Idris Elba. Che soggetto.
Quelli che vivono a Roma sanno di sicuro tutto su che ne so, Alberto Sordi, Sergio Leone, Dario Argento, ecc…
Da trapiantato londinese, specialmente ma non solo per via degli anni in cui stavo in zona Hackney, mi capita di avere un sacco di aneddoti su Idris Elba. Non sono tutti spiattellabili in pubblico così senza ritegno, pagatemi almeno una birra, ma alla fine come volete che si riassumano? È stronzo. Questo è il riassunto. Sì lo so, è quello che si dice un po’ di tutte le persone famose che non sono Keanu Reeves. Non sto qua a dirvi se Idris sia più o meno stronzo della media, ma è sicuramente molto più stronzo di Keanu Reeves. Pagatemi una birra e vi racconto tutto.
Una cosa che magari non sapete se non lo seguite da vicino è che, oltre a fare l’attore, Idris Elba ha strategizzato la sua carriera secondo il classico modello rinascimentale dell’uomo capace di fare tutto. Sa recitare in ruoli e generi diversi, ma è anche un dj e cantante R&B che ha suonato a Coachella e aperto i concerti di Madonna. Ed è pure un kickboxer… vorrei dire professionista? Come lo definireste uno che si è allenato alla kickboxing durante un reality show alla fine del quale ha esordito sul ring contro un altro pro che puntualmente ha incassato l’assegno e perso? Secondo voi chi vince a kickboxing tra Idris Elba e la Canalis? Non lo so, ma c’è uno sketch di Famalam sulla BBC che rende l’idea del tipo di reputazione che ha Idris da queste parti.
Passiamo oltre.
Nel 2010 Idris Elba ha un’occasione imperdibile: una serie da protagonista, creata da Neil Cross, in cui può interpretare la sua versione dell’archetipo del detective in episodi pieni di azione e mistero. Luther. John Luther. Il suo personale Sherlock Holmes.
Luther è innanzitutto un genio.
È il migliore di tutti a livelli geniali, per intuizione, spirito di osservazione, analisi, capacità deduttive. Come Sherlock Holmes.
Non fosse abbastanza, ha altre qualità:
- la fazza, il fisico, il carisma di Idris Elba;
- mena come un professionista.
Ma è anche un genio tormentato perché… uhm… qual è un difetto che lo possa rendere tormentato ma allo stesso tempo non dipingerlo in una luce troppo negativa? Ah beh, facilissimo signora mia: ci mette troppa passione! Troppa dedizione al lavoro! Troppa intensità! Se c’è qualcuno che si merita due pugni lui magari gliene dà tre! Forse addirittura quattro!!! Ah non ci siamo Luther, sei proprio un “antieroe”… Da una parte il cervello di un genio, il fisico di un modello di Men’s Health e la capacità di menare di un campione di MMA; dall’altra, a volte tende a dare tre pugni alle persone cattive che forse due pugni erano sufficienti. Non riesco a capire dove penda l’ago della bilancia. I lati positivi me lo rendono ammirevole, ma quelli negativi come dire, rimettono un po’ tutto in discussione, sfumano i confini, intorpidiscono le acque…
Non è questo comunque l’aspetto di Luther che mi fece appassionare alla serie originale della BBC.
Si sa: a definire un giallo sono anche le caratteristiche dei villain che presenta, e il modo in cui i misteri vengono risolti.
Ed ecco, i criminali di Luther hanno tutti in comune il fatto di aver ceduto a una debolezza psicologica, o a un trauma infantile, e sempre in modo deplorevole, infingardo, patetico.
E questo Luther lo sa.
Luther a un certo punto scopre il punto debole di origine psico-traumatica del suo avversario, e puntualmente lo usa per rigirare il dito nella piaga.
In La signora in giallo, c’è sempre il momento nel finale in cui gli indizi sembrano puntare su un colpevole, ma la signora Fletcher non è convinta, e allora il vero colpevole cede alla pressione e confessa tutto.
In Luther c’è sempre il momento in cui Luther si trova davanti al colpevole di turno e comincia a dirgli cose tipo “Cioè tu hai ammazzato questa persona solo perché tuo padre ti menava e tu non avevi il coraggio di reagire, e allora ti rifai sui più deboli perché sei un fallito senza spina dorsale, che ha vissuto tutta la sua vita fingendosi grosso ma in realtà affogando nella paura cronica, nascondendoti come quel patetico essere minuscolo che sei in realtà, guarda come stai tremando, ogni tuo lievissimo gesto è un segnale di imbarazzante insicurezza, sei una MERDA! Razza di essere inferiore!”
