Ieri sono andato a vedere Argylle, ultimo film del signor Matthew Vaughn, dal 25 maggio del 2002 sposato con Claudia Schiffer. Lo sapevate? Io non lo sapevo. Tra l’altro sono andato a vedermi delle fotografie di Matthew & Claudia e c’è uno spread tra i due che boh, non so come faccia il sior Matthew. Bravo lui, eh? Comunque, tutto abbastanza incredibile, no? Come l’altra notizia che ho appena appreso facendo delle ricerche mega approfondite su internet! Occhio che questa è una bomba, eh? Praticamente c’è una teoria che circola sull’internet, spinta abbestia da publicist pagati milioni di dollari insanguinati, per cui la penna dietro ad Argylle non sarebbe quella di tale Jason Fuchs, come da credits del film, ma quella di… rullo di tamburi… tensione sempre più incalzante… Taylor Swift!

Come mi immagino, watermark sulla fazza compresi, il publicist di Argaylle
Ma come mai, vi chiederete voi, ci sono dei decorticati che pensano che Taylor Swift sia la ghost writer di Argylle? Mah, da quello che ho capito leggendo distrattamente un articolo nella speranza di trovare qualcosa di vagamente rilevante da dire su questo film, il gatto sulla locandina – che per altro nella vera verità è Chip, della coppia Matthew & Claudia – è uno Scottish Fold. E che gatto ha Taylor Swift? No, adesso tu mi dici che gatto ha Taylor Swift! Taylor Swift ha non uno, MA BEN DUE!!!, Scottish Fold (si chiamano Olivia Benson and Meredith Grey. Sì, poi c’è anche Benjamin Button, ma come tu ma proprio tu mi insegni, quello è un ragdoll). Ma le incredibili coincidenze non finiscono di certo qui, cari amici! Nel documentario su Taylor Miss Americana, a un certo punto c’è una scena in cui la Swift va in giro con uno zaino al cui interno c’è un gatto che guarda il mondo da un oblò… esattamente come quello del film Argylle! Ne volete ancora? Ma è presto detto! Bryce Dallas Howard nel film interpreta un’autrice di romanzi di spionaggio, Elly Conway, e – coi suoi capelli rossi – non trovate che assomigli moltissimo alla Taylor della versione lunga del video All Too Well? Video in cui per altro la Taylor mi interpreta un’autrice di libri! E allora, vostro onore, io non ho altre domande!!! Per me il caso è chiuso!

La prova provata
Ah, no! Mi stavo quasi dimenticando. Dopo aver interpretato la parte di Barbie Sirena nel famoso film Barbie, in Argylle c’è la signorina Dua Lipa che interpreta Lagrange, una spia cattivissima e super sexy! Due Lipa! Vi rendete conto? Una sera una mia amica che lavora come coreografa e guadagna un sacco di soldi con la musica, mi ha detto: “Ma tu ti rendi conto di quanto è brava Dua Lipa?”. Io, un po’ imbarazzato ho ammesso, “no, guarda, non la conosco!”, e allora lei mi ha detto, “Ma tu scherzi? Devi assolutamente sentire questa canzone!”. E io ho sentito questa canzone che era esattamente come immagino debba essere la colonna sonora della festa dei 62 anni di Carlo Conti: una roba di un piattume pop senza scusanti che mi ha fatto ribollire il sangue dal nervoso. Ma cosa cazzo vi ascoltate? Vabbè, ma qui Dua Lipa non canta, eh? Qui recita! E allora, schiavo del fatto che in ogni dove si parli del fatto che qui in questo film di merda, c’è pure Dua Lipa (e schiavo anche del fatto che, detto – sia chiaro – col tutto il rispetto, obiettivamente questa signorina Dua Lipa è abbastanza una turbobonazza), mi sono interessato a questa cosa… e ho scoperto che Dua Lipa sarà pure bona, non si sono dubbi, ma qui fa una sequenza – una di numero – in cui di base le fanno fare la zoccolaccia con Henry Cavill poi, boh, succedono delle cose (tra cui: Henry Cavill grinda un muretto di una casa greca con una macchina) e secondo me, senza che nessuno si offenda, ma a questo punto mooooolto meglio Maria Grazia Cucinotta in Il Mondo Non Basta. Vi ricordate? Per un anno la Cucinotta andò ovunque in televisione e ogni volta che entrava in scena era accompagnata dal tema di John Barry, perché lei era una bond girl! Poi andammo a vedere il film e, niente, la Cucinotta faceva un personaggio che nei credits è citata come Cigar Girl, per tipo un totale di 4 pose in tutto Ecco, Dua Lipa – tipo il secondo nome sul cartellone, onnipresente nell’insistentissimo battage pubblicitario – fa tipo meno della Cucinotta. Però, sempre col massimo rispetto, sia chiaro, è proprio bona.

