Questo è il limite. In questo momento storico non si può chiedere più di questo al cinema americano d’avventura. Ed è un buon limite sia chiaro. Non c’è da lamentarsi troppo. Però è inutile pretendere anche qualcosa di più adulto. Non sono gli anni.
Questi sono gli anni in cui un film di menare tecnicissimo viene fatto con budget pazzeschi ma anche quelli in cui uomini e donne (ma anche uomini e uomini o donne e donne) nei film non si toccano se non per farsi del male. Così in un film che non nasce per farsi male non si toccano proprio. Niente. Accade così che in Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, tutto avventura e buone vibrazioni da cinema per ragazzi anni ‘80, ci sarà una sequenza di dialogo in interno tra marito e moglie alleggerita dall’umorismo ma presa molto sul serio. Ed è il massimo della relazione che ci possiamo meritare. Due che si parlano da distanza e non si toccano come nel cinema iraniano. Va bene. Pensiamo ad altro.
Esattamente tutto ciò che quando D&D è stato creato portava i ragazzi ad essere etichettati come una minoranza, oggi è ciò che gli consente di entrare in una maggioranza. Sono almeno 15 anni (per non dire 20 da quando è terminata la trilogia de Il Signore degli Anelli) che la nerd culture è quella dominante, e che un film su D&D venga bene, incassi, sia guardato da ogni tipologia di spettatore, è esattamente la ciliegina sulla torta di questo successo. Ma nel frattempo la nerd culture al potere, al cinema ha anche significato una sostanziale riduzione della componente sessuale di questi film, del binomio tra tensione per una grande avventura dai grandi rischi e tensione per l’accoppiamento.
Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è un film con tutti i riferimenti giusti e con gli sceneggiatori giusti, che pensa al pubblico tra i 13 e i 25 anni e così facendo accontenta anche tutti gli altri, abituatissimi ad aspettarsi film per un pubblico tra i 6 ei 13 anni e stupiti da tanta ponderosa complessità. Ma almeno è ben concepita. Insomma ci si diverte e ci si diverte bene in questo che è l’ennesimo film d’avventura scanzonato che non si prende sul serio e fonda un immaginario (chiaramente prendendolo altrove, sia dal gioco di ruolo che da tutto il fantasy di cinema e tv di questi anni), sfruttabile in più film. Tutto secondo i piani ma facendosi due risate.
Il carisma di Chris Pine (sì, proprio lui) arriva a fine film spompato dopo tutto questo dare di one line, mentre la durezza di Michelle Rodriguez (chi l’avrebbe mai detto eh? un personaggio nuovo!) fa il suo e tutti gli altri sono chiamati a interpretare quel che hanno sempre interpretato, incluso Hugh Grant che film di questo tipo non ne ha molti in filmografia ma che comunque ci mette il suo consueto fare gentilmente imbarazzato che poi ti fotte mentre non guardi. Tutto ordinario ve l’avevo detto, tutto giusto e non sorprendente ma anche in fondo sapete che c’è? Soddisfacente. Le aspettative sono quelle che sono (lo ricordate il film del 2000, no?) e Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è il classico film che quelle aspettative le conosce e un po’ ci gioca perché sa di poterle superare.
Poi fa piacere pure a me vedere un film in cui finalmente si ha l’impressione che alla guida ci sia qualcuno che conosce la strada, che sappia bene come si gestiscono i tempi, come si fa un salvataggio all’ultimo minuto, come si elabora un piano di fuga ingegnoso e come ogni singola variazione e perdita di tempo rispetto al grande obiettivo finale non sia una perdita di tempo ma il punto stesso dell’avventura, cioè la creazione di ostacoli e piccoli traguardi intermedi (prendi quell’oggetto con cui ottenere quell’abilità, con la quale liberare quella persona che ti porta in quel posto….).
Voi direte: “Ma quello è proprio come funziona D&D!” – “Che coincidenza eh?” risponderò io con il sarcasmo che mi ha reso famoso.
Dvd-quote suggerita:
«Il massimo che possiamo chiedere all’avventura in questi anni»
Jackie Lang, i400calci.com
ma un film di/su D&dD perché dovrebbe essere (anche) per “adulti”? se arriva a un target di over 20 mi sembra anche abbastanza …
Credo che a D&D ormai ci giochino più i quarantenni dei ventenni sai?
infatti avrei chiesto anche quello..non sono un vero “nerd” ma alcune cose nerdose mi piacciono ancora anche a 30+ quasi 40…però boh mi sembra un tipo di film che nel caso nasce per il 13/18 enne che eri quando ci giocavi non tanto per l’over 35 che ci gioca ancora…anche per me i gggiovani non praticano più i giouuuchi da tavolo ma poi al cinema ci vanno lo stesso…
comunque basta sia meglio di Monster Hunter (altra fonte d’ispirazione e budget magari per carità, però che brutta roba)
Sono un 46enne che giocava quando ne aveva 20 e gioca tutt’ora (anche se un po’ meno ma tengo duro: ho una sessione stasera!) e il film me lo sono goduto.
Sono andato al cinema con amici che invece non hanno mai giocato, e se lo sono goduto pure loro.
io sono del 77 giocavo ai tempi (il DM, che usava i manualli in inglese come i preti il latino nel medioevo), poi con gli anni ho un po perso la fiducia che ci si riuscisse davvero a trasportare il gioco di ruolo al cinema, è vero, oggi il nerdume è sicuramente piú sdoganato, ma se questo vuol dire big bang theory allora anche no, certo che se ve lo siete goduti andró a vederlo comunque… ma con la guardia alta :D
“Sono almeno 15 anni che la nerd culture è quella dominante”
Già, ma non me ne vanterei troppo.
E’ anche uno dei motivi principali per cui il cinema attuale a livello di idee è in crisi totale.
Secondo me però in quello che dice Jackie c’è anche un enorme zampino della “cultura dominante” + “industria” che non rischiano, appiattiscono stili e temi per raggiungere pubblici più ampi, ecc.
I “nerd” hanno sicuramente la “colpa” di avere creato un immaginario conservatore, auto-referenziale e rivolto al passato, ma sulla assenza di idee credo che ci sia una grande responsabilità di un’industria pavida.
“ma sulla assenza di idee credo che ci sia una grande responsabilità di un’industria pavida.”
In effetti è così.
Oggi i produttori di qualsiasi campo artistico-commerciale si adagiano in una comfort zone.
E cosa c’è di più coMfortante per un produttore cinematografico di oggi che produrre film algoritmici. modaioli e magari così esce anche il relativo funko pop del caso?
Io dico solo che palle sta comfort zone! Osate un po’ di più.
