Mia madre aveva l’abitudine di portarci al cinema con un quarto d’ora di anticipo.
Quando arrivavamo là, siccome all’epoca era permesso, per non stare in sala d’attesa a romperci i maroni entravamo subito: ci vedevamo il finale del film, poi rimanevamo e lo riguardavamo da capo. Se era figo guardavamo di nuovo anche il finale, se no uscivamo.
I genitori del mio compagno di classe Fabio invece ci portavano al cinema a orari completamente a caso, entrando indifferentemente. Rimase storica quella volta che entrammo in sala per Indiana Jones e l’ultima crociata e, dopo un breve scambio di battute tra Harrison Ford e Sean Connery, comparve la scritta “fine primo tempo”.
Mio zio invece ci portava là direttamente un’ora prima che aprisse il cinema.
Ghostbusters l’ho visto con lui: dopo un’ora di fotta per vedere mostri e fantasmi alimentata sproporzionatamente dalla noia apocalittica della piazza di Carpi vuota, una domenica pomeriggio di novembre nel 1984, in attesa che ci lasciassero entrare.
Ghostbusters non è ovviamente la prima commedia “horror” della storia.
Sulla scia dei Blues Brothers, che a una struttura umoristica aggiungeva un budget quasi da kolossal che permetteva complesse scene catastrofiche, era comunque il primo a giocarsi l’accoppiata in maniera “seria”, ovvero curando la parte effettistica tanto quanto la commedia. Lo faceva affidandosi a Richard Edlund, che si era fatto le ossa sulla trilogia di Guerre Stellari, I predatori dell’arca perduta e Poltergeist, ma soprattutto grazie a un Dan Aykroyd fissatissimo sulla materia e appassionato motore dell’operazione.
E il suo miracolo stava proprio nell’equilibrio dei generi, e nel modo in cui essi coesistevano e si incastravano senza sacrificarsi.
Si riusciva ad accontentare sia il fan della risata che, come nel mio caso, quello delle creature fantastiche.
Ci si poteva permettere di dare carta bianca a Bill Murray e lasciare che si mangiasse il film con le sue improvvisazioni (gran regalo del modesto Aykroyd, una delle più grandi spalle di sempre), ma contemporaneamente si faceva in modo che le scene fantastiche fossero curate e credibili, che spaventassero e inquietassero e creassero un senso di vero pericolo per i protagonisti.
E infine, proprio come nei Blues Brothers, si usava il grande budget per creare di contrasto l’effetto comico più epico di sempre.
Là c’era l’inseguimento infinito, con macchine della polizia a schiantarsi senza soluzione di continuità e i nazisti dell’Illinois a precipitare da un’altezza impossibile: qua, nell’apice della tensione, quando il potente dio Gozer si prepara ad evocare il temibile “distruggitore” – l’equivalente sumero del Kraken – appare il Marshmallow Man. L’omino dei “gnocchi di lichene” che al me di sette anni ricordava più che altro l’omino Michelin. Un tenero e puffoso Godzilla di panna pronto a mutare il sorriso beato nella smorfia furibonda del più improbabile portatore di apocalisse della storia del cinema.
Però lo ammetto: il motivo principale per cui Ghostbusters è invecchiato benissimo non è solo per gli effetti speciali di gran livello o per le trovate di sceneggiatura, ma è per lo stato di grazia di Bill Murray e il suo personaggio che oggi – chiedetelo anche al simpatico ma timido e regolarissimo Chris Pratt di Guardians of the Galaxy – sarebbe decisamente scorretto. Un fumatore, molestatore sessuale, pigro e sarcastico antieroe che si presenta dando scosse elettriche a un innocente solo per cuccare una studentessa e, mentre Ray e Egon si smazzano gli aspetti teorico-tecnici, pare fare l’acchiappafantasmi puramente per prolungare il suo immaturo stile di vita. Che alla fine, a parte un approccio progressivamente più umano al suo rapporto con la bella Sigourney Weaver, non incontra neanche particolari motivi per essere corretto.
Una cosa importante però la insegna: mai possedere le possedute.