Qui è quando, con rispetto parlando, la appoggia in face a Cavill
Bene. Dai, ho scritto abbastanza. Direi che la possiamo chiudere qui col film Argylle del signor Matthew Vaughn, sposato con Schiffer Claudia e autore già di film come The Pusher quello con Daniel Craig, Stardust, Kick Ass, X-Men: Le Origini e i tre Kingsmen, che uno già bastava e avanzava? Sì, la si potrebbe chiudere qui con questo film di merda, ma sono ancora molto infastidito da questo film di merda che ho visto ieri per cui adesso mi gioco metà giornata per spiegarvi come mai questo è un film davvero di merda.

Aiutami a dire maccosa
È scritto male. Molto male. Con una fantasia pari allo zero, con tutti i cliché del caso, con nessun tentativo di dire qualcosa di nuovo o di diverso sul tema, già di per se non nuovissimo, dello scrittore alle prese con una manifestazione reale, in carne ed ossa, del proprio mondo immaginario. Ma voi vi ricordate Stranger Than Fiction, con Will Ferrell che scopre di essere il protagonista fittizio di un romanzo scritto da Emma Thompson? Madonna, a confronto sembra Quarto Potere. Ovviamente poi Argaylle è scritto rispettando tutti i marker possibili e immaginabili segnalati in rosso dall’algoritmo (“… e a pagina sei facciamo dire a un comprimario il vero tema del film, ok?“), con ANCORA. NEL. DUEMILAEVENTIQUATTRO! la gag del protagonista alla ricerca di una penna USB, Gesù d’amore acceso!

Io. Vado. Ai. Matti.
La storia è quella di Elly Conway che è un’autrice mega famosa di libri di spionaggio. Ella, Elly, è la creatrice di Argylle, un simil James Bond tutto fighissimo, sempre impegnato a salvare il mondo, conquistare donne pazzesche, bere Champagne in terrazza a Honk Kong. Ma quanto i sogni di Elly sono pazzeschissimi, quanto la sua vita reale è quella di una gattara maledetta: per lei il massimo della vita è stare a casa col suo gatto a scrivere. Ma, attenzione, colpo di scena assolutamente imprevedibile, a un certo punto incontrerà una vera spia! Sam Rockwell! E Elly, ella, conoscerà il mondo e capirà che le spie vere, quelle vere che sono nel mondo là fuori, non sono come Henry Cavill coi capelli a spazzola e l’abito sempre perfetto. No, sono più come Sam Rockwell che ha la barba e i capelli lunghi nella prima scena, e poi è sempre spettinato per tutto il resto del film, per far vedere che lui è uno un po’ così… non so come dire: spettinato. Insomma, una cosa nuovissima quella immaginata da Taylor Swift, no, scusate, da Jason Fuchs: mondo reale e mondo letterario, di fantasia, che si mescolano, si sovrappongono, oddio ma cos’è vero e cosa no? Nuovissima e scritta benissimo (qui sono ironico, cari lettori: in realtà intendo dire che lo spunto di Argylle è una cosa mega vecchia e scritta coi piedi. Sì, è vero, c’è anche un altro colpo di scena più in là, ma non ve lo posso dire e se chiedete a me non fa altro che peggiorare la situazione. Di molto.). Ma ancora: perché è così una merda questo film?

