassetta di musica adulta.
E’ la magia degli anni 80 e/o il talento delle persone coinvolte. Anche un altro classico del cinema di quegli anni tipo Ritorno al futuro (uscito un anno dopo) mi pare avesse avuto gli stessi problemi, con un idea principale che vedeva un Frigorifero come macchina del tempo sostituito con un automobile per comodità di trasporto. C’era altro ma sinceramente non ricordo. Comunque il cinema è pieno di esempi di film nati da errori e compromessi e diventati dei superclassici.
..ehm…
cazzarola! spero di esserci1!1!!!
..e…mi raccomando: non incrociate i flussi!!!111!!
Sono in Portogallo in quei giorni e ora, non so perché, ma mi è entrato uno Slimer nell’occhio…
Sublime.
Il 2 è pure sublime, solo un po’ meno sublime.
Non credo che a sto giro potrò mancare.
Per me l’infanzia sono questo film e i Ritorno Al Futuro. Solo quei due. Mi spiace, ma anche Indy prende tanta merda da quei due lì.
Se volete fare i confronti con il doppiaggio originale quando lo passano basta schiacciare il tasto audio del decoder per le lingue io ogni tanto lo faccio ,ma Tom Cruise,Sylvester Stallone ,Don johnson ci guadagnano come voce, anche nel videogioco potete mettere le voci originali ed il vero 3 capitolo perchè e ambientato nel ’91 c’è Bill Murray,la storia e di Ramis e Aykroyd.
my body is ready
@Balcksporksimo
mmm.. Ci guadgnano? Spesso ci becchiamo una bella voce ma perdiamo una parte della natura del personaggio. Non so se sia un guadagno. Ci sono anche casi positivi eh, ma, anche per quanto riguarda Ghostbuster, è più un discorso di adattamento azzeccato dei dialoghi che di voci in sé, di base preferisco sempre sentire la voce vera dell’attore.
Di base ci guadagnano solo gli attori che non sanno recitare, tipo Chuck Norris o Brian Bosworth. Stallone ci guadagna al massimo in dizione.
Si è vero quello che dite ma non so bene l’inglese per vedermi tutto il film in lingua originale e a leggere i sottotitoli mi viene il mal di testa,comunque vicino a me abita un signore che fa il doppiatore sia di film e videogiochi una volta mi ha detto che Tornatore sul set non sa dirigire.
Comunque sono per la libera scelta.
Io da bambino non riuscivo ad andare oltre alla scena del fantasma in biblioteca… troppa scaga! Ho superato il blocco all’età vergognosa di tredici o quattordici anni.
Caspita, un Ron Jeremy relegato al ruolo di comparsa……ce lo vedo in una scena a dare un colpettino a Gozer, ed esserne conseguentemente fulminato e/o castrato .
anche se sono nato un pò di anni dopo, l’ho visto alla tv un numero esagerato di volte… da bambino non sapevo dell’esistenza del 2, soprattutto perchè quei geni di italia1 lo mandavano SEMPRE dopo le 11 invece da un pò di anni mettono anche il secondo di sera o di pomeriggio come il primo… per me è inferiore solo a ritorno al futuro
sul doppiaggio, per me tanti attori ci guadagnano! kevin kostner, keanu reeves, ma pure alcuni considerati molto bravi tpo il compianto robin williams o mostri sacri come de niro e pacino (amendola nel cacciatore x esempio, o giannini in profumo di donna)
Ok, mi rispondo da solo. Da “The Prisoner”!
@david
Non è che ci guadagnano, è che gli appioppano un altra voce più impostata. Pacino giovane ha la voce giusta per i ruoli che fa (new yorkese, italiano), con il doppiaggio, in quei film là, anche se infinitamente superiore al doppiaggio odierno, perdi comunque gran parte dello spirito e dell'”ambiente” del film. Tra tutti preferisco quelli che restano fedeli parecchio alla voce originale: mi viene in mente ovviamente quello di Allen e anche quello di Pesci per dirne due.
Poi oh, Fellini diceva che c’erano attori che avevano la voce sbagliata per la faccia che avevano e li faceva doppiare. Io posso non essere d’accordo con Fellini?
