The Curse of Miike. The Comeback.
Part 15
[Miike entra nella sala dell’impero. Lo aspetta re Nanni, seduto sulla ricostruzione 1:1 del trono di Hordak]
“Vieni Miike, entra”
[La sua voce rimbomba tra le colonne di alabastro e platino]
“Dimmi Miike. Cosa ha deciso il pubblico?”
“Hanno votato per il sì”
“NON HO SENTITO”
“Hanno detto sì, la maledizione deve continuare”
[Un accenno di sorriso, sfuggevole come il profumo di tiglio d’estate, sfiora il volto di Nanni. Ma poi la sua espressione torna impassibile come quella delle montagne].
“Bene Miike, sai cosa devi fare”
[Miike inizia a intonare “Mi ricordo Montagne verdi” mentre con un lazo esegue alcuni difficili esercizi ripresi dalla Pecos Bill Experience mentre una scimmia bonobo gli tira ripetute schicchere sullo scroto]
“Più lazo! Più lazo!”
[Il sudore di Miike si mescola alle lacrime, gli occhi bruciano. Un fischio inizia a serpeggiargli nelle orecchie. Diventa tutto buio. Sviene a terra].
“Bravo Miike, ogni settimana ti viene sempre meglio, ma devi migliorarmi l’interpretazione su “Poi un giorno mi prese il treno”. Più pathos Miike. Più pathos. Ora passiamo a parlare della maledizione”
“Dimmi Nanni”
“Tu lo sai quali erano i patti vero?”
“Sì. Se avessero votato contro la maledizione io sarei stato libero per sempre, se avessero votato a favore nulla avrebbe più potuto scioglierla ed essa si sarebbe ripercossa su di me più perniciosa di prima”
“Bravo Miike”
“Nanni, cosa significa perniciosa?”
“Significa questo”
[Nanni scaglia sulla faccia di Miike l’edizione limitata in cofanetto di marmo peso netto all’acquisto 8 kg di un DVD].
“Ubaldo Terzani Horror Show? E che cosa è?”
“È il tuo nuovo futuro. Vai Miike. Vai”
End of Part 15
…Sigla (courtesy of Phoenix)…
httpv://www.youtube.com/watch?v=VAIvWV4QQVE
Orbene ci siamo, siamo qui, siamo forti, siamo coraggiosi e siamo tutti pronti a parlare di questo Ubaldo Terzani Horror Show, opera seconda del regista Gabriele Albanesi che già ci aveva regalato momenti unici con Il Bosco Fuori. Opera su cui non mi pronuncio perché non l’ho vista quindi direi cose senza senso. Un’occasione ghiotta che mi permette di tornare su una domanda su cui abbiamo tanto discusso nell’ultima mia manifestazione sofferente: se Lucio Fulci dovesse girare oggi “E tu vivrai nel terrore…” e non fosse Lucio Fulci (ma un esordiente qualunque) cadremmo tutti in ginocchio adoranti o cadremmo tutti in ginocchio ma in cerca di qualcuno che ci regga la fronte? Ho avuto modo di pensarci nell’arco di questa settimana e mi sono dato 3 risposte:
a) La domanda è superflua perché con i se e con i ma, come dicevano i latini, “mi ci sciacquo tra palle e culo”
b) La domanda è superflua perché senza il Lucio Fulci del passato nulla oggi sarebbe lo stesso a livello immaginifico. Quello che ha reso Fulci (e Bava e Barker e Craven etc etc etc) è che sono stati i “primi” a usare un certo linguaggio. Magari potevano fare di meglio ma a nessuno è richiesto di vincere la maratona e arrivare al traguardo asciutti, puliti e conservando un certo aplomb inglese.
c) La domanda è superflua perché c’è Ubaldo Terzani Horror Show che ci toglie ogni dubbio.