mega simpa
La domanda che ci dobbiamo fare è: a chi è destinato questo film? Perché se è per le gattare, non si ha minimamente il coraggio di insistere sul lato gattaro della questione. Bryce Dallas Howard, essendo una divina dotata di un primo piano che basta e avanza, non è mai credibile come sfigata mezza hikimori che non ha mai preso un aereo in vita sua, non ha una vita sentimentale, è tutta insicura e frustrata. No, lo si suggerisce timidamente all’inizio del film ma poi, a ben vedere, si ha paura a dipingere una protagonista troppo passiva, troppo sfigghiz. Si preferisce di gran lunga appoggiarsi a una piattisima descrizione: Elly è una simpatica scrittrice di successo. Punto. Cioè, considerando che The Lost City è un film dell’anno scorso con la stessa identica storia, il personaggio di Sandra Bullock dimostra una scrittura più raffinata e coraggiosa. E The Lost City non se l’è visto manco mia moglie, una che anche se sente solo il nome Sandra Bullock è pronta a vedersi qualsiasi cosa. Vabbè, ma forse il pubblico è lì per il gatto, direte voi. Cioè, è nella locandina, nel trailer, ovunque! Magari a Hollywood han fatto delle ricerche e hanno capito che è arrivato il momento del revival Il Gatto Venuto dallo Spazio o F.B.I Operazione Gatto. Ecco, in quel caso Argaylle è un’altra cocentissima delusione, visto che il gatto della coppia Vaughn/Schiffer (i Vauffer) non fa nulla di nulla, ma quel pochissimo che fa lo fa in digitale brutto. Mamma, che brutto e che inutilità ‘sta gag del gatto.

Ed è un attimo che passi da Kick Ass a Garfield: The Movie
Allora uno dovrebbe andare al cinema per il cast! Oh, Bryce, Henry, Sam, Dua Lipa, John Cena, Samuel L. Jackson, Bryan Cranston… Ma con un cast del genere quante cose ci puoi fare? QUANTE??? Boh, tantissime. Talmente tante che evidentemente avevano l’imbarazzo della scelta e quindi, a un cast del genere, non gli fanno fare nulla. Ma nulla nulla, eh? Samuel L. Jackson è stato pagato – spero tantissimo – per camminare in una vigna e per stare per la maggior parte del tempo seduto, con le gambe sul tavolo, muto, a vedere una partita di basket. Probabile che la partita di basket sia stata aggiunta dopo in post, per cui Samuel ha fatto uno sforzo recitativo pazzesco! (Voleva essere una battuta, ma è davvero quello che dice Bryan Cranston interrogato da IMDb sulla cosa più difficile che ha fatto nel film: “Dovevo guardare degli schermi ma sugli schermi non c’era nulla! Ahahaha, madonna, che pazzo che è Matthew Vaughn!“). John Cena non pervenuto, Henry Cavill secondo me si è annoiato a morte, Richard E. Grant totalmente sprecato, Sofia Boutella utilizzata manco fosse Zsa Zsa Gabor, la povera Catherine O’Hara ridotta a macchietta simpa…

“… e qui, John, te stai seduto tutto il tempo. Che te sei bravo a stare seduto, no?”
Siete allora forse qui per la sceneggiatura? Per l’amor di dio, spero di no. Perché raramente ho visto un film scritto così male, senza fantasia, senza impegno, con delle cose talmente macchinose, stupide e improbabili (vedi il personaggio di Keira, interpretato dall’assunzione obbligatoria Ariana DeBose) da risultare quasi insultanti nei confronti del pubblico. Tutto, TUTTO, sbagliato. Non c’è un secondo di film che funzioni. Per cui il cerchio si stringe: siete qui per l’action!

Baaaaada l’imbarazzo
E qui, diavolo porco, mi prudono le mani, mi prudono. Perché questo film è una delle cose più normalizzanti in ambito action che mi sia mai capitato di vedere. Matthew Vaughn, a inizio carriera, grazie al credito guadagnato con The Pusher e soprattutto con Kick Ass, passava per essere uno un po’ punk, un po’ pazzo, uno di quelli che era potenzialmente in grado di fare qualcosa per il genere, di portare il cinema dei giusti nel mainstream. Diciamo che il punto massimo di questa sua traiettoria destabilizzante è la lunga sequenza in chiesa in Kingsman: Secret Service in cui coso lì, Colin Firth, uccide male mille mila persone sulle note di Free Bird (che per me rimane comunque la colonna sonora di The Devil’s Reject di Rob Zombie, Matthew, io te lo devo dire. Anzi, mi è stato pure sul cazzo che sei andato a prendere quella canzone lì. Ma non ti puoi fare una colonna sonora tua? Ma pensa te ‘sto cazzo di pelandrone). Ok, vi era piaciuta quella scena lì, no? Ma certo, anche a me. Faceva strano vedere un massacro di tale portata fatto da uno che di base io associo con Love Actually, soprattutto in un film che aveva (anche) i miei genitori come pubblico potenziale. Ecco, e da lì cos’è successo? Da lì in avanti – e Kingsmen è uno dei tanti titoli che in quel periodo hanno segnato l’inizio del declino (Knockout – Resa dei Conti, anyone?) – un certo trattamento “maturo” dell’action è stato completamente sdoganato nel cinema mainstream americano. Aderenza alla realtà, sequenze ben coreografate, stunt credibili… certo, poi c’è il problema del PG13 per cui nessun colpo che va davvero a segno, ma ormai una bella sequenza action non la si nega a nessuno. Ma poi, a furia di grattare, eccoci finalmente arrivati al fondo del barile!