Avete presente quelle discussioni sui social che sembra che nascano da un banale disaccordo, tranne che uno dei due la affronta partendo a bomba con una lunga disamina psicanalitica del suo interlocutore che spesso è una roba tipo “siccome ti è sfuggito un refuso ti immagino come il più patetico e complessato frustrato senza vita che abbia mai posato un dito sulla tastiera dietro la quale tenta invano di nascondere la sua indegna figura”, ecc… ?
Ecco, Luther è tipo il santo patrono di quelle persone lì.
Ogni volta fa schiattare dal ridere anche se, esattamente come quando leggo quel tipo di discussione sui social, non capisco mai se rido più della vittima o dei sospettosi viaggi egotistici dell’aggressore. Del resto anch’io sono stronzo, come ogni persona famosa.
Ma insomma, Idris Elba ci ha vinto un cazzo di Golden Globe per questo ruolo.
La prima stagione di Luther era una bomba.
La seconda, più o meno a livello.
Da lì in poi era una pallida scusa per massaggiarsi l’ego durante periodi difficili – immagino quelli in cui lo chiamavano per fare una comparsata inutile alla Marvel nel ruolo del vichingo spaziale.
A un certo punto diventava anche giusto levarsi la soddisfazione di un lungometraggio, rigorosamente sul Netflix.
Ed eccolo qua. Luther: verso l’inferno. Diretto da Jamie Payne, veterano dei serial inglesi già al timone di Luther – Season 5.
Parte a bomba, Luther: verso l’inferno, perché come primissima cosa ci tiene a confermare di non voler cambiare la ricetta, e ti presenta subito un personaggio triste e patetico che fa un mestiere (relativamente) umiliante. Gli arriva una telefonata losca, e dall’altra parte c’è uno che lo intimidisce e lo ricatta con una roba che assomiglia tanto al famoso scherzo della webcam in cui una ragazza ti invita a pasticciarti davanti a lei e poi ti minaccia di diffondere il filmato a tutti i tuoi contatti. Presente no? Quella roba che succede casualmente mentre stavi facendo la doccia e volevi solo essere educato, come raccontano certi politici. Ma ecco, ti immagini già Luther che si sfrega le mani e prepara il monologone.
L’inizio è effettivamente fighissimo, perché il villain viene svelato immediatamente: è Andy Serkis.
Andy Serkis fa il mago della tecnologia – lo si capisce perché ha uno di quegli smartphone con lo schermo pieghevole (ma non li avevano ritirati dal commercio perché si rompevano subito?).
Ma si capisce anche che il film ha un budget povero perché a Andy tocca di comparire con la sua fazza vera e soltanto una misera, orribile parrucca.
L’inizio è fighissimo anche perché Andy Serkis dice “Uhm, questo Luther sta troppo in mezzo ai maroni, bisogna che spingo qualche bottone per rimediare” e PEM! Il film non perde un istante, e al minuto 12 Luther è già stato incastrato con un’accusa falsa e si ritrova in galera con la reputazione affossata (probabilmente per colpa dei rettiliani illuminati che vogliono imporre il Nuovo Ordine Mondiale tramite cancel culture).
È una bella storia con una bella struttura, insomma.
Da una parte un cattivo pittoresco e pieno di risorse che sembra uscito dritto da James Bond, e che intavola con Luther la classica strategica partita a scacchi e sfida di carisma.
Dall’altra Luther che, per sconfiggerlo, si ritrova a dover partire dal punto più basso possibile – al di là che per uno genialmente intelligente come lui uscire di galera è una fischiata, cosa volete che sia, si mette direttamente a menare tutti stile Dwayne Johnson in Fast & Furious 8.
È una storia che Idris Elba e Andy Serkis si caricano sulle spalle ma che non manca di buoni spunti, passando dal giallo all’action e sfiorando addirittura l’horror in stile Hostel.
È anche tutto scritto in modo sufficientemente intelligente da risultare comprensibile a chi non avesse mai guardato la serie: non ci sono molti spiegoni da fare, Luther è facile da descrivere con pochi tratti, e tutti i personaggi dal background complicato (tipo Alice) vengono lasciati fuori per non disorientare gli spettatori al primo impatto con il LutherVerse.
Quello che frega è probabilmente l’ambizione fuori scala.