Qui Nanni Cobretti, la palla agli altri redattori.
George Rohmer
Ghostbusters è uno dei miei film preferiti. Io non sono mai in grado di dire quale sia il mio film preferito in assoluto, vado a periodi, ma una volta mi hanno chiesto “Qual è il film che ti porteresti su un’isola deserta tra Ritorno al futuro e Ghostbusters?” e io risposi Ghostbusters. Non so se adesso direi la stessa cosa, ma insomma avete capito. Ricordo ancora la prima volta che lo vidi, cosa rarissima per me e la mia memoria del cazzo: ero a casa dei miei zii materni e me lo sono guardato in videocassetta con mio padre che mi diceva quando chiudere gli occhi per le scene “spaventose”. Da piccolo non guardavo horror, ma Ghostbusters è stato un passo avanti per avvicinarmi al genere e il mio primo approccio alla contaminazione tra horror e commedia. Ancora oggi lo amo alla follia e se faccio questo lavoro lo devo anche un po’ a plumcake giganti e troie preistoriche.
Wim Diesel
Il mio amico Leonardo aveva il videoregistratore prima di tutti gli altri e aveva inziato a mettere insieme le videocassette e io pensavo che tutte le collezioni di home video fossero così, senza saperne niente. Aveva tutte le vhs uguali con tutte le coste uguali, tutte da 240 perché ci stavano due film, eccetera. La selezione di film era eccezionale, fondamentalmente era stata messa insieme per i due figli della casa, l’altro era Alberto e aveva due anni in più. Soft horror à go-go: Ragazzi Perduti, Ammazzavampiri, tale SCARLATTI di cui non ricordo davvero nulla a parte che c’è un personaggio che si chiamava la Dama Bianca (ma potrei sbagliare, nel senso, non mi è manco mai tornato in giro a caso, probabilmente non è mai stato girato un film di nome SCARLATTI), Labyrinth, Ghostbusters, Legend di Ridley Scott (non so se vi ho mai detto, ma probabilmente sì, che da qualche anno lo pronuncio RAIDLI Scott, perché se Ripley di Alien si pronuncia RAIPLI mi sembra giusto chiamarlo RAIDLI. Bella Raidli), La storia infinita, la storia fantastica, cinque o sei film con Schwarzenegger (Commando, Predator, L’implacabile, Terminator e poi boh). La storia fantastica è un culto assoluto dei miei quindici anni, ma questo lo andrò a cercare su google e riempirò tutti i buchi. Di questo SCARLATTI invece preferisco tenere il ricordo incerto. Comunque la ballotta dei guaglioni in quel periodo era composta da Leonardo che appunto smazzava il soft-horror soprannaturale, Davide che amava l’horror quello degli spaghetti, Alberto che voleva vedere LE FIGHE, Thomas introdusse la più grande piaga del cinema italiano di merda culto della nostra infanzia (Diego Abatantuono), contagiando poi Davide che divenne un patito. Io ero piccolo, prendevo qualche ceffone e non esprimevo preferenze. Per vedersi un film il pomeriggio erano cazzi, era essenziale vedere questo e non quest’altro, litigate di trenta minuti perché non erano molti i film con fantasmi che uscivano a tradimento da un frigo urlando “viulenza”. Certi pomeriggi non si guardava manco il film. Certi altri porno e pippe. Ghostbusters lo vidi lì e mai più. Tra i primi titoli. Alla fine del film Davide disse “boh comunque non fa un cazzo paura”.