Disclaimer: il film è brutto. Così non si può dire che noi consigliamo roba deludente. Ma è a suo modo anche un film carino e in grado di dare qualche buona sensazione. E se dopo questo esercizio di cerchio-bottismo degno della migliore Democrazia Cristiana, qualcuno ha qualcosa ancora da dire, giuro che gli faccio recapitare a casa una custodia dell’edizione limitata H2Odio di Infascelli con dentro uno stronzo di cane che sono sicuro che non riesce a trattenersi dal tirarlo fuori e metterlo nel lettore DVD per poter dire “Si, è proprio una merda”. Iniziamo da tutto ciò che funziona: Paolo Sassanelli ad esempio, funziona. Gigioneggia come un vecchio leone in pieno stile Deniropacinonicholson anche se la sua caratura passa da Un Medico in Famiglia, recita discretamente sopra le righe, ma alla fine ne esce più che brillantemente nel ruolo del pazzo psicopatico un po’ divertente, un po’ divertito, un po’ “dieci battute su quindici si vede lontano un miglio che mi è stato detto -falla come ti senti, buttala lì che tanto sei bravo”. In un modo o nell’altro funziona anche il buon Giuseppe Soleri, alter-ego del regista Albanesi, che dove ci sono i Manetti Bros c’è anche lui. Ma sui Manetti ci arriviamo dopo. Infine funzionano bene gli effetti speciali di Stivaletti, belli che analogici, fatti come vecchia scuola comanda.
E con questo abbiamo finito gli aspetti positivi.
Ora passiamo a tutto ciò che non avremmo voluto vedere, che abbiamo visto e che ora cortesemente anche basta. Visto che sono lungo sui tempi, cerco di sintetizzare il più possibile.
1
Il METACINEMA HA ROTTO IL CAZZO.
… O almeno lo ha rotto se non lo sai fare con un minimo di decenza. E questo film è un TRIPUDIO di meta-roba con doppio twist carpiato che alla fine ti sussurra nell’orecchio “Pazuzu” mentre con le mani ti sbottona la patta. Si parte con l’inizio-critica sul cinema malato (dal produttore che vuole cose televisionabili, al collega che “c’ha la frustrazzione perché sta affà ‘afixsciòn ma il lavoro è lavoro e si sa che non fa figli ma fa male se lo piji”). Si procede placidamente con la trama che vede il protagonista-regista esordiente-Rinaldi scrivere un testo con lo scrittore horror Ubaldo Terzani in una serie di chiami e richiami in cui quello che scrivono è quello che vedi e viceversa. E si finisce con LO SPIEGONE che, mentre nei filmacci te lo piazzano alla fine, qui invece arriva minuto per minuto tendenzialmente accompagnato da sirene e luci al neon. E quando alla fine della pellicola, lo scrittore horror-serial killer dice riferendosi al soggetto scritto fino a quel punto “Nella storia non è ancora morto nessuno ma il finale sarà una catarsi splatter” a te cadono ambedue i coglioni perché è come se a un certo punto di Profondo Rosso fosse comparso un personaggio a cazzo a dire “…E non sai di chi era la colpa! Della madre malata di mente!”. Un consiglio ad Albanesi o a chi per lui: se mentre dicevi a qualcuno “E poi la figata, no…?! La figata è che tu vedi quello che raccontano! Insomma, il regista e lo sceneggiatore anticipano quello che succederà come se stessero scrivendo la storia che stai vedendo?! Figata, eh?!” quel qualcuno ti ha detto “Sì” ti consiglio di cancellarlo dalla lista degli amici su Facebook. NO, davvero, non funziona.
2 Il CITAZIONISMO HA PURE ROTTO IL CAZZO
Sono finiti i tempi in cui per fare un film indipendente dovevi far indossare una maglietta della Rough Trade a uno degli attori. E anche al tempo aveva funzionato un paio di volte al massimo. Quindi il fatto che il protagonista sfoggi magliette della Raro Film o con la faccia di Fulci o che venga tirato in ballo Clive Barker NON TI RENDE una persona migliore agli occhi di Dio. E nemmeno agli occhi dello spettatore. Non parliamo poi della figura che fai come regista.