Ci sono un sacco di contraddizioni da parte di chi “vorrebbe sempre tutto in lingua originale… salvo poi guardarsi e citare i film che piacciono a loro in italiano”.
Come in tutte le cose non si può fare di tutta l’erba un fascio ed è inutile lanciarsi in campagne “pro” o “contro” il doppiaggio perché tutti i casi vanno presi singolarmente e non ci sono argomentazioni che prevalgono quando si affronta il discorso in generale.
Io sono il primo che si lamenta dei doppiaggi fatti male nel mio blog ma non mi azzarderei mai a cadere in fondamentalismi del tipo “in generale è tutta merda”… anche perché la maggior parte di quelli schierati “contro” il doppiaggio ovviamente fanno riferimento solo alla lingua inglese e, spesso e volentieri, richiedono l’ausilio di sottotitoli senza i quali si ritroverebbero persi in una lingua con la quale non hanno familiarità.
Inoltre, da quello che ho sentito anche in questi commenti, sembrerebbe che in Italia esista una grande fazione “pro” doppiaggio molto ardita; in realtà in Italia ci sono pochi appassionati di doppiaggio (che, diciamocelo, se la cantano e se la suonano), tanti altri che non ci pensano nemmeno e un bel gruppetto di fissati coi paraocchi che si dichiarano contro il doppiaggio a tutti i costi perché è il male assoluto (salvo poi guardarsi i film della loro infanzia in italiano giustificandoli come eccezioni che confermano la regola).
Non cadete in assolutismi solo perché va di moda farlo! Se vi potete godere i film in lingua originale (non solo in inglese) senza l’ausilio di sottotitoli, fatelo! Potete farlo e nessuno ve lo impedisce! Gran parte dei film in TV adesso passano con doppio audio, nei cinema delle grandi città ci sono sale dedicate ai film in lingua originale… quindi finiamola di scassare la cippa al resto d’Italia esigendo che tutto sia in lingua originale sottotitolato (dall’ultimo film della Marvel a Beautiful su Canale5) con argomentazioni banali che crollano ai primi semplici esempi… ma poi andando a citare le battute di un intero film (come Ghostbusters) in italiano.
No no, un assolutismo c’e’ eccome: il doppiaggio, che sia fatto bene o male, serve solo ed esclusivamente a chi non capisce la lingua originale.
Al di fuori di quello non ha il minimo senso.
Altrimenti prendo e faccio ricantare tutte le canzoni di Bob Dylan a, che so, Francesco Renga.
Il problema è che buona parte dei doppiaggi moderni sembra, a me che non capisco un cazzo, di livello bassino rispetto ai tempi d’oro( e non lo dico perchè son film dell’infanzia).Non so come siano cambiati i tempi e le condizioni di lavoro, ma il risultato è quello.
Poi per carità , ultimamente ho trovato ottimi doppiaggi nella Principessa Mononoke o Edge Of Toorrow (quantomeno per cruise,non dubito che paxton e gleeson siano meglio in originale), però, insomma, Bane ancora mi fa ridere.
Io comunque non ho problemi coi sottotitoli, anche per vedere roba all’infuori dall’inglese.
@Nanni: vero, però visto che non se ne andrà e che la sale coi sottotitoli sono pochissime (e che la roba mainstream mica se la cagano, salvo l’occasionale django o Her) facciamolo bene.
@john: ovvio, ma e’ un discorso diverso. Si puo’ parlare di una cosa che ormai abbiamo tra i piedi in termini di “fatto bene/male/meglio/peggio”, ma al di fuori di questo non dimentichiamoci, quando lo difendiamo, che concettualmente non ha la minima ragione di esistere.
Ghostbusters è un ottimo film ma per me non è mai stato un vero cult, quasi quasi preferivo la serie animata che ne è stata tratta (a proposito di doppiaggio, uno dei pochi casi in cui i personaggi avevano le stesse voci italiane delle loro controparti reali).
Ciononostante martedì sarò dei vostri!
p.s. la cosa della Guida Galattica non la sapevo, chissà cosa sarebbe venuto fuori…
@Nanni da quello che dici non ha molto senso che nel tuo articolo hai citato tutte le frasi del film adattato e doppiato in italiano. Perché su Ghostbusters riporti tutte le frasi in italiano mentre per il 99% degli altri film di cui parli fai riferimento in inglese? Se il doppiaggio non ha senso di esistere, perché me lo consideri in questo caso?
