Ieri.
Ero alle medie, da giovane spettatore dell’horror l’icona di Jason Voorhees gravava sulla mia testa.
L’assassino di coppiette, il campeggio sul lago e la maschera da hockey erano un tormentone da anni, un totem del genere, erano un cliché ormai praticamente ridanciano da quanto era trito… Lo parodiavano ovunque, lo citavano ovunque, ci facevano i pupazzetti, erano arrivati all’ottavo episodio della serie e io non l’avevo mai visto, ‘sto Jason.
Freddy ce l’avevo, Michael Myers ce l’avevo, Leatherface e Pinhead pure, ero insomma abbastanza preparato sui contemporanei ed ero pure ferratissimo sui classici mostri del bianco e nero. Mi mancava solo ‘sto Jason Voorhees sullo statino e decisi che era ora di basta: dovevo timbrare pure quello.
Mi recuperai in VHS il primo e il secondo film per strafare, vado col primo: il campeggio c’era, le coppiette morte male pure, non era manco malaccio come film da drive-in… Ma ‘sto Jason dove è?! Avrò mica sbagliato film? Ah, è quel ragazzetto deforme alla fine?! Mah. Mi guardo il secondo, un po’ peggio del primo ma si poteva fare. Qui Jason ci stava, il campeggio pure, le coppiette morte male idem… Ma ‘sta cazzo di maschera da hockey, dove stava?! Jason aveva un sacco di patate in testa con un buco solo, tipo Elephant Man, ma di maschere da hockey manco l’ombra. Ma che storia è? Chiesi spiegazioni al tizio della videoteca il quale mi disse che in Venerdì 13 Jason indossa la maschera solo dal terzo episodio. Nel primo non c’è, nel secondo ha un sacco in testa.
Quindi mi disse: “Vedi, in Halloween è tutto regolare nei primi due episodi poi nel terzo non c’è Myers. In Venerdì 13, al contrario, nei primi due film Jason praticamente non c’è e arriva come lo conosciamo solo nel terzo film”. Presi nota, presi il film, andai a casa.
Stavolta trovai Jason, arrivò la maschera, mi quadrò tutto e archiviai la pratica. Esattamente come quelle cose che studi di corsa solo per dare quell’esame che ti manca e timbrare lo statino, così il film lo dimenticai in poco tempo e non lo ripassai per più di vent’anni.
Oggi.
Nel frattempo il parco-icone horror si è allargato, con cose notevoli e altre brutte, in maniera che non avrei immaginato da ragazzino. Eppure Jason è ancora lì, forte come icona ancora oggi: un remake, un sequel contro Freddy, un reboot in produzione. Il ragazzone taciturno con la maschera da hockey è ancora lì bello saldo, anche se con risultati non brillanti. Ma perché?
Quindi mi sono detto: “Ripassiamo la nascita di un’icona così forte e duratura, vah”.
È stato un bel ritrovarsi? Mica tanto.
Weekend di Terrore, a differenza praticamente di tutti i Ricercati Ufficialmente Morti che ho fatto, non mi ha fatto rivalutare il film né confermare una buona opinione che avessi già: ne avevo un ricordo trascurabile e rivederlo mi ha confermato perché e probabilmente me lo ha reso anche un po’ peggiore di quanto ricordassi.
I personaggi sono l’ assemblamento che oggi è considerato il canone aureo del gruppo assortito di vittime designate: i due bellocci infoiati, i due fattoni stralunati, lo sfigato che fa gli scherzi da prete, la ragazza normale che non rientra in nessuna di queste categorie, di solito quella che si salva. Poi c’è una gang di motociclisti così loffia e stupida da far sembrare i Mangosi di College gli Hells Angels ad Altamont, un trio di fessi che non serve praticamente a nulla oltre che a far salire il body count.
Tutti e tre infatti vengono fatti fuori sistematicamente come i campeggiatori e senza particolare brio e il film scorre lentamente finché Jason non acquisisce la sua maschera (prendendola ai danni del più irritante del gruppo), finisce il suo lavoro e poi muore, ma forse no. Tutto qua, come negli altri due ma con la maschera questa volta.
Tutto scialbo e tutto molto scemo, in certi momenti sembra la parodia di un B-movie tanto tutto è goffo, plateale e ridicolo. Ridicolo, non ironico badate bene. Non riesce a trasmettere tensione in alcun modo e, quelle poche volte che quasi ce la sta facendo è un falso allarme.