Casanova Wong Kar-Wai
Due anni fa la mia amica Regina Falangi torna da un viaggio negli States, un po’ tipo Beppe Severgnini, e mi porta in dono una maglietta dei Ghostbusters. Maglietta nera con logo degli Acchiappafantasmi, un po’ finto rovinatino per dare quell’aria vintage (non erano 30, ok, ma erano comunque 28 anni) ma soprattutto FOSFORESCENTE. Quanto sono belle le cose fosforescenti? Mentre Regina Falangi mi regala la maglietta a me vengono in mente un sacco di cose. Quella maglietta già l’ho avuta. Non era nera, era bianca, ma era uguale. Stesso logo, stessa fosforescenza. Me l’aveva comprata mia madre nel lontano 1984 o 85. Questo perché Ghostbusters era il mio film preferito di sempre. Mi torna in mente che passavo le ore a tentare di disegnare il fantasma del logo e, se non ricordo male, insieme al mio amico Carlhainz – quello con cui ridevamo le ore citando la battuta “mi ha smerdato!” – ci eravamo costruiti con del cartone una replica del macchinario con cui gli Acchiappafantasmi si accorgevano se c’erano dei fantasmi o meno. Eravamo andati veramente in fissa con quel film e cominciammo ad interessarci a cose bellissime, come gli ectoplasmi e la telepatia (una delle mie sequenze preferite era quando Bill Murray fa il test con le carte a inizio del film al babbo e a quella carina). All’epoca quando trovavamo il nostro film preferito di sempre andavamo al cinema 5 o 6 volte a vederlo, obbligando i nostri genitori, o qualche povera babysitter, a delle visioni forzate. Ma non è di questo che vi voglio parlare, bensì dell’utilità massima della maglietta dei Ghostbusters che mi è stata regalata dall’amica Regina Falangi. Una sera la indosso ed esco con la mia di allora fidanzatina. Non mi ricordo più per quale motivo, una volta rientrati a casa, siamo sull’orlo di un litigio. Stiamo per andare a letto, ma c’è una situazione esplosiva: lei mi ha appena rivolto una domanda di quelle a tracobbetto che qualsiasi cosa dici sai che finirà che sei uno stronzo e hai torto tu. E questo porterebbe poi a una litigata di mezz’ora minimo totalmente a vanvera. Al che, in un momento di genio puro, spengo di colpo la luce e mi si illumina la maglietta. Ovviamente, nell’esatto istante in cui si illumina il fantasmino, passa tutto. Non si litiga più e ci si dimentica della questione con una bella risata. Perché le cose fosforescenti sono belle e mettono allegria. Grazie Ghostbusters: ti voglio bene da 30 anni.
Stanlio Kubrick
Da piccolo ho visto talmente tante volte Ghostbusters che la prima volta che mi hanno detto che «Sacrifici umani! Cani e gatti che vivono insieme!» era una battuta di Ghostbusters quasi non ci credevo: per me era parte integrante del parlato quotidiano, come «non è stata colpa mia, c’erano le cavallette», «escono dalle fottute pareti», «mi dia un cespo di lattuga». Non che capissi davvero perché mi divertisse tanto, né affermerei che a sei anni guardavo Ghosbusters per “la comicità esilarante”, piuttosto per “i fantasmi e le creature orribili”, ma il motivo per cui quando penso a Slimer la prima cosa che mi salta in testa è «mi ha smerdato» è perché il miracolo vero di Ghostbusters, ai miei occhi di bimbo, era avermi convinto fin da subito che da grande, di mestiere, avrei fatto l’acchiappafantasmi. Più che la migliore, la comicità di Ghostbusters era, per me, al tempo, l’unica possibile, né le cose sono cambiate troppo, vent’anni dopo: non si ride SUI mostri (ironico distacco postmoderno), non si ride E POI CI SONO i mostri, ma si ride DEI mostri, perché esistono e possiamo farci poco, se non affrontarli con l’arma migliore che ci sia: un’adorabile faccia da culo.
Darth Von Trier
Quando uscì Ghostbusters mi trovavo negli USA, ci stavo già da un po’ quindi ricordo il prima e il dopo.
Voi non potete capire, da un giorno all’altro, quanto fosse difficile non accorgersi che era uscito questo film in tutto il continente. Era semplicemente ovunque e non potevi fare nulla senza imbatterti in roba che riguardasse il film.