(Apro breve parentesi sulla nostalgia canaglia
Questo è un film che con la nostalgia di Fulci, Bava, etc etc etc ci va parecchio a nozze e maschera uno script a tratti improponibile con battute così tanto forzate da sembrare uscite dalla penna di un ventenne che si fa i bong con le bottiglie dell’acqua Panna e la penna BIC e si sente Baudelaire, con la sensazione di “bona fides” che deriva dal fatto che ci si sente tornati agli anni 70. Con questo concordo con i nostri lettori: gli anni 70 sono finiti. E non ci sono più scuse.
chiudo breve parentesi ).
3 I MANETTI BROS.
Con il mio analista Pasquale Sayama si parlava un tempo del fatto che i Manetti Bros ce l’avessero più lungo degli altri nel fare la fiction poliziesca perché, secondo leggenda metropolitana, sono tra i pochi che hanno l’autorizzazione a far vedere le auto della Pula. Peccato che questo sia un Horror. E poi i Manetti qui producono e basta. Il che significa che si limitano a piazzare tutti gli attori che li chiamano almeno 4 volte a settimana all’urlo di “abbello allora quando ‘a famo sta svòrta? Bello de zio, famme lavorà dai… famme lavorà… ‘o sai che c’ho le rate… dai che il diavolo me se freca” e poco altro (forse un paio di movimenti di macchina li hanno suggeriti loro, ma non ne sarei così sicuro).
4 Laura Gigante
Forse l’aspetto peggiore di questo film. Così pessima che forse è un motivo per cui questo film andrebbe visto (per vedere l’horrohre con gli occhi). È un inno all’indecenza recitativa. Pessima nel modo pessimo in cui sono pessime le attricette pessime ma che visto che piacciono a qualcuno le si trova passabili. Poi tutta la troupe la vede recitare e inizia a serpeggiare il pensiero che se magari si poteva cacciare fuori qualcosa di buonino da una sceneggiatura non ottima ma recitata da professionisti, con lei è morta definitivamente la speranza di poter inserire Ubaldo Terzani Horror Show nel curriculum. Recita applicando il metodo del maestro Garmin. Credo infatti che come actor trainer abbia preso appunto un navigatore satellitare. Inutile come screaming queen, carina il giusto e disposta a mostrare le tette, vedo per lei una fulgidissima carriera nelle poste. O nell’amministrazione pubblica.
DVD-Quote suggerita
“Io lo vedrei, ma con le chiappe strette. E poi Sassanelli è bravo duro”.
Bongiorno Miike, www.i400calci.com
Film attraente come una che manco conosci che si gira e ti vomita addosso mentre stai davanti ai vendicibo del cinema, un pezzo di pasta marciscente ti cola sull’occhio, un qualche succo puzzolente e semi-digerito ti tocca le labbra e quel sapore non se ne va.
Miike manca la sigla, eccola:
http://www.youtube.com/watch?v=VAIvWV4QQVE
Perchè sei caduto in un imbuto? Allora l’hai voluto! Allora t’è piaciuto! Miikuto, miikuto.
vidi la conferenza del buon albanesi e dei manetti: dissero che questo film era meglio di “Il bosco fuori”, che vi dirò, a me non era dispiaciuto affatto. immaginate il senso di scazzo nel constatare che non succedeva un bel niente: almeno nel bosco fuori si ammazzavano di brutto e c’erano bimbi deformi…
comunque chiedo al nostro Miike una cosa: che significa secondo te “ho bisogno di prodotti televisionabili, ormai lo splatter non se lo incula più nessuno… quindi vai a imparare a scrivere da uno scrittore HORROR????”
grazie
@Phoenix: Mc Fierli è la cosa peggiore che ho sentito da quando mio zio Pasquale Sayama ha scartavetrato la ringhiera del balcone.
@Joe: Non stai apprezzando il meta-cinema? Non lo senti che ti si appoggia sulla guancia?
@Miike: vado a spanne ma credo che quello che gli si appoggia sulla guancia e che continua a sbatacchiare, non sia “meta-cinema”. Io mi sposterei.
@ Pol: a ‘sto punto spero sia un mattone vero che mi sbatacchia sulla guancia, almeno mi addormento e non rigetto!
@Joe: duro è duro… ma non è un mattone.