gratta gratta
Argylle ha una lunga serie di sequenze action che sono tutte, TUTTE, dannatamente simpatiche. Parte un pezzo dance un po’ eighties, cazzo ne so, una roba alla Disco Inferno, e poi c’è Sam Rockwell, Henry Cavill, John Cena (per una sequenza sola) che fanno delle cose troppo buffe, simpa. Hanno delle oneliner pazzesche, sono alterantivamente troppo goffi o troppo cool, ballano. Ballano tutti in continuazione, senza motivo, senza un vero e proprio perché. Ok, c’è Sam Rockwell e come sappiamo quando c’è Sam Rockwell a un certo punto si balla, ma qui succede ogni volta. Con l’aggravante che a un certo punto pure Bryce Dallas Howard si getta nella mischia e lì, boh, m’è venuto in mente quando il mai dimenticato (Irony Detector: “sempre”) Pitof ebbe la brillante idea di far tirare dei calci volanti a Depardieu in Vidocq. Ma non dico solo perché Bryce non ha la fisicità di una Gina Carano, ma perché a quel punto quel briciolo di credibilità che Vaughn xsi era duramente guadagnato, si sfracella contro un muro di CGI davvero brutta. Vaughn ha uno stile esagerato, volutamente pirotecnico, che potrebbe ben sposarsi con le sequenze di film in cui la Howard immagina il mondo di Argylle. Motivo per cui, idealmente, le sequenze ambientate nel mondo reale dovrebbero avere tutta un’altra aria, molto più grezza e dura. E invece un cazzo, tutto uguale, tutto sempre sopra le righe, tutto simpa, tutto baracconata senza ritegno, non hai capito, sono una twisted mind. Normalizzante. Nel senso che quell’aria punk che Vaughn aveva a inizio carriera, per cui riesce a infilare una sequenza in cui esplodono teste a uso ridere per 5 minuti di film, è solo un antico ricordo. Un semplice orpello estetico che si vorrebbe spacciare per autorialità. L’action di Argaylle è brutta, sciatta, senza mordente. Nonostante tutti i patetici tentativi di un regista convinto di essere un visionario. Per cui? Cosa resta? Niente. Non resta niente. 2 ore e 19 minuti di inutile sofferenza. Ah, c’è pure una sequenza post credit! Occhio eh?
DVD-quote:
“Matthew Vaughn, per te Miss Italia… finisce qui”
Casanova Wong Kar-Wai, i400calci.com
Quindi meglio omaggiare Apollo che parlare di questo film. A me Vaughn aveva iniziato a puzzare con il secondo “Kingsmen”- non che il primo fosse una capolavoro, ma era obbiettivamente divertente.
I primi due Kingsmen si guardavano dai, il primo molto meglio del secondo ma insomma… il terzo meh
Casanova, posso dirti che non ho capito nulla del film recensito (e penso sia meglio così…)
kimgsman 1 con quel finale notevole si lasciava guardare…gli altri 2 tra l’inguardabile e il dimenticabile
ehh è finito qua ma non era una risposta
Intuisco che non sia stato apprezzato dal buon Casanova.
Ma ritengo offensiva la teoria del complotto su Taylor Swift: non avrebbe mai accettato un gatto in CGI cosi brutto.
beh beh, vatti a vedere Cats 😁
Ahahah
Riprendendo un meme che ho visto su Meta: “Cats è talmente brutto che Dio ha mandato una piaga sulla Terra un mese dopo”
“Cats” is the worst thing to happen to cats since dogs.” (Letta non ricordo dove all’epoca.)