Il lungometraggio vorrebbe essere di più ampio respiro e avere qualche scena più kolossal rispetto alla serie media della BBC, ma vuoi il budget moderato o vuoi la mano di un regista non esattamente abituato alle scene su larga scala, i momenti di maggiore impatto non rendono come dovrebbero. C’è ad esempio questa scena a metà che sulla carta è incredibile: una roba complessa ambientata a Piccadilly Circus per la quale il Council ha concesso permessi straordinari, che come potenziale sta a metà tra il finale del Lupo mannaro americano a Londra e un film di Shyamalan, ma il risultato è piuttosto scialbo.
Fatemi dire una cosa banale ma necessaria: la serie è molto meglio.
Non l’avete vista? Recuperate le stagioni 1 e 2.
Da lì in poi, se sentite la mancanza di Luther e avete bisogno della vostra dose di Idris Elba che umilia i suoi avversari nel più profondo della loro stssa esistenza – tra l’altro con l’arroganza di chi sa che in caso di bisogno li straccerebbe anche a cazzotti, e quindi li umilia sostanzialmente per il gusto di farlo – sparatevi anche il resto.
Il film non fa eccezione: potrei stare qua un giorno intero a lamentarmi di quanto sia approssimativo, ma la realtà è che Idris Elba e Andy Serkis che si sfidano come in una versione povera e pacchiana di Heat valgono la visione da soli.
Streaming-quote:
“B-b-b-b-bitch I’m Idris Elba”
Idris Elba, i400idriselba.com
Vivo nelle langhe . Se passi da barolo ti offro una bottiglia di barbaresco e mi racconti tutto di idris Elba. Per me il suo film migliore 28 giorni dopo. Che è anche il miglior film di robert carlyle bob
Mi sembra di capire che il film non si colega al finale dell’ultima stagione
Recensione epocale. Ma dato che il video suggerito non è più disponibile su youtube PRETENDO almeno un paio di aneddoti. Prometto che quando passo a Londra offro pinte come se piovessero.
Grazie. Io il video continuo a vederlo, ma nel dubbio l’ho spostato ad essere unicamente un link e aggiunto una foto extra in omaggio.
Grazie a te, ora lo vedo, e diciamo che rende l’idea. Cmq un film su Luther senza Alice già parte male.
Grande mossa del Capo che scrive un’intera rece per assicurarsi alcol gratis (anche da me, ora voglio sapere TUTTO).
Mi ricordo che introno al 2010 uscirono quasi in contemporanea Sherlock e Luther. Due serie che i perfidi inglesi realizzarono con tutti i crismi e l’arroganza del caso. Ma mentre per Sherlock ricordo di aver visto tutti gli episodi, e di tanto in tanto andava a controllare nei siti se ci fossero degli aggiornamenti, non immaginavo che Luther fosse arrivata fino alla quinta stagione.
Mi sembrava di ricordare che ad un certo punto avesse un finale con Luther che viveva felice e contento con Alice. O per lo meno condividevano le loro turbe psicochite insieme.
“È il migliore di tutti a livelli geniali, per intuizione, spirito di osservazione, analisi, capacità deduttive. Come Sherlock Holmes.
Non fosse abbastanza, ha altre qualità:
– la fazza, il fisico, il carisma di Idris Elba;
– mena come un professionista.”
E visto che Sherlock Holmes mena pure lui come un professionista, da Conan Doyle fino a RDJ, direi che i pregi di Luther si riducono al solo essere interpretato da Elba :D
(scusa Capo, su SH sono un precisetti)
Comunque: prime due stagioni di Luther anche a me piacquero moltissimo, credo di essere arrivato alla quarta; mi aveva sempre fatto ridere come con l’aumentare dello star power e degli impegni di Elba le stagioni diventassero sempre più corte (vado a memoria, ma se ricordo bene la quarta stagione erano solo due episodi, pensavo che la quinta stagione fosse questo film singolo). Struttura che in effetti potrebbe avere senso copiare per lo Sherlock di Cumberbatch.
Il film non l’ho ancora visto ma finora i commenti li ho trovati piuttosto freddi, i più generosi sono stati degli entusiastici “mah, dai, si lascia guardare”, quindi non ho esattamente l’hype. Però magari rivedo le prime due stagioni.
Dimenticavo: video di Famalam clamoroso, sto ridendo da cinque minuti. Grazie!