Scherzi a parte, quell’incipit è -a mio avviso- uno dei (fortunatamente pochi, ma comunque troppi) passaggi di script davvero scritti male. È un tipico dialogo “da romanzo” che però con il cinema non funziona per nulla.
1) Ah Miike… a me dispiace, però pure tu, dovevi accorpare il quesito ad acqua e nucleare, che ormai che tutti votavano, segnare 5 sì invece di 4 era un attimo.
2) Eh, comoda citare i latini. Ora voglio la traduzione in latino.
Ero finalmente riuscito a scordare H2Odio e arrivi tu a citarlo, grazie davvero Miike, ora mi tocca recuperare una bottiglia di acqua Panna per rimediare…
Secondo me è la versione uncut di una puntata di Coliandro.
Manca giusto Morelli che “indaga”.
Non piangere, Miike… Un giorno anche re Nannibal scoprirà di avere un cuore.
@Naccio: vuoi la confezione deluxe?
@Jane: in fondo ci godete tutti…
@Gigos: in latino, ubi major minor cessat
Neanche impegnandomi avrei trovato un nome più idiota per un Horror.
Cmq la Citazione di Luttazzi mi ha fatto quasi rivalutare la condizione umana di Miike (ho detto quasi).
“T’oh un cuoco!”
sono mesi che rido su quella battuta
TROLLOLLO
sassanelli era già il pezzo meglio di classe di ferro ai tempi dei tempi… oddio lui e rocco papaleo a dirla tutta, è sempre stato un bravo attore. sassanelli-soleri, due reduci dal mitico coliandro che non si capisce perchè la rai non tira fuori i soldi per fare nuovi episodi… ultimo appunto sull’attrice cagna, sarà pure, ma quel fotogramma per me vale da solo la visione e l’esistenza stessa della pellicola…
@puffetto: nessuno ha detto che non faccia la sua figura. Il problema è che parla.
ho piano 17 in cantina all’umido, che aspetta una visione da una vita… sempre l’allegra brigata manetti-coliandro, ma manca sassanelli, che mi dite di sto film, merita?
@ puffetto: trovato a 1 euro in una edicola in edizione deluxe, a parte un paio di buchi nella trama che fanno gridare al “maccosa!” secondo me merita, non è un capolavoro ma secondo me è decente!
La scenetta lesbo di h2odio e’ la cosa + asessuata degli ultimi 10 anni, molto meglio rivedersi quel vecchio video delle t.a.t.u. va’
Ma Demoni 1 e 2 erano di Fulci? Mi sembravano gli unici horror italiani decenti dopo i VECCHI movies di Argento
Piccolo appunto:
(Apro breve parentesi sulla nostalgia canaglia
Questo è un film che con la nostalgia di Fulci, Bava, etc etc etc ci va parecchio a nozze e maschera uno script a tratti improponibile con battute così tanto forzate da sembrare uscite dalla penna di un ventenne che si fa i bong con le bottiglie dell’acqua Panna e la penna BIC e si sente Baudelaire, con la sensazione di “bona fides” che deriva dal fatto che ci si sente tornati agli anni 70. Con questo concordo con i nostri lettori: gli anni 70 sono finiti. E non ci sono più scuse.
chiudo breve parentesi ).
In The Wire, so che sapete, tale scena si vede più volte in 5 serie, e li si parla i 2000/2006, non certo anni ’70, di neri e non certo di Fulci.
Per il resto … mi avete messo curiosità
ma il trailer che sembra un MaccioCapatonda primo periodo lo mettiamo tra le cose negative, in quanto meta-meta-meta-ecc… ?
http://www.youtube.com/watch?v=zj752po0IJw
@Kurosawa Puppami La Fava
suggerisco di modificare in “Kurosawa Puppami La Fawa”, per coerenza.
@Ugo: ma di che stai parlando?
@Giuspe: ma no, dai… teniamolo tra le cose positive
E’ stato il giojejere.
scusate.
sono sconvolto da manuto
grandissimo phoenix.
