Abbiamo due giovani medio-borghesi americani appena trasferitisi in una nuova casetta tutta per loro. Lei però soffre di paranoie esagerate, per cui lui compra una telecamera e un microfono professionale e decide di lasciarli accesi in camera ogni notte per registrare eventuali attività paranormali (da qui il titolo) per poi, con tutto documentato a dovere, prendere di conseguenza le decisioni razionali del caso. Quello che vediamo noi è un montaggio delle loro riprese effettuato… dalla Paramount. Eh. Non c’è altra spiegazione. Il girato crudo non è, perché durerebbe giorni interi. E il montaggio della polizia non è, perché salterebbe gli inutili sbaciucchiamenti e litigi e tutte quelle cose che non hanno a che fare con le indagini. E poi a inizio film ci viene scritto che “la Paramount ringrazia le famiglie di Katie Featherston e Micah Sloat”, i protagonisti. Quindi è chiaro che le famiglie hanno venduto il girato alla Paramount, la quale ha poi proseguito col ricavarne una pellicola cinematografica di successo. Sciacalli senza cuore. Mi fate schifo. SCHIFO.
Detto questo: sì, senza troppi giri di parole è il Blair Witch Project del 2000. Meglio, per carità, visto che come minimo si degnano di far succedere qualcosa. E anche perché coinvolge tematiche più quotidiane e universalmente condivisibili: i piccoli rumori ignoti che si sentono la notte, gli oggetti misteriosamente fuori posto… tutta roba che chiunque ha sperimentato almeno una volta nella vita. Per cui insomma, mi sono divertito un mondo. Ma davvero un mondo. E capisco i motivi del suo successone.
A questo punto però andrebbe fatto un discorso che vale un po’ per tutto il sottogenere in questione, ovvero che si tratta del classico film che funziona solo in sala. Al buio, nelle file davanti, in un ambiente libero da altre distrazioni, con il dolby calibrato a dovere. È un po’ il suo unico motivo di esistere, il suo obiettivo programmatico. Si poggia interamente sul ricreare una situazione realistica, un’immedesimazione totale, e in base a quello tenere lo spettatore sulle spine e minacciarlo continuamente di improvvise invasioni sensoriali totali. Può succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, non sai quando, non sai cosa, non sai quanto: il gusto è tutto lì, e se l’atmosfera è giusta ci si diverte un tot. È il tipo di cosa che una persona sensibile torna a casa e alla prima tubatura cigolante strippa e non dorme più. E anche il tipo di esperienza che un monitor medio con impianto audio medio non granantisce.
L’altro limite riguarda le regole strette a cui un film di questo tipo è costretto a sottostare, e che lo rendono forse tra i più chiusi e scarsamente rinfrescabili fra i sottogeneri horror. Tocca inventare una premessa realistica che giustifichi l’essere in possesso della pellicola stessa, poi il tipo di montaggio a cui stiamo assistendo, motivi plausibili perché la telecamera sia accesa in determinati momenti, soprattutto quelli più importanti… e in casi come questo poi, in cui i personaggi sono appena due, tocca dare un minimo di vitalità alla faccenda rendendoli progressivamente isterici/insopportabili, e ci sarà sempre, SEMPRE, il momento di scazzo in cui qualcuno dà di matto e strilla “spegni quella cazzo di telecamera, insensibile maniaco che non sei altro” mentre il possessore della stessa diventa sempre più ossessionato dalla sua “missione” e non la spegne neanche gli cascasse il cielo sulla testa (a volte letteralmente, tipo Cloverfield). Sgarrare significa esporsi a effetti collaterali quali la noia, l’incomprensibilità, la diminuzione della suspance, la perdita di immedesimazione o la classica situazione alla “se no il film finirebbe subito”.
Cose come Blair Witch Project o questa, poi, nel momento in cui te le sei viste una volta e di conseguenza sai già cosa succede, come e quando, perdono quasi tutto il loro senso e valore. Soprattutto BWP: una volta scoperto che non succede un beneamato cazzo per 90 minuti (spoiler), chi te lo fa fare di riguardarlo? Ma la prima volta, al cinema, al buio, isolati dal mondo, nella tensione dovuta all’ignoto, aveva il suo perché.
Paranormal Activity fortunatamente fa di più, e meglio. Ma più di tanto non si può pretendere. Siatene consapevoli.
DVD-Quote suggerita:
“Beh, se avete in mano il dvd mi sa che è già troppo tardi. Spegnete la luce almeno.”