Il mio peggior difetto? Sono troppo puro e sincero in questo mondo di medda
“Avete presente quelle discussioni sui social che sembra che partano da un banale disaccordo, tranne che uno dei due la affronta partendo a bomba con una lunga disamina psicanalitica del suo interlocutore che spesso è una roba tipo “siccome ti è sfuggito un refuso ti immagino come il più patetico e complessato frustrato senza vita che abbia mai posato un dito sulla tastiera dietro la quale tenta invano di nascondere la sua indegna figura”, ecc… ?”
“Da lì in poi, se sentite la mancanza di Luther e avete bisogno della vostra dose di Idris Elba che umilia i suoi avversari nel più profondo della loro stssa esistenza”
IT’S A TRAP!
Maledizione, hai mangiato la foglia!
Chiacchiere in libertà… non sarà chissà che innovativo, le motivazioni possono essere confuse ma sinceramente rispetto a qualunque serie proto-filmica Disney+ Luther ha sempre avuto una grande differenza: il cuore, certo tutto è derivativo, Sherlock ha praticamente ispirato quasi QUALUNQUE serie crime-drama che metta al centro della trama il delitto e uno o più investigatori che indagano. E la narrazione e i personaggi che cambiano. Idris Elba rimane un comprimario che ci mette la faccia, che nei film si nota spesso di più, anche se fà sempre lo stesso persoanggio, ma d’altronde non è quello che fanno tutti i caratteristi? Sempre lo stesso personaggio , nel bene o nel male. Qui il film non è un capolavoro, certo mettere madre e figlia nel finale a rischiare l’arrosto in Norvegia è un pò deja vu oltre che un pò fiacco. Però il film si chiama LUTHER non GOLLUM o Antonio di Manoppello. E ovvio che tutta la vicenda è incentrata su di lui, come è ovvio che Luther è un DETECTIVE, non un poliziotto alla americana per intenderci. I colleghi di contorno per esempio sono l’altra ossatura della narrazione. Certo Gollum sfoggia una parrucca niente male, ma vuoi mettere Andy che fà lo squilibrato senza anello? Poi gli omicidi-suicidi sono noiosi, ne prendo atto. Così come anche le motivazioni di mister Anello che alla fine è il solito squilibrato che vuole farsi notare ma tant’è. Le trame sono quelle, una trentina e quando parti con il crime-drama in cui l’investigatore è stato incastrato, arrestato e tradotto in prigione dove potrebbero accopparlo le varianti sono sempre le stesse: piano di evasione, azione e reazione per scoprire chi ti vuole mettere nei casini, semplice: c’è poco da aggiungere.. e senza Idris il film era INUTILE, punto.
Quindi alla fine il personaggio che interpreta in The Losers è se stesso nella vita reale…
Ma se Luther andasse a Belve e la Fagnani gli chiedesse “un suo difetto VERO”? Ecco uno scontro che vorrei vedere.
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(P.S. Comunque per me sarà sempre Stringer Bell).
Dei uno dei pochi che sa. Non è stato nemmeno nominato nella recensione ,un vero peccato
P.s
Parlo di The Wire , probabilmente la migliore serie mai scritta.
Togli pure il “probabilmente”. Ha stupito anche me che non fosse nemmeno nominata nella recé, ma il capo sicuramente era distratto dai coccodrilli in vasca da bagno
Io ancora non mi capacito di come Idris si faccia tutto il viaggio Inghilterra – Norvegia nel portabagagli.
Spezzo una tibia in favore della Canalis. Tutti a burlarla, ma non si può non aver apprezzato la variazione di tecniche di gamba, la velocità di braccia, la coordinazione negli spostamenti. Tenendo conto che è over 40, si è sempre allenata in casa per fitness e di sparring a ritmi sostenuti ne avrà fatto poco o niente negli anni, ha fatto un gran match a livello visivo. È portata e si vede. Avesse iniziato giovane, qualche bella cintura se la sarebbe portata a casa. Per gnoccaggine e tecnica mi ha ricordato Ekaterina Vandaryeva. Un bel vedere. Brava. A parità di peso, densità ossea e se avesse il pisello, batterebbe Elba, imho. Brutto match il suo. Veramente brutto.
Zero burle alla Canalis da parte mia considerando che non saprei chi vincerebbe tra lei e Idris nonostante le diverse categorie di peso… Per quanto ne so, al contrario di Idris, la Canalis ora sta facendo la kickboxer a tempo pieno (nel senso che non la vedo fare altro).