@giuspe
AGGIUDICATO !
cmq
Manuto mi fa lo stesso effetto di ingogliare Cellophane
Perchè questo esce in 1sala1 e i 6 giorni con gli ufo dentro di noi in una trentina?
Nanni, fagli vedere quello a Miike….
vogliamo la foto di Re Nanni sul trono di Hordak!
@Miikuto, miikuto
sono contento che alla fine tu sia giunto a pensarla come me, riguardo ai remake/riscritture :)
@phoenix
Ma questa è una scoperta cosmica !!! Sto tizio mi farà andare avanti a LOL fino a domenica mattina. Thanks.
‘Mbuti, caduti, piaciuti ma sempre ‘Mbuti
@ Jean Pieri
Ce l’ho!
http://www.rowenaart.com/images/AsimovOnThrone.jpg
Ah no, aspetta… no no, non è lui, niente…
@Harry: ma chi ha parlato di remake? e riscritture?
@Miikuto Miikuto
il riferimento, a meno che io non abbia travisato, l’ho visto a partire dal punto 2/ dove dici che il citazionismo ha rotto, ma volendo anche dal punto 1 dove dici lo stesso del metacinema, che a un certo grado è un remake ipso facto.
Ma il punto chiave è la riflessione su: Fulci ieri Albanesi oggi. Beh, è proprio come dici: chi arriva primo vince. Oggi, rifare quelle scelte là, è pura noia, così come sottolineavo a proposito di Sheryx.
Per come avevo capito io: su Sheryx non la pensavi allo stesso modo, sempre in prospettiva riscrittoria. Eppure i due reggisti muovono da presupposti identici, tranne che il non-italiano sa usare l’apparato cinematografico e il film è tecnicamente di buona fattura.
A margine di ciò il Fulci di allora e l’Albanesi di oggi sono la stessa identica cosa. Perché in Italì chiunque si metta in spalla una cam, viene scambiato per un regista. Vedi Infascelli, Manetti, Brunetta… ehm, no, forse ce n’è uno di troppo.
io so solo che Il Bosco Fuori veniva salvato da molti perchè “citazionista di un certo genere”. Io l’ho trovato fin troppo scontato , noioso e girato anche con le mance di una cameriera italiana. “no è perchè è indie. è artigianale volutamente all’italiana”. Per quanto mi riguarda era solamente BRUTTO. A quanto pare leggendo la recensione mi pare che il vizio non l’abbia perso ma , anzi, se nel “bosco” citava un certo cinema americano classico quì si butta sull italianità che ngli ultimi anni sembra essere risosorta e con cui molti si riempiono la bocca. probabilmente gli stessi a cui tarantino fece il culo in una famosa intervista italica. ma vabbè. detto questo se la prima volta poteva andare bene (ma anche no) se alla seconda opera tutti gli errori vengono amplificati allora sticazzi. ste leccate di culo citazionistiche fine a se stesse (perchè sotto non c’è nulla) non le ho accettate da Craven figurati da Albanese.
@Jean Pieri: ne esiste un pupazzetto (aka action-figure) da mille paperdollari.
Io ce l’ho
http://26.media.tumblr.com/tumblr_lmy1x3Hbsp1qgap56o1_500.jpg
benedetto sia il tumblr
tiè
centra poco, anzi niente…ma dopo aver visto il video di mc fierli sono rimasto incuriosito da un commento di un certo “bellamusicaofficial” e girando per youtube ho trovato ciò:
http://www.youtube.com/watch?v=sUqx4sYiy-A
la musica è quello che è, ma nel video ci sono alcuni dei miei film preferiti
Ma quindi se ho capito bene anche la meta-idea di fondo sarebbe una rimasticatura del Seme della follia di Carpenter col cambio scrittore horror – regista horror?
Io vorrei tanto che il Kaplan dei vecchi tempi di it.arti.cinema fosse qui oggi.