Affissioni, spot radiofonici e televisivi, la onnipresente colonna sonora, insomma: un battage che non sfuggiva nemmeno ad un ragazzino straniero che non sa la lingua. Negli USA non so se avete presente, nei grandi magazzini esistevano dei chioschi in cui ti andavi a far fare la maglietta, sceglievi il tipo di maglia e la stampa a caldo da un catalogo e te la facevano espressa, magari mettendoci il tuo nome con qualche dollaro di sovrapprezzo. Un giorno andai a farmi fare una maglietta di Hazzard e mi dice che erano sospese perché avevano dovuto far spazio per più trasferibili a caldo di Ghostbusters visto che andavano via come il pane. Prima di allora percepii questa incombenza mediatica con Star Wars ma mi piacque, con il fenomeno Ghostbusters ero invece infastidito.
Il film non lo avevo ancora visto e sarebbe passato del tempo prima che lo avessi voluto vedere ma a furia di materiale correlato con cui venivo bombardato, ob torto collo sapevo già un sacco di cose.
Ricordo che stavo guardando una puntata di Muppet Babies – in cui spesso i muppets disegnati avevano delle interazioni con spezzoni di film- e qualcuno guardava dalla finestra e si trovava la scena con l’omino della Stay Puft, appresi quindi che in Ghostbusters c’era un grosso obeso bianco che terrorizzava la città e così via di ritaglio o spezzone o trailer affastellavo elementi spesso contraddittori: faceva ridere o faceva paura? Quale è il cattivo di tutti quei mostri che ho visto? Quello di Blues Brothers è ingrassato così tanto o è uno che ci somiglia? Tornato in Italia mesi dopo trovai l’uscita italiana del film e mi beccai circa la stessa buriana di battage, più moderata e un po’ più pezzente ma me la beccai. Roba che su “TV Sorrisi & Canzoni” uscì una sorta di tabella\casellario con tutti i fantasmi d’Italia ognuno con un disegnino bruttissimo. Insomma questo Ghostbusters non solo non capivo di cosa parlasse e di come lo facesse ma mi risultava oltremodo irritante oltre che invadente, dopo quasi un anno di martellamento mediatico tra due continenti.
Al cinema non volli andare, sono fatto così: se una cosa me la urli in faccia troppo a lungo non la vorrò fare. Lo vidi con altezzoso pregiudizio in VHS l’anno dopo e scoprii un film che cambiava le carte in tavola, costruiva un nuovo tipo di commedia, inventava soluzioni e lanciava personaggi che sarebbero rimasti a lungo, mi piacque ricredermi. Quella VHS per un anno la consumai e ogni volta capivo sempre di più il suo status di culto immediato, nonostante non gli abbia mai perdonato quella maglietta di Hazzard mancata.
Bongiorno Miike
Un gruppo di uomini, avversati dal governo, combatte contro un mostro di dimensioni enormi inviato da un’entità aliena e cancella l’Apocalisse. Ma questo solamente nell’ultima mezz’ora. Prima ci sono badilate di hard sci-fi, ventole e manopole, poltergeist, possessioni demoniache, raggi colorati e Sigourney Weaver che… buttamela via. Ah sì, ci sono le battute e tutte quelle cose che fanno ridere. Ma a casa mia questo è il film che tutti segretamente attendiamo di vedere da quando siamo concepiti. Poi lo vediamo. E tiriamo la riga su quella lista là che c’abbiamo tutti.
Stasera ci ripassiamo Ghostbusters tutti insieme per #400tv.
Ripassate le istruzioni, e unitevi a noi.
La videocassetta più rovinata a casa mia :)
“Ripley di Alien si pronuncia RAIPLI”. Maddeché?
Grandi.
Io non ho particolari aneddoti da raccontare, l’entusiasmo assoluto per il film per una volta si è mangiato il contorno. Avevo dieci anni e dirmi che il film era figo fu nientemeno che miocuggino, che poi, come ho già raccontato, mi registrò la colonna sonora. Al cinema mi portò mio padre, un poco dubbioso perché aveva saputo che era un film “con le parolacce” (questa fissa dei miei era curiosa, data la presenza del lato materno della famiglia, composto da trentini bestemmiatori compulsivi). Ricordo una sua risata imbarazzata su “Mi ha smerdato!”, ipotizzo il suo imbarazzo sulle scene di Sigourney Weaver* posseduta. Ricordo le risate, gli spaventi, la meraviglia per effetti speciali che mi sembravano insuperabili. Ricordo il mio entusiasmo totale fuorti dal cinema.