Si può fare!
si ma mettiamoci anche d’accordo…perchè che incredibili novità si pretendono da un film ispirato a un gioco da tavolo di 40 anni fa ? anche io sogno un film fatto bene su Warhammer40k o su Diablo..però poi non avrei grandi pretese … basta sia adeguato al pubblico di riferimento del gioco/videogioco, con un budget decente non stile asylum e un briciolo di cuore (tipo Henry Cavill pare sia un nerdone che preme per vestirsi da Space Marine, ed è un gioco un “pò” più violento di D&d)..e soprattutto se riesce ad uscire in mezzo ai seimila pigiami tanta manna (tipo Warcraft, che non era neanche male, ma è stato risucchiato dal vortice pigiamoso ed è fallito sul più bello). Ovviamente l’unico modo per evitare degli adattamenti che ti giri un attimo e sono Monster Hunter con R Pearlman col parruccone sarebbe di puntare all’animazione…ma poi bisogna anche dare da mangiare all’attorame escluso dai pigiami…bah.. si vedrà
Concordo con Bradlice Cooper. Infatti secondo me anche nell’interessante discorso di Jackie Lang sull’ormai quasi assoluta scomparsa del sesso, anche solo suggerito, dai blockbuster conta questo aspetto. Non si tratta solo di dominio della nerd-culture ma anche di pavidità dell’industria che, ormai da tempo, tende ad evitare qualsiasi aspetto che possa essere anche solo vagamente ed ipoteticamente fonte di discordie.
Il mio era solo un commento generico riferito alla frase del recensore che ho citato.
Non era un commento specifico a questo film.
In ogni caso non sopporto più l’idea che oggi dal momento che “nerd is cool” si facciano film in serie solo sulla base di questo concetto superficiale e modaiolo.
Questo film mi ha comprato dopo 40 secondi, quando compare una testa di serpentone dietro una cella. Livelli di bizzarro altissimi, terreno mio.
Non so se lo definirei un “compitino” come mi pare che traspaia da questa recensione (Jackie correggimi se ho sbagliato).
Secondo me è un film che centra perfettamente l’obiettivo a cui mirava.
E sinceramente la mancanza di scene di sesso QUI non mi disturba, non ne sento la mancanza in questa trama ed in questo tipo di narrazione. Non che ci sarebbe stato niente di male eh? Però non la sento come una cosa “che è mancata”.
Io da vecchio giocatore di D&D (e infatti ho 46 anni, ha ragione Stanlio) ho trovato un film che strizza l’occhio a noi vecchi nerd ma che è anche godibile da chi non ha mai giocato un minuto.
È un film di genere sicuramente ma fatto bene, sincero.
Il suo scopo è chiaramente quello di intrattenere e divertire, e te lo dice da subito, fin dai trailers: se ci vai aspettandoti una trama profonda e tematiche adulte secondo me il problema è tuo, non del film.
Io ci sono andato consapevole di quello che mi aspettavo e non sono stato per niente deluso.
E vi dirò, ho adorato Chris Pine ed il suo carisma non mi è sembrato mai spompato.
Michelle Rodriguez fa sempre il personaggio della “dura”? È vero.
Ma lo fa bene e diverte, quindi che male c’è?
Non voglio essere polemico, sia chiaro, ognuno ha i suoi sacrosanti gusti, ma mi sento di difenderlo questo film perché mi ha dato la sensazione di essere un film fatto col cuore e mi sono divertito alla grande.
La scomparsa del sesso dai blockbuster è un argomento che meriterebbe analisi molto approfondite, perché riguarda veramente gli anni che stiamo vivendo come società occidentale.
Il nerdismo secondo me c’entra meno di quanto si creda, nella cultura pop-fumettistica del passato c’erano Barbarella, Vampirella e chi leggeva i fumetti USA negli anni ’90 si ricorderà che molte protagoniste femminili erano disegnate popputissime ed iper-sessualizzate (erano gli anni della Image Comics).
In realtà secondo me è più un discorso che dietro una patina di liberazione ed accettazione politicamente corrette si celano un gran moralismo e conformismo di fondo
Io penso che la responsabilità più grande ce l’abbia il sempre maggiore peso del mercato asiatico. Cina e India le perdi con mezza minna di troppo, figuriamoci con tentativi di tensione sessuale più “inclusiva”. La risposta di Hollywood è stata quindi eliminare in toto ogni riferimento al sesso.
Penso che il sesso nei film “per tutti” sia ormai talmente un campo minato che preferiscono non avvicinarcisi nemmeno. Non sono più gli anni ’80, dove in qualunque film vedevi almeno un paio di tette e c’erano riferimenti sessuali palesi ovunque. Per carità, se vogliamo andare sul discorso dell’empowerment femminile forse è meglio ora (per quanto, credo, ma non ne sono sicuro, che anche alle donne alle volte piaccia fare sesso). O forse si cerca alla base di evitare qualunque rischio di censura per poter vendere il film il più possibile.
Di concreto mi pare ci sia solo l’ipocrisia di fondo nel cercare di nascondere il sesso ai giovanissimi, quando con un cellulare in tasca e un po’ di malizia nel digitare delle paroline magiche su Google vedi qualunque cosa con tre click.
Vero anche che mentre noi scriviamo, Disney + manda in onda un contenuto in cui il Papa parla di sesso e masturbazione.
Siamo in un momento storico leggermente confuso.
Visto con i bimbi (7 e 9 anni) e ci siamo moderatamente divertiti, quello che mi ha lasciato perplesso è la mancanza di world-building, i maghi rossi sono malvagi perché lo dice la sceneggiatura, non mi sembra ci sia una costruzione del perché, cosa vogliono? Hanno uno scopo oltre ad essere cattivi?
A parte che mancanza di world building in un film che fa name dropping un sacco, che ti presenta diverse realtà è ambientazioni mi pare 7na critica poco oggettiva, lo spiegano abbastanza la cosa dei magh8 rossi: una oligarchia dove un mago cattivo e potente ha preso il potere con un colpo di stato e vuole asserire il resto del mondo. Coi maghi rossi che sono il suo braccio
Name dropping non è world building, Baldur’s Gate? Ok grazie: qualche dettaglio in più’? Sulla storia dei maghi Rossi faccio ammenda, mi sarò distratto.
Name dropping non è world building, Baldur’s Gate? Ok grazie: qualche dettaglio in più’? Leggevo da qualche parte che dovrebbe essere ambientato in Forgotten Realms, mi aspettavo qualche spiegazione in più per contestualizzare, cmq evidentemente problema mio. Sulla storia dei maghi Rossi faccio ammenda, mi sarò distratto.
Per me se ti metti a fare spiegoni sul world building appesantisci tutto. Le cose che serve sapere per capire la trama son spiegate tutte, poi c’è il giusto livello di name dropping per farti capire che c’è molto di più. Un di più che ti spiegheremo la prossima volta, se serve, adesso stai sul pezzo che c’è un cazzo di ORSOGUFO su uno schermo gigante.
world building, name dropping…ma come caaaspita parlate? :)
Eddai. Che non siamo nel nerd pride qua.
Spero.
Colpa mia, non ho applicato i nuovi decreti per la salvaguardia della lingua italica.
Leggo la recensione e penso : ” aridateme All’inseguimento della pietra verde.”
