Sala dei trofei è la video-rubrica che si occupa di catalogare i grandi classici del cinema da combattimento.
Un potente malvagio minaccia di stroncare la carriera di una star dello sport, che reagisce… vendicandosi? No: andando a leggersi un sacco di libri per informarsi e rispondergli a tono e con cognizione. Segue comunque un violentissimo massacro. Questa la trama del leggendario cult Rollerball, da noi selezionato per commemorare la triste recente scomparsa di Norman Jewison, un uomo che in carriera ha girato una quantità imbarazzante di capolavori riuscendo contemporaneamente a rimanere semi-anonimo per le masse. E vabbè. Poi comunque roviniamo tutto parlando anche del remake del 2002. A voi il filmato integrale:
APPENDICE ALLA VISIONE
- Rollerball Murder, di William Harrison
- Ogni battuta di Chris Klein in Street Fighter: la leggenda di Chun Li
- DUI – Har Mar Superstar
PREMIO JIMMY BOBO
A questo turno li abbiamo presi non solo dai Rollerball, ma anche da Kansas City Bomber e da Whip It.
- Rocco Passionino (digital effect supervisor) 40%
- Har Mar Superstar (“Fight Attendants Coach”) 28%
- Ezra Venetos (best boy grip) 15%
- Rodney Veto (key rigging grip) 10%
- Duncan McLeod (stunts) 8%
Congratulazioni a Rocco Passionino, che sono convinto fosse un ex-concorrente del Grande Fratello ma non ricordo con chi mi confondo. E ricordate: se vi abbonate al nostro canale Twitch il vostro voto vale doppio!
PROSSIMI APPUNTAMENTI SU TWITCH
Lunedì 5 febbraio, ore 21: LA PALESTRA DEI 400 CALCI! Appuntamento con le news più calciabili e con l’immancabile rubrica “Che cos’ha fatto Jared Leto questa settimana”.
Giovedì 8 febbraio, ore 21: per la rubrica Sala dei trofei, ci lanceremo in un Fratelli di sangue a distanza e vi parleremo del gemello povero ma pazzo e scatenato di Rollerball ovvero Anno 2000: la corsa della morte.
TRAMA: Un futuro distopico, uno sport mortale, un campione troppo scomodo per sopravvivere. Ma niente gente che si mena sui pattini: direttamente auto a tutta velocità che investono i pedoni. E il cattivo interpretato da Sylvester Stallone. [IMDb | Trailer]
Un grazie finale alla videosigla di Christian Aliprandi e Dario Cogliati, all’inno Trenodia per le vittime di Val Verde di Ludwig Van Verhoeven e alla sigla 400 Calci dei Nanowar of Steel.
Prima di tutto un sentitissimo grazie non solo per aver coperto il film ma per aver anche rintracciato il racconto originale (che non avevo mai letto ed ho apprezzato molto).
Avrei pero’ qualcosa da dire su quella che a quanto capisco sarebbe una pecca della storia – sintetizzo “ma quando mai la loschissima corporation non farebbe di tutto per monetizzare/sfruttare il carisma del Totti del Rollerball?”.
Ne ho anche per l’osservazione di quanto sia disturbante vedere le vecchine che si entusiasmano alle stragi mentre sferruzzano il maglione per il nipotino.
(Premessa: non vedo il film intero da almeno 30 anni, e 3 volte su 4 l’ho visto doppiato, per cui potrei semplicemente raccontare una versione tutta mia che non ha veri agganci nella sceneggiatura).
IMHO il gioco del Rollerball non rappresenta uno spettacolo violento per venire incontro ai desideri del pubblico (non e’, in altre parole, non e’ un antesignano di Running Man/L’implacabile). Io l’ho sempre visto come uno strumento per imbrigliare/disinnescare le pulsioni violente dei singoli. Piu’ vicino ai 5 minuti d’odio di 1984 che altro. E soprattutto funziona alla grande, perche’ non si vede mai nulla di distopico fuori dalla pista del Rollerball stesso.
Io ho sempre pensato che la societa’ di Rollerball e’ sopravvissuta a guerre/rivolte epocali, e il gioco rappresenta una versione ritualizzata della violenza in modo che la gente si sfoghi con quello e morta li’.
(In questo senso si noti che non si vedono ne’ militari ma manco poliziotti, e pure i Ricchi&Stronzi, che in un altro mondo distopico avrebbero probabilmente fatto il tiro a segno con i camerieri – sicuramente di etnia specifica – qua si limitano a bruciare degli alberi, che non e’ che sia una roba sana, ma sicuramente e’ anni luce anche solo da una partita di calcetto, in quanto a violenza verso i propri simili).
La mia ipotesi e’ questa: la gente fa il tifo per le squadre, non per i campioni (anche perche’ in genere si sfracellano prima di diventare Star) e il tifo e’ diventato il modo per canalizzare le pulsioni violente.
Le corporation tengono in piedi la recita per mantenere la pace sociale, non per lucrare sui biglietti. Anche per questo non gli interessa il merchandising su Jonathan.
Il loro problema semai e’ proprio che il tifo si sta inesorabilmente trasferendo dalla squadra all’uomo. E temono che questo rinfocoli l’idea di Uomo Forte che probabilmente aveva gia’ fatto parecchi disastri nelle generazioni precedenti.
A sostegno della mia tesi, farei presente che se le cose stessero in altro modo, che problema ci sarebbe da parte delle Corporation nell’eliminare fisicamente Jonathan? Assoldare un killer, ficcarlo dentro per qualche tipo di reato, anche fabbricato ad arte.
Invece no, la violenza esiste ormai solo all’interno del rito del Rollerball, per cui l’unico modo per far fuori quello che sta diventando un pericolo sociale/politico e’… alterare le regole del gioco per toglierlo di mezzo. Non ci sono letteralmente altri mezzi per sopprimere Jonathan, se non a costo di far uscire il Genio dalla Lampada, e questo a quanto pare non si prende in considerazione nemmeno come ultimissima risorsa.
Il Rollerball sta creando un problema, ma solo all’interno del Rollerbal si puo’ trovarne la soluzione. Le alternative sarebbero sicuramente peggio (in termini di stabilita’ sociale).
per la serie “l’algoritmo ha fatto anche cose buone”, Youtube mi ha rifilato questo: https://www.youtube.com/watch?v=TlsCbPr5zTg (Return to the Arena: The Making of ‘Rollerball’ – una sorta di documentario di 25 minuti con interviste a Jewison e Harrison)
Enzo Molinari era il nome dell’amico rivale (nella realtà Maiorca) del personaggio di Jean Reno in Le Grand Bleau di Besson