Ricky Gervais ai Golden Globes.
A proposito di gattara convincente mi viene in mente Kathleen Turner ne All’inseguimento della pietra verde… Dalla rece mi pare di capire che ben 40 anni fa metteva in scena più o meno la stessa idea. Giusto?
Insomma, qui il gatto è molto, troppo, presente e poi il film è spazzatura trash. In confronto “All’inseguimento della pietra verde” è Kubrick.
Casanova te lo devo proprio chiedere, ma stai leggendo Joyce ultimamente? C’è un tale flusso di pensieri da lasciare disorientati.
Sulla scrittrice che alla fine vive le avventure dei suoi libri, per quel che vale, ricordo con piacere All’inseguimento della pietra verde con Kathleen Turner.
Comunque passo. Non sono neppure riuscito a finire il terzo Kingsmen.
Casanova posseduto dallo spirito di Toshiro. Frasi che non finiscono, punteggiatura selvaggia, errori di battitura (HONK Kong è tenerissimo).
Per me gia’ il secondo e’ insopportabile
Il titolo dell’articolo comunque è pazzesco :)
casanova on fire, eviterò
Grazie come sempre ai 400 calci e in particolare al buon Casanova, perché il lunedì si può contare su di voi per procrastinare l’inizio della giornata lavorativa.
Recensione stupenda per un film che vedrò forse quando arriverà in streaming e sappi che condivido ogni parola scritta su Vaughn e anche su Dua Lipa.
1) Grazie. Mi convinceva il giusto ma i miei amici erano già gasatissimi. Ora so che dovrò seguire il mio primo istinto e paccarli.
2) Io penso che la polemica sui nepobabies di 1-2 anni fa fosse piuttosto oziosa, però poi vedo Bryce Dallas Howard e insomma.
(Alla dichiarazione di, credo, Maude Apatow “Ho lavorato molto duro, essere figlia di mio padre mi ha aiutato solo all’inizio a mettere un piede nella porta” Bill Maher rispondeva “Ma a Hollywood mettere un piede nella porta è l’80% del lavoro”).
3) La Schiffer è sposata da 22 anni? Oh, ma che fine ha fatto David Copperfield?
4) Su i400calci i tag andarono a ramengo dal giorno 1 e non saranno mai veramente utili, lo sappiamo. Ma non si tratta di un caso, il motivo c’è e ha un nome e un cognome. J’accuse Casanova Wong Kar-Wai!
(però fanno sempre ridere).
4) LOL verissimo!
3) “Oh, ma dov’è sparito David Copperfield?”
Visto sabato alle 16.30, cioè due giorni dopo l’uscita, nella sala più grande fra le nove del multiplex; ed eravamo solo tre gatti in più di quanti ve ne fossero sullo schermo (ché poi, quando anch’io avevo letto che era il micio di Claudia, e prima di sapere che si trattasse di un maschio chiamato Alfie, nel film, non avevo potuto far a meno di ripensare a quella gag dell’indimenticato Bill Hicks, sulla suggestione che promana da ogni sigaretta in chiunque stia provando a smettere di fumare).
Pessimo segnale, dissi fra me e me. Fui facile profeta, il passaparola aveva già colpito in 48 ore (premiando invece la vera rom-com “Anyone But You”, uscita da noi la settimana avanti).
Il primo “Kingsman” – ben nove anni fa – mi aveva entusiasmato, ed ancora mi entusiasma: la già ricordata ecatombe nella cappella/hate group del Kentucky; prima ancora, il fight nel pub di Londra (“Manners. Maketh. Man.”, che dà titolo anche al trascinante tema musicale di Henry Jackman); il criticatissimo finale, con la “horny Princess” Tilde… Per farla breve, personalmente – da cultore puro e semplice – lo considero tipo il “North by Northwest” del pirotecnico (mi piace aver pensato lo stesso aggettivo della recensione: lo dissi ieri a mio cuggino) e psichedelico Mr. Vaughn.
Divertimento zero, dunque, con questo “Romancing the Master-file”… pardon, con “Argylle”? Be’, per me il minimo sindacale, o poco più: certo, quella nuova trilogia che avevano prospettato, subordinandola all’esito commerciale di “Argylle”, è inevitabile vederla in grave danger (salvo sorpresone dalla Cina e magari, con quei variopinti balletti a gogò, soprattutto dall’India).