Inoltre, i film di Sergio Leone come la trilogia del dollaro come te li guardi? In italiano o in inglese? In quale lingua ha più senso guardarseli secondo te dato che il copione è nato in lingua italiana, adattato in inglese (non sempre bene), recitato da ciascun attore nella propria lingua e poi doppiato in ogni caso in post-produzione?
Vorresti dirmi che per apprezzare ciascun film prodotto nel mondo uno dovrebbe impararsi la lingua originale a livello madrelingua? Certo, uno dovrebbe! Ma è fattibile? No. Allora di che cosa parliamo quando dici che “il doppiaggio non ha la minima ragione di esistere”? Fai riferimento forse alla sola lingua inglese perché è la lingua che tu conosci personalmente? Hai intenzione di imparare anche il giapponese per le produzioni nipponiche… oppure l’indonesiano per prepararti a The Raid 2? A livello madrelingua, si intende.
@doppiaggi italioti: ho scritto solo che il doppiaggio serve solo a chi non capisce la lingua originale. Quando so la lingua guardo i film in originale, quando non la so metto appunto il doppiaggio o i sottotitoli, quando scrivo un articolo in cui mi rivolgo ad altre persone di cui ignoro il background mi regolo come ritengo piu’ opportuno. Dov’e’ esattamente l’incoerenza? Fossimo tutti nati in Svezia, dove il doppiaggio non esiste, il dibattito non esisterebbe nemmeno.
Per me il problema è che negli anni passati i doppiaggi (in generale), erano fatti molto meglio di adesso (più risorse, più tempo a disposizione e forse più voglia di fare le cose per bene) e anzi spesso i film si giravano proprio sapendo che poi si sarebbero doppiati.
Questo non è irrilevante perché in questi casi l’audio veniva ricostruito dopo in studio e a volte le stesse voci degli attori venivano eliminate.
Così ha senso vedere un film doppiato. Se è stato pensato per essere visto doppiato da chi lo ha girato è assurdo persino parlarne.
In questi anni le cose sono cambiate. L’audio spesso viene preso direttamente sul set e il doppiaggio in questi casi costringe a rifare uno per uno tutti i rumori che ci sono nel film. Già questo altera il film.
Poi c’è un altro discorso negli anni della mia infanzia vedere un film in originale con sottotitoli era praticamente impossibile. Almeno per me. Ora invece no. E se devo scegliere fra la versione pensata dal regista e quella decisa dal direttore del doppiaggio so quale preferisco vedere.
@Nanni l’incoerenza sta nel citare Ghostbusters in italiano. Da quello che hai detto, non lo dovresti neanche considerare la versione doppiata… e se mi dici che lo fai per i lettori, perché lo fai per questo film e non per tutti gli altri di cui parli?
@pilloledicinema in realtà avviene il contrario. I film di adesso hanno tracce audio quasi sempre ben separate e raramente si ricorre alla sostituzione degli effetti sonori (di cui l’Italia ha forse l’archivio più grande al mondo), la sostituzione dei suoni avveniva più spesso in passato di adesso.
Poi sul progressivo deterioramento della qualità di doppiaggio (in generale) in tempi recenti a causa dei tempi sempre più ristretti, alcuni raccomandati e di un controllo eccessivo e stupido da parte di “supervisor” americani ignoranti della lingua italiana (nel caso di film grossi), su questo non discuto, è un dato di fatto. Specialmente quando danno incarichi a ditte di Milano “low cost” per risparmiare.
@doppiaggi: ti ho scritto appunto che lo faccio per i lettori, e anche perché casualmente le battute in italiano le ricordo ancora a memoria, nonostante siano svariati anni che non lo vedo doppiato. Gli altri film di cui parlo invece normalmente non li ho mai visti in italiano e non potrei neanche se volessi, ma quando posso e lo ritengo importante specifico la traduzione.
Io quasi non vado più al cinema per il fastidio di vedere i film doppiati. Recentemente ho visto Godzilla, Ken Watanabe era doppiato così male che sembrava di sentire tomas milian che fa ciu ci ciao… https://www.youtube.com/watch?v=tpZ9WpFJyps
Mi sono rotolate le palle in prima fila.