Nanni Cobretti, i400calci.com
Nota finale sul… ehm, finale. Paranormal Activity è roba che ha iniziato a girare i festival due anni fa, dopodiché, a seguito di test di gradimento, è stata girata circa una dozzina di finali diversi. In rete circola una copia proibita vietata piratata illegale che non si può della primissima versione. Io ho visto alla maratona FrightFest di Halloween la versione definitiva scelta per la distribuzione cinematografica, mentre Casanova, per scopi didattici e in presenza del suo avvocato, ha sfidato le autorità assaggiando quell’altra (distruggendola subito dopo, tipo dandole fuoco e poi saltandoci sopra con gli anfibi): ce la siamo descritti a vicenda, e a occhio quella che ho visto io è infinitamente più efficace.
Sapevate anche questo. In Italia esce a gennaio.
oh, io vi lascio il mio iban e
se mi donate dei soldi (tipo tanti),
vi descrivo il mio finale.
poi, con altre donazioni, me ne posso inventare tanti altri.
se i soldi sono veramente tanti
potete anche dirmi
“e adesso un finale con… megan fox nuda e una giraffa!”
obbligata dalle alte sfere, mi trovo, contro la mia volontà, a scrivere che:
– ho riso tutto il tempo (ma sarà che nemmeno io ero al cinema e sfidavo le autorità competenti)
– ci sono dei MACCOSA piuttosto evidenti, e cioè:
1) LEI: “sai, ho parlato con questo espertone di fantasmi, ma lui se n’è lavato le mani e mi ha dato il numero di uno specialista di demoni… però no, dai non lo chiamo e mi passo tre settimane senza dormire perché fa più figo”;
2) LUI: “sai, l’espertone di fantasmi mi ha detto di non stuzzicare il demone, tipo cercare di parlargli con una tavoletta per le sedute spiritiche da pigiama party, perché sennò si incazza e fa un culo cosi a tutti, ma soprattutto alla mia fidanzata. mmmh. no dai, lo faccio”;
3) ENTRAMBI: hanno paura di notte, ma di giorno va tutto molto bene, ne parlano e decidono di non fare ASSOLUTAMENTE nulla;
4) ma non trombano mai?
5) lei parla spagnolo malissimo.
Beh, se vogliamo proprio giocare a fare i pignoli:
1) ma subito dopo lei si fa convincere dal fidanzato scettico a lasciar fare prima dei tentativi a lui, forse ti sei persa il pezzo di dialogo
2) ma si’, ma lui poi e’ palesemente un cretino, fa piu’ o meno capire che la tavola Ouija gli e’ arrivata in mano e non ha resistito alla tentazione
3) beh, le cosacce succedono solo di notte e lo sanno, e’ ovvio che di giorno stanno piu’ tranquilli
4) ma sai, certe notti te le fanno vedere “intere”, altre no, magari sono quelle “incriminate”… magari intanto che lui tirava fuori il goldone lei si alzava e spegneva la telecamera, e i preliminari li hanno lasciati fuori dal montaggio. Ma in generale, almeno lei, mi sembrava un po’ troppo tesa.
5) non ricordo il passaggio :P
Bello BWP…proprio dei soldi ben spesi: 85′ di puro riposo con una fanciulla a destra e una sinistra (sì, facevo la figura da salame, ma di fianco a quella a destra ce n’era un’altra del mio harem). La fanciulla di sinistra ronfava sulla mia spalla, quella di destra mi bloccava la circolazione al braccio e quella all’estremità si faceva i suoi beneamati.
Dicevo, 85′ di riposo (tra l’altro ricordo che le poltroncine non erano nemmeno particolarmente comode), poi gli ultimi 5′ il delirio: scale su scale, la telecamera che impazzisce e non si capisce (leggete: io non capivo) se stessero scendendo o salendo. La scena finale me la sono persa e così pure il resto della sala, troppo impegnati a ridere alla mia battuta: “Ma che cacchio! Ma c’è un condominio in mezzo al bosco?!?!?”.
Decisamente, la miglior risata collettiva che io abbia mai scatenato e a cui abbia partecipato.
Poi, se volete, si possono fare tutti i discorsi filosofici sul film, il significato, l’originalità, ma per me (e per i numerosi spettatori) mi sa che il film rimarrà legato a quei 5′ finali.
Cordialmente.
Vedremo…vedremo…anche se l’edizione che c’ho io da quanto ho capito è fallata!azz…
Comunque BWP andava visto in un certo modo,.. io ero nel posto giusto, nel momento giusto, con le persone giuste, sballato il giusto….ed è stato un “piacere”…poi chissenefrega dei soliti giudizi sfigati di chi ne deve asssssolutamente parlare male perchè fa “mente superiore”…dispiace per loro..ci sono passati accanto..
Ciao….
Beh non e’ per forza questione di fare “mente superiore”, e’ questione che in BWP in 85′ minuti non succede davvero un cazzo di nulla. E allora o sei nel mood giusto e ti ci fai tirare dentro, oppure non lo sei e ci sono una valanga di buoni motivi per odiarlo. Io all’epoca uscii soddisfatto perche’ nonostante tutto mi aveva tenuto incollato, ma capisco anche chi non ha gradito. E lo stesso vale (ma un po’ meno) anche per questo film.