Spero che il buon Matthew – non amato dalla Eon di OO7, come egli ha più volte ammesso – possa finalmente realizzare il terzo “Kingsman” (“The Blue Blood”), la cui sceneggiatura esisterebbe fin dal 2019, ma chissà perché fu accantonata in favore del prequel “The King’s Man”.
Quella scena post-credit con Channing Tatum, che scende dal taxi davanti alla sartoria-base segreta, è già in sospeso da più di sei anni…
Non so se “Argaylle” e “Due Lipa” siano degli errori o scritti apposta così, nel secondo caso sono geniali, però propenderei per la prima ipotesi (semi-cit.) perché tutto il pezzo mi sembra zeppo di refusi, ma non li avete più i correttori di bozze? O questo film era talmente immondo che è impossibile scriverci su qualcosa senza dare fuori di matto?
In ogni caso, non avevo idea di questa teoria cospirazionista su Taylor Swift ghost-writer del film, però mi sembra che faccia il paio con quella dei Repubblicani USA secondo cui lei si sarebbe messa apposta con un giocatore di football per cantare l’inno nazionale nel pre-partita e lanciare dei messaggi in codice per costringere la gente a votare Biden. Ma che je fa la Swift alla gente? O forse sono i social ad averci rincoglioniti tutti quanti.
Ciao, sono Stanlio Kubrick e ho visto quello con Sandra Bullock e Collo. Mi ha spaccato dal ridere, per me 8,76/10.
È quello in cui
SEMI SPOILER
esplodono la testa a Brad Pitt?
L’ho trovato divertente soprattutto per quello quell’inaspettato momento.
Divertente, ma la faccia appena ritoccata della Bullock mi disturbava tantissimo, tipo Uncunny effect. La stessa cosa mi era successo con la fazza immobile e le labbra ancora gonfie della Kidman che mi hanno rovinato la prima visione di Australia.
Cos’è , una citazione a Burn After Reading?
Si è quello, e anche io l’ho trovato tutto sommato guardabile, nella media dei film con Sandra Bullock per lo meno….
Considerando la teoria “Taylor Swift sceneggiatrice mascarata”, direi che c’erano due grosse prove abbastanza evidenti:
– il film fa cagare
– le canzoni della Swift pure
NON HO ALTRE DOMANDE, VOSTRO ONORE
Infatti ha solo vinto un mare di Grammy,venduto milioni di dischi ed è la cantante più popolare e influente degli ultimi anni…ma a te non piace quindi le sue canzoni fanno cagare…non fa una piega
ironia
/i·ro·nì·a/
sostantivo femminile
1.
Alterazione spesso paradossale, allo scopo di sottolineare la realtà di un fatto mediante l’apparente dissimulazione della sua vera natura o entità: fare dell’i; i. bonaria, arguta; i. amara, crudele.
…e comunque Taylor Swift fa cagare.
Gli autoironici e assolutamente non permalosi fan di Taylor Swift.
Tutte le scene d’azione belle di Vaughn le ricordate perché gliele ha girate Brad Allen, morto lui finita la pacchia.
Ah!
Ok, commento interessante, e soprattutto utile. È sempre bene ricordare, nelle discussioni di cinema, che i film sono prodotti collettivi e non unicamente frutto di un singolo talento.
Oltretutto mi riconvinco ancora che “l’utenza” dei calci abbia una marcia in più: non in tutti gli spazi sui film esce fuori una certa conoscenza delle dinamiche su come si fa un film e non tutti sanno esercitare un dovuto distacco rispetto all’autore.
L’unico film possibile sulla relazione tra finzione letteraria e realtà è questo:
https://www.youtube.com/watch?v=cly4X01y3Yk
Da noi ahimè titolato “Come si distrugge la reputazione del più grande agente segreto del mondo”
Si vabbè ma cosa viene fuori di Codice Fiscale?