“quel” genere di filmsss (senza scomodare Indiana Jones, basta ricordare anche Mr Crocodile dundee e altri) son spariti causa pigiami e direct to netflix senza un briciolo di sostanza tipo la roba che fa The Rock…dove ti trovi lui e Gal Gadot che sembrano due pupazzi Mattel asessuati e fatti di gomma..zero sangue zero ansia zero mezza tetta zero allusioni zero avventura…questo ha già un altro pubblico..se è un baraccone fatto bene è giù un miracolo
Forse la memoria mi inganna, ma sinceramente di scene di sesso nei film di questo genere degli anni 80 me ne ricordo zero. Tette al vento poi, dove? Indiana Jones, pietra verde, Goonies, tutti film mmericani per famiglia che mi vengono in mente hanno sempre avuto questo tipo di costruzione, con qualche ammiccamento ma si rimaneva nel flirt, e nulla più. Crocodile Dundee ammiccava di più (ma sempre zero tette) perché era australiano, semplice. E se vogliamo parlare di “cultura Nerd che vince e impone le sue regole”, da dove escono i maggiori successi televisivi degli ultimi anni? GOT come è uscito? Braking Bad ce l’hanno inviato da Marte? House of Cards? A fine anni 80 arrivava Twin Peaks, che se la gioca bene con GOT, ma appunto, siamo abbastanza in linea. Se vogliamo adottare etichette di analisi pigre, questo discorso dal “si stava meglio ai miei tempi, signora mia” suona giusto un filino boomer. I film di questo genere con target la famiglia e che quindi non devono imbarazzare il genitore mmericano medio sono sempre stati così, e lo saranno presumo sempre.
Sì va bene siamo boomer, contento adesso?
Ma dove sta scritto che i millennials stanno meglio dei boomer?
michele giardini stai mettendo film “simili” sotto lo stesso ombrello…e nessuno parla di scene di sesso mica eran film porno softcore…cosa c’entri poi la sbrodolata sulle serie tv poi boh…misteri…boomer poi…cioè batsa guardare i film usciti e uscenti per vedere che c’è un tipo di offerta cinematografica che è letteralmente sparita…poi se sia un bene o un male sti gran cazzi
Li ho messi dove stanno di diritto. Film di avventura per famiglie. E del “nessuno parla di scene di sesso”, devo presumere che il riferimento a “zero mezza tetta zero allusioni” riguardava il lato artistico della faccenda, prendo atto. La sbrodolata sulle serie tv serviva a ricordare ai molti che si lamentano sull’appiattimento di certi prodotti e della scomparsa della vogflia di osare che forse ricordano in modo abbastanza selettivo (ci caschiamo tutti, del resto), e dimenticano che l’appiattimento e l’autocensura ci sono sempre stati, ed io che gli anni 80 li ho visti bene li ricordo per quello che erano: conformisti quanto e più di questi. Poi, allora come oggi, c’era chi osava, e ho citato quei titoli di serie tv per mostrare che la cultura di massa (perché allargando il campo, di questo si parla, e tra serie tv e film per grande schermo oramai il confine è assai evanescente, con continui sconfinamenti), propone tutto quello che c’era allora, e pure di più, e nel farlo spacca di brutto. Però, signora mia, che tempi brutti…
Ma forse non ti rendi conto che qualsiasi brand anni 80 retconnato o portato avanti fino ai giorni nostri è un segnale grande come un palazzetto che questi tempi sì, sono brutti. Viziati.
E che questo voler mitizzare a tutti i costi quegli anni ci ha condannato appunto ai meravigliosi concetti di oggi per cui Nerd=bello o per cui politically correct=bello.
Quindi andiamo di appiattimento assoluto, di marchette alle minoranze, di inclusività, di comfort zone.
Tutte questioni che non riguardavano minimamente il parto dei più famosi brand anni ’80.
Quindi signora mia non è necessario fare a gara a chi sia più anziano, basta un po’ di umiltà e di sale in zucca per riconoscere che tanti elementi ideologici e modaioli a cui dobbiamo sottostare oggi non erano minimamente concepiti negli anni passati e grazie a questo abbiamo avuto film più genuini e non viziati quanto oggi.
ma qua si parlava della Pietra Verde come “tipo” di film che però non c’entra nulla con i Goonies, così come questo d&d non c’entra nulla coi film contemporanei di The Rock o comunque con altri di avventura e simili più”adulti” e che son spariti …sto film ha un target e un senso diverso…siamo nel campo di Jumanji (o se proprio di Hunger Games e similari)..che infatti è stato riproposto in versione “aggiornata” ma è sempre roba a cui non si può chiedere niente di adulto…se escludiamo il filone della Mummia resta poco dalla fine di Indiana Jones (la prima trilogia) che sia intrattenimento puro di avventura adulto (non serve che scopino o si scannino come Game of Trones, che non c’entra una mazza, li si osa perchè si può) ma che possono guardare “anche” i ragazzini …poi sono arrivati i pigiami e la disney che si è mangiata star wars e tutto il mangiabile…col risultato che si vai in una multisala è altamente probabile che un under 116 possa guardarsi qualsiasi film senza grandi patemi…se ci va un over 30/35 che ha avuto esperienza di epoche cinematografiche diverse deve azzerare le proprie facoltà mentali per accettare quello che gli viene proposto, però ci può portare i figli senza problemi quello sì.
Secondo me se c’è un film dove non trovo sensato sollevare il problema della mancanza di scene di sesso è questo, perché mi sembra fatto con l’idea di trasporre su schermo il gioco e di massima il sesso non è una dinamica del gioco.
Non posso parlare per tutti, ma non mi vedo un master o giocatori raccontare quel tipo di scene al tavolo. Se anche succede nella storia, di massima viene solo accennato come evento.
Boh, per me è una scelta coerente nel caso specifico. Poi che sia comodo farla perché attualmente il tiro è quello ok.