*che lui mi presentò come: “è quella di Alien”! Suo film culto che mi aveva raccontato per filo e per segno, tanto si può dire che lo conoscevo senza averlo ancora visto.
Che ricordi! Io devo avere ancora in cantina questo:
https://www.youtube.com/watch?v=kNt_YuIKHSw
e questo:
https://www.youtube.com/watch?v=bFak_lb3Doc
più anche gli oculari!
ora vado a rispolverarli!! :)
A me la prima volta che ho visto il film su canale 5 mi aveva un pò deluso perchè ero fan del cartone animato(introvabile in dvd in Italia)infatti le action figure vendevano a manetta,mi ricordo che c’era un episodio in cui andavano alla fine ha vedere il film e Peter diceva “non mi assomiglia per niente quell’attore”,(Bill Murray),comunque ha casa ho Exteme Ghostbuster per l’advance e Ghostbuster 2 sul vetusto gameboy.
Speriamo che non fanno il reboot.
A dimenticavo in Casper c’è un cameo di Ray.
io sono cresciuto con il cartone animato. la scena che mi piace ancora oggi ricordare è quella di quando, parlo del cartone, un fantasma addormentava tutti e li faceva sognare. c’era peter (che io avevo capito si chiamasse bigman) sbracato con un sorriso beffardo che sognava una roba del tipo:
“e il vincitore della lotteria è il dott. peter venkman”
e via così.
poi vidi il film che io pensavo fosse tratto dal cartone. ed è tra i preferiti di sempre insieme all’altra carrellata degli anni ottanta.
trovate geniali, gag eccezionali
“dovremo lavorare con i privati. tu non lo sai com’è, ma io sì, i privati vogliono i risultati!”
“mi ha smerdato”
“il terrore travalica la mia capacità di razionalizzare”
eccetera
c’è tutto: umorismo nero e bianco, avventura, fantascienza, horror. che vogliamo di più?
lo vidi per lo stesso,semplice,motivo di sempre : me lo fece vedere mio padre.
mio padre è sempre stato uno con poca cognizione.
mi faceva vedere film che ogni altro genitore avrebbe evitato come la peste.
alla tenera età di 5/6 anni mi ero già sciroppato Blade Runner un paio di volte, Apocalypse Now pure…senza parlare di vari Porkys buttati li a sbruffo per muovermi gli ormoni.
e ovviamente, Ghostbuster 1 & 2 messi in loop a ogni tempo morto.
bè, grazie Papà.
Sei stato la personificazione dei 400 calci ante litteram.
PS
RAIPLI tutta la vita.
Ricordiamo che più che una regola è un indirizzo…
film spettacolare!
Uno di quei film che posso citare parola per parola. Sorriso stampato dall’inizio alla fine. Se ne può parlare all’infinito, anche solo di Janine e i suoi duetti con Wenkman (“Posto d’oro eh? Batta qualcosa, la macchina è a nolo”) e Spengler (“ha le mani d’oro, io lo vedo. E scommetto che le piace leggere…” “la stampa è morta”), Moranis geniale nel ruolo di mastro di chiavi, ecc. Film da top three.
@blueberry forse è l’uomo del sonno,comunque nel gioco del 2009 ci sono tutti i fantasmi del film:Slimer,Stay Puft,la vecchia della biblioteca e il boss finale mi sembra di ricordare che si chiamasse Shandor.
Questo e’ il momento in cui mi dovete dire se il gioco del 2009 e’ facile o meno, che se mi ammazzano e devo ricominciare da tre schermate prima piuttosto mi faccio possedere dal Mastro di Chiavi.
Io lo vidi nell’88-89, dopo aver visto il cartone animato e quando realizzai che SLAIMER non faceva parte della squadra ci rimasi un po’ male. Sottolineerei oltre agli immensi Aykroyd e Murray, un grandissimo Rick Moranis, caratterista di spessorone, che ha fatto davvero troppo poco in carriera.