Anche io non mi capacito di come la schiffer tra le donne più fighe del mondo stia con un cesso pazzesco che poi quanto camminano sottobraccio sembravano la De Filippi e Costanzo lui sembra proprio vecchio però c è da dire da qst coppia non grazie certo a lui ma hanno una figlia pazzesca la figlia dei vauffer clementine Vaughan e proprio bonazza
A parte che la paragonare la De Filippi alla Schiffer vabbè, poi Costanzo mi risulta sia piuttosto morto, quindi vederli sottobraccio adesso sarebbe una cosa parecchio creepy… diciamo che ti è sfuggita un pelino di mano la similitudine eh, vabbene non essere politicamente corretti ma forse hai esagerato dall’altra parte… così per dire
Oh mi hai quasi messo voglia di vederlo
Sam Rockwell nello screenshot sembra il figlio illegittimo di Jason Sudeikis e Totò Riina… propongo la teoria “gli attori di talento somatizzano i brutti film”.
Come monicker per la Golden Couple vedrei bene “Schghn” (che è poi il suono che sta facendo Claudia nella foto che hai linkato)
Il film anche no, ma hanno perso la tagline della vita non usando “… come see Claudia Schiffer’s pussy!”
Casanova sei talmente un dritto che i giovini, resisi conto che non potranno mai essere fichi e ggiovani come te, hanno rinunciato e, ormai rassegnati, si sono trasformati in degli sfigati clamorosi, incapaci di inventare alcunché, buoni solo a ripetere paro paro il gergo e le trovate dell’internet americano.
Garnier Edwards, hai vinto tutto.
La Schiffer per me è insulsa.
<3<3<3
Finalmente ho capito lo scopo di tutte queste parole a cazzo.
Casanova è un agente MKUltra.
Se avete letto L’INTERA “recensione” sono Kazzi vostri.
Hai voglia poi, ad affermare sotto “non sono un robot”.
https://www.youtube.com/watch?v=Yem_iEHiyJ0&ab_channel=FGTHVEVO
Hai partecipato a un video dei mitici Frankies:
Grandissimo!!
XD!
Vandal, grazie per l’informazione, non conoscevo gli agenti MkUltra. Sono sempre argomenti interessanti da approfondire. Comunque su di me l’articolo di Casanova non ha avuto nessun effetto, se non un’improvvisa voglia di comprare un fucile di precisioni e proiettili dirompenti sul dark web.
Volevo rispondere a Vandal, ma il sistema mi ha buttato fuori e poi fatto pubblicare in un punto diverso. Capita quando sei scomodo al sistema.
😀
“…Henry Cavill secondo me si è annoiato a morte”
Mah
Anche solo per la scena con Dua Lipa non credo….
Che poi vedendo com’è Cavill, c’è la non remota possibilità che lui la Lipa se la pipa
“Ma amore, ChoppaLipa…!”
Amici miei
Bingo! Dato che Lagrange e Argylle fanno *l’elicottero* (frame sopra), mi divertiva mescolare – o shakerare – il Melandri con Arnold, “Get to the choppa!”; pensando pure a True Lies, quando lui balla con Tia Carrere.
Perché accanirsi tanto su un film tutto sommato gradevole, quando il tema è stato sviscerato (ed eviscerato) un’infinità di volte con risultati molto più imbarazzanti? Va bene che nel ricordo dlla giovinezza stendiamo un velo rosa su un sacco di fregnacce, ma ci ricordiamo della banalità di True Lies, All’inseguimento della pietra verde, The Net, Killers (quello con il toyboy di soldato Jane) e tutta una serie di altri film dove il protagonista inetto si scontra con la dura realtà opposta a quella immaginata? La sospensione dell’incredulità è un topos abusato con risultati molto peggiori… Ricordiamo inoltre che Vaughn è britannico, non statunitense, e gli inglesi fanno action con un loro stile caratteristico.
Ancora con sto All’inseguimento Della Pietra Verde preso come esempio negativo.
Ma che vi ha fatto di male quel film?^^
Matthew Vaughn e Claudia Shiffer sono la versione live action di Roger e Jessica Rabbit xD
“Is that A CAT in your pocket or are you just happy to see me?”.
(OK, nel film di Zemeckis – si torna ancora a lui – lo diceva Dolores a Eddie, con RABBIT al posto di CAT, ma come si può resistere – sempre con tutto il dovuto rispetto – ad una piccola licenza ludica?).
Se, dal canto mio, nel primo commento ho dato l’impressione che «All’inseguimento della Pietra Verde» fosse una correlazione in negativo, può significare una sola cosa: che mi ero espresso in una maniera potenzialmente ambigua.