@Carlo: why?
mc fierli pompa nelle casse
Io pompo nell’mbuto, io pompo nell’mbuto, allora m’è piaciuto, adesso chiedo aiuto, io pompo nell’mbuto, io pompo nell’mbuto, allora m’è piaciuto, adesso chiedo aiuto, manuto-manuto! C’houncobranellozaino,ioscorosullafolla,pomponellecasse,iopomponellecasse,alloram’èpiaciuto,adessochiedoaiuto,pomponell’imbuto,pomponell’imbuto.
Dopo aver visto sta cacata di Ubaldo Terzani ho tolto l’amicizia ad Albanesi su Facebook. Davvero.
Ma passando a cose serie, a quando una recensione di Eaters, zombie movie italiano presentato niente meno che da Uwe Boll? Non è niente male.
Se non è niente male non devi parlarne con me.. il mio destino è segnato ormai
Kaplan = Albanesi pensavo fosse noto.
E chi frequentava ai tempi quel newsgroup non puo’ non ricordarsi del caratterino che aveva il Kaplan online.
@Carlo: dai che se lo invochiamo… magari… sai che bello?
Con la puntata numero 15, la Curse of Miike è definitivamente conclusa.
@Miike: e adesso che succederà? POMPINELLECASSE?
martedì verrà rivelato tutto
Il film è inguardabile se non con l’avanti veloce. L’attrice fa vedere le tette, ma sono poche, quindi salva pochino pochino. E poi, come dite voi, parla. Sconcertante più di qualsiasi altra cosa è la colonna sonora: ok il citazionismo, ma i synth di garageband per sembrare una cosa a cavallo degli 80-90 è imbarazzante!!
volevo diro cavallo tra 70/80…
sicuramente a nessuno è passato per l’anticamera del cervello che potesse essere il film in grado di rappresentare l’anno zero per il cinema horror italiano: su questo penso siamo tutti d’accordo!
per quanto mi riguarda, al di là delle aspettative, pensavo quanto meno di assistere a un film horror…e invece a conti fatti mi sono ritrovato nell’incredulità totale ad assistere ad una sequela di “topos” triti e ritriti, piazzati lì con la scusa dell’omaggio ai maestri dei sixties/seventies, senza provare nemmeno per un millisecondo ansia o disagio, addirittura mettendomi a ridere di gusto per ogni intenso primo piano di soleri (che ha una simpaticissima faccia da pischello, forse non proprio perfetta per il ruolo).
Io credo sia ora di abbandonare questo perenne sguardo rivolto al nostro passato glorioso. Those days are gone. E non penso nemmeno che tutta la colpa sia ascrivibile ai produttori cattivi e avidi.
La verità è che prima dei fondi mancano le idee. Non bastano tutte le trovatine metacinematografiche, scegliere una location simile a profondo rosso, chiamare stivaletti per avere dei begli effetti splatter come quelli di una volta, se poi il prodotto tecnicamente è confezionato con la cura di una soap opera sudamericana. Nessuno vieta di farlo…ma Shadow di Zampaglione è un metro di paragone scomodo a questo punto.
Il bosco fuori era un prodotto (volutamente?) casereccio con qualche buono spunto e che avrebbe dovuto rappresentare un punto di partenza per il regista. Questa sinceramente è una netta involuzione.
E non vale nemmeno la scusa del budget, dei soliti produttori crudeli sopracitati, del governo (ladro) che ci nega i fondi. L’estate fredda è un esempio lampante di come si possano ottenere risultati tecnicamente eccelsi con pochi mezzi e tanta passione.
Se qualcuno ha visto recentemente The silent house avrà avuto la conferma di come una buona idea non abbia bisogno di fondi cospicui (e non venitemi a dire che in uruguay hanno una grande tradizione horror). Lo stesso REC, se vogliamo scomodare produzioni più blasonate, non aveva certo un budget stellare.
Mi scuso per lo sfogo che è diventato quasi uno sproloquio, ma fa male vedere il cinema di genere precipitare in una spirale così negativa
Ieri mi sono imbattuto nel film su sky… E oggi mi sono imbattuto in questa recensione, che abbraccio caldamente.
avevo questo film registrato nel mysky da mesi…rimandavo sempre, chissà perché ero convinta fosse un horror…sì bè fa paura quanto è brutto. bellissima recensione!