Anche io ero in fissa totale. Avevo la trappola che si illuminava al buio e si apriva col pedalino… Chissà dov’è finita, maledizione! Murray era il mio preferito, ma, in realtà, volevo più bene a Aykroid che mi aveva donato pure Blues Brothers. Se ci mettete Ritorno Al Futuro avete i miei 3 film d’infanzia perfetti, Indiana Jones viene parecchio dopo nella classifica della roba che volevo vedere almeno una volta alla settimana…
Cinema Eden @ Cherp?
1) Vidi Ghostbusters prima di Blues Brother e, quando mi dissero che Dan Akroyd era il fratello magro ed alto, non volevo crederci.
2) Ditemi che quelle tre ragazze non sono semplici cosplay ma le attrici di una versione porno del film!
@Nanni: Il videogame è un “sequel” del film, la storia parte dalla fine del film e tu sei un “nuovo cadetto” della banda. come tutti i vg degli ultimi anni, è decisamente affrontabile. il fan service è spinto e qualche bella risata te la fai.
Se tieni una console che lo fa girare, merita.
Nanni il gioco del 2009 per ps3(uscito con il bluray del film del ’84) e Xbox 360 e un fps in terza persona ,i fantasmi si acchiappano come in Luigi Mansion,in normal non è difficile ma io gioco solo in difficile infatti in alcuni punti ho sudato,ma rimane uno dei migliori tie-in e il migliore gioco sui Ghostbusters.
Su play.com e amazon uk penso che lo trovi per pochi spicci e dovrebbe essere in multilingua.
p.s non c’è Rick Moranis ne Sigourney Weawer ,c’è Alyssa Milano e William Atherton.Se c’è l’avevo ancora te lo vendevo io.
Inoltre: quando ero piccolo, amici mi raccontavano del videogioco per C-64 del primo Ghostbusters ed io, nella mia fantasia- come sempre accadeva, me lo immaginavo con una grafica tipo consolle odierna. la cosa buffa è che oggi neanche ci gioco più ai videogiochi.
Aneddoti da magone :)
Non è che uno vuole essere nostalgico a tutti i costi… è proprio che non escono più film così perfetti. Meglio rivedere questo la centesima volta che sprecare tempo con il nulla odierno.
Scarlatti lo ricordo come un capolavoro dimenticato dai più, il titolo originale è appunto lady in white. Ma non l’ho più rivisto dopo la prima volta. Probabilmente oggi mi farebbe l’effetto di una puntata di piccoli brividi. Credo faccia un buon paio con qualcosa di sinistro sta per accadere.
Unico aneddoto: io sia Ghostbusters che I predatori dell’arca perduta li ho visti in tv nel 1986 (a sette anni i miei avevano deciso che ero una persona abbastanza matura).
Ora ho fatto l’archeologa per 10 anni e amo Bill Murray da quasi 30.
Fate voi l’impatto psicologico.
<3
Mi ero sempre chiesto come fosse stato possibile che, in quegli anni, ci fosse un cartone dal titolo “Ghostbusters” che non c’entrava nulla con il film. Ma ha già risposto Nanni qualche giorno fa!
Ho le lacrime agli occhi per la commozione, grazie ragazzi. Questo è IL film della mia infanzia, il mio primo horror (che paura lo zombie nel taxi e ovviamente lo Zuul nel frigo!!!) nonché il mio primo amore: sarà stato anche un molestatore indolente e stronzo, ma bello come Bill Murray all’epoca non c’era nessuno.
visto al cinema con mio padre come Ritorno al Futuro, La Storia infinita, i Goonies ed Explorer. Pilastri della mia infanzia. Rivisti migliaia di volte. Meta’ anni 80: il periodo piu bello per essere bambino.