Il doppiaggio ha senso solo per un film che ha come target bambini sotto i sei anni.
Che posso dire… da quello che hai scritto (e soprattutto dal modo in cui lo hai scritto) è intuibile che secondo te il doppiaggio non dovrebbe neanche esistere perché non ha alcun senso… “fossimo nati in Svezia”. Però ti affidi ad esso per lingue che non conosci… se non addirittura ai sottotitoli che sono anche peggiori perché anch’essi sono un adattamento, ma più riduttivo e per giunta distraggono dall’esperienza visiva che il cinema, alla fin fine, è.
Mi sembra un gettare la pietra e ritrarre la mano e che sul doppiaggio si sputi molto facilmente “per principio”, attraendo facili consensi, salvo poi ritrattare nei casi in cui il fondamentalismo del “doppiaggio = il male = non ha ragione di esistere” non si riesce ad applicare.
Poi se ci ho letto troppo nei tuoi commenti, dimmelo tu… ti sto dando una facile via di fuga.
@Doppiaggi Italioti: non capisco la difficoltà nel capire che esiste uno spartiacque tra i film ‘d’epoca’ che tutti noi abbiamo per forza visto in italiano (perché usciti quando c’era solo quello) e che quindi tutti ricordiamo in italiano (e che quindi giustamente citiamo in italiano), e i film che escono oggi che possiamo vedere in lingua originale senza avere troppe difficoltà a reperirli (schifando giustamente il doppiaggio italiano, che come peraltro fai notare è peggiorato drasticamente negli anni).
@alan
a rifiutare il doppiaggio, porteremo una nobile arte, nonchè garante di alcuni dei successi più grandi in Italia, a essere sempre più monca.
Ma tutti i film di Seagal cosa sarebbero senza doppiaggio?
E Point Break (fa veramente cacare sentire Reeves)?
E la risata di Eddie Murphy a cui manca parte del suo carisma?
E i film in cinese?
E quelli in giapponese?
Ma anche il francese! quanti lo sanno?
Quanti di noi hanno i riferimenti giusti per poter apprezzare le battute sui twinkies o sui marshmellows?
Oltre che di doppiaggio si parla di “localizzazione”. E’ un signor lavoro.
Si, no comunque chiedo a gran voce la recensione di un altro classicone del cinema di tutti i tempi come Grosso Guaio a Chinatown, il cui doppiaggio, tanto per restare in tema, è uno dei migliori mai confezionati.
Riservare a questa pietra miliare della settima arte le tre striminzite righette che gli avete dedicato in occasione di un recente 400tv è come minimo una grossa lacuna per un sito come questo.
@Ace: Per le lingue che uno non conosce e per i riferimenti che uno non ha ci sono i sottotitoli (ammesso che siano curati come si deve). Il disturbo di leggere i sottotitoli, per quanto mi riguarda, è infinitamente inferiore al disturbo di un doppiaggio di merda che oggi è una REGOLA per tutti i film che non sono dei blockbuster, e anche quest’ultimi spesso e volentieri sono vittime di doppiaggi fatti alla cazzo di cane (vedi alla voce Ken ‘ci ciu ciao’ Watanabe,). La nobile arte è morta da un pezzo.
@doppiaggi: si’, ci hai letto troppo. Il mio discorso era semplicemente: “ce l’abbiamo per cui usiamolo pure quando fa comodo, ma piuttosto che sprecare soldi in adattamenti migliori investiamoli nell’insegnare l’inglese alla gente”. Il limite del doppiaggio, quello che io vedo come assoluto, e’ quello (altra storia ovviamente i casi citati di film italiani pensati/girati misti).
@alan
son contento che a te piaccia leggere piuttosto che guardare il film.
@Ace Sventura: ecco no. La localizzazione mi fa accapponare la pelle.
Un conto è se si parla di differenza fra doppiaggio e versione originale + sub come fa Doppiaggi Italioti, un conto è la localizzazione che aiuta chi non capisce le battute sui twinkies o sui marshmellows.
Quello non va bene e per me si deve evitare.
Anche perché per esempio in un film con Che Guevara che beve il mate cosa facciamo? Lo chiamiamo té perché la maggioranza non sa che in Argentina si beve quella cosa lì.