Vogliamo parlare invece di quegli imbecilli che quando se la fanno davvero sotto iniziano a ridere o parlare a voce alta senza motivo per stemperare la tensione, rovinando la visione a tutti gli altri? Ecco, quello quando capita lo odio.
si ma tre settimane di tentativi sono tantine!
comunque lui è il peggio babbo.
Gia’. Ma come dicevo, ho paura che se i protagonisti fossero intelligenti il film sarebbe noioso e/o finirebbe subito :P
[quote: Nanni]
4) ma sai, certe notti te le fanno vedere “intere”…[/quote]
mentre certe notti, la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei.
(scusate… più forte di me…)
beh io proprio accattivante non l’ho trovato, eh…
non vedevo l’ora che morissero in una pozza di sangue.
Nanni Cobretti said: Vogliamo parlare invece di quegli imbecilli che quando se la fanno davvero sotto iniziano a ridere o parlare a voce alta senza motivo per stemperare la tensione, rovinando la visione a tutti gli altri?
Atteggiamento tipico del tamarro, che necessita di dimostrare al mondo che “a lui non gli fa paura”. Se dovessi stilare una classifica dei comportamenti da sala più irritanti, questo sarebbe certamente al primo posto. Subito dopo piazzerei quelli che sussurrano continuamente “no, ma dai, no ma che cagata…”, senza un minimo di criterio logico, anche laddove il film dovesse essere in verità fichissimo, magari solo perché la scena in questione gli risulta vagamente inverosimile se rapportata alla realtà.
Non solo del tamarro, ma anche di chi si sta particolarmente cagando in mano. La cosiddetta “risata isterica”. Saltare sugli spaventerelli e’ un conto, ma se dovete iniziare a parlare nervosamente PRIMA che succeda qualcosa, per autotranquillizzarvi o che ne so, state a casa a guardarvi Una scatenata dozzina.
Ma se devono far terrorizzare il pubblico in sala perchè non assumono qualcuno che durante il film ti spunta da sotto il sedile gridando??? Con la giusta atmosfera e il buio in sala anche il semplice BU’ fa effetto… no??
Io lo farei per pochi spiccioli, e mi devono dire pure grazie alla fine del film.
Scherzi a parte, se si vuole far capire la differenza tra l’esperienza in una sala cinematografica e la visione casalinga, io non disdegnerei il rispolverare le vecchie tattiche anni ’50/’60 alla William Castle, quelle splendidamente omaggiate da Matinée di Joe Dante per intenderci… la scossa sotto il culo, le comparse che girano tra le poltrone, ecc… si’ insomma, mi piace Gardaland :)
Vado OT per lanciare un appello: Ok aspettavo ANCHE la recensione su paranormal activity ma sto fremendo per leggere qualcosa su [rec]2
Quando ci buttate un occhio? dai che lo spagnolo è facile, basta togliere la esse finale alle parole
Per ora ne ha parlato per noi Federico Zampaglione. Per il resto non so farti previsioni… speros prestos :P
Concordo sui “tamarri”..!
Ma, ho letto che alla fine sono 3 i finali di sto film!..e scusate il gioco di parole…
http://www.horrorsquad.com/2009/10/11/so-what-was-paranormal-activitys-original-ending/
Io sapevo anche piu’ di tre. Bel macello. Si tratta comunque in ogni caso degli ultimi 30 secondi.
Un po’ spoiler, ma comunque mi ha fatto ridere moltissimo questo: “Cara, proprio ora su Internet ho trovato il sito di questa ragazza che ha vissuto la tua stessa esperienza. Mi è bastato digitare su Google ragazza che somiglia alla mia e che dall’età di otto anni è perseguitata da un demone rompicoglioni che si manifesta a volte con rumori molesti e a volte sotto forma di ombre e che da piccola gli ha bruciato la casa costringendola a trasferirsi ma lui col cazzo che s’è levato dalle palle. Poi ho cliccato su Mi sento fortunato“.
E subito dopo, parte il FILMATO DELL’ESORCISMO DI QUARANT’ANNI PRIMA.
Messo online, mi figuro, da un prete pentito.
(L’ho visto quattro giorni fa e la cosa che mi ha fatto più paura è stata la convivenza tra i due tiponi. Quando lui comincia a dire “sì, cara, però potevi dirmelo che eri posseduta PRIMA di venire a vivere qui” è stato come una pugnalata ai reni.)
Oh,si,dai cara kissenefrega se c’è un demone assetato di sangue in casa nostra…ke ne dici se facciamo una chiaccheratina amichevole a tre tra posseduti alle 3 di notte e dopo,tanto x divertirsi di più ci accoltelliamo a vicenda?!…