Se vogliamo essere precisi, e il discorso è “non si osa più”, va allora specificato meglio: “le grandi major (che oramai sono due o tre con Disney che si è mangiato quasi tutto il resto) puntano solo sul sicuro e quindi sfornano solo roba precotta”, e qui ci posso benissimo stare. Ma la filastrocca della dittatura del politcally correct è roba che si può bere giusto chi va dietro a Porro e Povia. Le Major non rischiano perché hanno un target di un certo tipo e rischiare a loro non paga, e vogliono incassi, e solo quello. Perché chi osa invece c’è e a volte fa anche il botto, ma quando si tratta di andare all’incasso, paga in media di più il prodotto omologato, e le grosse aziende, in qualunque campo, lavorano sempre e solo secondo logiche di introito garantito. Non venitemi a raccontare che negli anni 80 era diverso. Lo squalo è nella storia come il primo blockbuster, ma chi ha letto il libro sa che c’era parecchio sesso, tutto eliminato. Star wars ha tanto sesso e provocazione quanto ne ha Avatar. I nuovi star wars sono venuti meh perché hanno idee che suonano tutte già viste e attori meno carismatici, non perché si scopa poco. E anche se parliamo dei film dei filoni dei generi che più amano queste pagine, la logica è la stessa: The Rock fa solo The Rock perché lo pagano per farlo, e a lui va bene farlo. Ma Ryan Gosling, venuto su da uno show Disney Disney, fa Drive, e ditemi in quale film degli ottanta un attore del suo livello spaccava crani a calci o piantava tubi nel petto della gente (con un realismo di quel livello). Magari c’erano, la mia competenza dell’argomento non è infinita, ma io ricordo solo tanta violenza ma molto finta, e giusto qualche tetta che spuntava qua e là. Sai che rimpianti. Non trovo sia questo il punto. Mad Max aveva tanto sesso e violenza quanto il nuovo, e infatti sono cult i vecchi e il nuovo. Allora come oggi per chi ha coraggio e idee lo spazio non manca e se si fa un prodotto valido si viene premiati, il politically correct c’entra una fava, un film come Deadpool può prendere per il culo il politically correct e sbancare il botteghino, surclassando molte altre pigiamate. Possiamo discutere se il nuovo Blade Runner è meno coraggioso perché manca una scena di sesso come quella di Deckard con Rachel, ma anche chissene. E se sei Steven Seagal o Kevin Sorbo o Mel Gibson e non trovi più lavoro (che vuol dire che ti offrono film di merda e non guadagni come prima), puoi lamentarti quanto vuoi del politically correct e della Hollywood in mano ai liberal, la verità è che tu sei vecchio, stronzo e nel caso di Sorbo, pure cane come attore.
Quindi se devo rimpiangere qualcosa, sono i porno degli anni settanta, quando gli attori recitavano molto meglio non solo delle fiction RAI (ci vuole poco), ma anche della media dei film attuali. E il sesso non era quello strafinto di oggi. Alla fine, è ovvio, ognuno è boomer a modo suo.
qua si sta spacciando l’acqua calda…ma chi fa film per non fare soldi?…poi cosa c’entra il politicamente corretto ? se i pigiami vanno ovvio che 3/4 dell’attorame passi metà dell’anno in pigiama su green screen a dire battutine per under qualcosa cinesi…buon per loro amen…il resto è rantolo vs rantolo anti politicamente corretto…roba che boh non si capisce granchè il senso…se proprio dobbiamo sbrodolare e andare oltre a d&d ecc..siamo sui 400 calci la cui fonte di ispirazione è proprio un genere di film esploso negli anni 80 e che semplicemente non si fa più…e se si fa è altamente improbabile (anche perché la sensibilità e la tutela del pubblico è cambiata) che ci possa andare a cuor leggero chiunque…per chiunque ci sono pigiami e sequel/prequel/reboot fatti male (scusa “diversamente” , sennò è da boomer)
Ottimo, quindi su “il politically correct c’entra una fava” concordiamo, già questo è tanto. Il resto del mio rantolo è per dire che se esisteva “un genere di film esploso negli anni 80 e che semplicemente non si fa più”, forse c’è un perché, e transeat. The times they are a-changin’, con aspetti positivi e negativi, ognuno è libero di scegliere cosa rimpiangere e cosa invece apprezzare. Se non fanno più All’inseguimento della pietra verde e il tasso di flirt e di sesso è diminuito, un poco spiace, ma c’è comunque enorme offerta, e se proprio si vuole si trava tutto. E magari non ci piace poi così tanto perché anche se non ci piace ammetterlo, siamo cambiati anche noi. Ammettiamolo, ed ammettiamo che non è poi questo problema. Se il nuovo Max ha un personaggio con vagina che ruba la scena al mascellone maschile e il risultato è comunque una bomba, avanti così. Se in Drive la relazione tra i due è tutta di sguardi ed il top è un bacio (con solo pochi secondi di tette sventolate), va bene, funziona comunque alla grande. I film delle major non sono più quelli di una volta perché c’è meno ammiccamento e meno mascolinità? Se uno proprio vuole c’è comunque un’offerta ampia, di film ne escono a vagoni, se uno allarga lo sguardo quei film li trova anche, il buon Seagal ad esempio ha continuato imperterrito a sfornare il suo prodotto al ritmo di due-tre film all’anno, peccato che fanno cagare, quindi anche no, grazie.
I bei vecchi western di una volta con il mmericano buono che difende la pulzella dalla minaccia degli indiani perfidi e selvaggi non si fanno più da mezzo secolo almeno. Abbiamo avuto L’ultimo dei Mohicani, Balla coi lupi e Gli spietati. El Grinta ora ha una pulzella con altrettanta grinta a fianco, e funziona. Per me va benissimo così.
Poi se poi proprio uno rimpiange la tamarraggine senza se e ma e le donne soprammobili, può sempre rivolgersi ad oriente. L’offerta non manca. Sconti per comitive.
Il discorso finisce dal momento che un wannabe boomer se la prende coi boomer. :)
Quindi forse non è così boomer, anagraficamente anche se si copre di “lei non sa chi sono io!!11!”. Quantomeno non penso proprio sia nato negli anni 70.
Ha la sua visione delle cose, gli piacciono i pigiamoni dark e piovosi di oggi.
E’ evidente che oggi si osi molto ma molto di meno degli anni 70/80. E credo che sia proprio il cinema blockbuster a gridarlo al mondo, se non si è sordi.
Si prende un brand famoso e si infarcisce di marchette e varie banalità, clichè e inclusività. Oggi questo è blockbuster.
ieri i blockbuster erano Alien 1 e 2, Robocop 1 e 2 (trovatemi film action per ragazzi con una tale violenza, oggi), Terminator 1 e 2, la saga originale di Guerre Stellari, Tron, Ghostbusters, Indiana Jones.
E scusate se è poco.
Adesso vienimi a raccontare che quei titoli oggi sono sostituiti da altrettanti brand originali creati da Hollywood con la stessa genuina maestria e figaggine.
Anche la questione “sesso” non si può banalizzare con un semplice “capirai che me ne faccio di una tetta”. Non si sta parlando della quantità di sesso visto, ma del fatto che oggi evitino totalmente qualsiasi battuta maliziosa altrimenti oh mioddio siamo sessisti!!
Quanto mi fa schifo sta cancel culture digitale per cui tutto ciò che è analogico e pre-2000 vada aggiornato o cancellato o sia roba da boomer. E soprattutto trovo davvero deprimente che ci sia gente che ragiona come fa comodo ad hollywood invece che con la propria testa.
Mamma mia che ignoranza dilagante.
Dopo aver letto di abusi di termini come boomer, GOT, transeat, getto la spugna.
Una persona comune non può vincere contro un nerd orgoglioso di esserlo, su internet. :)
Sono nato nel 1971.
Non sbaglia invece sui pigiamoni dark e piovosi, solo che non sono quelli di oggi. Mi sono fermato ai Batman di Nolan. Quando entra in scena il tizio con le mutande sopra la calzamaglia, anche se gliele fanno mettere sotto, non ce la faccio proprio. E comunque, il dark e piovoso ha il suo perché. Blade Runner senza sarebbe altra cosa.