Ghostbusters: rivisto in TV, VHS, DVD, BluRay, 88 giri e nel microonde almeno 1000 milioni di volte. E’ uno dei film che conosco a memoria. Anche Ghostbuster 2, che, pero’, ho sempre reputato meno bello. La serie a cartoni: qualche puntata epica, in generale sottotono. Il videogioco del 2009: e’ il ghostbusters 3 che tutti volevamo: Pieno di citazioni da film e cartone porta il livello di nostalgia alle stelle, addirittura con le voci originali (gli attori del film in english, mentre in italiano tutti i doppiatori storici tranne per la voce di Bill Murray) e la sceneggiatura di Ramis e Akroyd!!!!! Imperdibile!
Le mie frasi preferite (potrei citare tutto il film):
“Colleziono spore muffe e funghi”
“Esattamente dottore in cosa?”
“Perirai nella Fiamma!”
“Beh, se c’e’ lo stipendio fisso credo in tutto quello che dice”
“Scusi lei dove’e’?… ehm di dov’era?”
“-lei e’ mestruata al momento?
-ma questo cosa c’entra?
-Non rompiamo: si inchini alla scienza!”
“Ok, chi ha portato il cane?”
“Quando uno ti chiede se sei un dio, tu gli devi dire si’!”
“Fate vedere alla troia preistorica come si lavora all’assessorato!”
“Digli del plumcake”
ecc ecc ecc
Bei tempi quando in tv passavano la pubblicità del film (rigorosamente alle 20:30) anche dieci giorni prima.
Bastava così poco per emozionarci e viaggiare con la fantasia.
@Casanova:
la maglietta fosforescente (o fluorescente) è per caso disponibile?
La fidanzata colma la sua lacuna questa sera e chissà, magari la maglietta avrà lo stesso effetto che ha avuto nel tuo caso.
Lacrimoni!!
Non dico più di ciò che è stato già scritto!
Dico solo che la serie a caroni animati era bellissima anche perchè c’era l’episodio col GRANDE CTHULHU, SHOGGOTS e via dicendo!!
è un film magico.
E non riesco a pensare alla mia vita senza di esso: le battute, le mimiche facciali… ogni singola particella di questo film si è fusa col mio DNA al punto da non capire più se mi è piaciuto perché affine alla mia personalità o se la mia personalità si è ispirata totalmente al film.
E non passa settimana senza che io lo citi almeno una volta….
Lo amo e basta.
Più che un (grandissimo) film, vedo che Ghostbusters è finito per diventare una super madeleine proustiana dell’infanzia di noi tutti.
come h già scritto, anche se sono nato dopo l’uscita del film, questo è uno di quei classici che appartengono anche alle generazioni successive alla data di uscita… Oltre al valore affettivo poi, bisogna anche sottolineare come film come questo, come ritorno al futuro e pochissimi altri siano invecchiati benissimo
Senza offesa, ma io voglio un mio avvocato
Visto al cinema col mio povero papà, entrato al cinema con la faccia di uno votato al sacrificio ed uscito così divertito che andammo a rivederlo poi in una sala di seconda visione. Avevo 9 anni e giocavo al Ghostbusters nella mia cameretta, con lo zaino e la pistola giocattolo. in definitiva, uno dei film della mia vita insieme a Blues Brothers, 1997 Fuga da New York e pochi altri. Grazie 400calci!
io del cartone animato (quello coi personaggi veri del film) mi ricordo la puntata in cui c’è la citazione a frankenstein jr con peter venkman che dice “temporale” e fuori scoppiano i tuoni tipo igor (noo, si pronuncia aigor) che dice “blucher” e i cavalli nitriscono.
(anzi, credo che “raipley” venga più da “aigor” o “fredraick von frankenstin” che da paizza alla papaia)
@darth
io quel casellino patetico di TV Sorrisi e Canzoni sui Fantasmi d’Italia lo ho ancora da qualche parte! l’avevo ritagliato e conservato!!
C’è un orso sciolto in casa mia!
Io sono cresciuto più col mitico cartone animato. Il film, non so per quale motivo, credo di averlo visto solo da adolescente, non prima.
Stasera me lo vedrò per la prima volta in lingua originale, visto che il doppiaggio del dott. Venkman non mi è mai piaciuto.