No, vabbe’, al primo low kick Elba renderebbe zoppa la povera Eli. Sarà 55 kg, la sarda. Non capisco però chi l’ ha presa in giro e perchè. Primo match, light contact, ma l’ adrenalina ti può fottere lo stesso e farti fare cose a caso o farti scoppiare già dopo una ripresa. Lei no. Chapeau.
Nanni se ti offriamo una birra GIGANTE almeno quanto Idris Elba, ce lo fai un blog con tutti gli aneddoti? O anche una live dove ti sorseggi la suddetta birra GIGANTE! Eddaii
Il mio potere preferito di John Luther è quello di chiamare sempre le persone per nome in ogni frase, a quanto pare per metterle a loro agio ma ottenendo l’effetto opposto.
Visto la primanstagionendi Luther durante il lockdown. La trovai pure bella ma per ragioni non definite mollai il colpo (vabbè, preferii l’ennesimo rewatch di Buffy, questa come ragione basta e avanza)
Quello che vorrei capire su Luther film è: c’è l’effetto puntata allungata?
Luther la serie era una roba fighissima, con Idris che sgorgava carisma dalla punta delle dita fino all’ultimo follicolo dei capelli con quella camminata da Luther, la voce da Luther e il costume da Luther con quel cappotto che ho cercato per averlo uguale come ai tempi gli occhiali di Matrix. E poi c’era la meravigliosa Alice, la rossa.Poi è successo qualcosa e la serie è andata a puttane, la quinta è un tale obrobrio che la delusione è solo seconda a quella che mi diede Mann con Blackhat che è la delusione totale. Solo a pensare di vedere un film di Luther il cui regista è quel cane della quinta stagione mi viene la filossera.
Team fan Blackhat
Non sai quanto ti invidio.
Nonostante Blackhat sia a tratti noiosetto, e sia sabotato in continuo da Hemsworth e Tang Wei (alias “la coppia meno affiatata del cinematografo”), ha delle scene fighe dove si vede il tocco del maestro (quella finale di massa, secondo me, è da antologia).
Oltre a quanto da te segnalato MarcoHolland88 (a pensare di paragonare la coppia Farrel – Li con queste repliche mi si tatuano le lacrime sulla faccia mentre scendono) il film ha anche il cattivo più ridicolo della storia, in sostanza il film è vittima di un miscasting inspiegabile e di un soggetto fuori tempo massimo per di più sviluppato male. Della “coolness” ed epicità di Mann non vi è traccia. Ma è anche vero che scorrere i titpli precedenti a Blackhat mette i brividi. Curiosità, per qualche ragione Mann è rimasto “attaccato” a Blackhat tanto che nel libro Heat 2, che è uno strano oggetto, ha ficcato dentro un pò di Heat un pò di BlackHat e un pò di Miami Vice. Mah.
Ma davvero il lungometraggio di Luther è degno di recensione sui 400C? Non ho visto la serie (e recupererò), ma il film è di una mosceria e banalità impressionanti: credo di averlo visto una settimanella fa ma, se mi chiedessero di che tratta, avrei difficoltà a rispondere. Ecco quanto mi è rimasto impresso… Anche perché ho ancora negli occhi le scene di Pathaan, e lì sì che l’ego dei protagonisti viene sollazzato!
Oltre a quanto da te segnalato MarcoHolland88 (a pensare di paragonare la coppia Farrel – Li con queste repliche mi si tatuano le lacrime sulla faccia mentre scendono) il film ha anche il cattivo più ridicolo della storia, in sostanza il film è vittima di un miscasting inspiegabile e di un soggetto fuori tempo massimo per di più sviluppato male. Della “coolness” ed epicità di Mann non vi è traccia. Ma è anche vero che scorrere i titpli precedenti a Blackhat mette i brividi. Curiosità, per qualche ragione Mann è rimasto “attaccato” a Blackhat tanto che nel libro Heat 2, che è uno strano oggetto, ha ficcato dentro un pò di Heat un pò di BlackHat e un pò di Miami Vice. Mah.
Elba lo classificai come manzo (credo di averlo anche votato a un Sylvester) ma cane proprio ai tempi di Luther, e ammetto che nonostante l’innegabile carisma nessuna prova successiva mi ha fatto cambiare idea. Praticamente nella serie sfoggiava due espressioni: tormentato, e molto tormentato. Perché poi un detective della major crimes, non proprio l’ultimo dei pischelli, dovesse essere così turbato dai suoi demoni interiori per aver torturato un po’ un serial killer, non l’ho mai capito… Bosh ci avrebbe fatto un killer party e se ne sarebbe dimenticato :)