Se si fa una mostra fotografica su New York dove la gente si mangia gli hot dog qua a Palermo cosa ci mettiamo, il pane e panelle?
No, la localizzazione non va bene come tutto ciò che ritiene il prossimo troppo cretino per capire e troppo pigro per studiare.
@pilloledicinema
io sinceramente mi sono chiesto per un’ora che cazzo fossero i twinkies e i snow qualcosa durante la visione di Zombieland e magari mi son perso qualcosa, magari no. Se deve essere per me un problema non capire una battuta perchè non sono del Maryland ok, non capire una battuta perchè non sono un americano medio anche no.
Non parlo di localizzazione indiscussa e senza senno.
Le cose bisogna farle con senso e la giusta dose di sensibilità.
@Ace: per curiosa coincidenza, vengono nominati i twinkies anche su Ghostbusters. Vennero tradotti con “plum cake”.
@nanni
scusami ma
“Il mio discorso era semplicemente: “ce l’abbiamo per cui usiamolo pure quando fa comodo, ma piuttosto che sprecare soldi in adattamenti migliori investiamoli nell’insegnare l’inglese alla gente””
non ha senso, anche se capisco dove vuoi andare a parare.
@nanni
ne sono a conoscienza e, cazzo, non sentirli nonminare twinkies non m’ha sconvolto l’esistenza.
Detto ciò, credo che si possa trovare un compromesso con l’attuale tecnologia.
Buon adattamenti disattivabili dal menù!
Saremo contenti tutti in questo modo.
@Ace e io son contento che a te piaccia vedere un film stuprato dalla voce di gente che ha letto le battute tre minuti prima e le recita con il trasporto di uno spot radiofonico. Una scelta va fatta, purtroppo se si tratta di cinema questa scelta in italia non la puoi fare, ed è una cosa di una tristezza assoluta.
@un po’ a tutti, ma facendo l’ammicc ammicc ad alan bleach
ultimi 10 film usciti negl’ultimi 3 anni in cui vorreste capire la trama con una voce bella (aka che recita almeno quanto chi recita realmente) in ambito calcistico.
@aquellicontroisottotitoli :Ma un film che qui conosciamo tutti come The Raid , lo avete visto doppiato e avete rovinato l’esperienza leggendo i sottotitoli?
Nanni: “ce l’abbiamo per cui usiamolo pure quando fa comodo, ma piuttosto che sprecare soldi in adattamenti migliori investiamoli nell’insegnare l’inglese alla gente”
@Nanni. Non credo che al ministero dell’istruzione ci sia una scelta “aumentare le ore di lingua inglese” vs “investire in migliori adattamenti”. Non sono neanche una spesa dello stato, gli adattamenti.
Inoltre chi lo dice che sia proprio l’inglese la lingua più importante nel cinema? Ci sono molti cultori di cinema che, al contrario, ignorerebbero il 99% dei film americani di cui si parla in questo blog, quindi chi è che dovrebbe stabilire quale lingua sia più rilevante imparare al fine di “godere” del cinema straniero al 100%?
Tanto per dire.
Ciò che professo io è che i doppiaggi di buon calibro si possono fare e DEVONO essere fatti perché io non ho alcun interesse a guardarmi i film francesi in francese o quelli giapponesi in giapponese, mi perderei comunque tantissime sfumature culturali a leggere soltanto dei sottotitoli, quindi esigo che ci sia già in partenza un buon lavoro di adattamento/doppiaggio a beneficio di tutti gli spettatori italiani che non conoscono il giapponese o il francese.
Solo perchè io personalmente sono madrelingua inglese non mi sognerei mai di auspicare a tutti gli italiani un’Italia in cui i film di lingua inglese sono presentati in lingua originale, né mi sentirei di esigere che tutti imparassero la lingua inglese al mio livello, perché lo stesso discorso lo potrebbe fare a me un italiano amante del cinema che parla benissimo il tedesco, o il francese, o il giapponese.
Per me sta lì la pochezza di alcuni (e non mi riferisco a te ne a nessuno in particolare) i quali sostengono che il doppiaggio sia inutile e che la gente dovrebbe piuttosto imparare l’inglese sennò i film americani non se li potrà mai godere “veramente”, che l’originale è sempre meglio.