Sì, oggi i blockbuster osano molto di meno degli anni 70/80. All’epoca Disney era l’ultima arrivata tra i “big six” e faceva praticamente solo roba per bambini, attenendosi alla storica regola imposta dal fondatore, in un certo senso rivoluzionaria (in effetti, reazionaria) per gli standard di Hollywood: zero sesso nei loro prodotti. Oggi dominano il mercato.
Se non si era capito, non mi piace per niente che abbia trionfato chi infarcisce i prodotti di marchette e varie banalità, e usa (sottlineo “usa”) inclusività e politically correct come strumenti per piazzare i loro prodotti standardizzati. L’ipocrisia è una strategia vincente. Ma non è mai stato diverso. Cambia solo il modo per piazzarla.
Concordo anche sull’ignoranza dilagante. Signora mia, che vuole, son proprio tempi brutti.
ma ho come l’impressione che hai allargato troppo il campo ..non c’è una polemica particolare…si constatava il fatto indiscutibile (a fronte di una recensione di un film fantasy per ragazzi, che però, per me, a prescindere dall’epoca di uscita, non può essere più “adulto” di così) che un certo tipo di cinema (fantasy, avventura, azione chiamalo come vuoi, ma di un tipo che va dai Gremlins a massimo Indiana Jones o i film di Arnold o La pietra verde appunto) era più a disposizione e fruibile per “tutti”, ma era un per tutti che partiva da una fascia più adulta e si allargava (oggi quasi impensabile) ANCHE ai ragazzini (Drive non c’entra una mazza, è un film autoriale adulto che non strizza l’occhio a nulla)…mentre oggi (da 25 anni circa o quel che è), a prescindere dai giudizi di valore, il per tutti parte dal pubblico mondiale (non più solo occidentale) under 20 qualcosa max e poi solo a grandissima fatica sale verso chi ha vissuto l’epoca cinematografica precedente.
Il modo di pensare produrre girare e vendere cinema è cambiato ma ho seri dubbi che sia (solo o in gran parte) il pubblico ad averlo deciso… se il tuo target è gente che non ha cultura cinematografica (per età e per gusti) e gli offri su 10 sale 4 pigiami 4 tra sequel prequel reboot (tra l’altro di roba inventata nell’epoca in cui quei film erano più “adulti” e che devono essere quindi riadattati come il pongo) 1 cartone animato per under 13 e uno per over 13…credo sia anche normale, se leggi i 400 calci, trovare una vaga sensazione come dire di nostalgia? va bene chiamamola così…magari tra 25 anni qualcuno avrà la stessa senzazione ripensando alla saga dei film marvel leggendo i 400 pigiami..chi lo sa…
Il cinema oggi ormai è diventato “un tanto al chilo”. Contano le quantità più che le qualità.
L’esistenza dei multisala è li proprio a dimostrarcelo. E sono convinto anche io che queste scelte non siano state decise dal pubblico, bensì solo dai produttori.
I quali hanno capito che il battage pubblicitario è il modo migliore per convincere il pubblico a sorbirsi qualsiasi operazione speculativa di hollywood.
Ad esempio nel cinema genuino che intendo io era IMPENSABILE far uscire un reboot di un film uscito pochi anni prima (mi vengono in mente Hulk e Suicide Squad, ma potrei benissimo metterci dentro anche i Batman di Nolan), invece oggi eccome se lo fanno. Anzi cercano di convincerti che è giusto così, che il capitolo precedente era “sbagliato”: E la gente che come soldatini annuisce e cavalca queste mosse pubblicitarie come fossero sacrosanti dogmi.
Il pubblico si è rincoglionito, nel senso che si è piegato alle convenienze di hollywood.
In un mondo migliore dovrebbe essere hollywood che si piega alla evoluzione intellettuale del pubblico. Ma ci vogliono vendere la CGI e l’inclusività come fossero questi l’incredibile evoluzione.
E il pubblico, ormai perso nella pubblicità, festeggia!
Signora mia io stavo meglio prima. Quando Hollywood rispettava il cervello del pubblico.
Vero, ho allargato abbastanza il campo ed espanso il concetto volendo rispondere anche al “la cultura nerd ha vinto e per questo i film hanno eliminato sesso e violenza”, affermazione fatta in altra discussione per cui avrei fatto meglio a parlarne direttamente là. Mi scuso se questo ha portato a qualche fraintendimento. L’ho fatto qua perché il concetto “una volta sì che c’erano film coraggiosi anche per ragazzini” mi sembrava abbastanza attinente e altrettanto discutibile (oltretutto citando come esempio i film della pietra verde, che a mia memoria hanno praticamente zero sesso e violenza ridotta al minimo, e in versione quasi parodistica, adottando un tono scanzonato rispetto ai più seriosi Indiana Jones). Avrei anche fatto meglio a chiarire subito che ero d’accordo sul fatto che oggi nei blockbuster per famiglie si osa meno di un tempo, oggettivamente non ci sono più personaggi a cui si scioglie la faccia come nel primo Indiana Jones (il “morire male” è stato eliminato, si muore ma fuori campo o senza splatter). La mia reazione è stata più che altro all’addossare la colpa di questo appiattimento ad una supposta “cultura nerd”, analisi che ha tutta l’aria di un pigro rifugio in un preconcetto, nel migliore dei casi modello laqualunque, nel peggiore modello “non si può più dire niente!” (tipo dare la colpa al “woke”, riflesso condizionato di certa destricola nostrana che scimmiotta l’americana). Se i blockbuster sono diventati più piatti a mio vedere va cercato nel fatto che ha vinto la Disney, loro hanno imposto le loro regole e il mercato li ha ripagati, i concorrenti sono stati fagocitati o hanno seguito il loro esempio, trovandolo comodo. Le Major hanno trovato nella “cultura nerd” una fonte di storie da cui attingere, debitamente rimasticate e predigerite per piacere al pubblico che mangia al macDonald, senza curarsi del rispetto delle sue origini (ed infatti i nerd verso questi prodotti hanno sempre avuto un atteggiamento ambivalente, e in più occasioni li hanno boicottati). A chi conduce quelle baracche preme una sola cosa: i ricavi. Evitando più possibile rischi. Il resto ne consegue. Di chi è la colpa? Fate un pò voi.
Comunque i 400 pigiami mi ha strappato un sorriso. Grazie.
bon, io ho 45 anni e giovavo al Pen&Paper di Chtulhu, Lord of the Rings , Star Wars, e Cyberpunk 2077. Mai giocato D&D, al mio master non piaceva, vai a sapere perchè… Belli i tempi in cui noi nerd eravamo pochi e sfigati. Non gioco da 20 anni, la mia parte Nerd è sopita. Ma sto film lo guarderei volentieri. Ma con il dovuto rispetto, sta recensione non è un pò povera?