Ecco: i falsi allarmi, avete presente no?
La porta che si apre cigolando… – ZIIIN ZIIIN! VIOLINI!- … Ma è il tuo amico.
L’ombra che si avvicina lenta e minacciosa… -ZIIIN ZIIIN! VIOLINI!- … Ma è la tua ragazza.
Una macchia rossa sul pavimento… -ZIIIN ZIIN! VIOLINI!- …Ma è solo vernice.
Ci siamo capiti. Qui il falso allarme regna, non direi che “raggiunge lo stato dell’arte” quanto invece “arriva ad una sproporzione grottesca”: diventa un sovrannumero, un abuso dell’espediente tale che non può essere casuale, ci deve essere un disegno imperscrutabile. Ne ho contati quindici, quindici signori miei, quindici e non era ancora finito il film quando mi sono stufato di contarli. Una roba che credo sia perseguibile se parliamo con un avvocato bravo.
“Eppure in Halloween funziona sempre, regge anche ad una seconda visione”, pensai, ed è lì che mi sono ricordato il parallelismo inverso con Halloween di cui parlavo col vecchio commesso della videoteca: “In Halloween è tutto […] In Venerdì 13, al contrario […]” .
Da questo parallelismo mi sono venute varie riflessioni sul film, al di là del girato.
Perché Weekend di terrore ed Halloween coesistono su più livelli, al di là dell’essere due film slasher e che Venerdì 13 sia nato nel solco del successo gigantesco che ebbe Halloween.
Jason Voorhees e Micheal Myers coincidono su molto: grossi, indossano abiti da lavoro e maschere bianche che rendono il loro volto un sudario bianco con due buchi neri che ti fissano da lontano. Ambedue hanno un terreno di caccia al quale appartengono e in cui il loro ego malvagio è nato con un trauma infantile, incedono lentamente ed inesorabilmente, ambedue possiedono una forza che via-via si rivela quasi ultraterrena al punto da sfuggire una morte evidente ben più di una volta. Entrambi i film hanno un nome da calendario.
Quello che li fa divergere, al di là della qualità del film in quanto tale, sono le vittime, o meglio il contesto in cui esse sono vittimizzate. In Halloween, nonostante il fascino carismatico dell’assassino, le vittime generano un’empatia da thriller con noi: siamo lì (letteralmente) nell’armadio a difenderci con una gruccia, vogliamo uscirne abbiamo sollievo quando ci risuciamo. In Venerdì 13 di un assassino così simile a Myers sulla carta e in un contesto altrettanto simile vogliamo solo che faccia fuori in maniera spettacolare quegli insopportabili tizi, quelle caricature di tutti quelli che odiavamo al liceo.
È tutto lì il senso di Weekend di Terrore e dell’arrivo del Jason con la maschera da hockey, perché cinematograficamente è un film scarsetto: ha il suo valore nel sancire lo slasher che è implicitamente dalla parte dell’assassino, a favore del body count risibile e cartoonesco, è il film che rende la carrellata di omicidi uno sport riconosciuto nel cinema horror.
Ecco probabilmente il perché me ne dimenticai abbastanza in fretta di questo film: Venerdì 13 è un’ exploitation da cestone di un idea molto buona e personale come Halloween, ne è il riflesso alla rovescia e a differenza di Halloween non colpì la mia fantasia granché quando lo vidi decenni addietro e a rivederlo non l’ho trovato neanche così da ridere. Gli riconosco un paio di omicidi veramente spassosi, un paio di buone scene, una pregevole propensione a far vedere le tette delle protagoniste e il summenzionato merito di aprire le danze dello slasher cazzone.
A differenza delle altre icone horror Jason non è irrinunciabile ma gli si vuole un po’ bene lo stesso, Venerdì 13 è un prodotto endemicamente un po’ scemo e che gode di uno status di cult sopravvalutato rispetto ai suoi meriti, status sicuramente da imputarsi molto all’aspetto iconografico sia nello scegliere l’ambientazione che nel tracciare gli stereotipi delle vittime e ovviamente nel disegnare il cattivo, quello indubbiamente efficace e incisivo. Anche se col senno di poi credo che fosse molto interessante il Jason del secondo film “L’assassino ti siede accanto”: legittimamente boscaiolo, con flanella, salopette e il sacco di tela coi buchi come maschera, come i fuorilegge nel west o come le vecchie maschere rudimentali qui sopra, usate nell’America rurale dei primi del ‘900 -ironia della sorte- ad Halloween.
DVD-quote suggerita:
“Me lo ricordavo meglio. Anzi: non me lo ricordavo, ed era meglio.”
Darth Von Trier, i400Calci.com
Da piccolo mi ricordo che strippavo di brutto per venerdi 13 ma sta roba che la maschera arriva solo nel 3 mica me lo ricordavo (praticamente non li ho mai più rivisti da allora)
Per un attimo ho pensato: recensiscono Venerdi 13 oggi che è venerdi! Geni! Poi mi sono ricordato che oggi è giovedi e mi sono depresso…
(Anche se oggi esce E.P.)
Jason in effetti e’ entrato nell’immaginaro grazie alla maschera da Hokey e al coin-up Splatter House…io credo di aver giocato prima al gioco che visto il film.
Per gli amanti degli slasher consiglio Sleepaway Camp…con un twist finale che nemmeno il nostro indiano preferito…!
Wisconsin Death Trip! Grande! Allora non sono l’unica ad averlo visto!
Ma jason nasce come cugino scemo di myers…poi certo la saga piglia una piega tutta sua e decisamente loaaaaal con tanto di finto jason, necronomicon e pugnale e viaggio nello spazio!
L’unico film brutto della serie e’ il remake.
Anch’io avevo visto il primo giusto per dire “Ho visto almeno un episodio di tutte le saghe che mi interessano”. L’assenza di Jason non è stata comunque sufficiente per farmi recuperare gli altri. Bella però la morte nella foto che hai messo, anche se non capisco bene la dinamica!
Oh cazzo, allora non sono l’unico che dopo averlo (ri)visto ha pensato “ma che due palle sto film”. Pensavo di non poterlo dire un pubblico… Grazie per non farmi sentire solo!
Ho visto solo il primo: caruccio, ma convengo che i classici del genere sono altri.
Concordo su tutta la linera con la recensione.
I primi due sono due film già assolutamente mediocri, ma in qualche modo efficaci, con ancora un che di sporco e opprimente, da new-horror anni 70.
E a “L’assassino ti siede accanto” devo una delle serate cinematografiche più terrorizzanti della mia infanzia.
Con il terzo la serie diventa più innocua, inizia anche a ripulirsi a livello visivo (una fotografia sempre più chiara e luminosa… che girare di notte costa). Insomma diventa via via sempre più squallida. E già non partiva da chissà che vette.
Credo di aver mollato intorno al cinque mortalmente annoiato.
I sequel più bizzarri (all’inferno, nello spazio, il crossover con Kruger) ovviamente mi hanno incuriosito, ma so già che avrei buttato il mio tempo vedendo idee suggestive realizzate col culo.
Freddy vs. Jason merita assolutamente. Come fai a resistere a una trama che ricordo più o meno come “Freddy è all’inferno, ma ha voglia di menare le mani, così invece di entrare negli incubi degli implumi, caccia fuori il coinquilino Jason dall’inferno e lo scatena in carne e machete contro un fracco di adolescenti inquieti.”
Da recuperare, fidetevi! La lunga sequenza finale dove accade tutto ciò che abbiamo sempre sognato (Kruggy se la gioca a pizzoni in faccia contro l’immortale Jas) è divertente come nessun altro teen slasher movie.
Per glialtri episodi, l’uno, il due, mi piace quello “takes manhattan” (il 5? )e jas x nello spazio che è così brutto da fare il giro e diventare capolavoro
Quando ero règaz, alle medie, ho adorato la saga di Jason, ho visto tutti i film, giurin giurello. Poi son cresciuto ed ho smesso, fortunatamente. Jason è più iconografico che realmente di qualità, tutto lì.
Per chi, comunque, non ha visto i film, io consiglio la visione di questo filmato:
http://www.youtube.com/watch?v=CeBvL_u1Mwk
Con 20 minuti, avrete un quadro complessivo della Voorhees Opera, senza dovervi sciroppare n-mila film.
E comunque, concordo con Hayao Mikakazzi, Freddy vs Jason merita. Sia per le scene assolutamente lollissime, sia per il duello finale a suon di mazzate. Un film sottovalutato da recuperare. Ed è molto meglio di quelle merde secche dei reboot di Venerdì 13 e di Nightmare.
Sob. Sniff.
Non posso dire di non essere (almeno in parte) d’accordo con la recensione…
Però…
Io vidi per la prima volta i film di Venerdì 13 nel lontano 1985. Avevo 13 anni ed ero un appassionato di film horror. Mi è sempre piaciuto di più Jason Voorhees rispetto a Michael Myers per tutta una serie di motivi, ma forse il più grande è stato accennato proprio nella recensione: Jason è stato uno dei primi “cattivi” di cui non dovevi “aver paura”… dovevi TIFARE per lui. Dovevi DESIDERARE che massacrasse i personaggi (secondo me) VOLUTAMENTE monodimensionali e abbozzati.
Mi ricordo che all’epoca me ne andavo a guardare i vari capitoli (man mano che uscivano) con Steve, il mio migliore amico (metallaro anche lui fino all’osso – sembravamo Beavis & Butthead). Ci piaceva “identificare” le potenziali vittime con i bulletti della scuola, le tr**ette che ci avevano rimbalzato, eccetera. Poi ci mettevamo a sperare (più che indovinare) che ammazzasse prima “tizio”… o che la morte di “caia” fosse spettacolare.
Insomma, Venerdì 13 era il perfetto film per 13/14enni brufolosi, col chiodo e la maglietta degli Slayer (no, i Cradle of Filth all’epoca portavano i calzoncini corti).
Halloween si guardava per “provare” paura.
Venerdì 13 si guardava per farsi fighi. Per dire “Io tifo per Jason”. Mi ricordo di tantissimi che all’epoca avevano riempito i loro diari scolatici di foto ritagliate dai giornali di Jason, disegni… Nessuno cagava di striscio Myers.
Lo so che avete ragione voi, che alla fine tutta la saga non è che sia composta di “bei film”. Ma sono molto triste. Mi avete sbattuto in faccia quanto fossi pischello all’epoca. Mi sento come se qualcuno con cui mi vanto di ascoltare i Tool e i Meshuggah avesse appena trovato nella mia libreria in 45 giri di “Future Brain” di Den Harrow. Ed io costretto ad ammettere che mi piace ancora.
Ho bisogno di un abbraccio.
Per me resta e resterà sempre “Jason meglio di Mike Myers”.
@Tyler. La predominanza di Jason rispetto a Myers (e Leatherface) dovrebbe essere una questione tutta italiana.
Effetto Italia 1 credo. “Venerdì 13” è stato uno dei primi cavalli da battaglia della rete, con i primi film più volte mandati in prima serata. Mi ricordo benissimo i trailer mandati a tutto spiano a metà anni 80.
“Halloween” era meno pubblicizzato e più una roba da seconda serata.
Mentre i due “Non aprite quella porta” erano roba da ghetto di Odeon TV.
Nota da quasi quarantenne.
Ispirato da questo post, mi sono giusto rivisto qualche trailer e spezzone dei vari “Venerdì 13” su youtube e mi è venuta da notare una cosa: quanto male fa la definizione dell’immagine digitale a questi film?
Paradossalmente gli orrendi e scoloriti widescreen televisivi con cui per anni ci hanno propinato questi film, rendevano le immagini più scure (quante scene notturne in cui non si capiva un cazzo?), sporche, “malate”… più horror, insomma.
Senza generalizzare, eh: “Halloween” di Carpenter ci guadagna a vederlo nel giusto formato, con quella splendida atmosfera autunnale.
Ma dei vari “Venerdì 13” il digitale mette in risalto solo gli smorti colori verdolini.
what about the fallen donkey?
“quelle cose che studi di corsa solo per dare quell’esame che ti manca”, lo stesso identico spirito con cui l’anno scorso mi sono recuperato l’intera saga nel giro di un paio di giorni, uguale la storia del non sapere che nei primi due in realtà Jason è marginale, la stessa delusione finale, ma almeno avevo sbrigato la pratica. Il remake me lo sono risparmiato.
Mi ha colpito come ogni episodio iniziasse col riassunto delle puntate precedenti come se la trama non fosse un pretesto risibile per il body count.
Freddy vs Jason è quello che mi è piaciuto di più dell’intera saga, ma a mio avviso la cosa migliore derivata da Venerdì 13 resta Venerdì 12 di Ortolani.
Comunque non è vero che nel primo Venerdì 13 non c’è Jason
SPOILER
appare nella scena finale sul lago (a meno che non la si voglia considerare una scena onirica) e, comunque, resta il sospetto che la carneficina non sia stata eseguita solo dalla madre.
@ Rocco Alano
Infatti questo viene detto nella recensione, all’inizio:
“Ma ‘sto Jason dove è?! Avrò mica sbagliato film? Ah, è quel ragazzetto deforme alla fine?!”
@Anakin Quindi, se non sapevi della mammadijason, va da sé che devi recuperare pure la saga di Scream..
Scusate, intervengo solo per applaudire Marlon Brandon che ha tirato fuori una chicca come Sleepaway Camp.
Per il resto sempre stato fan moderato di Venerdì 13 ma non me la sento di difenderlo contro quello che dice Darth perché sotto molti punti di vista è vero.
@Hayao: la saga di Scream a parte il quarto l’avevo vista, ma non mi ha entusiasmato e non ricord(av)o riferimenti, però l’ho vista nell’atmosfera e con la compagnia sbagliata, è da recuperare?
Perchè non me ne è mai venuta la voglia…
meglio di una lezione di storia
grandi
Sono l’unico che è esploso in un applauso con trikketrakke quando ha letto il ritorno nei commenti di Solocomun Kane?
Ho visto tutte le saghe, sia Halloween che Venerdì 13… E ho sempre preferito a pelle il primo rispetto al secondo, senza riflettere bene sul motivo! Ora Darth mi ha spiegato il perché! grazie!
@Anakin Rossi Stuart: eh sì, ti faccio un piccolo spoiler iniziale: l’assassino di Scream ti telefona, ti fa il QUIZZONE SUI FILM HORROR, e se sbagli risposta ti stabba come un vitello! La prima vittima della saga, se non erro, cicca proprio la domanda “Chi è l’assassino di Venerdì 13?” Poi dice che studiare non serve.. sì, almeno il primo devi sparartelo, per gli altri vedi tu.
Mi accodo, anch’io concordo su Sleepaway Camp e varo una petizione per il recupero in un post futuro.
PS
Bella e interessante l’intervista di Nanni su Il Post.
Comunque anche io dico: Freddy vs Jason è un sì convinto.
@ Tommaso devo dire che la tua teoria ci prende abbastanza…Italia 1 bombardava di Jason…di Halloween girava sempre il capitolo terzo (o ero io sfigato a beccare sempre solo quello) che comunque ricollegandomi all’ Uncanny Valley un minimo mi inquitava e la mitica Odeon TV osava addirittura dare Non aprite quella porta 2!
Freddy Vs Jason spettacolare. Punto. E Team Jason tutta la vita, altro che Myers…
Freddy VS Jason è uno dei film più divertenti che abbia visto al cinema, ad Halloween. A questo ci aggiungo che era il canto del cigno del mio cinema di provincia poi chiuso in favore del multisala, e per quella serata – giuro – avevan pagato un tizio per girare vestito da morte fra le poltrone e toccarti a tradimento. Epic.
@ Hayao: ah, ma che la mamma di Jason fosse l’assassino nel primo lo sapevo, era che Jason praticamente non si vedesse la cosa che non sapevo, m’ero immaginato una roba alla Psycho invertita…
Evviva Sleepaway Camp (dico anche io). Comunque per chi magari non lo sa ma magari lo sapete già il primissimo Venerdì 13, dove non appare Jason, girato da quello la (che non ricordo il nome) che disse che il suo film è stato rovinato dai seguiti visto che non gli fregava nulla di creare un icona del genere, è MOLTO debitore del film “Reazione a Catena” del nostro Mario Bava. Talmente debitore che uno degli omicidi, quello dove i due scopano e vengono trafitti dal palo, è copiato paro paro. Detto questo sono con voi, a me non ha mai preso per nulla, ma capisco anche il discorso che fa Tyler, mi è capitato diverse volte di soffermarmi su uno dei film della serie in seconda serata su italia uno per resettare il cervello e vedere in relax gente morta male prima di andare a dormire.
Ho aspettato solo 10 anni ma alla fine mi son visto Sleepaway camp, boh raga, a me il finale a sorpresa non mi ha sorpreso troppo, per dire quello de la casa dalle finestre che ridono mi ha sorpreso di piú, probabilmente perchè avendo letto qui che aveva un supertwist finale fin dall’inizio ho cercato di capire quale fosse e, diciamo la veritá, se lo vedi in quell’ottica lo sgami praticamente subito.