Chi adora la lingua originale ha tutti gli strumenti per godersela, adesso, nel 2014, e non deve a tutti i costi costringere il padre ultrasessantenne che non ci vede benissimo a vedersi i film sottotitolati perché secondo loro il mondo dovrebbe andare così (considerate che a mio padre piacciono molti dei film che recensite su i400calci, non ci sono più gli ultrasessantenni che hanno fatto la seconda guerra mondiale, ragazzi).
Alan: “…un doppiaggio di merda che oggi è una REGOLA per tutti i film che non sono dei blockbuster, e anche quest’ultimi spesso e volentieri sono vittime di doppiaggi fatti alla cazzo di cane”
@Alan Bleach, il doppiaggio di merda di oggi non è affatto una regola, anzi, i doppiaggi di oggi, rispetto a quelli “vecchio stile”, rispecchiano quasi sempre le interpretazioni originali in maniera molto fedele e quindi in quelli recenti sentiamo spesso voci recitate piattamente perché piatto era il prodotto originale e identico lo vogliono le case distributrici… perché così va di moda oggi. Lamentarsi delle interpretazioni dei doppiatori nei film moderni è come lamentarsi dell’interpretazione originale.
A me è questa mancanza di libertà interpretative, l’abbandono di recitazioni “teatrali” e l’appiattimento delle voci (a imitazione del “soffiato” americano) che fanno schifo, quindi da quel punto di vista, sì, dico che il doppiaggio è andato peggiorando negli ultimi anni… ma non per i motivi che pensi tu.
Se dobbiamo dire “il doppiaggio è peggiorato e quindi tantovale guardarsi i film in inglese costringendosi a leggere i sottotitoli” (anche loro adattati e ridotti ai minimi termini), risparmiati la fatica di “leggere al cinema”, troverai solo una recitazione fotocopia senza guadagnarci molto come spettatore.
Poi i casi singoli rimangono casi singoli, e ci ho costruito un intero blog sui casi singoli.
Quindi mi rendo conto che tu ti possa lamentare di questa o quella voce in questo o quel film ma non confondiamoci, gran parte dei film moderni sono doppiati “bene” (nel senso che sono identici alla traccia americana come tono, interpretazione, etc… e per me sono doppiaggi senza né arte né parte).
È l’adattamento che spesso lascia il tempo che trova, specialmente nei blockbuster (Marvel e simili) dove putroppo l’uso di termini in lingua inglese è a livelli osceni, per via dei cosiddetti “supervisor” che rompono i coglioni e vorrebbero che qualsiasi termine venga lasciato in inglese, anche i più banali, con il risultato che fanno dei pastrocchi e non per colpa del direttore di doppiaggio, bensì dell’addetto imbecille che gli mandano dagli Stati Uniti. Problemi che comunque ritroveresti anche in eventuali sottotitoli! Poi chi sottotitola di solito è anche meno esperto di chi adatta per i dialoghi.
Anche le voci sono quasi sempre decise negli “States” per quanto riguarda i “filmoni”.
@pilloledicinema: chi si lamenta della localizzazione non può adorare i film anni ’80 come Ghostbusters!
@Leonardo di Capri (sul doppiaggio di Grosso Guaio a Chinatown) credo che tu lo chieda al blog sbagliato, prova nel mio ;-)
Vabbè sta scattando il degenero. Ho solo messo un paletto. È giusto che ogni paese si adatti alle proprie esigenze culturali/commerciali, ma le chiacchere si fermano nel momento in cui se uno capisce la lingua originale di un film non ha motivo – se non una curiosità propria – di andare a recuperarselo anche in altre lingue. In mezzo potete fare ovviamente tutti i discorsi che volete (quelli davvero costruttivi, insomma).
@nanni t’avevo avertito che non aveva senso quello che avevi scritto :D
Porco jumanji “avvertito”
@Doppiaggi Italioti: credo che tu stia mettendo troppi puntini sulle i inutili.
Mi spiace solo che non credi al mio sincero amore per questo film solo perché ritengo la localizzazione una distorsione eccessiva.
