L’inizio è da manuale. Nel senso che il manuale dell’action movie spiega che ogni film dovrebbe iniziare con una rapina al supermercato sventata dall’eroe di turno (Cobra, Duro da uccidere, Forza d’urto, ecc…), e Tactical Force obbedisce. Ora, io qua ero da una parte felicissimo ma dall’altra immediatamente perplesso, perché i criminali sono appena quattro/cinque e una volta uno Sly Bosworth Seagal di turno avrebbe sventato l’intera cosa da solo, appena sveglio, in pigiama, senza smettere di lavarsi i denti. Qua invece entrano quattro membri della SWAT armati di tutto punto con tanto di fottuto elmetto metallico in testa manco fosse lo sbarco in Normandia. Considerando che uno di loro è Steve Austin e un altro è Michael Jai White, è un po’ come se dall’NBA mandassero il team all-star per vincere un torneino di basket fra dopolavoristi. Puntualmente è un massacro. Steve e compagni entrano a gamba tesa come se fosse la scuola Diaz durante il G8, fanno i gradassi, se la ridono, buttano giù tutto distinguendo a malapena tra criminali e ostaggi, lasciano macerie. È tutto molto reaganiano e molto divertente, e fa sperare per il meglio.
La scena successiva invece è quella che dimostra che a scrivere/dirigere c’è un poveraccio senza cognizione (che si chiama – tenetevi stretti – “Adamo P. Cultraro“). I quattro vengono convocati dal loro capo in ufficio e, come avveniva anche in cose tipo Arma Letale 3 o Ferite mortali, vengono accusati di eccesso di zelo e puniti. Il problema è che, a differenza dei film sopracitati, nella scena che abbiamo appena visto le tattiche usate erano davvero gratuite e cartoonesche. Se me le si mostrano e basta, le accetto così come sono: se invece me le si rielencano analizzandole una per una facendomi notare quanto siano esagerate e immotivate… sul serio, come credono che io reagisca? Se il film è davvero ambientato in un mondo dove opportunità, professionalità e tattica contano qualcosa (ed ero onestamente convinto di no), e avendo testimoniato a tutta la scena e quindi ad esempio all’evitabilità del fracassare la testa di un tipo contro uno sportello in vetro quando questi già aveva perso conoscenza tre ossa rotte prima, non posso a quel punto che essere d’accordo col capo sul fatto che i nostri quattro protagonisti siano pazzi maniaci scatenati da tenere non solo il più lontano possibile da qualsiasi corpo di forze dell’ordine, ma da internare in un manicomio criminale e gettare la chiave. Soprattutto considerando che i nostri subiscono ogni accusa continuando a ridere e fare battutine. Per dire, l’altra sera per cose vagamente simili la gente s’è incazzata e ha iniziato a bruciare case a Tottenham.
Triviali contraddizioni a parte, che mi fanno ridere perché guarda caso erano simili e persino più pesanti in The Condemned sempre con il buon Steve, passiamo alle cose più importanti.
Trama: dopo essere stati sgridati e mandati in camera senza cena dal loro capo, i quattro vengono costretti a fare una session di esercitazione tattica in un magazzino abbandonato. Salta però fuori che dentro a quel magazzino ci siano criminali veri intenti a litigare su una valigetta o cazzate del genere. Essendo quindi che loro per via dell’esercitazione si trovano lì armati soltanto di pallottole a salve, la faccenda diventa un po’ complessa, ma rimane un’ottima scusa per risparmiare sulle location e girare tutto il film in un garage.
A voi quindi la rubrica più attesa.
Si capisce che questo film non è stato scritto per Steve Austin perché:
– deve dire un sacco di battute divertenti
Lati positivi: è tutto qui. Per una volta Steve ha un ruolo adatto alla sua stazza e alla sua cattiveria, gli vengono mandati contro avversari altrettanto grossi e le scazzottate sfruttano le sue migliori qualità.
Lati negativi: Steve non è Schwarzenegger, e quando deve fare il simpaticone è tremendamente a disagio. Sembra che il suo agente si stia sforzando in tutti i modi più inverosimili di allargargli gli orizzonti, trovargli uno straccio di gamma di personaggi che non siano solo il bestione che beve birra e spaccatutto, ma inutilmente. Io spero che un giorno trovi davvero qualcos’altro che sa fare, ma alla peggio una carriera alla Chuck Norris rimane alla sua portata e non è certo da buttar via.
Inoltre: Michael Jai White. Non perdete tempo ad aspettarvi colpi di scena: qua fa la spalla di Steve, nonostante reciti meglio, picchi meglio, ecc… Sprecato come pochi. Come se Black Dynamite e Blood and Bone non fossere mai esistiti. Mena, eh? Ma poco. Mena come se fosse uno dei mille Expendables che deve accontentarsi di un angolino al sole, e invece è da solo con Steve Austin.
Il resto com’è? Da una parte c’è questo sforzo insistito nel cercare di essere un film divertente, pieno di battutine, sarcasmo, personaggi che fanno i simpaticoni, e si può apprezzare l’impegno ma non va a segno quasi nulla. In più bisogna rimediare al fatto che il film è ambientato in un’unica location: di solito questo si traduce in noia, in questo caso invece si traduce in confusione per accumulo e mancanza di vere idee. In compenso, è bello vedere Steve un po’ più in parte del solito, è bello vedergli picchiare gente della sua categoria di peso, ed è bello vederlo espandere il suo repertorio coreografico, ed è bello ma frustrante ma bello vedere Michael Jai White tappare il resto dei buchi. Toh, sufficienza stretta. Il colpo di scena finale, che non capisco se è più incomprensile o più inutile, vi faccio il favore di risparmiarvelo.
DVD-quote:
“Sbagliato, ma non troppo”
Nanni Cobretti, i400calci.com
bello il capezzolo illuminato, da un tono al poster
j white meriterebbe qualcosa in più di squallidi DTD…
Nonostante tutto è sempre bello scoprire l’esistenza di nuovi filmazzi del genere.
P.S.
Ma questo??
http://www.youtube.com/watch?v=BH_A9YBgwbQ
Se in questo film non c’è Shawn Michaels non m’interessa…cmq in generale a me Austin non mi garba più di tanto e se J.W fa pure da tappabuchi, mi sa che passo….
Oh, comunque io l’ho visto. Lo dico solo ora perché mi ero distratto guardando una foto della pescivendola sotto casa…
Non mi perderei mai un film con Steve Austin. Anche se questo è fatto ancora peggio degli altri. La dinamica della rapina al supermercato sembra concepita da Topolino: il modo in cui vengono sopraffatti i rapinatori ricorda i film di Maurizio Merli.
Quando poi loro 4 vanno a scuola per punizione, il tutto si svolge in spazi talmente limitati e con così poca voglia da parte degli attori, che mi sono sentito calare la palpebra. E ammetto di averla riaperta sui titoli di coda.
Questa volta il regista ha girato quasi al livello di Albanesi. sorry.
@harry: se sei davvero un fan ti consiglio di rimetterlo su col fast-forward alle scazzottate di Steve, quelle si’ davvero meglio del suo solito, ma niente per cui interrompere quello che stai facendo
michele giancu misera spalletta? PFFFFF BOICOTTO.
Adamo P. Cultraro mi ha fatto venire in mente Rosco P. Coltrane di Hazzard :D