Bill Murray numero 1.
Ghostbusters è uno di quei film di cui non ho memoria sulla prima volta (a differenza di Ritorno al Futuro). Probabilmente perché ero così piccolo che per me è una di quelle cose che esiste ed è sempre esistita. E Basta. Da praticamente SEMPRE è un cult inarrivabile che mi ha portato a saperlo a memoria e ha citarlo in continuazione ancora oggi. Solo tanto amore per tutti e per Murray che da allora è diventato un qualcosa molto vicino a dio. Io oltre al logo disegnavo tantissimo anche Slimer. Tante bellissime cose.
Sempre i migliori! Io, di mio, lo guardavo a raffica dopo la scuola elementare
@Wim VRONG!!!! Si scrive Ridley, si legge fratello e scemo.
Ricordo che lo proiettarono nel cinema all’aperto del mio paesotto montano, avevo 8 o 9 anni, e a ruota seguiva Thriller di Landis (il videoclip).
passammo i mesi successivi nel delirio, e ancora qualche strascico rimane..
capolavoro.
In effetti visto da piccolissimi è proprio il film che ti fa fare il passaggio dai film per bambini a quelli per adulti.
Almeno, per me è stato così: visto per la prima volta in tv senza saperne nulla, all’inizio i miei pensavano fosse una commedia innocua quindi me lo stavano lasciando vedere tranquillo. Poi quando inizia a diventare spaventoso, avevano cercato di spedirmi a letto ma avevo piantato abbastanza casino per arrivare fino alla fine.
In realtà ricordo anche che poi – chissà perché – la troia preistorica nel finale mi aveva dato incubi per molto tempo, mentre tutto il resto non mi aveva terrorizzato granché. A parte ovviamente lo spaghetto allucinante della vecchia in biblioteca, chissà che salto sul divano la prima volta.
Comunque credo sia proprio a partire da questa visione che ho iniziato ad appassionarmi all’horror, sicuramente Romero, Sam Raimi, Wes Craven e tutti gli altri li ho beccati vari anni dopo.
Segnali che ero davvero piccolissima quando l’ho visto: non ricordavo il numero di stecche di sigarette fumate durante il film. (#400tv e i ricordi d’infanzia)
#teamprimacartonepoifilm
Ricordo la puntata (o forse due con il ritorno) della serie animata in cui c’era il bao bao che aveva accesso a tutti gli armadi nelle stanze dei bambini tramite una stanza extradimensionale con le ante di tutti gli armadi a disposizione… mi cacavo sotto. Egon lo temeva più di tutti ed io mi immedesimavo. Brividi anche adesso
Darth von trier anche a me succede che le cose troppo strombazzate m’ infastidiscono. Vedi “Titanic”, anche se quando l’ ho visto non mi è comunque piaciuto.
Vidi prima la serie TV e poi mi pare un po del II. Solo quando lo ritramsisero ad inizio 93 lo registrai e per un periodo quando tornavo da scuola lo guardavo sempre! Ancora oggi lo guardo molto volentieri! ^^ Riesce a mischiare alla grande commedia caciarona a surreale! ^^ Un degno epigono penso sia M.I.B. che mischia fantascienza a commedia. Ci hanno riprovato con “Vicini del terzo tipo”, ma la è riuscito meno, seppur il film sia gradevole. Ora vediamo “Pixels”.
P.S. Venkman all’ inizio con il povero studente mi è tutt’ ora antipatico! XD
“che al me di sette anni ricordava più che altro l’omino Michelin.”
Per anni ho avuto il dubbio se fossero lo stesso personaggio o meno! XD
“e ne può parlare all’infinito, anche solo di Janine e i suoi duetti con Wenkman (“Posto d’oro eh? Batta qualcosa, la macchina è a nolo”) e Spengler (“ha le mani d’oro, io lo vedo. E scommetto che le piace leggere…” “la stampa è morta”),”
“Quanto c’ è nel fondo cassa?”
“Questo lauto banchetto è stato pagato con la cassa del fondo cassa”
:lol: