Nella moderna e rutilante società sudcoreana, in cui la famiglia non è un obbligo per nessuno, anche le vendette per figlie rapite hanno un tono diverso e come in un qualsiasi fumetto Disney italiano le figlie diventano nipoti. Per poter fare un loro Taken quindi Choi Jae-hoon (quello di The Swordsman) prende uno script di un produttore, cioè proprio letteralmente, si fa passare una sceneggiatura da uno che di lavoro fa il produttore (Nam Ji-woong) e che senza sorprese produce anche questo film, e la gira mettendoci un impegno completamente diverso rispetto a quello che legge. Non solo, per poter fare di questo film un successo prende anche Jang Hyuk (The Swordsman pure lui), e tutti insieme lavorano a questo capriccio produttivo con un impegno senza senso.
È la storia di uno zio, sul serio, a cui la sorella chiede di badare alla nipote di 17 anni che non ha mai visto, sul serio eh, non si sono mai incontrati ma lui deve badare a lei per il weekend. Lo zio sarebbe un sicario in pensione, sul serio, ma accetta perché comunque sennò sai la sorella come rompe poi a Natale, e quindi alla prima uscita, ma proprio la prima, fa un patto con la ragazza: “Io non rompo a te, tu non rompi a me. Io ti lascio libera, vai a dormire dalle tue amiche come mi dici e siamo contenti”, tutto mentre lei si trucca in macchina e si cambia di vestito con l’amica, sul serio, e fa “A-ha! Sì sì”. Lui è così convinto del patto che hanno fatto che le mette un tracciatore GPS nella borsetta. Sul serio.
Se non ci fosse stata all’inizio una grossa scena di violenza dura con accette incrociate due contro uno, arrivati a questo punto sarebbe già da perdere tutto l’interesse per la storia. Ma Choi Jae-hoon ha la moderna passione per l’azione tecnica e Jang Hyuk non usa controfigure senza sfigurare (ahahahah capito il gioco di parole??), oltre a coreografarsi le proprie scene d’azione (o così dice, il sospetto viene dal fatto che sono coreografate abbastanza bene). Quindi The Killer ha il suo flow, tutto ha un suo perché nelle scene d’azione, è rapido e ha una gran forza fisica nella maniera in cui fa cinema d’azione muscolare, con salti giù dalle finestre, esplosioni, voli e calcioni. I film coreani, come noto, hanno un livello medio di valori tecnici che fa paura (avete mai visto un film coreano, anche il più scemo, fotografato o montato male??) e The Killer non fa eccezione.
Perché tutto entri nel vivo però si attende questo rapimento. Lo zio si inizia un attimo a preoccupare per la nipote e la cosa avviene con un espediente di scrittura veramente basso. Lei lo chiama perché ha bisogno di aiuto, lui arriva e scopre che era solo una questione da poco, non si arrabbia (perché lui è sempre cool) ma capisce che c’è qualcosa di strano e allora inizia a seguirla con il GPS. Quindi, attenzione, lei lo ha chiamato ma è tutto a posto, lui la segue e proprio quando la segue lei praticamente viene rapita. Questo presta il fianco alla prima occasione di piccolo massacro.
A questo punto immagino che il produttore Nam Ji-woong abbia cominciato davvero a sudare, o a frustare i prestanome a cui ha fatto scrivere i suoi deliri tratti dal romanzo The Kid Deserves to Die di Bang Jin-ho. Perché per fare in modo che lo zio si trovi contro tutto il mondo, cioè la malavita coreana e quella russa insieme, con una buona ragione o almeno una parvenza di buona ragione, viene imbastita una specie di storia di traffico di giovani a cui lo zio, che è troppo cool per sporcarsi le mani con nulla, si deve opporre perché è sospettato di omicidio da una polizia che è comunque corrotta. E in tutto questo chiaramente la nipote casinista, nella miglior tradizione di Taken, è più volte rapita.
A voi acuti lettori non sarà sfuggito che questo è uno dei più beceri mischioni di elementi che vengono da altri film che hanno incassato bene, creare un nuovo successo per domani copiando i successi di ieri, il mantra dei produttori. L’impianto di Taken è uno ma c’è anche il mondo degli ultraricchi che sfrutta la povera gente di Squid Game (per dirne solo uno). Soprattutto però si nota la mano del produttore dalla totale mancanza di carattere del protagonista, un carattere che vada almeno al di là dell’eterna solita calma rilassata di questo tipo di figure asiatiche, che non sia solo una ostentata coolness da ciuffetto o ancora che non sia l’estrema imbattibilità. Non sappiamo niente di lui e il film è come se dicesse “E va bene così”, solo che non va bene così. Anche Bryan Mills aveva un suo carattere.
Nel finale la solita complicata risoluzione all’asiatica, crea un altro po’ di caos ma tranquilli eh, va a finire bene!
Dvd-quote suggerita:
“La buonanima del cane di John Wick si sta rivoltando nella tomba”
Jackie Lang, i400calci.com
Film carino recuperato un po’ di tempo fa, non molto originale ma girato bene; ho adorato che continuassero a tornare su moglie e cognata, a cui poi non succede assolutamente nulla
Ieri ho pescato dal cestone netflix e ho visto un film più che guardabile (AKA, tra l’altro meglio del cestone tayler rake 2, meno grosso ma mille volte più dignitoso, con un Cantona in gran forma)..ovviamente francese e con protagonista fazza già vista (quello di Proiettile Vagante) che si è addirittura gonfiata per il ruolo. Sul genere (action/thriller/noir non100% di calciinfaccia) Francia sempre anni luce avanti a tutti…Italia non pervenuta…il tinello non molla e temo che i pochi esperimenti fatti non abbiano portato a nulla.
Non hanno portato a nulla perchè, se ti riferisci a roba tipo “La Belva”, erano esperimenti fatti a dogcock.
beh ci han provicchiato…ma poca offerta e di scarsa qualità anche solo per dirlo forse
Vandal: L’ultima Notte Di Amore l’hai visto? Per me quello è fico. Moooolto meglio rispetto a La Belva o roba tipo a Il Mio Nome è Vendetta.
no ma lo si vedrà..che sia meglio degli altri due non mi stupisce
@Axel Folle
No, e non ne avevo intenzione; ma se dici che è figo lo guarderò.
:)
Con chi devo andare a letto per sapere cosa c’è scritto sull’ elettroimmagine di Liam Neeson?
나는 소극적 공격적이다
Con l’ominide di The Descent.
Un mio collega intelligente mi ha detto di usare google lens e ce l’ ho fatta.
“Ti riferisco sto andare a”. Chiarissimo.
Un’occasione sprecata (l’ominide di The Descent, intendo).
Avevo già pronto il film “Offerta InTheDescent” , con io, l’ ominide e Demi Moore. Quanti capolavori perduti.
Vabbe” , “Proposta InTheDescent”. Comunque quello con Robert Redford che fa il Berlusca.
Geniale! Vorrei tanto averla pensata io. XD!!!
Vabbé, ma perché tutti a citare Taken, quando il capostipite (e quindi quello forse più grazioso) del filone è “Wasabi”??? (che tra l’altro mi piacerebbe veder recensito)
Madonna che film con la pacca Wasabi. Ora me lo riguardo.
Oh. Ecco, menomale.
#DIJELO #SHAMEONRECENSORE #TEAMPAPÀRENÒ
Boh a me ha divertito senza farmi troppe seghe mentali.
Siete dei masochisti…recensite roba come questa, perdendo due ore della vostra preziosa vita, ma non avete mai recensito action coreani meravigliosi come “The Man from Nowhere” o “A Bittersweet Life”
Mi dispiace che ti abbiano bloccato il pulsante “cerca” :(
https://www.i400calci.com/2011/05/speciale-far-east-film-festival-2011-part-one/