Dati i titoli che hai menzionato, non mi sorprende sinceramente che il tuo master snobbasse D&D.
ma infatti giá negli anni 90 c’era giá chi faceva l’elitista e snobbava d&d, a me è sempre sembrato un atteggiamento esagerato, del resto sono sempre stato convinto che l’importante nei GdR non fosse il set di regole ma l’alchimia che si creava tra giocatori storia e master, se funziona quello, funziona con qualunque ruleset…
Negli anni 90 cyberpunk era “2022”. È diventato “2077” quando il 2022 è arrivato ma l’Arasaka no. (Si lo so sembro il nerd che chiede “perché nell’episodio 19×2 scratchy suona la colonna vertebrale di Itchy e con due costole fa lo stesso suono cos’è? Uno xilofono magico? Spero che qualcuno sia stato licenziato per questo”)
A me non manca il sesso nei film. Devo dire che negli ’80, pur essendo pubero entusiasta, non capivo bene la necessità, nella trama, di 3,26 minuti di lingue in controluce durante un’indagine. Oramai si trova molto materiale specificatamente dedicato all’argomento. Mi sembrava un’abitudine tipo copertine di Panorama con le donne seminude, un richiamo softcore poche volte necessario per lo sviluppo narrativo. Quello che mi manca invece è una certa corrispondenza con la reale durezza del quotidiano: parolacce, sigarette, scorrettezze, bad habits
Ti ricordo Blitz ,giusto così…
Io mai giocato a D&D ma mio figlio ,che ha 19 anni , ci gioca regolarmente da 5.
“Quello che mi manca invece è una certa corrispondenza con la reale durezza del quotidiano: parolacce, sigarette, scorrettezze, bad habits”
Quanto ti do ragione! Quell’atmosfera tipica dei buddy cop movies degli anni ’80
Dirò una cosa forte: ci sta che un film di D&D sia in tutto e per tutto un film per raggazi perchè il fantasy è un genere per ragazzi.
Riformulo: esistono ovviamente esempi di fantasy per adulti ma sono l’eccezione, non la norma.
Comunque questo qui per me è un esempio perfetto di “film carino”. Anzi, sbilanciandosi direi addirittura di “film molto carino”.
Però un film/serie tv su Menzoberranzan fatto come si deve sarebbe qualcosa di eccezionale. Ma visto come è finito con GOT, forse meglio di no.
Raga io gioco a dnd da vent’anni. Ognuno ci gioca a suo modo quindi lungi da me essere assolutista, ma per me è la miglior trasposizione possibile di una sessione che farei io con gli amici.
Stessi toni, stesso bilanciamento tra cazzeggio e azione, stessi eccessi e stesse forzature.
Per me poteva essere meglio solo con un plot più spesso, ma neanche di tanto perché tutto sommato la storia è godibile e sufficientemente “ricercata”.
Adesso mi leggo la seconda metà della rece e i commenti, ma io avevo evidentemente aspettative diverse da uno spettatore comune e per me se ne fanno altri 10 sono ancora pochi.
Da ex giocatore posso dire che D&D è un film che non lascia nulla al caso, anzi l’ambientazione nel mondo di Forgotten Realms è semplice, classica ma funzionale a luoghi, cose e personaggi. Sentire parlare di Baldur’s Gate, la città di Nevervinter e la Costa della Spada mi ha riportato vecchissimi ricorsi di 26 e passa anni fà. Da semplice fruitore cinematografico posso dire che D&D centra perfettamente l’oggetto filmico costruendo una storia semplice ma che comunque non è così scontata e lascia un buon retrogusto. Intanto il cast è azzeccatissimo e certo non era facile, se Chris Pine come bardo e “mente” del gruppo di avventurieri funziona benissimo, lo stesso dicasi di Michelle Rodriguez che guerriera barbara reietta Helga non fà rimpiangere nessuno potenziale comprimario maschile. Poi Justice Smith come Simon il mago pasticcione ma soprattutto Sophia Lillis come la tiefting druida Doric per cui ho un debole, anche se il suo minutaggio sullo schermo è estremamente scarso. Certo c’è poi l’outsider il feyan Paladino interpretato in maniera ottima dall’affascinante Regè Jean-Page che nella seconda parte surclassa tutti i personaggi. Veramente colorita e variopinta come accozzaglia ma TUTTI i personaggi funzionano. Ho lasciato per ultimo Hugh Grant che come antagonista si sta ritagliando una seconda vita, e la maga Sofina che nonostante anche lei abbia poco spazio serve alla trama, soprattutto in chiave se ci sarà di probabile SEQUEL. Perchè i maghi rossi non scherzano e soprattutto se sono dei Lich. Il problema maggiore è la CGI che non sempre all’altezza, d’altronde con un budget di 151 milioni di dollari il film è stato uno sforzo produttivo di tutto rispetto. Bello il cameo di Bradley Cooper come Halfling( variante D&D per Hobbit). Molto belle le scenografie, buoni costumi e armi, il MedioEvo simil rinascimentale di D&D è una caratteristica comune, soprattutto a Forgotten Realms. Che altro, speriamo incassi abbastanza da avere un sequel degno, i registi Daley e Goldstein hanno creato un piccolo miracolo Fantasy, e di questi tempi non è certo poco.
Quindi sinceramente meno puzza sotto il naso per chi ha osannato quella paraculata inutile e patriottarda di Top Gun:Maverick… vabbè che i gusti sono gusti ma spesso scadete nella preferenza trash e anche noiosa in sè.
Visto ieri.
Premetto che sono un giocatore di D&D e conosco la materia, credo che il film possa esser tutto sommato apprezzato anche pure da chi non sa una minchia.
Al netto di tutti i difetti, sia di maccosa di sceneggiatura che roba più da nerd che potranno cogliere i vari esperti d’ambientazione, sia pure di poca maturità e mancanza di sangue (ma si sapeva che una roba del genere devi farla fruibile anche ai ragazzini) non posso che ammettere che non solo mi è piaciuto ma mi ha proprio divertito e soddisfatto.. ce ne fossero film fantasy del genere.
Mi permetto di aggiungere un tema:
ma alla fine, quanti sono i film fantasy ben fatti, quelli di cui ci ricordiamo per anni e portiamo nel cuore? mica tanti..quindi ben venga questo, che non è su quel livello, sia chiaro, ma è ampiamente sopra la media.
tanto per dire io citerei:
Conan il barbaro (forse quello che ho più nel cuore)
la trilogia di LOTR
Ladyhawke
La Storia Fantastica
Excalibur (di john boorman)
vogliamo esser buoni e metterci willow?
La storia infinita (già per me no..troppo infantile)
Da notare come la maggioranza sia vecchissima, poi, forse fino a LOTR potremmo dire che il genere era quasi sparito? (tranne ciofeche e produzioni minori)
Però non sono d’accordo sul definire infantile “La storia infinita”.