Specie da quando ho in tasca un apparecchio (dal quale sto scrivendo) a cui mi basta dire la parola che non capisco per farmi un’idea di cosa sia.
beh @doppiaggi dopo tutto il bucio che ti sei fatto ad argomentare in questo post, una mia visita al blog te la sei guadagnata tutta
ma proprio tutta
@samuel paidinfuller Ahah, allora a qulacosa è servito ;-)
@pilloledicinema figurati se non credo al tuo amore per questo film!
La localizzazione fa parte del processo di adattamento, si cambiano riferimenti culturali per mantenere, sul pubblico italiano, lo stesso impatto che la battuta originale ha sul pubblico straniero, senza stravolgerne troppo il senso.
È una delle chiavi del buon adattamento, se non LA chiave. Nessuno va a tradurti “hot dog” con “pane e panelle” perché il riferimento è già sufficientemente chiaro.
In Ghostbusters ti cambiano “twinkie” in “plum cake” perché visivamente è identico ad un plum cake e, lasciandolo in originale (“twinkie”), ti avrebbero stroncato la battuta. QUESTA è la “localizzazione”! Se adori i film anni ’80 non mi puoi dire “la localizzazione non va bene” perché sennò mi metto a fare una lista interminabile di film a te noti e “intoccabili” e ti tiro fuori una paginona di localizzazioni che non finisce più e poi facciamo incavolare il Cobretti che gli ho già scritto un pamphlet nei commenti ahah!
@ace: grazie al cazzo che se lo scambi letteralmente per un consiglio pratico non ha senso
ecco se in un doppiaggio mi metti un “grazie al cazzo” al momento giusto per me già hai vinto sull’originale
hai già vinto sull’originale anche se dicono “rotto in culo” al momento giusto, putroppo non lo dicono più, senti solo traduzioni dirette come “figlio di…”. RoboCop è un grande film in italiano perchè dicono “rotto in culo” ;-)
…e perchè c’è questa scena http://youtu.be/uvQppJNdwQc?list=UUGDEPB11lk1dT-ZnzN2C7ZQ
@nanni
grazie ar cazzo che se non si spiegano le cose e si massimizzano i concetti si dà solo un pretesto alla controparte di prendere il tuo concetto per verità e farti a fette. E’ un po’ lo sbaglio che fanno Ciobin e Schiaffi.
Come leggevo tempo fa il messaggio non è quello che si scrive, ma quello che l’altro percepisce e legge (nel senso di comprensione del testo, non fortissima in tutte le persone).
Pace
Doppiaggi, non chiedevo una disamina sul doppiaggio di Grosso Guaio, ma solo una recensione vera e propria.
Questi discorsi sul dubbing li ho sentiti mille volte, e almeno a un centinaio di discussioni avrò partecipato illustrando il mio originalissimo punto di vista che, in estrema sintesi, è: non sono affatto contrario al doppiaggio, che anzi, quando è ben fatto, apprezzo non poco; ma trovo anche giusto che si possa scegliere. Al cinema, per una serie di motivi, questo non è possibile, quindi pace. E direi anche sticazzi, esistono i Dvd e i BR.
sono d’accordo con DoppiaggiItalioti. due volte d’accordo e cinque altissimo per aver postato quella scena di robocop. quella scena doppiata vince tantissimo.
secondo me avete già detto tutto, sono d’accordo con nanni che se capisci la lingua il doppiaggio non ha senso, però è vero che esistono film che fanno venire i dubbi, tipo già citati quelli di sergio leone oppure dellamorte dellamore.
poi ci sono doppiaggi moderni che fanno schifo arcazzo. e ci sono pure film vecchi, soprattutto cinesi o giapponesi doppiati veramente male.
ma quando il doppiaggio è fatto bene è una manna dal cielo, ti permette di godere al 100% di un film senza bisogno di leggere.
i sottotitoli per me non hanno senso. sono una rottura di cazzo, ti distraggono dalla visione, rovinano l’enfasi delle battute..
tipo io di the raid 2 la trama l’ho seguita malamente, tutte le volte che parlavano e intanto si menavano io guardavo quello che succedeva e smettevo di leggere. poi lì la situazione è doppiamente brutta perchè se lo doppiano anche male i subs sono l’unica soluzione.. purtroppo.
Quattromila articoli su Ghostbusters e nemmeno una recensione per il vecchio Jack Burton.
Torno a chiederla. Lo faccio con passione.