In realtà, quando ne avevo parafrasato il titolo originale shakerandolo con il plot di
«Argylle», ovvero aggiornando il McGuffin e buttando lì *Romancing the Master-file*, intendevo solo essere oggettivo (Crozza-Feltri direbbe “fattuale”).
Del resto lo stesso Matthew Vaughn, in una intervista a Ciak Magazine (mentre ultimava la post-production), alla domanda “In «Argylle» ci sono citazioni che vanno dalla spy-story ai balletti di Bollywood, ma quali sono stati i suoi film di riferimento?” aveva testualmente risposto:
– “I film che qui mi hanno maggiormente influenzato sono «Sciarada» di Stanley Donen, «All’inseguimento della Pietra Verde» di Robert Zemeckis e «Intrigo internazionale» di Alfred Hitchcock”.
Per quanto modestamente mi riguarda, alla prima di Siena nel settembre 1984 mi divertii, con «Romancing the Stone». Già la Vecchia Frontiera come sequenza di apertura, con l’epico tema di Alfred Newman per «How the West Was Won / La Conquista del West» (1962) mi aveva *conquistato*; poi anche lì c’era lo stacco sulla novelist (con la differenza che lei stava rileggendo per conto suo) e partiva l’intrattenimento nella *dimensione reale* del film, extra-letteraria, che si manteneva su livelli per me godibili sino alla fine.
(Così come, appena in tono minore, per «Il Gioiello del Nilo», sequel di Lewis Teague uscito un paio di anni dopo. Michael Douglas aveva annunciato pure un terzo atto, «The Crimson Eagle», ma poi non ne seppi più nulla; e il terzetto con Danny DeVito, anche regista, si sarebbe ricostituito per tutt’altro genere di storia…).
Riguardo ad «Argylle», sì, mi ero reso conto di essere stato troppo tiepido, sopra, parlando di un mio divertimento al minimo sindacale o poco più: a stretto giro, sulla pagina Facebook di Nanni Cobretti, già rettificavo scrivendo che mi ero divertito abbastanza, seppur non entusiasmandomi come per «Kingsman – The Secret Service».
E volevo infatti tornarci sopra anche qui, per fare personale ammenda, guardando «Argylle» più come uno spy-musical; ma aspetto di rivederlo al multiplex questo fine-settimana (non più nella sala XL perché se l’è scalata la rom-com «Anyone But You»).
Vi devo a tutti le mie scuse. Avevo deliberatamente replicato la risposta alla gag di @TreAsterischi, poco sopra, perché mi ero accorto di non aver chiuso la parentesi finale e sono un pignolo patologico.
Ma, nel farlo, ho commesso un’altra svista: piazzando il commento qui, fuori dal “nido”.
C’è voluto un terzo invio: se i primi due me li cancellate, tanto meglio. Grazie.
Ultra fuori tempo massimo, ma secondo me intrattiene.
Non è che siano sbagliate le robe dette nella recensione eh, ma a me hanno dato molto poco fastidio. Molto meno di un qualsiasi Marvel post end game, che vuole tutto sommato avere lo stesso tiro e punta allo stesso pubblico, ma in modo decisamente più arrogante.
Per me il difetto grosso è che tira un po’ tutto per le lunghe nel lunghissimo finale, dove la sparatoria in balletto e la sparatoria sui pattini sono oggettivamente due volte la stessa cosa e una almeno si poteva tranquillamente tagliare. Però boh, io alla fine sono uscito tutto sommato divertito.
Una porcata immane. Una roba così trash e imbarazzante da far rivoltare la buon anima di Alberto Tomba* e il suo “Alex l’ariete”, perché quello a suo modo era talmente brutto da diventare altro. Questo no, pensate al bambino di “Slumdog millionaire” quando cade nel pozzo della latrina, ecco, il contenuto del sopracitato è questo “Argylle”.
Film insalvabile, irritante, sciocco, brutto, ma non nel modo da essere rivalutato in futuro, questo bisognerà dimenticarlo in fretta, come un incubo ad occhi aperti, come quando assisti ad un incidente e sei felice per non esserne stato coinvolto. Ci fosse una pillola per dimenticare la inghiottirei ieri, ma prima, come in Memento, mi farei tatuare sul corpo la frase “Vivi come vuoi, fai come razzo ti pare, ma non guardare quella porcata di Argylle”.
*P.s. So che è vivo e gode di ottima salute. :D