Devo confessare che sono molto più legato al Dolph Lundgren di oggi che a quello di ieri. La linea di demarcazione la individuo (per quali motivi? Assolutamente per nessuno, è una cosa puramente intuitiva, tecnicamente la definirei “alla cazzo”) con i due film fatti dal vecchio Dolph con il vecchio leone Sidney J. Furie, Detention e Direct Action. L’avventuriero scanzonato, un po’ stonato e con un’idea della vita che mi piacerebbe vantare di aver raggiunto e che raggiunge l’orgasmo ciak (vi sfido a beccare la citazione) in quel capolavoro che è Command Performance (e qui mi fermo perché onestamente i film di Dolph non li ho visti tutti e all’appello manca anche Icarus), in un film come Giochi pericolosi (1994), restituito all’ardore visivo dall’edizione in blu-ray, probabilmente a coronamento olimpico di Londra 2012, dato che il titolo originale è Pentathlon e che Dolph interpreta un campione pentatleta della Germania dell’Est sfigatissimo, perché poco dopo la sua fuga negli Usa cade il Muro di Berlino e praticamente se aspettava due mesi poteva andarci senza fare tutto il casino che fa ed essere ricercato dal suo ex allenatore-aguzzino, nonché membro della STASI nonché neonazista, in un film come questo dicevo non esprime ancora il meglio di sé.
Per farla breve: sono sicuro che oggi se andassi a bere una birra con Van Damme per tutta la sera non farebbe altro che piangersi addosso, Schwarzenegger non farebbe altro che parlare di sé fino allo sfinimento, col vecchio Dolph invece ci si divertirebbe alla grande.
Dolph qui è ancora nel bozzolo, un ibrido tra il futuro scavato gigante dell’esistenza umana e l’oliato manichino di Rocky IV. Sta cercando la sua strada tra alti e bassi (tra gli alti, oltre a Universal Soldier, cito un bell’esempio di action d’antan come Resa dei conti a Little Tokyo e ne approfitto per commemorare il magnifico Brandon Lee) e non è ancora né carne né pesce. Il registro del film (Dolph è anche produttore) manca ovviamente di quella radicalità antiretorica che celebra il vecchio Dolph nelle sue prove più mature. Le digressioni romantiche, poi, che già hanno portato sfiga a Van Damme (ogni tanto in preda agli incubi mi sveglio e grido: “No, Nowhere to Run no!”), il vecchio Dolph le indossa proprio malissimo – anche se devo ammettere che in certi casi la sua legnosità diventa quasi imperiale.
Quando il capo mi ha chiamato per affidarmi la recensione di Pentathlon (film che non avevo visto), speravo di poter trovare un appiglio per parlare di doping. Voglio dire, Ivan Drago è il primo esempio cinematografico di quel doping genetico di cui oggi si parla in merito ai “supersoldati” olimpici cinesi, estremo risultato della mai abbandonata sperimentazione eugenetica post-nazista dell’Unione Sovietica per creare campioni mutanti (vi consiglio a questo proposito di recuperare, se riuscite, il documentario L’olimpiade drogata, che hanno trasmesso nel 2008 su History Channel e dove racconta con testimonianze dirette le trasformazioni ormonali subite dalle atlete della Germania dell’Est negli anni Settanta e Ottanta. Vi assicuro è una cosa pazzesca, straziante). Be’ l’appiglio l’ho trovato adesso e di doping ne ho parlato, ma Pentathlon non ne darebbe occasione.
Sottolineo però la performance degna di nota del villain David Soul, neo-Stasi-nazista: stilizzatissimo in un ruolo che sarebbe stato perfetto per Rutger Hauer – qui sembrano gemelli – e che si attesta tra le migliori prove del vecchio Hutch, al pari della 44 Magnum e di Salem’s Lot.
Dvd-quote:
“Il vecchio Dolph non esprime ancora il meglio di sé.”
Jean-Luc Merenda, i400calci.com
Jean dovresti inaugurar ufficialmente la rubrica sui film che ti fanno venir voglia di pompare acciaio.
command performance un capolavoro? con dolph che tira un calcio uno dopo essersi fumato un cannone?
orgasmo ciack
da Omicidio a luci rosse:-)))
Command performance è capolavoro! Visto ieri e ancora non riesco a levarmi di mente l’immagine di Dolph batterista rock.
Ho visto il documentario di cui parli un paio di anni fa. Scene di autentica follia, con queste ragazze di 14-15 anni costrette a cure ormonali impossibili, che si ritrovavano puntualmente con 10 kg di massa in più al mese e, qualche anno più tardi, con baffi e barba. Mi ricordo che fu in quell’esatto momento che la scena di Top Secret in cui venivano presentate le atlete della Germania dell’Est mi fu finalmente chiara, e allo stesso tempo smise di farmi ridere.
Poi sarà anche un caso che anche a Londra sia stata una cinese a vincere nella categoria femminile di sollevamento pesi eh…
Ho letto e visto un pò di cose ed interviste… agghiacciante! Ed il CIO ancora da tutti quei risultati come validi! -.- Mah!
O anche la famosa scena di Junior in cui Schwarzenegger si infiltra al gruppo di training per la maternità spacciandosi per ex-atleta della Germania Est.
@Nanni: sai che quel film non lo riesco a vedere? Mi sono innamorata di Schwarzy vedendo Conan il barbaro (so a memoria le battute…ma che te lo dico a fare, la sceneggiatura era di Oliver), Commando, L’Implacabile, Danko…lui per me era L’Uomo…e poi…sigh!
Al massimo True Lies…ecco…
@AaVv: non ti perdi niente. A parte volendo una sequenza onirica che mi traumatizzò per mesi anche se avevo 16 anni suonati.
@KuroFawa: grazie al tuo commento mi commuovo davanti al mare mentre sfoglio pagine di “Olympian’s News” dedicate a Reg Park. E c’è un grande pompatissimo di 50 anni che dice: “Pompare acciaio è come fare yoga, raggiungo il completo vuoto della mente”. Cazzo è proprio così anche per me! Sto seduto mezzora a pensare a niente e mi rompo le palle, pompo per un’ora acciaio e salto con la corda e… Dio non mi sembra così lontano!
Lo beccai su I1 (ovviamente XD) oltre 10 anni fa. Doveva fare “Il vendicatore”, ma poi hanno fatto questo. Curioso, ma da DL mi aspettavo altro e non lo continuai a vedere. A sapere che poi diventava interessante… comunque il buon Dolph nei usoi film era carismatico e spiritoso. Il miglior erede prossimo di AS… peccato che abbia fatto sempre o quasi solo B-movie, anche di pregevole fattura. L’ accoppiata buddy cop “Arma non covenzionale” – “Resa dei conti a Little Tokyo” è tutt’ ora divertente e tosta!