Lo è in apparenza, sotto c’è un film tutt’altro che infantile
Il fantasy è uno dei generi più difficili da riprodurre decentemente sul grande schermo. Hai ragione, di fantasy se ne ricordano pochi. A quelli che hai elencato personalmente aggiungo:
-Hook (si tratto da Peter Pan, non fantasy puro, ma alla fine della fiera anche se con costumi anni 90′ rimane uno dei film molto vicino al fantasy più belli)
– Jumanji (metà fantasy metà avventura, ma c’è lo ricordiamo ancora tutti talmente la storia è originale e memoribile)
– Fantaghiro (questa opinione super personale e farà ridere molti, i costumi terribili e fanno ridere, ma a mio parere le trame, il mondo e soprattutto i personaggi sono memorabili)… spero che prima o poi qualcuno lo riprenda e ne faccia un film decente, per me ha un enorme potenziale.
Oh, finalmente qualcuno che ragiona. Partiamo dai 3 capostipiti alto budget artistico: Conan, Lotr, Storia infinita. Poi vengono i capolavori a budget minore (dragonheart, Labyrinth,Legend etc). A parte Lotr, tutti sono vecchi film che funzionano grazie all’impegno in fx fatti a mano, musica, recitazione, storia etc. I fantasy più recenti falliscono causa cgi eccessiva, no musica memorabile, patinatura eccessiva, color correction, miscasting, ritmo ipercinetico e confusionari e tanto altro ancora. Solo Il Signore degli anelli ha mischiato effetti artigianali e cgi impiegando bene l’enorme budget. Ma il fantasy è un rischio, necessità di una visione artistica, grandi costi e fatica per pagare pittori, scultori etc. Le Major non vogliono rischiare più, e preferiscono il becero intrattenimento per una massa che non è certo interessata al medievaleggiante. Pure i film di Pirati sono sempre stati rischiosissimi e solo la saga di Sparrow ha fatto il miracolo perché si sono giocati il Jolly Johnny Depp sennò ciao ciao. Concludo: oggi è possibile rendere qualsiasi genere fantasy con la fusione di tecniche vecchie e nuove ma preferiscono fare un film tirato via investendo tutto sul marketing e il traino di certi attori piuttosto che investire sulla costruzione artistica del film. Quando ho visto il triste giubbottino di pelle di Chris Pine in D&D ho pensato: 100 milioni spesi?!
Aggiungo una cosa. Un mertio non scontato di questo film è che, nonostante sia una pellicola che ha il compito di lanciare una nuovo franchise cinematografico, non si fa prendere dall’ansia di “gettare le basi per il futuro”.
Finalmente un blockbuster concentrato soprattutto sul portare a casa subito il risultato e non sul creare hype per quello che (forse) ci sarà nei film futuri.
Effettivamente ne han parlato bene vari, per il prodotto che è…
No,scusate,ma davvero ormai si considera buono un film mediocre?solo perché siamo pieni di roba da 0 stelle dovremmo pagare 8 euro per accontarci? Non devo neanche scomodare signori degli anelli o Conan che questo film impallidisce anche di fronte ad un Ladyhawke o Princess Bride. I costumi penosi (tipo la giacca da biker del bardo) fanno sembrare tutti dei cosplayer usciti dall’estetista. Tutto patinato, desaturato, digitalizzato, tutto di plastica proprio come le armi e armature. Non c’è colore, non c’è epica, non c’è musica (i vecchi fantasy vantavano gente tipo Mark Knopfler, Enya o Giorgio Moroder) non c’è anima, e non c’è D&D. Il bardo è solo un ladro che strimpella ma di fatto non usa la magia bardica, la barbara non ha il fisico, i draghi in d&d parlano e tirano incantesimi mentre qui è la solita bestia decerebrata…ma di cosa parliamo? D&D è roba seria, non nasce come una parodia, e non dovrebbero fare passare il messaggio che i giocatori sono quelli che prendono le partite sul demenziale sputtanando tutto il lavoro del master. Torno a vedermi Dragonheart, li si che c’è un Drago, dei bei panorami e una soundtrack.
La tua critica con la presunta mediocrità di questo film non c’entra molto. Stai criticando il film da un lato esclusivamente nerdico/dndesco e per di più nostalgico (non sei della generazione WoW giusto?). Il pubblico generalista ignora totalmente che il bardo dovrebbe lanciare incantesimi, che la barbara sia la metà di quanto dovrebbe essere (opinabile) e che i draghi non siano intelligenti, quindi non può essere su queste basi che lo valuti insufficiente come film fantasy. La scelta di renderlo quasi parodistico è voluta e tacitamente dichiarata anche solo dalla scelta del MC che si vede nel primo teaser trailer quindi puoi odiarlo per questo o amarlo perché come fantasy leggero simile parodistico vince a mani basse. Per me ciò che tu non sopporti non è questo film in particolare ma il periodo cinematografico che stiamo vivendo di cui è degno rappresentante. Quando moriranno i cinecomics, se moriranno mai come i western, morirà con loro anche questo genere di film. Nel frattempo puoi ignorarli (te lo consiglio) o goderteli nella loro disarmante leggerezza.
Concordo con Teioh. Inoltre dal lato dnd imbrocca praticamente tutto. Infatti ha un sacco di successo tra i giocatori. Il basso poi è praticamente perfetto, inutile in combat e che carica tutti gli altri in ogni momento.
Eccheduecoglioni madonna santa.
No.
D&D è un gioco santodio, un gioco inventato per divertirsi che si è pure evoluto e al suo interno ammette tutti i modi di giocarlo possibili.
Non sta scritto da nessuna parte che debba essere serio e epico per forza, e, grazie a tutto ciò che c’è di sacro al mondo, finalmente ‘sta aura di misticismo, scarsa igiene e brufoli, il mondo del gdr se la sta scrollando di dosso, permettendo a tutti di avvicinare l’hobby.
Dopo sta dichiarazione, dispiace ma fa sol piacere che ti abbia deluso, perché è esattamente questo genere di mentalità da gatekeeping (del cazzo e della merda) che vuole rompere.
E qui casca l’,asino. Anche gli scacchi o warhammer sono un gioco, ma prova a non giocare seriamente e vedi come reagisce l’avversario. Se ti piace un gioco parodico, anche di ruolo, ne esistono tanti, ma d&d (e in questo caso forgotten realms) nasce come gioco epico e dei giocatori che fanno fare continue cazzate goliardiche ai pg (tipo decido di frugare la mutande della regina al pranzo reale) sono gesti irrispettosi verso la natura del gioco e l’impegno del master nel preparare l’avventura e non a caso questi giocatori vengono puniti nei punti esperienza, rimessi in riga o in altri casi allontanati dal tavolo. Pensaci, rideresti a un film drammatico al cinema mentre tutti piangono? E se tu fossi il master, ti piacerebbe che i tuoi amici urinassero sul tuo duro lavoro? Non è meglio giocare tutti a qualcosa che nasce per essere giocato allo scazzo piuttosto che disegnare il pene sul viso di Caravaggio? Riflettete per favore.
Non casca proprio nulla invece.
Perchè stai assumendo che il TUO modo di giocare sia il migliore possibile e vuoi che il TUO PERSONALE modo di vedere la cosa sia quello “giusto”.
BIg news: non esiste nessun modo “giusto” di giocare, nè il tuo, nè il mio, nè quello di nessun altro, è un gioco fatto apposta, e del “rispetto per il canone” ogni tavolo di gioco ci si può bellamente pulire le suole delle scarpe.
Al TUO tavolo puoi fare il serio fino a quando ci sono persone disposte ad assecondarti e che si divertono come te, ma per l’amor del cielo tieni il tuo celodurismo gdr lontano dal resto del mondo.
Guarda che Io mi riferivo a tutto ciò che non è attinente all’ ambientazione o non credibile nel gioco. Puoi benissimo fare un pg ironico medievale ma non chiamarlo Fantozzi e fare il rapper sennò vai OFF GAME ed il master te lo deve fare notare. Io parlo di demenzialità inverosimili in contrasto con l’ambientazione che rovinano l’atmosfera e l’esperienza di gioco collettiva, non con l’ironia in genere.
“D&D è una cosa seria”
Dimostrami che di D&D non ci hai mai capito un cazzo senza dirmi che di D&D non ci hai mai capito un cazzo
Con una punta di tristezza devo mettermi dalla parte del “no”.
Ho giocato a D&D forse tre volte in vita mia, ma 30 anni di videogiochi un poco di lore me l’hanno fatto arrivare: il film non mi ha lasciato traccia alcuna.
Un paio di risate sporadiche, ho apprezzato l’ambientazione (nonostante sia abbastanza chiaramente una “poverata lucidata”), ma la piattezza banalissima della scrittura me l’ha reso un vero tedio (specialmente nella seconda metà delle due ore e mezza [‘tacci vostra!]).
Attori più che dignitosi – quando non brillanti, vedi Grant e Pine – buttati via, scritti come template (non mi tirate fuori “gli archetipi”, per favore): provate per divertimento a scambiare tra loro Grant e Pine, cambia qualcosa?
Capisco di essere probabilmente fuori target (di età), ma “Willow” o “La storia fantastica” (per dirne due a caso) me li guardo ancora volentieri…
Non voglio rassegnarmi al fatto che oramai “film per ragazzi” possa (debba?) significare “scritto pigramente con le natiche”.
Non ho mai giocato a DnD, sebbene la curiosità fare almeno una partita nella vita ci sia.
Detto ciò, devo dire che il film ha svolto il suo dovere: mi ha intrattenuto e mi ha anche dato alcune sequenze piuttosto carine, tipo quella della carrozza.
Sul discorso della mancanza di sesso o, più in generale, di elementi gore/maturi…non so se ci sarebbero stati bene.
C’è un certo sottogenere fantasy, quello di stampo “barbarico” che ha dato vita a moltissimi cloni di Conan negli anni 80: penso a Beaststalker, oppure The sword and the sorcerer, dove la produzione spesso a bassissimo budget inseriva qualche elemento pruriginoso per aumentare il gradimento presso il pubblico,o addirittura riciclare copioni scartati.
In un film però, come questo DnD, che si rifà alle pellicole per ragazzi (ricordandomi parecchio i cicli di Fantastica avventura), credo abbiano fatto bene ad assumere un tono scanzonato…semmai, ho qualche lieve rimostranza da fare in sede di creature mostrate…del tipo, il fidanzato della Rodriguez poteva benissimo essere reso più mezzuomo/gnomesco nell’aspetto, oppure penso all’assenza dei nani (se non uno, per tre secondi) o di esseri iconici di DnD come il beholder, che perfino chi non ha dimestichezza col gioco di ruolo avrà visto citato in altre opere…niente di che, sia chiaro.
Molto divertente, ho riso parecchio, insieme a tutta la sala.
Registicamente buono con effetti speciali di qualità; promosso
A “D&D è roba seria” mi sono rotolati i coglioni sotto alla sedia.
Mentre cercavo di recuperarli ho rollato 20 in percezione e mi sono imbattuto in questo antico tomo rilegato in pelle umana.
https://www.acheron.it/Brancalonia-Manuale-di-Ambientazione-p198269157
In tutto ciò mi chiedi che cazzo ci azzecchi il parlare di sesso per recensire un simile film…
Le scopate selvagge di Lady Hawke o del Signore degli Anelli mancavano?
“In questo momento storico non si può chiedere più di questo al cinema americano d’avventura” che ad oggi ci aveva abituato a umorismo da American Pie con i vari Marvel Movie e azione priva di senso o trama dei vari Fast and Furious.
Lasciando perdere la recensione tipica della pagina direi invece che è un gran filmone questo D&D, che non solo rende in modo eccelso l’argomento ma lo applica con una maestria incredibile riuscendo a dar anima a tutti i protagonisti nessuno escluso.
Manca una costruzione del mondo?
Se vedo un film Americano e mi dicono “Quel tizio li viene da Pasadena” per me è come dirmi “Quello è un Mago del Tay”, non son stato ne a Pasadena e nemmeno nel Tay.
Recensione che sinceramente mi lascia f4 perché uscito dalla sala a me non è sembrato ne più ne meno che il tipico marvel movie solo con la skin fantasy invece che quella dei supereroi.
E quasi tutto quello che nei marvel movies viene ormai dato per scontato e tra le righe criticato perché è sempre la stessa robba, qui diventa quasi motivo di plauso.
Secondo me la cifra stilistica fondamentale del film è che -SPOILERONE- nel labirinto dell’arena uno dei gruppi antagonisti (che poi viene intrappolato in una gabbia) è il party del cartone animato di d&d degli anni ottanta (quello col dungeon master che compariva per dare suggerimenti).
Chi è cresciuto a pane e D20 questo cerca mica il sesso che quello lo sta ancora cercando e che gli devi dire? Che il suo personaggio scopa e lui no? Ma siete matti?
Colpiscigli agli occhi Boo!!
sì vabbè ma così è pure troppo facile se per ricatturare lo “spirito” di qualcosa grande come D&D (a prescindere se si era/è nerd e quanto si era/è nerd) basta fare la citanzioncina al cartone animato o a un paio dei mostri del bestiario, con una spruzzata di name dropping a buffo.
io, da uno che è cresciuto (anche) a pane e d20, ti dirò che mi sono sentito preso per il culo.
Son mica tutti i critical role
aggiungo: e proprio perchè ce pesa il culo, copiamo pure da portal piuttosto che inventacce qualcosa
Allora finalmente l’ho visto e, che dire, sono d’accordo con la recensione. Cazzatona, ma divertente. Ci sono modi migliori per spendere i soldi, ma anche peggiori.
Posso dire che l’evoluzione del personaggio di Simon e quello di Sofina mi rendono tantissimo uno dei problemi/caratteristica del gioco di D&D, ovvero il senso del personaggio del mago. Inutile pippa ai primi livelli, divinità che potrebbe risolvere praticamente da sola ogni cosa ai livelli alti, mai bilanciato. E questo mi è piaciuto :)